SettembreOttobre
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Spiritualità mariana<br />
La Visitazione di Maria ad Elisabetta/1<br />
Maria,<br />
donna di carità<br />
Leggiamo in Luca (Lc 1,39-56):<br />
«In quei giorni Maria si<br />
mise in viaggio verso la<br />
montagna e raggiunse in fretta<br />
una città di Giuda. Entrata nella<br />
casa di Zaccaria, salutò Elisabetta».<br />
È uno dei racconti più significativi<br />
del Vangelo e fa anche<br />
parte dei misteri del Rosario. Una<br />
bella pagina in cui vediamo Maria,<br />
nostra giovane sorella, che<br />
dopo aver creduto alle parole dell’angelo<br />
e aver pronunciato il suo<br />
“fiat” all’Incarnazione del Figlio<br />
di Dio, si fa missionaria e maestra<br />
di solidarietà per tutti noi,<br />
mettendosi in cammino con grande<br />
amore e coraggio.<br />
È un bel racconto perché i protagonisti<br />
sono due donne e i loro<br />
rispettivi bambini, che si muovono<br />
guidati dallo Spirito<br />
di Dio. Le donne e i bambini:<br />
due categorie sociali<br />
che nella cultura ebraica,<br />
ma non solo, non trovavano<br />
molto spazio e non<br />
godevano dei diritti come<br />
gli altri. Qui invece sono<br />
soggetti e protagonisti, tutti<br />
con un ruolo importante,<br />
tutti guidati dallo Spirito.<br />
La Visitazione di Maria<br />
mostra ancora una volta<br />
l’assoluta libertà di Dio,<br />
che agisce al di là degli<br />
schemi culturali degli uomini,<br />
scegliendo “ciò che<br />
nel mondo è disprezzato”<br />
per farne strumento di salvezza.<br />
Ha scritto Adrienne<br />
von Speyr: «La visita nel<br />
suo più profondo significato,<br />
non è una visita di<br />
Maria ad Elisabetta, ma<br />
Maria ed Elisabetta: due mamme si<br />
incontrano nel segno dell’Amore.<br />
una visita di Cristo a Giovanni.<br />
Entrambe le madri fungono ora<br />
solo da mediazione per i figli».<br />
È infatti la presenza di Cristo in<br />
Maria che fa sobbalzare di gioia<br />
Giovanni nel grembo di Elisabetta,<br />
quasi a santificarlo e prepararlo<br />
per il suo futuro ministero.<br />
Questo racconto è anche una<br />
bella pagina di spiritualità oltre<br />
che di antropologia. «Di recente<br />
alcuni esponenti della psicanalisi<br />
hanno riscontrato nell’incontro<br />
tra Elisabetta e Maria una<br />
ricchezza antropologica di grande<br />
valore. Ogni donna infatti si<br />
può riconoscere in questo trasformare<br />
il proprio segreto spirituale<br />
ed esistenziale in una condivisione,<br />
tipicamente femminile.<br />
Quando Elisabetta riconosce<br />
in Maria colei che ha ricevuto la<br />
grazia di essere la Madre del Signore,<br />
e il bambino che è nel<br />
grembo di Elisabetta salta di gioia,<br />
vengono anticipate le concezioni<br />
più moderne del rapporto<br />
madre-feto, perché si attribuisce<br />
al nascituro una vita psichica,<br />
che a lungo era stata negata» (in<br />
Theotokos, n. 1, 1997).<br />
Il principio<br />
“mariano” e “petrino”<br />
Il Papa Paolo VI nella sua Marialis<br />
Cultus (n. 7) parla della Visitazione<br />
ricordando la liturgia<br />
che mette in risalto «la<br />
beata Vergine Maria... che<br />
porta in grembo il Figlio»<br />
e che si reca da Elisabetta<br />
per «portarle l’aiuto<br />
della sua carità e proclamare<br />
la misericordia<br />
di Dio Salvatore». Importante<br />
il risalto dato al<br />
duplice obiettivo di Maria:<br />
portare aiuto e lodare<br />
Dio per la meraviglia operata<br />
in lei. Un obiettivo di<br />
solidarietà propriamente<br />
femminile ed un atto di<br />
religiosità: far conoscere<br />
agli altri la grandezza di<br />
Dio e lodarlo per questo.<br />
La Visitazione è quindi<br />
una pagina di vita quotidiana,<br />
di aiuto e di compagnia<br />
umana, il tutto però<br />
permeato dalla presenza<br />
di Dio, che dà sostanza<br />
a tutto ciò che accade.<br />
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