18.11.2014 Views

SettembreOttobre

SettembreOttobre

SettembreOttobre

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Insegnate/1<br />

gillata per seppellire per sempre<br />

la parola di Gesù: “dopo tre giorni<br />

risorgerò” (27,63). Ma la sua<br />

parola non può essere incatenata;<br />

quanto ha detto si realizza<br />

davvero, e l’annuncio dell’agire<br />

di Dio in Gesù riprende il suo<br />

corso. L’annuncio si divulga per<br />

mezzo delle donne che Dio ha<br />

scelto come “prime testimoni della<br />

Risurrezione di Cristo”. Un<br />

dato questo che verrà poi, purtroppo,<br />

messo in sottordine da<br />

gente ancora ammalata di maschilismo.<br />

L’attuale Papa però<br />

ha, giustamente, rivalutato il ruolo<br />

di queste prime testimoni del<br />

Signore Risorto.<br />

Andate e dite: “È risorto!”<br />

L’angelo dice alle donne:<br />

“Non abbiate paura voi. So che<br />

cercate Gesù, il crocifisso. Non<br />

è qui; è stato risuscitato come<br />

aveva detto. Andate...”. Da queste<br />

parole è chiaro che il crocifisso<br />

e il Risorto sono la stessa<br />

persona, che “il sepolto”, colui<br />

che veramente è morto, “è stato<br />

risuscitato”. Traduciamo all’attivo<br />

questo passivo teologico e<br />

avremo il primo atto di fede della<br />

comunità cristiana: “Dio lo ha<br />

risuscitato dai morti” (1Ts1,10;<br />

Rom 10,9; At 3,15; ecc.). La Risurrezione<br />

è opera di Dio ed è<br />

compimento della parola di Gesù:<br />

“come aveva detto”, così come<br />

lo è stata la sua passione<br />

(26,2) e la sua sepoltura (26,12).<br />

Un dato risulta chiaro: nessuno<br />

ha visto Gesù risorgere; nessuno<br />

ha visto uscire vivo Gesù<br />

dal sepolcro. È un atto di Dio<br />

che ha un prima e un dopo e che<br />

© Elledici / G. Schnoor<br />

perciò si inserisce negli eventi<br />

storici, ma come ogni atto di Dio<br />

può essere solo conosciuto nella<br />

fede, può essere oggetto di annuncio,<br />

non di indagine storica.<br />

Dalla storia posso solo sapere<br />

che colui che è morto e fu sepolto,<br />

è stato visto vivo dopo la<br />

morte. E soltanto chi accoglie<br />

l’annuncio nella fede, può capire<br />

perché la tomba è vuota. Non<br />

è lecito dire: “il sepolcro è vuoto,<br />

perciò è stato risuscitato”.<br />

Chi non ha fede, vedendo vuota<br />

una tomba che conteneva un cadavere,<br />

solo può dire che il suo<br />

corpo è stato rubato e nascosto altrove<br />

(28,13; Gv 20,2.13.15).<br />

Ma per chi ha fede e accoglie<br />

l’annuncio inizia una vita nuova.<br />

È il compito che viene affidato alle<br />

donne, che tende al compimento<br />

di un’altra parola di Gesù:<br />

“Presto, andate, dite ai suoi<br />

discepoli: «È stato risuscitato<br />

dai morti, vi precede in Galilea»”<br />

(28,7; 26,32). Ed esse, abbandonarono<br />

“in fretta il sepolcro<br />

e corsero a dare l’annuncio”.<br />

“Presto... in fretta”: sono parole<br />

che fanno sentire l’urgenza dell’annuncio,<br />

anche per noi che<br />

non abbiamo visto con i nostri<br />

occhi il Risorto. Anche le donne<br />

non l’avevano visto; credettero<br />

e corsero ad annunziare la sua<br />

Risurrezione. E solo mentre andavano:<br />

“Gesù venne loro incontro<br />

e le salutò”. Chi è in atteggiamento<br />

di annuncio si incontra<br />

con Gesù, per sentirsi ripetere<br />

dallo stesso Gesù il comando<br />

dell’angelo: “Andate ad<br />

annunziare ai miei fratelli che<br />

vadano in Galilea, là mi vedranno”.<br />

Una constatazione: Gesù non<br />

ha dimenticato i suoi discepoli;<br />

anche se l’hanno abbandonato,<br />

sono sempre suoi, anzi sono suoi<br />

fratelli, e ricorda loro l’appuntamento<br />

dato in precedenza (26,<br />

32). La Risurrezione fa guardare<br />

avanti.<br />

Mario Galizzi<br />

(1 - continua)<br />

1<br />

Purtroppo le traduzioni di solito vogliono<br />

uniformare il testo di Matteo a<br />

quello di Marco e Luca e traducono<br />

“all’alba del primo giorno della settimana”.<br />

Ma così si manca di rispetto al<br />

testo.<br />

3

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!