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Monza Club

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Mensile di attualità, cultura e politica di <strong>Monza</strong> e Brianza Anno VIII - n.55 Giugno 2010 - Euro 5<br />

MONZACLUB<br />

La rivista della nuova Provincia<br />

n. 55<br />

CARLO CRIVELLI<br />

Ambiente<br />

e mercato?<br />

Si può fare<br />

FOCUS<br />

La Brianza:<br />

equa e solidale<br />

WHAT’S ON<br />

L’impresa in rosa<br />

batte le crisi<br />

MONZA YOUNG<br />

Federico Romani<br />

I giovani… in pista<br />

EVENTI<br />

Andrea Del Pesco<br />

L’arte viaggia veloce


B<br />

a partire da metÀ maggio ogni giovedì<br />

sera vi attendiamo per un ricco aperitivo


EDITORIALE<br />

Pari opportunità:<br />

meglio un po’ di merito<br />

di Simona Calvi<br />

Lancio un’idea a tutte le donne:<br />

sostituiamo le parole pari<br />

opportunità con la parola merito.<br />

Mi ero riproposta, almeno<br />

stavolta, di non parlare di questo<br />

argomento. Per due motivi molto semplici:<br />

da una parte perché tv, giornali e radio ne<br />

stanno già parlando moltissimo, spesso anche<br />

a sproposito; dall’altra per quell’impressione,<br />

alla fine di estenuanti discussioni, che non<br />

venisse mai centrato il punto della questione.<br />

A farmi cambiare idea è stata la cronaca<br />

dell’ultimo mese. Lo scorso maggio, a<br />

Villa Reale, si sono svolti gli Stati generali<br />

dell’imprenditoria femminile organizzati dalla<br />

Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza. Due<br />

gli aspetti di grande interesse dell’iniziativa: il<br />

primo, più intuitivo, è stata la partecipazione<br />

al convegno di centinaia di donne provenienti<br />

dalle più disparate realtà produttive. Per un<br />

nome notissimo come quello di Diana Bracco,<br />

ce n’erano decine meno conosciute, ma di<br />

altrettanto valore ed impatto economico per il<br />

territorio. E già questo dovrebbe contribuire a<br />

smentire alcuni luoghi comuni sulle aspirazioni<br />

lavorative delle donne italiane. Il secondo,<br />

statistico, sulla capacità di queste ultime di<br />

fare impresa. Secondo i dati della Camera<br />

di Commercio sono le aziende a conduzione<br />

femminile quelle che stanno resistendo meglio<br />

alla crisi. Un merito, dunque. Lo sottolineo<br />

perché qui non si sta parlando in termini<br />

parziali, ma oggettivi. Non si valuta cioè la resa<br />

di un’impresa in un universo ipoteticamente<br />

tutto femminile, ma nel mondo reale. Porto un<br />

altro esempio. Come ogni anno si è svolto a<br />

<strong>Monza</strong> il concorso delle rose nuove, un evento<br />

di grandissimo fascino. Quest’anno il ruolo di<br />

madrina è stato affidato a Xian Zhang. Questa<br />

giovane donna cinese è attualmente il direttore<br />

dell’orchestra Giuseppe Verdi di Milano. Ora,<br />

quando fu selezionata, credo che nessuno<br />

pensasse al fatto che fosse una donna. Una<br />

sinfonia diretta male non ha scusanti.<br />

Nessuno, con un minimo di raziocinio, direbbe:<br />

«Il concerto è stato diretto da cani, ma in<br />

compenso lo ha fatto una donna». E lo stesso<br />

vale per qualsiasi altro mestiere. Tutto questo<br />

per dire semplicemente che il merito, come<br />

unico metro di valutazione, porterebbe numerosi<br />

vantaggi. Anzitutto perché è una parola che si<br />

applica a uomini e donne indistintamente. In<br />

secondo luogo è oggettiva, non esiste cioè un<br />

merito parziale. L’obiezione, naturalmente,<br />

è dietro l’angolo: il problema delle pari<br />

opportunità è un problema di accesso e non<br />

di valutazione dei risultati. Vero, ma soltanto<br />

in parte come dimostrano le difficoltà delle<br />

donne a far carriera anche quando inserite in un<br />

dato contesto. Solo una valutazione oggettiva<br />

del merito potrebbe cambiare questa tendenza<br />

smascherando da ultimo anche l’insidia che<br />

si cela dietro il concetto di pari opportunità.<br />

Un “trucco” che permette di scegliere una<br />

donna non perché brava, ma perché donna. E<br />

consente non solo a chi sceglie, ma anche a chi<br />

si rende disponibile a questo gioco di prestigio<br />

di scavalcare concorrenti magari più brave e<br />

meritevoli. È per questo che vorrei che fossero<br />

per prime le donne a chiedere non più pari<br />

opportunità, ma solo e unicamente merito. Per<br />

capacità, ma anche per dignità.<br />

direttore@monzaclub.it<br />

N.55<br />

CM 1


The pure spirit of the park<br />

Open Nights<br />

ogni giovedì sera<br />

aperitivo all’aperto<br />

Parco di <strong>Monza</strong> - Ingresso Porta Vedano - www.saintgeorges.it<br />

WHAT’S ON<br />

Diana Bracco,<br />

vicepresidente di<br />

Confindustria e presidente<br />

di Expo 2015, ospite in Villa<br />

Reale agli Stati Generali<br />

dell’imprenditoria in<br />

rosa. Un appuntamento<br />

organizzato dalla Camera<br />

di Commercio dal<br />

quale è emerso un dato<br />

12<br />

imprenditoria femminile<br />

significativo: le aziende con<br />

una donna al vertice stanno<br />

reggendo meglio all’assalto<br />

della crisi economica.<br />

Per la numero due degli<br />

industriali d’Italia è stata<br />

l’occasione di conoscere più<br />

da vicino la reggia sabauda<br />

e i suoi suggestivi tesori.<br />

E di rimanerne incantata.<br />

MONZACLUB<br />

www.monzaclub.it<br />

PERIODICO REALIZZATO DA<br />

<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> Edizioni srl<br />

Piazza Carrobiolo, 5 - <strong>Monza</strong><br />

Tel. 039/5961872<br />

redazione@monzaclub.it<br />

Prezzo di copertina: 5 euro<br />

DIRETTORE<br />

EDITORIALE<br />

Pietro Fortunato<br />

DIRETTORE<br />

RESPONSABILE<br />

Simona Calvi<br />

SEGRETERIA<br />

DI REDAZIONE<br />

Chiara Bramati<br />

REDAZIONE<br />

Sara Re (caporedattore)<br />

Francesca Barzaghi<br />

Chiara Bramati<br />

Sara Franchini<br />

Arianna Giovenzana<br />

Greta La Rocca<br />

Laura Marinaro<br />

Luca Ornago<br />

Francesco Pozzi<br />

Martina Primavesi<br />

Giovanna Tiraboschi<br />

Elisa Tosi<br />

Benedetta Trabattoni<br />

GRAFICA<br />

Ilaria Nigro<br />

Alessio Santamaria<br />

FOTOGRAFIE<br />

Marco Brioschi<br />

PUBBLICITÀ<br />

Hubnet Communication<br />

Raffaele Assoni<br />

Tel. 039/2315288<br />

e-mail r.assoni@hubnet.it<br />

STAMPA<br />

DIBE srl - Melzo<br />

Periodico registrato presso il<br />

Tribunale di Milano al n.242 -<br />

Registro stampa periodica<br />

M N.48 CM 3<br />

N.55


TEMPO LIBERO<br />

Annamaria Bernardini<br />

De Pace: è partita dal Collegio<br />

della Guastalla la carriera<br />

della più nota matrimonialista d’Italia<br />

60<br />

104<br />

L’arte grafica<br />

di Andrea Del Pesco:<br />

il rombo dei motori<br />

sulla tela<br />

TEMPO LIBERO<br />

54<br />

Antonio Guzzon e Carlo Crivelli,<br />

originalità ed ecosostenibilità<br />

a portata di shopping<br />

L’importanza delle reti<br />

Aldo Bonomi ospite<br />

di Confindustria<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza<br />

24<br />

109<br />

Luca Magni, presidente<br />

di Scenaperta è pronto<br />

al grande salto di qualità:<br />

per <strong>Monza</strong> inizia una nuova<br />

stagione di eventi<br />

64<br />

26<br />

Xian Zhang, direttore musicale<br />

dell’orchestra Giuseppe Verdi,<br />

madrina del Concorso per rose nuove<br />

Danza, pattinaggio<br />

e l’amore<br />

per i suoi gatti:<br />

tutte le passioni<br />

della scrittrice<br />

Mathilde Bonetti<br />

48<br />

Finanza etica ed economia solidale<br />

la Brianza si scopre sostenibile<br />

SOMMARIO<br />

Federico Romani<br />

Idee giovani in pista<br />

84<br />

WHAT’S ON<br />

8 - Flash<br />

12 - Diana Bracco a Villa Reale<br />

14 - L’impresa è... donna<br />

18 - Montezemolo parte in quarta<br />

21 - Il futuro è nelle reti<br />

26 - Rose: una madrina d’Oriente<br />

30 - L’angolo del benessere<br />

33 - Giovani Anci a Taormina<br />

35 - Fiera di <strong>Monza</strong> pronti a partire<br />

36 - Aria Nuova 2010<br />

39 - <strong>Monza</strong>Estate: spazio alla musica<br />

42 - Lions: divise premiate<br />

44 - Pezzano, dottor Dobermann<br />

47 - La fonte del risparmio<br />

48 - Focus la Brianza etica<br />

PROTAGONISTI<br />

54 - Carlo Crivelli, manager in... verde<br />

58 - Antonio Guzzon: un iper di qualità<br />

60 - Annamaria Bernardini De Pace<br />

64 - Le novità di Scenaperta<br />

67 - Un assicuratore da record<br />

PROTAGONISTI DELLO SPORT<br />

70 - Giovani atleti crescono<br />

74 - <strong>Monza</strong> Marathon Team<br />

78 - Il Festival dello Sport<br />

80 - Tutti pazzi per la Superbike<br />

MONZA YOUNG<br />

84 - Federico: come ti cambio<br />

<strong>Monza</strong><br />

87 - Butterfly lovers<br />

88 - Leo Gallery<br />

90 - Un artista per Haiti<br />

92 - Le evoluzioni dei bikers<br />

BRIANZA CLUB<br />

94 - Il futuro? è nella sfera<br />

98 - Il design diventa reality<br />

100 - Tecnologia da indossare<br />

103 - Teatro Licinium: aria d’estate<br />

PASSIONI<br />

104 - L’arte di Andrea Del Pesco<br />

107 - Il giallo abita in Brianza<br />

109 - Le passioni di Mathilde<br />

FASHION<br />

111 - Roberta di Camerino,<br />

brand che è storia<br />

IL CONSULENTE<br />

115 - Assicurazione<br />

116 - Lavoro<br />

117 - Legale<br />

TEMPO LIBERO<br />

6 - Chi sale<br />

118 - Dove&Come<br />

119 - Mostre&Eventi<br />

120 - Oroscopo<br />

111<br />

Giuliana Coen<br />

tributo al brand<br />

Roberta di Camerino<br />

4 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 5


TEMPO LIBERO<br />

summer season 2010<br />

Chi sale<br />

Il presidente della Ferrari infiamma la platea brianzola parlando di Autodromo,<br />

Villa Reale e soprattutto richiamando i politici alla sobrietà delle poltrone nei Cda<br />

di Sara Franchini<br />

Luca Cordero di Montezemolo<br />

Salgono le azioni brianzole di Luca Cordero di<br />

Montezemolo. Nell’attesa di capire se nel suo futuro ci sarà<br />

anche la politica, è riuscito ad incantare il pubblico di casa. Ospite del<br />

convegno “Brianza Glocale” organizzato dalla Camera di Commercio<br />

di <strong>Monza</strong> e Brianza, è passato dall’economia alla Formula Uno<br />

con disinvoltura e sempre azzeccando il passo. Sul futuro del Gran<br />

premio, il presidente della Ferrari ha tracciato la linea: «Senza <strong>Monza</strong><br />

non c’è Formula Uno. Se vogliamo svuotare la Formula Uno con<br />

Gran premi che poco hanno a che fare con sorpassi, ardimento e<br />

tecnologia – ha poi aggiunto – allora avremo soltanto Gran premi da<br />

cartolina illustrata». Stesso approccio per Villa Reale: «Mi auguro<br />

diventi sede permanente dell’Expo». Un messaggio che sul territorio<br />

tutti sperano si trasformi in realtà. Sul fronte delle imprese, ha invitato<br />

a fare sistema, dando una sonora bacchettata anche alla politica: «Le<br />

discariche che funzionano meglio - ha detto - sono quelle dei Consigli<br />

di amministrazione per i politici trombati».<br />

Ristorante<br />

Nei giardini della Villa Reale<br />

6<br />

CM<br />

N.55<br />

Gabriele Piccini<br />

È di Seveso il nuovo country manager per l’Italia<br />

di UniCredit. La nomina arrivata ad aprile dal<br />

Cda dell’istituto di credito milanese diventerà operativa a<br />

novembre, ma sono già molti i progetti ai quali il manager<br />

brianzolo deve lavorare. Primo tra tutti la riorganizzazione<br />

della nuova Banca Unica che riunirà tutte le sette banche<br />

del gruppo, in un’unica struttura per il cliente. Piccini è nato<br />

il 25 maggio 1956 e nel 1978 ha iniziato la sua attività al<br />

Credito Italiano (oggi UniCredit) ove ha maturato importanti<br />

esperienze nella Rete Commerciale. Ha successivamente<br />

ricoperto altri incarichi all’interno della Rete della Banca<br />

presso le filiali di Rovigo, Milano, Corsico e Milano<br />

Cordusio. Dal 1998 al 2005 quando è stato nominato<br />

Direttore Generale di UniCredit Banca la sua carriera è stata<br />

in salita.<br />

VIA BOCCACCIO 5 - MONZA<br />

PER PRENOTAZIONI: 348.8127979


ESTATE, NOVITÀ IN ARRIVO<br />

Dal cambio della guardia in Comune al nuovo Cda della Fondazione di <strong>Monza</strong> e Brianza,<br />

passando dai tanti riconoscimenti alle associazioni del territorio<br />

a cura della redazione<br />

Rinnovamento in Giunta<br />

La Giunta di <strong>Monza</strong> è ancora una<br />

volta rinnovata. Dopo le recenti<br />

elezioni regionali, infatti, due gli<br />

assessori che hanno lasciato la<br />

squadra guidata da Marco Mariani<br />

per sedere nel consiglio regionale<br />

con Formigoni: Stefano Carugo, con<br />

delega alle Politiche sociali e della<br />

Famiglia e Massimiliano Romeo,<br />

con delega alla Sicurezza, Viabilità<br />

e Polizia locale. E per due che sono<br />

andati, due nuovi amministratori<br />

sono arrivati: Lucia Arizzi, già<br />

assessore al Decentramento e<br />

Statistica, assente da ottobre ad oggi<br />

per impegni in consiglio regionale, e<br />

Simone Villa, capogruppo comunale<br />

della Lega Nord. La prima dunque ha ripreso dalle mani del primo cittadino le "vecchie" deleghe e il secondo<br />

ha raccolto il testimone di Romeo, suo collega di partito. Le Politiche sociali sono intanto passate nelle mani<br />

di Pierfranco Maffè, già assessore alla Villa e al Parco, oltre che alla Comunicazione. L'importante delega<br />

alla Villa Reale, a questo punto, è andata al sindaco Mariani che occupa anche il posto di presidente del<br />

Consorzio di gestione che sta traghettando la dimora del Piermarini verso un nuovo futuro. Soddisfatti i<br />

due nuovi assessori hanno ringraziato il sindaco per la fiducia promettendo il massimo impegno. A questo<br />

punto la compagine amministrativa del capoluogo sembra completata.<br />

Brugherio capitale della Mongolfiera<br />

Brugherio è ufficialmente la “Città delle Mongolfiere”. Lo scorso<br />

18 maggio, infatti, alla rotatoria tra viale Lombardia e via Comolli,<br />

punto di arrivo in città, è stato tagliato il nastro del monumento<br />

“La Mongolfiera”, un'opera nata dalla volontà dell'Amministrazione<br />

comunale di valorizzare e sottolineare un fatto storico: il primo volo<br />

italiano su pallone areostatico, con un umano a bordo, avvenuto<br />

il 13 marzo 1784 a Brugherio per opera del conte Paolo Andreani<br />

che risiedeva a Villa Moncucco. Un fatto ricordato con una serie di<br />

celebrazioni lo scorso anno, in cui cadeva il 225esimo anniversario,<br />

ma che si sapeva già da allora avrebbe avuto oggi e per sempre uno<br />

strascico. Proprio in quell'occasione lo scultore e pilota caratese Pietro<br />

Porati, oggi ottantunenne, aveva promesso di realizzare per Brugherio<br />

un monumento dedicato all'areostatica e di regalarlo per sempre al luogo<br />

che diede i natali al primo volo della storia.<br />

WHAT’S ON<br />

8 M C<br />

N.55<br />

Premi alla sicurezza<br />

Rollwasch Italiana<br />

Spa e Flou Spa<br />

sono le migliori<br />

aziende brianzole<br />

per la sicurezza<br />

sul lavoro. È<br />

andato a queste,<br />

su 70 candidate,<br />

il premio di<br />

Confindustria<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza,<br />

in collaborazione<br />

con Serteced srl, per la sicurezza e, da quest'anno, anche per<br />

l'ambiente nelle aziende. «Da settembre del 2008 abbiamo<br />

introdotto nell’organico aziendale una figura (Roberto Germani) che<br />

si occupa esclusivamente delle tematiche della sicurezza – spiega<br />

Ambra Redaelli titolare della Rollwasch di Albiate, premiata per<br />

salute sicurezza sotto i 50 dipendenti – Crediamo che investire<br />

nella sicurezza sia fondamentale». Rosario Messina della Flou Spa<br />

di Meda ha, invece, ritirato il riconoscimento per l’azienda sopra<br />

i 50 dipendenti. È stata invece la Omr Italia Spa ad aggiudicarsi il<br />

premio ambiente 2010. L’azienda di Concorezzo produce circuiti<br />

stampati ed ha la certificazione ambientale Iso 14001 dal 2001. Da<br />

anni ormai lavora con una cultura aziendale di rispetto all’ambiente<br />

«La Spa è attenta alla gestione dei rifiuti, risparmia dal punto di<br />

vista energetico e molto altro, nel 2006 abbiamo inoltre ottenuto<br />

l’Autorizzazione Integrata Ambientale» ha spiegato Carlo Arrigoni<br />

responsabile della gestione ambientale. La premiazione è avvenuta<br />

lo scorso 19 maggio nella sede di Confindustria.<br />

I giovani tifano positivo<br />

Duecentocinquanta studenti delle dodici classi della scuola<br />

media Confalonieri vincitrici sul campo, ma anche sugli spalti.<br />

Si è conclusa con una grande festa al Monzello, martedì 25<br />

maggio, l'iniziativa Io Tifo Positivo organizzata dall'assessorato<br />

all'Educazione e dalla Comunità Nuova Onlus, con la<br />

collabrazione di Inter,<br />

Gabeca Volley, Rugby<br />

<strong>Monza</strong>, Gazzetta dello Sport<br />

e Calcio <strong>Monza</strong> che hanno<br />

messo a disposizione le<br />

strutture. I ragazzi, durante<br />

l'anno, si sono confrontati<br />

sul tema del tifo e sono<br />

stati a San Siro per assistere<br />

a Inter-Atalanta con lo staff<br />

di don Rigoldi.<br />

WHAT’S ON<br />

Filippa<br />

testimonial<br />

dell'Avis<br />

Filippa Lagerback dona il sangue in<br />

Brianza. È stata la valletta di Fabio<br />

Fazio a fare da testimonial per l'Avis<br />

provinciale di <strong>Monza</strong> e Brianza. L'ex<br />

modella è anche protagonista della<br />

campagna di sensibilizzazione “Tutti<br />

dovremmo farlo”<br />

(www.tuttidovremmofarlo.it, con lei<br />

anche Federica Fontana e Igor Cassina).<br />

Nei giorni scorsi, dunque, ha scelto<br />

di dare un segno concreto recandosi<br />

al centro trasfusionale “Vittorio<br />

Formentano” di Limbiate, guidato<br />

dal presidente di Avis provinciale<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza, Roberto Saini. La<br />

modella svedese si è sottoposta a una<br />

plasmaferesi, donazione di plasma<br />

ematico che, al termine del prelievo,<br />

reimmette nel corpo gli elementi<br />

corpuscolari del sangue.Un tipo di<br />

donazione molto indicato per le<br />

donne in età fertile, perché non priva<br />

l'organismo di globuli rossi e ferro. Al<br />

termine dell'operazione la Lagerback,<br />

alla sua prima esperienza, si è concessa<br />

ai fotografi e si è mostrata entusiasta:<br />

«Sto benissimo, non ho avuto alcun<br />

problema. Con questo gesto vorrei<br />

contribuire a diffondere tra<br />

tutti gli italiani il senso della<br />

solidarietà».<br />

N.55 M C<br />

9


Fondazione <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

al vertice Giuseppe Fontana<br />

Giuseppe Fontana è il nuovo presidente della Fondazione della<br />

Comunità di <strong>Monza</strong> e Brianza Onlus. Il noto imprenditore,<br />

vicepresidente della Fontana Luigi S.p.a. di Veduggio con<br />

Colzano, leader nel settore viti e bulloni nel mondo, si è<br />

ufficialmente insediato, lo scorso 20 maggio, a capo del<br />

Consiglio d'Amministrazione della Fondazione dove era già<br />

stato vicepresidente dal 2000 al 2005.<br />

Fontana, 56 anni, è stato uno dei fondatori, insieme al fratello<br />

Walter (ex senatore della Repubblica e uno dei fautori della<br />

Provincia), dell'azienda oggi leader di bulloni e viti nota come<br />

Gruppo Fontana. Ma il suo impegno è stato sempre molto<br />

attivo nelle associazioni di categoria. Nel 2005 l'imprenditore<br />

brianzolo era stato eletto presidente di Confindustria<br />

Lombardia, dopo essere stato a capo dei Giovani Imprenditori<br />

Brianzoli e aver ricoperto anche il ruolo di vicepresidente<br />

dell'Aimb. Laurateosi in Bocconi nel 1980, Giuseppe Fontana<br />

può contare anche su un'esperienza di lavoro negli Stati uniti,<br />

che ha considerato sempre molto importante per il suo futuro.<br />

Insieme a Fontana, che ha dichiarato di raccogliere con onore<br />

il testimone dell'ex presidente storico della Fondazione, Ezio<br />

Piovan, nel Consiglio di Amministrazione del prestigioso ente<br />

impegnato in tantissimi progetti culturali e imprenditoriali brianzoli, sono stati eletti come consiglieri<br />

Alfredo Anzani, Giovanna Forlanelli, Luigi Losa, Matteo Parravicini e Luigi Testa, nuovi nomi a cui si<br />

affiancano alcune conferme come quelle di Ambrogio Bertoglio, Gabriella Borlini, Giuseppe<br />

Colombo, Beppe Fumagalli, Franco Gaiani, Carlo Mussi, lo stesso presidente Ezio Piovan ed<br />

Eugenia Volpi. Ad affiancare il nuovo presidente nel ruolo di vice è Guido Pozzoli.<br />

Rinnovato in parte anche il Consiglio dei Revisori, composto da Ferruccio Boracchi, Carlo<br />

Alberto Scotti e Francesco Teruzzi.<br />

La marcia dei mille per la legalità<br />

Mille studenti in marcia per la legalità. Un esercito pacifico di giovani ha<br />

colorato il Parco di <strong>Monza</strong> lo scorso 23 maggio. Grande successo per la 5<br />

chilometri della gara Le Monziadi snodatasi dal centro di <strong>Monza</strong> fino nel parco<br />

a Cascina San Fedele. L’evento, giunto quest’anno alla seconda edizione, ha<br />

coinvolto non solo scuole della Provincia MB, ma anche di Bergamo, di Verona,<br />

di Napoli e della Sicilia per condividere i valori della legalità dal rispetto delle<br />

regole di vivere civile alla lotta alla mafia.<br />

Ad organizzare l'evento l’Istituto Hensemberger con il Parlamento della<br />

Legalità e il patrocinio di Comune, Provincia e Regione Lombardia. Presenti alla<br />

gara Pierfranco Maffè, assessore all'Istruzione, il collega Andrea Arbizzoni,<br />

allo Sport, l'onorevole Salvino Caputo e la mamma di Giuseppe Di Matteo,<br />

il bambino rapito, ucciso e sciolto nell’acido dalla mafia nel 1996. Trenta<br />

ragazzi e otto scuole sono stati premiati rispettivamente per la gara e per la<br />

partecipazione al concorso "L'Italia dei Popoli".<br />

WHAT’S ON<br />

10 M C<br />

N.55<br />

Primo giro per le<br />

auto storiche MB<br />

Una cinquantina di auto costruite prima del 1980 con i loro piloti e<br />

navigatori hanno sfilato, domenica 23 maggio, per tutta la Brianza.<br />

Il primo giro della Provincia organizzato da <strong>Monza</strong> Auto Moto<br />

Storiche e inserito nel calendario A.I.S., è partito alle 9 dalla Villa<br />

Reale, a <strong>Monza</strong>, per snodarsi attraverso il territorio su un percorso<br />

di 80 chilometri. Tappa d'eccezione, alle 11.15, Cesano Maderno e<br />

lo splendido Palazzo Arese Borromeo. Al suo interno i piloti sono<br />

stati accompagnati dal sindaco Marina Romanò che ha accolto il<br />

corteo e ha poi consegnato una targa ricordo agli organizzatori.<br />

Dopo il pranzo il corteo è ripartito alla volta di <strong>Monza</strong> dove, nel<br />

pomeriggio, si è svolta la cerimonia di premiazione.<br />

Il Blues è giovane<br />

Giovani band che si cimentano in un<br />

genere difficile come il blues. Saranno<br />

solo tre quelle che verranno scelte<br />

lunedì 31 maggio nel teatro Manzoni<br />

da una giuria di esperti nel campo<br />

della musica, composta da musicisti,<br />

giornalisti e discografici. Alla fine gli<br />

artisti emergenti si esibiranno live come<br />

concert opener dei grandi ospiti del<br />

Brianza Blues Festival in programma<br />

dal 16 al 18 luglio presso il cortile della<br />

Villa Reale. L’iniziativa è realizzata dall’associazione no profit<br />

Blues For People con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato<br />

al Turismo e Spettacolo del Comune di <strong>Monza</strong>. «Questa selezione<br />

