L'Agrotecnico Oggi aprile 11 - Collegio Nazionale degli Agrotecnici
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PROFESSIONE AGROTECNICO<br />
L’occhio di AGEA<br />
controlla l’Italia agricola<br />
Gli <strong>Agrotecnici</strong> fotointerpretano il Paese<br />
inserendosi con un ruolo determinante nella costruzione<br />
del database di ortofoto gestito da AGEA<br />
L’<br />
ortofoto/ortoimmagine digitale è sostanzialmente<br />
un’immagine aerea in alta risoluzione del territorio<br />
ottenuta attraverso l’esecuzione di apposite riprese<br />
aerofotografiche ovvero attraverso l’acquisizione di immagini<br />
satellitari ad alta o altissima risoluzione (VHR).<br />
Nel contesto del Sistema Integrato di Gestione e Controllo<br />
(SIGC), AGEA è l’autorità competente in materia di controllo<br />
sulla base del regolamento CE e della legislazione nazionale,<br />
ed esegue l’attività tecnica di censimento del Paese partendo<br />
dall’alto, cioè dal complesso sistema di ortofoto (immagini<br />
aeree), i cui risultati sono parte integrante del SIAN, Sistema<br />
Informativo Agricolo <strong>Nazionale</strong>.<br />
L’analisi congiunta delle esigenze da parte di tutti i soggetti del<br />
SIAN consente ad AGEA (già impegnata in tal senso, a livello<br />
nazionale, nell’ambito del Comitato dati territoriali) di integrare<br />
e ottimizzare gli interventi già pianificati per l’aggiornamento<br />
del GIS, allo scopo di massimizzare i risultati e conseguire<br />
rilevanti economie di scala.<br />
Già lo scorso <strong>aprile</strong> in un articolo di questa rivista, illustravamo<br />
come, sovrapponendo le ortofoto alle mappe catastali sia<br />
possibile rilevare gli edifici non accatastati e come nella caccia<br />
ai fabbricati “fantasma” messa in atto dall’Agenzia delle Entrate<br />
in collaborazione dell’Agenzia del Territorio e dell’Agenzia<br />
per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA), gli <strong>Agrotecnici</strong><br />
giochino un ruolo decisivo, reclutati in numero significativo<br />
tra gli addetti a svolgere l’attività di fotointerpretazione delle<br />
mappe aeree.<br />
Grazie a questa sofisticata tecnologia, oltre a “stanare” gli<br />
evasori, è soprattutto possibile acquisire dati reali su tutti gli<br />
elementi che compongono il territorio nazionale. AGEA usa<br />
come “braccio operativo” della sua attività la società mista<br />
pubblico-privata SIN alla quale partecipa anche AGRIFU-<br />
TURO una cooperativa di tecnici libero-professionisti sorta<br />
per iniziativa di alcuni <strong>Agrotecnici</strong>, e sono proprio loro che<br />
coprono i ruoli inerenti quella parte della procedura che va<br />
dalla fotointerpretazione fino alla verifica in campo dei dati<br />
e all’incontro con i produttori le cui dichiarazioni non collimano<br />
con le verifiche fatte. Per quanto riguarda l’attività di<br />
fotointerpretazione che permette di ricavare questi dati, consiste<br />
in un procedimento per cui è richiesta naturalmente una<br />
grande professionalità ma anche doti personali come il colpo<br />
d’occhio e la capacità di cogliere i particolari, che poche categorie<br />
possono vantare. Inoltre il compito <strong>degli</strong> <strong>Agrotecnici</strong> di<br />
AGRIFUTURO non finisce qui perché AGEA commisiona<br />
delle verifiche oggettive per cui l’indagine inizia con la fase<br />
della fotointerpretazione e procede con la verifica sul campo<br />
dei dati rilevati fino al contatto con gli agricoltori i cui terreni<br />
rivelano delle anomalie tra i dati appresi e quelli dichiarati.<br />
Abbiamo chiesto all’Agrotecnico Antonio Fruci quali sono<br />
gli ostacoli principali che incontra nel complesso lavoro che<br />
svolge insieme ai suoi colleghi di AGRIFUTURO, ci ha ben<br />
esposto nell’articolo che segue, tutti i passaggi, le difficoltà e<br />
le delicate situazioni che ogni giorno affrontano questi bravi<br />
professionisti.<br />
I numeri parlano chiaro, gli oltre 30 milioni di ettari su cui si<br />
estende il suolo nazionale risultano suddivisi in aree seminabili<br />
per 9,20 milioni di ettari (pari al 31 per cento); superfici a colture<br />
arboree (olivo, vigneto, agrumi, ecc.) per 3,<strong>11</strong> milioni di ettari<br />
(pari al 10 per cento); superfici potenzialmente pascolabili tipo<br />
alpeggi per 1,10 milioni di ettari (pari al 4 per cento); altre superfici<br />
potenzialmente pascolabili (cosiddetti pascoli magri) per<br />
4,27 milioni di ettari (pari al 14 per cento); aree boschive per<br />
7,51 milioni di ettari (pari al 25 per cento); aree non coltivabili e<br />
tare per 1,43 milioni di ettari (pari al 5 per cento); manufatti per<br />
2,71 milioni di ettari (pari al 9 per cento); acque per 0,65 milioni<br />
di ettari (pari al 2 per cento) serre fisse per 0,04 milioni di ettari<br />
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