Modelli di partenariato pubblico- privato per il ... - Roland Berger
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<strong>Modelli</strong> <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong><strong>privato</strong><br />
<strong>per</strong> <strong>il</strong> finanziamento delle<br />
infrastrutture<br />
Sintesi <strong>di</strong>rezionale del rapporto <strong>di</strong> ricerca
Il rapporto <strong>di</strong> ricerca è stato realizzato da <strong>Roland</strong><br />
<strong>Berger</strong> Strategy Consultants, su incarico della<br />
Presidenza del Consiglio dei Ministri –<br />
Dipartimento della Funzione Pubblica, nell'ambito<br />
del progetto "<strong>Modelli</strong> innovativi <strong>di</strong> finanziamento<br />
delle infrastrutture".<br />
La stesura del documento è stata curata da<br />
Gianluca Di Cicco e Daniele Cappelletti.<br />
Si ringraziano le Amministrazioni e i<br />
singoli partecipanti alle interviste <strong>per</strong> aver<br />
contribuito attivamente alla realizzazione<br />
del rapporto <strong>di</strong> ricerca.<br />
Il presente documento è <strong>di</strong> proprietà<br />
esclusiva della Presidenza del Consiglio<br />
dei Ministri – Dipartimento della Funzione<br />
Pubblica.<br />
© Copyright 2005<br />
<strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> Strategy Consultants<br />
Via Sirtori, 32<br />
20129 M<strong>il</strong>ano<br />
Tel 02 2950 11<br />
Fax 02 2952 4837<br />
e-ma<strong>il</strong> italy_info@it.rolandberger.com<br />
www.rolandberger.com
In<strong>di</strong>ce della Sintesi <strong>di</strong>rezionale del rapporto <strong>di</strong> ricerca<br />
A. L’evoluzione degli investimenti pubblici nazionali 4<br />
B. Il mercato italiano del <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> 8<br />
C. Il contesto internazionale del <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> 15<br />
D. L‘evoluzione dei modelli: priorità <strong>di</strong> intervento ed innovazioni proposte 20
A. L’evoluzione degli investimenti pubblici nazionali<br />
L’andamento degli investimenti pubblici in Italia dal 1950 ad oggi si caratterizza <strong>per</strong><br />
l'esistenza <strong>di</strong> una certa ciclicità temporale e la contestuale presenza <strong>di</strong> alcuni<br />
significativi trend.<br />
Figura 1: Gli investimenti pubblici in Italia in % sul PIL [1950-2003; %]<br />
4.0<br />
3.5<br />
3.0<br />
2.5<br />
2.0<br />
50 55<br />
60 65 70 75 80 85 90 95 00<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> su dati Banca d’Italia e Conti Pubblici Territoriali<br />
In generale, l'andamento degli investimenti pubblici ha seguito l'evoluzione<br />
dell'economia nazionale, in quanto l'espansione delle spese in investimento è stata<br />
spesso impiegata quale misura <strong>per</strong> r<strong>il</strong>anciare lo sv<strong>il</strong>uppo del PIL. Tra i trend più<br />
significativi si segnalano tre fasi <strong>di</strong> sensib<strong>il</strong>e crescita (nella prima metà degli anni<br />
cinquanta e durante le due crisi petrolifere mon<strong>di</strong>ali) ed una <strong>di</strong> riduzione dopo <strong>il</strong> 1992.<br />
Da tale anno, infatti, la spesa pubblica <strong>per</strong> investimenti è <strong>di</strong>minuita, come <strong>per</strong>altro in<br />
tutta l'Unione Europea, fino a toccare <strong>il</strong> minimo storico nel 1995, quando è stato<br />
necessario adottare una politica fiscale e monetaria restrittiva <strong>per</strong> far convergere i<br />
conti pubblici ai criteri in<strong>di</strong>cati nel Trattato dell’Unione Monetaria. Dopo l’ingresso<br />
della Lira nel Sistema Monetario Europeo, la spesa <strong>per</strong> investimenti è tornata ad<br />
aumentare, seppur leggermente se si considera <strong>il</strong> rapporto con <strong>il</strong> PIL; negli ultimi 5<br />
anni, in particolare, <strong>il</strong> valore degli investimenti fissi lor<strong>di</strong> della PA in <strong>per</strong>centuale sul<br />
PIL si è attestato tra <strong>il</strong> 2,3 e <strong>il</strong> 2,5%, <strong>per</strong> un ammontare <strong>di</strong> 31,8 € mld nel 2003.<br />
Relativamente alla <strong>di</strong>stribuzione settoriale degli investimenti fissi lor<strong>di</strong> della PA si<br />
segnala come <strong>il</strong> settore della Viab<strong>il</strong>ità e degli altri trasporti concentri, in generale, la<br />
maggiore quota del totale; ad esso, infatti, afferiscono le gran<strong>di</strong> infrastrutture della<br />
mob<strong>il</strong>ità, che richiedono un elevato volume <strong>di</strong> risorse economiche <strong>per</strong> la loro<br />
realizzazione. Gli altri settori si caratterizzano, invece, <strong>per</strong> una <strong>di</strong>stribuzione<br />
equ<strong>il</strong>ibrata degli investimenti, anche se dalla figura seguente è possib<strong>il</strong>e in<strong>di</strong>viduare<br />
quei settori che presentano un livello <strong>di</strong> crescita su<strong>per</strong>iore a quello me<strong>di</strong>o.<br />
4
Figura 2: Distribuzione settoriale degli investimenti fissi lor<strong>di</strong> della PA in Italia [1996 –<br />
2002; %; € mld]<br />
20%<br />
Ambient e e rif iut i<br />
Dif esa, Giust izia e<br />
Sicurezza Pubblica<br />
Ist ruzione e f ormazione<br />
Cultura e servizi ricreat ivi<br />
Sanit à e alt ri intervent i ig.<br />
sanit ari<br />
CAGR<br />
1996-2002<br />
5%<br />
Turismo<br />
E<strong>di</strong>lizia abit . e Urbanist ica<br />
Viab<strong>il</strong>ità e alt ri trasport i<br />
Agricoltura e pesca<br />
Set t ore idrico<br />
- 10%<br />
Indust ria commercio e<br />
art igianat o<br />
0 8<br />
Valore me<strong>di</strong>o 1996-2002<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> su dati Conti Pubblici Territoriali; DPS, 2004<br />
In particolare, si caratterizzano <strong>per</strong> una sensib<strong>il</strong>e crescita negli ultimi anni i settori<br />
dell'ambiente e rifiuti (+ 15,5%; include gli interventi a sostegno delle attività agricole<br />
e forestali, oltre agli investimenti <strong>per</strong> lo smaltimento dei rifiuti) e dell'istruzione e<br />
formazione (+ 15,3%; comprende gli investimenti <strong>per</strong> la costruzione e gestione delle<br />
scuole e dell'Università, ad esclusione della spesa in conto capitale <strong>per</strong> la ricerca<br />
scientifica). All'estremo opposto, tra i settori che hanno registrato un tasso <strong>di</strong> crescita<br />
composto annuo inferiore a quello me<strong>di</strong>o 1 (pari al 7,3%), si segnala in particolare<br />
quello idrico, <strong>il</strong> quale presenta ad<strong>di</strong>rittura un valore negativo, pari a – 2,7%.<br />
Con riferimento alle modalità <strong>di</strong> raccolta dei fon<strong>di</strong> destinati agli investimenti pubblici,<br />
si sottolinea l'esistenza <strong>di</strong> un insieme articolato <strong>di</strong> alternative, che comprende le<br />
risorse or<strong>di</strong>narie e quelle espressamente finalizzate al riequ<strong>il</strong>ibrio economico e<br />
sociale del Paese; queste ultime a loro volta includono, in particolare, le risorse<br />
comunitarie in attuazione degli impegni assunti nel QCS (provenienti dal b<strong>il</strong>ancio<br />
comunitario e dal suo cofinanziamento con risorse nazionali) e le risorse nazionali<br />
specificamente destinate alle aree sottout<strong>il</strong>izzate.<br />
In un generale contesto <strong>di</strong> contenuta <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> risorse pubbliche risulta<br />
strategico re<strong>per</strong>ire risorse ad<strong>di</strong>zionali <strong>per</strong> finanziare interventi fondamentali <strong>per</strong> lo<br />
sv<strong>il</strong>uppo del Paese. Per tale motivo appare opportuno che le risorse pubbliche siano<br />
affiancate da altre, <strong>di</strong> natura privata, che consentano l'effettiva realizzazione dei<br />
progetti infrastrutturali necessari; in effetti, attraverso lo strumento <strong>di</strong><br />
programmazione economica dell'Accordo <strong>di</strong> Programma Quadro (APQ) è possib<strong>il</strong>e<br />
valorizzare <strong>il</strong> ricorso a forme alternative <strong>di</strong> finanziamento degli interventi <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo.<br />
1 Calcolato sui valori assoluti.<br />
5
Al 31 <strong>di</strong>cembre 2004 sono stati stipulati 256 APQ, <strong>per</strong> un valore cumulato nel <strong>per</strong>iodo<br />
1999-2004 <strong>di</strong> risorse programmate pari a 49,5 € mld, la maggior parte delle quali<br />
sono rappresentate da quelle pubbliche or<strong>di</strong>narie. E' significativa, <strong>per</strong>ò, la sensib<strong>il</strong>e<br />
crescita dell'incidenza delle risorse private 2 , che ha ormai raggiunto sui valori<br />
cumulati una <strong>per</strong>centuale prossima a circa <strong>il</strong> 15%, su<strong>per</strong>ando così <strong>il</strong> contributo delle<br />
risorse comunitarie, e nell'ultimo anno un valore pari a circa <strong>il</strong> 33% del totale,<br />
prossimo a quello delle risorse or<strong>di</strong>narie.<br />
Figura 3: Andamento delle fonti <strong>di</strong> co<strong>per</strong>tura degli APQ [1999 – 2004; %; € mm]<br />
100% =<br />
6.285 8.765<br />
8.481 7.733 10.488 7.716<br />
3,7% 1,3%<br />
6,1%<br />
9,0%<br />
16,2%<br />
14,4%<br />
15,8%<br />
2,8%<br />
3,1%<br />
32,8%<br />
2,8%<br />
24,2%<br />
18,5%<br />
17,4%<br />
41,8%<br />
27,0%<br />
87,4%<br />
77,9%<br />
65,8%<br />
16,0%<br />
4,2%<br />
49,4%<br />
26,4%<br />
36,0%<br />
1999 2000 2001 2002 2003 2004<br />
Risorse or<strong>di</strong>narie dello Stato<br />
Risorse aggiuntive aree sottout<strong>il</strong>izzate<br />
Risorse Comunitarie<br />
Risorse Private<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> su dati Relazione Annuale DPS 2004<br />
Per prevedere l'andamento degli investimenti pubblici nazionali nei prossimi anni sia<br />
dal punto <strong>di</strong> vista settoriale, sia dal punto <strong>di</strong> vista geografico è necessario ricorrere ad<br />
una molteplicità <strong>di</strong> fonti, le più atten<strong>di</strong>b<strong>il</strong>i delle quali sono <strong>il</strong> Quadro Finanziario Unico<br />
ed <strong>il</strong> Programma delle Infrastrutture strategiche. Queste due basi informative sono<br />
sensib<strong>il</strong>mente <strong>di</strong>fferenti ed eterogenee, sia <strong>per</strong> la loro natura sia <strong>per</strong> gli obiettivi che<br />
<strong>per</strong>seguono; è, quin<strong>di</strong>, necessario <strong>il</strong> loro impiego congiunto al fine <strong>di</strong> valorizzare la<br />
<strong>di</strong>stribuzione attesa del montante complessivo degli investimenti nazionali a breveme<strong>di</strong>o<br />
termine.<br />
L'analisi del Quadro Finanziario Unico evidenzia come <strong>per</strong> i prossimi anni si preveda<br />
un incremento della spesa pubblica in conto capitale. La figura seguente, infatti,<br />
mostra un valore della spesa in conto capitale che cresce in tutti gli anni considerati,<br />
fino ad avvicinarsi alla soglia <strong>di</strong> circa 60 € mld; <strong>il</strong> tasso <strong>di</strong> crescita composto annuo<br />
previsto <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>per</strong>iodo 2005-2008 è pari a circa l'1,9%, con una leggera <strong>di</strong>minuzione<br />
nel tempo.<br />
2 E' opportuno sottolineare come non siano considerate risorse private quelle provenienti dalle aziende<br />
del Settore Pubblico Allargato.<br />
6
Figura 4: L'andamento della spesa in conto capitale [2005-2008; %; € mld]<br />
CAGR +1,9%<br />
+2,2%<br />
+1,9% +1,7%<br />
55,4 56,6 57,7 58,7<br />
41%<br />
43%<br />
44%<br />
47%<br />
59%<br />
57%<br />
56%<br />
53%<br />
2005 2006 2007 2008<br />
Centro-Nord<br />
Sud<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> su dati Relazione annuale DPS, 2004<br />
Se si approfon<strong>di</strong>sce l'indagine, allargandola alla <strong>di</strong>mensione geografica, emerge in<br />
modo evidente <strong>il</strong> <strong>per</strong>seguimento da parte del Governo <strong>di</strong> un riequ<strong>il</strong>ibrio dello sv<strong>il</strong>uppo<br />
economico tra le <strong>di</strong>verse aree del Paese; nei prossimi tre anni, infatti, l'incidenza dei<br />
fon<strong>di</strong> destinati al Mezzogiorno sul totale crescerà <strong>di</strong> circa <strong>il</strong> 5% l'anno.<br />
Il 1° Piano decennale delle Infrastrutture strategiche è stato, invece, definito dal<br />
Governo in accordo con le Regioni ed approvato dal Comitato Interministeriale <strong>per</strong> la<br />
Programmazione Economica <strong>il</strong> 21 Dicembre 2001. Gli obiettivi del Programma sono:<br />
• abbattere l’incidenza del costo sostenuto dalle famiglie <strong>per</strong> la mob<strong>il</strong>ità;<br />
• aumentare la sicurezza in tutte le modalità <strong>di</strong> trasporto ferroviario, stradale, aereo<br />
e marittimo;<br />
• abbattere i costi del trasporto delle merci <strong>per</strong> rendere competitivi i prodotti italiani;<br />
• attuare lo sv<strong>il</strong>uppo compatib<strong>il</strong>e, consentendo <strong>il</strong> recu<strong>per</strong>o <strong>di</strong> due modalità <strong>di</strong><br />
trasporto (ferroviaria e marittima) attualmente sottout<strong>il</strong>izzate;<br />
• costruire le con<strong>di</strong>zioni <strong>per</strong> garantire al Mezzogiorno del Paese un reale e<br />
misurab<strong>il</strong>e processo <strong>di</strong> r<strong>il</strong>ancio.<br />
Il Programma si concretizza in una declinazione puntuale degli interventi<br />
infrastrutturali ritenuti strategici e <strong>di</strong> preminente interesse nazionale, da realizzare <strong>per</strong><br />
accelerare lo sv<strong>il</strong>uppo del Paese in un'ottica <strong>di</strong> recu<strong>per</strong>o <strong>di</strong> competitività dello stesso<br />
verso l'esterno e <strong>di</strong> riequ<strong>il</strong>ibrio socio-economico fra le aree del territorio nazionale.<br />
In particolare, <strong>il</strong> Programma prevede una significativa concentrazione degli<br />
investimenti al Sud ed un focus ancora più marcato sul settore dei trasporti e della<br />
mob<strong>il</strong>ità in genere. Rispettando un obiettivo <strong>di</strong> riequ<strong>il</strong>ibrio economico e sociale del<br />
Paese, infatti, circa <strong>il</strong> 42% del valore degli investimenti inseriti nel piano saranno<br />
realizzati nel Mezzogiorno, con <strong>il</strong> duplice scopo <strong>di</strong> favorire una crescita economica <strong>di</strong><br />
breve <strong>per</strong>iodo strettamente connessa all'indotto che la realizzazione <strong>di</strong> tali progetti<br />
7
genererà e <strong>di</strong> creare quelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> supporto in<strong>di</strong>spensab<strong>il</strong>i <strong>per</strong> implementare<br />
concretamente uno sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> lungo <strong>per</strong>iodo delle aree interessate dagli interventi, in<br />
un'ottica <strong>di</strong> riduzione dell'attuale gap infrastrutturale esistente. Relativamente<br />
all'analisi settoriale, è evidente una ancor maggiore concentrazione delle o<strong>per</strong>e<br />
previste nel Programma delle Infrastrutture Strategiche nel settore della mob<strong>il</strong>ità e dei<br />
trasporti; infatti, circa <strong>il</strong> 95% del valore del costo delle o<strong>per</strong>e pianificate risulta relativo<br />
a tale macro aggregato economico.<br />
Peraltro, l'esistenza <strong>di</strong> una notevole <strong>di</strong>sparità tra le risorse attualmente <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i ed <strong>il</strong><br />