– afferma l’Assessore al Turismo e agli Eventi Andrea Arbizzoni<br />

- darà la possibilità a tre artisti emergenti di prendere parte a<br />

un evento di altissimo livello che interesserà la nostra città.<br />

Un’opportunità unica per farsi sentire e conoscere dalla critica e<br />

dal grande pubblico». L'adesione alla selezione è libera. I generi<br />

musicali ammessi sono Blues, Soul, Rhytm’n’Blues, Rock.<br />

Info: www.brianzablues.it.<br />

WHAT’S ON<br />

Il riciclo<br />

in mostra<br />

Un museo dedicato ai rifiuti per<br />

raccontare a cosa servono e come<br />

riutilizzarli. Originale l'esposizione<br />

organizzata dal Comune di <strong>Monza</strong> dal<br />

titolo "Rimostra" per scoprire il lavoro<br />

dell’assessorato all’Ambiente nei<br />

confronti della raccolta differenziata.<br />

A coadiuvare l'Amministrazione<br />

cittadina nell'allestimento anche<br />

Amica Brianza 2010, Corepla, CiAl,<br />

European Recycling Platform e la<br />

Scuola Agraria nel Parco di <strong>Monza</strong>.<br />

La mostra, allestita nella sala<br />

espositiva dell’Arengario, si divide<br />

in quattro aree ed è composta da<br />

grandi cartelli esplicativi, alcuni<br />

dei quali realizzati grazie alla<br />

collaborazione di celebri fumettisti<br />

italiani.<br />

«<strong>Monza</strong> ha raggiunto il 54 per<br />

cento di raccolta differenziata, un<br />

risultato importantissimo per la<br />

città - ha commentato l’assessore<br />

all’Ambiente, Giovanni Antonicelli<br />

- e l’Amministrazione si è appena<br />

aggiudicata 20mila euro di bando<br />

della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza».<br />

Anche quest'ultimo ente pubblico,<br />

tra l'altro, organizzerà tra luglio<br />

e settembre prossimi un<br />

evento sull'ambiente in<br />

Brianza.<br />

N.55 M C<br />

11


Diana Bracco<br />

Stregata<br />

da Villa Reale<br />

WHAT’S ON<br />

12 M C<br />

N.55<br />

La vicepresidente di Confindustria<br />

“testimonial” d’eccezione<br />

agli Stati Generali<br />

dell’Imprenditoria Femminile<br />

nella reggia sabauda<br />

di Simona Calvi<br />

Per una donna come lei - che dall’Expo<br />

si attende la realizzazione del più<br />

grande parco urbano d’Europa dalla<br />

Darsena a Rho - ammirare le meraviglie di Villa<br />

Reale e del magico roseto “Niso Fumagalli”<br />

è stata una gioia per gli occhi. Diana Bracco,<br />

vicepresidente di Confindustria e presidente<br />

di Expo 2015 Spa, la società che gestirà il<br />

maxi evento dell’esposizione universale, è<br />

stata ospite lo scorso 19 maggio del convegno<br />

organizzato da Camera di Commercio dedicato<br />

all’imprenditoria femminile che si è tenuto<br />

proprio nelle stanze della dimora sabauda.<br />

Un’occasione che ha permesso al sindaco<br />

Marco Mariani e all’assessore alle Pari<br />

opportunità, Martina Sassoli di trasformarsi,<br />

per un giorno, in ciceroni d’eccezione. Il tour,<br />

che ha toccato parte della Villa, la cappella<br />

reale e il teatrino, ha permesso di illustrare<br />

alla numero due degli imprenditori italiani<br />

la bellezza della reggia, i progetti di restauro<br />

che entro breve dovrebbero prendere il via<br />

sul corpo centrale dell’edificio (per circa 24<br />

milioni di euro divisi tra Regione e privato che<br />

si aggiudicherà la gara d’appalto il cui iter è<br />

appena iniziato), ma anche le proporzionali<br />

difficoltà a reperire le somme da capogiro<br />

che serviranno per un intervento complessivo<br />

sull’intero complesso architettonico. Le stime,<br />

confermate dallo stesso primo cittadino,<br />

si aggirano intorno ai 100 milioni di euro.<br />

L’obiettivo del sindaco Mariani è quello<br />

di sempre: trasformare Villa Reale in una<br />

nuova Schoenbrunn, in grado non soltanto<br />

di stupire i visitatori, ma anche di finanziarsi<br />

autonomamente producendo, se possibile,<br />

ricchezza per il territorio. E Diana Bracco<br />

è rimasta letteralmente affascinata, tanto da<br />

promettere nuove visite più approfondite.<br />

«E’ un luogo bellissimo – commenta – che<br />

dovrebbe essere valorizzato». La dimensione<br />

più adatta, secondo lei, quella dei grandi eventi:<br />

«Si potrebbe pensare alle manifestazioni per il<br />

150esimo dell’Unità d’Italia» ha proposto. È<br />

ancora presto per dire se Villa Reale rientrerà<br />

a tutti gli effetti tra i luoghi dell’Expo. Quel<br />

che è certo è che la Brianza ci conta. Ma Diana<br />

Bracco non è stata l’unica a restare colpita<br />

dalla magnificenza ancora “dolente” di Villa<br />

Reale. Il convegno di Camera di Commercio è<br />

stata l’occasione per tracciare alleanze solide<br />

anche con una importante realtà nazionale:<br />

Intesa San Paolo. È stato Pier Aldo Bauchiero,<br />

responsabile per l’area di Milano e Provincia,<br />

ad ipotizzare una vera e propria partnership tra<br />

l’istituto di credito e il Comune per individuare<br />

delle forme di sostegno al progetto: «Noi siamo<br />

una banca del territorio – spiega Bauchiero –<br />

e dunque uno dei nostri interessi è quello di<br />

sostenere il territorio stesso. Ora la tendenza non<br />

è più quella di elargire contributi a fondo perso,<br />

ma ci sono molte forme per sostenere operazioni<br />

di questo tipo. <strong>Monza</strong> è un città davvero molto<br />

bella e la reggia è magnifica. Per il futuro<br />

potremo valutare le necessità – conclude – e<br />

quindi strutturare un programma pluriennale con<br />

interventi di carattere finanziario».<br />

WHAT’S ON<br />

In alto a sinistra, Diana<br />

Bracco con Giuliano<br />

Faliva, Serenella Mariani<br />

e Marina Rosa.<br />

Sopra, Pier Aldo<br />

Bauchiero.<br />

A sinistra Diana Bracco<br />

accompagnata<br />

da Martina Sassoli<br />

e Marco Mariani,<br />

al convegno in Villa Reale<br />

N.55 M C<br />

13


Stati generali<br />

imprenditoria<br />

WHAT’S ON<br />

14 M C<br />

N.55<br />

in rosa<br />

Speriamo<br />

che sia…<br />

femmina<br />

Defiscalizzazione del reddito<br />

delle lavoratrici part time<br />

e sciopero del lavoro casalingo<br />

tra le proposte emerse<br />

durante il convegno promosso<br />

dalla Camera di Commercio<br />

di Simona Calvi<br />

Italiane o straniere, impegnate nel sociale<br />

o “capitane” d’industria, ma anche<br />

casalinghe, sono le donne la vera e<br />

ancora sottostimata risorsa dell’imprenditoria<br />

italiana. Un dato emerso, lo scorso 19 maggio,<br />

durante gli Stati Generali dell’Imprenditoria<br />

Femminile organizzati dalla Camera di<br />

Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza in Villa<br />

Reale. Un appuntamento che ha riunito alcuni<br />

dei più grandi nomi del panorama italiano e<br />

brianzolo. Da Diana Bracco, vicepresidente di<br />

Confindustria ad Ambra Redaelli, presidente<br />

di Piccola e media impresa di Confidustria<br />

Lombardia. Da Mina Pirovano, presidente del<br />

Comitato per l’imprenditoria femminile della<br />

Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza a<br />

Susanna Camusso, segretario nazionale di<br />

Cgil, da Alessandra Perrazzelli dell’Ufficio<br />

affari regolamentari e antitrust internazionale di<br />

Intesa San Paolo alle esponenti “in rosa” delle<br />

istituzioni brianzole, l’assessore provinciale<br />

Giuliana Colombo e quello comunale, Martina<br />

Sassoli. Senza contare le esponenti del mondo<br />

della cultura come Titti Gaiani, del Museo del<br />

Duomo di <strong>Monza</strong>, o provenienti dal mondo<br />

dello spettacolo, come Susanna Messaggio.<br />

Solo per citarne alcune. Una carrellata di<br />

eccellenze che hanno molto da dire e da fare.<br />

«Con questa iniziativa - ha spiegato Mina<br />

Pirovano – si è voluto aprire un momento di<br />

riflessione internazionale per fare il punto sul<br />

ruolo delle donne nella nostra società. Questa<br />

è un’occasione per porre in evidenza le best<br />

practices che devono diventare modelli di<br />

sviluppo diffusi. Del resto nei momenti di ><br />

WHAT’S ON<br />

N.55 M C<br />

15


WHAT’S ON<br />

Da sinistra<br />

Susanna Messaggio,<br />

Massimo Zanello<br />

e il presidente della<br />

Provincia Dario Allevi.<br />

A fianco Diana Bracco<br />

con Carlo Edoardo Valli.<br />

A lato l’assessore<br />

regionale, Monica Rizzi<br />

16 M C<br />

N.55<br />

difficoltà le donne sono le prime a rimboccarsi<br />

le maniche nella famiglia e nel fare impresa».<br />

E i dati della Camera di Commercio le danno<br />

ragione: se gli uomini lavorano guardando<br />

soprattutto al futuro, motivati dalla prospettiva<br />

di un miglioramento, per le donne la carriera<br />

è soprattutto fonte di affermazione sociale e<br />

stimolo continuo. In Italia, complessivamente,<br />

“<br />

Un carnet rosa per le donne<br />

che lavorano: tagesmutter,<br />

banche del tempo e Camera<br />

di Commercio insieme<br />

sono 845.245 le imprese individuali con un<br />

titolare donna, circa un’impresa su quattro, e<br />

proprio le piccole imprese al femminile sono<br />

quelle che, alla fine dei conti, hanno resistito<br />

meglio alla crisi. Dal 2008 ad oggi, infatti, le<br />

imprese guidate da una donna hanno registrato<br />

una diminuzione dell’1,8 per cento contro il<br />

2,5 per cento delle imprese maschili. Un dato<br />

significativo riguarda le aziende con titolare<br />

di origine straniera, che in due anni hanno<br />

segnato un vero boom con un’impennata del<br />

14,3 per cento. Focalizzando l’attenzione sulla<br />

Lombardia si scopre inoltre che circa il 10 per<br />

cento delle imprese a conduzione femminile<br />

si trovano proprio in questa regione e che<br />

hanno registrato una riduzione soltanto dello<br />

0,5 per cento rispetto al meno 2,7 per cento<br />

delle imprese con titolare un uomo. Eppure,<br />

nonostante il quadro incoraggiante, la situazione<br />

sotto il profilo pratico non si traduce ancora<br />

in un riconoscimento vero e proprio del ruolo<br />

assunto dalle donne nel mondo del lavoro.<br />

Tanto è vero che una delle proposte emerse<br />

dagli Stati Generali è stata lo sciopero dei<br />

lavori domestici qualora alle donne che per<br />

motivi famigliari sono costrette a scegliere un<br />

lavoro part time non sarà consentito di poter<br />

contare su uno stipendio pieno attraverso<br />

la defiscalizzazione del reddito. Sempre<br />

secondo l’analisi effettuata dalla Camera di<br />

Commercio brianzola, sono le donne ad essere<br />

le più penalizzate quando si tratta di tagli sul<br />

personale: con la crisi, in Italia circa un’impresa<br />

su quattro ha ridotto il proprio personale, ma<br />

se in media il 9,8 per cento di queste ha scelto<br />

di tagliare indistintamente uomini e donne, ben<br />

il 7,3 per cento ha licenziato solo dipendenti<br />

donne, mentre il 5,7 per cento solo uomini.<br />

Stesso discorso quando si parla di stipendi:<br />

ben il 42,5 per cento degli imprenditori, ma<br />

anche dei dipendenti, pensa che esistano ancora<br />

differenze tra i due sessi. La curiosità: se ad una<br />

donna fossero pagati anche i lavori domestici,<br />

si ritroverebbe in busta paga 440 euro in più<br />

rispetto ai colleghi maschi. Questo, nonostante,<br />

un riconoscimento quasi unanime proveniente<br />

proprio dall’universo maschile della maggiore<br />

capacità da parte delle donne di mettersi in<br />

gioco. E aggiunge Susanna Camusso di Cigl,<br />

di portare sul tavolo anche valori forti: «Se ci<br />

fossero state più donne nel mondo della finanza<br />

la crisi avrebbe avuto un impatto differente. Le<br />

donne in questi anni hanno raggiunto livelli di<br />

competenza, curriculum e formazione identici<br />

o superiori agli uomini, anche se continuano<br />

ad essere penalizzate». Eppure, investire sulle<br />

donne, come spiega Alessandra Perrazzelli non<br />

è soltanto una questione di pari opportunità:<br />

«E’ un tema economico oggi, come ci ricorda<br />

un recente articolo dell’Harvard Business<br />

School, le donne rappresentano un mercato in<br />

crescita superiore, in aggregato, ai mercati di<br />

Cina ed India insieme. Approcciare in modo<br />

vincente questo mercato diventa un vantaggio<br />

competitivo dal quale non si può prescindere, in<br />

ogni settore di business. Più donne al comando<br />

per un’industria di prodotti e servizi che sappia<br />

parlare alle donne». Anche Carlo Edoardo<br />

Valli, presidente di Camera di Commercio<br />

è d’accordo: «Sono almeno tre le ragioni<br />

per cui la presenza delle donne nell’impresa<br />

è importante: la prima è una questione di<br />

mera efficienza economica. L’imprenditoria<br />

femminile contribuisce ad alzare il tasso di<br />

attività nel mondo del lavoro. La seconda è<br />

data dal fatto che le imprese femminili sono<br />

certamente impegnate nei settori tradizionali,<br />

ma le donne che fanno azienda sono anche<br />

quelle che sperimentano i nuovi campi dove si<br />

sta affermando l’imprenditoria. E c’è un’ultima<br />

ragione per cui siamo felici ogni volta che<br />

nasce una nuova impresa femminile: perché<br />

l’economia che vede protagoniste le donne<br />

è senza dubbio un’economia reale, utile ed<br />

equilibrata». Da questo presupposto è partita<br />

anche la proposta di Dario Allevi, presidente<br />

della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza: «Perché<br />

non offrire alle mamme che lavorano un<br />

carnet rosa? Mettere in un unico contenitore<br />

le Tagesmutter del Comune, le Banche del<br />

tempo, ma anche l’Osservatorio e il Comitato<br />

della Camera di Commercio, così attraverso<br />

una cabina di regia unica potremo valutare con<br />

maggiore consapevolezza i passi da mettere<br />

in campo per rendere concrete quelle pari<br />

opportunità delle quali tutti parliamo e che<br />

non possono essere ridotte a mere quote rosa».<br />

Tirando le somme: intraprendenti, brave e,<br />

perché no, pure “sgobbone”. Sperando che il<br />

futuro…sia femmina.<br />

WHAT’S ON<br />

Da sinistra Mina<br />

Pirovano, Diana Bracco,<br />

Martina Sassoli,<br />

Marina Rosa, Susanna<br />

Messaggio e il sindaco<br />

Marco Mariani<br />

N.55 M C<br />

17


A tutta velocità<br />

dall’economia<br />

alla Formula 1<br />

WHAT’S ON<br />

18 M C<br />

N.55<br />

Luca Cordero<br />

di Montezemolo<br />

Il presidente della Ferrari<br />

è intervenuto al convegno Brianza<br />

Glocale e ha parlato di Autodromo,<br />

di Villa Reale, ma soprattutto<br />

dello stato delle imprese lanciando<br />

la sfida: uniti in un progetto Paese<br />

che sappia conquistare<br />

anche l’estero<br />

di Simona Calvi<br />

Un Luca Cordero di Montezemolo<br />

a tutta velocità che è passato<br />

dall’economia alla Formula Uno senza<br />

mai cambiare marcia: la quarta. L’occasione<br />

di vederlo in città è stato il convegno<br />

“Brianza Glocale”, promosso dalla Camera<br />

di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza, che si è<br />

svolto lo scorso 24 maggio in Villa Reale. Un<br />

momento per parlare di impresa e di distretti<br />

industriali, ma anche per ribadire alcuni punti<br />

fermi del territorio. Come ad esempio il fatto<br />

che «la Formula Uno, senza <strong>Monza</strong>, non sarebbe<br />

la Formula Uno». Un bell’attestato di stima da<br />

una voce senza dubbio autorevole sia in termini<br />

di impresa che di corse: «Considero <strong>Monza</strong> e il<br />

Mugello – ha spiegato - come i migliori circuiti<br />

d’Italia. L’anno prossimo festeggerò i vent’anni<br />

di presidenza alla Ferrari e con <strong>Monza</strong> ci sono<br />

legami storici e tanti momenti meravigliosi e<br />

tragici. Se vogliamo svuotare la Formula Uno<br />

con Gran premi che poco hanno a che fare<br />

con sorpassi, ardimento e tecnologia – ha poi<br />

aggiunto – allora avremo soltanto Gran premi<br />

da cartolina illustrata». Come ha evidenziato la<br />

Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza,<br />

d’altronde, la questione Gran Premio non è<br />

soltanto un tema che tocca il cuore dei tifosi:<br />

il brand del Gp di <strong>Monza</strong> vale più di quello di<br />

Silverstone e il doppio rispetto a quello di Spa.<br />

Le stime parlano di 3 miliardi di euro contro i<br />

2,9 della storica pista inglese e l’1,5 di quella<br />

belga. Da qui anche la proposta, lanciata dal<br />

presidente della Camera di Commercio di<br />

<strong>Monza</strong>, Carlo Edoardo Valli, di mettere in rete<br />

gli Enti camerali delle città europee e i circuiti<br />

storici per valorizzare il patrimonio e la capacità<br />

attrattiva e di marketing territoriale.<br />

Ma Montezemolo non si è limitato a parlare<br />

di Gp. Un onore tutto particolare, infatti, è<br />

stato riservato alla Villa Reale che, per il<br />

presidente della Ferrari, dovrebbe essere presa<br />

in considerazione come sede permanente per<br />

l’Expo 2015.<br />

A tenere banco, tuttavia, è stato il tema<br />

economico. Su questo Montezemolo<br />

ha letteralmente infiammato la platea<br />

invitando le parti sociali a rientrare tutte<br />

in un unico progetto: «Cerchiamo di stare<br />

insieme sul progetto Paese. I concetti<br />

fondamentali sono innovazione, formazione<br />

e internazionalizzazione e rappresentano il<br />

futuro delle nostre aziende. Occorre inoltre<br />

aprirsi di più alla concorrenza perché questo<br />

garantisce prezzi e prodotti migliori, oltre<br />

all’ottimizzazione delle risorse e, si spera, la<br />

fine dei monopoli». Il presidente ha sottolineato<br />

anche i problemi connessi: «Prima ci si<br />

lamentava che l’euro era troppo forte, ora che è<br />

troppo debole. E’ un’opportunità per il mondo<br />

delle imprese che si è trasformato, è diventato<br />

più competitivo e ha investito sull’innovazione.<br />

Questo però ha una contropartita che riguarda<br />

ad esempio le materie prime come la benzina.<br />

L’euro debole significa tassi più alti e per<br />

chi ha debiti pubblici alle stelle come noi c’è<br />

un contraltare. Detto questo – ha concluso –<br />

sono certo che le aziende di ogni dimensione<br />

sapranno approfittare dei mercati internazionali<br />

in un momento in cui i consumi interni sono<br />

bassi». La forza dell’export è stata sottolineata<br />

anche da Adolfo Urso, vice ministro allo<br />

Sviluppo economico: «Il Pil cresce trainato<br />

dalle esportazioni. In due anni abbiamo<br />

perso 7 punti ma se a breve aumenteremo gli<br />

sforzi delle imprese che fatturano all’estero,<br />

anche il prodotto interno lordo risalirà<br />

proporzionalmente». Un’analisi rispecchiata<br />

dai dati forniti dalla Camera di Commercio<br />

locale che parlano di migliori aspettative di<br />

ripresa per gli imprenditori lombardi per i primi<br />

mesi del 2010. Le imprese, in altre parole,<br />

stanno registrando un ridimensionamento<br />

del giro d’affari del 9 per cento rispetto allo<br />

stesso periodo dello scorso anno. A Milano e in<br />

Brianza le aziende sono più ottimiste avendo<br />

stimato una riduzione del giro d’affari di 1,8<br />

punti e di 3,6, mentre nel campo dell’export gli<br />

imprenditori lombardi prevedono di aumentare<br />

dell’1 per cento l’attività commerciale. Un<br />

primato tutto brianzolo riguarda invece la<br />

maggiore integrazione su scala globale:<br />

l’indice di apertura commerciale, infatti, si<br />

è attestato intorno al 120 per cento, quasi ><br />

WHAT’S ON<br />

N.55 M C<br />

19


WHAT’S ON<br />

Nella pagina precedente,<br />

Luca Cordero<br />

di Montezemolo<br />

durante il suo discorso<br />

in Villa Reale.<br />

In questa pagina<br />

da sinistra Rosario<br />

Messina, Adolfo Urso,<br />

Giuseppe Meregalli<br />

e Andrea Dell’Orto<br />

20 M C<br />

N.55<br />

il doppio dell’intera Lombardia. «Il vero<br />

sostegno nell’impegno delle imprese verso<br />

i nuovi mercati è dato certo della qualità del<br />

prodotto – ha sottolinato Carlo Valli – ma è<br />

sostenuto da un sistema Paese e anche da un<br />

sistema locale di qualità. Occorre cioè rimettere<br />

in circuito giovani e progetti, entusiasmo e<br />

creatività, fatica e passione. È di queste idee<br />

“<br />

La Villa Reale dovrebbe essere<br />

presa in considerazione<br />

come sede permanente<br />

per Expo 2015<br />

e realizzazioni globali di qualità che abbiamo<br />

bisogno, da Malpensa all’Expo, da Villa Reale<br />

all’Autodromo». Sull’internazionalizzazione<br />

e la capacità di fare squadra ha puntato anche<br />

Carlo Sangalli, presidente della Camera<br />

di Commercio di Milano: «In un ambiente<br />

internazionale e competitivo – ha dichiarato – le<br />

imprese, a partire dalle piccole e medie, trovano<br />

nell’alleanza un elemento di rafforzamento<br />

soprattutto in una fase di crisi come quella<br />

attuale. In Lombardia abbiamo quantificato<br />

27 reti d’impresa che coinvolgono circa<br />

500 soggetti. Oltre ai tradizionali distretti si<br />

tratta di reti di innovazione, di condivisione<br />

e professionali. Il forte rapporto tra creatività<br />

e capacità di produrre si conferma un valore<br />

aggiunto per il territorio, ma anche per il<br />

Paese». Anche la Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

ha voluto portare il suo contributo: «Il sogno<br />

nel cassetto – ha concluso il presidente, Dario<br />

Allevi – è di far crescere in Brianza un distretto<br />

internazionale dedicato alla green – technology<br />

nell’area del Vimercatese, sulle ceneri dell’ex<br />

Silicon Valley d’Italia».


WHAT’S ON<br />

Confindustria<br />

Molto in fretta<br />

molto lontano<br />

Inclusive, stimolanti,<br />

proiettate verso il futuro:<br />

le reti d’impresa<br />

sostituiscono i distretti<br />

e diventano il volano<br />

per la ripresa economica<br />

di Elisa Tosi<br />

Unire le forze per superare l’ostacolo,<br />

cogliendo l’occasione di riformare<br />

il sistema economico italiano<br />

cogliendo al contempo le opportunità<br />

insite nella crisi. Questi i temi discussi<br />

durante il convegno “Le Reti d’Impresa”<br />

tenutosi il 13 maggio scorso nella sede di<br />

Confindustria di <strong>Monza</strong> e Brianza, in cui al<br />

centro del dibattito è stata proprio la nuova<br />

“formula” di aggregazione delle aziende<br />

propugnata ormai da tutti gli attori del<br />

sistema economico. Le reti d’impresa, infatti,<br />

rappresentano una forma innovativa di<br />

coordinamento contrattuale particolarmente<br />

indicata per le Pmi che vogliono aumentare<br />

presenza e forza sul mercato, soprattutto<br />

all’estero, senza per questo doversi fondere o<br />

unire sotto il controllo di un unico soggetto.<br />

Ad approfondire il tema sono stati<br />

rappresentanti delle istituzioni, fra cui<br />

il presidente della provincia <strong>Monza</strong> e<br />

Brianza, Dario Allevi, che ha aperto i<br />

lavori affermando che bisogna fornire alle<br />

piccole e medie imprese sostegno concreto<br />

nella loro ricerca di innovazione e di nuovi<br />

mercati, eliminando i fattori negativi che<br />

ostacolano la crescita. Allevi ha ricordato<br />

che la Provincia sta lavorando per snellire<br />

le procedure e sta studiando con gli istituti<br />

bancari del territorio nuovi strumenti da<br />

offrire. A seguire Renato Cerioli, presidente<br />

di Confindustria <strong>Monza</strong> e Brianza, ha<br />

ricordato che la competitività è un problema<br />

non solo italiano, ma di tutta l’Europa,<br />

che rischia di essere lasciata ai margini<br />

dall’affermarsi di un asse privilegiato Asia-<br />

Usa: per questo occorre adottare le reti ><br />

N.55 M C<br />

21


WHAT’S ON<br />

22 M C<br />

N.55<br />

Nella pagina precedente,<br />

il tavolo dei relatori.<br />

Sotto, da sinistra,<br />

Rolando Imbrò,<br />

Domenico Palmieri,<br />

Rodrigo Rodriquez<br />

e Valeriano d’Urbano<br />

come strumento adatto a superare una certa<br />

fragilità dimensionale tipica delle imprese<br />

italiane, offrendo soluzioni alla ricerca,<br />

all’internazionalizzazione, al reperimento<br />

del credito, riducendo globalmente il rischio<br />

d’impresa. È importante però che si faccia rete<br />

anche a livello istituzionale e che questo nuovo<br />

“contratto” venga appoggiato dalle banche,<br />

chiamate prima di tutto a creare un nuovo<br />

sistema di rating, detto appunto “di filiera”.<br />

Come è emerso anche dagli interventi degli<br />

altri relatori – tra cui Giovanni Barzaghi,<br />

presidente di Apa Confartigianato Imprese<br />

Milano e Carlo Edoardo Valli, presidente<br />

della Camera di Commercio brianzola – è<br />

indispensabile che il governo, raccogliendo il<br />

segnale forte e concretissimo che viene dalle<br />

imprese, ne definisca i contorni, i requisiti di<br />

stabilità, coordinamento e direzione, ma anche<br />

gli effetti giuridici con particolare riguardo<br />

alle conseguenze di natura contabile e fiscale.<br />

Considerazioni, opinioni e scenari suffragati<br />

dalle analisi dell’Associazione Italiana<br />

Politiche Industriali, che – nella persona del<br />

presidente Domenico Palmieri ha illustrato il<br />

percorso svolto negli ultimi anni proprio per<br />

studiare e definire tale modello. «Le reti – ha<br />

aggiunto – devono diventare sempre più transterritoriali<br />

e trans-settoriali, cioè allargarsi<br />

merceologicamente e geograficamente per<br />

vincere la sfida globale. Occorre favorire<br />

la nascita di reti orizzontali, baricentriche,<br />

“causatrici” di eventi: anche l’arredamento, ad<br />

esempio, grande risorsa della Brianza, deve in<br />

qualche modo allearsi con la meccanica e l’alta<br />

tecnologia per cogliere la grande occasione<br />

dello sviluppo della domotica». Generare la<br />

modernità e non subirla, dunque, individuando<br />

aziende leader in grado di trascinare capitali,<br />

progetti e – perché no? –entusiasmo nella<br />

costruzione di una rete in grado di trovare<br />

riscontri sui mercati internazionali.<br />

WHAT’S ON<br />

QUANDO LA RETE FUNZIONA<br />

Alimentare, arredo, high-tech. Tre settori, tre casi di successo approfonditi durante il<br />

convegno di Confindustria per testimoniare la validità del “sistema reti”.<br />

Distretto High Tech Milano Brianza<br />

Nato con lo scopo di fornire nuove prospettive alle aziende della Silicon Valley<br />

italiana, il Distretto è una realtà in forte crescita e che ad oggi conta sull’adesione di<br />

45 aziende. Vi partecipano piccole e grandi realtà, come Alcatel-Lucent e Cisco «che<br />

sul mercato sono acerrime nemiche ma che nell’ambito del Distretto trovano margini<br />

di collaborazione», ha commentato il direttore generale Giacomo Piccini. Anche<br />

diverse start up stanno guardando con interesse al progetto.<br />

Progetto Lissone<br />

La Reggia di Venaria Reale, il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, Casa<br />

Italia a Vancouver, il museo Guggenheim di Venezia, la sede della neo provincia<br />

brianzola: il portfolio della Spa a capitale misto pubblico-privato creata nel 1997 a<br />

Lissone è quantomai ampio e prestigioso. Una volta ottenuto un appalto, Progetto<br />

Lissone, presieduto da Sergio Allievi distribuisce i lavori ai propri associati – che<br />

vanno oltre i confini lombardi – scegliendoli sulla base delle specifiche competenze.<br />

BioMan<br />

In un mercato – quello delle biotecnologie nell’agroalimentare – quasi interamente<br />

presidiato dalle multinazionali, BioMan (nella foto l’ad Giancarlo Girardo) ha<br />

saputo affermarsi contando inizialmente solo sulla forza di tre realtà. Stipulato un<br />

accordo-quadro di partenariato basato su innovazione e ricerca, Bioman ha anche<br />

vinto un bando Made in Italy del valore di 6 milioni di euro grazie anche al supporto<br />

di AIP per la realizzazione in forma di rete.<br />

N.55 M C<br />

23


Aldo Bonomi<br />

parla agli<br />

industriali<br />

L’importanza<br />

di tessere reti<br />

WHAT’S ON<br />

24 M C<br />

N.55<br />

Il vicepresidente<br />

per le politiche territoriali<br />

e i distretti industriali<br />

di Confindustria<br />

“bacchetta” il ritardo<br />

dell’Italia su questo fronte<br />

di Sara Re<br />

A<br />

fare il punto su quanto è stato fatto<br />

e quanto si deve ancora fare per far<br />

comprendere l’efficacia delle reti<br />

d’impresa è stato Aldo Bonomi, vice presidente<br />

per le politiche territoriali e i distretti industriali<br />

di Confindustria. L’associazione, infatti, si sta<br />

spendendo molto per illustrare opportunità e<br />

strategie sul tema attraverso incontri mirati in tutta<br />

Italia.<br />

A che punto è l’Italia rispetto al resto<br />

dell’Europa nella comprensione e attuazione di<br />

questo modello?<br />

«Purtroppo sul tema il nostro Paese si è mosso<br />

in ritardo, non partecipando ad alto livello alle<br />

decisioni europee. Solo ultimamente stiamo<br />

cercando di recuperare. Anche noi abbiamo<br />

bisogno di fare lobby in questo senso, al fine di<br />

contribuire all’affermazione di un sistema che<br />

comprenda anche le nostre specifiche culturali<br />

e aiuti al contempo le nostre aziende ad essere<br />

competitive».<br />

Quali sono, dal punto di vista culturale, gli<br />

ostacoli che state incontrando in questo vostro<br />

viaggio lungo la Penisola per spiegare le reti<br />

d’impresa?<br />

«Notiamo che gli imprenditori temono di perdere<br />

la loro autonomia. È difficile far capire che<br />

bisogna cambiare, che piccolo non è più bello,<br />

che non si può più contare sulla propria ristretta<br />

nicchia di mercato; occorre invece far capire che<br />

si può mantenere la propria autonomia anche<br />

colloquiando con altri e stringendo allenaze prima<br />

impensabili. Si tratta di un salto culturale che gli<br />

imprenditori devono compiere per forza se non<br />

Aldo Bonomi, vice<br />

presidente<br />

per le politiche<br />

territoriali<br />

di Confindustria<br />

vogliono essere sopraffatti dalle dinamiche<br />

globali».<br />

Lei sottolinea spesso che il cuore pulsante<br />

dell’economia italiana, e quindi anche<br />

lombarda, è il settore manifatturiero.<br />

«Assolutamente sì. I dati lo dimostrano. Se<br />

l’imprenditoria italiana ha resistito meglio di<br />

altre è perché le nostre aziende manifatturiere<br />

sono solide e fortemente radicate sul territorio.<br />

Certo abbiamo assistito all’abbandono<br />

di qualche grande multinazionale, ma gli<br />

WHAT’S ON<br />

imprenditori italiani, con tanti sacrifici e con<br />

una forza di volontà estrema, hanno fatto il<br />

possibile per mantenere inalterato il numero<br />

dei dipendenti, cercando di non fare Cassa<br />

integrazione. Qualche industria del Nord ha<br />

ceduto, qualcuno non ha retto il peso e la<br />

tensione del fallimento: l’imprenditore italiano ha<br />

questa specifica caratteristica per cui tiene molto<br />

alle proprie maestranze così come alla propria<br />

immagine pubblica. L’industria manifatturiera<br />

è il cuore pulsante dell’economia italiana e<br />

dobbiamo lottare per mantenerlo vitale».<br />

N.55 M C<br />

25


Direzione d’Oriente<br />

Una rosa senza spine<br />

WHAT’S ON<br />

Piccolo e prezioso “bocciolo”, il Maestro<br />

Xian Zhang ha incantato i presenti<br />

con la delicatezza propria delle donne<br />

orientali, dietro la quale si nasconde<br />

sempre una grande forza di volontà<br />

di Chiara Bramati<br />

26 M C<br />

N.55<br />

È<br />

una tradizione voluta da Niso<br />

Fumagalli, storico fondatore del<br />

Roseto di Villa Reale, quella della<br />

presenza di una figura femminile di spicco<br />

durante la premiazione delle rose più belle.<br />

La prima ad avere ricevuto questo onore, nel<br />

1969, fu Carla Fracci. Nel 1970, in occasione<br />

dell’inaugurazione ufficiale del Roseto, lo<br />

scettro passò all’indimenticata principessa<br />

Grace di Monaco. Sono passati molti anni e<br />

la figura della madrina è sempre stata al centro<br />

dell’interesse del maggio monzese, dedicato<br />

al fiore più famoso: ballerine, presentatrici,<br />

scrittrici, rappresentanti del mondo dello sport,<br />

dell’imprenditoria e della scienza, si sono<br />

succedute al Roseto, anno dopo anno, in un<br />

virtuale passaggio di consegne. Per la 46esima<br />

edizione Silvano Fumagalli, figlio del fondatore<br />

e dal 2008 presidente dell’Associazione Italiana<br />

della Rosa, ha voluto una madrina che venisse<br />

da lontano… ma non molto. Il Maestro Xian<br />

Zhang, nata nella Repubblica Popolare Cinese,<br />

dopo un percorso che l’ha vista dirigere alla<br />

Central Opera House di Bejing, alla New York<br />

Philarmonic Orchestra, dove ha ricoperto<br />

l’incarico di Associate Conductor e in altri<br />

prestigiosi luoghi della musica, dalla scorsa<br />

stagione è il direttore musicale dell’Orchestra<br />

Verdi di Milano, prima donna ad assumere un<br />

incarico di tale rilievo e - come lei stessa si<br />

definisce – grande appassionata di fiori tanto da<br />

lasciarsi trascinare in questo mondo magico e<br />

profumato.<br />

Maestro Zhang cosa significa la musica per<br />

lei?<br />

«La musica è la mia vita, è un rapporto nato fin<br />

da quando ero giovane».<br />

Il suo è un mestiere solitamente maschile,<br />

come ha intrapreso la carriera del direttore<br />

d’orchestra?<br />

«È il lavoro che ha scelto me, a prescindere<br />

dal mio essere donna. Ho capito che direzione<br />

avrebbe preso il mio percorso lavorativo: il<br />

passaggio da pianista a direttore era nel mio<br />

destino».<br />

Dalla stagione 2009/2010 ricopre il ruolo di<br />

Direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica<br />

“Verdi” di Milano. Come si trova in Italia?<br />

«Ho sempre amato l’Italia. È stato il primo<br />

paese, al di fuori degli Stati Uniti, che ho<br />

visitato e in cui ho avuto occasione di dirigere.<br />

Ora che parte della mia vita è qui, per me è un<br />

sogno che diviene realtà: sono veramente felice<br />

in Italia».<br />

Lei è la prima donna a dirigere la Verdi?<br />

«Come direttore musicale sì, sono la prima<br />

donna. In passato ci sono state altre figure<br />

femminili, ma come ospiti».<br />

Nella sua carriera, quale è stato il momento<br />

di maggior emozione?<br />

«Quando, durante la finale alla Carnegie Hall<br />

di New York, sono stata proclamata uno dei<br />

vincitori del concorso Maazel/Vilar Conductors<br />

Competition, istituito per individuare i più<br />

promettenti giovani direttori d’orchestra. In<br />

quel momento ho capito che la mia vita stava<br />

cambiando».<br />

Abbiamo letto che ha diretto mentre era in<br />

attesa di suo figlio. Come ha vissuto quel<br />

periodo?<br />

«Mi è sembrata una benedizione poter fare<br />

entrambe le cose nello stesso momento. Ero<br />

completamente a mio agio e molto naturale nel<br />

dirigere».<br />

Il suo sogno più grande come direttore<br />

d’orchestra?<br />

«Il più grande sogno è lavorare con orchestre<br />

preparate, che sappiano seguirmi attraverso un<br />

rapporto di stima e apprezzamento reciproci.<br />

Il mio lavoro con l’Orchestra Verdi è già una<br />

realizzazione di questo sogno».<br />

Come ha accolto l’invito ad essere madrina<br />

dell’evento di <strong>Monza</strong>?<br />

«Sono stata onorata di accettare l’invito ricevuto<br />

da Silvano Fumagalli. I nomi delle precedenti<br />

madrine mi hanno messo in soggezione, ma<br />

sono stata veramente felice di aver presenziato<br />

ad un evento che vanta importanza sia a livello<br />

locale che internazionale».<br />

WHAT’S ON<br />

Nella foto,<br />

Xian Zhang<br />

© Giovanni Hanninen<br />

N.55 M C<br />

27


Concorso per rose nuove<br />

Il profumo di maggio<br />

Anche questa edizione della tradizionale manifestazione che si è svolta al<br />

roseto “Niso Fumagalli” ha visto la partecipazione di numerosi esperti<br />

del settore e dei rappresentanti più noti della società civile di <strong>Monza</strong><br />

e Brianza. In tutto sono state 69 le varietà di nuove rose presentate<br />

WHAT’S ON<br />

28 M C<br />

N.55<br />

WHAT’S ON<br />

N.55 M C<br />

29


L’angolo del benessere<br />

Quando la macchina<br />

è il prolungamento<br />

delle mani<br />

Un trattamento<br />

che amplifica i benefici<br />

del tempo dedicato alla cura<br />

del proprio corpo<br />

WHAT’S ON<br />

30 M C<br />

N.55<br />

di Chiara Bramati<br />

Nella foto<br />

Monica Giannubilo<br />

Monica Giannubilo, Amministratore<br />

Unico di Essence Space®,<br />

presenta la tecnica Tecar®.<br />

Solitamente conosciuta ed apprezzata per<br />

gli ottimi risultati ottenuti in campo medico,<br />

sportivo e fisioterapico, questa tecnica<br />

trova un’applicazione mirata anche nel<br />

campo estetico permettendo un intervento<br />

approfondito verso le problematiche che<br />

colpiscono sia il viso che il corpo.<br />

In cosa consiste questa applicazione?<br />

«La macchina utilizzata si chiama Tecar in<br />

ambito fisioterapico, mentre in quello estetico<br />

si chiama Cellutrim®. È una radiofrequenza<br />

non invasiva, non apporta al fisico nulla<br />

dall’esterno, ma stimola per induzione i<br />

processi fisiologici e il metabolismo locale.<br />

Muove gli elettroliti delle cellule in modo<br />

naturale, portando un maggior afflusso<br />

sanguigno nei tessuti con la finalità di<br />

rivitalizzarli».<br />

Come è strutturata una seduta?<br />

«Si utilizzano due manipoli. Uno per i tessuti<br />

molli – termine che in estetica indica la pelle<br />

e i muscoli – chiamato capacitivo, che ha<br />

la funzione di riattivare il microcircolo; il<br />

secondo, denominato resistivo, interviene sui<br />

tessuti duri – rughe e cellulite – che vengono<br />

“lavorati” al fine di sciogliere le parti più<br />

resistenti. Alternando l’utilizzo e il tempo di<br />

applicazione dei due manipoli, è possibile<br />

personalizzare il trattamento a seconda delle<br />

esigenze di ogni cliente».<br />

Quali sono i benefici che apporta?<br />

«È una tecnica che si può utilizzare sia<br />

per il trattamento del viso che del corpo.<br />

Nel caso del viso i primi risultati sono<br />

visibili immediatamente: l’azione di<br />

decontrazione dei muscoli antagonisti a<br />

quelli del volto (cervicali e dorsali) dà subito<br />

una tonificazione profonda e un effetto<br />

“riempitivo” naturale. Le applicazioni sul<br />

corpo sono particolarmente efficaci contro<br />

cellulite, gambe pesanti, addome gonfio e<br />

problemi vascolari; senza dimenticare<br />

i benefici che si hanno sulle contratture<br />

cervicali e dorsali e l’effetto profondamente<br />

rilassante su tutto l’organismo».<br />

Quanto dura un trattamento?<br />

«Quelli che consigliamo vanno da un minimo<br />

di mezz’ora ad un massimo di un’ora e<br />

mezza».<br />

Dopo quante sedute è possibile assistere ai<br />

primi miglioramenti?<br />

«Per quanto riguarda il viso già dalla prima è<br />

possibile vedere dei rilevanti miglioramenti;<br />

durante le sedute successive si procede ad un<br />

lavoro di consolidamento dei risultati ottenuti.<br />

Per le applicazioni sul corpo, è immediato<br />

il senso di leggerezza e i primi risultati si<br />

vedono fin dalla quarta seduta».<br />

A chi è consigliata in maniera particolare?<br />

«A tutte le persone, uomini e donne, attente<br />

al proprio corpo e al proprio benessere,<br />

sia estetico che interiore. Per le donne in<br />

particolare, inoltre, è veramente efficiente<br />

nel trattamento delle rughe: problematica<br />

purtroppo che insorge con il passare del<br />

tempo».<br />

Ci sono delle controindicazioni o soggetti<br />

che non possono usufruirne?<br />

«Non ci sono particolari controindicazioni,<br />

tranne quelle tipiche di ogni applicazione:<br />

tra queste è sconsigliata ai cardiopatici e alle<br />

donne in gravidanza»<br />

Essence Space consiglia dei trattamenti da<br />

abbinare?<br />

«A tutte le persone che soffrono di<br />

problematiche legate ad un accumulo<br />

localizzato di grasso, consigliamo delle<br />

applicazioni miratamente riduttive attraverso<br />

il Termotrim® prima di passare al Cellutrim.<br />

Nei casi, invece, legati ai liquidi in eccesso<br />

come ristagni di acqua e gambe pesanti,<br />

l’ideale è di far seguire al Cellutrim un<br />

trattamento di pressoterapia finalizzato ad un<br />

prolungamento dei risultati ottenuti».<br />

Nell’utilizzo di questa tecnica, quanto è<br />

importante l’abilità dell’operatore?<br />

«Ha un rilievo fondamentale: la capacità<br />

dell’operatrice fa in modo che il cliente non<br />

percepisca l’utilizzo dell’apparecchiatura ma<br />

senta unicamente un prolungamento delle<br />

sue mani. È la filosofia dell’utilizzo della<br />

tecnologia mediata dal contatto umano che<br />

rende ancora più efficace questo trattamento».<br />

Per maggiori informazioni<br />

www.essencespace.it<br />

WHAT’S ON<br />

N.55 M C<br />

31


WHAT’S ON<br />

32 M C<br />

N.55<br />

Abbiamo chiesto<br />

alle amiche di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />

di provare un trattamento<br />

presso la sede monzese<br />

di Essence Space<br />

in via Mosè Bianchi.<br />

Nelle immagini alcuni<br />

momenti dell’incontro.<br />

Sotto Monica e il suo staff:<br />

Sonia, Carmen e Lucica


WHAT’S ON<br />

Taormina 2010<br />

Politica under 35<br />

È l’ora della riscossa<br />

Si è svolta, il mese scorso in Sicilia, la seconda assemblea nazionale<br />

dell’Anci giovani. In rappresentanza della Brianza<br />

l’assessore Martina Sassoli, neo coordinatore per la Lombardia<br />

di Simona Calvi<br />

Disincantati, ma capaci di immaginare<br />

un nuovo corso. Militanti, ma con<br />

la voglia di andare oltre gli steccati<br />

per disegnare una politica che li rappresenti al<br />

di là di ogni appartenenza. È questo il ritratto<br />

degli oltre 400 amministratori pubblici under<br />

35 che lo scorso maggio hanno partecipato,<br />

a Taormina, alla seconda Assemblea<br />

Nazionale di Anci Giovani, l’associazione<br />

che riunisce i Comuni italiani. Un piccolo<br />

esercito di tenacissimi che per due giorni si<br />

è confrontato su alcuni temi fondamentali<br />

della vita politica e amministrativa del nostro<br />

Paese. Non una passerella di personaggi, ma<br />

un palcoscenico che ha messo l’uno accanto<br />

all’altro personalità come Giorgia Meloni,<br />

ministro della Gioventù del Pdl e Matteo<br />

Renzi, sindaco di Firenze e volto emergente,<br />

insieme al monzese Pippo Civati, del Partito<br />

Democratico. ><br />

N.55 M C<br />

33


La Brianza era rappresentata dall’assessore<br />

alle Pari opportunità e Politiche giovanili<br />

del Comune di <strong>Monza</strong>, Martina Sassoli, che<br />

di recente è stata scelta come coordinatore<br />

per la Lombardia di Anci Giovani. «È stata<br />

un’esperienza entusiasmante - racconta la<br />

Sassoli - I delegati rappresentavano gli oltre<br />

24 mila eletti nei Comuni di tutta Italia e<br />

per due giorni si è discusso senza ipocrisie<br />

e con grande preoccupazione circa lo stato<br />

di salute della politica italiana». Il quadro<br />

che ne è emerso, se da una parte potrebbe<br />

preoccupare, dall’altra apre squarci inattesi:<br />

«Taormina è stata la fotografia di un’Italia<br />

giovane e impegnata, disillusa e realista –<br />

prosegue - che non rinuncia a sperare, ma<br />

che non ha nemmeno timore di ammettere<br />

che, oggi, per riuscire a essere candidati<br />

bisogna avere qualche santo in paradiso e<br />

che la meritocrazia è ancora un obiettivo da<br />

raggiungere più che un metodo di scelta della<br />

nuova classe dirigente». Accanto a questo,<br />

anzi, nonostante questo, a vincere sono stati<br />

l’ottimismo e la voglia di essere propositivi.<br />

Sul tavolo del convegno sono approdati temi<br />

WHAT’S ON<br />

34 M C<br />

N.55<br />

come la lotta alla criminalità, con la proposta<br />

che ogni Comune si costituisca parte civile<br />

nei processi contro il crimine organizzato,<br />

e la riduzione del numero dei parlamentari<br />

prima dell’applicazione del decreto<br />

Lanzillotta. Proposta anche l’istituzione di<br />

un’anagrafe pubblica degli eletti per favorire<br />

la trasparenza. «A mio avviso uno dei dati più<br />

significativi – continua l’assessore Sassoli<br />

- è stata la dimostrazione di compattezza<br />

generazionale. Tutti i delegati, di destra o<br />

sinistra che fossero, sono stati accolti con<br />

entusiasmo. Nessuno è caduto nella trappola<br />

del giovanilismo, sfrontato e ipocrita, e<br />

neppure in quella delle cosiddette quote verdi,<br />

i posti che eventualmente dovrebbero essere<br />

destinati agli under 35 nelle competizioni<br />

elettorali. La volontà univoca è stata quella<br />

di dimostrare la capacità e la preparazione<br />

e di favorirla in un processo di crescita che<br />

significa anzitutto la possibilità di pensare al<br />

ricambio generazionale in termini concreti».<br />

Non a caso l’Assemblea si è conclusa con<br />

un motto comune: i giovani non sono solo il<br />

futuro, ma sono soprattutto il presente.<br />

L’assessore Martina<br />

Sassoli con Matteo Renzi<br />

sindaco di Firenze


WHAT’S ON<br />

Fiera di <strong>Monza</strong>:<br />

promossa<br />

La tradizionale esposizione di <strong>Monza</strong><br />

e Brianza trova l’agognata sede:<br />

ad accogliere l’evento 2010 gli spazi<br />

dell’Autodromo di <strong>Monza</strong>, dove anche<br />

le idee viaggiano ad alta velocità<br />

Da sinistra il giornalista<br />

sportivo Gino Bacci,<br />

Luigi Moretti, presidente<br />

della Fiera, Alberto<br />

Vannucci, coordinatore<br />

di un settore della Fiera<br />

e Carlo Gaeta, giornalista<br />

Eventi<br />

di Francesco Pozzi<br />

Una ventata di aria fresca e di novità<br />

preannuncia la 23esima edizione<br />

della Fiera di <strong>Monza</strong> e Brianza che<br />

dai capannoni di via Stucchi, approderà negli<br />

immensi spazi dell’Autodromo Nazionale<br />

di <strong>Monza</strong>. Patrocinato dal Comune, dalla<br />

Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza e dall’Unione<br />

Commercianti, l’evento, in programma dal 30<br />

ottobre al 2 novembre, presenterà un programma<br />

innovativo e ricco di sorprese. Tra le altre, il<br />

Motor<strong>Monza</strong>, dove sarà possibile sperimentare<br />

alcuni veicoli. Una rassegna di concerti e di<br />

spettacoli musicali animeranno il Festival<br />

della Musica, mentre per tutti gli amanti della<br />

velocità e delle prove adrenaliniche si terranno<br />

dimostrazioni di drifting all’interno del Brianza<br />

Tuning Show.<br />

Per gli appassionati di sport ritorna a grande<br />

richiesta il Brianza Fighting Show, con<br />

combattimenti e competizioni di Thai Boxe.<br />

In occasione, poi, del Convegno Energia &<br />

Ambiente verranno comunicati i vincitori del<br />

Trofeo Fiera di <strong>Monza</strong>, del Premio Teodelinda<br />

e del Premio Sperada. Grande attenzione ai<br />

bambini che potranno testare le moto da trial e<br />

i go-kart, affidandosi alla Scuola Avviamento<br />

Trial. Per gli amanti della buona tavola, infine,<br />

ci sarà il Salone del Gusto, dove verranno<br />

proposti prodotti tipici regionali, alla scoperta di<br />

nuovi sapori e particolari ricette.<br />

N.55<br />

M C<br />

35


Il vento dell’innovazione<br />

soffia sull’Autodromo<br />

Si è svolta,<br />

dal 27 al 30 maggio, la terza edizione<br />

della manifestazione organizzata<br />

negli spazi della pista cittadina.<br />

Ecologia, ambiente, energie rinnovabili,<br />

ma non solo. Spazio anche<br />

al benessere e alla famiglia<br />

WHAT’S ON<br />

36 M C<br />

N.55<br />

Aria Nuova 2010<br />

a cura della redazione<br />

Tecnologia, attenzione per l’ambiente,<br />

ma anche benessere e salute. Aria<br />

Nuova 2010, una vera girandola di<br />

colori e di attrazioni. Così si è presentata<br />

all’appuntamento, dal 27 al 30 maggio,<br />

l’edizione numero tre della manifestazione<br />

organizzata all’Autodromo Nazionale<br />

<strong>Monza</strong>, di cui <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> è stata media<br />

