Monza Club
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Mensile di attualità, cultura e politica di <strong>Monza</strong> e Brianza Anno VIII - n.55 Giugno 2010 - Euro 5<br />
MONZACLUB<br />
La rivista della nuova Provincia<br />
n. 55<br />
CARLO CRIVELLI<br />
Ambiente<br />
e mercato?<br />
Si può fare<br />
FOCUS<br />
La Brianza:<br />
equa e solidale<br />
WHAT’S ON<br />
L’impresa in rosa<br />
batte le crisi<br />
MONZA YOUNG<br />
Federico Romani<br />
I giovani… in pista<br />
EVENTI<br />
Andrea Del Pesco<br />
L’arte viaggia veloce
B<br />
a partire da metÀ maggio ogni giovedì<br />
sera vi attendiamo per un ricco aperitivo
EDITORIALE<br />
Pari opportunità:<br />
meglio un po’ di merito<br />
di Simona Calvi<br />
Lancio un’idea a tutte le donne:<br />
sostituiamo le parole pari<br />
opportunità con la parola merito.<br />
Mi ero riproposta, almeno<br />
stavolta, di non parlare di questo<br />
argomento. Per due motivi molto semplici:<br />
da una parte perché tv, giornali e radio ne<br />
stanno già parlando moltissimo, spesso anche<br />
a sproposito; dall’altra per quell’impressione,<br />
alla fine di estenuanti discussioni, che non<br />
venisse mai centrato il punto della questione.<br />
A farmi cambiare idea è stata la cronaca<br />
dell’ultimo mese. Lo scorso maggio, a<br />
Villa Reale, si sono svolti gli Stati generali<br />
dell’imprenditoria femminile organizzati dalla<br />
Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza. Due<br />
gli aspetti di grande interesse dell’iniziativa: il<br />
primo, più intuitivo, è stata la partecipazione<br />
al convegno di centinaia di donne provenienti<br />
dalle più disparate realtà produttive. Per un<br />
nome notissimo come quello di Diana Bracco,<br />
ce n’erano decine meno conosciute, ma di<br />
altrettanto valore ed impatto economico per il<br />
territorio. E già questo dovrebbe contribuire a<br />
smentire alcuni luoghi comuni sulle aspirazioni<br />
lavorative delle donne italiane. Il secondo,<br />
statistico, sulla capacità di queste ultime di<br />
fare impresa. Secondo i dati della Camera<br />
di Commercio sono le aziende a conduzione<br />
femminile quelle che stanno resistendo meglio<br />
alla crisi. Un merito, dunque. Lo sottolineo<br />
perché qui non si sta parlando in termini<br />
parziali, ma oggettivi. Non si valuta cioè la resa<br />
di un’impresa in un universo ipoteticamente<br />
tutto femminile, ma nel mondo reale. Porto un<br />
altro esempio. Come ogni anno si è svolto a<br />
<strong>Monza</strong> il concorso delle rose nuove, un evento<br />
di grandissimo fascino. Quest’anno il ruolo di<br />
madrina è stato affidato a Xian Zhang. Questa<br />
giovane donna cinese è attualmente il direttore<br />
dell’orchestra Giuseppe Verdi di Milano. Ora,<br />
quando fu selezionata, credo che nessuno<br />
pensasse al fatto che fosse una donna. Una<br />
sinfonia diretta male non ha scusanti.<br />
Nessuno, con un minimo di raziocinio, direbbe:<br />
«Il concerto è stato diretto da cani, ma in<br />
compenso lo ha fatto una donna». E lo stesso<br />
vale per qualsiasi altro mestiere. Tutto questo<br />
per dire semplicemente che il merito, come<br />
unico metro di valutazione, porterebbe numerosi<br />
vantaggi. Anzitutto perché è una parola che si<br />
applica a uomini e donne indistintamente. In<br />
secondo luogo è oggettiva, non esiste cioè un<br />
merito parziale. L’obiezione, naturalmente,<br />
è dietro l’angolo: il problema delle pari<br />
opportunità è un problema di accesso e non<br />
di valutazione dei risultati. Vero, ma soltanto<br />
