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Dopo aver ordinato l’Abbazia secondo<br />
la regola benedettina, Suger<br />
passa alle migliorie <strong>della</strong> Basilica,<br />
come l’ampliamento dello splendore<br />
l<strong>it</strong>urgico e l’acquisizione di beni,<br />
sempre ev<strong>it</strong>ando il superfluo e l’eccesso.<br />
Più tardi, nacque l’opera che<br />
lo avrebbe onorato con il t<strong>it</strong>olo di<br />
“fondatore del gotico”. Si trattava<br />
<strong>della</strong> ristrutturazione <strong>della</strong> facciata<br />
e del coro dell’allora carolingia Basilica<br />
di Saint-Denis. Grazie all’ausilio<br />
divino e all’impegno del clero,<br />
dei nobili, del popolo, soprattutto<br />
dei migliori artisti, la riforma si realizzò<br />
in soli tre anni e tre mesi. La<br />
splendente cerimonia di consacrazione,<br />
l’ 11 giugno 1144, 9 contò sulla<br />
presenza del Re e <strong>della</strong> Regina, oltre<br />
che dei più alti dign<strong>it</strong>ari del Clero<br />
e <strong>della</strong> Nobiltà. Infatti, a giudicare<br />
dai resoconti, fu una vera prefigurazione<br />
del Regno dei Cieli.<br />
Quella sublime l<strong>it</strong>urgia si armonizzava<br />
con il maestoso ambiente,<br />
abbell<strong>it</strong>o da un’imponente struttura.<br />
Per formare la desiderata armatura<br />
di luce, si colsero elementi dell’arch<strong>it</strong>ettura<br />
<strong>della</strong> Burgundia (archi<br />
ogivali) e <strong>della</strong> Normandia (archi<br />
incrociati nelle volte), un<strong>it</strong>i alla<br />
grande innovazione strutturale di<br />
quest’opera, i contrafforti: le componenti<br />
principali per la nasc<strong>it</strong>a del<br />
gotico. Infatti, a partire da quest’ultima<br />
invenzione, ingegnosa e allo<br />
stesso tempo estetica, si garantì sicurezza<br />
e grandiosa bellezza a quella<br />
nuova opera, che sub<strong>it</strong>o si diffuse<br />
in tutta la Francia. 10<br />
Tuttavia, come si è già detto, lo<br />
stile gotico non si riduceva a un semplice<br />
stile arch<strong>it</strong>ettonico, ma si trattava<br />
in particolare di una vera opera<br />
di teologia <strong>della</strong> luce trasposta alla<br />
materia. Il suo successo fu tale che<br />
riuscì a fornire una vera trasfigurazione<br />
nell’arte religiosa europea,<br />
i cui frutti si estendono fino ad oggi.<br />
Infatti il suo predecessore, il romanico<br />
– a causa <strong>della</strong> sua struttura,<br />
<strong>della</strong> sua forma di archi arrotondati<br />
e delle sue spesse pareti – non<br />
permetteva l’introduzione di grandi<br />
finestre. L’ovvia conseguenza era<br />
la diminuzione dell’entrata <strong>della</strong> luce<br />
solare.<br />
Ora, ecco qui l’original<strong>it</strong>à dell’arte<br />
gotica e la sua relazione con la luce.<br />
Col propos<strong>it</strong>o di ottenere una<br />
maggiore luminos<strong>it</strong>à, sono introdotti<br />
gli archi ogivali, che offrono<br />
all’edificio pareti traforate, colonne<br />
snelle e soff<strong>it</strong>ti più alti. Infine, nel<br />
coordinare la lunghezza, l’altezza e<br />
la larghezza, in una perfetta proporzione,<br />
si è tradotta nell’arte la bellezza<br />
geometrica <strong>della</strong> Creazione,<br />
disposta con “misura, numero e peso”<br />
(Sp 11, 20).<br />
In questo modo, con grande genial<strong>it</strong>à<br />
si sono create le condizioni<br />
perché, senza compromettere la<br />
struttura dell’edificio, si introducessero<br />
vetrate più grandi e, di conseguenza,<br />
più luce, principale “materiale<br />
da costruzione” di quest’arte.<br />
Così, lo spir<strong>it</strong>uale è stato incorporato<br />
dalla luce e Dio, “Luce immateriale”,<br />
è diventato “visibile” nella<br />
materia. Ed ecco che si è fatta la luce<br />
nell’arch<strong>it</strong>ettura!<br />
Un trattato di teologia illustrato<br />
Questi mosaici di vetro translucido<br />
non si lim<strong>it</strong>avano, è evidente, a<br />
permettere l’entrata <strong>della</strong> luce. Avevano<br />
anche un’alta funzione estetica<br />
e l’obbiettivo di permettere che<br />
tutta la Chiesa brillasse “di una luce<br />
mirabile e continua di vetrate luminosissime<br />
a permeare la bellezza<br />
interiore”. 11 D’altra parte, erano destinate<br />
a illustrare, soprattutto, scene<br />
del Vangelo o <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a dei santi.<br />
Nel frattempo, questa funzione<br />
fu accresciuta da un’altra original<strong>it</strong>à<br />
di Suger nella Basilica di Saint-Denis:<br />
si trattava <strong>della</strong> creazione delle<br />
cosiddette “vetrate esegetiche”. 12 In<br />
questo caso, l’arte trascendeva l’im-<br />
Questi mosaici di<br />
vetro translucido<br />
erano destinati a<br />
illustrare, soprattutto,<br />
scene del Vangelo<br />
o <strong>della</strong> v<strong>it</strong>a dei santi<br />
Leopoldo Werner / Sergio Hollmann / Gustavo Kralj<br />
22 Madonna di Fatima · Settembre 2012