partner, divenuta ormai sinonimo di mobilità<br />

sostenibile, trasporto ed energie alternative<br />

in un contesto speciale qual è la storica pista<br />

cittadina. Un luogo che da sempre significa<br />

velocità, ma che, in realtà, dal 1922 è anche<br />

centro nevralgico della sperimentazione e<br />

progettazione. Il guard rail, l’asfalto drenante<br />

e la telemetria, alla base del moderno telepass,<br />

sono nati proprio qui. Ben oltre, dunque, la<br />

Formula Uno, l’Autodromo si è trasformato in<br />

polo scientifico dove si studiano e si realizzano<br />

progetti indirizzati sia al mondo dell’ambiente<br />

che della sicurezza con il supporto di<br />

aziende partner. E Aria Nuova è una delle<br />

sue maggiori vetrine. La manifestazione ha<br />

mantenuto anche quest’anno quasi inalterata<br />

la sua formula originale con quattro giorni di<br />

convegni, approfondimenti, dibattiti, attività<br />

in pista, gare per auto ecologiche e momenti<br />

di festa per tutta la famiglia. Un momento<br />

di incontro e dialogo tra tecnologia, ricerca,<br />

divertimento e apprendimento nello spirito<br />

che anima l’Autodromo. Un appuntamento<br />

che, sin dalla sua prima edizione, ha ricevuto<br />

il sostegno e l’approvazione di Regione<br />

Lombardia, da sempre sensibile ai temi della<br />

sostenibilità e dell’ambiente e che ha trovato<br />

nella struttura di <strong>Monza</strong> capacità, impegno e<br />

volontà nel portare avanti una politica per la<br />

sostenibilità fatta non di parole, ma di progetti<br />

concreti, del JRC, il Joint Research Centre ><br />

WHAT’S ON<br />

N.55 M C<br />

37


WHAT’S ON<br />

38 M C<br />

N.55<br />

della Commissione Europea, e della FIA<br />

(Fédération Internationale de l’Automobile)<br />

che hanno offerto all’organizzazione il supporto<br />

scientifico e l’appoggio per la competizione<br />

sportiva. I visitatori hanno potuto osservare<br />

così da vicino i passi avanti compiuti nel settore<br />

automobilistico con le auto ecologiche messe a<br />

disposizione da numerose case automobilistiche<br />

come Peugeot, Volkswagen, Mazda e Subaru,<br />

solo per citarne alcune, e godersi un’apripista<br />

di prestigio con Tesla, l’auto americana<br />

ribattezzata la “Ferrari elettrica”. Un modello in<br />

grado di coprire 400 chilometri che negli Usa<br />

viene venduta su Internet a prezzi degni di tanto<br />

prestigio. Naturalmente non poteva mancare<br />

il modello di auto ad idrogeno realizzato da<br />

Sol e messo a disposizione del pubblico per<br />

sensibilizzare anche sulle nuove tematiche in<br />

materia di carburanti. Aria Nuova, come negli<br />

anni passati, ha organizzato in pista anche una<br />

serie di prove, senza dimenticare l’Ecorally<br />

che ha registrato oltre una cinquantina di<br />

iscritti, e la possibilità, venerdì, di visitare gli<br />

stabilimenti del Joint Research Centre di Ispra.<br />

Un’occasione per toccare con mano le ultime<br />

novità. Una particolarità di questa edizione<br />

2010 è stata l’inaugurazione degli spazi<br />

dedicati al benessere dedicate in particolare<br />

alle donne. L’area beauty è stata allestita<br />

nella Sala Regione Lombardia: truccatori,<br />

parrucchieri, massaggiatori e specialisti<br />

nei settori delle tecniche di rilassamento,<br />

naturopatia, shiatsu, trattamenti estetici non<br />

invasivi accanto a veri e propri stand dove fare<br />

acquisti grazie ad alcune delle più prestiose<br />

case del settore. Non solo. Per le partecipanti<br />

sono stati organizzati anche corsi di fotografia<br />

e di guida eco-compatibile. Aria Nuova ha<br />

pensato anche ai più piccoli con Bimbò, la città<br />

dei bambini che ha messo a disposizione 50<br />

manifestazioni ludico – educative per coniugare<br />

divertimento e crescita. L’evento è stata anche<br />

l’occasione per presentare l’Ambulanza Verde<br />

(così chiamata perché dotata di un sistema di<br />

alimentazione bimodale a gasolio e metano che<br />

consente di ridurre ion maniera significativa<br />

le emissioni inquinanti) dedicata a Ivo<br />

Marinato, commissario di percorso scomparso<br />

prematuramente dopo l’ultimo Rally di<br />

<strong>Monza</strong>, iniziativa voluta dai tre amici Monica<br />

Biagiotti, Roberto Bianchi e Alberto Dossi.<br />

Tirando le somme, dunque, un’innovazione<br />

a 360 gradi: sostenibilità, ambiente, energie<br />

rinnovabili, solidarietà e benessere per sé e<br />

per tutta la famiglia. Pensando ad un domani<br />

sempre più pulito. Con questi presupposti si<br />

è confermata la missione dell’Autodromo:<br />

pensare tecnologicamente al futuro della<br />

mobilità e dell’ambiente senza focalizzarsi<br />

solo sullo sport. E il vento della ricerca e del<br />

rispetto dell’ambiente hanno mosso sempre più<br />

la girandola di Aria Nuova 2010.


WHAT’S ON<br />

<strong>Monza</strong>Estate 2010<br />

Se la musica è di scena<br />

L’assessore Andrea Arbizzoni svela le tante novità di questa edizione.<br />

Da Carmen Consoli a Pat Metheny, una stagione per veri intenditori<br />

di Arianna Giovenzana<br />

Formula vincente non si cambia.<br />

<strong>Monza</strong>Estate torna anche quest’anno<br />

all’ombra di Villa Reale. Musica<br />

di livello e spettacoli davvero per tutti i<br />

gusti. Ricercati e pop, rock e melodico, con<br />

tante sorprese. L’iniziativa, come sempre,<br />

è targata Comune di <strong>Monza</strong> e rientra tra le<br />

proposte previste per la bella stagione. A<br />

parlarne con <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong>, media partner<br />

della manifestazione, è l’assessore al<br />

Turismo e Spettacolo, Andrea Arbizzoni, al<br />

suo “debutto” come organizzatore.<br />

Qual è la filosofia di <strong>Monza</strong>Estate per<br />

l’anno 2010?<br />

«Anche per quest’anno il nostro obiettivo è<br />

quello di dar vita ad una manifestazione che<br />

sia di forte impatto e che, pur rinnovandosi,<br />

riesca a migliorarsi di continuo e ad essere<br />

all’altezza della prestigiosa location in cui<br />

è ambientata. Per l’estate 2010 la scelta<br />

degli artisti che si esibiranno è ricaduta<br />

su quelli che più di altri avrebbero potuto<br />

elevare il tono della rassegna. Si partirà l’8<br />

luglio con il concerto di Ludovico Einaudi,<br />

compositore e pianista di fama mondiale che<br />

si era già esibito a <strong>Monza</strong> circa un mese fa;<br />

a seguire i Jethro Tull, un gruppo storico<br />

che con la sua musica per veri intenditori<br />

è da quaranta anni sulla cresta dell’onda e<br />

che, insieme al Pat Metheny Group, eleverà<br />

il palco sonoro dell’evento. A chiudere la<br />

scena, le esibizioni di altri due talentuosi<br />

artisti quali Cristiano De Andrè e Carmen ><br />

N.55 M C<br />

39


WHAT’S ON<br />

Nella pagina precedente,<br />

Andrea Arbizzoni.<br />

Sopra, l’esibizione della<br />

rock band Negrita<br />

del luglio scorso<br />

40 M C<br />

N.55<br />

Consoli che saranno apprezzati sicuramente<br />

anche da fasce di età più giovani».<br />

Quali sono i punti di forza di questa<br />

iniziativa?<br />

«Innanzitutto la location, molto<br />

probabilmente se gli spettacoli avessero una<br />

“<br />

Gli spettatori vengono a <strong>Monza</strong><br />

per assistere ai concerti<br />

e per apprezzare le bellezze<br />

della città che li ospita<br />

scena diversa da quella della Villa Reale,<br />

difficilmente si riuscirebbe ad eguagliare<br />

l’atmosfera e il fascino che si trovano in<br />

questo luogo storico e prestigioso. È un<br />

contesto che ben si adegua a molte iniziative<br />

della stagione più calda come ad esempio<br />

il cinema sotto le stelle, il cui successo è<br />

sempre garantito. Il trait d’union e il valore<br />

aggiunto rimane la Villa. Naturalmente se<br />

portassimo queste esibizioni in luoghi come<br />

lo stadio di <strong>Monza</strong> ci sarebbe la possibilità<br />

di richiamare l’attenzione di un numero più<br />

elevato di spettatori, ma si perderebbe la<br />

magia che contraddistingue i luoghi reali».<br />

In che modo <strong>Monza</strong>Estate può essere<br />

considerata un’occasione di crescita per la<br />

nostra città?<br />

«Per prima cosa è importante parlare non<br />

solo di <strong>Monza</strong>, ma di tutta la Brianza; i<br />

gruppi che si esibiranno porteranno un<br />

pubblico non solo esclusivamente monzese,<br />

ma proveniente anche da territori più distanti<br />

dal nostro. L’obiettivo che sta all’origine di<br />

tutto è proprio quello che trova nel turismo<br />

una sua risposta; gli spettatori vengono<br />

a <strong>Monza</strong> per assistere ai concerti e allo<br />

stesso tempo possono apprezzare le bellezze<br />

della città che li ospita. Nonostante sia una<br />

manifestazione di breve durata può quindi<br />

avere una grandissima valenza ed è perciò<br />

importante portare avanti questa filosofia<br />

che si presenta, sicuramente, come quella<br />

vincente».<br />

Per quali ragioni i concerti di quest’anno<br />

non “sfrutteranno” più gli spazi<br />

retrostanti alla Villa?<br />

«Ci sono state alcune valutazioni da fare,<br />

abbiamo individuato dei pro e dei contro<br />

riguardo all’utilizzo di quella determinata<br />

zona visto che si trova proprio a ridosso<br />

della Villa. Abbiamo quindi ritenuto<br />

fosse un gesto responsabile da parte<br />

dell’Amministrazione un maggiore rispetto<br />

per quei luoghi che durante tutto il periodo<br />

estivo vengono già utilizzati in maniera<br />

massiccia. Anche dal punto di vista sportivo<br />

la Villa ospiterà, infatti, molti altri eventi<br />

come ad esempio la presentazione ufficiale<br />

da parte di Dino Meneghin della squadra<br />

della nazionale di basket il 28 e 29 di giugno<br />

e la tappa di chiusura del Giro d’Italia<br />

femminile l’11 luglio».<br />

Cosa ci può dire della possibile presenza<br />

in concerto di Mario Biondi a <strong>Monza</strong> Più,<br />

prevista per il prossimo settembre? Ed<br />

oltre a lui, ci saranno altre sorprese?<br />

«Credo di poter affermare che, grazie<br />

all’impegno di Scenaperta e di Luca<br />

Magni, il cantante siciliano ci sarà! Infatti<br />

<strong>Monza</strong>Più, grazie ad una collaborazione con<br />

la Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza, quest’anno<br />

sarà più ricca. Per quanto riguarda le altre<br />

“sorprese” siamo ancora in una fase di<br />

definizione del programma, ma sicuramente<br />

non mancheranno».<br />

Quali sono le aspettative nel programma<br />

di quest’anno?<br />

«Il bilancio della scorsa stagione è stato<br />

certamente positivo; quest’estate grazie a<br />

un palco di maggior prestigio, ci auguriamo<br />

possa andare addirittura meglio. Le novità<br />

saranno davvero moltissime: al termine di<br />

questi concerti vi sarà, infatti, per la prima<br />

volta a <strong>Monza</strong>, il Brianza Blues Festival,<br />

tre giornate dedicate a questo genere e<br />

ambientate a Villa Reale: Speriamo che<br />

possano diventare un evento caratterizzante<br />

per il nostro territorio».<br />

WHAT’S ON<br />

A sinistra, un’intensa<br />

espressione<br />

di Carmen Consoli<br />

Sotto, la locandina<br />

dell’edizione 2010<br />

di <strong>Monza</strong> Estate.<br />

La sorpresa è Mario<br />

Biondi, ultima star<br />

ad illuminare il cortile<br />

della Villa Reale<br />

N.55 M C<br />

41


In divisa vicino ai cittadini<br />

Una vocazione<br />

che viene premiata<br />

L’evento ha coinvolto tutti i settori<br />

delle Forze dell’ordine cittadine.<br />

Il 5 maggio scorso, la consegna<br />

delle targhe<br />

a cura della redazione<br />

Da dieci anni a questa parte il Lions <strong>Club</strong><br />

<strong>Monza</strong> Duomo consegna le targhe al<br />

merito alle Forze dell’Ordine. Così,<br />

anche il 5 maggio scorso, nei saloni dell’Hotel<br />

de La Ville sono stati premiati i numerosi<br />

rappresentanti che hanno saputo distinguersi nel<br />

corso della loro carriera per professionalità, senso<br />

del dovere e compimento di gesta coraggiose.<br />

Tanti esempi di dedizione e senso civico da parte<br />

di chi ha scelto di dedicare la propria vita al<br />

servizio degli altri.<br />

Da sinistra, Eugenio Barisano (Vigili del Fuoco), Capitano Luigi D’Ambrosio (CC di <strong>Monza</strong>), Capitano Gianmarco Buglioni (G.di F. <strong>Monza</strong>), Commissario<br />

capo della Polizia locale Gerardo Esposito, l’assessore provinciale Luca Talice, il prefetto Roberto Saccone, Carmen Bonfanti, presidente <strong>Club</strong>, Colonnello<br />

Giuseppe Spina (Gruppo CC di <strong>Monza</strong>), Francesco Scalise, Dirigente P.S. di <strong>Monza</strong>, Angelo Sais Vice Dirigente PS di <strong>Monza</strong>, Felice Camesasca, membro Staff<br />

Distrettuale e Addetto Stampa.<br />

WHAT’S ON<br />

42 M C<br />

N.55<br />

Da sinistra, Luigi D’Ambrosio, Francesco Scalise,<br />

Gerardo Esposito e Angelo Sais<br />

Carmen Bonfanti, presidente <strong>Club</strong><br />

Da sinistra, Gerardo Esposito e Davide Calò<br />

Vice Brigadiere David Nicoletti<br />

Da sinistra, Gianmarco Buglioni e Gerardo Silvestro<br />

Da sinistra, Pierluigi Mauri, Davide Calò, Roberto Broserà, Carmen Bonfanti,<br />

Enza Cellamare, David Nicoletti, Gerardo Silvestro, e Felice Camesasca<br />

Da sinistra, Eugenio Barisano con Pierluigi Mauri<br />

Da sinistra, Roberto Broserà, Francesco Scalise<br />

ed Enza Cellamare, Assistente P.S.<br />

WHAT’S ON<br />

N.55 M C<br />

43


Dottor Dobermann<br />

Dal primo esemplare, Cito, deriva il nome dell’allevamento<br />

che oggi fa del miglior manager sanitario lombardo il portavoce<br />

di una passione per la razza tedesca, ingiustamente considerata<br />

aggressiva a causa delle mode che spesso “condizionano” anche i cani<br />

WHAT’S ON<br />

44 M C<br />

N.55<br />

Pietrogino Pezzano<br />

Molto conosciuto in Brianza per il suo<br />

ruolo di direttore generale dell’Asl,<br />

Pietrogino Pezzano gode di fama<br />

internazionale quando si parla di cani. Il miglior<br />

manager della Lombardia in campo sanitario, come<br />

emerso dalla recente classifica stilata dal Pirellone,<br />

è un noto allevatore di Dobermann. Una passione<br />

che è anche un grande amore per la razza e che lo<br />

ha portato dal 1980 a ricoprire il ruolo di presidente<br />

dell’Associazione nazionale amatori Dobermann,<br />

una realtà che oggi conta circa 2.000 soci in tutta<br />

Italia, e di vice presidente dell’Internazionale<br />

Dobermann <strong>Club</strong>, ente presente in 30 paesi<br />

del mondo. I suoi cani, tutti discendenti di un<br />

di Simona Calvi<br />

meraviglioso esemplare da cui ha preso il nome<br />

l’allevamento “del Citone”, vivono insieme a lui<br />

nella sua casa in Brianza.<br />

Da dove nasce questa passione?<br />

«È nata da quando ero piccolo, ho sempre avuto<br />

dei cani sin da giovane. Poi, in età adulta, ho preso<br />

il mio primo Dobermann che si chiamava Cito.<br />

E’ stato il capostipite di otto generazioni tra cui<br />

Ginettu, all’anagrafe Gino Gomez, che ora ha dodici<br />

anni, ma ha vinto tutto quello che si poteva vincere.<br />

Non credevo nelle fole che si raccontavano sui<br />

Dobermann e ho imparato ad apprezzarne le grandi<br />

qualità, l’adattabilità oltre alle doti fisiche».<br />

44<br />

Purtroppo i Dobermann hanno patito di una<br />

brutta nomea per lungo tempo…<br />

«Questo è dipeso da due motivi: il primo è che<br />

i Dobermann erano i cani utilizzati dalle SS. Il<br />

secondo è legato alla moda. Tra la metà degli anni<br />

Sessanta e l’inizio degli anni Settanta erano usciti<br />

dei film con dei Dobermann protagonisti. Le mode<br />

creano mercato e la razza, che fino a quel momento<br />

contava 170 iscritti all’Enci, è balzata a 9.000. Il che<br />

significa che i cani esistenti erano almeno 15.000.<br />

Il problema è che tutte le razze, se selezionate male,<br />

si alienano e da quelle selezioni fatte male sono nati<br />

cani paurosi, insicuri e quindi aggressivi. Un cane<br />

insicuro è un cane che può mordere».<br />

E’ stato un lavoro duro riportare questa razza<br />

alla cosiddetta normalità?<br />

«Dagli anni Ottanta in poi il nostro lavoro è<br />

stato quello di impostare la selezione. Oggi se<br />

un allevatore vuole far riprodurre un cane, deve<br />

superare una serie di test relativi a situazioni in cui il<br />

cane stesso si imbatte di frequente in città. Se supera<br />

le prove, allora si può riprodurre».<br />

Questa selezione a che risultati ha portato?<br />

«Che i Dobermann che nascono in Italia sono cani<br />

equilibrati. Del resto, è avvenuto lo stesso con<br />

razze come i Rottweiler, che da 3.000 sono passati<br />

in un lampo a 6.000 iscritti all’Enci, e i Pitbull.<br />

Bisogna capire che è la natura stessa ad imporre<br />

una selezione molto forte e l’uomo deve riuscire a<br />

fare qualcosa di simile. Certamente non si tratta di<br />

produrre scatolette».<br />

Al di là degli aspetti tecnici, quali sono i ricordi<br />

più belli legati ai suoi cani?<br />

«Sono molti, se dovessi raccontarli tutti non<br />

basterebbe una giornata... sicuramente ricordo<br />

una femmina che è riuscita a diventare campione<br />

assoluto, ossia bellezza e lavoro, o ancora Gino<br />

Gomez che nel 2002 ha superato la selezione<br />

tedesca, particolarmente severa. La verità è che<br />

riescono a sorprendermi sempre per la loro capacità<br />

di comprendere il mio umore o quello che succede.<br />

Se mi preparo a partire se ne accorgono. Ho fatto<br />

anche delle prove, lasciando una valigia accanto alla<br />

porta come se partissi. Ma comprendono sempre<br />

se è vero o no. Un aneddoto curioso riguarda il mio<br />

primo Dobermann, Cito. Una volta vennero dei<br />

bambini a trovarci. Erano in giardino e giocavano<br />

con lui. A dire la verità gliene fecero di tutti i colori<br />

“<br />

I cani non sono giocattoli.<br />

Servono tempo e impegno<br />

per accudirli. Non sono nati<br />

per stare legati o chiusi in casa<br />

per ore. Ad un certo punto Cito li lasciò, venne da<br />

me, mi guardò e mi mostrò i denti. Voleva dirmi di<br />

farli smettere…».<br />

Cani e bambini, un argomento divenuto spesso<br />

oggetto di informazioni sbagliate e di paure…<br />

«Uno dei problemi fondamentali è che spesso i<br />

bambini vengono preservati dal contatto con il cane.<br />

In realtà bisognerebbe far comprendere al cane il<br />

ruolo dei bambini all’interno della famiglia. Il cane<br />

è un animale dalla socialità molto spiccata, una volta<br />

che ha capito il suo ruolo vi si adegua. Questo non<br />

vale soltanto per i bambini, ma in generale. Il cane<br />

va educato con poche e semplici regole. Ogni gesto<br />

di violenza, invece, è assolutamente inutile».<br />

Ritiene ci sia ancora poca informazione<br />

sull’educazione e sul rapporto con i cani?<br />

«Come dicevo, il cane è un animale sociale, che<br />

va educato con pazienza. Inoltre nel passaggio dal<br />

cortile alla casa si sono modificati i rapporti tra<br />

l’animale e il padrone. E purtroppo questo porta<br />

spesso agli abbandoni. In Italia va ancora bene<br />

perché i cani abbandonati vanno in canile. Negli<br />

Stati Uniti, invece, i randagi vengono uccisi. Una<br />

ricerca pubblicata da un’università dell’Alabama di<br />

recente spiegava che ogni anno ci sono 12 milioni di<br />

cretini che prendono un cucciolo e poi si accorgono<br />

di non poterlo tenere».<br />

Cosa direbbe a chi vuole abbandonare il proprio<br />

cane?<br />

«Non posso pronunciare certe parole. Però posso<br />

dare un consiglio a chi vuole acquistare un cane:<br />

ricordatevi che un cane non è un giocattolo e che<br />

avere un cane significa impegnarsi per accudirlo. Il<br />

cane è un essere intelligente e sensibile che non è<br />

nato per vivere legato ad una catena o chiuso in una<br />

casa. Queste, però, sono valutazioni che bisogna<br />

fare prima di acquistarlo o adottarlo e non dopo».<br />

WHAT’S ON<br />

Il direttore generale<br />

dell’Asl è testimonial<br />

d’eccezione<br />

della campagna<br />

antiabbandono<br />

di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />

N.55 M C<br />

45


WHAT’S ON<br />

MONZA CLUB CONTRO<br />

L’ABBANDONO DEI CANI<br />

Incrocio cane da<br />

pastore, taglia medio-grande,<br />

età 1 anno. Chippato e da sterilizzare;<br />

piuttosto timido<br />

e tranquillo.<br />

Un cane equilibrato, si apre<br />

molto quando si sente sicuro<br />

del contatto.<br />

><br />

Bull mastiff, di 11 mesi.<br />

Femmina da sterilizzare, microchippata.<br />

Taglia gigante, molto socievole ed<br />

equilibrata. Necessita grandi spazi.<br />

Cucciolona bionda; anno di<br />

nascita 2008. Microchippata,<br />

vaccinata e sterilizzata. è un<br />

cane molto socievole con<br />

le persone, ma anche molto<br />

esuberante; cerca un affido<br />

tranquillo con persone<br />

molto pazienti. Tassativo<br />

giardino.<br />

Per informazioni sulle possibilità di adozione, anche a distanza, dei nostri<br />

amici animali, rivolgersi all’Enpa di <strong>Monza</strong>. Scrivere a: adozioni.enpa@enpa.org,<br />

canile@enpamonza.it o telefonare al numero 039 835623.<br />

46 M C<br />

N.55<br />

ISADORA<br />

Indio<br />

MARGOT<br />

Segugi italiani di anni 6, entrambi microchippati e sterilizzati.<br />

Abbandonati legati a un palo in centro <strong>Monza</strong>.<br />

Cercano casa insieme.<br />

Molto docili, necessitano un giardino. Non con piccoli animali.<br />

Non sono cacciatori.<br />

BOBO<br />

DAVE<br />

CHARLOTTE<br />

Incroci di border collie. Età:10 mesi.<br />

Fratello e sorella, entrambi microchippati<br />

e sterilizzati, molto socievoli e<br />

buoni. Necessitano<br />

di un giardino, amano muoversi e correre.<br />

Sono molto uniti, sarebbe gradito<br />

affidarli insieme.


WHAT’S ON<br />

Ecologia<br />

Dalle sorgenti brianzole<br />

sgorga il risparmio<br />

Rinunciare alle bottiglie di plastica a favore delle più ecologiche caraffe.<br />

Questa l’iniziativa di Brianzacque che sta riscuotendo nelle scuole del territorio<br />

