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ITALIA<br />
ARMANI, CRESCE DEL 47% L’EBITDA, LIQUIDITÀ NETTA SOPRA I 600 MILIONI<br />
L’indipendenza paga, sembrano dire<br />
i risultati finanziari 2010 <strong>del</strong> Gruppo<br />
Armani, che confermano la forza dei<br />
suoi marchi e l’efficacia <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo di<br />
business adottato dall’<strong>azienda</strong>. I ricavi<br />
consolidati <strong>del</strong>la maison meneghina<br />
si sono infatti attestati a 1,6 miliardi,<br />
+4,6% sul 2009, con un aumento <strong>del</strong><br />
10,4% nel retail a gestione diretta. A<br />
livello geografico è proseguito lo sviluppo<br />
dei mercati asiatici, in particolare<br />
la Cina, che ha fatto segnare un<br />
+36%. Spiccano poi i dati relativi alla<br />
redditività. L’Ebitda ha raggiunto quota<br />
321,6 milioni, in aumento <strong>del</strong> 47,5%<br />
con un’incidenza <strong>del</strong> 20,3% sul fatturato,<br />
mentre l’utile netto, pari a 161 milioni,<br />
è salito di oltre l’80%. La liquidità<br />
netta, infine, ha superato i 600 milioni<br />
(+35%). Risultati che testimoniano una<br />
notevole solidità patrimoniale e finanziaria<br />
<strong>del</strong> Gruppo di Re Giorgio, conseguiti<br />
nonostante un investimento di<br />
91 milioni di euro per l’espansione <strong>del</strong>la<br />
rete distributiva, con 81 nuovi opening<br />
nel 2010. “La nostra strategia è stata<br />
orientata a mantenere una distribuzione<br />
qualificata e a soddisfare una domanda<br />
in rapida trasformazione”, ha commentato<br />
Giorgio Armani, presidente <strong>del</strong><br />
Gruppo. “Il nostro portafoglio marchi<br />
diversificato e il mo<strong>del</strong>lo di business<br />
che si appoggia su partnership forti e di<br />
lungo termine con i clienti wholesale e<br />
i grandi licenziatari, hanno reso ancora<br />
più efficace questa strategia, ponendo<br />
così le basi per un’ulteriore espansione”.<br />
Giorgio Armani<br />
GRUPPO ERMENEGILDO ZEGNA, RICAVI 2010 A 963 MILIONI (+ 21%)<br />
Ermenegildo Zegna<br />
Il Gruppo Ermenegildo Zegna ha chiuso<br />
il bilancio consolidato 2010 con un<br />
fatturato di 963 milioni di euro (+21%)<br />
e un Ebitda di 140 milioni di euro pari<br />
al 14,6% <strong>del</strong> fatturato contro il 10,7%<br />
<strong>del</strong> 2009.<br />
I risultati 2010 sono significativamente<br />
positivi anche se comparati a quelli <strong>del</strong><br />
2008, ovvero prima <strong>del</strong>l’annus horribilis<br />
<strong>del</strong>l’economia mondiale.<br />
Rispetto al 2008, infatti, la posizione<br />
finanziaria netta (180 milioni di<br />
euro) risulta quadruplicata, il fatturato<br />
è cresciuto di quasi 100 milioni di euro,<br />
mentre l’utile netto, pari a 60 milioni<br />
di euro, è tornato ai livelli pre-crisi.<br />
La Cina ha riconfermato il suo ruolo<br />
trainante, confermandosi il mercato più<br />
importante per il fatturato retail <strong>del</strong><br />
Gruppo Ermenegildo Zegna, ma risultati<br />
importanti sono venuti anche dai<br />
tradizionali mercati USA ed europei,<br />
con in testa Germania, Italia e Regno<br />
Unito.<br />
Un contributo significativo alla crescita<br />
<strong>del</strong> fatturato retail è venuto dalla<br />
Turchia, un Paese a cui, come per la<br />
Cina, il Gruppo guarda con grande<br />
attenzione e dove sta organizzando<br />
diverse iniziative per celebrare il ventesimo<br />
anniversario <strong>del</strong> suo arrivo.<br />
“I risultati conseguiti nell’anno <strong>del</strong><br />
nostro centenario – sostiene l’AD<br />
Ermenegildo Zegna -, in termini di crescita<br />
di fatturato, margini, posizione<br />
finanziaria netta e patrimonializzazione,<br />
ci vedono ancora più forti e determinati<br />
di come eravamo prima <strong>del</strong>la<br />
crisi economica che ha profondamente<br />
cambiato il mondo”.<br />
“I dati retail <strong>del</strong> primo trimestre 2011,<br />
confermano una crescita sostenuta,<br />
mediamente superiore al 20% a cambi<br />
costanti, che ci posiziona da protagonisti<br />
nel retail <strong>del</strong> lusso mondiale, nonostante<br />
il contraccolpo fatto registrare<br />
dalle vendite in Giappone in conseguenza<br />
<strong>del</strong>le drammatiche vicende<br />
ambientali che hanno colpito il Paese.<br />
Per aiutare le popolazioni colpite dallo<br />
tsunami siamo immediatamente intervenuti<br />
finanziando alcuni progetti finalizzati<br />
sia all’aiuto immediato, che alla<br />
ricostruzione”.<br />
A fine 2010 i negozi monomarca erano<br />
560, di cui oltre 300 di proprietà. In<br />
Cina sono stati aperti 4 nuovi store,<br />
disegnati da Peter Marino e, a Shanghai,<br />
in occasione <strong>del</strong>le celebrazioni per il<br />
Centenario <strong>del</strong> Gruppo, è stato inaugurato<br />
il più grande global store <strong>del</strong>l’Asia.<br />
FERRAGAMO VIA LIBERA DA BORSA<br />
ITALIANA ALL’IPO<br />
È finalmente arrivato il via libera da<br />
parte di Borsa Italiana alla quotazione<br />
di Salvatore Ferragamo, prevista per<br />
luglio o in ogni caso entro fine anno.<br />
Mediobanca sarà responsabile <strong>del</strong><br />
collocamento per l’Ipo e sponsor,<br />
oltre che global coordinator e joint<br />
bookrunner insieme a J.P.<br />
Morgan e Banca IMI.<br />
Quest’ultima, che agirà<br />
anche in qualità di joint<br />
lead manager, ha stimato di<br />
2,25 miliardi il valore<br />
<strong>del</strong>l’<strong>azienda</strong>, per cui<br />
attende nel 2011<br />
un utile netto di<br />
72,6 milioni, che<br />
dovrebbe salire<br />
a quota 86,9<br />
milioni nel 2012.<br />
Il valore stimato<br />
<strong>del</strong>la maison da<br />
parte degli analisti<br />
di IMI prevede appunto<br />
un multiplo di 26 volte<br />
l’utile atteso nel 2012.<br />
Ferragamo ha chiuso il<br />
2010 con un fatturato di<br />
786,1 milioni (+26%) e<br />
un Ebitda di 113,1 milioni<br />
(+82,7%). A trainare la<br />
crescita è stato soprattutto il<br />
mercato cinese, dove la griffe<br />
conta 92 boutique.<br />
6 PAMBIANCOWEEK 14 giugno 2011