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DM 24 aprile 2000 Adozione del progetto obiettivo materno-infantile

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precocemente, percorsi di protezione e percorsi di presa in carico psico-sociale e sanitaria, che<br />

devono essere gestiti da operatori specializzati nel settore.<br />

2.2 Formazione specialistica per gli operatori <strong>del</strong>egati a diagnosticare il maltrattamento e a prendere<br />

in carico la vittima e la famiglia.<br />

Sul territorio devono essere identificate professionalità di riferimento in grado di fornire le<br />

informazioni corrette sul «cosa fare» quando viene riconosciuto un segnale di disagio, «come e a<br />

chi segnalare» al fine di mettere in moto la rete di protezione, nonché il percorso di aiuto al<br />

bambino e, ove possibile, al nucleo familiare.<br />

3. Organizzazione dei servizi «in rete»<br />

3.1 Servizi integrati in rete: servizi integrati su tutto il territorio in grado di porsi come riferimento e<br />

supporto nei casi di maltrattamento) che devono garantire negli ambiti territoriali di competenza ed<br />

in accordo con gli Enti locali di riferimento due livelli funzionali:a) organizzativo, attraverso la<br />

costituzione di task force di riferimento alla cui formazione concorrono più servizi e nel cui àmbito<br />

si riconoscono compiti di raccordo e di coordinamento di uno o più servizi integrati in rete.<br />

A questo livello le funzioni sono soprattutto di consulenza agli operatori in particolare sulle<br />

problematiche e sull'accertamento <strong>del</strong> maltrattamento, di collegamento e coordinamento dei servizi<br />

in rete, di raccolta dati e monitoraggio <strong>del</strong> fenomeno, di formazione degli operatori (medici,<br />

insegnanti, ecc.).<br />

In linea di massima non si dovrebbero costituire équipes che si occupino solo di maltrattamenti e<br />

abusi a tempo pieno, bensì si dovrebbero individuare operatori «referenti» messi a disposizione a<br />

tempo parziale, per una attività progettuale specifica, che devono operare in stretta collaborazione<br />

con gli operatori dei servizi che possono essere coinvolti a livello distrettuale. Il servizio sociale ed<br />

il C.F. rappresentano il collegamento funzionale con le altre competenze collegate in rete sul<br />

territorio: pediatria ospedaliera, Pediatria di Comunità, Pediatria di Libera Scelta, Neuropsichiatria<br />

<strong>del</strong>l'Infanzia e <strong>del</strong>l'Adolescenza, SERT, Servizio di psichiatria adulti.<br />

b) operativo, finalizzato alla presa in carico dei casi, nella valorizzazione <strong>del</strong>le risorse esistenti, per<br />

evitare la sovrapposizione degli interventi e la moltiplicazione <strong>del</strong>le figure di riferimento.<br />

A questo livello compete l'attività di sensibilizzazione, prevenzione e formazione (specie nel<br />

contesto scolastico), l'ascolto e l'intervento su segnalazioni e rapporti con l'Autorità Giudiziaria,<br />

l'informazione per la rilevazione precoce e tempestiva dei segnali, il trattamento <strong>del</strong> bambino e <strong>del</strong>la<br />

famiglia, gli interventi di emergenza (in raccordo con il centro di coordinamento) la protezione<br />

fisica e psicologica <strong>del</strong> bambino/a vittima tramite il collegamento con le comunità di accoglienza e<br />

pronto intervento.<br />

Nella fase di individuazione <strong>del</strong>l'iter diagnostico e terapeutico, laddove si renda necessario, gli<br />

operatori <strong>del</strong> gruppo di riferimento collaborano con il servizio sociale, le forze <strong>del</strong>l'ordine, la<br />

magistratura minorile ed ordinaria sulla base di accordi che indichino ruoli, funzioni e<br />

responsabilità di ciascuno.<br />

3.2 Protocolli d'intesa.<br />

Le Regioni devono individuare una comune metodologia d'intervento a carattere multidisciplinare,<br />

predisporre l'integrazione dei percorsi sanitari, sociali e giudiziari ed il coordinamento <strong>del</strong>le risorse

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