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<strong>Campo</strong> de’ <strong>fiori</strong><br />
Il Ministro Alfano fa il punto della situazione italiana<br />
RELAZIONE SULL’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA NELL’ANNO 2009<br />
Il processo telematico. Una possibile soluzione per velocizzare i tempi<br />
dell’Avv. Ilaria<br />
Becchetti<br />
Il 20 gennaio scorso il<br />
Ministro della Giustizia<br />
Alfano ha esposto in<br />
Parlamento l’annuale<br />
“Relazione sull’amministrazione<br />
della<br />
Giustizia nell’anno<br />
2009”. Il Guardasigilli<br />
ha illustrato anzitutto<br />
lo stato della giustizia.<br />
Lo ha fatto in cifre e<br />
c’è da rimanere impressionati.<br />
5.625.057 sono i procedimenti civili<br />
pendenti, 3.270.979 quelli penali;<br />
20.959 sono i minorenni segnalati<br />
dall’Autorità Giudiziaria Minorile agli<br />
Uffici di Servizio Sociale per i<br />
Minorenni. È a tutta evidenza una mole<br />
di lavoro enorme, senza eguali in tutta<br />
l’Unione Europea, che viene gestita da<br />
9080 magistrati togati, 3513 giudici<br />
onorari, 40456 unità di personale<br />
giudiziario, 1399 addetti al settore<br />
minorile e 46662 dipendenti dell’amministrazione<br />
penitenziaria. Il<br />
Guardasigilli, poi, ha fatto ancora numeri e<br />
rammentato ai suoi uditori che la giustizia<br />
costa 8 miliardi di euro l’anno,<br />
cioè circa 30 milioni di euro per ogni<br />
giornata lavorativa.<br />
Sono cifre da copogiro. La giustizia italiana<br />
è in crisi e bisogna fare qualcosa.<br />
Il Ministro ha ricordato che 5183<br />
dipendenti dell’amministrazione della giustizia<br />
sono intenti ogni anno ad effettuare<br />
28 milioni di notifiche manuali, pari a 112<br />
mila al giorno. Tutto questo è una grande<br />
perdita di tempo, risorse e denaro. Ecco<br />
allora l’intenzione del Governo di dare il via<br />
al cosiddetto processo telematico;<br />
attraverso l’applicazione dell’informatica a<br />
tutti gli atti del processo, vi sarà una notevole<br />
velocizzazione degli stessi e una corrisponde<br />
riduzione dei costi. Il governo ha<br />
poi inteso porre rimedio alla lentezza e alla<br />
farraginosità della giustizia civile anche<br />
attraverso la legge 18 giugno 2009 n. 69,<br />
la cd. Riforma del Processo Civile. È stata<br />
prevista infatti una nuova disciplina delle<br />
spese processuali, tesa a scoraggiare<br />
quanti abusano del processo (al proposito<br />
bisogna ricordare che<br />
le opposizioni alle sanzioni<br />
amministrative<br />
non sono più esenti,<br />
ma soggette, come<br />
tutte le cause, al contributo<br />
unificato). La<br />
legge 69/2009 ha inoltre<br />
posto un filtro in<br />
Cassazione; un’apposita<br />
sezione deciderà<br />
quali ricorsi potranno<br />
accedere al giudizio<br />
degli Ermellini. Sul<br />
piano penale, il<br />
Ministro Alfano ha poi<br />
dato conto dei notevoli<br />
risultati derivanti<br />
dall’introduzione del<br />
reato di Stalking<br />
(decreto legge 23 febbraio<br />
2009). “La norma è già stata applicata<br />
numerose volte dall’autorità giudiziaria<br />
che ha accertato, nei primi mesi di<br />
vigenza, 5.153 delitti, con l’arresto di 942<br />
persone”, ha detto il Guardasigilli. Altro<br />
dolente argomento trattato da Alfano nella<br />
Il Ministro della<br />
Giustizia, Angelino<br />
Alfano, nonostante la<br />
pesante situzione<br />
italiana si dimostra<br />
fiducioso per l’anno<br />
2010. Tanti progetti in<br />
cantiere anche per le<br />
carceri della penisola.<br />
sua Relazione al Parlamento, è stata la<br />
situazione del sistema carcerario. Il<br />
Ministro ha dichiarato di aver chiesto al<br />
Governo il pronunciamento dello Stato di<br />
Emergenza Carcerario fino a tutto il 2010.<br />
I detenuti, nelle 204 strutture penitenziarie,<br />
sono 65.0<strong>67</strong> (di questi<br />
24.152 stranieri) ed il trend è in continua<br />
crescita. Per questo si rende<br />
necessario un Piano Carceri che Alfano ha<br />
annunciato costerà 500 milioni di euro,<br />
già stanziati con la finanziaria, e 100<br />
milioni di euro provenienti dal<br />
bilancio della Giustizia. Questo<br />
piano avrà ad oggetto la creazione<br />
di 21.709 nuovi posti negli istituti<br />
penitenziari con il raggiungimento di<br />
una capienza totale di 80.000<br />
unità. Corrispondentemente saranno<br />
effettuati degli interventi di edilizia<br />
penitenziaria attraverso i quali<br />
verranno costruiti 47 nuovi padiglioni<br />
e 8 istituti. Vi sarà poi un incremento<br />
di personale nei ranghi della<br />
Polizia Penitenziaria (2000 nuovi<br />
agenti) ed interventi normativi volti<br />
ad introdurre la possibilità della<br />
detenzione domiciliare per chi deve<br />
scontare solo un anno di pena residua.<br />
Il ministro Alfano, pur non nascondendo<br />
la crisi che vive il sistema<br />
della Giustizia italiana, è apparso<br />
fiducioso e si è dichiarato “certo che, con<br />
il sostegno dei partiti e dei singoli parlamentari,<br />
il 2010 possa passare alla storia<br />
come l’anno della compiuta riforma ordinaria<br />
e costituzionale del sistema giudiziario<br />
italiano”.