un ottimo successo. La filosofia: basta sprechi e attenzione all’ambiente<br />

di Simona Calvi<br />

Sindaci, presidi e soprattutto studenti,<br />

uniti con un obiettivo comune: ridurre<br />

gli sprechi e diffondere una cultura<br />

ambientalista. Una filosofia che si sta rivelando<br />

vincente quella lanciata da Brianzacque con<br />

l’iniziativa “L’acqua del sindaco” che lo scorso<br />

26 maggio ha portato alla premiazione di nove<br />

istituti del territorio. La cerimonia di premiazione<br />

si è svolta a Seregno nelle aule dell’Istituto<br />

comprensivo “Gianni Rodari”. Sul podio i<br />

rappresentanti di Brianzacque, il presidente<br />

Filippo Carimati e la vicepresidente Francesca<br />

Gavazzi, l’assessore provinciale all’Ambiente,<br />

Fabrizio Sala e i sindaci di Seregno, Giacinto<br />

Mariani e di Desio, Giampiero Mariani, oltre ai<br />

presidi delle nove scuole premiate.<br />

Per tutti un “Certificato blu”, riconoscimento a<br />

chi ha deciso di abbattere l’utilizzo delle bottiglie<br />

di plastica a favore della più ecologica caraffa.<br />

Quello che potrebbe sembrare solo un piccolo<br />

gesto, in realtà, rappresenta un vero risparmio.<br />

In totale, infatti, il mancato uso dei contenitori<br />

in plastica ha portato ad un risultato importante:<br />

l’abbattimento di 103.797 chilogrammi di<br />

anidride carbonica. Per effettuare la stima<br />

Brianzacque ha considerato l’intero ciclo di<br />

vita della bottiglia, dall’acquisizione delle<br />

materie prime fino alla fine. In particolare, il<br />

Servizio qualità, ambiente, sicurezza della local<br />

utility brianzola ha tenuto conto del consumo<br />

energetico associato alla formazione del prodotto,<br />

alla lavorazione, al trasporto, all’utilizzo e<br />

al consumo. Parametri che, insieme, hanno<br />

consentito di stabilire che ogni bottiglia da un<br />

litro e mezzo di acqua comporta l’emissione<br />

in atmosfera di circa 800 grammi di anidride<br />

carbonica. Partendo da questo dato, è stata poi<br />

realizzata la stima per la mensa di ogni scuola<br />

valutando il numero di alunni e il rapporto<br />

allievi/bottiglia. È così che l’istituto Rodari<br />

ha risparmiato 11,8 chilogrammi di anidride<br />

carbonica, il Paccini di Sovico 16 chili, l’istituto<br />

Prati e il Tolstoj di Desio rispettivamente 9,7<br />

e 8,2 chilogrammi, il Mazzini di Gorgonzola<br />

ben 13 chili, il Rodari di Macherio 17,2, il Don<br />

Rivolta di Ceriano Laghetto è arrivato a 7,5 e<br />

il comprensivo di Albiate – Triuggio circa 17<br />

chilogrammi. In totale gli studenti che hanno<br />

partecipato a questa iniziativa sono stati 3.745.<br />

L’assessore provinciale Sala ha annunciato<br />

l’intenzione di estendere il progetto a tutti e 55 i<br />

Comuni della Provincia.<br />

«Con questa nuova iniziativa – spiega Carimati –<br />

vogliamo mettere in risalto e valorizzare le buone<br />

pratiche locali di sostenibilità ambientale. Non<br />

c’è classifica di arrivo. Qui hanno vinto tutti».<br />

N.55 M C<br />

47


Finanza etica<br />

La nuova anima<br />

del commercio<br />

Vendita solidale e produzione<br />

rispettosa dei valori della persona.<br />

Anche in Brianza i concetti<br />

di responsabilità sociale<br />

e di economia sostenibile<br />

stanno acquistando sempre più terreno.<br />

E sempre più “appassionati”<br />

WHAT’S ON - FOCUS<br />

48 M C<br />

N.55<br />

di Simona Calvi<br />

Una poltrona per due. Chi ricorda<br />

questo celebre film, ricorderà<br />

certamente anche le figure di<br />

Randolph e Mortimer Duke che per un dollaro<br />

scommettono sulla vita dei protagonisti, il<br />

giovane rampante Dan Ackroyd e il povero<br />

Eddie Murphy, costretto a vivere di espedienti.<br />

E ricorderà soprattutto la lezione (leggi<br />

bancarotta) impartita alla fine della pellicola<br />

dalle vittime alla coppia di perfidi finanzieri.<br />

Degli stereotipi? Forse, ma non troppo. I casi<br />

recenti la dicono lunga sulle capacità di tenuta<br />

del mercato e la crisi mondiale ha sfornato<br />

più Eddie Murphy che Mortimer Duke. Ma da<br />

qualche anno la tendenza si sta invertendo e<br />

anche la Brianza ha iniziato ad interrogarsi sui<br />

temi della sostenibilità, della responsabilità e<br />

della possibilità di produrre senza danno. In<br />

una parola, di eticità applicata all’economica<br />

e alla finanza. Una realtà che di recente ha<br />

trovato anche un luogo fisico dove ritrovarsi<br />

grazie ad un’iniziativa organizzata da Caritas<br />

<strong>Monza</strong>. La prima edizione della Fiera dell’Altra<br />

Economia, progetto inserito nella più vasta<br />

campagna di Caritas Europa intitolata “Zero<br />

Poverty”, ha attirato centinaia di visitatori e<br />

soprattutto decine di aziende, piccoli negozi e<br />

realtà che da tempo operano seguendo questi<br />

criteri. Una carrellata che, citando Sergio<br />

Venezia del Distretto di Economia Solidale<br />

della Brianza, è anche un “arcobaleno di<br />

colori”. «L’economia solidale – spiega Fabrizio<br />

Annaro, responsabile Comunicazione per<br />

Caritas <strong>Monza</strong> – è un movimento che vuole<br />

rivoluzionare l’odierno pensiero economico per<br />

invertire la rotta e abbandonare il postulato della<br />

massimizzazione del profitto per sostituirlo con<br />

la massimizzazione della giustizia, giustizia<br />

che può nascere e consolidarsi solo con scambi<br />

equi e solidali». Un assunto fondamentale<br />

per comprendere questo cambio di visuale<br />

è che non si tratta della demonizzazione del<br />

mercato, ma del richiamo ad un principio<br />

che anche Papa Benedetto XVI ha inserito<br />

nell’enciclica “Caritas in Veritate”: la fiducia.<br />

Fiducia tra operatori, tra produttori e clienti, tra<br />

imprenditori e lavoratori. C’è anche un altro<br />

sostantivo che può fare al caso: sobrietà. Parola<br />

di don Roberto Davanzo, direttore di Valori,<br />

una rivista dedicata proprio alla finanza etica:<br />

«Sobrietà – spiega – non significa negare le<br />

gioie della vita oppure votarsi ad una vita di<br />

stenti e sacrifici, ma condivisione, disponibilità<br />

di beni e pari opportunità, non solo per se<br />

stessi, ma anche per gli altri, in una parola –<br />

conclude don Davanzo – uscire da un’idea<br />

egoistica, individualistica dell’esistere». E<br />

guardando alla varietà delle realtà che popolano<br />

la Brianza si scopre che l’idea di economia etica<br />

sfugge anche ad un altro stereotipo, ossia al<br />

fatto che possa maturare soltanto o addirittura<br />

esclusivamente in settori come i servizi alla<br />

persona. Al contrario, nel nutrito panorama<br />

brianzolo si scoprono aziende artigiane,<br />

cooperative agricole, ma anche società per lo<br />

sviluppo e la gestione aziendale, la ricerca di<br />

fonti di energia alternative o vere e proprie<br />

finanziarie. Un esempio della filosofia che sta<br />

alla base di questa nuova forma di economia è<br />

l’esperienza maturata da Mina Volpe, titolare di<br />

“Le calze natura”, un’azienda di Brugherio che<br />

produce calze unicamente con cotone biologico:<br />

«La nostra è una produzione limitata – racconta<br />

– all’incirca 20mila paia di calze l’anno. Ma<br />

il nostro obiettivo è quello di lavorare solo<br />

con materiali naturali, prodotti in un contesto<br />

rigorosamente etico». La produzione brugherese<br />

partecipa al progetto promosso dalla Fondazione<br />

Biore che a sua volta fa capo alla multinazionale<br />

svizzera Remei: «Remei è una delle imprese<br />

mondiali più impegnate – precisa Mina Volpe –<br />

la coltivazione del cotone, in India, avviene nel<br />

rispetto delle persone e dell’ambiente. Non c’è<br />

utilizzo di pesticidi, che avvelenano la salute<br />

dei contadini e nessun bambino viene utilizzato<br />

per la raccolta. Personalmente so che quando<br />

compro questo filato, metto un soldino in questo<br />

bellissimo progetto». La scelta di Mina Volpe è<br />

stata in un certo senso un coup de foudre e senza<br />

dubbio non è maturata sulla base di interessi<br />

principalmente economici: «Diciamo che non<br />

ci arricchisce e quando si intraprende questa<br />

strada ne si è consci. È piuttosto un lavoro che<br />

dà piacere, che non è facile perché la gente deve<br />

ancora entrare in questa mentalità. I margini di<br />

chi fa produzione in questo modo sono di norma<br />

><br />

WHAT’S ON - FOCUS<br />

N.55 M C<br />

49


WHAT’S ON - FOCUS<br />

50 M C<br />

N.55<br />

venti o trenta volte inferiori alla produzione<br />

standard, mentre il filato biologico ad esempio<br />

costa circa quaranta volte in più. È una scelta<br />

però che ti fa stare bene – conclude – e che non<br />

si esaurisce nella produzione pura e semplice».<br />

L’acquisto o la fornitura di prodotti eticamente<br />

garantiti si accompagna, infatti, anche ad<br />

iniziative come la certificazione dei prodotti<br />

e la trasparenza nel prezzo. L’utente finale, in<br />

altre parole, è in grado di ripercorrere i passaggi<br />

conoscendone per ognuno i singoli costi. Che è<br />

poi quello che chiedono i Gas, ossia i gruppi di<br />

acquisto solidale, realtà che negli ultimi anni si<br />

sono sviluppate anche sul territorio brianzolo.<br />

In pratica, il meccanismo è quello degli acquisti<br />

“per quantità”, con la possibilità di incidere sul<br />

prezzo, ma soprattutto – ed è qui la differenza<br />

– di acquistare a prezzi vantaggiosi merce che<br />

proviene unicamente da una filiera controllata.<br />

Un esempio? Acquisto Fotovoltaico, un Gas<br />

che si occupa di produzione a chilometro zero,<br />

ma anche di temi ambientali come la possibilità<br />

di produrre detersivi naturali e non inquinanti.<br />

Ma in questo vasto panorama c’è anche chi è<br />

riuscito a trasformare un materiale destinato<br />

al macero in una fonte di produzione. E’ la<br />

monzese Rea, acronimo di Ricerche ecologiche<br />

applicate. Una società nata nel 1989 e formata<br />

da geologi e agronomi professionisti. Il loro<br />

progetto, in collaborazione con l’Associazione<br />

della pecora brianzola, sta permettendo infatti il<br />

recupero della lana che per questione di quantità<br />

troppo limitata era solitamente buttata, nella<br />

base per la creazione di stoffe, cappelli, feltro<br />

e abbigliamento: «Per la prima volta – spiega<br />

Mino D’Alessio di Rea – quest’anno siamo<br />

riusciti a realizzare un campionario e siamo<br />

gli unici fornitori all’interno di un progetto<br />

sulle fibre naturali realizzato con la Camera<br />

di Commercio di Milano. La filosofia è quella<br />

di non buttare via nulla, ma di valorizzare la<br />

lana prodotta sul territorio. Passo dopo passo<br />

abbiamo ricostruito l’intera filiera. Naturalmente<br />

– precisa – chi fa questo tipo di attività ha costi<br />

molto alti anche se noi cerchiamo di fare una<br />

politica di contenimento. Certamente possiamo<br />

offrire una serie di garanzie come la completa<br />

tracciabilità del prodotto». Un’iniziativa questa<br />

che ha permesso di rivitalizzare settori, aziende<br />

ed artigiani della Brianza monzese e lecchese<br />

che proprio per le dimensioni ridotte avrebbero<br />

rischiato la chiusura.<br />

Accanto al recupero della tradizione e la<br />

qualità “sicura” del prodotto, ci sono, per<br />

converso almeno due fattori che sembrano<br />

però condizionare la sua applicabilità su vasta<br />

scala: da una parte la possibilità di modificare<br />

sensibilmente i consumi incentivando l’acquisto<br />

di materiale proveniente dall’economia<br />

“controllata” e dall’altra, strettamente connessa,<br />

la capacità di contenere i costi di produzione.<br />

In altre parole, i prodotti eticamente garantiti<br />

costano di più. Un limite che tuttavia non<br />

frena affatto l’intraprendenza di chi ha deciso<br />

di percorrere questa strada. Anzi, proprio la<br />

diffusione di una maggiore cultura di tutela<br />

“<br />

«Non ci si arricchisce<br />

con questa scelta. È piuttosto<br />

un lavoro che ti fa stare bene»<br />

Mina Volpe<br />

dell’ambiente e dell’uomo ha spinto alla<br />

creazione di aziende e società specializzate in<br />

finanziamenti di carattere etico. A <strong>Monza</strong>, ad<br />

esempio, esiste la realtà di Git Banca Etica,<br />

mentre tra Milano e la Brianza si è sviluppata<br />

quella di Team Force for a Better World,<br />

specializzata nello sviluppo e la gestione<br />

aziendale. Per comprendere meglio quale sia<br />

l’impatto e il funzionamento della finanza etica,<br />

abbiamo voluto interpellare uno specialista<br />

del settore come Michele Calcaterra, docente<br />

dell’università Bocconi, uno dei primi studiosi<br />

in Italia a promuovere il tema etico applicato al<br />

mercato.<br />

WHAT’S ON - FOCUS<br />

Qui a fianco e nella<br />

pagina precedente,<br />

alcuni momenti<br />

della fiera dell’Altra<br />

economia organizzata<br />

da Caritas <strong>Monza</strong><br />

N.55 M C<br />

51


WHAT’S ON - FOCUS<br />

52 M C<br />

N.55<br />

Michele Calcaterra<br />

Sostenibilità<br />

significa più sicurezza<br />

Dall’inizio degli Anni Novanta<br />

si occupa di finanza sostenibile.<br />

Docente della Bocconi e vero<br />

esperto nel settore, ritiene che<br />

i titoli ad alto valore etico resistano<br />

meglio alla crisi economica<br />

di Simona Calvi<br />

Il curriculum parla da solo. Laureato<br />

in Economia aziendale all’Università<br />

Bocconi, professore nel programma<br />

MBA dello stesso ateneo, docente di<br />

Finanza aziendale nell’ambito dell’Istituto<br />

di Economia delle aziende industriali e<br />

commerciali. Ma Michele Calcaterra è<br />

anche di più. Accanto ad una brillante carriera<br />

in ambito finanziario e immobiliare, nel<br />

2000, con il professor Claudio Demattè, ha<br />

fondato E.Capital Partners Spa, una società<br />

che opera come advisor indipendente in<br />

attività di investment management per la<br />

progettazione e realizzazione di prodotti<br />

innovativi di gestione del risparmio come gli<br />

Oicr Sri ed i Benchmarck collegati – Ethical<br />

Index Managment Sistem - e, inoltre, è stato<br />

uno dei promotori del primo Osservatorio<br />

universitario sulle tematiche della finanza<br />

etica, Finetica, progetto in joint venture<br />

tra l’Università Bocconi e la Pontificia<br />

Università del Laterano. Con Sergio Lanza<br />

e Francesco Perrini ha pubblicato un libro<br />

dal titolo “Etica, finanza e valore d’impresa”.<br />

A lui abbiamo rivolto le nostre domande<br />

per comprendere cosa significa economia<br />

sostenibile, per capire su che linee di sviluppo<br />

si muove e se in un mercato caratterizzato<br />

da una grande instabilità, una speranza<br />

può arrivare proprio da un diverso modo di<br />

guardare all’economia. E la risposta sembra<br />

proprio che sia sì.<br />

Innanzitutto sgombriamo il campo da<br />

ogni possibile confusione. Quando si parla<br />

di finanza etica a cosa si fa riferimento<br />

esattamente?<br />

«Il termine etico può essere foriero di<br />

confusione. Preferisco riferirmi alla finanza<br />

sostenibile nell’ambito della quale si cerca di<br />

premiare l’eccellenza in termini di sostenibilità<br />

ambientale, sociale e di governance. I modelli<br />

di business, le aziende, che soddisfano dei<br />

requisiti di sostenibilità legati al paradigma<br />

ESG (Enviroment, Social, Governance),<br />

forniscono al mercato elementi di sicurezza e<br />

minore volatilità».<br />

Lei come è arrivato ad occuparsi di questo<br />

tema?<br />

«Ho iniziato ad occuparmi di finanza<br />

sostenibile agli inizi degli Anni Novanta in<br />

ambito universitario, all’università Bocconi,<br />

partecipando alla costituzione del primo<br />

Osservatorio universitario dedicato a queste<br />

tematiche, Finetica».<br />

Una definizione molto comune vuole che<br />

la finanza etica si rivolga soprattutto o<br />

comunque sia identificabile con persone<br />

dal forte credo religioso e ideale. Questo<br />

rispecchia la realtà in Italia e nel mondo?<br />

«In base a quanto più sopra affermato, il<br />

concetto di sostenibilità, più evoluto in termini<br />

finanziari rispetto a quello etico, sposa le<br />

filosofie di investimento di investitori che<br />

ricercano una bassa volatilità di portafoglio.<br />

Il rispetto di principi etico/morali che deriva<br />

da un concetto di esclusione settoriale alla<br />

base della costruzione di un portafoglio di<br />

investimento, invece, può essere più adeguato<br />

per quella categoria di investitori, come gli Enti<br />

religiosi, che desiderano evitare investimenti<br />

in settori in cui le aziende svolgono attività<br />

contrarie alla loro morale».<br />

Cosa significa selezionare gli investimenti<br />

in termini etici? E quali sono i criteri che li<br />

identificano come tali?<br />

«Data la definizione di finanza sostenibile,<br />

gli investimenti coerenti in tal senso sono<br />

quelli che soddisfano un rating minimo di<br />

sostenibilità, vale a dire gli investimenti<br />

in aziende con elevato profilo sociale di<br />

governance ed ambientale».<br />

Quali garanzie esistono oggi e quali controlli<br />

sull’effettiva eticità di un titolo su cui vado<br />

ad investire? Esistono rischi in questo senso e<br />

come si può evitarli?<br />

«Garanzie in senso stretto non se ne possono<br />

avere. Esiste, tuttavia, una categoria di operatori<br />

estremamente qualificati in grado di assegnare<br />

un rating di sostenibilità fortemente attendibile<br />

e che deriva da un paradigma di ricerca solido e<br />

verificabile».<br />

In Italia che percezione c’è del connubio tra<br />

eticità e finanza? Siamo un paese evoluto<br />

sotto questo profilo o dobbiamo ancora fare<br />

molta strada?<br />

«La finanza sostenibile comincia ad essere<br />

un punto di riferimento soprattutto per gli<br />

investitori istituzionali, ma non ancora per il<br />

mondo cosiddetto retail».<br />

Lei è uno dei più convinti sostenitori della<br />

necessità di creare un Benchmark etico<br />

europeo. Ci può spiegare il motivo e i<br />

benefici?<br />

«I benefici sono legati alla possibilità di misurare<br />

i ritorni finanziari e i livelli di rischio degli<br />

investimenti sostenibili. Benchmark sostenibili<br />

consentono di verificare, con adeguate serie<br />

storiche, un livello di rischio di portafoglio più<br />

contenuto rispetto ai portafogli tradizionali».<br />

Parliamo di crisi economica. Anche i titoli<br />

“etici” hanno subito gli scossoni del mercato?<br />

In caso affermativo quali e perché?<br />

«Tutte le aziende sono colpite dalla crisi.<br />

Diciamo che quelle con livelli di rating ESG<br />

elevato, dimostrano un livello di volatilità più<br />

contenuto perché il mercato le percepisce come<br />

più solide».<br />

La Brianza è una terra ricca di imprese tra<br />

cui numerose di grande eccellenza. Crede<br />

che sia un terreno fertile per diffondere una<br />

nuova cultura di investimento o, nel caso<br />

di aziende di piccole e medie dimensioni, di<br />

responsabilità sociale più diffusa?<br />

«La Brianza, come tutti i distretti industriali,<br />

deve essere un punto di riferimento per la<br />

diffusione della cultura della responsabilità<br />

sociale. Essere attenti al paradigma ESG,<br />

conviene. Ed il mercato premia la coerenza con<br />

migliori performance».<br />

WHAT’S ON - FOCUS<br />

N.55 M C<br />

53


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Carlo Crivelli<br />

«Ambiente<br />

e mercato<br />

sono il nostro<br />

piatto forte»<br />

A soli 29 anni è property manager<br />

a <strong>Monza</strong> e Cinisello di Gallerie<br />

Commerciali Italia Spa, la società<br />

leader del mercato immobiliare<br />

legato alla grande distribuzione<br />

che gestisce l’iper Auchan di via<br />

Lario. Con una missione: la tutela<br />

del verde e l’impegno sociale<br />

di Simona Calvi<br />

Mettere insieme ambiente e mercato,<br />

dialogare con la comunità in cui si<br />

è inseriti e promuoverne i valori e<br />

le eccellenze. Non è un’impresa facile. Eppure<br />

è questo che fa ogni giorno Carlo Crivelli, 29<br />

anni, una laurea alla Bocconi e una carriera tutta<br />

in salita. Originario di Altamura, in Puglia, da un<br />

anno e mezzo è a <strong>Monza</strong> dove ricopre l’incarico<br />

di property manager di Gallerie Commerciali<br />

Italia Spa, il colosso del settore immobiliare<br />

legato alla grande distribuzione italiana di<br />

proprietà per il 51 per cento di Auchan e per<br />

il restante della statunitense Simon Property<br />

Group. Crivelli gestisce la sezione immobiliare<br />

dell’ipermercato di via Lario, una realtà con<br />

caratteristiche del tutto singolari nel panorama<br />

dei centri commerciali italiani.<br />

Qual è la particolarità che contraddistingue<br />

l’insediamento monzese?<br />

«Quello dell’Auchan di <strong>Monza</strong> è stato un<br />

progetto importante sin dalla nascita perché<br />

l’obiettivo era creare un centro commerciale<br />

con tutte le caratteristiche tipiche di Auchan,<br />

ma anche che fosse il meno invasivo possibile<br />

sul territorio. L’obiettivo è stato raggiunto dal<br />

momento che è il primo centro commerciale in<br />

Italia interamente realizzato nel sottosuolo».<br />

Molti pensano che anche l’albergo che si<br />

trova sopra di voi faccia parte del centro<br />

commerciale…<br />

«In realtà non è così. Il centro Auchan si<br />

sviluppa soltanto nel sottosuolo. Il ragionamento<br />

è stato questo. L’area di via Lario e del Rondò<br />

dei pini è una delle zone in piena trasformazione<br />

di <strong>Monza</strong>. E’ situata all’incrocio di grandi vie<br />

di comunicazione, dalla stessa via Lario alla<br />

Strada Statale 36, e tra qualche anno vedrà<br />

nascere anche la nuova sede della Provincia di<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza. Proprio per questi motivi, la<br />

nostra idea è stata quella di inserirci nel modo<br />

più invisibile e silenzioso ed anzi offrendo, per<br />

converso, alla città un elemento di pregio in<br />

più: il parco che si sviluppa sopra la struttura<br />

commerciale. Si tratta di 70.000 metri quadrati<br />

privi di qualsiasi barriera architettonica<br />

intervallati da piccole piazze per permettere alle<br />

persone di rilassarsi ed incontrarsi».<br />

54 N.55<br />

CM<br />

Un Centro Commerciale eco-sostenibile?<br />

«Lo è sotto molti aspetti perché proprio la sua<br />

><br />

N.55<br />

CM 55


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

dislocazione sotterranea, oltre a non consumare<br />

territorio e a creare verde, permette anche<br />

un notevole risparmio energetico grazie al<br />

contenimento della dispersione termica, sia<br />

d’inverno che d’estate. In poche parole, un<br />

insediamento ad impatto zero con il valore<br />

aggiunto degli spazi aperti alla comunità».<br />

Parliamo di questo: voi state portando<br />

avanti numerosi progetti. Di recente avete<br />

siglato un accordo di partnership con gli<br />

Sharks di <strong>Monza</strong>, una delle prime squadre di<br />

wheelchair hockey d’Italia.<br />

«Sì, l’accordo è stato presentato lo scorso<br />

15 aprile e rientra tra i progetti che stiamo<br />

promuovendo all’interno dei nostri spazi. Come<br />

spiegavo, la filosofia di Gallerie Commerciali<br />

Italia e Auchan è quella di partecipare alla<br />

vita del territorio vivendone i numerosi aspetti<br />

insieme alle istituzioni, alle scuole e alle<br />

associazioni. Queste ultime, talvolta, hanno<br />

problemi di spazio e noi ci facciamo carico<br />

di questo. In un certo senso siamo anche<br />

dei media, considerando che mensilmente<br />

“<br />

Ambiente, tutela<br />

e risparmio energetico<br />

sono le parole d’ordine<br />

della nostra attività<br />

veniamo in contatto con circa 260mila<br />

persone. Richiamandomi a quanto detto da<br />

Edoardo Favro, direttore generale di Gallerie<br />

Commerciali Italia, si va oltre il concetto del<br />

puro servizio, ma si lavora per ampliare la<br />

sensibilità sociale e la condivisione sociale».<br />

Di recente avete promosso “Buio Buio”,<br />

un’altra iniziativa fortemente improntata alla<br />

sensibilizzazione sociale…<br />

«Buio Buio è stata una bellissima sorpresa,<br />

soprattutto dal punto di vista dell’accoglienza<br />

che ha ricevuto da parte dei nostri clienti. Risale<br />

all’ottobre scorso e l’obiettivo era quello di far<br />

comprendere alle persone cosa significa non<br />

possedere il bene della vista. I clienti provavano<br />

un percorso totalmente al buio utilizzando<br />

soltanto gli altri sensi. Quella di <strong>Monza</strong> era<br />

la tappa conclusiva di un tour italiano ed ha<br />

riscosso un grande successo. In un certo senso<br />

rappresenta bene la filosofia del gruppo. Noi<br />

crediamo così tanto nelle iniziative da portarle<br />

in tour ».<br />

E poi, naturalmente, ci sono i progetti<br />

sull’ambiente.<br />

«Questo è uno dei filoni più importanti che<br />

guidano le attività legate al centro commerciale<br />

e del resto si collega a quello che si diceva<br />

prima sull’impatto zero della struttura.<br />

Ambiente, tutela e risparmio energetico sono<br />

le parole d’ordine, tanto è vero che <strong>Monza</strong> è<br />

stata apripista di un altro importante progetto<br />

itinerante, quello de “L’energia sotto il Naso”<br />

un’iniziativa co-organizzata da Gallerie<br />

Commerciali Italia e Auchan insieme al “Museo<br />

A come Ambiente” di Torino, l’unico museo a<br />

tematica ambientale d’Europa»<br />

Ce ne può parlare?<br />

«Certamente. Nell’area dietro il centro<br />

commerciale è stato realizzato uno spazio<br />

di esplorazione dell’universo dell’energia.<br />

Un laboratorio per sperimentare come si può<br />

risparmiare, aumentare l’efficienza e ridurre<br />

l’effetto serra. Inoltre, per invogliare i clienti ad<br />

investire sul rispetto per l’ambiente, abbiamo<br />

lanciato anche un concorso a premi intitolato<br />

“Il Grande Concorso dal Cuore verde”. In<br />

palio c’erano “3 Anni di Spesa Gratis”, pari<br />

ad un buono acquisto da 18 mila euro, e per<br />

incentivare la partecipazione al Concorso<br />

e il rispetto per l’ambiente, è stata posta in<br />

galleria una speciale macchina per il riciclo<br />

della plastica, dove ai clienti che decidevano<br />

di riciclare le proprie bottiglie regalavamo una<br />

cartolina di partecipazione al concorso stesso.<br />

Anche il secondo premio era tutto incentrato<br />

su questo tema, si trattava infatti di un’auto<br />

ecologica».<br />

Poi c’è stata la sfilata di moda, giusto?<br />

«Sì, interamente realizzata con materiali di<br />

riciclo. Piatti e posate di plastica, bottigliette e<br />

carta, tubi di gomma, insomma tutto quello che<br />

solitamente viene buttato è stato trasformato in<br />

abiti grazie all’aiuto di Alfredo Nocera, il noto<br />

istant fashion designer. Ma non solo. Proprio<br />

perché crediamo in questo progetto, abbiamo<br />

realizzato anche una scultura di due metri e<br />

mezzo che raffigurava il logo di Auchan, sempre<br />

con materiali di scarto. Un messaggio forte, no?»<br />

In questi anni, sempre sul fronte del verde,<br />

state portando avanti anche dei progetti con<br />

le scuole.<br />

«Abbiamo realizzato un concorso fotografico e<br />

un decalogo dedicato ai più piccoli con le regole<br />

del risparmio e del rispetto per l’ambiente.<br />

Inoltre, è stato allestito uno spettacolo, con la<br />

partecipazione di oltre 200 bambini della scuola<br />

elementare Tonoli di <strong>Monza</strong>, che rivisitava<br />

la celebre favola dei Tre porcellini in chiave<br />

ecologica. E la cosa più interessante è che<br />

abbiamo trovato una platea decisamente molto<br />

ben informata. Era piuttosto curioso vedere dei<br />

bambini parlare delle leggi sull’ambiente o del<br />

riciclo con sicurezza ed entusiasmo».<br />

Da Altamura alla Brianza, lei ha girato quasi<br />

tutta Italia. Una notevole carriera vista la<br />

giovane età…<br />

«Ho iniziato a lavorare nel 2004, dopo la laurea<br />

presa in Bocconi. Per un periodo ho lavorato per<br />

Microsoft a Roma, di seguito sono approdato al<br />

settore della grande distribuzione. Sì, ho girato<br />

parecchio: Milano, Bergamo, Chieti, Roma e<br />

ancora la Lombardia. Ora sono qui a <strong>Monza</strong><br />

dove con entusiasmo ricopro il ruolo di property<br />

manager».<br />

Il traguardo quale sarà?<br />

«Come per il lavoro che stiamo facendo qui,<br />

è sempre un punto di partenza. Non c’è mai<br />

un traguardo, piuttosto la voglia di crescere<br />

e di rendere sempre più presente ed evidente<br />

il valore aggiunto che si porta con il proprio<br />

lavoro nella comunità in cui si vive».<br />

Un’immagine<br />

della scultura ecologica<br />

esposta nel centro<br />

commerciale Auchan<br />

<strong>Monza</strong> in occasione<br />

de “Il Grande concorso<br />

dal Cuore Verde”<br />

56 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 57


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Antonio Guzzon<br />

Se l’Iper sceglie il Sassicaia<br />

Torinese d’origine, da dieci anni<br />

ricopre l’incarico di direttore<br />

negli ipermercati. Un lavoro<br />

che lo ha portato fino a <strong>Monza</strong>.<br />

Dove, a dispetto dei luoghi comuni,<br />

ha puntato le sue carte<br />

sull’originalità e sulla valorizzazione<br />

dei prodotti locali<br />

di Simona Calvi<br />

Scovare una bottiglia di Sassicaia al<br />

supermercato non è cosa di tutti i giorni.<br />

Anzi, a dire la verità non accade quasi<br />

mai. E neppure scoprire che alcuni dei prodotti<br />

che ritroviamo tra i banchi del super non fanno<br />

migliaia di chilometri per arrivare fino a qui,<br />

ma provengono da aziende del territorio. Una<br />

bella sorpresa, ma soprattutto un’idea che si sta<br />

rivelando vincente. Alla guida di queste novità c’è<br />

Antonio Guzzon, 43 anni, torinese di origine, ma<br />

da cinque anni trapiantato in Lombardia. Dietro la<br />

direzione dell’ipermercato Auchan di <strong>Monza</strong> c’è<br />

lui.<br />

È piuttosto singolare trovare delle bottiglie<br />

pregiate in un ipermercato. Come mai questa<br />

scelta?<br />

«La nostra ambizione è quella di far trovare tutto<br />

ciò che serve ai nostri clienti sotto lo stesso tetto,<br />

offrire quindi un assortimento di prodotti per<br />

tutte le capacità di spesa, a partire dalla presenza<br />

di circa 1.500 prodotti di primo prezzo, a più di<br />

5.000 prodotti a marchio Auchan, e migliaia di<br />

prodotti nazionali ed internazionali, con particolare<br />

riguardo verso i prodotti locali della Brianza e<br />

in generale della nostra regione; la scelta, con il<br />

prerequisito del miglior prezzo, rimane l’elemento<br />

differenziante rispetto alle altre catene».<br />

Ci può fare qualche esempio?<br />

«L’esempio è proprio quello dell’enoteca. È una<br />

novità che si accompagna alla già nutrita selezione<br />

di oltre 1.200 vini che si possono trovare da noi.<br />

Quello che abbiamo aggiunto è una cantina, a<br />

temperatura e umidità controllata, con un centinaio<br />

di etichette pregiate. Si possono acquistare così<br />

delle bottiglie che solitamente si trovano soltanto<br />

in negozi specializzati e nelle enoteche. Però<br />

non ci siamo fermati al discorso dell’acquisto.<br />

Il cliente, infatti, può trovare un terminale<br />

dove reperire informazioni sul vino prescelto<br />

e abbinarlo eventualmente ad un piatto. Inoltre<br />

abbiamo organizzato dei corsi di degustazione e di<br />

abbinamento vino – cibo con una vasta selezione<br />

di marche provenienti da tutta Italia e con<br />

sommelier esperti».<br />

Una politica che punta sulla qualità…<br />

«Puntiamo sulla qualità al prezzo migliore.<br />

Abbiamo voluto fare la differenza, per esempio,<br />

anche sui formaggi. È piuttosto raro trovare<br />

170 varietà di formaggi locali, italiani ed esteri<br />

tutti i giorni. In realtà tutti gli iper Auchan si<br />

assomigliano, ma ciascuno cerca di differenziarsi<br />

per essere più vicino ai bisogni del territorio<br />

in cui è presente. A <strong>Monza</strong>, nell’ottica della<br />

valorizzazione del territorio e delle freschezza,<br />

cerchiamo di offrire ai clienti molti prodotti locali.<br />

Certo, non si può parlare di chilometro zero, ma la<br />

verdura in foglia, per esempio, ci viene consegnata<br />

tutti i giorni da un produttore locale che ha le sue<br />

serre a qualche chilometro da qui».<br />

Il legame con il territorio è dunque<br />

fondamentale?<br />

«Certo, lo è sia sotto l’aspetto del prodotto sia<br />

nell’attenzione all’ambiente che ci circonda e in<br />

cui siamo inseriti. Auchan Italia è stata una delle<br />

prime aziende che si sono dotate di un bilancio<br />

di sostenibità, il cui scopo è quello di coniugare<br />

il business aziendale con modalità rispettose di<br />

tutti i nostri partner, dell’ambiente, e in generale<br />

di tutto il contesto che ci circonda. Un esempio<br />

concreto legato all’ambiante risale al 2009, quando<br />

ancora prima che entrasse in vigore il decreto<br />

legge, abbiamo sostituito i sacchetti di plastica<br />

con sacchetti riutilizzabili e non inquinanti. Lo<br />

abbiamo fatto con il sostegno del Wwf e i numeri<br />

non sono ininfluenti visto che si tratta di circa 30<br />

milioni di sacchetti di plastica all’anno. È un atto<br />

concreto come la politica sul risparmio energetico.<br />

L’area verde che sovrasta il centro commerciale, ad<br />

esempio, è illuminata con dei fari a led con cui si<br />

risparmia energia. E visti i costi dell’energia, è un<br />

approccio utile oltre che ecologico».<br />

Perché questo impegno continuo sul fronte<br />

ambientale?<br />

«È una parte importantissima della filosofia di<br />

Auchan. Parliamo di un gruppo internazionale<br />

con 50 anni di vita, diffuso in 13 paesi con<br />

centinaia di punti di vendita tra supermercati e<br />

ipermercati, con circa 243.000 collaboratori, i<br />

quali condividono tutti insieme l’obiettivo di far<br />

crescere l’azienda nel rispetto del mondo che la<br />

circonda. L’obiettivo è condiviso da tutti, anche<br />

perché i collaboratori Auchan sono anche azionisti<br />

grazie alla possibilità di acquistare azioni interne.<br />

Fondamentalmente c’è una visione chiara di ciò<br />

che vogliamo essere: vogliamo migliorare il potere<br />

d’acquisto e la qualità della vita dei nostri clienti,<br />

con collaboratori responsabilizzati, motivati e<br />

valorizzati. Con la fiducia in un progresso costante<br />

nel futuro».<br />

Antonio Guzzon<br />

con Carlo Crivelli<br />

nello spazio verde<br />

realizzato all’esterno<br />

dell’Auchan <strong>Monza</strong><br />

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CM<br />

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IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Annamaria<br />