fabbisogno finanziario complessivo connesso alla realizzazione delle o<strong>per</strong>e inserite<br />
nel Programma sottolinea sia le r<strong>il</strong>evanti <strong>di</strong>mensioni complessive del piano, sia la<br />
necessità <strong>di</strong> re<strong>per</strong>ire risorse ad<strong>di</strong>zionali rispetto a quelle oggi <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i. In effetti,<br />
anche <strong>il</strong> Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ipotizza che una <strong>per</strong>centuale<br />
importante degli interventi previsti possa essere realizzata con un supporto<br />
finanziario <strong>di</strong>verso dal b<strong>il</strong>ancio dello Stato 3 .<br />
B. Il mercato italiano del <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong><br />
Nell'attuale contesto <strong>di</strong> riferimento nazionale la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> modelli innovativi <strong>di</strong><br />
finanziamento delle infrastrutture risulta essere strategica <strong>per</strong> la raccolta <strong>di</strong> risorse<br />
aggiuntive a quelle pubbliche. In particolare, è in crescita <strong>il</strong> livello <strong>di</strong> attenzione sulle<br />
possib<strong>il</strong>i modalità <strong>di</strong> collaborazione fra settore <strong>pubblico</strong> e <strong>privato</strong>, soprattutto <strong>per</strong> la<br />
realizzazione <strong>di</strong> infrastrutture <strong>di</strong> pubblica ut<strong>il</strong>ità necessarie allo sv<strong>il</strong>uppo del Paese.<br />
Gli elementi chiave delle <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> possono<br />
essere così sintetizzate 4 :<br />
• partecipazione del settore <strong>privato</strong> in tutte le fasi della realizzazione<br />
dell'infrastruttura e dell'erogazione dei relativi servizi;<br />
• ottimizzazione dei costi globali <strong>per</strong> <strong>il</strong> settore <strong>pubblico</strong> (value for money);<br />
• con<strong>di</strong>visione dei rischi tra settore <strong>pubblico</strong> e <strong>privato</strong>, identificando i soggetti più<br />
idonei a sopportarne gli effetti;<br />
• trasparenza e tutela della concorrenza nella gestione delle procedure <strong>di</strong> gara.<br />
Le forme <strong>di</strong> collaborazione tra settore <strong>pubblico</strong> e <strong>privato</strong> garantiscono significativi<br />
vantaggi nella progettazione e realizzazione <strong>di</strong> interventi relativi allo sv<strong>il</strong>uppo<br />
infrastrutturale del Paese; tra i principali vantaggi si segnalano:<br />
• incremento del potenziale <strong>di</strong> dotazione infrastrutturale a parità <strong>di</strong> risorse pubbliche<br />
impegnate;<br />
• miglioramento dell‘efficacia della fase <strong>di</strong> programmazione degli interventi;<br />
• miglioramento della qualità complessiva delle infrastrutture realizzate e dei servizi<br />
erogati;<br />
• introduzione <strong>di</strong> meccanismi che stimolano un‘effettiva concorrenza sui costi <strong>di</strong><br />
realizzazione e gestione delle infrastrutture.<br />
3 Sul punto si veda, in particolare, Corte dei Conti (2005), Indagine sullo stato <strong>di</strong> attuazione della Legge<br />
Obiettivo in materia <strong>di</strong> infrastrutture ed inse<strong>di</strong>amenti strategici.<br />
4 Rielaborazione da classificazione dell'Unità tecnica Finanza <strong>di</strong> Progetto.<br />
8
Il nostro Paese presenta un mercato del <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> tra i più<br />
sv<strong>il</strong>uppati in Europa, sia in termini <strong>di</strong> numerosità <strong>di</strong> progetti avviati, sia in termini <strong>di</strong><br />
valore economico complessivo <strong>di</strong> tali interventi. Ciò rappresenta la sintesi delle<br />
elaborazioni effettuate sulla base dati della fonte più autorevole <strong>per</strong> <strong>il</strong><br />
<strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> tale mercato, rappresentata dall'Osservatorio nazionale sul<br />
Project Financing 5 . Quest'ultimo monitora l'insieme degli avvisi <strong>di</strong> ricerca dei<br />
promotori e dei ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> gara pubblicati dalle <strong>di</strong>verse stazioni appaltanti italiane; in<br />
tale banca dati vengono, quin<strong>di</strong>, inclusi tutti gli avvisi <strong>di</strong> gara relativi a lavori pubblici,<br />
inclusi quelli con importo non segnalato. L'orizzonte temporale <strong>di</strong> riferimento è limitato,<br />
in quanto la co<strong>per</strong>tura della base dei dati parte dal 2002; <strong>per</strong> tale motivo, non è<br />
possib<strong>il</strong>e in<strong>di</strong>viduare trend <strong>di</strong> mercato <strong>di</strong> lungo <strong>per</strong>iodo, anche <strong>per</strong> la variab<strong>il</strong>ità delle<br />
analisi dovuta all'avvio <strong>di</strong> progetti infrastrutturali, come quelli <strong>di</strong> trasporto,<br />
caratterizzati da importi unitari elevati.<br />
Nel 2003 <strong>il</strong> mercato del <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> italiano è stato pari a circa <strong>il</strong><br />
17% del mercato italiano delle o<strong>per</strong>e pubbliche e si è caratterizzato <strong>per</strong> un importo<br />
me<strong>di</strong>o <strong>per</strong> intervento molto elevato. A fronte <strong>di</strong> un totale <strong>di</strong> appalti pubblici <strong>di</strong> 37.980 €<br />
mm nel 2003, infatti, 31.521 € mm saranno finanziati interamente dalla Pubblica<br />
Amministrazione e 6.459 € mm attraverso contratti PPP 6 : è bene specificare che<br />
questi ultimi non rappresentano l'ammontare dei capitali privati investiti, ma contratti<br />
nei quali si è registrato un intervento, che potrebbe essere stato più o meno<br />
consistente, <strong>di</strong>verso da quello <strong>pubblico</strong>. Complessivamente, nell'anno l’importo me<strong>di</strong>o<br />
degli appalti pubblici è stato <strong>di</strong> 1,08 € mm, mentre quello dei contratti PPP è stato<br />
pari a 10,75 € mm.<br />
Il numero <strong>di</strong> interventi realizzati in <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> è cresciuto in<br />
entrambi gli ultimi due anni. Analizzando, invece, <strong>il</strong> valore <strong>di</strong> tale mercato si nota un<br />
forte incremento tra <strong>il</strong> 2002 e <strong>il</strong> 2003 (+ 285%), controb<strong>il</strong>anciato da una inversione <strong>di</strong><br />
tendenza intercorsa nell'anno seguente (- 16%). Nel complesso <strong>il</strong> tasso <strong>di</strong> crescita<br />
me<strong>di</strong>o composto annuo teorico è stato pari all’80%, ma la forte variab<strong>il</strong>ità osservata è<br />
influenzata dalla concessione <strong>di</strong> costruzione e gestione dell’autostrada Asti-Cuneo,<br />
del valore <strong>di</strong> 1,8 € mld messa a gara nel luglio del 2003 7 .<br />
Con riferimento alla <strong>di</strong>stribuzione geografica delle forme <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong><strong>privato</strong>,<br />
si segnala come l’incidenza del PPP sul totale degli appalti pubblici sia<br />
leggermente più elevata al Sud (20%), rispetto al resto del Paese.<br />
5 L’Osservatorio nazionale sul Project Financing è promosso dal Ministero dell'Economia, dall’Unità<br />
tecnica Finanza <strong>di</strong> Progetto del CIPE, da Unioncamere e dalla Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Roma ed è<br />
realizzato da Ambiente e Territorio, in collaborazione con CRESME e Tecnocons.<br />
6 Sono esclusi gli avvisi gli avvisi <strong>di</strong> ricerca del promotore.<br />
7 Si sottolinea come sia sufficiente che anche una sola grande o<strong>per</strong>a venga realizzata ricorrendo ad una<br />
forma <strong>di</strong> PPP affinché si ottenga una elevata variab<strong>il</strong>ità dei risultati annuali.<br />
9
Figura 5: Il mercato degli appalti pubblici in Italia – Avvisi <strong>di</strong> gara 1) <strong>per</strong> area geografica<br />
[2003; € mm]<br />
Nord Centro Sud e isole<br />
Totale 16.554<br />
Totale 6.451 Totale 14.111<br />
PPP 2)<br />
2.979<br />
18%<br />
PPP 2)<br />
639<br />
10%<br />
20%<br />
PPP 2)<br />
2.842<br />
Investimenti<br />
pubblici<br />
13.575<br />
82%<br />
Investimenti<br />
pubblici<br />
5.812<br />
90%<br />
Investimenti<br />
pubblici<br />
11.269<br />
80%<br />
1) Compresi gli avvisi con importo non segnalato<br />
2) Esclusi gli avvisi <strong>di</strong> ricerca del promotore<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> su dati Osservatorio nazionale Project Financing<br />
A livello settoriale, le aree che concentrano la quota maggiore <strong>di</strong> iniziative <strong>di</strong><br />
<strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> sono quelle dei trasporti e delle ut<strong>il</strong>ities, <strong>il</strong> quale include i<br />
settori dell'acqua, del gas, dell'energia elettrica e delle telecomunicazioni.<br />
Figura 6: Distribuzione del mercato del PPP in Italia <strong>per</strong> settore [2002-2003; %; € mm]<br />
100% = 1.678 100% = 6.459<br />
18%<br />
5%<br />
9%<br />
12%<br />
13%<br />
3%<br />
3%<br />
3%<br />
18%<br />
Altro<br />
Riqualificazione urbana<br />
Impianti sportivi<br />
Parcheggi<br />
Sanità<br />
26%<br />
28%<br />
Ut<strong>il</strong>ities<br />
28%<br />
32%<br />
Trasporti<br />
2%<br />
2002 2003<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> su dati Osservatorio nazionale Project Financing<br />
E’ opportuno ricordare ancora che l’aumento consistente del settore dei trasporti è<br />
stato indubbiamente favorito dal contratto relativo all’autostrada Asti-Cuneo. Il settore<br />
delle ut<strong>il</strong>ities ha, invece, mantenuto un'incidenza <strong>per</strong>centuale pari al 28%, mentre tutti<br />
gli altri settori sono <strong>di</strong>minuiti in senso relativo; tra <strong>di</strong> essi, si segnalano la Sanità,<br />
scesa dal 26% del 2002 al 18% del 2003, ed i parcheggi. Quest'ultimo, in particolare,<br />
10
è tra i maggiori 5 settori quello che presenta la più alta incidenza del <strong>partenariato</strong><br />
<strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> sul totale degli appalti pubblici, ma è caratterizzato<br />
comprensib<strong>il</strong>mente da valori unitari delle o<strong>per</strong>e contenuti; <strong>per</strong> questo motivo, essendo,<br />
tra <strong>il</strong> 2002 e <strong>il</strong> 2003, <strong>il</strong> mercato PPP cresciuto considerevolmente, la sua quota<br />
relativa si è sensib<strong>il</strong>mente ridotta (dal 12 al 3%). Come si può osservare nella<br />
seguente figura, ben <strong>il</strong> 69% del valore dei progetti infrastrutturali relativi a parcheggi è<br />
stato avviato nel 2003 tramite <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong>; gli altri settori nei quali<br />
l’incidenza del PPP è significativa sono quelli delle ut<strong>il</strong>ities e della Sanità.<br />
Figura 7: Il mercato degli appalti pubblici in Italia – Avvisi <strong>di</strong> gara 1) <strong>per</strong> settore <strong>di</strong><br />
destinazione [2003; € mm]<br />
Incidenza % PPP su totale<br />
degli appalti pubblici<br />
Trasporti 2.036<br />
15.857<br />
13 %<br />
Ut<strong>il</strong>ities<br />
1.836<br />
5.574<br />
33 %<br />
Sanità<br />
1.137<br />
4.476<br />
25 %<br />
Impianti sportivi<br />
225<br />
1.250<br />
18 %<br />
Parcheggi<br />
173<br />
252<br />
69 %<br />
PPP 2) Investimenti pubblici<br />
Incidenza me<strong>di</strong>a PPP 2)<br />
sul totale appalti pubblici<br />
1) Compresi gli avvisi con importo non segnalato<br />
17%<br />
2) Esclusi gli avvisi <strong>di</strong> ricerca del promotore<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> su dati Osservatorio nazionale Project Financing<br />
Con riferimento alle modalità ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i <strong>per</strong> attivare le collaborazioni tra <strong>pubblico</strong> e<br />
<strong>privato</strong>, sono stati in<strong>di</strong>viduati sette possib<strong>il</strong>i modelli <strong>di</strong> PPP <strong>per</strong> <strong>il</strong> finanziamento delle<br />
infrastrutture. Tali modelli sono:<br />
1. Project Finance ex. Art. 37bis e seguenti Legge 109/94;<br />
2. Concessione <strong>di</strong> costruzione e gestione;<br />
3. Altre concessioni <strong>di</strong> gestione;<br />
4. Società mista <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong>;<br />
5. Società <strong>di</strong> trasformazione urbana;<br />
6. Sponsor <strong>pubblico</strong>;<br />
7. Leasing immob<strong>il</strong>iare.<br />
La <strong>di</strong>sciplina del Project Finance è stata introdotta nel sistema italiano dalla Legge<br />
415/1998, che ha aggiunto dopo l’art. 37 della Legge 109/1994 gli articoli da 37bis a<br />
37nonies. Essa ha lo scopo <strong>di</strong> favorire <strong>il</strong> ricorso alla particolare forma <strong>di</strong> realizzazione<br />
<strong>di</strong> lavori pubblici denominata Concessione <strong>di</strong> costruzione e gestione, quale strumento<br />
attraverso cui convogliare capitali privati nella realizzazione <strong>di</strong> infrastrutture. Il Project<br />
Finance, quin<strong>di</strong>, può essere identificato come una species della Concessione <strong>di</strong><br />
11
costruzione e gestione; la <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> fondo tra i due modelli si concretizza, oltre<br />
che nel <strong>di</strong>verso proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione del concessionario, soprattutto<br />
nell’iniziativa dell'intervento infrastrutturale, che in questo caso è delegata agli<br />
o<strong>per</strong>atori privati. Sono, infatti, questi ultimi coloro che presentano le proprie proposte<br />
relative alla realizzazione <strong>di</strong> infrastrutture inserite nella programmazione triennale o<br />
negli strumenti <strong>di</strong> programmazione formalmente approvati dall’amministrazione<br />
concedente sulla base della normativa vigente. I settori <strong>di</strong> prevalente applicazione del<br />
Project Finance sono quelli della Sanità, dei trasporti, dei parcheggi, degli impianti<br />
sportivi e dei cimiteri.<br />
La Concessione <strong>di</strong> costruzione e gestione è regolamentata all'interno della Legge<br />
quadro in materia <strong>di</strong> lavori pubblici; secondo tale modello, la Pubblica<br />
Amministrazione affida ad un altro soggetto la costruzione <strong>di</strong> un’infrastruttura<br />
funzionale alla gestione <strong>di</strong> un <strong>pubblico</strong> servizio. Il concessionario consegue come<br />
controprestazione i proventi derivanti dalla gestione, che sono strumentali alla<br />
co<strong>per</strong>tura dei costi <strong>di</strong> realizzazione dell'infrastruttura e <strong>di</strong> gestione ed alla<br />
remunerazione dell’attività svolta; in alcuni casi la Pubblica Amministrazione<br />
partecipa finanziariamente all’o<strong>per</strong>azione <strong>per</strong> garantire <strong>il</strong> raggiungimento<br />
dell'equ<strong>il</strong>ibrio economico-finanziario. Nel 2003 i settori che hanno concentrato la<br />
maggior parte dei finanziamenti attivati con <strong>il</strong> modello della Concessione <strong>di</strong><br />
costruzione e gestione sono i trasporti, la Sanità, gli impianti sportivi, le ut<strong>il</strong>ities, i<br />
parcheggi e l'ambiente e rifiuti.<br />
Le altre concessioni <strong>di</strong> gestione sono relative all'erogazione <strong>di</strong> servizi pubblici<br />
attraverso infrastrutture già esistenti (ad esempio, reti e impianti idrici, gas,<br />
<strong>il</strong>luminazione pubblica, <strong>il</strong>luminazione votiva, etc.); in questi casi la componente<br />
