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SettembreOttobre

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Musica e Fede<br />

Prokof’ev<br />

portatore della luce che non vide<br />

L’arte serve sempre la bellezza,<br />

e la bellezza è la felicità di possedere<br />

una forma, e la forma è<br />

la chiave organica dell’esistenza;<br />

quindi l’arte, anche quella<br />

tragica, racconta la felicità dell’esistenza.<br />

B. L. Pasternak (scrittore sovietico,<br />

1890-1960, da Il dottor Zivago)<br />

Chi porta il lieto annuncio<br />

della pace non può non<br />

essere a sua volta illuminato<br />

dalla bellezza di un tale<br />

annuncio (vedi Isaia, 52,7);<br />

così, chi porta la luce, non può<br />

non risplendere come un astro,<br />

tenendo alta la parola della vita<br />

(vedi Filippesi 2,15). Questo<br />

non accadde al musicista Prokof’ev,<br />

che, insieme a Stravinskij,<br />

è il maggiore compositore<br />

russo del secolo scorso, impostosi<br />

per il vigore della fantasia<br />

e per l’enorme sorgente di melodia<br />

che il suo genio incessantemente<br />

liberava.<br />

La precoce personalità<br />

di un genio<br />

Sergej Sergeevič Prokof’ev<br />

nacque a Sonzovka nel 1891. Il<br />

padre, agronomo, aveva una vasta<br />

proprietà in Ucraina e la madre<br />

era un’ottima pianista. Le innate<br />

doti musicali di Sergej poterono<br />

quindi svilupparsi in ambiente<br />

favorevole: a sei anni era<br />

già capace di formare pensieri<br />

musicali e due anni dopo scriveva<br />

un’opera (Il gigante, di cui<br />

restano solo abbozzi per pianoforte).<br />

Significativa del suo carattere<br />

e della sua intelligenza fu<br />

la sua passione per gli scacchi:<br />

più della musica, questo gioco<br />

20<br />

coinvolgente e complesso fu da<br />

lui coltivato al punto da potersi<br />

confrontare con diversi campioni<br />

del suo tempo.<br />

Giunto al conservatorio di Pietroburgo,<br />

ebbe tra gli altri maestri<br />

Rimskij-Korsakov, che ne intuì<br />

subito la straordinaria vena<br />

musicale. Il giovane aveva però<br />

un temperamento ribelle ad ogni<br />

forma di accademismo, e il suo<br />

istintivo bisogno di opporsi al<br />

mondo della tradizione trovò<br />

conferma nel successo che ebbero<br />

le sue prime cinque opere<br />

(tra cui quella citata) scritte tra il<br />

1900 e il 1911. Non sono ovviamente<br />

conosciute – il nome di<br />

Prokof’ev è legato a tre-quattro<br />

opere che gli hanno dato fama<br />

I balletti di Prokof’ev resteranno nel repertorio<br />

mondiale come altissima<br />

espressione dell’arte musicale russa.<br />

mondiale e alle sue composizioni<br />

concertistiche – ma, da quanto<br />

rimane degli spartiti, si nota<br />

come seppe impadronirsi dei<br />

mezzi tecnici per esprimere la<br />

propria aggressiva creatività. Dalle<br />

successive “sonate per pianoforte”<br />

emerge un gusto raffinato,<br />

manifestato con lucide e sorprendenti<br />

soluzioni tonali. Nel<br />

1910 muore il padre e viene meno<br />

il suo sostegno economico;<br />

ma il giovane compositore è già<br />

noto ed apprezzato per potersi<br />

mantenere con la propria arte. I<br />

suoi primi concerti per pianoforte<br />

(1912-13) lo affermano come<br />

pianista-compositore.<br />

Ascesa e tramonto<br />

Nel 1914 lascia il conserva -<br />

torio con un prestigioso premio<br />

come miglior studente; compie<br />

il suo primo viaggio<br />

all’estero, a Londra,<br />

dove conosce Debussy,<br />

Ravel, Strauss,<br />

e Stravinskij. Pensa ad<br />

un’opera basata sul noto<br />

racconto Il giocatore<br />

di Dostoevskij; scrive<br />

il libretto e riassume<br />

magistralmente la<br />

vicenda (1915-1917),<br />

ma la rappresentazione,<br />

pur contestata dal<br />

teatro Marinskij di<br />

Pietroburgo per le innovazioni<br />

orchestrali,<br />

non può aver luogo per<br />

lo scoppio della Rivoluzione<br />

di febbraio, salutata<br />

con gioia dall’appassionato<br />

musicista.<br />

D’altronde, per<br />

un’infelice nazione

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