02 frontespizio - Richard & Piggle
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34 D. Lucarelli: Prima della tempesta? La prepubertà: problematiche psichiche e approccio clinico<br />
che gli permette di regolare la presenza del corpo e dell’eccitazione che proviene<br />
da esso potendone ‘coprire’, ‘velare’ se necessario, l’emergere.<br />
Le angosce e gli strumenti psichici a protezione da esse, presenti nella<br />
preadolescenza, vengono descritte nei romanzi con l’invenzione di varie<br />
figure che metaforicamente le rappresentano. Tra le più interessanti, i Dissennatori<br />
di Azkaban, la cui presenza putrefatta emana un freddo mortifero,<br />
irrigidente che si insinua nel cuore e nelle viscere e il cui effetto è di far sentire<br />
“come se non si potesse più essere felici, come se ghiacciassero dentro”.<br />
La loro arma segreta è ‘il bacio del Dissennatore’, arma che usano quando<br />
vogliono distruggere completamente qualcuno. “Immagina che ci siano delle<br />
fauci là sotto, perché le stringono sulla bocca della vittima e..le succhiano<br />
l’anima” … “ma è molto peggio che uccidere, perché puoi esistere anche<br />
senza l’anima, purché il cuore e il cervello funzionino ancora. Ma non avrai<br />
più nessuna idea di te stesso, nessun ricordo... nulla. Non è possibile guarire.<br />
Esisti e basta. Come un guscio vuoto”. La descrizione dei Dissennatori<br />
sembra proporre una rappresentazione del pericolo di morte psichica che<br />
minaccia il preadolescente. Ma di quale morte si tratta? P.C. Racamier<br />
(1992) descriveva l’adolescenza come la traversata dello Stige, come il<br />
costeggiare il fiume dei morti. Lo Stige, il cui flutto si impone ad ogni adolescente,<br />
sembra essere soprattutto il torrente della sessualità che si deve<br />
affrontare e attraversare senza sapere cosa si sarà divenuti dopo il suo passaggio.<br />
Il rischio è quello di affondare psichicamente nei suoi flutti. La paura<br />
è quella della morte psichica, della depersonalizzazione. La morte diviene<br />
figurazione di un controllo assoluto riguardo al pericolo interno e respinge<br />
l’irruzione della sessualità emergente, sentita come disorganizzante fino a<br />
quando non avrà trovato le sue vie di deflusso. Una dimensione sessuale dai<br />
contenuti incestuosi insopportabili è tenuta a bada dal contro-investimento<br />
dell’immagine della morte (Denis, 2001). La sessualità che si comincia ad<br />
affacciare con una forza nuova, gli iniziali cambiamenti corporei, fanno sì<br />
che il ragazzo preadolescente non si riconosca più, che appaiano sentimenti<br />
perturbanti che possono giungere, in alcuni casi, anche ad un vissuto di<br />
depersonalizzazione. Esiste, tuttavia, un modo di difendersi dai Dissennatori:<br />
bisogna evocare il Patronus. Il Patronus è, infatti, una presenza protettiva<br />
che non si può far apparire quando si ha ancora il desiderio, come<br />
accade a Harry, di riascoltare le voci dei genitori. Per farlo apparire bisogna<br />
accettare che “essi sono morti e che ascoltare i loro echi non li riporterà indietro”.<br />
Infatti, finché Harry nutre un segreto desiderio di risentire le voci dei<br />
genitori, il Patronus rimane troppo debole per scacciare i Dissennatori, aleggia<br />
solo come una nube semitrasparente. Tuttavia, come dice il professor<br />
Lupin, che manifesta una grande capacità di accoglienza e comprensione,<br />
riconoscendo il bisogno di Harry di sentirsi sostenuto in un delicato<br />
momento di vacillamento del suo narcisismo: “per un mago di dodici anni<br />
anche un Patronus confuso è un gran risultato”. I Dissennatori rappresentano<br />
anche la minaccia della potenza delle spinte regressive di stampo orale<br />
<strong>Richard</strong> e <strong>Piggle</strong>, 16, 1, 2008