kit didattico - Greenpeace Italia
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•<br />
RUSSIA<br />
DENUNCIA<br />
4<br />
Il taglio di alberi, insieme alle attività<br />
minerarie e ad altri interventi<br />
industriali su larga scala, mette a<br />
repentaglio il futuro della Foresta delle<br />
Nevi della Russia asiatica. In diverse<br />
regioni le foreste millenarie sono già<br />
state distrutte e negli ultimi anni<br />
compagnie multinazionali del legno,<br />
con una pessima fama di distruzione<br />
nei paesi asiatici, si sono assicurate<br />
contratti di sfruttamento a lungo<br />
termine in queste foreste. Il gigante<br />
malese Rimbunan Hijau, ha appena<br />
ottenuto due contratti che gli<br />
assicurano per 50 anni lo sfruttamento<br />
delle foreste lungo il Mar del<br />
Giappone, per esportare tronchi grezzi<br />
verso i mercati della Cina, del<br />
Giappone e della Corea del Sud.<br />
Il taglio illegale e l'esaurimento delle<br />
singole specie di maggior valore, sono<br />
fortemente incentivati dalla pressante<br />
richiesta dei mercati cinese e giapponese,<br />
che rappresentano al momento la<br />
maggiore minaccia per queste ricche<br />
foreste temperate della regione<br />
sudorientale della Foresta delle Nevi.<br />
Questa, insieme alla crescita della<br />
domanda russa che preme sulle foreste<br />
nordorientali, rappresenta nei prossimi<br />
10 anni una grave minaccia<br />
alla sopravvivenza di queste<br />
stupefacenti foreste.<br />
Sebbene la Russia abbia une<br />
legislazione forestale assai rigorosa,<br />
molte delle infrazioni non sono<br />
punibili, e il sistema di controllo e<br />
verifica è carente e antiquato. Il crollo<br />
del sistema sovietico, l'incertezza<br />
economica e la frammentazione<br />
dell'apparato burocratico centralizzato<br />
e della struttura integrata di<br />
produzione economica, hanno aperto<br />
la strada alla massiccia penetrazione<br />
delle compagnie multinazionali<br />
asiatiche. Per accedere alle ricche<br />
risorse forestali della regione del Far-<br />
East (Primorye, Vladivostok), diverse<br />
compagnie giapponesi, hanno concluso<br />
contratti di joint-venture con le<br />
autorità locali , e possono operare<br />
indisturbate nella regione, aiutate dalla<br />
tacita complicità delle autorità che<br />
dovrebbero proteggere le foreste.<br />
Il taglio illegale di legno è divenuto<br />
purtroppo una pratica comune in<br />
Russia, e a seconda delle regioni,<br />
l'estrazione illegale di legno continua a<br />
crescere. Almeno un 20% del legname<br />
russo è estratto illegalmente, ma si tratta<br />
di una pratica in forte espansione.<br />
Nel 2.000 l'amministrazione è stata in<br />
grado di condurre investigazioni su<br />
8.253 violazioni del codice forestale, che<br />
hanno portato a 860 processi. Ma si<br />
tratta appena della punta dell'iceberg,<br />
rispetto alle 30.000 violazioni del codice<br />
forestale, riportate dalle stese autorità.<br />
Il danno provocato dall'estrazione<br />
illegale è duplice: la minaccia alla<br />
biodiversità, e il calo delle entrate in<br />
seguito alla corruzione. Il taglio<br />
illegale è sostenuto dalla pressante<br />
richiesta del mercato internazionale.<br />
Innanzitutto Cina e Giappone, ma<br />
anche l'<strong>Italia</strong> importa sempre più abete<br />
russo e larice siberiano. Questa<br />
richiesta di legno rappresenta per i<br />
prossimi 10 anni il maggiore fattore di<br />
rischio per queste stupefacenti foreste.<br />
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