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02 frontespizio - Richard & Piggle

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32 D. Lucarelli: Prima della tempesta? La prepubertà: problematiche psichiche e approccio clinico<br />

edipici. Harry si riconosce nei tratti di entrambi e può portare avanti quel<br />

processo di identificazione che gli è necessario per una costruzione di sé.<br />

Cahn (1998) ci ricorda che il soggetto nasce a partire dalla perdita dell’oggetto.<br />

Il succedersi dei processi di identificazione permetterà, poi, all’Io<br />

di autorappresentarsi come polo stabile d’investimenti. Questi ultimi a loro<br />

volta comporranno gradualmente il suo spazio, il suo capitale e il suo modo<br />

di entrare in relazione, fino a giungere a quel compromesso identificatorio<br />

proprio dell’adolescenza (Aulagnier, 1986) tra ciò che non deve cambiare e<br />

ciò che deve restare modificabile (Cahn, ivi).<br />

Tra le lezioni che si tengono a Hogwarts, i cui temi caratterizzano l’universo<br />

preadolescenziale, vi è quella di “pozioni”, tra le quali quella per far<br />

sparire i foruncoli, ma anche la lezione di “trasfigurazione” che “è una delle<br />

materie più complesse e pericolose” come dice la sua insegnante, professoressa<br />

Mc Granitt. Quello di una trasfigurazione può essere il vissuto dei preadolescenti<br />

di fronte all’emergere delle trasformazioni corporee che fanno sentire<br />

il corpo come qualcosa di estraneo che non si domina più e che mette<br />

violentemente in crisi il loro narcisismo, anche per la significativa disarmonia<br />

che l’aspetto fisico può acquisire in questo periodo. Cambiamenti sentiti,<br />

quindi, come pericolosi, con i quali è necessario imparare a convivere: essi<br />

possono suscitare sentimenti perturbanti, che accompagnano quello che<br />

diverrà un vero cambiamento di identità. A Hogwarts Harry incontra due<br />

figure importanti e di riferimento: una è Hagrid, il custode delle chiavi di<br />

Hogwarts, che viene descritto come un uomo gigantesco, dall’aspetto selvaggio,<br />

ma estremamente accogliente. Era stato proprio Hagrid a depositare<br />

Harry, bambino, davanti alla porta dei Dursley, dopo la morte dei genitori e<br />

sarà lui ad andare a prenderlo per portarlo a Hogwarts e a rivelargli la sua<br />

natura di mago, nonché a fargli scoprire poco a poco le manifestazioni della<br />

sua magia che si erano verificate nel passato e di cui Harry non era stato,<br />

all’epoca, consapevole. Hagrid svolge il compito, potremmo quasi dire terapeutico,<br />

di accompagnare Harry nel processo del progressivo venir meno delle<br />

difese della latenza, aiutandolo a prendere contatto con la sua nuova pulsionalità.<br />

Hagrid rappresenta una funzione genitoriale con caratteristiche istintuali<br />

che non hanno una valenza aggressiva o eccitante, ma sono associate<br />

alla tenerezza ed alla protezione (le sue grandi dimensioni corporee stanno a<br />

indicare, per spostamento, come nei sogni, l’entità del bisogno ma anche l’importanza<br />

del corpo), la cui esistenza aiuta a traghettare nella latenza e, poi,<br />

nuovamente, verso l’adolescenza in quei successivi processi separativi differenzianti<br />

necessari allo svolgersi del processo evolutivo. Hagrid rimarrà sempre<br />

una figura protettiva, alla quale Harry ricorrerà e da cui si andrà a rifugiare<br />

quando si sentirà in difficoltà, sicuro della sua accoglienza.<br />

L’altra figura è il preside, Albus Silente, che incarna, invece, le qualità<br />

della saggezza e della giustizia. Potremmo dire che Silente rappresenta per<br />

Harry una nuova figura da ammirare, le cui richieste e i cui criteri normativi<br />

gli permettono di arricchire i propri concetti di moralità in un processo<br />

<strong>Richard</strong> e <strong>Piggle</strong>, 16, 1, 2008

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