afferente alla realizzazione dell'infrastruttura è correlata alla gestione, in quanto<br />
limitata alla manutenzione e all'ammodernamento <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e esistenti. Tra i settori <strong>di</strong><br />
prevalente applicazione si segnalano quelli delle ut<strong>il</strong>ities, degli impianti sportivi, della<br />
Sanità e dei cimiteri.<br />
Le società miste sono state introdotte nell’or<strong>di</strong>namento nazionale dall’art. 22 della<br />
Legge 142/1990, nell’ambito delle <strong>di</strong>verse modalità tipizzate <strong>di</strong> gestione dei servizi<br />
pubblici locali; la <strong>di</strong>sciplina è stata successivamente mo<strong>di</strong>ficata più volte: le attuali<br />
<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> riferimento sono gli artt. 113 e 116 del D.lgs. 267/2000, così come<br />
mo<strong>di</strong>ficati dal D.L. 269/2003, convertito nella Legge 326/2003. I settori <strong>di</strong> prevalente<br />
applicazione sono quelli delle ut<strong>il</strong>ities, dei porti e dell'ambiente e rifiuti; i principi<br />
chiave <strong>di</strong> questo modello <strong>di</strong> PPP, invece, sono così sintetizzab<strong>il</strong>i:<br />
• definizione del progetto da parte dell’ente <strong>pubblico</strong> promotore;<br />
• in<strong>di</strong>viduazione del socio <strong>privato</strong> attraverso una gara ad evidenza pubblica;<br />
• costituzione <strong>di</strong> una società a capitale misto <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong>;<br />
• regolamentazione dei rapporti tra attori pubblici e privati nello Statuto sociale e/o<br />
in altri contratti parasociali;<br />
• realizzazione delle infrastrutture da parte della società mista.<br />
12
Le società <strong>di</strong> trasformazione urbana (STU) si <strong>di</strong>fferenziano dalle altre società miste<br />
<strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> sostanzialmente <strong>per</strong> <strong>il</strong> vincolo dell’oggetto sociale; esse sono state<br />
introdotte dalla Legge 127/1997, la cui <strong>di</strong>sposizione è stata integralmente recepita<br />
nell’art. 120 del D.lgs 267/2000, successivamente mo<strong>di</strong>ficato dall’art. 44 della Legge<br />
166/2002. Le principali caratteristiche <strong>di</strong>fferenziali delle STU rispetto alle altre società<br />
miste si concretizzano nel fatto che esse:<br />
• possono essere costituite dalle città metropolitane e dai Comuni, eventualmente<br />
con la partecipazione della Provincia e della Regione;<br />
• <strong>per</strong>seguono come oggetto sociale esclusivo la progettazione e realizzazione degli<br />
interventi <strong>di</strong> trasformazione urbana in attuazione degli strumenti urbanistici<br />
vigenti;<br />
• intervengono su aree territoriali in<strong>di</strong>viduate con delibera del Consiglio comunale;<br />
• provvedono alla preventiva acquisizione delle aree <strong>di</strong> trasformazione urbana e<br />
alla trasformazione e commercializzazione delle stesse;<br />
• possono acquisire le aree <strong>di</strong> trasformazione urbana con le seguenti modalità<br />
alternative:<br />
o acquisizione consensuale;<br />
o esproprio;<br />
o a titolo <strong>di</strong> concessione da ente <strong>pubblico</strong>.<br />
La sponsorizzazione pubblica trova fondamento normativo, a livello nazionale, nell’art.<br />
43 della Legge 449/1997 e nell’art. 30 della Legge 488/1999, che prevedono che i<br />
Comuni, le Province e gli altri Enti Locali, al fine <strong>di</strong> favorire una migliore qualità dei<br />
servizi prestati, possano stipulare contratti <strong>di</strong> sponsorizzazione ed accor<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
collaborazione, nonché convenzioni con soggetti pubblici o privati <strong>di</strong>retti a fornire<br />
consulenze o servizi aggiuntivi. Tale modello trova applicazione, in particolare, nei<br />
settori degli impianti sportivi e dei beni culturali. Il partner <strong>privato</strong>, in<strong>di</strong>viduato tramite<br />
gara ad evidenza pubblica, e l’ente <strong>pubblico</strong> stipulano <strong>il</strong> contratto <strong>di</strong> sponsorizzazione,<br />
che deve necessariamente <strong>per</strong>seguire finalità <strong>di</strong> <strong>pubblico</strong> interesse pena la nullità e<br />
nel quale devono essere stab<strong>il</strong>iti:<br />
• <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto dello sponsor all’ut<strong>il</strong>izzazione dello spazio pubblicitario;<br />
• gli obblighi a carico dello sponsor;<br />
• le clausole <strong>di</strong> tutela rispetto alle eventuali inadempienze;<br />
• la durata.<br />
Il leasing immob<strong>il</strong>iare è un contratto atipico al quale si applicano le norme <strong>di</strong> parte<br />
generale del contratto contenute nel co<strong>di</strong>ce civ<strong>il</strong>e. La legge definisce tale contratto<br />
nell’art. 17 comma 2 della Legge 183/1976, che prevede che le o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong><br />
locazione finanziaria sono quelle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> locazioni <strong>di</strong> beni mob<strong>il</strong>i e immob<strong>il</strong>i,<br />
acquistati o fatti costruire dal locatore su scelta ed in<strong>di</strong>cazione del conduttore, che se<br />
ne assume tutti i rischi, e con facoltà <strong>di</strong> quest’ultimo <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire proprietario dei beni<br />
locati al termine della locazione, <strong>di</strong>etro versamento <strong>di</strong> un prezzo stab<strong>il</strong>ito. Si segnala<br />
come esistano alcuni casi <strong>di</strong> progetti infrastrutturali in corso <strong>di</strong> realizzazione con tale<br />
modello, in particolare nel settore della Sanità. I principi chiave del modello <strong>di</strong><br />
funzionamento sono i seguenti:<br />
• definizione del progetto da parte dell’ente <strong>pubblico</strong>;<br />
• in<strong>di</strong>viduazione dell'o<strong>per</strong>atore <strong>privato</strong> attraverso una gara ad evidenza pubblica;<br />
13
• stipula del contratto <strong>di</strong> leasing che regola i rapporti tra ente <strong>pubblico</strong> e partner<br />
<strong>privato</strong>;<br />
• realizzazione dell‘infrastruttura da parte del partner <strong>privato</strong> (con eventuale<br />
supporto <strong>di</strong> altri o<strong>per</strong>atori specializzati).<br />
Se si analizza la <strong>di</strong>stribuzione del mercato PPP <strong>per</strong> modello impiegato, attraverso <strong>il</strong><br />
monitoraggio dei ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> gara pubblicati nel corso degli ultimi anni, si nota come le<br />
Altre concessioni <strong>di</strong> gestione siano la forma <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> in maggiore espansione,<br />
<strong>di</strong>venendo quella adottata maggiormente nel 2004; tra le altre forme <strong>di</strong> PPP<br />
presentano una significativa incidenza le Concessioni <strong>di</strong> costruzione e gestione ed <strong>il</strong><br />
Project Finance. Si sottolinea come le Altre concessioni <strong>di</strong> gestione siano <strong>di</strong> solito<br />
ut<strong>il</strong>izzate <strong>per</strong> l’affidamento in concessione della gestione dei servizi pubblici; la<br />
crescita <strong>di</strong> questo modello è dovuta, principalmente, alla riorganizzazione dei servizi<br />
pubblici locali che è in corso da qualche anno. Al riguardo, si sottolinea come gli<br />
elevati valori <strong>di</strong> tale modello siano significativamente influenzati dall'emissione dei<br />
ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> gara <strong>per</strong> l'assegnazione delle concessioni <strong>di</strong> gestione del servizio idrico<br />
integrato in <strong>di</strong>versi Ambiti Territoriali Ottimali sic<strong>il</strong>iani (in particolare Palermo, Messina<br />
e Trapani), le quali, <strong>per</strong>ò, non sono ancora state assegnate.<br />
Figura 8: Distribuzione del mercato del PPP 1) in Italia <strong>per</strong> modello [2002-2004; %; € mm]<br />
100% = 1.678 100% = 6.459 100% = 5.453<br />
1%<br />
14%<br />
9% 12%<br />
22%<br />
31%<br />
44%<br />
51%<br />
54%<br />
24%<br />
18% 21%<br />
2002 2003 2004<br />
Project Finance<br />
Concessione <strong>di</strong><br />
costruzione e gestione<br />
Altre concessioni<br />
<strong>di</strong> gestione<br />
Altri modelli<br />
1) Esclusi gli avvisi <strong>di</strong> ricerca del promotore<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> su dati Osservatorio nazionale Project Financing<br />
Osservando più in dettaglio la <strong>di</strong>stribuzione dei principali progetti <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong><br />
<strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> 8 in corso <strong>di</strong> realizzazione nel nostro Paese, me<strong>di</strong>ante l'analisi dei<br />
principali progetti aggiu<strong>di</strong>cati negli ultimi anni, si nota come <strong>il</strong> modello del Project<br />
Finance sia <strong>il</strong> preferito <strong>per</strong> le infrastrutture con un importo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> riferimento più<br />
elevato.<br />
8 Si è qui impiegata come principale fonte informativa l'Osservatorio Nazionale sul Project Financing.<br />
14
Figura 9: Casi in corso <strong>di</strong> realizzazione: matrice modello – settore<br />
Project Finance<br />
Concessione <strong>di</strong> costruzione<br />
e gestione<br />
Concessioni <strong>di</strong> gestione<br />
Altri modelli<br />
Cimiteri<br />
Brebemi<br />
Tranvia<br />
FIrenze<br />
Illuminazione<br />
votiva M<strong>il</strong>ano<br />
Trasporti<br />
Autostrada<br />
Asti-Cuneo<br />
Parcheggi<br />
Ut<strong>il</strong>ities<br />
Riqualificazione<br />
urbana<br />
Sanità<br />
Impianti sportivi<br />
Bari<br />
Impianti<br />
depurazione<br />
(NA)<br />
Osp. Mestre<br />
Castelfranco e<br />
Montebelluno<br />
Ospedale<br />
Legnano<br />
Ospedale<br />
Cagliari<br />
Ospedale<br />
Bolzano<br />
Sede Comunale<br />
(BO)<br />
Ospedale<br />
Felettino (SP)<br />
RSA<br />
(Modena)<br />
Servizio<br />
Idrico (CE)<br />
Illuminazione<br />
(PA)<br />
Casa <strong>di</strong><br />
Riposo <strong>di</strong><br />
Forlì<br />
RSA Bresso<br />
(MI)<br />
Acquedotto<br />
FIora<br />
(Toscana)<br />
STU<br />
STU<br />
Nuova<br />
ACER<br />
Piazza<br />
(BO)<br />
(BS)<br />
STU<br />
Unieco<br />
(BS)<br />
Leasing<br />
S.Bonifacio<br />
(VE)<br />
Sponsor<br />
Palasport<br />
Ascoli<br />
Piceno<br />
Valore investimento 1.000 € mm<br />
Con <strong>il</strong> modello del Project Finance, infatti, sono in corso <strong>di</strong> realizzazione alcuni dei<br />
maggiori interventi infrastrutturali <strong>di</strong> trasporto (Brebemi e Tranvia <strong>di</strong> Firenze), oltre ai<br />
progetti nel settore Sanità con i più significativi volumi <strong>di</strong> investimenti (Ospedali <strong>di</strong><br />
Mestre, <strong>di</strong> Legnano e <strong>di</strong> Castelfranco Veneto e <strong>di</strong> Montebelluna). È, inoltre, opportuno<br />
sottolineare la realizzazione <strong>di</strong> un importante progetto <strong>di</strong> trasporto, quale l'autostrada<br />
Asti-Cuneo, con <strong>il</strong> modello della Concessione <strong>di</strong> costruzione e gestione, nonché lo<br />
svolgimento, attraverso una Società mista, del più importante intervento<br />
infrastrutturale del settore Ut<strong>il</strong>ities (Acquedotto del Fiora in Toscana).<br />
C. Il contesto internazionale del <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong><br />
Lo sv<strong>il</strong>uppo dei progetti <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> in Italia segue un andamento<br />
<strong>di</strong>ffuso in Europa e nel resto del mondo; negli ultimi anni, infatti, numerosi Stati<br />
europei hanno cercato delle possib<strong>il</strong>i soluzioni, alternative alle risorse or<strong>di</strong>narie<br />
pubbliche, <strong>per</strong> <strong>il</strong> finanziamento delle infrastrutture, rendendo <strong>il</strong> mercato continentale<br />
del PPP largamente maggioritario su scala globale. In particolare, nel 2000 <strong>il</strong> valore<br />
totale dei contratti conclusi con modelli <strong>di</strong> PPP ammontava, a livello mon<strong>di</strong>ale, a 15,8<br />
$ mld, dei quali 9,2 $ mld erano stati stipulati nel Regno Unito (58,3%); <strong>il</strong> resto<br />
d’Europa contribuiva <strong>per</strong> 4,3 $ mld (27,2%), portando così la quota totale dell’Europa<br />
all'85,5%. Successivamente, <strong>il</strong> mercato totale si è sv<strong>il</strong>uppato sensib<strong>il</strong>mente fino a<br />
raggiungere <strong>il</strong> valore <strong>di</strong> 40,8 $ mld nel 2003; in tale contesto <strong>di</strong> elevata crescita, la<br />
quota europea è rimasta sostanzialmente invariata, mantenendosi sopra l’85%. In<br />
particolare, i contratti conclusi nel Regno Unito hanno avuto un valore capitale <strong>di</strong> 27 $<br />
mld, pari al 66,3%, mentre quelli stipulati nel resto d’Europa ammontavano a 8 $ mld,<br />
equivalenti al 19,6% del totale mon<strong>di</strong>ale.<br />
15
Figura 10: Valore capitale dei contratti conclusi [$ mld]<br />
2000<br />
2003<br />
Totale: 15,8 $ mld<br />
Totale: 40,8 $ mld<br />
America 1,3 $ mld<br />
America 2,5 $ mld<br />
Asia 1,0 $ mld<br />
6,3%<br />
8,2%<br />
Asia 3,3 $ mld<br />
8,0%<br />
6,1%<br />
Europa<br />
(escluso UK)<br />
4,3 $ mld<br />
27,2%<br />
58,3%<br />
UK<br />
9,2 $ mld<br />
Europa<br />
(escluso UK)<br />
8,0 $ mld<br />
19,6%<br />
66,3%<br />
UK<br />
27,0 $ mld<br />
Totale Europa:<br />
85,5%<br />
Totale Europa:<br />
85,9%<br />
Fonte: Dealogic<br />
Le attuali <strong>di</strong>mensioni del mercato del <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> unitamente al<br />
livello <strong>di</strong> legislazione nazionale possono essere impiegati quali parametri <strong>per</strong> definire,<br />
almeno a livello qualitativo, <strong>il</strong> posizionamento dei <strong>di</strong>versi Paesi europei relativamente<br />
allo sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> modelli innovativi <strong>di</strong> finanziamento delle infrastrutture. Tale esercizio è<br />
rappresentato nella seguente figura, in cui è <strong>il</strong>lustrata la <strong>di</strong>stribuzione dei principali<br />
Stati europei calcolata in funzione dell’ampiezza del relativo mercato PPP (in valore<br />
pro-capite, <strong>per</strong> avere un dato normalizzato) e del livello <strong>di</strong> evoluzione<br />
legislativa/istituzionale (a livello qualitativo).<br />
16
Figura 11: In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> correlazione tra livello <strong>di</strong> legislazione vigente e ampiezza del<br />
mercato PPP<br />
Livello <strong>di</strong><br />
evoluzione<br />
legislativa/<br />
istituzionale<br />
UK<br />
PT I IE<br />
NL<br />
F<br />
E<br />
D<br />
B<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong><br />
Ampiezza del mercato<br />
(valore procapite dei<br />
contratti PPP)<br />
In generale, è possib<strong>il</strong>e osservare una posizione avanzata <strong>di</strong> un ristretto numero <strong>di</strong><br />
Paesi, tra cui in particolare <strong>il</strong> Regno Unito, che rappresenta lo Stato in cui <strong>il</strong> PPP ha<br />
una <strong>di</strong>ffusione maggiore <strong>per</strong> l'esistenza <strong>di</strong> un mercato <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni significative e <strong>di</strong><br />
un favorevole contesto legislativo/istituzionale <strong>di</strong> riferimento; Italia, Portogallo e<br />
