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vincia di Belluno (anziché da Valfredda),<br />
e arrivo a Passo San Pellegrino in<br />
Trentino, dopo una serie di salite e discese<br />
tutte su pista, per ovvii motivi di<br />
sicurezza.<br />
Problemi di visibilità innanzitutto, perché<br />
una fitta nebbia e un’insistente<br />
nevicata hanno fatto “navigare a vista”<br />
gli atleti i quali, nel pallore plumbeo<br />
della giornata, avevano come unico<br />
riferimento le bandierine che segnalavano<br />
salite (verdi) e discese (rosse).<br />
Tecnicamente non è stata una gara di<br />
puro scialpinismo ma, viste le condizioni<br />
della giornata, di più gli organizzatori<br />
non potevano davvero fare. Tuttavia<br />
la neve abbondante caduta sulle<br />
piste (gran parte chiuse, appunto, a<br />
causa della mancanza di visibilità) ha<br />
reso faticoso l’incedere in salita con le<br />
pelli, costringendo i concorrenti a<br />
spingere spesso anche in discesa, su<br />
un fondo pesante che frenava l’entusiasmo<br />
anche dei più arditi.<br />
Lo start è stato dato con un’ora di ritardo<br />
per consentire ai 400 iscritti di<br />
raggiungere Caverson, il nuovo punto<br />
di partenza (anche la viabilità stradale<br />
era rallentata dalla nevicata), e subito<br />
si è creato un trenino che ha messo in<br />
luce i migliori che avrebbero poi monopolizzato<br />
la giornata.<br />
Un trenino composto da Riz, Zulian,<br />
Follador, Mair, Dezulian e Canteri, a fare<br />
la traccia nella neve fresca per il<br />
gruppone.<br />
Martin Riz è stato il più attivo, anche<br />
se, alla fine della prima salita, è stato<br />
Zulian ad arrivare per primo al cambio<br />
pelli. L’’esperienza di Riz gli ha consentito<br />
pero’ un pit-stop velocissimo che<br />
lo ha fatto ripartire per primo trascinandosi<br />
in scia Follador e Zulian, con<br />
Mair costretto ad inseguire.<br />
Al secondo cambio pelli al “campo Arva”<br />
Zulian aveva recuperato la leadership,<br />
con Riz e Follador a soffiargli sul<br />
collo, ma Riz è sceso a rotta di collo dal<br />
Col Margherita, e a Passo San Pellegrino<br />
è stato il più lesto a rimettere le pelli<br />
sotto la soletta e ad incamminarsi verso<br />
Cima Uomo. Una manciata di secondi<br />
di vantaggio, assorbiti però subito da<br />
Zulian, ma anche Follador all’inizio della<br />
salita di Cima Uomo era già in coda ai<br />
due fassani ricostituendo così il “trenino”<br />
che si era formato sul Col Margherita.<br />
Alle loro spalle Mair, Dezulian e Canteri<br />
spingevano sull’acceleratore mentre<br />
dietro si accodavano anche Trettel e,<br />
più staccato, Antiga. Una lunga salita, e<br />
dopo il cambio pelli la discesa finale che<br />
piombava sul traguardo. Sembrava ormai<br />
tutto deciso, ma in salita Mair aumentava<br />
il ritmo, mentre sulla discesa<br />
a Zulian succedeva l’imprevedibile, lo<br />
sci sinistro si apriva in due ed era l’addio<br />
al podio.<br />
A Passo San Pellegrino, sempre sotto<br />
l’insistente nevicata, gli applausi erano<br />
tutti per Martin Riz che tagliava il traguardo<br />
per primo (1h35’35”), felice<br />
ma contrariato. Finalmente era riuscito<br />
a vincere la Pizolada delle Dolomiti<br />
dopo tanti piazzamenti, ma non era la<br />
gara che voleva. Costretto a fare spesso<br />
la traccia nella neve, non ha potuto<br />
esprimersi come desiderava, soprattutto<br />
sul tecnico.<br />
Con Zulian costretto a scendere su un<br />
solo sci, il secondo posto era di Friedl<br />
Mair staccato di oltre un minuto, e sul<br />
podio saliva a pieno titolo anche il falcadino<br />
Alessandro Follador. Poi seguivano<br />
gli altri protagonisti di giornata,<br />
Dezulian, Canteri e lo sfortunato Zulian.<br />
Tra le donne, Sabrina Zanon in gran<br />
giornata siglava la Pizolada delle Dolomiti<br />
numero 33. Per lei la prima vera<br />
vittoria da agonista e la leadership della<br />
Coppa Dolomiti, strappata a Orietta<br />
