DM 24 aprile 2000 Adozione del progetto obiettivo materno-infantile
DM 24 aprile 2000 Adozione del progetto obiettivo materno-infantile
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- Raggiungere gli obiettivi prefissati attraverso le seguenti modalità:<br />
- didattica, formazione ed aggiornamento;<br />
- ricerca e sorveglianza epidemiologica;<br />
- informatizzazione, studio e applicazione di sistemi integrati di gestione;<br />
- coordinamento ed integrazione <strong>del</strong>le risorse disponibili <strong>del</strong>l'area <strong>materno</strong>-<strong>infantile</strong>;<br />
- adeguamento dei mo<strong>del</strong>li operativi anche nel rispetto dei requisiti minimi funzionali ed<br />
organizzativi;<br />
- elaborazione ed applicazione di specifiche Linee Guida;<br />
- utilizzazione ottimale degli spazi assistenziali, <strong>del</strong> personale e <strong>del</strong>le apparecchiature;<br />
- organizzazione <strong>del</strong>l'attività libero-professionale intramuraria nell'àmbito <strong>del</strong> Dipartimento;<br />
- valutazione e verifica <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>l'assistenza fornita;<br />
- individuazione e promozione di nuove attività o di nuovi mo<strong>del</strong>li operativi.<br />
Il personale <strong>del</strong>le U.U.O.O. territoriali e ospedaliere che afferiscono all'organizzazione<br />
dipartimentale, pur mantenendo l'appartenenza alla U.O. alla quale è assegnato, opera in un sistema<br />
organizzativo caratterizzato dalla massima integrazione, ai fini <strong>del</strong> perseguimento di livelli<br />
assistenziali appropriati ed uniformi.<br />
Poiché il personale rappresenta la principale risorsa messa, indirettamente. a disposizione, e poiché<br />
questo costituisce la quota preponderante <strong>del</strong>le risorse conferite alle U.U.O.O. di appartenenza,<br />
l'organizzazione <strong>del</strong> lavoro cui deve tendere il mo<strong>del</strong>lo dipartimentale al fine di garantire obiettivi<br />
di efficienza e di efficacia e quella <strong>del</strong>la metodologia per progetti.<br />
L'integrazione funzionale deve quindi essere orientata all'utilizzo dei fattori produttivi in funzione<br />
di progetti mirati, identificando i centri di responsabilità corrispondenti, specificando il contributo<br />
che ciascuna struttura operativa fornisce al <strong>progetto</strong>.<br />
È opportuno che tale modalità comprenda anche i Servizi Sociali secondo la logica dei piani di zona<br />
dei servizi.<br />
Il D.Lgs. n. 229/1999 all'art. 17-bis prevede che la direzione <strong>del</strong> dipartimento sia affidata dal<br />
direttore generale ad un dirigente con incarico di direzione <strong>del</strong>le strutture complesse aggregate nel<br />
dipartimento e definisce le caratteristiche e le modalità di svolgimento <strong>del</strong>l'incarico. Affida inoltre<br />
alla Regione la disciplina <strong>del</strong>la composizione e <strong>del</strong>le funzioni <strong>del</strong> Comitato di dipartimento nonché<br />
le modalità di partecipazione <strong>del</strong>lo stesso alla individuazione dei direttori di dipartimento».<br />
Nel caso di accordi tra aziende devono essere preconfigurate soluzioni che rispettino al massimo<br />
l'autonomia <strong>del</strong>le singole Aziende, le quali, condividendo obiettivi derivati dal P.S.R. e attuando<br />
strategie comuni a favore <strong>del</strong>la popolazione <strong>del</strong>l'area <strong>materno</strong>-<strong>infantile</strong>, concorreranno in misura<br />
diversa al finanziamento dei progetti, in relazione all'impegno che ciascuna Azienda dedica ai<br />
progetti, oggetto degli accordi.