Irlanda, invece, mostrano uno sv<strong>il</strong>uppo maggiore rispetto a Francia, Spagna e<br />
Olanda. Come si nota nella figura successiva, infatti, in Francia e Spagna non è<br />
ancora pienamente o<strong>per</strong>ativa un’Unità centrale responsab<strong>il</strong>e del coor<strong>di</strong>namento delle<br />
attività nazionali <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong>. In altri Paesi, come Regno Unito,<br />
Portogallo, Irlanda e Italia, invece, <strong>il</strong> livello legislativo è attualmente molto avanzato.<br />
17
Figura 12: Sintesi del livello <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo legislativo del mercato del PPP in Europa<br />
Stati membri<br />
Unità<br />
PPP<br />
Legislazione<br />
PPP<br />
Nuovi stati<br />
membri<br />
Unità<br />
PPP<br />
Legislazione<br />
PPP<br />
Stati futuri<br />
membri<br />
Unità<br />
PPP<br />
Legislazione<br />
PPP<br />
Austria<br />
Belgio<br />
Danimarca<br />
Finlan<strong>di</strong>a<br />
Francia<br />
Germania<br />
Grecia<br />
Irlanda<br />
Italia<br />
Lussemburgo<br />
Paesi Bassi<br />
Portogallo<br />
Regno Unito<br />
Spagna<br />
Svezia<br />
Cipro<br />
Rep. Ceca<br />
Estonia<br />
Ungheria<br />
Lettonia<br />
Lituania<br />
Malta<br />
Polonia<br />
Slovacchia<br />
Slovenia<br />
Bulgaria<br />
Romania<br />
Turchia<br />
Unità PPP assente/proposta<br />
Unità PPP esistente ma non o<strong>per</strong>ativa o o<strong>per</strong>ativa solo a livello regionale<br />
Unità PPP esistente e o<strong>per</strong>ativa<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> su dati PriceWaterhouseCoo<strong>per</strong><br />
Legislazione PPP assente/proposta<br />
Legislazione PPP esistente ma a livello iniziale o regionale<br />
Legislazione PPP esistente e o<strong>per</strong>ativa<br />
Lo sv<strong>il</strong>uppo settoriale del <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> è anch’esso molto<br />
<strong>di</strong>fferenziato e vede <strong>il</strong> Regno Unito e <strong>il</strong> Portogallo all’avanguar<strong>di</strong>a rispetto alla me<strong>di</strong>a<br />
europea.<br />
Figura 13: Matrice Paese-settore<br />
Settori<br />
Paesi<br />
Austria<br />
Belgio<br />
Danimarca<br />
Finlan<strong>di</strong>a<br />
Francia<br />
Germania<br />
Grecia<br />
Irlanda<br />
Italia<br />
Lussemburgo<br />
Olanda<br />
Portogallo<br />
Regno Unito<br />
Spagna<br />
Svezia<br />
Cipro<br />
Rep. Ceca<br />
Estonia<br />
Ungheria<br />
Lettonia<br />
Lituania<br />
Malta<br />
Polonia<br />
Slovacchia<br />
Slovenia<br />
Bulgaria<br />
Romania<br />
Turchia<br />
Strade<br />
<br />
<br />
Ferrovie<br />
<br />
<br />
Difesa<br />
<br />
<br />
Sanità<br />
<br />
<br />
Istruzione<br />
<br />
<br />
Carceri<br />
<br />
<br />
E<strong>di</strong>lizia sociale<br />
Risorse idriche<br />
Ambiente e rifiuti<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> su dati BEI<br />
Nel Regno Unito tutti i settori hanno visto un coinvolgimento dei privati nella<br />
realizzazione delle infrastrutture; es<strong>per</strong>ienze <strong>di</strong> PPP sono state realizzate con<br />
successo sia nei settori tra<strong>di</strong>zionali, come le strade e le ferrovie, sia in quelli più<br />
innovativi, come la Sanità, le carceri, l’educazione. Anche <strong>il</strong> Portogallo, seguendo <strong>il</strong><br />
modello britannico, ha ut<strong>il</strong>izzato <strong>il</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> in quasi tutti i settori, a<br />
18
parte quelli nei quali nemmeno lo Stato investe molte risorse (es.: la Difesa). A livello<br />
aggregato si può, quin<strong>di</strong>, concludere che quasi tutti i Paesi hanno es<strong>per</strong>ienze <strong>di</strong><br />
collaborazione con attori privati nei settori dei trasporti (in particolare, strade e<br />
ferrovie) e che, <strong>per</strong>tanto, ciò che rende un Paese più evoluto degli altri è l’ut<strong>il</strong>izzo del<br />
<strong>partenariato</strong> negli altri settori. In questa ottica, i Paesi che devono essere ritenuti<br />
all’avanguar<strong>di</strong>a sono, nel complesso, <strong>il</strong> Regno Unito, <strong>il</strong> Portogallo, l’Irlanda e l’Italia.<br />
I modelli <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> osservati nel contesto europeo sono<br />
numerosi e <strong>di</strong>fferenziati. Oltre alle <strong>di</strong>fferenze tecnico-o<strong>per</strong>ative, spesso a livello<br />
continentale esistono piccole <strong>di</strong>fformità legislative riguardanti <strong>il</strong> processo <strong>di</strong><br />
assegnazione del contratto oppure le norme relative alla creazione delle società <strong>di</strong><br />
progetto. Un’analisi comparata tra i vari Paesi consente <strong>di</strong> aggregare i modelli <strong>di</strong><br />
<strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> europei in cinque insiemi.<br />
Figura 14: Matrice Paese - modello <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong><br />
Concessione<br />
DBFO (Design,<br />
Bu<strong>il</strong>d, Finance,<br />
O<strong>per</strong>ate)<br />
BOO (Bu<strong>il</strong>d,<br />
O<strong>per</strong>ate, Own)<br />
Regno Unito Germania Francia Spagna Irlanda Portogallo<br />
• Autostrade<br />
• Autostrade<br />
• Strade<br />
• Autostrade<br />
• Autostrade<br />
• Ferrovie<br />
• Ut<strong>il</strong>ities<br />
• Ferrovie<br />
nazionali<br />
• Metropolitane<br />
urbane<br />
• Sanità<br />
• Carceri<br />
• Strade/Autostrade<br />
• E<strong>di</strong>lizia sociale<br />
• Autostrade<br />
• Istruzione<br />
regionali<br />
•Scuola<br />
• Autostrade<br />
• Carceri<br />
• Sanità<br />
•Sanità<br />
• Istruzione<br />
• Tempo libero<br />
• Autostrade<br />
• Ferrovie<br />
• Metropolitane<br />
urbane<br />
• Strade/Autostrade<br />
• Sanità<br />
BBO (Buy, Bu<strong>il</strong>d,<br />
O<strong>per</strong>ate)<br />
Joint Ventures<br />
• E<strong>di</strong>lizia sociale<br />
• Sanità (LIFT)<br />
• Scuola (BSF)<br />
• Risorse idriche<br />
• Ambiente e<br />
rifiuti<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> su fonti varie<br />
Le cinque classi presentate nella precedente figura in<strong>di</strong>viduano i modelli <strong>di</strong> PPP<br />
maggiormente <strong>di</strong>ffusi in Europa; in particolare, si segnalano:<br />
• la concessione, che rappresenta <strong>il</strong> modello più ut<strong>il</strong>izzato in assoluto e che si<br />
concretizza in un contratto in base al quale <strong>il</strong> <strong>privato</strong> realizza l'o<strong>per</strong>a pubblica,<br />
ottiene una remunerazione attraverso le tariffe pagate dagli utenti e, al termine<br />
del rapporto contrattuale, restituisce <strong>il</strong> possesso dell'infrastruttura alla Pubblica<br />
Amministrazione;<br />
• <strong>il</strong> DBFO, che prevede che la progettazione (Design), la costruzione (Bu<strong>il</strong>d), <strong>il</strong><br />
re<strong>per</strong>imento dei finanziamenti (Finance) e la gestione (O<strong>per</strong>ate) dell'infrastruttura<br />
siano a carico del <strong>privato</strong> contro <strong>il</strong> pagamento <strong>di</strong> un canone da parte della PA, alla<br />
quale viene restituita la <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità dell'infrastruttura al termine del contratto;<br />
• i modelli BOO e BBO, che costituiscono due varianti del DBFO: <strong>il</strong> BOO (Bu<strong>il</strong>d,<br />
O<strong>per</strong>ate, Own) non prevede alla scadenza del contratto la restituzione della<br />
proprietà dell'infrastruttura allo Stato, mentre <strong>il</strong> BBO (Buy, Bu<strong>il</strong>d, O<strong>per</strong>ate) si fonda<br />
19
sull'acquisto <strong>di</strong> strutture esistenti da parte del <strong>privato</strong> in luogo della progettazione<br />
e costruzione;<br />
• le Joint Ventures, che sono società <strong>di</strong> capitali a partecipazione mista <strong>pubblico</strong>privata,<br />
impiegate soprattutto nel Regno Unito nei settori della Sanità (modello<br />
LIFT) e dell’educazione (modello BSF) <strong>per</strong> contratti <strong>di</strong> valore non elevato (inferiori<br />
a 20 £ mm).<br />
Nel complesso, <strong>il</strong> Regno Unito rappresenta <strong>il</strong> Paese in cui <strong>il</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong><strong>privato</strong><br />
si è sv<strong>il</strong>uppato maggiormente sia in termini <strong>di</strong> ampiezza del mercato <strong>di</strong><br />
riferimento, sia in termini <strong>di</strong> numerosità e <strong>di</strong>fferenziazione dei modelli impiegati; in tale<br />
contesto e tenendo comunque in considerazione le <strong>di</strong>fferenti caratteristiche sociali e<br />
normative, l'analisi dell'es<strong>per</strong>ienza britannica <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare importanti<br />
lesson learned <strong>per</strong> l'Italia. Innanzitutto, è opportuno sottolineare come l’introduzione e<br />
la <strong>di</strong>ffusione dei modelli <strong>di</strong> PPP nel Regno Unito, oltre a garantire negli ultimi anni <strong>il</strong><br />
re<strong>per</strong>imento <strong>di</strong> un r<strong>il</strong>evante volume <strong>di</strong> risorse economiche ad<strong>di</strong>zionali a quelle<br />
pubbliche, abbia generato un <strong>di</strong>fferimento delle uscite <strong>di</strong> cassa <strong>per</strong> la realizzazione <strong>di</strong><br />
infrastrutture (con un potenziale incremento futuro della spesa pubblica corrente),<br />
nonché un significativo sv<strong>il</strong>uppo in alcuni settori economici <strong>di</strong> mercati gestiti da<br />
o<strong>per</strong>atori privati (es: settore idrico).<br />
In generale, i modelli della PFI e delle Joint Ventures si sono rivelati efficienti ed<br />
efficaci <strong>per</strong>ché hanno consentito <strong>di</strong> realizzare infrastrutture nei tempi e nei costi<br />
previsti, con una allocazione del rischio <strong>di</strong> impresa agli o<strong>per</strong>atori privati, e <strong>di</strong> gestirle<br />
garantendo <strong>il</strong> rispetto <strong>di</strong> adeguati livelli <strong>di</strong> servizio. Il successo del modello britannico<br />
è stato, inoltre, favorito dall'esistenza <strong>di</strong> forti meccanismi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento tra centro<br />
e <strong>per</strong>iferia (si fa riferimento al Program Review Group e ai PFI cre<strong>di</strong>ts), che<br />
favoriscono sia le attività <strong>di</strong> pianificazione degli interventi, sia un proattivo<br />
coinvolgimento del territorio. Altro fattore critico <strong>di</strong> successo dell'es<strong>per</strong>ienza del<br />
Regno Unito è rappresentato dalla documentazione impiegata <strong>per</strong> la definizione dei<br />
progetti PPP (contratti, ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> gara, etc.), la quale è stata nel tempo fortemente<br />
standar<strong>di</strong>zzata e resa fac<strong>il</strong>mente accessib<strong>il</strong>e a tutti gli attori coinvolti. Infine, un ultimo<br />
elemento <strong>di</strong> supporto allo sv<strong>il</strong>uppo del mercato PPP locale è rappresentato da<br />
un’agenzia mista (Partnership UK), che svolge con successo, attraverso la sua<br />
attività <strong>di</strong> hol<strong>di</strong>ng <strong>di</strong> partecipazione, la funzione <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>ario tra l’interesse delle<br />
autorità pubbliche e degli attori privati.<br />
D. L‘evoluzione dei modelli: priorità <strong>di</strong> intervento ed innovazioni proposte<br />
Le in<strong>di</strong>cazioni provenienti dall'analisi delle es<strong>per</strong>ienze internazionali sono state<br />
valorizzate anche <strong>per</strong> prevedere la possib<strong>il</strong>e evoluzione dei modelli <strong>di</strong> PPP nel nostro<br />
Paese; più in particolare, la metodologia adottata <strong>per</strong> la definizione delle proposte <strong>di</strong><br />
intervento <strong>per</strong> consentire la piena realizzazione delle collaborazioni tra enti pubblici<br />
ed o<strong>per</strong>atori privati in Italia si articola logicamente attraverso due <strong>di</strong>rettrici:<br />
• da un lato, sono stati effettuati alcuni approfon<strong>di</strong>menti sui settori prioritari <strong>di</strong><br />
intervento, con l'obiettivo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare quelle raccomandazioni che favoriscano<br />
20
la creazione e lo sv<strong>il</strong>uppo del mercato <strong>di</strong> riferimento, nonché l'incremento del<br />
livello <strong>di</strong> competitività e della qualità dei servizi erogati agli utenti finali;<br />
• dall'altro, è stato analizzato l'attuale mercato PPP, al fine <strong>di</strong> definire quegli<br />
interventi tecnico-o<strong>per</strong>ativi e normativi che consentano <strong>di</strong> incrementare l'impiego<br />
dei modelli <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>per</strong> la realizzazione delle infrastrutture e <strong>di</strong> favorire<br />
l'ingresso <strong>di</strong> o<strong>per</strong>atori privati nazionali ed esteri nel mercato italiano.<br />
Si presenta, quin<strong>di</strong>, dapprima la sintesi <strong>di</strong> un'analisi volta ad in<strong>di</strong>viduare i settori<br />
economici nei quali, preve<strong>di</strong>b<strong>il</strong>mente, si concentreranno i maggiori volumi <strong>di</strong> risorse<br />
finanziarie pubbliche, al fine <strong>di</strong> effettuare successivamente ulteriori approfon<strong>di</strong>menti<br />
<strong>per</strong> capire con quali modelli <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> sarà possib<strong>il</strong>e fare leva<br />
<strong>per</strong> coinvolgere attori privati nella realizzazione delle relative infrastrutture. Con<br />
riferimento all'oggetto dell'analisi, si segnala come siano stati selezionati sia i<br />
maggiori settori economici, in termini <strong>di</strong> contributo alla formazione del PIL, sia alcuni<br />
settori <strong>di</strong> minori <strong>di</strong>mensioni, ma caratterizzati dal fatto che presentano un significativo<br />
potenziale <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> nel nostro Paese. Di<br />
seguito si riporta l'intero elenco dei settori esaminati:<br />
• strade e autostrade;<br />
• ferrovie;<br />
• aeroporti;<br />
• porti;<br />
• risorse idriche;<br />
• gas;<br />
• energia elettrica;<br />
• ambiente e rifiuti;<br />
• telecomunicazioni;<br />
• istruzione;<br />
• Sanità;<br />
• musei;<br />
• impianti sportivi;<br />
• parcheggi;<br />
• carceri.<br />
Per la definizione dei settori prioritari <strong>di</strong> intervento sono stati impiegati quattro<br />
parametri <strong>di</strong> riferimento, <strong>di</strong> seguito sintetizzati e presentati:<br />
• gap infrastrutturale nazionale rispetto agli altri Paesi europei;<br />
• gap infrastrutturale dell'area meri<strong>di</strong>onale rispetto al resto del territorio nazionale;<br />
• valore degli investimenti pubblici effettuati negli ultimi anni;<br />
• effetto leva sul Prodotto Interno Lordo nazionale.<br />
Il primo parametro impiegato è stata la verifica dell'esistenza <strong>di</strong> un gap infrastrutturale<br />
<strong>di</strong> tipo fisico dell'Italia rispetto agli altri Paesi europei; in particolare, sono stati<br />
in<strong>di</strong>viduati degli in<strong>di</strong>catori puntuali che consentono <strong>di</strong> effettuare un confronto sulla<br />
dotazione infrastrutturale oppure sulla qualità dei servizi erogati tra <strong>il</strong> nostro Paese e<br />
le nazioni sim<strong>il</strong>i <strong>per</strong> contesto. Relativamente al riferimento geografico, si sottolinea<br />