Bernardini<br />

De Pace<br />

Rinata<br />

nella famiglia<br />

La più nota matrimonialista d’Italia<br />

racconta la sua esperienza di alunna<br />

al Collegio della Guastalla di <strong>Monza</strong><br />

e la sua vita di mamma,<br />

nonna e suocera vip<br />

di Laura Marinaro<br />

È<br />

il più celebre avvocato<br />

matrimonialista del Paese. Ma anche<br />

una giornalista e scrittrice affermata.<br />

Annamaria Bernardini De Pace, 59 anni,<br />

leccese d’origine, ma milanese d’adozione, ha<br />

avuto un passato monzese mai dimenticato.<br />

Dopo aver frequentato le scuole elementari<br />

a Chiavenna, dove suo padre era Pretore,<br />

nel 1960 si è trasferita alla scuola media<br />

interna al Collegio della Guastalla di via<br />

Torneamento. Una scuola tutta femminile per<br />

le signorine dell’alta società che ancora oggi<br />

ricorda come un’esperienza unica. L’abbiamo<br />

incontrata nel suo studio di via Cappuccini<br />

a Milano dove ha accettato di raccontarsi.<br />

In particolare raccontandosi come donna,<br />

mamma e, oggi, nonna di quasi quattro<br />

nipotini.<br />

Come è arrivata a <strong>Monza</strong>?<br />

«Essendo di famiglia nobile e avendo una<br />

mamma che lavorava e che non poteva<br />

permettersi allora tate o istitutrici, ha iscritto<br />

i miei tre fratelli al Collegio Maria Luigia<br />

di Parma e me al collegio della Guastalla<br />

di <strong>Monza</strong>. Inizialmente è stato un trauma<br />

poter vedere mamma e papà soltanto ogni<br />

due settimane, ma è stata un’esperienza<br />

talmente bella che ancora oggi, quando vengo<br />

a <strong>Monza</strong> per un’udienza e passo davanti<br />

a quella scuola, il cuore mi balza in petto<br />

dall’emozione».<br />

Cosa ricorda?<br />

«Prima di tutto le amiche, molte delle quali<br />

incontro e frequento ancora oggi. Poi il<br />

bellissimo parco, la gara a chi recitava il<br />

rosario a Messa e i giochi che facevamo, ma<br />

anche il rapporto con le insegnanti di cui<br />

ancora ricordo i nomi e poi tutto quello che<br />

ho imparato: per esempio a ballare il rock ‘n<br />

roll, a suonare il pianoforte e poi a praticare<br />

tanto sport. Ricordo ancora i comodini<br />

di ferro bianchi pieni di caramelle mou,<br />

cioccolatini al rum e altre leccornie che mi<br />

portava papà e che regalavo alle compagne».<br />

© Bob Krieger<br />

60 N.55<br />

CM<br />

Che studentessa è stata?<br />

«Una secchiona, ero molto brava e mi piaceva<br />

studiare. Poi, essendo l’unica terrona, mi<br />

davo molto da fare per eccellere. In condotta,<br />

invece, quando sono arrivate le suore, ero un ><br />

N.55<br />

CM 61


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

riuscita persino a far riunire delle coppie e<br />

faccio da sensale alle amiche...».<br />

È stata l’avvocato della separazione di<br />

Romina Power, Patrizia Reggiani, Katia<br />

Ricciarelli, Eros Ramazzotti e altri vip.<br />

C’è stato un divorzio che avrebbe voluto<br />

trattare, ma non è riuscita a fare?<br />

«Non ci sono divorzi che io voglio. Non sono<br />

io a scegliere i clienti ma sono loro che mi<br />

cercano e se la coppia è troppo conflittuale<br />

e usa i figli come merce di scambio, non mi<br />

piace. Io dico sempre di essere l’avvocato dei<br />

figli».<br />

© A. Guarnero<br />

Sono meglio le clienti donna o gli uomini?<br />

«Fino a qualche anno fa le prime. Ma adesso<br />

sono diventate troppo aggressive, viziate e<br />

quindi preferisco gli uomini spesso più attenti<br />

ai figli e al loro bene».<br />

In apertura un primo<br />

piano con l’anello<br />

nel quale sono ritratte<br />

le figlie e i nipoti (foto<br />

di Bob Krieger).<br />

Sopra nel suo studio<br />

con il ritratto<br />

delle figlie dietro di lei<br />

(foto Guarnero)<br />

po’ discola: siccome tendevo ad ingrassare e<br />

non mi piaceva il pane che ci davano, non lo<br />

mangiavo, ma loro mi costringevano a farlo.<br />

Comunque ero la più alta, quella che sedeva<br />

nei banchi dietro, la capitana delle squadre e<br />

la leader tra le amiche».<br />

Sono passati molti anni, ma li ricorda<br />

ancora bene. Tornando ad oggi, se dovesse<br />

fare una classifica delle priorità della sua<br />

vita, cosa metterebbe al primo posto?<br />

«Sicuramente le mie figlie che mi hanno dato<br />

la possibilità di rinascere dentro, attraverso<br />

“<br />

Sono fiera di essere donna,<br />

della forza e delle potenzialità<br />

delle donne, ma soprattutto<br />

della capacità di accogliere<br />

i loro occhi e per questo non smetterò mai<br />

di ringraziarle. Poi ci sono i miei nipotini:<br />

Alessandro, Francesca, Vittoria e Andrea<br />

che arriverà a giorni. Ovviamente la mia<br />

dolce mamma che vive a Lecce e che non<br />

vedo molto, ma sento sempre e poi i miei<br />

tre fratelli che lavorano tutti nell’editoria<br />

e ai quali sono legatissima. Dopo tutto<br />

questo ci sono il mio lavoro e questo studio<br />

che ho voluto costruire come una casa<br />

circondandomi di donne in gamba».<br />

Si sente più avvocato o donna?<br />

«Sicuramente mi sento molto femmina.<br />

Sono fiera di essere donna, della forza,<br />

delle capacità di accogliere, nutrire e dare la<br />

vita delle donne. Mi definisco una vergine<br />

guerriera che combatte per la Giustizia e la<br />

Verità».<br />

Cos’è stato il matrimonio per lei?<br />

«Sia il primo che il secondo (in realtà una<br />

lunga convivenza, Ndr) sono stati una<br />

delusione. La delusione di aver amato, ma<br />

di non essere stata amata come volevo.<br />

Altrimenti sarei rimasta sposata per sempre,<br />

in fondo ci credo ancora».<br />

Si sente più matrimonialista o divorzista?<br />

«Sicuramente la prima. Comunque credo<br />

nella separazione quando non c’è più amore.<br />

Quando viene da me una coppia per separarsi<br />

e noto che esiste ancora anche solo una<br />

possibilità di amarsi, evito di andare avanti<br />

col procedimento. Non ci crederà, ma sono<br />

Oltre ad essere un avvocato di grido, è<br />

anche giornalista e scrittrice. Come nasce<br />

questa passione?<br />

«Scrivevo per Il Giornale di Montanelli e<br />

ancora oggi mi sembra di onorarlo quando<br />

scrivo. Lo conobbi e lui mi diede subito del<br />

“tu” chiamandomi “collega”, perché diceva<br />

che negli occhi avevo la luce della giornalista<br />

che vigila sulle persone e sul mondo che<br />

racconta. Infatti, dopo che andò via da il<br />

Giornale, lo seguii alla Voce. Poi seguii Feltri<br />

a Libero e oggi di nuovo al Giornale. I libri<br />

invece sono venuti di conseguenza e non<br />

trattano solo di separazione, ma dei fatti del<br />

mondo e delle mie sensazioni. Dato che non<br />

dormo molto, riesco a conciliare questa mia<br />

attività col lavoro».<br />

Mi dica che mamma è, che figlia è, che<br />

nonna e anche che suocera dato che ha un<br />

genero famoso come Raoul Bova...<br />

«Beh, una mamma presente e giocosa, mai<br />

un’amica per le mie figlie ma una grande<br />

confidente. Loro si divertono con me e questo<br />

è stupendo. Come figlia, da giovane, sono<br />

stata ribelle e in conflitto con la mamma<br />

e ora invece capisco meglio i sacrifici che<br />

mamma ha fatto per me e la amo di più.<br />

Come nonna sono come tutti i nonni: vizio<br />

i nipoti, li faccio divertire, anche se vorrei<br />

godermeli di più. Al contrario delle mamme<br />

classiche, ho goduto molto le mie figlie<br />

e ho iniziato a lavorare a 35 anni quando<br />

erano già autonome. Come suocera devo<br />

dire che i miei due generi, Raoul, marito<br />

di Chiara, e Giuliano, marito di Francesca,<br />

mi adorano anche perché non invado le loro<br />

vite. Pensi che Raoul per il compleanno ha<br />

restaurato per me dei comodini per la casa di<br />

Montemarcello, a due passi da Lerici, dove<br />

passo l’estate».<br />

Riesce ad avere il tempo per qualche<br />

hobby?<br />

«Certo, non ci crederà ma non faccio vita<br />

mondana e la sera sto a casa con amici. Adoro<br />

cucinare per loro come ogni donna pugliese,<br />

giocare a Burraco, fare le parole crociate<br />

e girare per librerie... avrò almeno 40 mila<br />

libri».<br />

Annamaria Bernanrdini<br />

De Pace nella cucina<br />

della sua casa milanese<br />

dove ama preparare<br />

ottimi piatti pugliesi<br />

per gli amici e i nipotini<br />

62 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 63


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

stagione teatrale del Binario7, ad esempio, ma<br />

senza mai provare a creare qualcosa di nuovo».<br />

Oggi, invece, qualcosa è cambiato...<br />

«In effetti, stiamo cercando di percorrere una<br />

nuova strada, sicuramente più improntata a<br />

un’ottica aziendale, che consenta alla società<br />

stessa di ottenere dei ricavi propri: oggi il<br />

70 per cento del fatturato deriva dall’affitto<br />

delle sale dell’Urban Center. La nostra idea è,<br />

invece, creare un’offerta nuova, di valore che<br />

possa generare a sua volta valore per la città e<br />

per il Comune stesso».<br />

Bimbò è senza dubbio il primo esempio<br />

di questo cambio di rotta. Da cosa è nata<br />

l’idea di dare vita ad un evento dedicato<br />

unicamente ai bambini?<br />

«Bimbò è stato il primo banco di prova<br />

importante. Nel 2009 abbiamo pensato di<br />

avviare un grande contenitore che potesse<br />

garantire un’offerta formativa integrata a tutti i<br />

bambini in età scolare, un insieme di laboratori<br />

e giochi, che consentissero a chi partecipa<br />

di imparare giocando. Dopo l’interesse<br />

suscitato dalla prima edizione, quest’anno<br />

abbiamo voluto investire ulteriori risorse,<br />

realizzando l’evento in un luogo sacro come<br />

l’Autodromo e coinvolgendo tutte le scuole<br />

della provincia, per un totale di 45.000 bambini<br />

oltre alle scuole del capoluogo. Per il bilancio<br />

definitivo dovremo aspettare i dati ufficiali,<br />

ma ad oggi posso dire di essere estremamente<br />

soddisfatto soprattutto nel vedere come <strong>Monza</strong><br />

abbia risposto entusiasticamente alla nostra<br />

proposta».<br />

Lei ha definito Bimbò un banco di prova<br />

importante. In che senso?<br />

«E’ stata la prima occasione per Scenaperta di<br />

seguire in toto un evento, dall’ideazione alla<br />

sua realizzazione: abbiamo voluto scommettere<br />

sulle nostre capacità gestionali e di fund<br />

raising, con il risultato che, oggi, siamo ancora<br />

più convinti che un nuovo ruolo per Scenaperta<br />

è realmente possibile».<br />

Quest’anno vi aspetta un’altra avventura<br />

davvero importante: sarete voi, infatti, a<br />

curare <strong>Monza</strong>Più, la settimana più calda del<br />

><br />

La facciata del Duomo<br />

schermo per suggestivi<br />

giochi di luce<br />

Luca Magni<br />

Quando <strong>Monza</strong><br />

è davvero Più<br />

Intervista al presidente<br />

di Scenaperta che per il prossimo<br />

settembre ha in cantiere una serie<br />

di nuove idee per una <strong>Monza</strong><br />

vitale ed effervescente.<br />

Recuperando l’autonomia<br />

di Francesca Barzaghi<br />

Chi fa da sé fa per tre. Così recita un<br />

noto adagio che ora sembra proprio<br />

fare il caso di Scenaperta, la società<br />

di servizi creata dal Comune per gestire i<br />

grandi eventi culturali. Dopo anni di esperienze<br />

positive realizzate in outsourcing, ora ha<br />

deciso di affrontare la strada dell’autonomia<br />

con iniziative ideate e pensate per il pubblico<br />

monzese. Il bilancio positivo di Bimbò<br />

fa ben sperare, ma la vera sfida sarà la<br />

tradizionale kermesse di <strong>Monza</strong>Più, vetrina<br />

che accompagna il Gran premio d’Italia.<br />

Per saperne di più, abbiamo intervistato il<br />

presidente Luca Magni.<br />

Presidente, qual è la mission della società<br />

che, insieme a Roberta Gremignani e Dario<br />

Funaro, siete stati chiamati a gestire?<br />

«Scenaperta è una società di servizi<br />

che dovrebbe servire il Comune per<br />

l’organizzazione di eventi».<br />

Usa il condizionale, perchè?<br />

«Perchè, purtroppo, sinora si è sempre<br />

occupata unicamente della gestione in<br />

outsourcing dei contratti del Comune, come la<br />

64 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 65


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Mario Biondi, chiuderà<br />

col suo concerto in Villa<br />

Reale la settimana<br />

di <strong>Monza</strong> Più<br />

66 N.55<br />

CM<br />

calendario monzese.<br />

«Sì, in effetti, dopo tanti anni, Scenaperta<br />

tornerà a gestire tutta l’offerta di attività<br />

durante la settimana del Gp. È un impegno<br />

totalizzante, sia per il numero di eventi<br />

da organizzare, ma anche perché la città<br />

si aspetta moltissimo. <strong>Monza</strong>Più era stata<br />

creata per permettere a tutti di partecipare<br />

alla magia della Formula Uno con un<br />

coinvolgimento pressoché totale. Negli ultimi<br />

anni, però, era diventato più un carosello<br />

folkloristico, che poco aveva a che fare con i<br />

motori, snaturandone la filosofia di base. La<br />

nostra ambizione è ritornare alla <strong>Monza</strong>Più<br />

“spettacolare”, con tante attività pensate per<br />

far sì che la settimana del Gran premio possa<br />

essere vissuta da tutta la città come un “plus”<br />

e non come qualcosa di fastidioso e chiassoso<br />

con cui convivere».<br />

In effetti, ogni anno, ci sono sempre più<br />

residenti che si lamentano del basso livello di<br />

attività offerte. Voi cosa avete in mente?<br />

«Non posso che condividere le critiche,<br />

se queste sono mirate a non ricreare una<br />

manifestazione in stile sagra paesana o che<br />

non renda il centro città un suk. Quest’anno<br />

la nostra proposta si differenzierà per aree,<br />

garantendo ad ogni piazza una vocazione<br />

specifica. In area Cambiaghi, ad esempio,<br />

allestiremo il villaggio motoristico con<br />

esibizioni freestyle e dei piloti del Campionato<br />

nazionale di Drifting e intrattenimento<br />

musicale a cura di Radio 105. In Piazza Trento,<br />

oltre agli stand delle vetture sportive delle<br />

diverse case automobilistiche, ci sarà un grande<br />

palco per le esibizioni live e da cui il giovedì<br />

verrà trasmessa in diretta la trasmissione<br />

“Griglia di Partenza”, con illustri ospiti del<br />

mondo sportivo e non. Altra vera novità del<br />

2010, frutto della collaborazione con il Gruppo<br />

Meregalli, sarà la realizzazione di un mini<br />

campo pratica sul ponte di San Gerardino da<br />

cui gli appassionati di golf potranno cimentarsi<br />

per tentare l’ “Hole in one” direttamente sul<br />

Lambro. Abbiamo cercato di dare un taglio<br />

più ampio possibile, coinvolgendo tante<br />

associazioni ed enti: per la prima volta, ad<br />

esempio, il tradizionale raduno delle auto<br />

storiche percorrerà un tracciato che abbraccia<br />

tutta la Provincia, coinvolgendo più Comuni<br />

nella settimana di festeggiamenti».<br />

Ci risulta che <strong>Monza</strong> Più 2010 abbia in<br />

serbo tante altre sorprese, totalmente nuove<br />

per la nostra città... qualche anticipazione?<br />

«Posso svelare, non senza soddisfazione, che<br />

abbiamo appena concluso l’accordo che porterà<br />

a <strong>Monza</strong> Mario Biondi, la voce soul italiana più<br />

apprezzata nel mondo. Per noi sarà davvero un<br />

onore chiudere la settimana con il suo concerto<br />

nella splendida cornice di Villa Reale.<br />

L’entusiasmo è tangibile. Cosa pensa che<br />

manchi alla realizzazione dei vostri progetti?<br />

«La mia speranza è che <strong>Monza</strong>Più possa essere<br />

percepita come qualcosa di davvero importante<br />

per tutto il territorio, soprattutto in un’ottica di<br />

sviluppo anche sul fronte turistico. <strong>Monza</strong>Più<br />

deve diventare un vero e proprio contenitore<br />

d’eccellenza che possa far comprendere come<br />

il Gp a <strong>Monza</strong> non si esaurisca nei tre giorni<br />

di gara, ma sia un simbolo per tutta la città. La<br />

Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza ci sta già dando<br />

una mano, ma spero che anche tutte le forze<br />

economiche in campo possano contribuire<br />

supportando il nostro progetto, partecipando<br />

e finanziando le iniziative. Questo è il mio<br />

personale appello a tutti gli imprenditori<br />

affinchè anche loro scendano in campo,<br />

difendendo la nostra città e il nostro Gran<br />

premio. Soltanto con la collaborazione di tutti,<br />

dagli enti alle aziende private, potremo davvero<br />

dare vita ad un’edizione di <strong>Monza</strong>Più che sia<br />

davvero Più».


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Alessandro Gasbarre<br />

Assicuratore<br />

per la vita<br />

Sarà il capitano<br />

di una squadra composta da undici top<br />

advisors italiani ammessi, sulla base<br />

di requisiti professionali ed etici,<br />

all’esclusiva Million Dollar Round Table<br />

di Luca Ornago<br />

Non<br />

più solo cavalieri. Le tavole rotonde<br />

si aprono agli assicuratori, purché<br />

coraggiosi, mossi da spirito etico e che<br />

si sono distinti sul campo per capacità e servizi<br />

offerti. È il caso di Alessandro Gasbarre,<br />

49enne consulente assicurativo della Pramerica<br />

Life, che siederà alla Million Dollar Round Table<br />

(MDTR), in programma dal 13 al 17 giugno a<br />

Vancouver. Gasbarre, padre di tre figlie, nato<br />

a Renate Brianza e residente a Veduggio con<br />

Colzano, è stato selezionato come portabandiera<br />

del gruppo italiano presente in Canada: undici<br />

top-securer che rappresenteranno il nostro Paese<br />

all’esclusivo forum internazionale al quale accede<br />

meno dell’1 per cento dei migliori professionisti a<br />

livello mondiale nel ramo delle assicurazioni vita<br />

e dei servizi finanziari.<br />

Come ha fatto a entrare in un simile…<br />

convito?<br />

«Credo di aver svolto bene il mio lavoro.<br />

Almeno è su questo principio fondamentale<br />

che si basa la selezione del MDTR. Ma oltre<br />

ad aver raggiunto il volume di affari richiesto<br />

- è sempre una questione di numeri - nel mio<br />

lavoro ho probabilmente ben seguito e messo<br />

in pratica il codice etico che viene imposto<br />

alla nostra categoria di professionisti. Ci sono<br />

regole ben precise che possono essere riassunte<br />

nella protezione “in fieri” del risparmio e<br />

nell’assistenza a vita del cliente».<br />

Si spieghi meglio. In che cosa la vostra<br />

professionalità si distingue da quella dei<br />

comuni assicuratori?<br />

«Quasi tutte le compagnie assicurative si “lodano<br />

><br />

N.55<br />

CM 67


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

UNA CARRIERA IN ASCESA IN CAMPO INTERNAZIONALE<br />

Alessandro Gasbarre è Senior Life Planner presso la sede milanese di Pramerica Life, compagnia assicurativa nel ramo vita del<br />

gruppo statunitense Prudential Financial, Inc.. Pramerica è il marchio utilizzato in determinati Paesi al di fuori degli Stati Uniti<br />

da PFI e dalle sue consociate. Con un totale di circa 667 miliardi di dollari di patrimonio gestito al 31 dicembre 2009, PFI opera<br />

negli Stati Uniti, in Asia, in Europa e in America Latina. La Million Dollar Round Table (MDRT) è un network indipendente,<br />

fondato nel 1927, che raggruppa i migliori consulenti assicurativi a livello internazionale e che ha lo scopo di favorire lo sviluppo<br />

professionale ed etico, la competenza tecnica e le prestazioni di vendita attraverso programmi di formazione e motivazionali<br />

esclusivi. Attualmente hanno i requisiti per aderirvi solo 31.500 consulenti provenienti da oltre 80 nazioni .Si tratta di una<br />

associazione indipendente in quanto i membri provengono da oltre 460 compagnie assicurative di tutto il mondo. Gli associati<br />

MDRT sono riconosciuti internazionalmente anche per gli elevati standard di eccellenza nella vendita di servizi finanziari.<br />

considerata la 27esima azienda del mondo per<br />

fatturato. Farne parte non è semplice: si deve<br />

sostenere un periodo di formazione lungo 24 mesi<br />

e le competenze richieste sono molto elevate».<br />

e si imbrodano” e spesso c’è poca chiarezza<br />

nell’esposizione del servizio offerto. Questo<br />

non avviene per cattiveria dell’assicuratore, ma<br />

probabilmente per una mancanza di formazione<br />

generale: del professionista, ma anche del cliente.<br />

Il risultato è che, nell’accezione comune, una<br />

compagnia assicurativa vale l’altra; si è portati<br />

a credere, per esempio, che una polizza vita sia<br />

identica all’altra così come il servizio che la<br />

accompagna. Il mio modo di interpretare il lavoro<br />

è differente: quando mi siedo davanti al cliente<br />

cerco di capire le sue reali esigenze e, per prima<br />

cosa, mi chiedo se davvero posso essergli utile.<br />

Offro insomma una consulenza a tutto campo<br />

che comprende l’analisi delle aree a rischio, la<br />

valutazione delle aspettative, delle pulsioni e<br />

delle eventuali perplessità. L’obiettivo non è<br />

vendere una polizza ma fidelizzare il cliente, sia<br />

esso un privato oppure un’azienda, proteggere<br />

e accrescere il suo patrimonio. Pramerica è<br />

Alessandro Gasbarre<br />

nel suo ufficio milanese,<br />

base operativa<br />

quotidiana<br />

Alla Million Dollar Round Table si accede<br />

solo se in possesso di specifici requisiti etici<br />

e professionali. Quando, numeri a parte,<br />

ha capito di aver raggiunto il grado di<br />

preparazione richiesto?<br />

«Lo capisco ogni volta che un cliente apprezza<br />

il mio servizio; quando riesco a oltrepassare il<br />

confine che separa l’assicuratore dal cliente e<br />

posso rivolgermi a chi mi sta davanti dicendo<br />

serenamente “se fossi in voi, io farei così”.<br />

La verità è che senza l’uomo il prodotto non è<br />

niente. Glielo dice uno che, prima di diventare<br />

professionista nel ramo assicurativo ha fatto per<br />

tanti anni il manager».<br />

Ci racconta la sua esperienza lavorativa?<br />

«Ho studiato chimica ma mi sono impiegato<br />

in altri settori, come quello della ristorazione.<br />

Ho fatto per tanti anni il manager, dirigendo la<br />

divisione commerciale di un’azienda di buoni<br />

pasto; ho anche diretto la mensa del Politecnico<br />

di Milano. Poi, nel 1998 il salto nel ramo<br />

assicurativo. Cercavo una professione che mi<br />

facesse stare più a contatto con la gente, che<br />

mi permettesse di sviluppare rapporti a livello<br />

personale e che avesse come oggetto qualcosa<br />

di socialmente importante. Mi piace definire il<br />

mio lavoro un people-business, dove la fiducia<br />

svolge un ruolo determinante. Pensi che, quando<br />

un mio cliente muore, io gli faccio da liquidatore.<br />

Significa che, nelle 24 ore successive al decesso,<br />

oltre al versamento del cosiddetto flash-benefit di<br />

20mila euro ai familiari, mi metto a disposizione<br />

di chi resta. Il mio core-business? Consegnare<br />

il capitale assicurato che non vuol dire aver<br />

caldeggiato il risparmio da parte del mio cliente,<br />

ma averlo protetto nel corso della sua vita.<br />

L’assicurazione sulla vita del mio cliente sono io<br />

stesso».<br />

Lei vive in Brianza da sempre. Come si<br />

rapporta con i suoi conterranei e con la sua<br />

terra madre?<br />

«La mia sede di lavoro è a Milano e spesso<br />

giro l’Italia, ma non farei mai cambio di<br />

residenza. Quando la mattina apro le finestre<br />

della camera vedo le Grigne e il Resegone ed è<br />

uno spettacolo impagabile. Credo anche che la<br />

maggior flessibilità amministrativa che dovrebbe<br />

garantire la nuova Provincia possa trasformarsi<br />

in un volano positivo sul territorio per lavoro ed<br />

economia. Conosco molti imprenditori che hanno<br />

versato capitale proprio per salvare l’azienda e i<br />

propri dipendenti. Altri invece hanno approfittato,<br />

meno nobilmente, della crisi.<br />

È, come sempre, questione di uomini».<br />

Alessandro Gasbarre<br />

mostra il brand<br />

della casa madre<br />

della sua compagnia<br />

assicuratrice, posto<br />

su uno dei grattacieli<br />

di New York<br />

68 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 69


PROTAGONISTI SPORT<br />

PROTAGONISTI SPORT<br />

AC <strong>Monza</strong><br />

Brianza 1912<br />

Il nuovo<br />

corso della<br />

primavera<br />

Anche i tifosi più critici applaudono<br />

la linea giovane della società<br />

di via Ragazzi del ’99.<br />

Un settore all’avanguardia e un tecnico<br />

coraggioso come Roberto Cevoli<br />

hanno portato al lancio di nuovi talenti<br />

di Luca Ornago<br />

I<br />

numeri, nel calcio come ovunque, non<br />

mentono. Non mentono i 41 punti<br />

grazie ai quali l’AC <strong>Monza</strong> Brianza<br />

1912 si è definitivamente assestato al centro<br />

della classifica di Lega Pro Prima Divisione<br />

guadagnandosi una tranquilla salvezza; non<br />

mentono nemmeno i 17 giocatori di età<br />

compresa fra i 18 e 22 anni che hanno giocato in<br />

prima squadra nel corso del campionato concluso<br />

lo scorso 9 maggio. Il dato assume un significato<br />

particolare se declinato al “biancorosso che<br />

avanza”: ben 10 dei baby-players gettati nella<br />

mischia da Roberto Cevoli sono infatti cresciuti<br />

o si sono formati nel Settore giovanile societario<br />

e per 8 di essi si è trattato del debutto fra i “pro”.<br />

Un risultato che va oltre le più rosee previsioni<br />

della dirigenza e che si allinea perfettamente con<br />

una delle linee guida del progetto Pa.Sport, la<br />

“holding” che dal luglio 2009 è alla guida della<br />

società di via Ragazzi del ’99. Lo conferma<br />

Giuseppe Rizzello, direttore organizzativo<br />

del <strong>Monza</strong> Brianza e braccio operativo<br />

dell’a.d. Massimiliano Rossi. Lo fa attraverso<br />

un’intervista che ha concesso a <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />

poco prima di partire per il Sud Africa dove si<br />

occuperà, in qualità di Vice General Coordinator<br />

FIFA, delle 4 partite del Campionato mondiale<br />

di calcio che si svolgeranno al Peter Mokabe<br />

Stadium di Polokwane, la più a nord di tutte le<br />

città del Mondiale 2010.<br />

La parentesi mondiale merita un veloce<br />

approfondimento. Ci spiega di cosa dovrà<br />

occuparsi in Sud Africa?<br />

«Tra le funzioni che il team dei Coordinatori<br />

FIFA svolgerà in ognuno dei dieci stadi del<br />

Mondiale ci sono l’ispezione e il controllo<br />

degli impianti utilizzati, da gioco e non,<br />

per esempio alberghi, sale stampa e tv, etc.,<br />

l’istruzione e la direzione del personale FIFA<br />

e del Comitato Organizzatore Locale per tutte<br />

le gare, l’interazione con tutte le squadre che<br />

giocano nell’impianto per coordinare, oltre che<br />

le procedure di gara, anche gli allenamenti e le<br />

conferenze stampa; la supervisione dell’ospitalità<br />

e della biglietteria FIFA e il controllo e la<br />

distribuzione di tutto il materiale tecnico. Più<br />

in generale, la supervisione dello svolgimento<br />

della gara in tutte le sue diverse sfaccettature.<br />

In pratica, le stesse funzioni che svolgo da tre<br />

stagioni per l’UEFA in occasione delle gare di<br />

Champions League». ><br />

70 N.55<br />

CM<br />

M C 71<br />

N.55


PROTAGONISTI SPORT<br />

PROTAGONISTI SPORT<br />

UN VIVAIO FLORIDO E PREZIOSO<br />

Sono ben diciassette i giocatori nati tra il 1988 e il 1991, impiegati da Roberto Cevoli nel<br />

corso della stagione agonistica 2009-2010. Per 13 di essi si è trattato dell’esordio fra i<br />

professionisti della Lega Pro.<br />

Giocatore Anno Presenze Provenienza (*)<br />

di nascita<br />

Qui sopra,<br />

una fase di gioco durante<br />

<strong>Monza</strong>-Cremonese.<br />

Nelle pagine precedenti,<br />

Giuseppe Rizzello<br />

e, in azione,<br />

Amadou Samb<br />

Torniamo a <strong>Monza</strong> e al <strong>Monza</strong> Brianza. Tutta<br />

la verità: si aspettava una simile esplosione di<br />

giovani?<br />

«Diciamo che, come tanti tra noi, me lo<br />

auguravo. Un po’ tutti i dirigenti del <strong>Monza</strong><br />

auspicavano, all’inizio di questa esperienza,<br />

di poter avviare un cammino di rivalutazione<br />

del settore giovanile che rappresenta, a nostro<br />

avviso, la riserva vitale della società e come tale<br />

deve essere non solo tutelato, ma implementato<br />

e valorizzato ad ogni occasione, anche in modo<br />

davvero strutturale. Il fatto che le semplici<br />

speranze si siano tramutate in realtà non è<br />

frutto casuale, ma il precoce risultato di una<br />

pianificazione ben definita e, soprattutto, ben<br />

compresa dallo staff tecnico di tutti i settori».<br />

“<br />

Il nostro settore giovanile<br />

rappresenta la riserva vitale<br />

della società, da sempre<br />

tutelato e valorizzato<br />

in ogni occasione<br />

I diciotto ragazzi che sono stati lanciati in<br />

prima squadra rappresentano la classica<br />

punta dell’iceberg. Sotto di essa cresce un<br />

vivaio che coinvolge oltre 200 atleti in erba e<br />

per il quale opera una struttura consolidata.<br />

Tutto parte dalla “Soccer School”…<br />

«È uno dei pilastri che sostengono il nostro<br />

Settore giovanile. La risposta formativa del<br />

<strong>Monza</strong> Brianza ai campus di Inter e Milan. Una<br />

scuola calcio cambiata rispetto al tradizionale;<br />

piuttosto un processo di formazione qualitativo<br />

che presuppone il coinvolgimento attivo degli<br />

allievi e delle loro famiglie e che include<br />

molteplici obiettivi, di tipo motorio, tecnico,<br />

tattico, educativo nella sua globalità, con il fine<br />

di trasmettere un modello di corretta cultura<br />

dello sport non solo ai bambini o ai ragazzi<br />

praticanti, ma anche agli insegnanti ed ai<br />

genitori. Il modello “Soccer School” prevede uno<br />

staff manageriale, reso operativo dai responsabili<br />

Angelo Colombo, ideatore, Paolo Pichi, tecnico,<br />

e Paolo Palmosi, organizzativo, che include una<br />

ventina di istruttori impegnati settimanalmente<br />

anche sui campi e nelle strutture del territorio<br />

affiliate al progetto».<br />

Dalla “Soccer School” a una gestione globale<br />

del vivaio, fondata sul rispetto dei valori<br />

cardine dello sport, ma anche sull’utilizzo<br />

di uomini e di metodi all’avanguardia e di<br />

derivazione internazionale. Conferma?<br />

«Molte delle metodologie già implementate e altre<br />

di futura implementazione provengono dai Settori<br />

giovanili che sono stati e sono spesso modelli<br />

di riferimento: la scuola olandese, il Barcellona,<br />

l’Atalanta e altre squadre di serie A italiane; il<br />

tutto filtrato e adattato dalla grande esperienza<br />

di calciatori professionisti di ieri e di oggi come<br />

Clarence Seedorf, Beppe Bergomi, Marco<br />

Ferrante e molti altri, alcuni dei quali direttamente<br />

impegnati come allenatori delle diverse categorie<br />

giovanili; a breve, altre metodologie di tipo<br />

scientifico e formativo si affiancheranno alle più<br />

tradizionali tecniche di allenamento e preparazione<br />

in campo ed in palestra per completare un’offerta<br />

di formazione a 360 gradi».<br />

Si tratterà solo di innovazione metodologica o<br />

anche di una diversa attenzione allo sviluppo<br />

delle attività giovanili?<br />

«Molte delle nuove attività riguarderanno anche<br />

una diversa attenzione alle realtà territoriali<br />

di <strong>Monza</strong> e Brianza: in quest’ottica sono state<br />

già sviluppate alcune sinergie “pilota” che<br />

serviranno da modello per un futuro e maggior<br />

Marco Marcandalli 1989 1 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Dennis Esposito 1988 25 Reggiana (via Inter)<br />

Riccardo Riboni 1990 1 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Nicola Scaccabarozzi 1991 1 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Alessandro Tuia 1990 21 Lazio<br />

Marco Anghileri 1991 14 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Paolo Campinoti 1990 19 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Houssem Chemali 1991 1 Try out<br />

Mirco Eramo 1989 31 Piacenza (via Sampdoria)<br />

Daniele Prato 1991 13 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Harmony Ikande 1990 5 Settore giovanile Milan<br />

Giovanni Kyeremateng 1991 4 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Alessandro Mosca 1988 5 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Nicolò Ravasi 1991 9 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Amadou Samb 1988 27 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Stefan Nenadovic 1991 1 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Alessio Viola 1990 11 Settore giovanile Reggina<br />

Sono stati convocati in prima squadra senza esordire:<br />

Stefano Sala 1990 – Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Ciro Palomba 1992 – Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Massimiliano Uggè 1991 – Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

(*) Sono indicati come provenienti dal Settore giovanile del <strong>Monza</strong> Brianza 1912 i<br />

giocatori che hanno militato almeno una stagione nel vivaio societario. Da notare che,<br />

tra i giocatori indicati in tabella, solo Campinoti (al <strong>Monza</strong> Brianza dal 2008) e Samb<br />

(prelevato dal “Forza e Costanza” di Martinengo, in Eccellenza, nel 2008) non sono<br />

cresciuti calcisticamente a Monzello.<br />

coinvolgimento delle Società che si occupano dei<br />

settori giovanili nella Provincia. Questo aspetto,<br />

negli ultimi anni, era stato per diversi motivi un<br />

po’ sottovalutato, ma abbiamo la ferma intenzione<br />

di ravvivare i contatti ed i rapporti con queste<br />

realtà, convinti che lo sviluppo di un forte sistema<br />

di relazioni in tal senso sia interesse reciproco.<br />

La Brianza è un’area fortemente popolata, con<br />

una tradizionale e vincente conduzione dei settori<br />

giovanili e, in tal senso, integra in maniera ideale<br />

anche la visione “internazionale” del progetto<br />

Pa.Sport».<br />

Nel box, dall’alto<br />

Alessandro Mosca,<br />

Paolo Campinoti,<br />

Marco Anghileri<br />

e Daniele Prato<br />

72 N.55<br />

CM<br />

M C 73<br />

N.55


PROTAGONISTI sport<br />

PROTAGONISTI SPORT<br />

<strong>Monza</strong> Marathon Team<br />

I maratoneti<br />

dal cuore grande<br />

La passione per la corsa<br />

e il desiderio di fare bene<br />

uniti in un unico<br />

gruppo di amici<br />

di Francesca Barzaghi<br />

Da poco più di un mese si è<br />

formalizzata la fondazione della<br />

<strong>Monza</strong> Marathon Team (MMT),<br />

un’associazione dilettantistica di maratoneti<br />

che hanno voluto mettersi a disposizione per<br />

un progetto di solidarietà senza precedenti in<br />

città, che mira a contribuire al fund raising<br />

a favore delle associazioni benefiche del<br />

territorio attraverso la partecipazione a<br />

maratone di livello internazionale. Abbiamo<br />

chiesto ad Andrea Galbiati, uno dei soci<br />

fondatori, di raccontarci motivi e scopi<br />

dell’associazione.<br />

Come è nata questa idea?<br />

«Nel settembre 2009 un gruppo di amici,<br />

accomunati dalla passione per la corsa e in<br />

particolare dalla sfida che ogni maratona<br />

rappresenta, si sono ritrovati a cena con<br />

l’obiettivo di creare qualcosa di significativo<br />

a favore delle tante associazioni che<br />

operano nella nostra città, ma non solo. La<br />

voglia di dare vita a qualcosa di concreto<br />

sul territorio per dare sfogo alla nostra<br />

passione, unitamente ad una mission sociale<br />

e benefica, ci ha portato a pensare alla<br />

costituzione di una associazione sportiva<br />

dilettantistica».<br />

Come si è concretizzata questa intuizione?<br />

«Molto semplicemente abbiamo deciso di<br />

metterci a disposizione come dei veri e<br />

propri sportivi di livello agonistico, per la<br />

raccolta di sponsor che appoggiassero la<br />

nostra iniziativa. Per ogni maratona che ci<br />

apprestiamo ad affrontare, decidiamo di<br />

quale causa farci portavoce, invitiamo le<br />

aziende e gli enti a fare un donazione che<br />

verrà destinata integralmente ai beneficiari<br />

e partecipiamo alla competizione con i loghi<br />

delle società che ci sostengono e che, con<br />

noi, fanno il giro del mondo».<br />

Da settembre 2009 al maggio scorso, avete<br />

partecipato a diverse competizioni già con<br />

questa formula…<br />

«Già senza una forma “giuridica” abbiamo<br />

corso la maratona di New York, per noi<br />

“sociale” perché diventata un must e con una<br />

scommessa sui nostri risultati finali abbiamo<br />

anche dato il via alla prima iniziativa<br />

benefica a favore dell’associazione Friends<br />

che sostiene i bambini del Maria Letizia<br />

Verga affetti da leucemia e le loro famiglie.<br />

In seguito, abbiamo sostenuto Cancro<br />

Primo Aiuto con l’iniziativa “100km per<br />

fare del bene”, una maratona speciale nel<br />

deserto. Questa è stata senza dubbio la prima<br />

occasione pubblica per farci conoscere e per<br />

ottenere un notevole riscontro a livello di<br />

supporter, pubblici e privati, e fondi raccolti.<br />

L’appello che abbiamo lanciato è infatti stato<br />

prontamente raccolto da tantissimi amici che<br />

con la loro generosità hanno contribuito alla<br />

riuscita dell’iniziativa».<br />

Recentemente avete partecipato anche<br />

alla 10k di <strong>Monza</strong>, con dei giovanissimi<br />

maratoneti che hanno dato vita alla MMT<br />

Young.<br />

«Sì, abbiamo voluto coinvolgere anche i figli<br />

di alcuni soci che hanno partecipato alla 10k<br />

con grande divertimento e sportività. È stata ><br />

Un momento di relax<br />

in Central Park<br />

in preparazione<br />

della maratona<br />

di New York<br />

74 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 75


PROTAGONISTI sport<br />

PROTAGONISTI SPORT<br />

MONZA Marathon Team<br />

Ecco l’elenco dei soci fondatori dell’associazione dilettantistica <strong>Monza</strong> Marathon Team, podisti a fin di bene.<br />

Andrea Galbiati, Matteo Padovani, Benedetta Broggi, Tiziano Magni, Gianfranco Bergamaschi, Guido Locati,<br />

Michele Paolillo, Roberto Zaccardi, Marco Ferrari, Gigi Castoldi, Luca Pancirolli, Andrea Ferrari, Marco<br />

Benasedo, Matteo Parravicini.<br />

la loro prima “maratonina” e devo dire che è<br />

stato molto significativo per noi vedere come<br />

i bambini, nel loro piccolo, partecipassero<br />

con tanto entusiasmo a un impegno che ha<br />

soprattutto una valenza sociale».<br />

Nonostante il nome dell’associazione,<br />

siete un gruppo di atleti che non fa solo<br />

maratone, ma che si cimenta anche in altre<br />

gare. Quali sono i vostri prossimi impegni?<br />

«Il 19 giugno, in occasione della 50° edizione<br />

della <strong>Monza</strong>-Resegone, la nostra associazione<br />

schiererà in partenza sotto l’Arengario 4<br />

terzetti, mentre il prossimo 10 luglio almeno<br />

tre soci parteciperanno al Trail di Valdigne,<br />

una gara di 50km in condizioni estremamente<br />

particolari, con 3000 metri di dislivello».<br />

E le prossime maratone vere e proprie?<br />

«Il 26 settembre saremo a Berlino e il 28<br />

novembre a Firenze, senza contare le due<br />

tappe fisse di <strong>Monza</strong>, a fine settembre, e New<br />

York il 7 novembre, che consideriamo un po’<br />

come i nostri appuntamenti irrinunciabili. Per<br />

il 2011, invece, abbiamo già in programma<br />

la maratona di Roma e quella di Boston nella<br />

prima parte dell’anno».<br />

E per quanto riguarda le cause benefiche?<br />

Avete già definito quali associazioni<br />

sosterrete?<br />

«Stiamo ancora decidendo. Il nostro obiettivo<br />

è aiutare le associazioni su progetti specifici,<br />

non concentrandoci unicamente su una o due<br />

realtà, ma poter contribuire di volta in volta<br />

su più fronti».<br />

La vostra associazione è aperta a<br />

nuovi iscritti. Ci sono criteri speciali di<br />

ammissione?<br />

“<br />

Per ogni maratona che<br />

ci apprestiamo ad affrontare,<br />

decidiamo di quale causa<br />

farci portavoce<br />

«Dopo l’ottenimento dell’affiliazione<br />

FIDAL potremo iscrivere nuovi soci,<br />

tesserandoli. Possono affiliarsi, come<br />

soci ordinari, coloro che hanno portato a<br />

termine almeno una maratona, mentre in<br />

qualità di socio sostenitore accogliamo<br />

dall’appassionato di running alle prime armi<br />

fino a chi, dopo qualche mezza maratona,<br />

decide di fare il salto verso la distanza dei<br />

42km».<br />

Avete un appuntamento fisso dove<br />

trovarvi?<br />

«Ovviamente su Facebook dove, dopo solo<br />

una settimana di creazione del gruppo,<br />

abbiamo già oltre 300 iscritti. Inoltre, tutti<br />

i week end al km 0 del parco di <strong>Monza</strong>,<br />

a partire dalle 8.30, qualcuno del MMT è<br />

sempre presente, ben riconoscibile grazie alla<br />

divisa sociale e pronto a fidelizzare nuovi<br />

amici runner della città».<br />

La maratona<br />

di New York è uno<br />

degli appuntamenti fissi<br />

76 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 77


PROTAGONISTI SPORT<br />

Unione Società<br />

Sportive Monzesi<br />

Con il contributo di:<br />

Comitato Regionale<br />

Lombardia<br />

Delegazione<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza<br />

AUTOMOBILE CLUB MILANO<br />

PanatHlon<br />

<strong>Club</strong> <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

AUTOdrOMO NAzIONALE MONzA<br />

Festival dello Sport<br />

Una palestra a cielo aperto<br />

Il 12 e 13 giugno l’Autodromo ospita la 35esima edizione<br />

della kermesse sportiva durante la quale sarà possibile cimentarsi<br />

in diverse discipline, dalle più conosciute alle più stravaganti.<br />

<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> sarà presente in qualità di media partner<br />