in parte come dimostrano le difficoltà delle<br />
donne a far carriera anche quando inserite in un<br />
dato contesto. Solo una valutazione oggettiva<br />
del merito potrebbe cambiare questa tendenza<br />
smascherando da ultimo anche l’insidia che<br />
si cela dietro il concetto di pari opportunità.<br />
Un “trucco” che permette di scegliere una<br />
donna non perché brava, ma perché donna. E<br />
consente non solo a chi sceglie, ma anche a chi<br />
si rende disponibile a questo gioco di prestigio<br />
di scavalcare concorrenti magari più brave e<br />
meritevoli. È per questo che vorrei che fossero<br />
per prime le donne a chiedere non più pari<br />
opportunità, ma solo e unicamente merito. Per<br />
capacità, ma anche per dignità.<br />
direttore@monzaclub.it<br />
N.55<br />
CM 1
The pure spirit of the park<br />
Open Nights<br />
ogni giovedì sera<br />
aperitivo all’aperto<br />
Parco di <strong>Monza</strong> - Ingresso Porta Vedano - www.saintgeorges.it<br />
WHAT’S ON<br />
Diana Bracco,<br />
vicepresidente di<br />
Confindustria e presidente<br />
di Expo 2015, ospite in Villa<br />
Reale agli Stati Generali<br />
dell’imprenditoria in<br />
rosa. Un appuntamento<br />
organizzato dalla Camera<br />
di Commercio dal<br />
quale è emerso un dato<br />
12<br />
imprenditoria femminile<br />
significativo: le aziende con<br />
una donna al vertice stanno<br />
reggendo meglio all’assalto<br />
della crisi economica.<br />
Per la numero due degli<br />
industriali d’Italia è stata<br />
l’occasione di conoscere più<br />
da vicino la reggia sabauda<br />
e i suoi suggestivi tesori.<br />
E di rimanerne incantata.<br />
MONZACLUB<br />
www.monzaclub.it<br />
PERIODICO REALIZZATO DA<br />
<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> Edizioni srl<br />
Piazza Carrobiolo, 5 - <strong>Monza</strong><br />
Tel. 039/5961872<br />
redazione@monzaclub.it<br />
Prezzo di copertina: 5 euro<br />
DIRETTORE<br />
EDITORIALE<br />
Pietro Fortunato<br />
DIRETTORE<br />
RESPONSABILE<br />
Simona Calvi<br />
SEGRETERIA<br />
DI REDAZIONE<br />
Chiara Bramati<br />
REDAZIONE<br />
Sara Re (caporedattore)<br />
Francesca Barzaghi<br />
Chiara Bramati<br />
Sara Franchini<br />
Arianna Giovenzana<br />
Greta La Rocca<br />
Laura Marinaro<br />
Luca Ornago<br />
Francesco Pozzi<br />
Martina Primavesi<br />
Giovanna Tiraboschi<br />
Elisa Tosi<br />
Benedetta Trabattoni<br />
GRAFICA<br />
Ilaria Nigro<br />
Alessio Santamaria<br />
FOTOGRAFIE<br />
Marco Brioschi<br />
PUBBLICITÀ<br />
Hubnet Communication<br />
Raffaele Assoni<br />
Tel. 039/2315288<br />
e-mail r.assoni@hubnet.it<br />
STAMPA<br />
DIBE srl - Melzo<br />
Periodico registrato presso il<br />
Tribunale di Milano al n.242 -<br />
Registro stampa periodica<br />
M N.48 CM 3<br />
N.55
TEMPO LIBERO<br />
Annamaria Bernardini<br />
De Pace: è partita dal Collegio<br />
della Guastalla la carriera<br />
della più nota matrimonialista d’Italia<br />
60<br />
104<br />
L’arte grafica<br />
di Andrea Del Pesco:<br />
il rombo dei motori<br />
sulla tela<br />
TEMPO LIBERO<br />
54<br />
Antonio Guzzon e Carlo Crivelli,<br />
originalità ed ecosostenibilità<br />
a portata di shopping<br />
L’importanza delle reti<br />
Aldo Bonomi ospite<br />
di Confindustria<br />
<strong>Monza</strong> e Brianza<br />
24<br />
109<br />
Luca Magni, presidente<br />
di Scenaperta è pronto<br />
al grande salto di qualità:<br />
per <strong>Monza</strong> inizia una nuova<br />
stagione di eventi<br />
64<br />
26<br />
Xian Zhang, direttore musicale<br />
dell’orchestra Giuseppe Verdi,<br />
madrina del Concorso per rose nuove<br />