come sia stato usato come principale benchmark <strong>il</strong> valore calcolato come me<strong>di</strong>a<br />
ponderata dei dati registrati <strong>per</strong> i Paesi aderenti all'Unione Europea. In alcuni casi,<br />
21
<strong>per</strong> favorire una comparazione più significativa <strong>il</strong> campione <strong>di</strong> riferimento è stato<br />
ristretto a quelle nazioni (soprattutto Germania, Francia, Regno Unito e Spagna), che<br />
presentano le caratteristiche economiche e demografiche più vicine a quelle del<br />
nostro Paese. In altri casi, infine, è stato impiegato un benchmark allargato agli Stati<br />
dell'intera area OCSE.<br />
Il secondo parametro impiegato <strong>per</strong> l'in<strong>di</strong>viduazione dei settori prioritari <strong>di</strong> intervento è<br />
stato <strong>il</strong> confronto della dotazione infrastrutturale del Mezzogiorno con quella delle<br />
altre macro-aree geografiche del Paese; ciò è avvenuto ricorrendo ad un insieme<br />
vasto ed eterogeneo <strong>di</strong> fonti informative primarie. In generale, tra le fonti adottate più<br />
frequentemente si segnalano la Banca Dati <strong>di</strong> In<strong>di</strong>catori Regionali <strong>per</strong> la valutazione<br />
delle politiche <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo (gestita dall'ISTAT, in collaborazione con <strong>il</strong> Dipartimento <strong>per</strong><br />
le Politiche <strong>di</strong> Sv<strong>il</strong>uppo e Coesione del Ministero dell'Economia e delle Finanze),<br />
l'ISTAT, l'atlante delle infrastrutture del CNEL ed <strong>il</strong> Conto Nazionale dei Trasporti.<br />
Il terzo parametro adottato <strong>per</strong> in<strong>di</strong>viduare i settori infrastrutturali ad elevata priorità <strong>di</strong><br />
intervento è stato <strong>il</strong> valore degli investimenti pubblici nazionali effettuati negli ultimi<br />
anni; tale dato è stato, infatti, impiegato quale proxy <strong>per</strong> prevedere, in assenza <strong>di</strong><br />
ra<strong>di</strong>cali cambiamenti nella politica degli investimenti pubblici a breve, quali aree<br />
infrastrutturali concentreranno in futuro <strong>il</strong> maggior volume <strong>di</strong> risorse finanziarie<br />
stanziate dagli enti pubblici. In particolare, la fonte informativa <strong>di</strong> partenza è<br />
rappresentata dai Conti Pubblici Territoriali, pubblicati dal Ministero dell'Economia e<br />
delle Finanze; su tale base dati è stata effettuata un'analisi <strong>di</strong>namica, al fine <strong>di</strong><br />
depurare i risultati da eventuali fenomeni annuali particolari, che avrebbero potuto<br />
generare un effetto <strong>di</strong>storsivo sulle conclusioni. Inoltre, <strong>per</strong> integrare le evidenze<br />
ricavate dall'indagine sui Conti Pubblici Territoriali, sono state usate due ulteriori fonti<br />
informative: i già citati Programma delle Infrastrutture Strategiche e Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
Programma Quadro.<br />
Infine, <strong>il</strong> quarto parametro impiegato è stato <strong>il</strong> potenziale dell'impatto che la<br />
realizzazione <strong>di</strong> un'infrastruttura in un determinato settore può generare sulla crescita<br />
dell'economia del Paese, con la creazione <strong>di</strong> effetti indotti quali, ad esempio, la<br />
mob<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> <strong>per</strong>sone e merci, l'innovazione <strong>di</strong> prodotto/processo e lo sv<strong>il</strong>uppo del<br />
turismo. E' opportuno sottolineare come quest'indagine, non esistendo un riferimento<br />
con<strong>di</strong>viso in letteratura economica, sia stata svolta a livello prettamente qualitativo.<br />
I risultati delle analisi svolte sono sinteticamente presentati nella seguente figura.<br />
22
Figura 15: Analisi dei settori prioritari <strong>di</strong> intervento<br />
Settore/<br />
Infrastruttura<br />
1<br />
Gap<br />
Italia Vs.<br />
Europa<br />
2<br />
Gap<br />
Sud Vs.<br />
Centro-Nord<br />
3<br />
Valore<br />
investimenti<br />
pubblici<br />
4<br />
Effetto<br />
leva sul PIL<br />
Giu<strong>di</strong>zio complessivo<br />
su priorità <strong>di</strong><br />
intervento<br />
Strade e autostrade<br />
Ferrovie<br />
Settore idrico<br />
Sanità<br />
Istruzione<br />
Ambiente e rifiuti<br />
Aeroporti<br />
Elettrodotti<br />
Porti<br />
Telecomunicazioni<br />
Gasdotti<br />
Impianti sportivi<br />
Musei<br />
Parcheggi<br />
Carceri<br />
Settori prioritari<br />
Alta Priorità<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> su fonti varie<br />
Bassa Priorità<br />
I quattro parametri precedentemente descritti sono stati me<strong>di</strong>ati, con peso <strong>di</strong><br />
ponderazione pari a uno, <strong>per</strong> in<strong>di</strong>viduare un giu<strong>di</strong>zio complessivo <strong>di</strong> priorità <strong>di</strong><br />
intervento. Dall'insieme dei 15 settori esaminati sono stati così in<strong>di</strong>viduati 6 settori<br />
prioritari, che sono: autostrade 9 , ferrovie, risorse idriche, Sanità, istruzione, ambiente<br />
e rifiuti. Per questi settori sono stati in<strong>di</strong>viduati i modelli <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong><strong>privato</strong><br />
ritenuti ideali, sv<strong>il</strong>uppab<strong>il</strong>i con alcuni interventi migliorativi.<br />
In particolare, <strong>per</strong> <strong>il</strong> settore autostradale, si ritiene che i modelli <strong>di</strong> PPP preferib<strong>il</strong>i<br />
siano <strong>il</strong> Project Finance, la Concessione <strong>di</strong> costruzione e gestione e la società mista.<br />
Al fine <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppare al meglio tali modelli si suggerisce innanzitutto <strong>di</strong> far leva <strong>per</strong> le<br />
autostrade ad alto traffico sul modello della Concessione <strong>di</strong> costruzione e gestione,<br />
che garantisce un buon livello <strong>di</strong> concorrenzialità. Inoltre, nei casi in cui i ricavi attesi<br />
dell'applicazione delle tariffe agli utenti non fossero sufficienti a garantire l'equ<strong>il</strong>ibrio<br />
economico-finanziario si potrebbe prevedere l'erogazione al concessionario <strong>di</strong> un<br />
contributo <strong>pubblico</strong> in conto gestione, da definire in sede <strong>di</strong> gara <strong>per</strong> l'aggiu<strong>di</strong>cazione<br />
della Concessione, e da legare all’effettivo volume <strong>di</strong> traffico transitato sull’autostrada,<br />
generando così una compartecipazione dei rischi tra i vari attori dell'o<strong>per</strong>azione.<br />
9 Rappresenta l'insieme più significativo ai fini della presente ricerca del settore Strade e autostrade, in<br />
quanto caratterizzato da un maggiore <strong>di</strong>vario <strong>di</strong> dotazione infrastrutturale dell'Italia rispetto agli altri<br />
Paesi europei e delle Regioni meri<strong>di</strong>onali rispetto a quelle del Centro-Nord.<br />
23
Infine, <strong>per</strong> velocizzare la tempistica <strong>di</strong> realizzazione delle o<strong>per</strong>e si potrebbe valutare<br />
l’opportunità <strong>di</strong> estendere le procedure della Legge Obiettivo a tutte le autostrade.<br />
Relativamente ad altri modelli <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> impiegab<strong>il</strong>i <strong>per</strong> la<br />
realizzazione <strong>di</strong> autostrade in Italia, si raccomanda la possib<strong>il</strong>e introduzione dello<br />
schema della concessione con pedaggio ombra: tale modello potrebbe, infatti, essere<br />
impiegato <strong>per</strong> la realizzazione <strong>di</strong> autostrade <strong>di</strong> pubblica ut<strong>il</strong>ità ma con bassi livelli <strong>di</strong><br />
traffico previsti, tali da non consentire <strong>il</strong> raggiungimento <strong>di</strong> un equ<strong>il</strong>ibrio economicofinanziario<br />
attraverso l'applicazione delle tariffe agli utenti.<br />
Il modello della concessione con pedaggio ombra potrebbe essere s<strong>per</strong>imentato<br />
anche <strong>per</strong> <strong>il</strong> settore stradale; in particolare, su alcune tratte della rete italiana<br />
caratterizzate da un elevato livello <strong>di</strong> traffico e dalla necessità <strong>di</strong> interventi futuri <strong>di</strong><br />
ammodernamento/ampliamento si potrebbe valutare l'opportunità <strong>di</strong> affidare ad un<br />
o<strong>per</strong>atore <strong>privato</strong> la gestione dell'infrastruttura in cambio un canone <strong>per</strong>io<strong>di</strong>co<br />
corrisposto dall'ente <strong>pubblico</strong> in funzione del volume <strong>di</strong> traffico effettivo, della fase <strong>di</strong><br />
vita del progetto e del livello <strong>di</strong> servizio verificato.<br />
Relativamente al settore ferroviario, invece, appare opportuno sottolineare come la<br />
realizzazione degli interventi infrastrutturali previsti richieda investimenti ingenti 10 , <strong>il</strong><br />
cui finanziamento necessiterà dell'intervento dello Stato; quest'ultimo dovrebbe<br />
sostenere i piani <strong>di</strong> investimento previsti in infrastrutture ferroviarie, in un’ottica <strong>di</strong><br />
riequ<strong>il</strong>ibrio delle modalità <strong>di</strong> trasporto <strong>privato</strong> e commerciale, <strong>per</strong> ottenere i benefici<br />
economici legati all'efficientamento del sistema dei trasporti e quelli ambientali <strong>di</strong><br />
riduzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico. Peraltro, <strong>per</strong> alcuni progetti,<br />
appetib<strong>il</strong>i agli o<strong>per</strong>atori privati <strong>per</strong> l’esistenza <strong>di</strong> un forte committment realizzativo da<br />
parte degli enti pubblici coinvolti, si suggerisce l’impiego <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> PPP, che<br />
prevedano la realizzazione delle infrastrutture ferroviarie da parte <strong>di</strong> una Società <strong>di</strong><br />
progetto che raccoglie i finanziamenti sul mercato, esegue i lavori e mantiene la<br />
gestione dell’infrastruttura contro <strong>il</strong> pagamento <strong>di</strong> un canone <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità da parte<br />
del gestore, che si accollerebbe così i rischi <strong>di</strong> costruzione e <strong>di</strong> mercato.<br />
Diversamente, nel settore delle risorse idriche <strong>il</strong> modello ideale <strong>di</strong> PPP è<br />
rappresentato dalla società mista; in particolare, al fine <strong>di</strong> favorire <strong>il</strong> coinvolgimento<br />
degli o<strong>per</strong>atori privati nel settore idrico italiano, riteniamo che siano opportuni alcuni<br />
interventi <strong>di</strong> carattere tecnico e normativo, <strong>di</strong> seguito sintetizzati:<br />
• favorire una maggiore concentrazione del settore;<br />
• allineare i piani <strong>di</strong> investimento previsti ai reali fabbisogni infrastrutturali;<br />
• aumentare le tariffe, mo<strong>di</strong>ficando l’attuale tasso <strong>di</strong> remunerazione;<br />
• aumentare la governance dei privati;<br />
• introdurre una Authority <strong>di</strong> settore.<br />
Per la Sanità sono stati in<strong>di</strong>viduati come modelli ad alto potenziale <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo quelli<br />
del Project Finance, della Concessione <strong>di</strong> costruzione e gestione e del leasing<br />
immob<strong>il</strong>iare. Per una <strong>di</strong>ffusione ulteriore ed efficace <strong>di</strong> tali modelli, si ritiene ut<strong>il</strong>e<br />
10 Il Piano <strong>di</strong> Priorità degli Investimenti (PPI) <strong>di</strong> RFI prevede investimenti <strong>per</strong> i prossimi 10 anni (2003-<br />
2013) <strong>per</strong> 180 € mld, <strong>di</strong> cui 107 € mld ancora da finanziare.<br />
24
<strong>di</strong>ffondere presso le Regioni schemi standar<strong>di</strong>zzati <strong>di</strong> strutturazione finanziaria e<br />
legale dei progetti, volti ad accelerare la chiusura delle o<strong>per</strong>azioni e a favorire la<br />
realizzazione delle stesse, in modo <strong>di</strong>retto o me<strong>di</strong>ante le ASL e le Aziende<br />
ospedaliere. Sarebbe opportuno che la valutazione economico-finanziaria dei progetti<br />
fosse curata da preposti uffici regionali, creati al fine <strong>di</strong> offrire supporto ad ASL e<br />
Aziende Ospedaliere e dotati delle necessarie competenze, soprattutto nell'ut<strong>il</strong>izzo <strong>di</strong><br />
strumenti <strong>di</strong> public sector comparator 11 . Si suggerisce, inoltre, l'introduzione e<br />
<strong>di</strong>ffusione presso ASL, Aziende Ospedaliere e Regioni delle metodologie gestionali<br />
necessarie <strong>per</strong> la verifica del rispetto, da parte degli o<strong>per</strong>atori privati, dei livelli <strong>di</strong><br />
servizio previsti nelle concessioni; quest'ultimo rappresenta, infatti, un aspetto critico<br />
<strong>per</strong> <strong>il</strong> buon funzionamento dei progetti <strong>di</strong> PPP nel settore della Sanità, in quanto la<br />
progressiva esternalizzazione <strong>di</strong> servizi non me<strong>di</strong>cali ai privati deve essere b<strong>il</strong>anciata<br />
da un puntuale e corretto monitoraggio da parte degli enti pubblici coinvolti. Infine,<br />
allo scopo <strong>di</strong> supportare la <strong>di</strong>ffusione del PPP nel settore della Sanità si suggerisce <strong>di</strong><br />
favorire un aumento del valore dei ricavi che i gestori privati possono ottenere come<br />
remunerazione degli interventi infrastrutturali, attraverso una cessione al gestore<br />
<strong>privato</strong> <strong>di</strong> quote sempre maggiori dei servizi non sanitari (attività non core <strong>per</strong> le ASL<br />
e le Aziende Ospedaliere) e la progettazione <strong>di</strong> strutture ospedaliere con ampi e<br />
<strong>di</strong>fferenziati spazi commerciali.<br />
Con riferimento al settore dell'istruzione, si sottolinea l'attuale assenza <strong>di</strong> es<strong>per</strong>ienze<br />
<strong>di</strong> PPP nel nostro Paese; tale settore rappresenta, <strong>per</strong>ò, storicamente uno <strong>di</strong> quelli<br />
che concentra <strong>il</strong> maggior ammontare <strong>di</strong> risorse pubbliche destinate a investimento.<br />
Per tale motivo si suggerisce la s<strong>per</strong>imentazione <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong><strong>privato</strong>,<br />
ed in particolare quello della società mista, <strong>per</strong> la realizzazione <strong>di</strong> importanti<br />
interventi infrastrutturali. Per l'ottimale implementazione <strong>di</strong> questo modello sarebbe,<br />
tuttavia, necessario riformare le attuali modalità <strong>di</strong> gestione degli e<strong>di</strong>fici scolastici,<br />
introducendo una normativa <strong>di</strong> settore (sul modello delle leggi Galli e Ronchi) e<br />
favorendo lo sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> società <strong>per</strong> azioni responsab<strong>il</strong>i della gestione delle<br />
infrastrutture, alienando quote del loro capitale sociale ad o<strong>per</strong>atori privati con gare<br />
ad evidenza pubblica.<br />
Infine, relativamente al settore dell'ambiente e dei rifiuti, <strong>il</strong> coinvolgimento dei privati<br />
risulta strategico nella realizzazione dei termovalorizzatori, che rappresentano ad<br />
oggi la principale infrastruttura <strong>di</strong> riferimento. Relativamente ai modelli impiegab<strong>il</strong>i,<br />
sono stati in<strong>di</strong>viduati come ideali <strong>il</strong> Project Finance, la Concessione <strong>di</strong> costruzione e<br />