12/13 Giugno 2010<br />

Ingresso gratuito<br />

ussm.monza@tin.it • www.ussmmonza.it<br />

Con il patrocinio di:<br />

Con il contributo di:<br />

Partner media:<br />

78 N.55<br />

CM<br />

Coordinamento<br />

Provinciale di<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza<br />

il Cittadino<br />

il Cittadino


PROTAGONISTI SPORT<br />

PROTAGONISTI SPORT<br />

Superbike<br />

Centauri<br />

e balocchi<br />

L’Autodromo regge l’urto del popolo<br />

di appassionati che ha raggiunto<br />

<strong>Monza</strong> per seguire da vicino il circo<br />

delle due ruote più potenti<br />

fra le derivate di serie. Divertimento<br />

e brividi fra paddock e circuito<br />

di Giovanna Tiraboschi<br />

foto Elle Emme/Express e Marco Brioschi<br />

Nonostante la pioggia e nonostante gli<br />

aerei a terra per colpa del vulcano<br />

islandese, il popolo dei supporter<br />

non ha rinunciato alla possibilità di vedere<br />

da vicino i propri idoli, i centauri della<br />

Superbike. L’appuntamento si è svolto nella<br />

tradizionale area del paddock show, nel cuore<br />

dell’Autodromo, curiosi e appassionati si sono<br />

presentati molte ore prima dello start per<br />

accaparrarsi il posto migliore, in prima fila. Per<br />

loro sono state allestite anche due postazioni di<br />

play station per “correre” virtualmente con una<br />

supermoto. Casa Sbk è un’area di oltre 10.000<br />

metri quadrati creata allo scopo di intrattenere,<br />

divertire, appassionare oltre la competizione.<br />

Un evento nell’evento, patrocinato e sostenuto<br />

dall’assessorato al Turismo e Spettacolo di<br />

<strong>Monza</strong>, per un week-end che si è rivelato ricco<br />

di spettacoli, giochi e grandi ospiti, 24 ore su<br />

24. Sabato 8 maggio, al termine delle qualifiche,<br />

si è ballato con Giulia Salvi di Virgin Radio,<br />

in serata è stato protagonista il comico di<br />

Colorado Cafè, Paolo Casiraghi che ha portato<br />

sul palco il personaggio che lo ha reso noto<br />

al grande pubblico, ovvero Suor Nausicaa , la<br />

monaca bergamasca motociclista. Domenica<br />

9 maggio evoluzioni mozzafiato con Chris<br />

Pfeiffer, pluri-campione mondiale di Stunt<br />

Riding: un’esibizione protrattasi dalle 10 alle 15<br />

e ripresa nei momenti di pausa, fra una gara e<br />

l’altra. In pista? Cronaca nota: l’Aprilia di Max<br />

Biaggi, festeggiato dal presidente del Gruppo<br />

Piaggio Roberto Colaninno, vola e conquista<br />

due vittorie su due rosicchiando altri 5 punti in<br />

classifica generale su Haslam che resta leader<br />

del mondiale.<br />

CM N.55<br />

80 N.55<br />

81<br />

CM


MONZA YOUNG<br />

MONZA<br />

young<br />

Desideri<br />

Chat<br />

and Fly<br />

Leo’s gallery<br />

Fucina<br />

di artisti<br />

Skate park<br />

Eventi<br />

in evoluzione<br />

FEDERICO<br />

Giovani idee in pole position<br />

N.55<br />

CM 83


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

Federico Romani<br />

Come ti cambio <strong>Monza</strong><br />

partendo dal Gp<br />

Il consigliere provinciale<br />

è tra i promotori dell’iniziativa<br />

che vede i giovani politici del Pdl<br />

in campo per difendere<br />

l’Autodromo. Ma questa è solo<br />

la prima tappa di un progetto<br />

più ambizioso<br />

di Simona Calvi<br />

Alto, biondo e con gli occhi azzurri.<br />

E, politicamente parlando, anche<br />

figlio d’arte (il papà è Paolo,<br />

viceministro allo Sviluppo Economico, Ndr).<br />

Come canta Irene Grandi, ce ne sarebbe<br />

abbastanza per immaginarlo in vacanza da<br />

una vita. Invece Federico Romani, 27 anni<br />

e una laurea alla Bocconi, ha tutt’altro per<br />

la testa. Il suo obiettivo? Quello di portare<br />

in città una ventata di novità. Cominciando<br />

dal Gran Premio di Formula 1. Insieme ai<br />

“colleghi” under 35 del Pdl, il partito in cui<br />

milita e nelle cui fila è stato eletto l’anno<br />

scorso in Consiglio provinciale, ha lanciato<br />

il “Manifesto dei giovani per il Gp d’Italia<br />

a <strong>Monza</strong>”, iniziativa che, a differenza dei<br />

numerosi gruppi sorti in difesa della gara<br />

iridata nel capoluogo brianzolo, parte da un<br />

assunto completamente diverso.<br />

Vuoi spiegarci di cosa si tratta<br />

esattamente?<br />

«Certo, il Manifesto è un progetto nato dalla<br />

collaborazione tra i giovani del Pdl. Il gruppo<br />

è composto, oltra che da me, da Rosario<br />

Mancino, Roberta Della Vecchia, Andrea<br />

Colombo e Fabio Blasich. Tra i sostenitori<br />

c’è anche Geronimo La Russa. Negli ultimi<br />

mesi ci siamo trovati per elaborare una<br />

proposta, cercando di trovare una formula<br />

più accattivante e soprattutto invertendo<br />

completamente la prospettiva».<br />

In che senso?<br />

«La riflessione è stata questa: Roma è la<br />

capitale e ha una potenza indiscutibile. Se<br />

ha intenzione di organizzare un altro Gran<br />

Premio, per noi sarebbe molto difficile, se<br />

non impossibile, impedirglielo. Così abbiamo<br />

pensato che la soluzione migliore non sia<br />

quella di fermare la macchina capitolina, ma di<br />

concentrare le forze sul territorio migliorando<br />

l’offerta monzese. In altre parole, rendere il Gp<br />

di <strong>Monza</strong> un appuntamento immancabile».<br />

Quali sono in concreto le idee che vorreste<br />

realizzare?<br />

«L’ultima novità è quella di puntare tutto<br />

sulla carta del lusso. In questo periodo<br />

stiamo prendendo contatti con grandi marchi<br />

d’eccellenza per allestire una sorta di maxi<br />

evento. Abbiamo un’idea chiara anche su dove<br />

allestirlo e parlando di <strong>Monza</strong>, è ovvio che<br />

si tratta di Villa Reale. Abbiamo esposto le<br />

nostre idee anche al Comune che attraverso<br />

Scenaperta gestisce tutto il pacchetto di<br />

iniziative legate a <strong>Monza</strong>Più. Ecco, non<br />

vorremmo replicare o moltiplicare l’offerta,<br />

ma arricchirla con qualcosa di veramente<br />

nuovo e con un buon appeal. Come modello<br />

abbiamo in mente la settimana della Moda a<br />

Milano oppure la festa che ogni anno viene<br />

organizzata a Shangai in occasione del Gran<br />

premio».<br />

Qual è l’ostacolo maggiore che state<br />

incontrando? ><br />

Federico durante<br />

la presentazione<br />

del manifesto dei giovani<br />

del Pdl in difesa del Gp.<br />

Il primo a sinistra<br />

è Andrea Colombo,<br />

seguito da Romani,<br />

Rosario Mancino,<br />

Roberta Della Vecchia<br />

e Fabio Blasich<br />

84 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 85


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

PC O POCHETTE?<br />

La nota stilista Vivienne Tam torna a sorprendere con un nuovo prodotto<br />

dall’estetica originale e appariscente, nato dalla collaborazione con HP<br />

Il ventisettenne giovane<br />

politico vive e opera<br />

a <strong>Monza</strong>, città alla quale<br />

è molto legato<br />

«Diciamo che è anche quello più prevedibile:<br />

la ricerca dei fondi. Organizzare questi eventi<br />

implica delle difficoltà non da poco sul fronte<br />

dei finanziamenti. Grazie a Roberta Della<br />

Vecchia stiamo guardando anche all’Europa,<br />

poi, se ci fossero degli imprenditori che hanno<br />

voglia di investire, sono i benvenuti».<br />

“<br />

La soluzione migliore<br />

è concentrare le forze<br />

sul territorio per rendere<br />

il Gp di <strong>Monza</strong><br />

un appuntamento immancabile<br />

Il Manifesto ha debuttato anche su<br />

Facebook e tutti gli iscritti possono<br />

aggiungere una loro riflessione, giusto?<br />

«Sì, abbiamo pensato che fosse il modo<br />

più corretto di coinvolgerli, attivamente.<br />

Chi si iscrive al gruppo ha la possibilità di<br />

proporre, con la formula “Quelli che…”,<br />

la sua personale idea, il suo ricordo. Non<br />

dimentichiamoci che per intere generazioni il<br />

Gran premio di <strong>Monza</strong> è sempre stato l’evento<br />

che chiudeva la stagione estiva e precedeva<br />

quella scolastica. Un momento epico, da<br />

vivere intensamente. Una sensazione che,<br />

a nostro parere, si è un po’ persa in questi<br />

anni per la mancanza di eventi di grande<br />

richiamo».<br />

Il Manifesto dovrebbe essere la prima<br />

iniziativa per inaugurare una nuova<br />

stagione di proposte per i giovani…<br />

«Esattamente, almeno l’idea è questa.<br />

Personalmente sono convinto che <strong>Monza</strong><br />

potrebbe offrire molto di più sia sotto il<br />

profilo del divertimento, sia sotto quello<br />

della proposta culturale. Insieme a Giuliano<br />

Ghezzi, altro giovane, attualmente<br />

capogruppo del Pdl in Consiglio comunale,<br />

stiamo lavorando per promuovere nuove<br />

iniziative e momenti di incontro. Vorremmo<br />

cambiare un po’ il corso delle cose,<br />

“svegliare” un pochino la città. In una parola,<br />

renderla più a misura di giovani.<br />

E non è certo un’impresa impossibile».<br />

Una leggenda cinese che narra di amore e<br />

di libertà: ecco da cosa trae ispirazione<br />

Butterfly Lovers, il nuovo arrivato in<br />

casa HP che coniuga perfettamente i concetti di<br />

tecnologia e glamour. Si tratta di un dispositivo<br />

leggero e compatto (circa 1,22 chili di peso per<br />

uno spessore di meno di 3 centimetri) che non<br />

solo si presta a essere facilmente trasportato, ma<br />

permette di non trascurare la cura dei dettagli<br />

del proprio look. È un software personalizzato<br />

per tutte le fashion victims che anche durante<br />

un veloce trasferimento da una riunione all’altra<br />

potranno riflettersi nella webcam trasformata in un<br />

comodo e insospettabile “specchietto”. Il piccolo<br />

portatile dispone, fra l’altro, di uno schermo LED<br />

Brightview Infinity e ha un’autonomia di 5,5 ore.<br />

La pochette tecnologica si completa con una serie<br />

di accessori quali il mouse wireless e una custodia<br />

scamosciata, il tutto contenuto in un’esclusiva<br />

confezione regalo, personalizzata anch’essa da<br />

Vivienne Tam. Per maggiori informazioni<br />

www.viviennetam.com<br />

86 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

87<br />

CM


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

Leo’s Gallery<br />

Il messaggio<br />

nell’arte<br />

Due intraprendenti monzesi,<br />

accomunate dalla passione per l’arte,<br />

hanno deciso di aprire in città<br />

una galleria dove alimentano un sogno<br />

diffondendo il senso del bello<br />

di Francesco Pozzi<br />

Quasi nascosta, a ridosso del centro di<br />

<strong>Monza</strong>, si trova Leo’s Gallery, una<br />

fucina di artisti e un luogo d’incontro<br />

per tutti gli appassionati e gli amanti dell’arte.<br />

A vederla da fuori sembra vuota, ma le idee<br />

circolano veloci all’interno della galleria e sono<br />

le vere emozioni a riempirne completamente gli<br />

spazi. Titolari dell’attività sono Daniela Porta, 42<br />

anni, e Valeria Margherita Mosca, 30 anni, che,<br />

contando sul contributo e i consigli dei due critici<br />

d’arte Matteo Galbiati e Giorgio Bonomi con<br />

i quali collaborano, promuovono e organizzano<br />

numerose mostre ed eventi, richiamando ogni volta<br />

sempre più curiosi, interessati ad approfondire, e in<br />

certi casi scoprire, un rapporto intimo e personale<br />

con l’arte.<br />

Come è cominciata questa avventura?<br />

Daniela : «Mi trovavo a Londra, città famosa per<br />

il grande spessore e rilievo che ricoprono i suoi<br />

artisti. Lì ho avuto occasione di visitare numerose<br />

mostre ed esposizioni e, spronata più che mai<br />

dall’amore per l’arte che coltivavo già da tempo,<br />

decisi che una volta tornata in Italia avrei tentato<br />

di aprire un mio spazio, dove poter promuovere e<br />

trasmettere la mia idea e concetto di arte».<br />

Valeria: «Essendo anche io un’artista, nonché<br />

una grande appassionata dell’arte in tutte le sue<br />

forme, appena mi si è presentata l’occasione di<br />

avviare questa attività non ho potuto assolutamente<br />

lasciarmela scappare; devo dire che fino ad<br />

ora le cose sono andate molto bene. Abbiamo<br />

inaugurato la galleria nel giugno del 2009 e fino<br />

ad ora abbiamo realizzato decine di esposizioni<br />

e altrettante mostre personali di svariati artisti.<br />

Conoscere Daniela, inoltre, è stata una vera<br />

fortuna: lavoriamo molto bene insieme e ci<br />

troviamo spesso in sintonia sulla scelta dei temi da<br />

sviluppare e sul concetto di arte».<br />

Concetto di arte. Ci spiegate bene che cosa<br />

intendete?<br />

D: «L’arte per me è tutto. Fa parte ed è parte della<br />

vita di ogni giorno e quotidianamente è in grado<br />

di regalare emozioni davvero uniche. Un’idea<br />

che influenza notevolmente anche l’aspetto<br />

commerciale del nostro lavoro: chi compra<br />

un’opera alla Leo’s Gallery è consapevole che al<br />

di là del puro aspetto materialistico dell’oggetto,<br />

in essa si cela un forte significato e un messaggio<br />

che solo occhi attenti e preparati sanno recepire ed<br />

accogliere».<br />

V: «L’arte è comunicare, trasmettere emozioni<br />

che riescono a svelare i lati più oscuri e nascosti di<br />

ogni artista. Il mio è stato da sempre un rapporto<br />

conflittuale con l’arte, anche se lavoro ormai da<br />

tempo a una mia produzione personale, focalizzata<br />

principalmente sulla VideoArte. Ogni mezzo di<br />

comunicazione, in realtà, è ottimo per dar vita<br />

ad una creazione artistica: bisogna solo saperne<br />

sfruttare le caratteristiche e individuare il canale<br />

giusto per lanciare il proprio messaggio».<br />

Una vera e propria sfida la vostra, soprattutto<br />

in un Paese come l’Italia e in una città come<br />

<strong>Monza</strong>, dove gli artisti non possiedono di certo<br />

gli spazi che meritano…<br />

D: «Avendo avuto la fortuna di girare parecchio<br />

nel mondo, alla volta delle grandi città d’arte<br />

come Berlino, New York e Londra, mi sono<br />

accorta che in Italia il fermento artistico è a dir<br />

poco “scintillante”, ma gli spazi e le opportunità<br />

sono troppo poche. Stiamo, infatti, lavorando alla<br />

realizzazione di un progetto molto più ampio,<br />

in collaborazione con consorzi e associazioni<br />

culturali di ben 37 Paesi. L’obiettivo è quello di<br />

creare spazi comuni, vere e proprie case, dove<br />

artisti provenienti da diverse realtà culturali e<br />

sociali, possano dar vita a momenti d’incontro e<br />

di confronto, indispensabili per la loro crescita<br />

personale e professionale, oltre ad essere un ottimo<br />

mezzo per favorirne la totale integrazione».<br />

V: «Sicuramente una sfida molto allettante,<br />

viste e considerate le premesse di Daniela, che<br />

condivido appieno. Devo ammettere, però, di aver<br />

riscontrato con grande piacere che <strong>Monza</strong> e i suoi<br />

cittadini sono molto ricettivi e partecipi alle nostre<br />

iniziative. All’inizio, infatti, eravamo abbastanza<br />

dubbiose sulla scelta di questa città per fondare la<br />

nostra “base operativa”, condizionate anche dal<br />

fatto che <strong>Monza</strong> e la Brianza sono terre famose per<br />

l’artigianato e per un interesse molto più orientato<br />

verso il mondo dell’antiquariato. A posteriori, però,<br />

posso affermare con certezza che è stata la scelta<br />

giusta».<br />

Progetti per il futuro? Anticipate qualcosa…<br />

D: «Venerdì 28 maggio è stata inaugurata la<br />

mostra di Arturo Vermi, brianzolo, scomparso<br />

vent’anni fa, una vera e propria icona<br />

rappresentativa della produzione locale perché<br />

artista dalla grande componente emotiva e<br />

poetica, rintracciabile facilmente nelle sue opere».<br />

V: «Il 15 giugno, invece, avremo come ospite lo<br />

scultore Alberto Giuffreda, grande esploratore e<br />

sperimentatore della Land Art, il perfetto connubio<br />

tra arte e installazioni in natura. Nel prossimo<br />

autunno, infine, si terrà l’inaugurazione di un<br />

secondo spazio Leo’s Gallery nella verde Lugano,<br />

in Svizzera: un ottimo risultato e la garanzia che<br />

l’avventura continua».<br />

Da sinistra un’opera<br />

di Marco Grassi, accanto<br />

una dell’ungherese<br />

Tamas Jovanovics<br />

in esposizione fino<br />

ad ottobre e sotto<br />

un’opera di Arturo Vermi,<br />

in esposizione dal 28<br />

maggio scorso<br />

presso la galleria<br />

di via De Gradi.<br />

Nella pagina precedente<br />

da sinistra Valeria<br />

Margherita Mosca<br />

e Daniela Porta<br />

88 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 89


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

L’arte non fa dimenticare<br />

Leo e l’isola che soffre<br />

Il 15 maggio nella galleria di Luca Tommasi ha avuto luogo<br />

l’inaugurazione della straordinaria mostra del graffitista Leo dedicata<br />

alla tragedia e al dolore della popolazione di Haiti che nulla ha potuto<br />

contro la devastante forza della natura. Quindici immagini<br />

che non possono non restare impresse nella mente e soprattutto nel cuore<br />

di chi le osserva e che in qualche modo vogliono essere un monito<br />

per non dimenticare ciò che è stato e i cui effetti affliggono<br />

oggi, come ieri, migliaia di persone<br />

Nella prima pagina da sinistra, Alfonso di Lio, Sara<br />

Fumagalli, Luca Tommasi e Leo.<br />

In questa pagina, alcune delle opere esposte dall’artista<br />

in occasione della mostra<br />

90 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 91


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

Trick ed evoluzioni<br />

I bikers scaldano le ruote<br />

Il nuovo Skatepark di <strong>Monza</strong>, inaugurato a marzo nell’area<br />

dell’ex Macello, ha ospitato, sabato 8 maggio, la prima prova<br />

del Campionato Italiano Bike Trial. Sotto gli occhi dei curiosi, i campioni<br />

si sono esibiti nella demo pomeridiana e in un’applaudita notturna di bmx<br />

92 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 93


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Mario Bonacina<br />

Il futuro?<br />

È scritto<br />

nella sfera<br />

Come sfuggire alle conseguenze della crisi<br />

reinventandosi un’attività. Mario Bonacina,<br />

erede di una storica azienda brianzola,<br />

ha trasformato un prodotto industriale<br />

in un’idea che piace ai designer<br />

94 N.55<br />

CM<br />

di Simona Calvi<br />

Dalla metalmeccanica al design, il passo<br />

è stato più breve del previsto. Mario<br />

Bonacina, 47 anni, è uno di quegli<br />

imprenditori brianzoli che nonostante la crisi<br />

sono riusciti a rilanciare la propria attività. Ora il<br />

suo commercio di sfere in acciaio si sposta da un<br />

capo all’altro del mondo grazie ad un semplice<br />

sito internet. E i suoi prodotti, un tempo<br />

appannaggio quasi esclusivo dell’industria<br />

pesante, sono contesi da designer, alberghi e<br />

semplici privati a caccia di novità nel campo<br />

dell’arredamento e dell’arte. Ma non solo. Ci si<br />

fanno giochi e persino macina cacao o macina<br />

caffè. Incredibile? Niente affatto. Erede della<br />

BB Sfere, storica azienda fondata nel 1947,<br />

Bonacina tre anni fa ha preso una delle decisioni<br />

più difficili per un imprenditore.<br />

Vogliamo partire da qui?<br />

«Sì, un momento difficilissimo. La BB Sfere<br />

era stata fondata da mio padre nel dopoguerra.<br />

Come è accaduto per tanti imprenditori, era<br />

partita da zero raggiungendo il suo apice<br />

circa una decina di anni fa. Successivamente<br />

abbiamo resistito alle difficoltà, ma vuoi per la<br />

concorrenza sempre più pressante del colosso<br />

cinese, vuoi per leggi e burocrazie che in<br />

Italia sembrano fatte apposta per rendere le<br />

cose più difficili, alla fine abbiamo deciso di<br />

mettere in liquidazione volontaria l’azienda.<br />

Ci tengo a sottolineare questo aspetto perché<br />

non siamo passati da fallimenti o da concordato<br />

preventivo. Ci abbiamo rimesso, ma per noi era<br />

fondamentale uscirne a testa alta».<br />

Come è nata l’idea di trasformare le sfere<br />

in un articolo, per così dire, di più largo<br />

consumo?<br />

«A dire la verità è stato anche un po’ per caso.<br />

Da tempo coltivavo un certo interesse per il<br />

cosiddetto e-commerce. Ho fatto anche delle<br />

ricerche per capire, a livello mondiale, se<br />

esistevano altre realtà che lavoravano nel settore<br />

delle sfere e ho visto che si trattava di un ambito<br />

quasi scoperto. Così ho iniziato a sviluppare<br />

l’idea, prima attraverso piattaforme come eBay,<br />

dunque senza investimenti importanti alle spalle,<br />

e poi aprendo un sito internet di vendita diretta.<br />

Dato che non potevo certo competere con i<br />

produttori cinesi, sono andato alla ricerca<br />

di qualcosa di nuovo dove nessuno fosse<br />

ancora andato a vedere, alla ricerca di<br />

nuove opportunità per fare impresa».<br />

E il risultato è stato che le sfere<br />

interessavano ad un pubblico<br />

piuttosto sorprendente…<br />

«Assolutamente sì. Piano piano ho visto<br />

che le persone mi contattavano sempre più<br />

spesso e soprattutto che erano interessate a<br />

questo articolo per impieghi totalmente diversi<br />

da quelli di cui mi sono sempre occupato.<br />

Sempre meno aziende del settore meccanico e<br />

metalmeccanico e sempre più clienti diversi».<br />

Ci può fare qualche esempio concreto?<br />

«C’è il mercato dei giochi, in particolare<br />

delle soft-air, le armi che funzionano ad aria<br />

compressa, ma c’è anche quello legato alla<br />

new age. Ho scoperto io stesso che le sfere<br />

d’acciaio vengono utilizzate per la costruzione<br />

di oggetti chiamati “orgoniti”, dei filtri che<br />

utilizzano anche resina e cera d’api e che, mi<br />

hanno spiegato, servono a purificare l’aria.<br />

Oppure le “Tower Buster” o “Chem Buster”<br />

contro le scie chimiche lasciate dagli aerei. Ma<br />

ho ricevuto richieste persino da collezionisti che<br />

riproducono le armi napoleoniche. Anche gli<br />

istituti di ricerca acquistano spesso le sfere. Mi<br />

riferisco al Cnr o ai Politecnici che le utilizzano<br />

per le prove distruttive. E poi naturalmente è<br />

arrivato anche il design…».<br />

In che modo si è affacciato su questo<br />

mercato?<br />

«Semplicemente, ho iniziato a ricevere<br />

delle richieste per forniture che avevano<br />

come obiettivo l’acquisizione di materiale<br />

d’arredamento. È uno stile molto diffuso negli<br />

Stati Uniti dove le sfere vengono utilizzate ><br />

N.55<br />

CM 95


BRIANZA CLUB<br />

per arredare giardini, ma anche interni. Si<br />

tratta naturalmente di sfere vuote all’interno<br />

che vengono utilizzate come elemento di<br />

arredo oppure per composizioni floreali per il<br />

giardinaggio. Così ho preso contatti diretti con<br />

i produttori, quasi tutti cinesi, e ho iniziato ad<br />

importare questo tipo di sfere. Diciamo che<br />

hanno riscosso interesse e successo».<br />

Qual è la richiesta che l’ha più stupita?<br />

«È stata quella che mi è arrivata da un cliente<br />

che stava realizzando una scultura da donare<br />

ad un’associazione no-profit. Attualmente sono<br />

in trattativa con un grande albergo che vuole<br />

arredare la propria reception. A pensarci bene,<br />

però, uno degli utilizzi più curiosi che viene<br />

fatto delle sfere d’acciaio ha a che fare con gli<br />

animali. Anche in questo caso gli Usa fanno<br />

scuola: utilizzano le sfere come richiamo per<br />

gli animali. La superficie lucida pare attiri<br />

esemplari come scoiattoli e piccoli animali che<br />

si divertono a giocare, permettendo così agli<br />

amanti della natura di apprezzare lo spettacolo.<br />

Ho scoperto che le sfere d’acciaio vengono<br />

utilizzate anche per allontanare i cinghiali dai<br />

campi da golf…».<br />

Al di là del mercato, lo strumento internet si<br />

è rivelato un alleato prezioso. Ma quali sono<br />

96 N.55<br />

CM<br />

“<br />

La più grande soddisfazione<br />

è stata quella di aver ricreato<br />

un’attività da zero<br />

mantenendo la tradizione<br />

della mia famiglia<br />

state e quali sono le difficoltà maggiori?<br />

«Indubbiamente la rete è stata a suo modo<br />

una scoperta, nel senso che ho trovato molte<br />

persone che acquistano interamente via internet.<br />

Attraverso il sito www.bbtrade.it riesco a<br />

garantire consegne in tutta Italia in tempi<br />

brevissimi. Certo la crisi non aiuta, però settori<br />

come l’arredamento stanno subendo in minor<br />

misura questo momento di difficoltà. E questo,<br />

almeno, è un buon segnale per noi».<br />

E quali le soddisfazioni?<br />

«Una sola: quella di essere riuscito a ricreare<br />

qualcosa da zero».<br />

Nelle foto<br />

Mario Bonacina<br />

con alcuni esemplari<br />

di sfere impiegate<br />

nei più disparati settori<br />

merceologici


BRIANZA CLUB<br />

Festival del Design<br />

L’anticamera<br />

dell’Expo<br />

In vetrina i migliori prodotti<br />

e i servizi del nostro territorio.<br />

Alla base della manifestazione,<br />

un comitato scientifico di professionisti<br />

di fama internazionale<br />

di Greta La Rocca<br />

Un festival del Design per mettere in<br />

mostra il meglio della Brianza. Il<br />

nostro territorio, culla dell’arredo,<br />

presenta le sue eccellenze non solo agli amanti e<br />

agli appassionati, ma anche ai neofiti, nazionali<br />

e stranieri. Silvio Santanbrogio, presidente del<br />

Centro Legno Arredo Cantù, è il motore di<br />

questo appuntamento che il prossimo autunno<br />

coinvolgerà tutto il distretto della Brianza a<br />

partire dalla città di <strong>Monza</strong>.<br />

«Stiamo lavorando al Festival dal mese di<br />

settembre, eravamo alla ricerca di un’idea che<br />

fosse in grado di raccogliere e valorizzare le<br />

eccellenze produttive e terziarie del territorio -<br />

afferma il Presidente - Il progetto ha catturato<br />

fin da subito sia i soci che le istituzioni come<br />

la Camera di Commercio e il Comune della<br />

città di <strong>Monza</strong> oltre all’Unione Commercianti<br />

che hanno contribuito anche economicamente.<br />

Stiamo lavorando, inoltre, con il Comitato che<br />

segue l’Expo 2015 dal quale abbiamo ricevuto il<br />

patrocinio».<br />

Il Festival presenta un programma ricco di<br />

eventi, convegni e dibattiti che si spalmeranno<br />

lungo tutti i fine settimana di settembre ed<br />

ottobre in modo da coinvolgere al meglio<br />

il territorio. Un Comitato scientifico con<br />

il compito di monitorare l’organizzazione<br />

dell’evento sarà composto dall’architetto Franco<br />

Origoni, da Arturo Dell’Acqua Bellavitis,<br />

presidente del Museo del Design della Triennale,<br />

dal designer Antonio Citterio, dall’architetto<br />

e designer Franco Bizzozzero, dal giornalista<br />

Giacomo Mojoli, da Emilio Genovesi, direttore<br />

generale di Domus Academy, tutti coordinati da<br />

Aldo Colonetti,direttore scientifico del gruppo<br />

IED. La macchina organizzativa procede,<br />

intanto, al massimo della velocità, il conto<br />

alla rovescia è iniziato e mentre gli ultimi<br />

accorgimenti vengono definiti, il Presidente<br />

Santambrogio si lascia andare ad un’ultima<br />

confessione: «Vorrei che diventasse un<br />

appuntamento annuale capace di mostrare i plus<br />

dei brianzoli: la passione, l’amore e la voglia<br />

di fare della nostra terra». Il Clac ha anche<br />

dedicato un sito alla manifestazione: www.<br />

festivaldeldesign.it<br />

N.55<br />

CM 97


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Progettare è reality<br />

La creatività I designer<br />

va in tv<br />

50 designer in diretta web: 12 ore<br />

per realizzare un prodotto<br />

che coniughi progettualità<br />

e sostenibilità ambientale<br />

di Greta La Rocca<br />

vanno in scena. O meglio in<br />

televisione. Nasce Designer Show:<br />

il primo reality show del settore.<br />

Madre dell’iniziativa, un’idea originale e<br />

innovativa, è la Camera di Commercio<br />

di <strong>Monza</strong> e Brianza, guidata da Carlo<br />

Edoardo Valli. Il Tavolo per il design della<br />

Brianza, nato un anno fa per promuovere<br />

questo settore in Brianza e valorizzare le<br />

eccellenze del territorio, festeggia dunque il<br />

primo compleanno con un evento concreto,<br />

curioso e interessante. Cinquanta giovani<br />

progettisti si sfideranno davanti a una<br />

telecamera per ben 12 ore; il tema fonte<br />

d’ispirazione per i partecipanti è “Forme<br />

di energia e di velocità sostenibile: l’arte<br />

e la creatività accompagnano l’attenzione<br />

all’ambiente”. I protagonisti di Designer<br />

Show partiranno da qui: dovranno creare un<br />

progetto che sappia mettere insieme la forza<br />

creativa con le energie rinnovabili.<br />

Cornice dell’evento è l’Autodromo, che<br />

venerdì 11 giugno si vestirà a festa e<br />

accoglierà i creativi. Proprio sul portale<br />

della Camera di Commercio di <strong>Monza</strong>,<br />

inoltre, (www.mb.camcom.it.) andranno in<br />

onda le immagini live.<br />

«<strong>Monza</strong> e la Brianza – spiega Carlo Edoardo<br />

Valli – sono storicamente la culla del design<br />

italiano che ha generato marchi e prodotti<br />

riconosciuti a livello mondiale. In Brianza il<br />

disegno tecnico e creativo si è sposato con<br />

l’estetica e la capacità produttiva. Tutte le<br />

iniziative che come Camera di Commercio<br />

stiamo realizzando, dal Tavolo del design<br />

a Designer Show, hanno l’obiettivo di<br />

mettere a sistema le numerose eccellenze del<br />

territorio per rafforzare il posizionamento<br />

internazionale del design brianzolo e al<br />

contempo accendere i riflettori sui giovani,<br />

gli anarchici della creatività, risorse su<br />

cui dobbiamo investire come leva per la<br />

competitività delle imprese».<br />

I numeri e le analisi dell’Ufficio Studi della<br />

Camera di Commercio della Provincia di<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza parlano chiaro: 4.645<br />

