DM 24 aprile 2000 Adozione del progetto obiettivo materno-infantile
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Particolare impegno deve essere rivolto, da parte dei servizi di I livello, alle strategie di prevenzione<br />
attraverso l'individuazione dei fattori di rischio prevalenti a livello distrettuale e sovradistrettuale e<br />
alla valorizzazione dei fattori di protezione per la salute mentale dei soggetti in età evolutiva.<br />
Tale popolazione clinica socialmente importante, potrebbe presentare problemi più o meno rilevanti<br />
in età adulta, anche in relazione al livello di cure di cui avrà potuto usufruire nel corso <strong>del</strong>l'età<br />
evolutiva.<br />
Emerge l'esigenza che a livello distrettuale o sovradistrettuale si tenga conto <strong>del</strong>l'evidenza<br />
epidemiolgica <strong>del</strong> territorio di interesse, per ponderare esigenze di risorse di personale e di<br />
attrezzature, rispettando l'esigenza di realizzare la massima integrazione tra le competenze<br />
neurologiche, neuropsicologiche e psichiatriche e le altre competenze di specializzazioni specifiche<br />
per questa fascia di età: psicologi, psicologi <strong>del</strong>l'età evolutiva, fisiatri e terapisti <strong>del</strong>l'età evolutiva,<br />
assistenti sociali ed educatori specializzati su specifiche emergenze.<br />
Tale integrazione è ancor più necessaria tenuto conto <strong>del</strong> fatto che tali patologie si associano spesso<br />
ad altre condizioni di disabilità e tenuto conto <strong>del</strong>la necessità di una presa in carico globale <strong>del</strong><br />
soggetto al fine <strong>del</strong>la piena integrazione nella famiglia, nella scuola e nella società. È necessaria,<br />
pertanto, una stretta collaborazione operativa con i servizi sociosanitari e socio-assistenziali.<br />
Infatti, le condizioni di disabilità insorte in età pediatrica, a seconda <strong>del</strong>la qualità degli interventi,<br />
potranno risultare in condizioni di non autonomia in una percentuale che, per alcune di esse può<br />
variare dal 25% el 50%. Questa popolazione da sempre ha rappresentato una fonte rilevante per<br />
l'istituzionalizzazione, che la programmazione sanitaria nazionale si propone invece di contenere e<br />
ridurre nel breve-medio termine.<br />
In questo àmbito è necessario ridurre la frammentazione degli interventi attraverso la massima<br />
integrazione con i servizi neuro-riabilitativi con lo scopo di promuovere la piena integrazione nella<br />
famiglia, nella scuola e nella società, operando in stretta collaborazione con i servizi sociosanitari e<br />
socio-assistenziali.<br />
L'assistenza neuropsichiatrica nell'infanzia e nell'adolescenza deve articolarsi seguendo anche le<br />
indicazioni contenute nel Progetto Obiettivo «Tutela <strong>del</strong>la salute mentale 1998-<strong>2000</strong>» (D.P.R. 10<br />
novembre 1999) e in armonia con le «Linee Guida <strong>del</strong> Ministro <strong>del</strong>la Sanità per le attività di<br />
riabilitazione» (provvedimento 7 maggio 1998) specificatamente per quanto attiene all'età<br />
evolutiva.<br />
Per assolvere ai compiti ed alle funzioni nell'àmbito <strong>del</strong>la neuropsichiatria <strong>del</strong>l'infanzia e<br />
<strong>del</strong>l'adolescenza viene raccomandata la seguente articolazione in U.U.O.:<br />
1. Unità Operative Territoriali di Neuropsichiatria Infantile (U.O.T.-N.P.I.)<br />
2. Unità Operative Ospedaliere di Neuropsichiatria Infantile (U.O.O.-N.P.I.):<br />
2a. Unità Operative Ospedaliere collocate in ospedali gestiti dalle A.S.L.<br />
2b. Unità Operative Ospedaliere ad alta specializzazione inseriti in Policlinici o Aziende<br />
ospedaliere o I.R.C.C.S.<br />
3. Strutture semiresidenziali e residenziali.