gestione e la società mista; <strong>per</strong> <strong>il</strong> loro sv<strong>il</strong>uppo si suggerisce l'implementazione <strong>di</strong><br />
interventi che contribuiscano a favorire gli accor<strong>di</strong> tra Comuni <strong>per</strong> la realizzazione<br />
degli impianti, <strong>di</strong>minuire l'incertezza normativa che caratterizza <strong>il</strong> mercato, allungando<br />
l'orizzonte temporale della <strong>di</strong>ffusione dei Certificati Ver<strong>di</strong>, e sostenere, con campagne<br />
<strong>di</strong> comunicazione e promozione, la <strong>di</strong>ffusione degli impianti <strong>di</strong> termovalorizzazione.<br />
11 Le tecniche <strong>di</strong> public sector comparator si concretizzano in una verifica dei costi sia <strong>di</strong> una eventuale<br />
realizzazione <strong>di</strong>retta del progetto da parte dell'ente <strong>pubblico</strong>, sia delle <strong>di</strong>fferenti opzioni che prevedono <strong>il</strong><br />
coinvolgimento degli o<strong>per</strong>atori privati, consentendo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare l'alternativa ottimale <strong>per</strong> la PA.<br />
25
Nel complesso, tra i settori ad alta priorità <strong>di</strong> investimento quelli a maggiore<br />
potenziale <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo <strong>di</strong> PPP risultano essere le risorse idriche, la Sanità e<br />
l’ambiente e rifiuti, <strong>per</strong> i motivi sintetizzati nella figura seguente.<br />
Figura 16: Settori prioritari <strong>di</strong> intervento: analisi del potenziale <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo del PPP<br />
Settore Autostrade<br />
Potenziale <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo PPP Razionali del potenziale<br />
• Elevata sostenib<strong>il</strong>ità del modello <strong>di</strong> business<br />
• Margini limitati <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo ulteriore<br />
Ferrovie<br />
Risorse idriche<br />
Sanità<br />
Istruzione<br />
Ambiente e rifiuti<br />
• Bassa sostenib<strong>il</strong>ità del modello <strong>di</strong> business<br />
• Possib<strong>il</strong>e coinvolgimento <strong>di</strong> privati su progetti molto specifici<br />
• Alto valore complessivo degli investimenti a piano<br />
• Normativa <strong>di</strong> settore orientata al <strong>partenariato</strong><br />
• Elevata replicab<strong>il</strong>ità dei modelli<br />
• Elevata replicab<strong>il</strong>ità dei modelli<br />
• Me<strong>di</strong>o potenziale <strong>di</strong> investimenti<br />
• Significativa presenza <strong>di</strong> attori privati<br />
• Elevato potenziale <strong>di</strong> investimenti<br />
• Difficoltà <strong>di</strong> introduzione e implementazione della normativa<br />
• Normativa <strong>di</strong> settore orientata al <strong>partenariato</strong><br />
• Significativa presenza ed elevato interesse <strong>di</strong> attori privati<br />
Alto potenziale Basso potenziale<br />
Oltre ai già presentati settori prioritari <strong>di</strong> intervento, si sottolinea l'esistenza in Italia <strong>di</strong><br />
alcuni settori in cui l'incidenza delle forme <strong>di</strong> collaborazione tra <strong>pubblico</strong> e <strong>privato</strong> ha<br />
già raggiunto un livello elevato sul totale degli investimenti pubblici. In tali ambiti,<br />
quin<strong>di</strong>, gli attuali modelli presentano un potenziale molto alto e, <strong>per</strong> certi versi, già<br />
valorizzato; tra i settori che presentano un'incidenza del PPP sul totale degli appalti<br />
pubblici su<strong>per</strong>iore a quella me<strong>di</strong>a si segnalano, in particolare, i parcheggi, i cimiteri e<br />
gli impianti sportivi.<br />
Relativamente al complessivo mercato italiano del PPP, si ricorda come le analisi<br />
delle <strong>di</strong>mensioni attuali abbiano <strong>di</strong>mostrato l'esistenza <strong>di</strong> una significativa attività <strong>di</strong><br />
programmazione <strong>di</strong> nuovi interventi <strong>per</strong> i quali <strong>il</strong> settore <strong>pubblico</strong> richiede l'appoggio <strong>di</strong><br />
o<strong>per</strong>atori privati nelle fasi <strong>di</strong> realizzazione e gestione delle infrastrutture. In tale<br />
positivo contesto è, <strong>per</strong>ò, necessario segnalare come nel nostro Paese gli effettivi<br />
casi <strong>di</strong> successo concretizzatisi nella realizzazione delle infrastrutture programmate<br />
rappresentino un insieme contenuto se confrontato con quello delle o<strong>per</strong>e previste a<br />
piano. In altri termini, se da un lato si è osservata una forte crescita degli avvisi <strong>di</strong><br />
gara soprattutto <strong>per</strong> la ricerca <strong>di</strong> promotori, concessionari e soci privati, dall'altro non<br />
esiste ancora un'ampia casistica <strong>di</strong> progetti definitivamente realizzati, a testimonianza<br />
della necessità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare degli elementi che consentano una piena realizzazione<br />
delle collaborazioni tra enti pubblici e o<strong>per</strong>atori privati.<br />
Per lo sv<strong>il</strong>uppo ottimale dei <strong>di</strong>versi modelli <strong>di</strong> PPP, è importante in<strong>di</strong>viduare quali<br />
siano gli attuali vincoli, nonché le criticità che limitano la <strong>di</strong>ffusione del <strong>partenariato</strong><br />
26
<strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> in Italia; a tal fine, è stato svolto un approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> tipo empirico<br />
<strong>per</strong> in<strong>di</strong>viduare le tematiche <strong>di</strong> maggiore r<strong>il</strong>evanza. In particolare, la metodologia<br />
adottata si è concretizzata nella preparazione e realizzazione <strong>di</strong> un'importante serie<br />
<strong>di</strong> interviste con i principali attori o<strong>per</strong>anti nel mercato italiano del PPP; sono stati,<br />
quin<strong>di</strong>, raccolti i pareri <strong>di</strong> numerosi enti appartenenti al settore della PA, nonché <strong>di</strong><br />
o<strong>per</strong>atori industriali e finanziari che sono stati sponsor <strong>di</strong> iniziative PPP nel nostro<br />
Paese. L'eterogeneità dell'insieme degli interlocutori coinvolti ha consentito <strong>di</strong><br />
apprezzare quelle che ad oggi sono <strong>per</strong>cepite come le principali questioni a<strong>per</strong>te<br />
secondo le <strong>di</strong>verse ottiche dei singoli stakeholder, così classificab<strong>il</strong>i:<br />
• Pubblica Amministrazione;<br />
• altri Enti della Pubblica Amministrazione;<br />
• o<strong>per</strong>atori industriali;<br />
• interme<strong>di</strong>ari finanziari.<br />
In particolare, <strong>il</strong> confronto con gli attori della Pubblica Amministrazione ha evidenziato<br />
la necessità <strong>di</strong> affrontare i seguenti elementi critici:<br />
• sistematizzazione organica della normativa esistente;<br />
• rimodulazione dell'enfasi dagli aspetti realizzativi agli aspetti gestionali delle<br />
infrastrutture;<br />
• <strong>di</strong>ffusione del PPP in un contesto <strong>di</strong> progressivo policentrismo territoriale.<br />
Le questioni a<strong>per</strong>te <strong>per</strong> gli altri Enti della Pubblica Amministrazione 12 intervistati sono<br />
così sintetizzab<strong>il</strong>i:<br />
• aumento della cultura e delle competenze <strong>per</strong> lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattib<strong>il</strong>ità dei progetti;<br />
• valorizzazione del patrimonio immob<strong>il</strong>iare dello Stato;<br />
• <strong>per</strong>fezionamento del processo <strong>di</strong> asseverazione economico-finanziaria dei<br />
progetti;<br />
• introduzione <strong>di</strong> metodologie e strumenti <strong>di</strong> comparazione della convenienza<br />
economico-finanziaria dei progetti da parte della PA.<br />
Diversamente, gli aspetti dell'attuale mercato italiano del PPP che gli o<strong>per</strong>atori<br />
industriali ritengono da migliorare sono:<br />
• miglioramento delle attività <strong>di</strong> programmazione degli interventi e dei relativi piani<br />
<strong>di</strong> spesa da parte della PA;<br />
• definizione <strong>di</strong> processi autorizzativi con tempistiche definite e risultati non<br />
mo<strong>di</strong>ficab<strong>il</strong>i;<br />
• in<strong>di</strong>viduazione all'interno della PA <strong>di</strong> un soggetto <strong>di</strong>rimente, <strong>il</strong> quale abbia la<br />
responsab<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> contem<strong>per</strong>are gli interessi della molteplicità <strong>di</strong> enti pubblici<br />
eventualmente coinvolti.<br />
Infine, le principali criticità che gli interme<strong>di</strong>ari finanziari sottolineano sono:<br />
• incremento del coor<strong>di</strong>namento tra i vari enti della PA interessati alla realizzazione<br />
degli interventi infrastrutturali;<br />
12 In questo complesso gruppo <strong>di</strong> Enti rientrano sia quelli deputati <strong>di</strong>rettamente alla <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> modelli<br />
PPP (si pensi, ad esempio, all'Unità tecnica Finanza <strong>di</strong> Progetto e ad ISPA), sia quelli che possono<br />
esercitare un'influenza sulle <strong>di</strong>namiche competitive <strong>di</strong> determinati settori economici (tra cui si segnala,<br />
ad esempio, Sogesid).<br />
27
• standar<strong>di</strong>zzazione degli approcci degli attori pubblici alla programmazione ed<br />
implementazione dei progetti <strong>di</strong> PPP e al coinvolgimento dei privati;<br />
• rafforzamento delle capacità <strong>di</strong> programmazione e prioritizzazione degli interventi<br />
da parte della PA;<br />
• rafforzamento delle competenze <strong>di</strong> project management all'interno degli o<strong>per</strong>atori<br />
industriali.<br />
Dopo aver sintetizzato le principali questioni a<strong>per</strong>te che i <strong>di</strong>fferenti attori del mercato<br />
PPP segnalano, appare ora opportuno declinare quelli che possono essere degli<br />
interventi correttivi che favoriscano la piena realizzazione dell'elevato potenziale delle<br />
collaborazioni tra <strong>pubblico</strong> e <strong>privato</strong> in Italia. Le proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica presentate in<br />
questa sede fanno riferimento a quelli che sono i problemi e le criticità<br />
precedentemente evidenziate, ma non coincidono necessariamente con l'insieme dei<br />
possib<strong>il</strong>i correttivi alle esigenze <strong>di</strong> cambiamento manifestate, andando al <strong>di</strong> là delle<br />
stesse <strong>per</strong> raggiungere l'obiettivo <strong>di</strong> migliorare anche gli aspetti attualmente non<br />
ritenuti critici ma che richiedono, comunque, un <strong>per</strong>fezionamento.<br />
Per una maggiore chiarezza espositiva, gli interventi tecnico-o<strong>per</strong>ativi e normativi <strong>di</strong><br />
cui si raccomanda l'adozione <strong>per</strong> sv<strong>il</strong>uppare appieno l'attuale potenziale del mercato<br />
italiano del PPP sono presentati in funzione delle seguenti fasi progettuali:<br />
• programmazione;<br />
• progettazione;<br />
• closing finanziario;<br />
• gestione.<br />
Con riferimento agli interventi che garantirebbero un <strong>per</strong>fezionamento della fase <strong>di</strong><br />
programmazione degli interventi infrastrutturali si segnalano in particolare:<br />
• in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un numero limitato <strong>di</strong> iniziative ad alta priorità, da realizzare in<br />
tempi brevi e da portare come esempi <strong>di</strong> successo in un piano <strong>di</strong> comunicazione<br />
strategica del PPP;<br />
• impiego della tecnica <strong>di</strong> market-testing <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> maggior importo;<br />
• estensione dei requisiti <strong>di</strong> pubblicazione <strong>per</strong> i programmi <strong>di</strong> o<strong>per</strong>e pubbliche.<br />
Un intervento che potrebbe essere implementato con successo già nel breve <strong>per</strong>iodo,<br />
ma che potrebbe generare benefici anche a lungo termine, è rappresentato<br />
dall'in<strong>di</strong>viduazione e dal contestuale lancio <strong>di</strong> un numero limitato <strong>di</strong> progetti<br />
infrastrutturali che, godendo <strong>di</strong> un forte committment realizzativo da parte della PA,<br />
potrebbero essere dotati <strong>di</strong> risorse finanziarie e <strong>di</strong> competenze gestionali <strong>di</strong> supporto<br />
tali da garantirne l'esito positivo; quest'ultimo sarebbe poi propedeutico alla <strong>di</strong>ffusione<br />
dei modelli <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> impiegati <strong>per</strong> la loro realizzazione, in<br />
quanto <strong>di</strong>mostrazione del potenziale <strong>di</strong> successo connesso alla loro concreta<br />
applicazione.<br />
Un'altra buona pratica <strong>di</strong> cui si raccomanda l'ut<strong>il</strong>izzo da parte delle amministrazioni<br />
coinvolte in o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> <strong>di</strong> particolare r<strong>il</strong>evanza in<br />
termini <strong>di</strong> investimenti richiesti è relativa alla tecnica <strong>di</strong> market-testing dei progetti;<br />
quest'ultima si concretizza in un confronto <strong>di</strong>retto tra ente <strong>pubblico</strong> ed o<strong>per</strong>atori privati<br />
28
volto a verificare le ipotesi preliminari assunte dall'amministrazione pubblica e ad<br />
identificare eventuali elementi <strong>di</strong> criticità degli interventi infrastrutturali in una fase<br />
precedente a quella <strong>di</strong> avvio delle procedure ad evidenza pubblica.<br />
Infine, <strong>per</strong> migliorare la fase <strong>di</strong> programmazione degli interventi infrastrutturali si<br />
ritiene opportuno mo<strong>di</strong>ficare la normativa <strong>per</strong> <strong>di</strong>ffondere maggiormente presso gli<br />
o<strong>per</strong>atori privati la conoscenza dei piani <strong>di</strong> investimento degli attori pubblici. In<br />
sostanza, si suggerisce l'introduzione <strong>di</strong> una norma che preveda che tutti i programmi<br />
<strong>di</strong> o<strong>per</strong>e pubbliche debbano essere resi noti me<strong>di</strong>ante la pubblicazione <strong>di</strong> un avviso,<br />
con le modalità <strong>di</strong>sciplinate dall’art. 80 del DPR 554/1999; tale avviso, inoltre,<br />
dovrebbe contenere, conformemente alle in<strong>di</strong>cazioni della Commissione UE, la lista<br />
dei lavori inseriti nel programma ed <strong>il</strong> loro ammontare presunto (se in<strong>di</strong>viduato),<br />
nonché specificare la facoltà <strong>di</strong> o<strong>per</strong>atori privati interessati <strong>di</strong> presentare <strong>per</strong> gli stessi<br />
una proposta <strong>di</strong> progetto al fine <strong>di</strong> ottenere una concessione da parte<br />
dell'amministrazione aggiu<strong>di</strong>catrice.<br />
Relativamente alla fase <strong>di</strong> progettazione dei singoli interventi infrastrutturali, si<br />
suggerisce l'implementazione delle seguenti proposte <strong>di</strong> azione:<br />
• recepimento nell'or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co italiano del Dialogo competitivo;<br />
• estensione della facoltà <strong>di</strong> presentare proposte a tutti i lavori costituenti<br />
adempimenti <strong>di</strong> legge;<br />
• <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> best practices <strong>per</strong> <strong>il</strong> miglioramento della fase dello stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> fattib<strong>il</strong>ità;<br />