Calliari che finiva terza, preceduta anche<br />
da Carla Jellici.<br />
Tra gli junior successo di Davide Pierantoni<br />
e Anna Recla e tra i cadetti di<br />
Mirko Ferrari e Stefania Casari. Tra i<br />
numerosissimi “amatori” miglior tempo<br />
di Werner Toth.<br />
Davide Aiello<br />
Classifica<br />
Maschile:<br />
1. Riz Martin (Bogn da Nia) 1.35.35; 2.<br />
Mair Friedl (Mountain Ski S.S.Campo<br />
T.) 1.36.56; 3. Follador Alessandro<br />
(Dolomiti Skialp) 1.37.05; 4. Dezulian<br />
Riccardo (Bogn da Nia) 1.38.22; 5.<br />
Canteri Marco (US Primiero San Martino)<br />
1.38.52;<br />
Femminile:<br />
1. Zanon Sabrina (Asd Cauriol)<br />
1.59.30; 2. Jellici Carla (Bogn da Nia)<br />
2.01.09; 3. Calliari Orietta (Sc Brenta<br />
Team) 2.03.40; 4. Margoni Ketti (Us<br />
Dolomitica) 2.06.21; 5. Senik Jennifer<br />
(Asd Montanaia Racing) 2.14.12.<br />
ISki Alp<br />
Dolomiti di Brenta<br />
Doppietta per il GS Esercito nella 35 a<br />
Ski Alp Dolomiti di Brenta che ha dominato<br />
sia la prova maschile con Matteo<br />
Eydallin tra gli uomini e Gloriana<br />
Pellissier in campo femminile. Oltre<br />
agli atleti sono stati sole e neve i protagonisti<br />
della giornata del 13 aprile a<br />
Madonna di Campiglio sui pendii del<br />
Grostè.<br />
Oltre 200 al via nei pressi del rifugio<br />
Boch, con il gruppo dei migliori subito<br />
lesto ad impostare un ritmo veloce. Un<br />
passo alternato con le pelli sotto gli sci<br />
verso l’attacco della prima vera salita,<br />
quella che portava al cambio pelli di<br />
Passo Grostè (2.560 m.), un’ascesa che<br />
i due alpini Eydallin e Reichegger hanno<br />
affrontato per primi, é quello che gli<br />
appassionati saliti a Passo Grostè hanno<br />
potuto ammirare: un lungo cordone di<br />
scialpinisti che salivano zigzagando sui<br />
tornanti scolpiti nella neve.<br />
Tra le donne subito al comando si è portata<br />
l’alpina Gloriana Pellissier, che ha<br />
messo in mostra una marcia in più rispetto<br />
ad Orietta Calliari e Nadia Scola,<br />
le quali sono salite appaiate verso il primo<br />
cambio pelli di Passo Grostè.<br />
La prima discesa era un vorticoso canalone,<br />
quello “del Campaniletto dei Camosci”,<br />
con una pendenza superiore<br />
al 45% che ha messo in luce le grandi<br />
doti dei due alpini. Hanno subito fatto<br />
il vuoto, con Eydallin ancora più “spericolato”<br />
del solito ben deciso a ritornare<br />
a Salice d’Ulzio con l’automobile<br />
in palio.<br />
Reichegger non ha mai mollato la presa,<br />
incollandosi alle code del compagno<br />
di squadra. Il successivo cambio<br />
pelli annunciava agli atleti la nuova salita,<br />
quella che scollinava a Castello di<br />
Vallesinella (2.782 m.) dopo un dislivello<br />
di oltre 700 metri in poco più di<br />
due chilometri e con un tratto in assetto<br />
alpinistico, sci sullo zaino.<br />
La situazione vedeva i due di testa, Eydallin<br />
e Reichegger, allungare leggermente<br />
sui due temibili francesi Bon<br />
Mardion e Perrier, mentre dietro si formava<br />
un gruppetto con Holzknecht,<br />
Lenzi e Pedrini, ma pure con Brunod<br />
che iniziava un lento recupero, imitato<br />
da Riz.<br />
Tra le donne, la Pellissier era sempre irraggiungibile<br />
dalle avversarie, un altro<br />
pianeta, insomma. Sulla salita di Castello<br />
di Vallesinella alle sue spalle si è<br />
portata la fassana Nadia Scola, con<br />
Orietta Calliari in leggero ritardo ma<br />
che non perdeva di vista la Scola.<br />
La successiva discesa, un canalone<br />
ghiacciato con 730 metri in “apnea”<br />
che riportava al sentiero Tuckett, consentiva<br />
a Matteo Eydallin di guadagnare<br />
qualche metro su Reichegger.<br />
Una discesa “diretta” per il leader della<br />
Ski Alp Race Dolomiti di Brenta,<br />
mentre Reichegger tentava qualche<br />
scodata per frenare la velocità impressionante.<br />
A quel punto la gara, che proponeva<br />
ancora 350 metri di dislivello all’insù<br />
verso Corna Rossa, vedeva i due alpini<br />
