02 frontespizio - Richard & Piggle
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28 D. Lucarelli: Prima della tempesta? La prepubertà: problematiche psichiche e approccio clinico<br />
maturità biologica, per cui le difese e le misure adattative della fase precedente<br />
possono rivelarsi inadeguate, derivandone, in tal modo, una nuova e<br />
più intensa qualità pulsionale all’attività psichica. Quando la spinta pubertaria<br />
squalifica il dispositivo messo in atto nel periodo di latenza, si crea uno<br />
squilibrio nell’economia narcisistica dei ragazzi. I rapidi e continui cambiamenti<br />
corporei richiedono una costante revisione dell’immagine corporea e<br />
della rappresentazione di sé. Emergono conflitti narcisistici collegati alle<br />
trasformazioni corporee, dal momento che le immagini ideali di sé possono<br />
non corrispondere alla percezione dei cambiamenti corporei. Di conseguenza<br />
le reazioni affettive al proprio corpo sono molto instabili e possono andare<br />
dall’orgoglio e dall’euforia alla vergogna e al sentimento di inferiorità. La<br />
frequente disarmonia che appare nei ragazzi di questa età, che mostrano<br />
contemporaneamente aspetti ancora infantili insieme ad altri già adolescenziali,<br />
corrisponde internamente ad una situazione di particolare subbuglio<br />
nella quale gli assetti interni raggiunti nella latenza costituiscono<br />
ancora i punti di forza e di sostegno, ma contemporaneamente cominciano<br />
ad essere sentiti come inadeguati e impresentabili. Le trasformazioni biologiche<br />
e la maturazione fisica sono accompagnate, quindi, da un’intensificazione<br />
dei preesistenti conflitti. La maturazione fisica è il segno esteriore che<br />
il ragazzo/a sta diventando come il genitore dello stesso sesso. I compiti relativi<br />
all’identità di genere emergono contemporaneamente al riemergere di<br />
vecchie identificazioni e idealizzazioni ma il rafforzarsi delle identificazioni<br />
con il genitore può, a volte, accentuare il conflitto interno e minacciare la<br />
ripresa della dipendenza. Tutta una gamma di investimenti molto valorizzati,<br />
basati su scambi particolari con i genitori, con la scuola, con le attività<br />
fantasmatiche, si sgretola, mentre il gioco deve essere rapidamente rimpiazzato<br />
dalle cose della realtà. Il vecchio sistema di vita perde valore, mentre<br />
le soluzioni dell’equilibrio adulto sembrano ancora inaccessibili (Denis,<br />
2001). È un periodo di transizione caratterizzato da una diffusa inquietudine,<br />
regressione e instabilità dell’umore e del temperamento, nel corso del<br />
quale gli affetti e il comportamento diventano più fluidi e imprevedibili. In<br />
questa fase un notevole incremento della labilità affettiva e delle oscillazioni<br />
dell’umore, accanto ad un atteggiamento facilmente imbronciato e sulle<br />
difensive, è praticamente universale, a segnalare la tensione psichica che il<br />
processo in corso comporta. Le forze progressive e regressive e le nuove esigenze<br />
biologiche e psicologiche producono, infatti, uno squilibrio intrapsichico.<br />
In preadolescenza, inoltre, non è ancora possibile individuare un<br />
nuovo oggetto d’amore o una nuova meta istintuale: “i conflitti sono focalizzati<br />
prevalentemente su forze pulsionali regressive, bisogni regressivi nei<br />
confronti dei genitori e difese da queste regressioni” (Tyson, 1995, pag. 408).<br />
II. Torniamo ora ai romanzi. Harry Potter è, come dicevamo, un ragazzino<br />
di undici anni appena compiuti, che scopre di avere in sé strani poteri<br />
(poteri magici) che all’inizio lo turbano, gli sono estranei e lo fanno sentire<br />
<strong>Richard</strong> e <strong>Piggle</strong>, 16, 1, 2008