• anticipazione delle decisioni della Conferenza dei Servizi al progetto <strong>di</strong> tipo<br />
preliminare.<br />
Con riferimento al primo punto, si sottolinea come l'inserimento nella Direttiva<br />
2004/18/CE della possib<strong>il</strong>ità <strong>per</strong> gli Stati membri dell'UE <strong>di</strong> introdurre nel proprio<br />
or<strong>di</strong>namento la procedura cosiddetta del Dialogo competitivo rappresenti una<br />
significativa opportunità, soprattutto <strong>per</strong> quelle infrastrutture la cui realizzazione è<br />
complessa, in quanto <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> attivare sin dalla fase <strong>di</strong> progettazione<br />
dell'intervento una collaborazione stretta tra <strong>privato</strong> e <strong>pubblico</strong>. Peraltro, si ritiene<br />
opportuno evidenziare come sia necessario un accurato stu<strong>di</strong>o della procedura<br />
stessa ed un approfon<strong>di</strong>mento della tematica al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le corrette modalità<br />
del suo recepimento nel nostro or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co; l'elevata potenzialità <strong>di</strong> tale<br />
strumento, infatti, può portare a raccomandare in prima approssimazione la sua<br />
introduzione, ma la sua complessità suggerisce altresì un'analisi da parte <strong>di</strong> tutti i<br />
soggetti interessati allo sv<strong>il</strong>uppo del PPP in Italia <strong>per</strong> massimizzare l'efficacia della<br />
sua futura implementazione.<br />
Un secondo intervento <strong>di</strong> carattere normativo <strong>per</strong> favorire <strong>il</strong> <strong>per</strong>fezionamento della<br />
fase <strong>di</strong> progettazione degli interventi infrastrutturali è rappresentato dalla possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong><br />
estendere l'oggetto su cui gli o<strong>per</strong>atori privati possono esercitare la facoltà <strong>di</strong><br />
presentare proposte alla PA. In particolare, si suggerisce <strong>di</strong> consentire ai soggetti<br />
privati interessati <strong>di</strong> presentare proposte <strong>per</strong> tutti i lavori inseriti nei programmi <strong>di</strong><br />
lavori pubblici nonché, in<strong>di</strong>pendentemente dall’inserimento nei programmi, <strong>per</strong> tutti i<br />
lavori costituenti adempimento <strong>di</strong> obblighi <strong>di</strong> legge a carico dell'ente <strong>pubblico</strong><br />
29
competente; in questo modo, i promotori potranno agire anche in caso <strong>di</strong> inerzia della<br />
Pubblica Amministrazione.<br />
Si raccomanda, inoltre, la pre<strong>di</strong>sposizione da parte delle strutture tecniche preposte<br />
(in particolare i NUVV e l'UVAL) <strong>di</strong> un nuovo modello <strong>di</strong> redazione degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
fattib<strong>il</strong>ità che sia in grado, da un lato, <strong>di</strong> rispettare le <strong>di</strong>sposizioni previste dalla Legge<br />
109/94 e, dall'altro, <strong>di</strong> favorire la <strong>di</strong>ffusione cap<strong>il</strong>lare presso la PA <strong>di</strong> quegli strumenti<br />
<strong>di</strong> valutazione dei progetti già ampiamente impiegati nell'es<strong>per</strong>ienza britannica; esso<br />
dovrebbe, successivamente, essere <strong>di</strong>ffuso presso gli enti interessati, eventualmente<br />
anche attraverso la realizzazione <strong>di</strong> specifici incontri <strong>di</strong> formazione <strong>per</strong> favorirne la<br />
piena comprensione ed una più rapida implementazione del suo ut<strong>il</strong>izzo.<br />
Un ulteriore intervento <strong>di</strong> carattere o<strong>per</strong>ativo che potrebbe favorire la piena<br />
realizzazione del potenziale del mercato PPP italiano riguarda l'adozione anticipata<br />
dello strumento della Conferenza dei Servizi nei casi <strong>di</strong> affidamento in concessione,<br />
come suggerito recentemente anche dall'Unità tecnica Finanza <strong>di</strong> Progetto 13 ; in effetti,<br />
la convocazione <strong>di</strong> tale proce<strong>di</strong>mento amministrativo imme<strong>di</strong>atamente dopo la<br />
pre<strong>di</strong>sposizione del progetto <strong>di</strong> tipo preliminare, già prevista dalla normativa,<br />
<strong>per</strong>mette <strong>di</strong> accelerare sensib<strong>il</strong>mente le attività <strong>di</strong> autorizzazione alla realizzazione<br />
degli interventi, anticipando così l'adozione dei necessari pareri, intese, licenze,<br />
nullaosta e assensi.<br />
Con riferimento agli interventi tecnico-o<strong>per</strong>ativi e normativi che favorirebbero un più<br />
rapido raggiungimento del closing finanziario dei progetti, si sottolineano:<br />
• definizione e <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> standard documentali e contrattuali <strong>per</strong> la chiusura<br />
delle o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> finanziamento;<br />
• richiesta <strong>di</strong> asseverazione del piano economico-finanziario definitivo;<br />
• eliminazione della terza fase <strong>di</strong> gara del modello del Project Finance.<br />
Per favorire la <strong>di</strong>ffusione dei modelli <strong>di</strong> PPP nel nostro Paese si suggerisce la<br />
pre<strong>di</strong>sposizione, da parte <strong>di</strong> strutture in possesso delle adeguate competenze ed in<br />
contatto <strong>di</strong>retto e costante con <strong>il</strong> mercato (ad esempio l'Unità tecnica Finanza <strong>di</strong><br />
Progetto, a livello centrale, piuttosto che locale), <strong>di</strong> schemi contrattuali contenenti<br />
clausole standar<strong>di</strong>zzate, i quali favoriscano la replica in serie dei progetti; la<br />
propagazione <strong>di</strong> tali modelli <strong>per</strong> <strong>il</strong> closing delle o<strong>per</strong>azioni finanziarie consentirebbe,<br />
inoltre, una contrazione dei tempi <strong>di</strong> realizzazione delle o<strong>per</strong>e, in quanto favorirebbe<br />
la riduzione delle attività <strong>di</strong> negoziazione tra gli o<strong>per</strong>atori privati, nonché tra questi<br />
ultimi e gli enti pubblici.<br />
Si raccomanda, inoltre, un altro intervento <strong>di</strong> tipo tecnico-o<strong>per</strong>ativo relativamente agli<br />
aspetti più strettamente economici dei modelli <strong>di</strong> PPP: la richiesta <strong>di</strong> asseverazione<br />
da parte <strong>di</strong> un interme<strong>di</strong>ario finanziario qualificato del piano economico-finanziario<br />
definitivo dei progetti. In effetti, si sottolinea come l'attuale normativa che regola <strong>il</strong><br />
13 Cfr. Unità tecnica Finanza <strong>di</strong> Progetto (2005), 10 temi <strong>per</strong> migliorare <strong>il</strong> ricorso alla finanza <strong>di</strong><br />
progetto.<br />
30
modello del Project Finance preveda come obbligatoria la validazione delle previsioni<br />
economico-finanziarie solamente nella fase <strong>di</strong> proposta del promotore; ciò non<br />
sembra sufficiente a garantire l'effettiva veri<strong>di</strong>cità del piano economico-finanziario, in<br />
quanto <strong>il</strong> progetto presentato potrebbe venire mo<strong>di</strong>ficato sia durante <strong>il</strong> contrad<strong>di</strong>ttorio<br />
precedente la verifica dell'esistenza dell'interesse <strong>pubblico</strong>, sia in sede <strong>di</strong> gara <strong>per</strong><br />
l'in<strong>di</strong>viduazione delle due migliori offerte. Peraltro, la validazione delle previsioni<br />
economiche-finanziarie dovrebbe essere richiesta dagli enti pubblici anche nel caso<br />
<strong>di</strong> impiego <strong>di</strong> altri modelli <strong>di</strong> PPP, al fine <strong>di</strong> limitare possib<strong>il</strong>i casi <strong>di</strong> insolvenza dei<br />
concessionari, degli sponsor o delle società miste; in altri termini, si ritiene opportuno<br />
che i business plan inseriti nelle concessioni, nei contratti <strong>di</strong> sponsorizzazione e <strong>di</strong><br />
leasing e nelle eventuali convenzioni che regolano i rapporti tra soci pubblici e privati<br />
vengano verificati ed approvati da un advisor esterno.<br />
Per favorire la chiusura dei contratti che regolano le caratteristiche economicofinanziarie<br />
dei progetti infrastrutturali si suggerisce, inoltre, l'eliminazione della terza<br />
fase <strong>di</strong> gara prevista dall’art. 37quater della Legge 109/1994, prevedendo un’unica<br />
gara, ban<strong>di</strong>ta entro tre mesi dalla <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> <strong>pubblico</strong> interesse della proposta<br />
da parte dell'amministrazione concedente, al termine della quale, nel caso in cui sia<br />
stata presentata un'offerta economicamente più vantaggiosa, <strong>il</strong> promotore può, entro<br />
quarantacinque giorni dalla comunicazione del soggetto aggiu<strong>di</strong>catore, adeguare la<br />
propria proposta a quella del migliore offerente, <strong>di</strong>venendo così <strong>il</strong> concessionario. In<br />
questo modo si genererebbe una r<strong>il</strong>evante semplificazione della procedura, con una<br />
riduzione dei tempi <strong>di</strong> assegnazione della concessione ed <strong>il</strong> rispetto del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong><br />
prelazione già previsto <strong>per</strong> <strong>il</strong> promotore, a con<strong>di</strong>zione che tale facoltà sia stata<br />
segnalata nell'avviso dei programmi <strong>di</strong> lavori pubblici.<br />
Riguardo la fase <strong>di</strong> gestione delle infrastrutture realizzate, si suggerisce<br />
l'implementazione delle seguenti azioni e mo<strong>di</strong>fiche normative:<br />
• <strong>di</strong>ffusione presso la PA <strong>di</strong> metodologie gestionali <strong>di</strong> controllo delle <strong>per</strong>formance<br />
del <strong>privato</strong>;<br />
• introduzione <strong>di</strong> norme speciali <strong>per</strong> i cre<strong>di</strong>ti e i debiti delle società <strong>di</strong> progetto;<br />
• allungamento del tempo <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>e <strong>per</strong> la nomina del sostituto concessionario.<br />
Relativamente al primo intervento proposto, si sottolinea l'importanza della <strong>di</strong>ffusione<br />
presso la PA <strong>di</strong> metodologie gestionali <strong>di</strong> controllo delle <strong>per</strong>formance del <strong>privato</strong>; la<br />
progressiva espansione della delega agli o<strong>per</strong>atori privati della gestione <strong>di</strong><br />
infrastrutture e/o dei servizi erogati attraverso le stesse, infatti, può generare benefici<br />
in termini <strong>di</strong> incremento <strong>di</strong> efficienza ed efficacia, ma richiede al tempo stesso un<br />
controllo puntuale da parte degli enti pubblici. Tale attività potrebbe essere<br />
supportata con l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> alcune best practices, la loro definizione puntuale in<br />
compiti o<strong>per</strong>ativi ed <strong>il</strong> loro successivo impiego in altri progetti caratterizzati<br />
dall'applicazione in settori analoghi <strong>di</strong> modelli PPP sim<strong>il</strong>ari.<br />
Si raccomanda, inoltre, l'introduzione <strong>di</strong> deroghe normative che consentano una più<br />
agevole liquidazione dei cre<strong>di</strong>ti alle società <strong>di</strong> progetto costituite <strong>per</strong> la realizzazione<br />
<strong>di</strong> un intervento infrastrutturale in <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong>. In particolare,<br />
31
ecu<strong>per</strong>ando la delega legislativa già prevista dalla Legge 166/2002, si suggerisce <strong>di</strong><br />
mo<strong>di</strong>ficare l'attuale normativa al fine <strong>di</strong> prevedere che tutti i cre<strong>di</strong>ti delle società <strong>di</strong><br />
progetto (sia presenti, sia futuri ed inclusi quelli verso i partner pubblici) possano<br />
essere costituiti in pegno o ceduti in garanzia dalla società ad Istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to o ad<br />
altri soggetti finanziatori, senza la necessità del consenso del debitore ceduto, anche<br />
quando gli stessi non siano ancora liqui<strong>di</strong> ed esigib<strong>il</strong>i. Analogamente, si suggerisce <strong>di</strong><br />
rafforzare le tutele previste dalla normativa <strong>per</strong> i cre<strong>di</strong>tori delle società <strong>di</strong> progetto, al<br />
fine <strong>di</strong> incentivarli ad erogare alle stesse capitale <strong>di</strong> debito; in questo caso, sarebbe<br />
opportuno stab<strong>il</strong>ire che i cre<strong>di</strong>ti dei soggetti che finanziano una società <strong>di</strong> progetto<br />
abbiano priv<strong>il</strong>egio generale su tutti i beni mob<strong>il</strong>i, materiali e immateriali, presenti e<br />
futuri, e sui cre<strong>di</strong>ti, presenti e futuri, della società.<br />
Infine, si suggerisce la riforma dell'articolo che regola le modalità <strong>di</strong> subentro nei casi<br />
<strong>di</strong> risoluzione <strong>di</strong> un rapporto concessorio <strong>per</strong> motivi attribuib<strong>il</strong>i al concessionario; in<br />
particolare, si propone <strong>di</strong> allungare la scadenza attualmente <strong>di</strong>sciplinata, prevedendo<br />
la facoltà <strong>per</strong> i finanziatori <strong>di</strong> esercitare <strong>il</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> sostituzione del concessionario<br />
entro 6 mesi dal ricevimento della comunicazione scritta da parte<br />
dell'amministrazione concedente dell'intenzione <strong>di</strong> risolvere <strong>il</strong> rapporto. Ciò<br />
determinerebbe un aumento dell'attuale livello <strong>di</strong> tutela <strong>di</strong> coloro che erogano capitale<br />
ai concessionari e, <strong>di</strong> conseguenza, un incentivo a favorire la <strong>di</strong>ffusione degli<br />
strumenti della concessione al fine <strong>di</strong> realizzare infrastrutture nel nostro Paese.<br />
Oltre alle raccomandazioni fin qui espresse e relative a specifiche fasi del processo <strong>di</strong><br />
realizzazione e gestione delle infrastrutture, si suggerisce l'adozione <strong>di</strong> ulteriori<br />
interventi tecnico-o<strong>per</strong>ativi e normativi che possono favorire sia una maggiore<br />
<strong>di</strong>ffusione dei modelli <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>per</strong> la realizzazione delle infrastrutture, sia<br />
l'ingresso <strong>di</strong> o<strong>per</strong>atori privati nazionali ed esteri nel mercato italiano del PPP; al<br />
riguardo si segnalano, in particolare:<br />
• attività <strong>di</strong> formazione ed educazione all'ut<strong>il</strong>izzo dei modelli presso gli Enti Locali;<br />
• sistematizzazione della normativa ed introduzione del modello della concessione<br />
con pedaggio ombra;<br />
• implementazione della riorganizzazione dell'UFP, con eventuale successiva<br />
espansione del relativo ambito <strong>di</strong> responsab<strong>il</strong>ità, e <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> Unità tecniche<br />
regionali;<br />
• introduzione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>sciplina specifica <strong>per</strong> i processi <strong>di</strong> contenzioso;<br />
• estensione del modello del Project Finance anche alle concessioni <strong>di</strong> gestione;<br />
• introduzione <strong>di</strong> regimi fiscali agevolati <strong>per</strong> i progetti in PPP;<br />