le imprese creative, attive nel design<br />

industriale e della moda, il 2,3 per cento in<br />

più rispetto al 2009; i designer titolari di<br />

imprese individuali in Italia e in Lombardia<br />

sono soprattutto uomini, mentre in Brianza<br />

il design è donna e se l’età media in Regione<br />

è under 30, nella capitale brianzola i giovani<br />

rappresentano il 25 per cento.<br />

Proprio per valorizzare la Brianza, le sue<br />

eccellenze e la forza creativa del territorio,<br />

la Camera di Commercio ha in programma<br />

un ricco calendario di appuntamenti. Già<br />

15 sono gli impegni previsti per l’anno<br />

in corso, tutti con una forte componente<br />

internazionale vista la massiccia<br />

partecipazione di Paesi esteri: Kuwait,<br />

Egitto, India, Qatar, Corea, Russia, Emirati<br />

Arabi, Germania, Libia e Stati Uniti. Primo<br />

evento in agenda, la Fiera Hotel Show di<br />

Dubai, organizzata tra il 18 e il 20 maggio,<br />

al fine di rafforzare i modelli di promozione<br />

internazionale presentando un sistema che<br />

permetta di moltiplicare il valore prodotto<br />

delle singole imprese. Le imprese brianzole<br />

godranno presto anche di un’ulteriore<br />

visibilità: il prossimo ottobre, in occasione<br />

della manifestazione di Index a Mumbai,<br />

diversi soggetti protagonisti de Il Tavolo per<br />

il design realizzeranno l’ambientazione di<br />

“<br />

Il reality show è stato pensato<br />

per mettere a sistema<br />

le eccellenze e accendere<br />

i riflettori sui giovani,<br />

anarchici della creatività<br />

una hall di un albergo a cinque stelle. Infine,<br />

proprio per comunicare il design e offrire<br />

la massima visibilità al mondo dell’arredo,<br />

la Camera di Commercio collaborerà con<br />

l’agenzia di stampa Ansa per realizzare il<br />

primo canale di comunicazione dedicato alle<br />

news del settore.<br />

A sinistra<br />

la presentazione<br />

del Festival del design.<br />

In questa pagina, Carlo<br />

Edoardo Valli,<br />

presidente della Camera<br />

di Commercio<br />

di <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

98 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 99


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Giuseppe Andreoni<br />

La salute s’indossa<br />

Anche l’abbigliamento<br />

“sposa” la tecnologia.<br />

Pensando alle fibre tessili,<br />

ma anche alla salute<br />

di Giovanna Tiraboschi<br />

Bianca o colorata, in ogni caso fresca<br />

e comoda. Il modo più pratico di<br />

vestirsi è indossare una maglietta,<br />

tra non molto anche strumento discreto di<br />

monitoraggio. Non più sensori sulla pelle o<br />

cavi che obbligano a restare immobili, ma<br />

un laboratorio di analisi indossabile, con<br />

l’obiettivo di ottenere non solo diagnosi<br />

precoci, ma anche la gestione di alcune<br />

patologie (per esempio cardiovascolari e<br />

respiratorie) o un supporto a persone anziane<br />

e disabili. Il segreto è nelle fibre tessili<br />

(smart textile), i cui componenti elettronici,<br />

antenne e sensori, rilevano parametri di<br />

base dell’organismo: frequenza cardiaca<br />

e tracciato elettrocardiografico, ritmo del<br />

respiro, temperatura corporea, ossigeno<br />

nel sangue. A idearla è stato Giuseppe<br />

Andreoni, ricercatore di Muggiò, 40 anni e<br />

un ruolo da protagonista al dipartimento di<br />

Bioingegneria elettronica e Informatica dalla<br />

Facoltà del Design del Politecnico di Milano,<br />

responsabile dei laboratori di Campus<br />

Point, un “contenitore” strutturale per la<br />

ricerca che nasce e si sviluppa attraverso<br />

la ricerca stessa. In vista della prossima<br />

realizzazione di un campus universitario del<br />

Politecnico, a Lecco, i laboratori di ricerca<br />

multidisciplinare sono ospitati in veri e propri<br />

container dalle pareti trasparenti: uno spazio<br />

visibile a tutti e da tutti visitabile, finestra<br />

aperta e anche vetrina sulle attività di ricerca.<br />

È un momento importante di aggregazione<br />

e di confronto tra giovani ricercatori e un<br />

esempio di coinvestimento in ricerca e<br />

sviluppo, perché realizzato in collaborazione<br />

con le imprese del territorio che hanno così<br />

nuovi impulsi e opportunità di sviluppo.<br />

Come le è venuta l’idea di realizzare<br />

questa maglia molto speciale?<br />

«Con il mio gruppo stiamo lavorando nel<br />

campo della sensoristica dal 2002. L’idea si<br />

è sviluppata dalla necessità di monitorare<br />

elettronicamente una pluralità di parametri<br />

biologici; per ottenere lo scopo, una via<br />

obbligata ci è sembrata quella di realizzare<br />

qualcosa di indossabile, quindi, di fatto, un<br />

indumento. Certo, la sperimentazione è stata<br />

lunga».<br />

In quale ambito avete effettuato le vostre<br />

sperimentazioni?<br />

«Il dispositivo di monitoraggio è stato<br />

testato in varie situazioni: su giocatori del<br />

campionato di calcio di serie A che l’hanno<br />

indossata in allenamento, su lavoratori edili<br />

per individuare il rischio di infortuni, con gli<br />

Ospedali Riuniti di Bergamo come partner, e<br />

su neonati prematuri in terapia intensiva. Ad<br />

oggi la fase di validazione è conclusa, anche<br />

se a febbraio la sperimentazione si è allargata<br />

al controllo di bimbi non prematuri nelle<br />

prime due ore di vita».<br />

È stato difficile trovare aziende aperte alla<br />

ricerca e alla sperimentazione disposte a<br />

collaborare?<br />

«Per la parte elettronica non ci sono stati<br />

problemi perché abbiamo lavorato in<br />

collaborazione con spin-off del Politecnico<br />

di Milano. La componente elettronica è<br />

fisicamente già realizzata nella sua versione<br />

definitiva: dai sensori miniaturizzati al<br />

dispositivo elettronico che, dopo aver<br />

elaborato e memorizzato i parametri<br />

fisiologici captati, con un sistema di<br />

connessione bluetooth, come quello dei<br />

cellulari, può inviarli a un computer o a un<br />

apparecchio diagnostico in caso di necessità.<br />

Per il lato tessile, invece, abbiamo cercato<br />

partner. Il risultato di questo lavoro è che,<br />

a brevissimo, avremo a disposizione un<br />

prodotto commerciabile». ><br />

Giuseppe Andreoni,<br />

mentre mette a punto<br />

gli ultimi particolari<br />

per procedere ai test<br />

100 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 101


BRIANZA CLUB<br />

“<br />

Il segreto sta nelle fibre,<br />

che attraverso i sensori,<br />

trasmettono i parametri<br />

biologici dell’organismo<br />

Andreoni mostra<br />

una campionatura<br />

delle t-shirt tecnologiche<br />

102 N.55<br />

CM<br />

Ci descrive il modello della maglietta?<br />

«Anche se tutte le maglie rispettano<br />

le caratteristiche del biodesign, non si<br />

tratta ovviamente di un modello unico:<br />

questo non solo per problemi di taglia e di<br />

conformazione fisica, ma perché le esigenze<br />

di un neonato o di un atleta sono diverse da<br />

quelle, ad esempio, di un anziano. In genere,<br />

la maglie sono aderenti per un comfort<br />

migliore, ma per le difficoltà che gli anziani<br />

avrebbero nell’indossarle per loro è stata<br />

creata una canotta ad hoc, caratterizzata da<br />

una vestibilità molto comoda».<br />

E per la manutenzione?<br />

«Il prodotto è certificato per centinaia di<br />

lavaggi, ogni capo può essere tranquillamente<br />

lavato in lavatrice, senza che i sensori si<br />

danneggino o il filato perda di elasticità».<br />

Alta tecnologia, alto prezzo?<br />

«Abbiamo cercato di essere attenti anche<br />

a questo aspetto. Bisogna comunque<br />

distinguere tra due tipi di uso prevalente,<br />

domiciliare o clinico. In questo secondo caso<br />

il costo sarà maggiore perchè il prodotto<br />

deve rispondere a una certificazione medicale<br />

rigorosa di più ampio spettro. Del resto<br />

la sperimentazione non si ferma qui: al<br />

monitoraggio delle condizioni biofisiche<br />

dell’individuo, in futuro la nostra maglietta<br />

hi tech potrebbe affiancare la funzione di<br />

rilascio transdermico di farmaci, stabilendo<br />

un filo diretto fra diagnosi e terapia».


BRIANZA CLUB<br />

Teatro Licinium<br />

“La bisbetica domata”<br />

apre la stagione 2010<br />

Dopo il grande successo dell’estate 2009 con “La Tempesta”, anche<br />

quest’anno sul palcoscenico di Erba tornano gli spettacoli all’aperto<br />

a cura della redazione<br />

Sarà “La bisbetica domata”, grande<br />

commedia di William Shakespeare, in<br />

scena tutti i venerdì e sabato (con recupero<br />

la domenica, in caso di maltempo) dal 3 luglio<br />

al 7 agosto, a garantire l’ouverture di prestigio al<br />

Teatro Licinium di Erba. Terzo per importanza<br />

tra i teatri all’aperto del Nord Italia, dopo l’Arena<br />

di Verona e Il Vittoriale di Salò, il Teatro Licinium<br />

nasce alla fine degli Anni Venti per volontà dei<br />

fratelli Alberto e Federico Airoldi. Nel 1993 viene<br />

fondata l’Accademia dei Licini che assume la<br />

gestione artistica del Teatro. Nel 2000 la svolta<br />

decisiva: la produzione in proprio degli spettacoli.<br />

Immerso nel cuore della città, eppure invisibile da<br />

ogni prospettiva, il Teatro Licinium sorge all’interno<br />

del Parco Comunale, alla sommità della splendida<br />

scalinata del Terragni, in una posizione isolata e un<br />

po’ segreta che conferisce suggestione e magia alla<br />

scenografia naturale del bosco. In questa cornice,<br />

davvero unica, vengono rappresentati capolavori<br />

di grandi autori come Shakespeare, Pirandello,<br />

Rostand, Cervantes, Molière, Goethe sotto l’abile<br />

direzione artistica e regia di Gianlorenzo Brambilla,<br />

capace di far convivere e rendere al meglio<br />

attori professionisti e amatoriali. Il cast de “La<br />

Bisbetica domata” è composto da Dafne Niglio e<br />

Mino Manni, nei ruoli dei protagonisti Caterina<br />

e Petruccio, affiancati da altri nomi noti che da<br />

tempo collaborano con il Teatro, più una selezione<br />

di nuovi volti. Lo scorso anno è stata introdotta a<br />

Teatro un’importante innovazione: una postazione<br />

sperimentale di traduttori simultanei, installata con<br />

l’intento di estendere gradualmente il sistema a<br />

tutta la platea. «Un segno importante di attenzione<br />

verso il pubblico internazionale che frequenta con<br />

sempre maggiore assiduità e interesse le stagioni<br />

estive del nostro storico Teatro - spiega la Presidente<br />

dell’Accademia dei Licini, Luisa Rovida De<br />

Sanctis - In prospettiva, il Licinium sarà quindi<br />

in grado di ampliare la propria offerta non solo in<br />

termini di ‘eccellenza’ artistica, - continua Rovida -<br />

ma anche di modernità e tecnologia per lo sviluppo<br />

di un turismo culturale sempre più esigente e<br />

‘intelligente’, che troverà nelle celebrazioni di Expo<br />

2015 uno dei suoi più alti punti di espressione».<br />

L’Accademia ha confermato per il terzo anno<br />

consecutivo la partnership editoriale con <strong>Monza</strong><br />

<strong>Club</strong> per la comunicazione della stagione teatrale,<br />

rafforzando così il rapporto costruito fino ad oggi<br />

con i lettori della testata.<br />

Per ulteriori informazioni, visitare il sito<br />

www.licinium.it oppure scrivere a<br />

info@accademiadeilicini.it<br />

Nelle foto da sinistra,<br />

Gianlorenzo Brambilla<br />

e Luisa Rovida De Sanctis<br />

N.55<br />

103<br />

CM


PASSIONI<br />

PASSIONI<br />

Motoring Art<br />

Fermo<br />

immagine<br />

sulla velocità<br />

Arte e motori, dinamismo<br />

e natura si uniscono in opere<br />

che colgono l’istante trasmettendo<br />

il brivido delle corse<br />

di Chiara Bramati<br />

Milanese di nascita, ma con il cuore<br />

a <strong>Monza</strong>, Andrea Del Pesco<br />

coltiva da sempre una passione:<br />

l’Autodromo. Un amore che si accompagna a<br />

quello per i motori (a due o a quattro ruote),<br />

coltivato fin da piccolo durante le innumerevoli<br />

visite allo storico circuito. Proprio da questo<br />

precoce feeling è nata la sua arte. Già note<br />

negli ambienti specializzati, oggi le opere di<br />

Del Pesco assumono un valore aggiunto nella<br />

città briantea: suo è infatti il dipinto impresso<br />

sul Manifesto dei Giovani per il Gran Premio<br />

d’Italia a <strong>Monza</strong>, promosso dal Gruppo<br />

Giovani del Pdl, allo scopo di mantenere<br />

sempre alta l’attenzione verso l’evento simbolo<br />

della città nel mondo.<br />

La sua tecnica si chiama Motoring Art: in<br />

cosa consiste?<br />

«È un genere che si è sviluppato<br />

principalmente nel mondo anglosassone, negli<br />

Stati Uniti e in Sud America. In Italia è poco<br />

conosciuto. Io ed altri artisti connazionali<br />

stiamo cercando di promuovere questo tipo di<br />

soggetto e devo dire che, in parte, ci stiamo<br />

riuscendo; principalmente si tratta della<br />

rappresentazione di soggetti legati al mondo<br />

sportivo automobilistico d’epoca e moderno,<br />

interpretati in chiave diversa e rappresentati sia<br />

staticamente, che in movimento. Ogni artista,<br />

chiaramente, la interpreta con i suoi occhi».<br />

È nata prima la passione per i motori o<br />

quella per l’arte pittorica?<br />

«Sono cresciute insieme. Quando ero<br />

ragazzino, parallelamente a un’assidua<br />

frequentazione dell’Autodromo di <strong>Monza</strong>, in<br />

compagnia di uno zio molto appassionato che<br />

mi portava a vedere durante l’anno le molte<br />

gare in programma, non solo la Formula 1.<br />

Ho sempre avuto la passione per il disegno,<br />

sfociata prima negli studi al Liceo artistico e<br />

poi nella frequentazione dell’Accademia delle<br />

Belle Arti di Brera. La metà degli Anni 90 è<br />

stato il periodo di svolta perché, oltre a seguire<br />

le auto da corsa, vedere le gare e frequentare<br />

l’Accademia, sono entrato in contatto con una<br />

galleria d’arte di Milano interessata a questo<br />

genere e la mia passione si è trasformata in<br />

attività professionale».<br />

Frequentando l’ambiente delle corse le sarà<br />

capitato di incontrare parecchi personaggi<br />

di rilievo: chi ricorda in modo particolare?<br />

«Fra tutti mi ha colpito Michael Schumacher,<br />

non tanto per la fama di quel periodo ma<br />

perché, nonostante fosse stato dipinto negli<br />

anni come una persona fredda, quando lo<br />

incontrai mi sembrò molto “umano”. A<br />

volte, quello che traspare all’esterno non è<br />

lo specchio fedele della realtà. In occasione<br />

dell’incontro, essendo un suo grande tifoso, ero<br />

molto nervoso: infatti lui parlava in inglese e<br />

mi scusai del fatto che non conoscessi la lingua<br />

in maniera fluente; così lui mi rispose: “vedrai<br />

che lo saprai parlare bene quando io saprò<br />

parlare bene l’italiano!”».<br />

Ci sono sue opere regalate o comprate da<br />

personaggi famosi?<br />

«Due dei miei lavori sono a casa di Eddie<br />

Irvine. Di questi, uno è un suo ritratto<br />

con altri due amici ed è stato un regalo di<br />

compleanno che ho creato ad hoc: li ho dipinti<br />

con l’abbigliamento dei tre moschettieri. Un<br />

altro lavoro si trova in casa del pilota di moto<br />

Roberto Locatelli».<br />

Come è avvenuto l’incontro con i promotori<br />

del “ Manifesto dei Giovani per il Gran ><br />

In apertura l’Alfa Romeo<br />

ritratta sul manifesto<br />

dei giovani del Pdl<br />

di <strong>Monza</strong> e sotto<br />

un’Harley Davidson<br />

Knucklehead del 1946<br />

104 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 105


PASSIONI<br />

106 N.55<br />

CM<br />

Andrea Del Pesco<br />

nel suo studio<br />

e, a fianco, il quadro<br />

“Taxi Castello<br />

Sforzesco Milano”<br />

Premio d’Italia a <strong>Monza</strong>”?<br />

«Avevano visto un articolo dedicato ad una<br />

mia mostra al Bar Carducci di <strong>Monza</strong>, durante<br />

il Gran Premio d’Italia dello scorso anno. Così<br />

in primavera mi hanno contattato e chiesto di<br />

utilizzare i miei dipinti per le loro iniziative».<br />

Come ha scelto l’opera per il manifesto?<br />

«È stata scelta da loro. Rappresenta un’Alfa<br />

Romeo, intitolata “Eroi degli Anni 70”, ritratta<br />

in movimento mentre sfreccia su un rettilineo<br />

circondato da alberi: una caratteristica, quella<br />

dei filari di verde a bordo pista, tipica del<br />

circuito monzese».<br />

Da appassionato di motori, cosa significa per<br />

lei il Gran Premio di <strong>Monza</strong>?<br />

«Mi piace l’alone di mistero che ruota intorno<br />

alla pista. Mi ha sempre colpito: quando ci<br />

si trova nei boschi del Parco, si comincia<br />

a sentire il rombo dei motori e l’odore del<br />

carburante, la pista sembra un obiettivo lontano<br />

da raggiungere, non un semplice circuito in<br />

mezzo ad un deserto, che si può vedere anche<br />

in lontananza. All’Autodromo bisogna arrivare<br />

per gradi; come una conquista da raggiungere<br />

passo dopo passo. Ha un fascino molto<br />

particolare, unico. A riguardo c’è un aneddoto<br />

che mi è rimasto impresso: ci fu un anno in<br />

cui dovettero interrompere una gara perché<br />

cadde un albero sulla pista. Mi colpì per l’idea<br />

di interazione tra la natura e la velocità che<br />

diventa realtà nell’Autodromo».<br />

Che idea si è fatto sul Gran Premio di<br />

Roma?<br />

«Posso capire gli interessi economici e di<br />

pubblico, legati alla voglia di portare le corse<br />

nelle città per rinvigorire l’interesse degli<br />

spettatori e per creare contesti scenografici<br />

particolari. In questo modo, però, si perderebbe<br />

nella qualità delle piste. Tracciati come <strong>Monza</strong><br />

sono storici e mettono maggiormente alla<br />

prova piloti e macchine rispetto ai circuiti<br />

cittadini che non hanno una valenza agonistica<br />

importante come <strong>Monza</strong>, oltre all’innegabile<br />

fascino storico e alla tradizione che non<br />

ammette paragoni».


PASSIONI<br />

Premio Azzeccagarbugli<br />

Il giallo è di casa<br />

in Brianza<br />

Lo scrittore friulano Tullio Avoledo è il presidente della giuria<br />

del concorso che coinvolge scrittori emergenti e non<br />

provenienti da tutta l’Italia<br />

di Laura Marinaro<br />

Nella vita “normale” lavora nell’ufficio<br />

legale di una banca di Pordenone, ma<br />

in quella “reale” fa lo scrittore. Tullio<br />

Avoledo, 53 anni, friulano, è il presidente della<br />

giuria che sceglierà i libri finalisti della sesta<br />

edizione del premio al romanzo poliziesco<br />

“Azzeccagarbugli” promosso dai Giovani di<br />

Confindustria Lecco e Provincia di Lecco.<br />

Un concorso divenuto importante per tutta<br />

la Brianza che, anche quest’anno, vedrà la<br />

proclamazione del vincitore a Villa Greppi,<br />

Monticello Brianza, durante la manifestazione<br />

“La passione per il delitto” il prossimo ottobre.<br />

Avoledo ha esordito nel 2003 con “L’elenco di<br />

Atlantide” (editore Sironi), con cui ha vinto il<br />

premio “Forte Village Montblanc - Scrittore<br />

emergente dell’anno”. A questo sono seguiti<br />

molti altri libri e premi fino al novembre 2009<br />

quando è uscito, per Einaudi, il romanzo<br />

“L’anno dei dodici inverni”, storia d’amore e<br />

viaggi nel tempo.<br />

In che modo è venuto a conoscenza di questo<br />

concorso?<br />

«Semplice, vi ho partecipato, l’anno scorso,<br />

arrivando a un pelo dall’entrare nella cinquina<br />

dei finalisti con il romanzo “L’ultimo giorno<br />

felice”. Peccato non avercela fatta. D’altra parte<br />

devo onestamente ammettere che il mio libro<br />

non rientrava del tutto nei canoni del giallo».<br />

generale, la qualità del romanzo poliziesco,<br />

noir, giallo o che dir si voglia italiano oggi?<br />

«Mentirei se dicessi che tutti, ma proprio tutti, i<br />

libri pervenuti sono buoni. Ma la qualità media,<br />

sinora, mi sembra senz’altro alta, con alcune<br />

punte di eccellenza, fra le quali sarà davvero<br />

difficile scegliere. Quanto alla qualità della<br />

produzione di gialli italiana, è da anni che si<br />

sente parlare della loro morte ma sinora sono<br />

stati annunci decisamente prematuri. Il giallo è<br />

vivo, eccome. Ed è forse l’unico genere capace<br />

di documentare la diversità e le particolarità<br />

territoriali e di testimoniare di un’epoca come<br />

la nostra, in cui la cronaca nera è diventata un<br />

sottofondo costante, quasi normale, delle nostre<br />

vite».<br />

Come è nata la sua passione per questo<br />

genere letterario?<br />

«Mia madre è sempre stata un’accanita<br />

divoratrice di gialli, per cui sin da piccolo<br />

i Gialli Mondadori sono stati una presenza<br />

costante in casa mia. Ho cominciato a leggerli a<br />

quattordici anni».<br />

Quanto la tv, con la sua esagerata produzione<br />

di fiction poliziesche e simili, inquina o<br />

esalta lo scritto?<br />

«Non guardo la tv, quindi non sono in grado di<br />

esprimere un giudizio».<br />

Qual è la qualità delle opere pervenute e, in<br />

Quali i suoi personaggi preferiti? ><br />

N.55<br />

CM 107


PASSIONI<br />

«I personaggi che mi sono rimasti nel cuore,<br />

incontrandoli tra le pagine dei gialli, sono Philip<br />

Marlowe, Toby Peters, Arkady Renko e Bernie<br />

Gunther. Li nomino senza citarne gli autori<br />

perché sono convinto che un grande personaggio<br />

viva di vita propria e che gli appassionati del<br />

genere li conoscano benissimo. Tranne forse<br />

l’ultimo, che è il protagonista dei romanzi di<br />

Philip Kerr, un autore inglese che purtroppo,<br />

nel nostro paese, non ha avuto il successo che<br />

merita. Di recente mi sono appassionato ai gialli<br />

sui generis scritti da Jasper Fforde, più vicini<br />

a Lewis Carroll che ad Agatha Christie. La sua<br />

protagonista, Thursday Next, vive in uno strano<br />

mondo in cui i personaggi letterari sono vivi<br />

e quindi a Thursday può succedere di dover<br />

indagare sul rapimento di Jane Eyre...».<br />

Tullio Avoledo,<br />

nella sua cittadina<br />

d’origine<br />

Cosa consiglia a chi vuole iniziare a scrivere<br />

un romanzo poliziesco?<br />

«Di seguire l’istinto e di non avere preconcetti.<br />

E di stare attenti, se possibile, a non commettere<br />

l’errore di un blasonatissimo autore americano,<br />

che nel suo nuovo romanzo ha fatto trovare<br />

al suo protagonista in cantina una pistola che<br />

all’inizio del romanzo stava in soffitta. La<br />

plausibilità è importante, in un giallo. Così come<br />

è importante non lasciare niente di irrisolto,<br />

alla fine del racconto tutto deve funzionare alla<br />

perfezione, come in uno di quei meravigliosi<br />

orologi artigianali “grand complication” che ti<br />

calcolano anche le fasi lunari e le maree».<br />

per azzardare giudizi. Diciamo che la Brianza<br />

presenta un tessuto geografico e umano<br />

estremamente variegato e un’economia ricca,<br />

per cui si presta a fornire ambientazioni originali<br />

per un noir. Penso all’Autodromo di <strong>Monza</strong>, ad<br />

esempio. Ci sono poi altre due location che ho<br />

già prenotato, idealmente, per un racconto giallo<br />

ancora da scrivere: Varenna, dove ci riuniremo<br />

a luglio per la nomina dei cinque finalisti, e la<br />

stazione di Arcore. Chissà cosa ne verrà fuori».<br />

108 N.55<br />

CM<br />

Cosa bisogna fare o avere per vincere un<br />

premio come questo?<br />

«Semplice: ottenere i voti della giuria tecnica<br />

e poi di quella popolare. A costo di rischiare<br />

il linciaggio da parte dei miei colleghi della<br />

giuria tecnica, confesso che, come autore, tengo<br />

più al voto della giuria popolare. Una volta, a<br />

un premio, il mio romanzo ha vinto, appunto,<br />

con i voti della giuria popolare, sovvertendo<br />

il giudizio di quella tecnica. Quando il<br />

presentatore, colto di sorpresa, ha chiesto a<br />

uno dei giurati popolari come mai avessero<br />

votato compatti per il mio libro, gli ha risposto<br />

“Oh, bella questa: ma perché è un bel libro!”.<br />

È stato il complimento più bello che abbia mai<br />

ricevuto».<br />

La Brianza ispira il noir?<br />

«Non conosco abbastanza questo territorio<br />

Quali sono i suoi progetti più importanti in<br />

questo momento?<br />

«Sto finendo di scrivere un tecnothriller (credo<br />

che la definizione migliore sia questa) a quattro<br />

mani con Davide “Boosta” Di Leo, il tastierista<br />

dei Subsonica. È un romanzo che ha nel suo<br />

Dna anche il giallo, ma non solo quello. È un<br />

ibrido in cui confluiscono cronaca, fantascienza,<br />

avventura, in un intreccio serrato che dovrebbe<br />

tenere il lettore incatenato alla pagina.<br />

È un esperimento. Viviamo in un tempo in cui<br />

i generi letterari si incrociano, producendo<br />

risultati a volte bizzarri, a volte decisamente<br />

interessanti. Speriamo che il nostro lavoro rientri<br />

in quest’ultima casistica.<br />

Il progetto più immediato, comunque, è riuscire<br />

a leggere in tempo tutti i 57 libri finalisti al<br />

premio Azzeccagarbugli. Un’impresa non da<br />

poco».


PASSIONI<br />

Mathilde Bonetti<br />

Vuoi ballare con me?<br />

Storia di una monzese d’adozione che unisce ballo, pattinaggio e animali,<br />

le passioni della sua vita, con l’amore per la scrittura<br />

di Laura Marinaro<br />

L’avevo lasciata a Milano, nel 1994 o giù<br />

di lì, quando, come me, voleva fare la<br />

giornalista. Un destino poco propizio per<br />

alcuni versi, ma fortunato per altri, ha portato<br />

entrambe a seguire strade imprevedibili, piene di<br />

sorprese e stimoli. L’ho ritrovata oggi a <strong>Monza</strong><br />

dove vive ormai da qualche anno e dove ha<br />

seguito Davide, il suo grande amore. E devo<br />

dire che gli anni trascorsi non l’hanno cambiata.<br />

Anzi. Mathilde Bonetti, 39 anni, campionessa<br />

di ballo da sala, pattinatrice, allevatrice della<br />

razza felina di Sacri di Birmania e, soprattutto,<br />

scrittrice, è rimasta la ragazza vulcanica e piena<br />

di vita che era quando voleva diventare una<br />

cronista. Basti solo pensare alle novità legate ai<br />

suoi ultimi progetti: il campionato nazionale di<br />

ballo da sala a fine maggio, l’uscita del primo<br />

libro “Il Cerbiatto senza nome” della serie “I<br />

diari di Martina” ed. Mondadori, con gli animali<br />

protagonisti e la prefazione di Licia Colò, gli<br />

altri romanzi in uscita per Piemme (Il Battello<br />

a Vapore) della serie “Tre stelle sul ghiaccio”,<br />

dedicata al pattinaggio artistico, e il suo romanzo<br />

preferito “Vuoi ballare con me?” appena uscito,<br />

edito da Piemme.<br />

giornalismo prima come free lance nel settore<br />

della bellezza e del fitness.<br />

Poi, lavorando in Mondadori, come traduttrice di<br />

libri per ragazzi, ho iniziato a proporre qualche<br />

mia idea.... e devo dire che era dura. Il mio<br />

primo libro l’ho pubblicato a 26 anni, ma era una<br />

raccolta di interviste a grandi inviati di guerra con<br />

una piccola casa editrice. Le proposte invece che<br />

feci a Mondadori Junior erano sugli animali, mio<br />

grande amore. E così il primo libro è stato una<br />

sorta di manuale sul mantenimento degli animali<br />

esotici, anche perché avevo un’iguana.... A quello<br />

ne seguirono altri e grande fortuna ebbero dei<br />

libri gadget in cui associavo alle foto di animali<br />

le frasi da dedicare in diverse occasioni».<br />

Un successo nato da un’idea alla fine semplice.<br />

Il suo exploit sicuramente è stato quello de “La<br />

gatta magica” edito da Piemme/Il Battello a<br />

vapore tre anni fa.<br />

«È vero, quel libro parla dei gatti, altra mia<br />

grande passione, e me lo ha ispirato la mia<br />

Birmana Fantàsia che poi mi ha regalato altri<br />

cuccioli e anche l’idea di allevare questi splendidi<br />

felini. A breve è in uscita il sequel della storia».<br />

Mathilde, come è arrivata a tutto questo?<br />

«Quando ci siamo lasciate mi sono dedicata al<br />

Contemporaneamente ai gatti, sono arrivati i<br />

pattini e la danza. Ci racconta come? ><br />

N.55<br />

CM 109


PASSIONI<br />

©Sandro Colli Vignarelli @ photo<br />

Mathilde Bonetti<br />

con il suo gatto Fantàsia.<br />

Nella pagina precedente<br />

la copertina di “Vuoi<br />

ballare con me?”<br />

(Ed. Piemme 2010,<br />

pag.160, euro 15.50)<br />

110 N.55<br />

CM<br />

«Beh, io non ho mai studiato danza, ma essendo<br />

molto sportiva ho deciso alcuni anni fa di<br />

darmi al pattinaggio. E un giorno allenandomi<br />

ho conosciuto un ragazzo che pattinava da 15<br />

anni: era bravissimo e bellissimo! È stato subito<br />

amore, almeno per me. Conoscendolo, poi, gli ho<br />

proposto di pattinare insieme e quindi ci siamo<br />

innamorati. Il ballo da sala è arrivato dopo perché<br />

avevo bisogno di impostazione per il pattinaggio.<br />

Un gioco che sta diventando serio dato che siamo<br />

arrivati a vincere i campionati regionali e ora<br />

andiamo ai nazionali».<br />

I gatti, la danza e il pattinaggio: qual è il fil<br />

rouge che unisce tutto?<br />

«Sicuramente la scrittura. Essendo una donna<br />

molto istintiva e sentimentale sento di dover<br />

scrivere tutto quello che vivo e che provo e di<br />

farlo vivere agli altri. Per questo è nata l’idea<br />

della serie “Tre amiche per tre paia di pattini” il<br />

cui primo volume è uscito il 30 marzo ed è già<br />

stato presentato a Bologna oltre che in diverse<br />

scuole di <strong>Monza</strong> e di Lecco. Gli altri due sono in<br />

arrivo. Stiamo già lavorando i prossimi tre per il<br />

2011!».<br />

Ma come fa a trovare il tempo per... vivere?<br />

«Quattro volte la settimana io e Davide, che di<br />

lavoro fa il consulente aziendale e l’informatico,<br />

ci alleniamo. Scrivo prevalentemente di notte.<br />

Ma, giuro, riesco a trovare il tempo ancora per<br />

uscire, andare a cinema, viaggiare e coccolare le<br />

persone che amo».<br />

Ha sempre vissuto a Milano, a parte una<br />

parentesi in America. Come si trova a <strong>Monza</strong>?<br />

«Adoro questa città, anche se non la conosco<br />

ancora a fondo, perché è tutto a misura d’uomo.<br />

E devo dire che ho un ottimo riscontro con i miei<br />

lavori. Credo ci rimarrò per molto».


FASHION<br />

Must have<br />

L’eredita ‘<br />

di Roberta<br />

di Camerino<br />

Un’icona della moda<br />

che ha saputo dare valore<br />

al marchio inteso<br />

come sinonimo di qualità<br />

di Francesca Barzaghi<br />

Quando iniziai a scrivere questa<br />

rubrica sulle borse-icone, più per<br />

diletto personale che per cullare i<br />

sogni delle nostre lettrici, non pensavo di<br />

partire dalle origini, spiegando il significato<br />

del termine it-bag, ma semplicemente<br />

analizzando, numero dopo numero, i modelli<br />

che detengono questo status.<br />

Solo ora mi accorgo del terribile errore nel<br />

quale sono caduta, solo ora che i telegiornali<br />

ci hanno informato della scomparsa di colei<br />

che ha creato il concetto di “icona” e solo<br />

ora che questo pezzo ha l’amaro sapore di un<br />

tardivo e postumo ringraziamento a chi, con<br />

sagacia e inventiva, ha per prima saputo dare<br />

valore al “marchio” come sinonimo di qualità<br />

e affidabilità e non come mero simbolo di<br />

potere economico.<br />

Se è vero che solo a partire dagli anni<br />

Novanta ha preso piede il concetto di “itbag”<br />

per differenziare dai migliaia di modelli<br />

esistenti sul mercato, dopo l’esplosione<br />

dei consumi di massa, una borsa icona, è<br />

assolutamente innegabile che fu proprio il<br />

brand Roberta di Camerino a realizzarne il<br />

primo esemplare.<br />

Giuliana Coen, vero nome della fondatrice<br />

del celebre brand , ha infatti rappresentato<br />

un punto di non ritorno nell’universo della<br />

moda femminile, dando vita a un processo<br />

virtuoso che permettesse alle case di moda di<br />

distinguersi nella vasta gamma dell’offerta<br />

della moda grazie a un particolare modello<br />

o per un semplice tratto distintivo. ><br />

N.55<br />

CM 111


FASHION<br />

FASHION<br />

sancendo nuove regole che ancora oggi sono<br />

imprescindibili.<br />

Una donna che, se nel 1956 aveva già<br />

vinto il Neiman Marcus Award, il premio<br />

più prestigioso sul fronte della moda<br />

paragonabile all’Oscar, nel 1979 il Compasso<br />

d’Oro come designer rivoluzionaria<br />

d’eccellenza e nel 1980 sbarcava a New York<br />

con una mostra personale a lei dedicata dal<br />

Whitney Museum, oggi, inspiegabilmente,<br />

non viene ricordata che da una manciata di<br />

vere e proprie addicted, da un piccolo stuolo<br />

di vere cultrici dello stile, dell’eleganza e<br />

della ricercatezza.<br />

Una ristretta cerchia di “amici” che sanno<br />

fare tesoro degli insegnamenti dei maestri<br />

del passato, che non si piegano ai falsi miti<br />

e che ancora sanno riconoscere il valore<br />

di pezzi unici, inconfondibili, il cui valore<br />

possa davvero essere “per sempre”. Un<br />

club ristretto di veri estimatori di cui, come<br />

<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong>, ci facciamo testimoni nel voler<br />

ricordare Giuliana Coen come uno dei veri<br />

pilastri dello stile e dell’eleganza italiana.<br />

Nella pagina precedente,<br />

lo storico modello<br />

Bagonghi firmato<br />

Roberta di Camerino.<br />

Sopra, una foto<br />

di archivio della signora<br />

Coen nello stabilimento<br />

di produzione<br />

112 N.55<br />

CM<br />

Bagonghi anni ‘50<br />

Un’intuizione geniale a al contempo<br />

estremamente banale che ha aperto un nuovo<br />

modo di comprare, più legato all’essenza che<br />

il marchio (o il modello) rappresenta che per<br />

la bellezza in sè dell’oggetto del desiderio.<br />

Era, infatti, il 1945 quando Giuliana,<br />

fondando la sua azienda veneziana con il<br />

nome di Roberta di Camerino, impone la<br />

sua presenza nel mondo della moda con<br />

un’idea antitradizionalista, con lo spirito<br />

dell’innovatrice e con la voglia di stravolgere<br />

le regole.<br />

Fu proprio lei a portare sul mercato degli<br />

esemplari unici di borse, che non potevano<br />

più essere definiti meri accessori, ma<br />

volevano elevarsi a veri e propri capi di<br />

vestiario. L’idea era dunque far uscire la<br />

borsetta dall’anonimato, dai cliché del “già<br />

visto”, e renderla speciale, inconfondibile e<br />

degna di attrarre sguardi e attenzioni: da qui<br />

le prime creazioni che, in meno di tre anni,<br />

fecero scalpore e sancirono definitivamente<br />

l’avvio a una nuova epoca.<br />

Le borse di Giuliana erano infatti pezzi<br />

inconfondibili, frutto della maestria<br />

artigianale veneta e dell’utilizzo di pellami<br />

pregiati e di velluti sovrapposti in un turbinio<br />

di colori a contrasto. Modelli storici come<br />

la Bagonghi, idolatrata a partire dal 1956, o<br />

come la Caravel, ancora un must per donne<br />

del calibro di Madonna, nel tempo divennero<br />

ispirazione per Gucci, che ne copiò l’idea del<br />

pendente, una semplice iniziale R in metallo<br />

trasformata in G, o da Bottega Veneta, che<br />

fece propria la tecnica del pellame intrecciato<br />

lanciato da Giuliana.<br />

A distanza di quasi sessant’anni, è<br />

emozionante pensare come una semplice<br />

donna, con il proprio talento e senza<br />

timore di andare controcorrente, abbia<br />

influito così profondamente sulla storia<br />

delle grandi maison, oltre che sul costume,<br />

Sopra, la borsa Bignè,<br />

la versione più futuristica<br />

del modello Bagonghi.<br />

Sotto, il celebre modello<br />

Trompe l’oeil rivisto<br />

dal nuovo direttore<br />

creativo<br />

N.55<br />

CM 113


FASHION<br />

Le It bags di Roberta di camerino<br />

BAGONGHI.<br />

Questa è senza dubbio la borsa che ha permesso anche all’Italia di avere il suo primo pezzo cult nell’Olimpo delle it bags.<br />