distanziati involarsi da soli verso il traguardo<br />
di Rifugio Boch. Dietro i due<br />
francesi perdevano terreno, ma procedevano<br />
perfettamente incollati uno all’altro.<br />
Quasi un minuto divideva i due<br />
dai leaders, distacco che era ormai impossibile<br />
colmare.<br />
Negli ultimi metri Eydallin accelerava<br />
ancora un po’ lasciandosi dietro un arrendevole<br />
Reichegger. Così Matteo Eydallin<br />
bloccava il cronometro su<br />
1h44’55”, un tempo che ha dell’incredibile,<br />
record della gara. E il cronometro<br />
scandiva ancora 9” prima che Reichegger<br />
potesse salutare il rivale sul<br />
traguardo, che già festeggiava il suo<br />
speciale premio imitando la guida al<br />
volante.<br />
Dopo due minuti arrivavano i due<br />
transalpini Perrier e Bon Mardion appaiati,<br />
e così balzavano insieme sul podio<br />
condividendo la medaglia di bronzo.<br />
Gloriana Pellissier non mollava più la<br />
leadership femminile e concludeva in<br />
solitaria la gara col tempo di<br />
2h12’08”, con 12’ su Orietta Calliari<br />
che chiudeva al secondo posto davanti<br />
a Nadia Scola.<br />
Erano in gara anche i giovani. Tra i cadetti<br />
successi per Stefania Casari e<br />
Mirko Ferrari e tra gli junior per Martina<br />
Valmassoi e Michele Boscacci.<br />
L’ultima prova della Coppa Dolomiti<br />
incoronava definitivamente Martin Riz<br />
e Orietta Calliari.<br />
Organizzazione di pregio dello Spor-<br />
Varie<br />
IE’ mancato<br />
Giuliano Rodeghiero<br />
Si è spento ad Asiago Giuliano Rodeghiero.<br />
Insieme alla sorella Roberta era<br />
titolare della ditta Rode, famosa ditta<br />
produttrice di scioline, attività iniziata<br />
dal padre Rizzieri, protagonista come<br />
ting Club Campiglio che, grazie al<br />
supporto di Funivie e APT Campiglio,<br />
Regole di Spinale e Manez, Comuni di<br />
Pinzolo e Ragoli, Casse Rurali di Pinzolo<br />
e Adamello Brenta,<br />
Stefano Girardi<br />
Classifica:<br />
Senior maschile:<br />
1) Eydallin Matteo (CS Esercito)<br />
1.44.55; 2) Reichegger Manfred (CS<br />
Esercito) 1.45.04; 3) Perrier Florent<br />
(Francia) 1.46.47; 3) Bon Mardion William<br />
(Francia) 1.46.47; 5) Lenzi Damiano<br />
(Valleanzasca) 1.48.08; 6) Pedrini<br />
Daniele (Alta Valtellina) 1.48.15; 7)<br />
Holzknecht Lorenzo (Alta Valtellina)<br />
1.48.50; 8) Lugger Alexander (Austrian<br />
Team) 1.49.58; 9) Riz Martin<br />
(Bogn da Nia) 1.50.33; 10) Lanfranchi<br />
Pietro (Lame Perrel Ranica) 1.50.46.<br />
Senior femminile:<br />
1) Pellissier Gloriana (CS Esercito)<br />
2.12.08; 2) Calliari Orietta (Brenta<br />
Team) 2.24.37; 3) Scola Nadia (Ski<br />
Team Fassa) 2.27.55; 4) Botti Giulia<br />
(GS Altitude) 2.43.12; 5) Bones Bice<br />
(Valle dei Laghi) 2.53.58<br />
Junior maschile:<br />
1) Boscacci Michele (Albosaggia)<br />
1.16.09; 2) Thaler Wienfrid (Brenta<br />
Team) 1.21.15; 3) Bignotti Matteo (Alta<br />
Valtellina) 1.21.40<br />
Junior femminile:<br />
1) Valmassoi Martina (Dolomiti Ski<br />
Alp) 1.51.58; 2) Recla Anna (Brenta<br />
Team) 2.14.20; 3) Colombo Martina<br />
(Valtartano) 2.17.17<br />
Cadetti maschile:<br />
1) Ferrari Mirko (Alpin go Val Rendena)<br />
1.31.36; 2) Bettega Simone (San Martino)<br />
1.38.38; 3) Baldassari Ivan (Brenta<br />
Team) 2.34.17<br />
Cadetti femminile:<br />
1) Casari Stefania (Ski Team Fassa)<br />
2.09.54<br />
Trentino, Carlsberg, Camp e Ski Trab,<br />
chiude un albo d’oro ricco di nomi<br />
qualificati.<br />
atleta di livello nello sci di fondo prima<br />
e produttore innovativo di scioline poi.<br />
La disponibilità e l’affabilità di Giuliano<br />
mancherà molto a chi lo ha conosciuto<br />
di persona. La redazione di VAI<br />
e tutti gli amici sono vicini in questa triste<br />
occasione alla famiglia e a tutti coloro<br />
che, come noi, gli hanno voluto<br />
bene.<br />
VAi<br />
n°373<br />
Cronache • Podismo • Ultramaratona • Sci alpinismo • Varie<br />
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