• introduzione <strong>di</strong> una figura <strong>di</strong> ente <strong>pubblico</strong> capof<strong>il</strong>a del progetto nei casi <strong>di</strong><br />
coinvolgimento <strong>di</strong> una pluralità <strong>di</strong> Enti Locali.<br />
Si raccomanda, <strong>per</strong>tanto, la <strong>di</strong>ffusione della conoscenza degli strumenti idonei ad<br />
attivare collaborazioni tra <strong>pubblico</strong> e <strong>privato</strong> presso gli enti della PA, nonché la<br />
con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> best practices ed esempi <strong>di</strong> successo presso gli stessi referenti,<br />
attraverso attività <strong>di</strong> formazione ed educazione all'ut<strong>il</strong>izzo dei modelli <strong>di</strong> PPP, che<br />
possono essere effettuate con l'organizzazione <strong>di</strong> workshop e tavole rotonde<br />
de<strong>di</strong>cate, all'interno <strong>di</strong> un piano strategico <strong>di</strong> comunicazione che favorisca <strong>il</strong><br />
32
coinvolgimento dell'intero insieme <strong>di</strong> attori o<strong>per</strong>anti nel mercato italiano del<br />
<strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong>.<br />
Si suggerisce, inoltre, l'adozione <strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong> carattere legislativo auspicato da<br />
numerosi o<strong>per</strong>atori del mercato italiano del PPP: la sistematizzazione della normativa,<br />
con l'emanazione <strong>di</strong> una legge quadro che renda più fluide le <strong>di</strong>sposizioni in vigore e<br />
che fac<strong>il</strong>iti, in generale, <strong>il</strong> ricorso al <strong>partenariato</strong>; in tal senso si osserva con favore <strong>il</strong><br />
<strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge recentemente presentato dal Sen. Gr<strong>il</strong>lo, volto ad una riforma<br />
organica della procedura <strong>di</strong> finanza <strong>di</strong> progetto e che prevede, inoltre, l'introduzione<br />
del modello della concessione con pedaggio ombra. In effetti, tra le varie mo<strong>di</strong>fiche<br />
normative proposte in tale <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge <strong>di</strong> cui si suggerisce l'applicazione nella<br />
presente ricerca si sottolinea, in particolare, la possib<strong>il</strong>ità <strong>per</strong> la PA <strong>di</strong> assegnare una<br />
concessione ad un o<strong>per</strong>atore <strong>privato</strong> in cui la remunerazione <strong>di</strong> quest'ultimo sia<br />
rappresentata dal pagamento da parte dell'amministrazione concedente <strong>di</strong> un canone<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>ità e non dal <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> gestire e sfruttare economicamente l'infrastruttura<br />
realizzata. Si ritiene tale mo<strong>di</strong>fica alla normativa opportuna, in quanto consentirebbe<br />
un r<strong>il</strong>evante sv<strong>il</strong>uppo alla realizzazione in <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> anche delle<br />
cosiddette o<strong>per</strong>e fredde.<br />
Si suggerisce altresì l'implementazione della riorganizzazione dell'UFP, come<br />
previsto dal D.M. 162/2003, al fine <strong>di</strong> dotare tale ente <strong>di</strong> una struttura organizzativa<br />
che consenta <strong>di</strong> <strong>per</strong>seguire efficacemente la missione assegnata, nonché <strong>di</strong> svolgere<br />
puntualmente gli incrementali compiti ed attività previsti dalle recenti mo<strong>di</strong>fiche<br />
normative 14 . Inoltre, le positive es<strong>per</strong>ienze delle unità istituite localmente, che sono<br />
state in grado <strong>di</strong> unire la <strong>di</strong>ffusione dei modelli <strong>di</strong> PPP a livello regionale con la<br />
specializzazione su alcuni settori economici 15 , portano a suggerire l'istituzione <strong>di</strong> tali<br />
enti presso tutte le Regioni del Paese, sull'esempio dei NUVV. A seguito<br />
dell'implementazione <strong>di</strong> tale modello bipolare, sarebbe, <strong>per</strong>altro, necessaria una<br />
successiva definizione chiara dei rapporti intercorrenti e degli ambiti <strong>di</strong> intervento<br />
relativi tra l'Unità istituita presso <strong>il</strong> CIPE e quelle locali; in prima approssimazione, si<br />
potrebbe prevedere <strong>per</strong> la prima una funzione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento generale, nonché<br />
una competenza <strong>di</strong>retta sui progetti <strong>di</strong> interesse nazionale e <strong>per</strong> le seconde una<br />
autonomia sugli interventi <strong>di</strong> carattere locale. In questo modo sarebbe possib<strong>il</strong>e<br />
favorire, da un lato, una cap<strong>il</strong>lare <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> modelli omogenei (con un <strong>per</strong>corso <strong>di</strong><br />
comunicazione dal centro alla <strong>per</strong>iferia) e, dall'altro, un efficace scambio delle<br />
es<strong>per</strong>ienze maturate sul campo (attraverso <strong>il</strong> coor<strong>di</strong>namento garantito dall'Unità<br />
centrale).<br />
Si raccomanda, inoltre, un intervento <strong>di</strong> carattere normativo, al fine <strong>di</strong> affrontare una<br />
delle criticità maggiormente avvertite da parte del mercato: l'eccessiva lunghezza dei<br />
processi <strong>di</strong> contenzioso attivati all'interno dei progetti <strong>di</strong> realizzazione delle<br />
infrastrutture; si propone, <strong>per</strong>tanto, l'applicazione <strong>di</strong> norme in materia processuale<br />
14 Si fa qui riferimento alle attività e ai compiti, incrementali rispetto a quelli assegnati dalla Legge<br />
144/1999 che ha istituito nell'ambito del CIPE l'Unità, previsti dalla Legge 388/2000, dalla Delibera CIPE<br />
n.121 del 21 <strong>di</strong>cembre 2001 e dal Decreto Legislativo 190/2002.<br />
15 Si veda al riguardo l'esempio della Regione Lombar<strong>di</strong>a sulla Sanità.<br />
33
de<strong>di</strong>cate ai progetti in corso <strong>di</strong> realizzazione con modelli <strong>di</strong> PPP. In particolare, i<br />
ricorsi agli organi <strong>di</strong> giustizia amministrativa che riguar<strong>di</strong>no le procedure <strong>di</strong><br />
affidamento della progettazione, approvazione e realizzazione delle infrastrutture con<br />
modelli <strong>di</strong> <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> e le relative attività <strong>di</strong> espropriazione,<br />
occupazione ed asservimento, dovrebbero prevedere, tra l'altro, <strong>il</strong> <strong>di</strong>mezzamento<br />
degli attuali termini processuali or<strong>di</strong>nari, ad eccezione <strong>di</strong> quelli <strong>per</strong> la proposizione del<br />
ricorso.<br />
Un ulteriore intervento normativo <strong>di</strong> cui si consiglia l'implementazione riguarda,<br />
invece, l'estensione del ricorso all'iniziativa privata anche alle concessioni <strong>di</strong> sola<br />
gestione; in altri termini, si suggerisce <strong>di</strong> consentire l'applicazione del modello del<br />
Project Finance anche nei casi in cui l'amministrazione concedente desideri affidare<br />
ad un soggetto <strong>privato</strong> l'erogazione <strong>di</strong> servizi oppure interventi misti <strong>di</strong> lavori pubblici,<br />
forniture e servizi. In considerazione dell'elevata potenzialità ed ut<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> tale modello,<br />
si ritiene opportuno fare leva sullo strumento, soprattutto a seguito dell'approvazione<br />
della Legge 62/2005, estendendone <strong>il</strong> campo <strong>di</strong> applicazione, anche al fine <strong>di</strong> favorire<br />
la riorganizzazione dei servizi pubblici locali che è in corso da qualche anno nel<br />
nostro Paese.<br />
Si raccomanda, inoltre, l'introduzione <strong>di</strong> regimi fiscali agevolati nei casi <strong>di</strong><br />
realizzazione e gestione delle infrastrutture con modelli <strong>di</strong> PPP, anche sulla base<br />
dell'es<strong>per</strong>ienza <strong>di</strong> altri Paesi europei quali <strong>il</strong> Regno Unito, la Francia e l'Olanda, che<br />
hanno introdotto norme tributarie <strong>di</strong> favore <strong>per</strong> i canoni <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ci corrisposti dalla PA<br />
agli o<strong>per</strong>atori privati. Si suggerisce, quin<strong>di</strong>, l'introduzione <strong>di</strong> norme che favoriscano lo<br />
sv<strong>il</strong>uppo del mercato italiano PPP sull'esempio del Fondo previsto nella Legge<br />
326/2003 da istituire presso <strong>il</strong> Ministero dell'Economia e delle Finanze <strong>per</strong><br />
l'allocazione ed <strong>il</strong> successivo parziale recu<strong>per</strong>o dell'IVA pagata <strong>per</strong> i servizi, aus<strong>il</strong>iari a<br />
quelli sanitari, forniti da o<strong>per</strong>atori privati dalle ASL o dalle Aziende Ospedaliere. In<br />
particolare, sarebbe opportuno stu<strong>di</strong>are l'opportunità <strong>di</strong> prevedere l'esenzione (o, in<br />
alternativa la riduzione dell'aliquota) dell'imposta sul valore aggiunto <strong>per</strong> i contributi in<br />
conto capitale ed in conto gestione versati dalla PA agli o<strong>per</strong>atori privati coinvolti<br />
nella realizzazione <strong>di</strong> interventi infrastrutturali, soprattutto se relativi a settori<br />
caratterizzati da un r<strong>il</strong>evante impatto sociale, quali, ad esempio, l'istruzione.<br />
Infine, <strong>per</strong> i progetti <strong>di</strong> PPP che si caratterizzano <strong>per</strong> <strong>il</strong> coinvolgimento <strong>di</strong> un<br />
complesso insieme <strong>di</strong> attori <strong>di</strong> natura pubblica si suggerisce l'istituzione della figura <strong>di</strong><br />
un ente <strong>pubblico</strong> promotore, quale unica interfaccia <strong>per</strong> l'o<strong>per</strong>atore <strong>privato</strong> nelle<br />
attività sia <strong>di</strong> realizzazione dell'infrastruttura, sia <strong>di</strong> gestione della stessa; tale attore<br />
della PA svolgerebbe, quin<strong>di</strong>, l'attività <strong>di</strong> collettore e <strong>di</strong> garante dei bisogni degli altri<br />
enti pubblici e, pur non avendo i poteri decisori che spettano ai commissari <strong>di</strong> nomina<br />
governativa, consentirebbe una sensib<strong>il</strong>e semplificazione dei rapporti con la<br />
controparte privata.<br />
Nel complesso, le analisi riportate nel rapporto <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong>mostrano che <strong>il</strong> mercato<br />
italiano del <strong>partenariato</strong> <strong>pubblico</strong>-<strong>privato</strong> si caratterizza <strong>per</strong> un elevato potenziale; in<br />
particolare, la situazione del nostro Paese è sim<strong>il</strong>e <strong>per</strong> alcuni aspetti a quella del<br />
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Regno Unito intorno alla fine degli anni novanta. Infatti, si può osservare un<br />
significativo sv<strong>il</strong>uppo normativo, nonché l'esistenza <strong>di</strong> alcune strutture de<strong>di</strong>cate alla<br />
tematica ed una significativa crescita dei ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> gara <strong>per</strong> la realizzazione <strong>di</strong><br />
infrastrutture con la partecipazione <strong>di</strong> soggetti privati; anche l'es<strong>per</strong>ienza britannica si<br />
caratterizzò <strong>per</strong> un avvio non semplice delle collaborazioni tra <strong>pubblico</strong> e <strong>privato</strong>, le<br />
quali hanno raggiunto uno sv<strong>il</strong>uppo davvero sod<strong>di</strong>sfacente solamente dopo alcuni<br />
anni dal lancio della Project Finance Initiative.<br />
Peraltro, se è vero che le o<strong>per</strong>azioni <strong>di</strong> fatto concluse sono un numero ancora limitato<br />
e sussistono tuttora alcuni elementi che non consentono la piena espansione del<br />
mercato italiano, è anche vero che quest'ultimo presenta alcune caratteristiche che<br />
fanno supporre una possib<strong>il</strong>e crescita sostenuta nel corso dei prossimi anni. In<br />
particolare, come osservato, l'alto potenziale del mercato italiano PPP è <strong>di</strong>mostrato<br />
da:<br />
• recente ripresa e progressiva espansione degli investimenti pubblici;<br />
• esistenza <strong>di</strong> un mercato delle collaborazioni tra <strong>pubblico</strong> e <strong>privato</strong> vivace e<br />
caratterizzato dal lancio <strong>di</strong> numerose iniziative;<br />
• presenza <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> PPP, sia <strong>di</strong> tipo contrattualizzato, sia <strong>di</strong> tipo istituzionale 16<br />
regolati dalla normativa e già applicati;<br />
• esistenza <strong>di</strong> un numero limitato <strong>di</strong> settori economici che concentreranno un<br />
significativo ammontare <strong>di</strong> risorse economiche nei prossimi anni;<br />
• presenza <strong>di</strong> proposte che possono concretamente rafforzare lo sv<strong>il</strong>uppo degli<br />
attuali modelli.<br />
16 Si fa qui riferimento alla classificazione presentata nel Libro Verde della Commissione Europea; cfr.<br />
Commissione Europea (2004), Libro Verde relativo ai partenariati <strong>pubblico</strong>-privati ed al <strong>di</strong>ritto<br />
comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni.<br />
35
Fondata nel 1967, <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> Strategy Consultants è cresciuta nel tempo<br />
<strong>di</strong>ventando una delle principali società <strong>di</strong> consulenza strategica del mondo. Con 31<br />
uffici in 22 Paesi, o<strong>per</strong>iamo con successo nel mercato globale. Nel 2004 i nostri<br />
1.630 <strong>di</strong>pendenti hanno generato circa 530 m<strong>il</strong>ioni <strong>di</strong> euro <strong>di</strong> ricavi. La società è<br />
in<strong>di</strong>pendente e posseduta da 130 Partner internazionali.<br />
<strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> supporta primarie aziende internazionali, organizzazioni no-profit e<br />
Pubbliche Amministrazioni sulle principali tematiche manageriali, dal posizionamento<br />
strategico, all'introduzione <strong>di</strong> nuovi modelli e processi <strong>di</strong> business.<br />
<strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> è organizzata in centri <strong>di</strong> competenza globali, che o<strong>per</strong>ano su linee<br />
funzionali e settoriali. Questo <strong>per</strong>mette <strong>di</strong> offrire soluzioni su misura, in<strong>di</strong>viduate da<br />
team <strong>di</strong> es<strong>per</strong>ti internazionali selezionati dai <strong>di</strong>versi centri <strong>di</strong> competenza.<br />
In <strong>Roland</strong> <strong>Berger</strong> sv<strong>il</strong>uppiamo strategie <strong>per</strong>sonalizzate insieme ai nostri clienti, con<br />
un supporto attivo anche nella fase <strong>di</strong> realizzazione. I nostri servizi <strong>di</strong> consulenza<br />
incrementano <strong>il</strong> valore delle aziende, grazie alla capacità <strong>di</strong> definire strategie creative<br />
che funzionano.
Amsterdam<br />
Barcelona<br />
Beijing<br />
Berlin<br />
Brussels<br />
Bucharest<br />
Budapest<br />
Detroit<br />
Düsseldorf<br />
Frankfurt<br />
Hamburg<br />
Kiev<br />
Lisbon<br />
London<br />
Madrid<br />
M<strong>il</strong>an<br />
Moscow<br />
Munich<br />
New York<br />
Paris<br />
Prague<br />
Riga<br />
Rome<br />
São Paulo<br />
Shanghai<br />
Stuttgart<br />
Tokyo<br />
Vienna<br />
Warsaw<br />
Zagreb<br />
Zurich<br />
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