Scarica la rivista in pdf - Diagnosi e Terapia
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26<br />
diagnosi<br />
& terapia 01/09<br />
spazio-salute.it<br />
Salute<br />
La prevenzione del<strong>la</strong> comparsa di<br />
handicap è legata al<strong>la</strong> tempestività<br />
del<strong>la</strong> diagnosi ed al<strong>la</strong> rapidità di <strong>in</strong>izio<br />
del<strong>la</strong> terapia; il mancato riconoscimento<br />
del<strong>la</strong> patologia o il suo trattamento<br />
<strong>in</strong> centri medici non qualificati<br />
per queste patologie si traduce <strong>in</strong> un<br />
peggioramento del<strong>la</strong> prognosi e del<strong>la</strong><br />
qualità di vita dei pazienti oltre che <strong>in</strong><br />
un alto costo sociale per i gravi danni<br />
neurologici che ne derivano.<br />
La necessità per questi ma<strong>la</strong>ti di un<br />
<strong>la</strong>boratorio specializzato e di una<br />
assistenza multi discipl<strong>in</strong>are disponibile<br />
24 ore al giorno (pediatra esperto<br />
<strong>in</strong> ma<strong>la</strong>ttie metaboliche ereditarie,<br />
neurologo, anestesista, rianimatore,<br />
nefrologo, dietista, fisioterapista, servizio<br />
di assistenza sociale) ha limitato<br />
<strong>in</strong> Italia <strong>la</strong> loro assistenza a pochissimi<br />
centri qualificati.<br />
UNA STORIA TRA TANTE<br />
Nostro figlio Stefano, morto <strong>in</strong>utilmente<br />
di una ma<strong>la</strong>ttia che si poteva<br />
curare<br />
Stefano è nato il 23 luglio 2008 a<br />
Br<strong>in</strong>disi con parto naturale dopo una<br />
bellissima e serena gravidanza. Al<strong>la</strong><br />
nascita pesava 3.210 kg ed era lungo<br />
51 cm. Sembrava un<br />
“pr<strong>in</strong>cip<strong>in</strong>o” delle<br />
favole. Da subito si è<br />
attaccato al seno, ma<br />
abbiamo immediatamente<br />
notato che<br />
aveva difficoltà di<br />
suzione e si addormentava<br />
con molta<br />
facilità, dunque quasi<br />
a digiuno. Dopo tre<br />
giorni di degenza<br />
ospedaliera tra regali,<br />
fiocchetti, sorrisi e<br />
tanta felicità, il nostro<br />
“pr<strong>in</strong>cip<strong>in</strong>o” è stato<br />
dimesso nonostante<br />
presentasse un calo<br />
di 400 g. F<strong>in</strong>almente<br />
il nostro meraviglioso<br />
bimbo ha varcato <strong>la</strong><br />
soglia di casa con<br />
mamma e papà, ignari<br />
del fatto che questa<br />
splendida favo<strong>la</strong> si<br />
sarebbe trasformata<br />
di lì a poco <strong>in</strong> una<br />
immensa e dolorosa<br />
tragedia. Stefano nei<br />
giorni seguenti cont<strong>in</strong>uava<br />
a mangiare<br />
poco, era ipotonico e<br />
dormiva molto. Ciò lo ha portato a<br />
perdere altri 100 grammi. Ci siamo<br />
decisi, qu<strong>in</strong>di, a portarlo al Pronto<br />
soccorso per un controllo, al<strong>la</strong>rmati<br />
da questo ulteriore calo. Lo stesso<br />
giorno è stato ricoverato ed è stato<br />
sottoposto a numerose analisi che<br />
hanno dato un responso negativo. I<br />
medici cont<strong>in</strong>uavano a ripeterci che il<br />
bamb<strong>in</strong>o era pigro e che avrebbe<br />
sicuramente ripreso a mangiare nel<br />
giro di poche settimane. Dopo una<br />
settimana ha <strong>in</strong>iziato a prendere gradualmente<br />
peso e a rispondere agli<br />
stimoli. Era un bamb<strong>in</strong>o molto coccolone,<br />
che rapiva tutti, parenti e amici.<br />
Nei giorni a seguire, nonostante<br />
Stefano stesse meglio, abbiamo deciso<br />
di portarlo ad un controllo pediatrico<br />
poiché, comunque, cont<strong>in</strong>uava a<br />
presentare alcuni s<strong>in</strong>tomi come ipotonia,<br />
sonnolenza e, nuovamente, <strong>in</strong>appetenza.<br />
In ospedale hanno fatto ulteriori<br />
analisi. Tutto è risultato negativo<br />
e ci hanno consigliato di cambiare il<br />
<strong>la</strong>tte artificiale, perché, secondo il<br />
parere medico il bamb<strong>in</strong>o non digeriva<br />
bene quello che stava assumendo.<br />
Il tentativo del<strong>la</strong> sostituzione del <strong>la</strong>tte<br />
non portava da nessuna parte e<br />
Stefano appariva pallido, febbricitante<br />
e sempre più debilitato. In seguito,<br />
dunque, ad un ennesimo controllo<br />
medico, f<strong>in</strong>almente una pediatra si<br />
accorse che i valori dell’anemia erano<br />
molto bassi e che nelle ore seguenti<br />
tendevano ad abbassarsi ancora di<br />
più. Fu solo allora che i medici decisero<br />
per un ricovero e, dopo giorni di<br />
ferrea volontà di vivere e di occhi e<br />
man<strong>in</strong>e desiderosi ancora di coccole,<br />
il nostro amato “pr<strong>in</strong>cip<strong>in</strong>o” è diventato<br />
un angioletto. Soltanto poche ore<br />
prima ci avevano dato <strong>la</strong> diagnosi<br />
del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia di Stefano: <strong>la</strong> acidemia<br />
metilmalonico-omocist<strong>in</strong>uria. Un<br />
nome, quello del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia che ha