La Bagonghi fu la prima borsa realizzata in velluto “soprarizzo”, precedentemente usato esclusivamente per realizzare i<br />

paramenti del Vaticano, e la sua forma, che sembra un richiamo al bauletto da medico, ne ha ispirato il nome: Giuliana infatti<br />

disse che le ricordava il nano cavallerizzo un po’ tozzo, il Bagonghi appunto, che tanto l’aveva divertita da piccola.<br />

È uno dei modelli più famosi e riconoscibili da cinquant’anni a questa parte, anche se non ha avuto la stessa forza commerciale<br />

che ha invece spinto la Kelly di Hermes o la Speedy di Vuitton, rendendola di fatto un esemplare davvero stimato e apprezzato<br />

per la sua bellezza e non perchè un fenomeno di massa.<br />

La sua fortuna universale la si deve alla sua prima apparizione pubblica, al braccio di Grace Kelly nel 1959 mentre era in<br />

visita ufficiale a Roma: una sola foto, comparsa sull’Europeo, fece fare alla Bagonghi il giro del mondo, elevandola a “borsa<br />

della principessa”.<br />

CARAVEL - CARAVEL V<br />

Altro modello celebre di RdC, che ancora oggi si attesta nelle classifiche delle borse più ricercate del pianeta.<br />

Gli elementi chiave che la contraddistinguono sono la forma a trapezio e la classica apertura a scatto, la presenza delle R<br />

metalliche come pendenti laterali e l’utilizzo dei velluti a contrasto. La Caravel V si differenzia per la particolare lavorazione<br />

dei tessuti, attraverso cui si forma l’immagine della V che taglia trasversalmente tutta la borsa. Altro particolare inconfondibile<br />

della collezione Camerino, è la presenza di fibbie disegnate o realizzate con impunture.<br />

BIGNÈ<br />

È la vera e propria “doctor bag” rivisitata in chiave luxory. Dalla forma arrotondata, è diventata una vera e propria borsa di<br />

culto, come anche testimoniato da un articolo del Times che ne celebrò, nel 2008, lo status di it bag italiana.<br />

È senza dubbio il modello più rivisitato, in termini di varianti di dimensioni e di tessuti, sia dalla stessa Roberta di Camerino<br />

che da altri designers che a essa si sono ispirati per le proprie collezioni.<br />

La Signora Coen nello stabilimento di produzione<br />

114 N.55<br />

CM


CONSULENTE ASSICURATIVO<br />

Come scongiurare<br />

gli imprevisti della vacanza<br />

Un occhio di riguardo alle polizze assicurative anche durante il periodo<br />

estivo, può aiutarci per vivere al meglio il nostro momento di relax<br />

a cura di Vittorio Massardi<br />

Garantirsi la piena tranquillità, prima di intraprendere un<br />

viaggio, sia tramite un tour operator, sia come turista “fai<br />

da te”, è una cosa importantissima oltreché saggia.<br />

Dotarsi dell’assicurazione che va a coprire gli eventuali imprevisti<br />

del viaggio è oramai prassi comune per tutti i turisti e viaggiatori<br />

– siano essi giovani, famiglie, coppie o single - che si rechino<br />

lontano da casa per motivi di lavoro, di studio oppure di piacere.<br />

Sempre più spesso, infatti, vengono richieste integrazioni sulle<br />

formule standard, denominate “Travel Basic”,<br />

con altre polizze assicurative che vanno ad<br />

ampliare l’offerta di servizi necessari in caso di<br />

brutte sorprese durante il viaggio. Il problema<br />

assicurativo è uno dei più sentiti da parte<br />

dell’utente al momento della prenotazione<br />

della propria vacanza. Ad oggi, la maggior<br />

parte dei pacchetti turistici prevede l’obbligo<br />

di sottoscrizione della polizza contro le spese<br />

di annullamento viaggio e sempre più spesso<br />

questa è incorporata nella quota di iscrizione al<br />

viaggio stesso. Qualora questo obbligo non sia<br />

espressamente previsto, il consiglio è quello di<br />

informarsi sempre riguardo la sottoscrizione di<br />

una polizza integrativa. Le coperture previste<br />

dalle polizze contro l’annullamento possono<br />

variare a seconda della compagnia assicurativa; la garanzia che<br />

tutte le società danno ai propri clienti è comunque quella del<br />

rimborso del corrispettivo di recesso (penale) per annullamento del<br />

viaggio causato da malattia o infortunio del viaggiatore assicurato<br />

o del compagno di viaggio e dei loro parenti più prossimi. Altre<br />

coperture, più o meno variabili a seconda della società assicurativa,<br />

possono invece riguardare l’impossibilità di partecipare al viaggio<br />

per un guasto e/o un incidente al proprio mezzo di trasporto<br />

(che impedisca di raggiungere il luogo di partenza), oppure un<br />

impedimento dovuto a una sopraggiunta convocazione della<br />

Pubblica Autorità o all’impossibilità di usufruire delle ferie già<br />

pianificate (magari a seguito di assunzione o licenziamento). Altra<br />

casistica prevista potrebbe riguardare l’impossibilità a intraprendere<br />

il viaggio a seguito della variazione della data della sessione<br />

di esami scolastici o di abilitazione all’esercizio dell’attività<br />

professionale, di partecipazione a un concorso pubblico etc. In ogni<br />

caso, detta impossibilità va immediatamente comunicato al tour<br />

operator, via email o telefonicamente, almeno<br />

24 ore prima della partenza. Ricordate che<br />

in caso di No Show (mancata presentazione<br />

nel luogo e nell’orario previsto dal foglio<br />

di convocazione al viaggio senza aver<br />

precedentemente avvisato il tour operator del<br />

vostro annullamento) le coperture assicurative<br />

decadono automaticamente. La vostra agenzia si<br />

occuperà dell’intermediazione per la denuncia<br />

all’assicurazione. Fate attenzione anche qui<br />

alla tempistica, espressamente indicata nella<br />

polizza che, in genere, vincola l’apertura della<br />

pratica di rimborso alla comunicazione nei<br />

giorni immediatamente successivi al verificarsi<br />

del fatto che ha determinato l’annullamento.<br />

Mettete a disposizione dell’agenzia la<br />

documentazione richiesta per l’apertura della pratica di rimborso<br />

(certificazioni dell’impedimento, dati anagrafici, contratto di<br />

iscrizione al viaggio, estratto conto del viaggio e della penale<br />

emesso dal tour operator, coordinate bancarie e quant’altro vi<br />

venga richiesto). Può quindi valere la pena di sottoscrive la polizza,<br />

soprattutto nel caso di prenotazioni molto anticipate rispetto alla<br />

data di partenza. La polizza può invece risultare un inutile costo<br />

per un viaggio last minute, quando le possibilità di annullamento<br />

si riducono notevolmente.<br />

Vittorio Massardi<br />

Ha iniziato l’attività assicurativa nel 1968 come agente di città della Toro Assicurazioni. Nel 1980 passa<br />

al brokeraggio assicurativo entrando come partner in una società del Gruppo GPA. Dal 1995 è partner ed<br />

amministratore delegato della GPG, gruppo Puricelli & Ghezzi.<br />

Gruppo Puricelli & Ghezzi - Via Camperio, 9 - 20123 - Milano<br />

Tel. 02 30322700 - Fax. 02 30322722 - www.gpg-broker.it<br />

N.55<br />

CM 115


CONSULENTE DEL LAVORO<br />

CONSULENTE LEGALE<br />

La retribuzione chilometro<br />

dopo chilometro<br />

Le ore di viaggio per trasferte sono da considerarsi orario di lavoro<br />

sempre o solo nel caso siano necessarie per l’ attività lavorativa?<br />

a cura dello Studio Leoni<br />

Il fallimento per le società<br />

trasferite all’estero<br />

Spetta al giudice italiano decidere sul fallimento delle ditte situate<br />

in altri Paesi al solo scopo di evadere le imposte<br />

a cura di Paolo Broggi<br />

Come noto l’art. 1, comma 2 lett. a) del D. Lgs. n. 66/2003,<br />

riprendendo quanto disposto dalla direttiva 1993/104/CE,<br />

definisce l’orario di lavoro come «qualsiasi periodo in cui<br />

il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e<br />

nell’esercizio della sua attività o delle sue funzioni». I criteri che<br />

definiscono l’orario di lavoro consistono non solo nella presenza<br />

al lavoro del lavoratore ma anche nella sua messa a disposizione<br />

nei confronti del datore di lavoro nonché<br />

nell’essere nell’esercizio della sua attività o<br />

delle sue funzioni. Come si evince chiaramente<br />

dalla congiunzione “e” del dettato legislativo,<br />

tutti i criteri indicati devono coesistere al<br />

fine della riconduzione della prestazione<br />

lavorativa nella nozione di orario di lavoro.<br />

La definizione dettata dall’art. 1, comma<br />

2, del D. Lgs. n. 66/2003 ha notevolmente<br />

dilatato il concetto di orario lavoro rispetto<br />

alla previgente disciplina contenuta negli artt.<br />

1 e 3 del R.D.L. n. 692/1923 che si riferiva<br />

al concetto di lavoro effettivo quale «lavoro<br />

che richieda una applicazione assidua e<br />

continuativa», estendendone la nozione a<br />

tutte quelle attività che presuppongono una<br />

“messa a disposizione” a favore del datore di lavoro. In tal senso,<br />

la circolare n. 8/2005 di questo Ministero afferma che «l’attuale<br />

formulazione ha una accezione certamente più ampia, così come<br />

ha chiarito la stessa Corte di Giustizia Europea, che ha ritenuto<br />

compresi nell’orario di lavoro i periodi in cui i lavoratori sono<br />

obbligati ad essere fisicamente presenti sul luogo indicato dai<br />

datori di lavoro e a tenervisi a disposizione di quest’ultimo per<br />

poter fornire immediatamente la loro opera in caso di necessità».<br />

Tuttavia, nonostante l’estensione del concetto di orario di lavoro,<br />

permane la problematica della computabilità del tempo di viaggio<br />

per trasferta nell’attività lavorativa poiché l’art. 8 del D. Lgs. n.<br />

66/2003 ha confermato l’esclusione dall’orario di lavoro del tempo<br />

impiegato per recarsi al lavoro, così come previsto all’art. 5 del<br />

R.D. n. 1955/1923 e dall’art. 4 del R.D. n. 1956/1923, stabilendo<br />

che tale periodo di tempo non è retribuibile e non può essere<br />

computato nell’orario di lavoro. Pertanto il tempo impiegato dal<br />

lavoratore per raggiungere la sede di lavoro durante la trasferta non<br />

costituisce esplicazione dell’attività lavorativa<br />

ed il disagio che deriva al lavoratore è assorbito<br />

dall’indennità di trasferta. D’altro canto la<br />

giurisprudenza, seppure con riferimento alla<br />

nozione di orario di lavoro effettivo dettata<br />

dal R.D. n. 692/1923, ha negato costantemente<br />

che il tempo di viaggio in occasione della<br />

trasferta possa rientrare nell’esplicazione<br />

dell’attività lavorativa evidenziando che il<br />

disagio psicofisico e materiale del lavoratore<br />

viene compensato dall’indennità di trasferta.<br />

Più recentemente, con la sentenza n. 5701 del<br />

22 marzo 2004, la Cassazione ha affermato che<br />

«il tempo impiegato per raggiungere il posto<br />

di lavoro rientra nell’attività lavorativa vera<br />

e propria (con sommatoria al normale orario<br />

di lavoro), allorché sia funzionale rispetto alla prestazione. Tale<br />

requisito sussiste quando il dipendente, obbligato a presentarsi alla<br />

sede dell’impresa, sia inviato, di volta in volta, in varie località per<br />

svolgere la prestazione lavorativa». Tuttavia, sempre nella stessa<br />

sentenza, la giurisprudenza di legittimità ha precisato che «salvo<br />

diverse previsioni contrattuali, il tempo impiegato giornalmente<br />

per raggiungere la sede di lavoro durante il periodo della trasferta<br />

non può considerarsi come impiegato nell’esplicazione dell’attività<br />

lavorativa vera e propria, non facendo parte dell’orario di lavoro<br />

effettivo, e non si somma quindi al normale orario di lavoro».<br />

Nell’era della globalizzazione si è registrata una<br />

forte tendenza da parte degli imprenditori italiani a<br />

trasferire società all’estero, e ciò sia per la necessità di<br />

internazionalizzare i propri prodotti che per le migliori condizioni<br />

produttive, ed in alcuni casi - meno virtuosi - anche per sfuggire<br />

ai creditori.<br />

Secondo una recentissima sentenza della Corte di Cassazione a<br />

Sezioni Unite (nr.8426- depositata il 09/04/2010) è stato sancito<br />

il principio secondo il quale : «In tema di fallimento, sussiste la<br />

giurisdizione del giudice italiano nel caso di trasferimento della<br />

sede legale all’estero della società prima della presentazione e/o<br />

del deposito della istanza di fallimento, qualora tale trasferimento<br />

risulti fittizio».<br />

In via generale ai sensi dell’art. 9 della la Legge Fallimentare<br />

(R.D. 16/03/1942, n. 267) Il fallimento è dichiarato dal tribunale<br />

del luogo dove l’imprenditore ha la sede principale dell’impresa,<br />

ove per sede principale si intende il centro dell’attività direttiva,<br />

amministrativa ed organizzativa. Nel caso in esame gli Ermellini<br />

hanno rigettando il ricorso dispiegato da un imprenditore<br />

contro il provvedimento con cui la Corte d’appello di Roma<br />

aveva dichiarato il fallimento di una Srl, nonostante la società<br />

avesse la sede all’estero, nella fattispecie in Romania. I legali<br />

della ricorrente nel giudizio di merito avevano eccepito il<br />

difetto di giurisdizione del giudice italiano in conseguenza<br />

proprio dell’avvenuto trasferimento della sede della Società<br />

dall’Italia alla Romania. Nel giudizio di primo grado i giudici<br />

avevano rilevato che il trasferimento della sede era fittizio in<br />

quanto determinato da ragioni puramente fiscali. Circostanze<br />

queste ultime confermate dalle medesime dichiarazioni rese<br />

dall’imprenditore, il quale aveva riconosciuto che: «… le cessioni<br />

di quote e le nomine degli amministratori erano false …» e che:<br />

«…gli amministratori stranieri trovati erano dei prestanome ai<br />

quali erano stati pagati dei soldi per sottoscrivere gli atti …».<br />

Infatti, essendo mancato il trasferimento all’estero della società,<br />

- si legge nelle motivazioni della Sentenza della Cassazione<br />

- considerato motivatamente falso nella sentenza del giudizio<br />

di merito, è ovvio che, ove esso fosse stato effettivo, avrebbe<br />

comportato la giurisdizione del giudice rumeno (ai sensi dell’art.<br />

3, comma 1 del Regolamento CE del Consiglio del 29 maggio<br />

2000), tuttavia inapplicabile nel caso di in esame, per cui la<br />

Corte di merito ha coerentemente rigettato l’eccezione di difetto<br />

di giurisdizione del giudice italiano. Gli Ermellini, che hanno<br />

accolto l’impostazione dei giudici di merito, hanno affermato<br />

che, avendo la società sede in Romania solo fittiziamente,<br />

sussiste la giurisdizione dell’Italia poiché è stato comprovato<br />

che il trasferimento della sede aveva il particolare e unico scopo<br />

di eludere il fisco italiano; nella fattispecie hanno ritenuto fittizio<br />

il trasferimento, in quanto destinato solo a ridurre gli oneri fiscali,<br />

essendo – nella realtà - rimasto in Italia il centro degli interessi e<br />

l’attività dell’impresa. Le Sezioni Unite della Cassazione si erano<br />

già espresse in passato in merito, in particolare in un caso analogo<br />

era stato sancito il principio secondo il quale: «…se anteriormente<br />

alla presentazione dell’istanza di fallimento, la società abbia<br />

trasferito all’estero la propria sede legale, e tale trasferimento<br />

appaia fittizio, non avendo ad esso fatto seguito l’esercizio di<br />

attività economica nella nuova sede, né lo spostamento presso<br />

di essa del centro dell’attività direttiva, amministrativa ed<br />

organizzativa dell’impresa, permane la giurisdizione del giudice<br />

italiano a dichiarare il fallimento». Principio affermato dalla<br />

Cassazione Civile a Sezioni Unite nr.11398 del 18/05/2009, in<br />

riferimento ad un caso in cui la società, già avente sede in Italia,<br />

aveva trasferito la propria sede legale in Spagna nell’imminenza<br />

della presentazione dell’istanza di fallimento, quando la<br />

situazione d’insolvenza era già ampiamente in atto, senza che<br />

tale trasferimento trovasse riscontro nell’iscrizione nel registro<br />

delle imprese dello stato estero.<br />

Eugenio Leoni<br />

Consulente del lavoro, esperto in materie sindacali e rapporti con gli enti pubblici, case editrici, società<br />

sportive e dello spettacolo. È titolare dello Studio Leoni, attività con 30 dipendenti e 10000 paghe mensili<br />

elaborate.<br />

Studio Leoni - Via Statuto, 4 - 20121 - Milano<br />

Tel. 02 36573500 - Fax. 02 62910074 - info@studioleoni.it - www.studioleoni.it<br />

Avv. Paolo Broggi<br />

Avvocato civilista del Foro di Milano. Si occupa prevalentemente di diritto civile, commerciale e di problematiche<br />

legate al diritto di famiglia.<br />

116 N.55<br />

CM<br />

M C 117<br />

N.55


TEMPO LIBERO<br />

TEMPO LIBERO<br />

a cura di Arianna Giovenzana<br />

TEMPO LIBERO<br />

BarrioBarracuda:<br />

Via Boccaccio, 5<br />

<strong>Monza</strong> T. 348/8127979<br />

www.barracudalab.com<br />

Gallerie Commerciali<br />

Italia SpA:<br />

Via Lario, 17 <strong>Monza</strong><br />

T. 02/61291763 www.<br />

monza.gallerieauchan.it<br />

Saint Georges Premier:<br />

Viale Vedano, 7<br />

Parco Reale di <strong>Monza</strong><br />

T. 039/320600<br />

www.saintgeorges.it<br />

Stainless Products S.r.l.:<br />

Viale delle industrie, 9<br />

20040 Cambiago (MI)<br />

T. 02/959499640<br />

MONZACLUB Anno VIII - n.55 Giugno 2010<br />

www.stainlessproducts.it<br />

WHAT’S ON<br />

Aimb: Viale Francesco<br />

Petrarca, 10 - <strong>Monza</strong><br />

T. 039/36381- www.aimb.it<br />

Associazione italiana<br />

della rosa - Roseto<br />

“Niso Fumagalli”:<br />

Villa Reale <strong>Monza</strong><br />

T. 039/320994<br />

www.airosa.it<br />

Associazione Volontari<br />

Italiani Sangue:<br />

Via Marsala, 5 <strong>Monza</strong><br />

T. 039/2301670<br />

Autodromo Nazionale<br />

<strong>Monza</strong>: Via Vedano, 5<br />

<strong>Monza</strong> - T. 039/24821<br />

www.monzanet.it<br />

Camera di Commercio<br />

di <strong>Monza</strong> e Brianza:<br />

Piazza Cambiaghi, 9<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/28071<br />

www.mb.camcom.it<br />

Comune di Brugherio:<br />

P.zza C. Battisti, 1<br />

20047 Brugherio (MB )<br />

T. 039/28931<br />

www.comune.brugherio.<br />

mb.it<br />

Comune di <strong>Monza</strong>:<br />

Piazza Trento e Trieste<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/2372111<br />

www.comune.monza.mi.it<br />

Ente Nazionale<br />

Protezione Animali:<br />

Via Lecco, 164 - Mon-<br />

Mensile di attualità, cultura e politica di <strong>Monza</strong> e Brianza Anno VIII - n.55 Giugno 2010 - Euro 5<br />

MONZACLUB<br />

La rivista della nuova Provincia<br />

CARLO CRIVELLI<br />

Ambiente<br />

e mercato?<br />

Si può fare<br />

FOCUS<br />

La Brianza:<br />

equa e solidale<br />

WHAT’S ON<br />

L’impresa in rosa<br />

batte le crisi<br />

MONZA YOUNG<br />

Federico Romani<br />

I giovani...in pista<br />

EVENTI<br />

Andrea Del Pesco<br />

L’arte viaggia veloce<br />

n. 55<br />

za T. 039/388304<br />

www.enpamonza.it<br />

Essence Space:<br />

Via Mosè Bianchi, 14<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/2312403<br />

Vicolo della chiesa/<br />

Piazza concordia, 8 14<br />

20038 Seregno (MB)<br />

T. 0362/327267<br />

www.essencespace.it<br />

Fondazione delle<br />

comunità di <strong>Monza</strong> e<br />

Brianza onlus:<br />

Via A.Pennati, 10<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/3900942<br />

www.fondazionemonzabrianza.org<br />

Fondazione Orchestra<br />

Sinfonica e Coro<br />

Sinfonico di Milano<br />

Giuseppe Verdi:<br />

C.so San Gottardo, 39<br />

20136 Milano<br />

www.laverdi.org<br />

Teatro Licinium:<br />

Via Crotto Rosa – 22036<br />

Erba (CO)<br />

www.licinium.it<br />

The International Association<br />

of Lions <strong>Club</strong>s:<br />

www.lions108ib1.it<br />

Provincia di <strong>Monza</strong> e<br />

Brianza:<br />

Piazza Diaz, 1 – <strong>Monza</strong><br />

T. 039/9756723<br />

www.provincia.mb.it<br />

IL CLUB DEI<br />

PROTAGONISTI<br />

Ac <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

spa:<br />

Via ragazzi del 99, 14<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/2020308<br />

www.acmonzabrianza.it<br />

Special Olimpics:<br />

www.monza2010.org<br />

Unione Società Sportive<br />

Monzesi:<br />

Via Passerini, 6 – <strong>Monza</strong><br />

T. 039/326294<br />

www.ussmmonza.it<br />

MONZA YOUNG<br />

Assessorato alle Politiche<br />

Giovanili e Pari<br />

Opportunità:<br />

Piazza Trento e Trieste -<br />

<strong>Monza</strong> - T. 039/2372544<br />

www.monzagiovani.it<br />

Leo Galleries:<br />

Via De Gradi, 10<br />

<strong>Monza</strong> T. 331/4143303<br />

www.leogalleries.com<br />

Luca Tommasi:<br />

Via Leonardo Da Vinci<br />

<strong>Monza</strong> T. 039/360006<br />

BRIANZA CLUB<br />

BB Trade:<br />

www.bbtrade.it<br />

Politecnico di Milano<br />

Bovisa:<br />

Via Durando, 10 – 20128<br />

Milano T.02/23997102<br />

www.polimi.it<br />

PASSIONI<br />

Andrea Del Pesco:<br />

www.andreadelpesco.it<br />

CONSULENTI<br />

Gruppo Puricelli &<br />

Ghezzi Srl:<br />

Via Camperio, 9<br />

20123 Milano<br />

T. 02/ 30322700<br />

www.gpg-broker.it<br />

Studio Leoni:<br />

Via Statuto, 4 - 20121<br />

Milano T. 02/36573500<br />

www.studioleoni.it<br />

SI PRECISA CHE<br />

Nel servizio del n. 54 di <strong>Monza</strong><br />

<strong>Club</strong>, a pagina 106/107,<br />

le immagini della 100 Km del<br />

Sahara sono state scattate<br />

dal fotografo Pierluigi Benini.<br />

Ci scusiamo per l’omissione<br />

con l’interessato e con i lettori.<br />

Nel n. 53 di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> a pagina<br />

52 abbiamo indicato l’architetto<br />

Matteo Thun come il<br />

creatore dei famosi angioletti.<br />

Ci scusiamo dell’errore, essendo<br />

invece copyright del<br />

fratello.<br />

giugno<br />

CONCOREZZO<br />

CARAVAGGIO:<br />

L’URLO E LA LUCE<br />

Una mostra per celebrare il quarto centenario<br />

della morte dello straordinario pittore,<br />

attraverso la riproduzione di 31 capolavori<br />

disposti in cinque stanze tematiche.<br />

T. 0546/656188<br />

www.itacaeventi.it<br />

BRUGHERIO<br />

BASTA CHE<br />

FUNZIONI<br />

Una commedia di<br />

intrighi sentimentali<br />

con la regia di<br />

Woody Allen all’interno<br />

della rassegna<br />

del grande cinema<br />

d’autore.<br />

T. 039/870181<br />

www.sangiuseppeonline.it<br />

MEDA<br />

1° CONCERTO JAZZ<br />

Per la terza stagione concertistica di<br />

Meda, organizzata da Accademici<br />

Jupiter, Corpo Musicale “La Cittadina”<br />

e Corpo Musicale “Santa Cecilia”,<br />

piazza Cavour farà da scenario ad uno<br />

spettacolo tutto jazz.<br />

T. 0362/396370<br />

www.comune.meda.mi.it<br />

LISSONE<br />

MUSICA<br />

IN VILLA,<br />

MUSICA<br />

IN PIAZZA,<br />

MUSICA<br />

NEI CORTILI<br />

Il corpo bandistico<br />

S.Cecilia protagonista<br />

di uno dei concerti delle<br />

bande musicali della Brianza<br />

che con la loro bravura<br />

mantengono viva la tradizione di<br />

musica popolare.<br />

www.bandascecilialissone.it<br />

MONZA<br />

GUINNES DEI RECORD<br />

Il Moto <strong>Club</strong> <strong>Monza</strong> organizza un tentativo<br />

di record all’Autodromo Nazionale <strong>Monza</strong>;<br />

l’obiettivo sarà quello di riunire più di mille<br />

moto contemporaneamente.<br />

T. 039/325103<br />

www.motoclubmonza.it<br />

MONZA<br />

IL ROMANTICISMO IN<br />

PITTURA E MUSICA<br />

Al Teatrino della Villa Reale, in occasione<br />

della mostra Paesaggi dell’ 800 a Villa<br />

Reale, due artisti si esibiscono in una<br />

performance intorno all’opera.<br />

T. 02/43353522<br />

VIMERCATE<br />

SPEAKERS’ CORNER<br />

La Biblioteca Civica si trasforma in un angolo<br />

di scambio di idee; per l’edizione 2010 i<br />

protagonisti scelti sono autori del vimercatese:<br />

Paola Cereda , Simona Ghezzi e Annamaria<br />

Pagnoni che saranno intervistate da Anna<br />

Prada.<br />

T. 039/6659281<br />

www.sbv.mi.it<br />

BURAGO DI MOLGORA<br />

CAPITAN BRIANZA E<br />

IL DESTINO DI DONNA<br />

GIOVANNA<br />

L’associazione M’Arte<br />

Micro’ presenta uno<br />

spettacolo scritto ed<br />

interpretato da Davide<br />

Colavini, ambientato<br />

nella terra troppo<br />

dedita, alle volte, al<br />

solo scopo lavorativo.<br />

T. 335/8410807<br />

www.myspace.com/<br />

davidecolavini<br />

118 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 119


TEMPO LIBERO<br />

OROSCOPO<br />

di Antoninus<br />

ARIETE - 21 Marzo - 20 Aprile<br />

Durante questo mese sarete caratterizzati da un forte<br />

spirito di indipendenza e da un senso di libertà, cercate<br />

però di non trascurare i consigli preziosi delle persone<br />

che vi sono vicine perché presto potrebbero rivelarsi più utili di quanto<br />

crediate. Vecchie conoscenze torneranno a bussare alla vostra porta e<br />

comincerà a farsi sentire un forte desiderio di realizzazione personale e<br />

di accettazione da parte degli altri, che vi porterà ad essere difficilmente<br />

compresi da chi vi ama.<br />

TORO - 21 Aprile - 20 Maggio<br />

L’inizio del mese sarà per voi un concentrato di risposte<br />

positive, specialmente nel campo sentimentale e degli<br />

affetti; mente e cuore saranno più che mai vicini. Vi<br />

sentirete pieni di energie e di buone intuizioni che vi favoriranno molto dal<br />

punto di vista degli affari. Siate pronti a cogliere tutte le buone occasioni<br />

che vi si presenteranno e a diffidare da quelle poco convincenti per non<br />

ricadere in errori già commessi in passato rovinando un momento che si<br />

prospetta essere decisamente fortunato.<br />

GEMELLI - 21 Maggio - 21 Giugno<br />

Nella parte centrale del mese una grande positività sarà<br />

la chiave del vostro successo e potrete vedere realizzati<br />

molti dei progetti che avevate in mente da tanto tempo.<br />

Approfittate di questa buona energia per creare situazione da poter<br />

sfruttare anche in futuro. Verso la fine di giugno potreste trovarvi a dover<br />

prendere decisioni importanti riguardo al futuro, non fatevi però sopraffare<br />

dall’ansia e dall’incertezza, ma ponderate ogni vostro comportamento e<br />

vedrete che tutto andrà a buon fine.<br />

CANCRO - 22 Giugno - 22 Luglio<br />

Inizia per voi un periodo durante il quale sarete<br />

decisamente vulnerabili, alla continua ricerca di<br />

manifestazione di affetto e di conferme da parte di<br />

persone più o meno vicine. Vi mostrerete lunatici e scostanti e sentirete<br />

la necessità di una maggiore stabilità nella vostra vita, ma dovrete stare<br />

attenti a non prendere degli abbagli che potrebbero rivelarsi tutt’altro<br />

che positivi. Date sfogo alla vostra creatività che potrebbe esservi<br />

d’aiuto per non cadere nella noia della routine quotidiana.<br />

LEONE - 23 Luglio - 23 Agosto<br />

Durante i primi giorni di giugno vi troverete a combattere<br />

con tutte le vostre forze per poter rendere concrete le idee<br />

che avete in testa, perché gli ostacoli da superare saranno<br />

molti specialmente per i nati della prima decade. Siate,<br />

però, tranquilli del fatto che, passato questo breve periodo, potrete tirare<br />

un respiro di sollievo e la buona sorte tornerà ad essere dalla vostra parte<br />

ed insieme a questa non tarderanno ad arrivare riconoscimenti per la<br />

forza di volontà e la nobiltà d’animo che avete dimostrato.<br />

BILANCIA - 23 Settembre - 22 Ottobre<br />

Inizia con giugno un momento di lenta ripresa rispetto al<br />

passato nel quale sarà opportuno non trascurare neanche<br />

il minimo dettaglio; abbiate un occhio di riguardo per la<br />

vostra salute, non trascuratela e non fatevi prendere dall’ansia e dalle<br />

preoccupazioni del lavoro. Cercate di evitare atteggiamenti troppo<br />

autoritari che verrebbero difficilmente capiti e attendete con pazienza<br />

la parte centrale del mese che potrebbe riservarvi delle piacevoli<br />

sorprese sia in ambito lavorativo che in quello amoroso.<br />

SCORPIONE - 23 Ottobre - 22 Novembre<br />

È arrivato il momento di tirare fuori tutta la forza e la<br />

tenacia che in più situazioni vi hanno aiutati; mettetevi<br />

in gioco e non abbiate paura di perdere perché anche<br />

ai migliori capita di cadere. Qualche momento di tensione renderà più<br />

difficili i rapporti in famiglia e per questo sarà necessaria una maggiore<br />

malleabilità e pazienza da parte vostra; lasciate che i buoni sentimenti<br />

dettati dal cuore abbiano, per questa volta, la meglio sulla razionalità<br />

che difficilmente vi abbandona.<br />

SAGITTARIO - 23 Novembre - 21 Dicembre<br />

Prestate attenzione ai nuovi progetti nei quali decidete<br />

di impegnarvi; un’eccessiva sicurezza in voi stessi<br />

potrebbe rivelarsi tanto positiva quanto dannosa e causa<br />

di situazioni di grande confusione. Investite le vostre risorse e i vostri<br />

mezzi economici solo in iniziative che ritenete davvero valide e non<br />

sottraetevi ai consigli di persone fidate. Numerose novità si faranno<br />

pian piano strada nella vostra vita ed è questo il momento giusto per<br />

creare basi certe sulle quali poter costruire.<br />

CAPRICORNO - 22 Dicembre - 20 Gennaio<br />

Durante il mese di giugno sarete quasi completamente<br />

proiettati verso il vostro lavoro e le ambizioni che avete<br />

a riguardo; state però attenti a non farvi sfuggire la<br />

situazione di mano perché potrebbero risentirne gli<br />

affetti. Cercate di non essere troppo esigenti e severi con voi stessi<br />

e godetevi i frutti del vostro costante impegno, concedendovi magari<br />

una piccola vacanza in compagnia delle persone care e che meritano<br />

più attenzione di quanta gliene state concedendo in questo momento.<br />

ACQUARIO - 21 Gennaio - 19 Febbraio<br />

Questo mese si prospetta piuttosto tranquillo per voi e<br />

finalmente potrete riprendere fiato dopo le fatiche degli<br />

ultimi mesi. È il periodo giusto per distrarvi e andare in cerca di qualche<br />

divertimento che per troppo tempo vi siete fatti mancare, non perdendo<br />

di vista le buone occasioni lavorative che arriveranno ad inizio giugno.<br />

Buone notizie anche per la vita sentimentale dove l’amore, grazie alla<br />

ritrovata serenità, avrà la meglio nel cuore di molti nati sotto il segno<br />

dell’acquario.<br />

120<br />

VERGINE - 24 Agosto - 22 Settembre<br />

È per voi questo un mese durante il quale vi<br />

contraddistinguerete per un forte atteggiamento critico<br />

ed una buona capacità di osservazione che potrebbero<br />

essere i giusti presupposti per non trascurare i progetti che sono stati<br />

da voi intrapresi nel passato. Sentirete il bisogno di alleati validi per<br />

uscire vittoriosi e con in mano i risultati sperati per questo momento.<br />

Cercate di incanalare tutte le vostre energie in ciò che più vi sta a cuore<br />

non dando per scontato l’amore di chi vi circonda.<br />

CM<br />

N.55<br />

PESCI - 20 Febbraio - 20 Marzo<br />

Fate attenzione alle persone che vi circondano e cercate<br />

di capire chi davvero vuole il vostro bene. Avete già<br />

avuto periodi sicuramente peggiori di questo in passato<br />

e siete riusciti comunque ad uscirne indenni, non dubitate perciò delle<br />

vostre potenzialità, ma impegnatevi ancora di più per portare a termine<br />

gli obiettivi che vi siete prefissati. Le certezze di cui avete bisogno non<br />

tarderanno ad arrivare e verso la fine di questo mese sarete nuovamente<br />

animati da un’energia positivissima.


PROGRAMMA GENERALE<br />

dal 28 Giugno al 4 Luglio tutti in pole position<br />

Lunedì 28/06/2010<br />

Ore 10.00 18.00 ________ Arrivo ed accredito Delegazioni presso l’Autodromo di <strong>Monza</strong><br />

Ore 18.00 ____________ Riunione Tecnica per tutte le discipline presso l’Autodromo<br />

Ore 21.00 ____________ Riunione dei Capi Delegazioni presso Sala Stampa dell’Autodromo<br />

Martedì 29/06/2010<br />

Ore 9.30 13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 14.00 17.00 ________ Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

Ore 15.00 17.00 ________ Convegno ALP’s presso la Sala Stampa dell’Autodromo<br />

Cinque Atleti Special Olympics si confrontano<br />

sul tema: “La scuola che vorrei”<br />

Ore 19.00 ____________ Ritrovo Delegazioni per la Cerimonia d’Apertura<br />

Ore 20.00 ____________ Cerimonia d’Apertura presso la Pista dell’Autodromo<br />

Mercoledì 30/06/2010<br />

Ore 9.30 13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 14.00 18.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 16.00 ____________ Riunione Capi Delegazioni presso Hotel della Regione in Viale Elvezia 4 - <strong>Monza</strong><br />

Ore 19.30 ____________ Serata Host Town - <strong>Monza</strong> - Desio - Giussano - Seregno - Villasanta<br />

Giovedì 01/07/2010<br />

Ore 9.30 13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 9.30 13.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

Ore 14.00 18.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 14.00 18.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

Ore 21.00 ____________ Festa da Ballo in Villa Reale a <strong>Monza</strong><br />

Venerdì 02/07/2010<br />

Ore 9.30<br />

Ore 9.30<br />

Ore 14.00<br />

Ore 14.00<br />

Ore 16.00<br />

Ore 21.00<br />

Sabato 03/07/2010<br />

13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

13.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

18.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

18.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

____________ Riunione Capi Delegazioni presso Hotel della Regione in Viale Elvezia 4 - <strong>Monza</strong><br />

____________ Intrattenimento presso i paddock dell’Autodromo<br />

Ore 9.30 13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 9.30 13.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

Ore 14.00 18.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 14.00 18.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

Ore 21.00 ____________ Cerimonia di Chiusura in Piazza Trento e Trieste - <strong>Monza</strong><br />

Domenica 04/07/2010<br />

Partenza Delegazioni

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