Danza, pattinaggio<br />
e l’amore<br />
per i suoi gatti:<br />
tutte le passioni<br />
della scrittrice<br />
Mathilde Bonetti<br />
48<br />
Finanza etica ed economia solidale<br />
la Brianza si scopre sostenibile<br />
SOMMARIO<br />
Federico Romani<br />
Idee giovani in pista<br />
84<br />
WHAT’S ON<br />
8 - Flash<br />
12 - Diana Bracco a Villa Reale<br />
14 - L’impresa è... donna<br />
18 - Montezemolo parte in quarta<br />
21 - Il futuro è nelle reti<br />
26 - Rose: una madrina d’Oriente<br />
30 - L’angolo del benessere<br />
33 - Giovani Anci a Taormina<br />
35 - Fiera di <strong>Monza</strong> pronti a partire<br />
36 - Aria Nuova 2010<br />
39 - <strong>Monza</strong>Estate: spazio alla musica<br />
42 - Lions: divise premiate<br />
44 - Pezzano, dottor Dobermann<br />
47 - La fonte del risparmio<br />
48 - Focus la Brianza etica<br />
PROTAGONISTI<br />
54 - Carlo Crivelli, manager in... verde<br />
58 - Antonio Guzzon: un iper di qualità<br />
60 - Annamaria Bernardini De Pace<br />
64 - Le novità di Scenaperta<br />
67 - Un assicuratore da record<br />
PROTAGONISTI DELLO SPORT<br />
70 - Giovani atleti crescono<br />
74 - <strong>Monza</strong> Marathon Team<br />
78 - Il Festival dello Sport<br />
80 - Tutti pazzi per la Superbike<br />
MONZA YOUNG<br />
84 - Federico: come ti cambio<br />
<strong>Monza</strong><br />
87 - Butterfly lovers<br />
88 - Leo Gallery<br />
90 - Un artista per Haiti<br />
92 - Le evoluzioni dei bikers<br />
BRIANZA CLUB<br />
94 - Il futuro? è nella sfera<br />
98 - Il design diventa reality<br />
100 - Tecnologia da indossare<br />
103 - Teatro Licinium: aria d’estate<br />
PASSIONI<br />
104 - L’arte di Andrea Del Pesco<br />
107 - Il giallo abita in Brianza<br />
109 - Le passioni di Mathilde<br />
FASHION<br />
111 - Roberta di Camerino,<br />
brand che è storia<br />
IL CONSULENTE<br />
115 - Assicurazione<br />
116 - Lavoro<br />
117 - Legale<br />
TEMPO LIBERO<br />
6 - Chi sale<br />
118 - Dove&Come<br />
119 - Mostre&Eventi<br />
120 - Oroscopo<br />
111<br />
Giuliana Coen<br />
tributo al brand<br />
Roberta di Camerino<br />
4 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 5
TEMPO LIBERO<br />
summer season 2010<br />
Chi sale<br />
Il presidente della Ferrari infiamma la platea brianzola parlando di Autodromo,<br />
Villa Reale e soprattutto richiamando i politici alla sobrietà delle poltrone nei Cda<br />
di Sara Franchini<br />
Luca Cordero di Montezemolo<br />
Salgono le azioni brianzole di Luca Cordero di<br />
Montezemolo. Nell’attesa di capire se nel suo futuro ci sarà<br />
anche la politica, è riuscito ad incantare il pubblico di casa. Ospite del<br />
convegno “Brianza Glocale” organizzato dalla Camera di Commercio<br />
di <strong>Monza</strong> e Brianza, è passato dall’economia alla Formula Uno<br />
con disinvoltura e sempre azzeccando il passo. Sul futuro del Gran<br />
premio, il presidente della Ferrari ha tracciato la linea: «Senza <strong>Monza</strong><br />
non c’è Formula Uno. Se vogliamo svuotare la Formula Uno con<br />
Gran premi che poco hanno a che fare con sorpassi, ardimento e<br />
tecnologia – ha poi aggiunto – allora avremo soltanto Gran premi da<br />
cartolina illustrata». Stesso approccio per Villa Reale: «Mi auguro<br />
diventi sede permanente dell’Expo». Un messaggio che sul territorio<br />
tutti sperano si trasformi in realtà. Sul fronte delle imprese, ha invitato<br />
a fare sistema, dando una sonora bacchettata anche alla politica: «Le<br />
discariche che funzionano meglio - ha detto - sono quelle dei Consigli<br />
di amministrazione per i politici trombati».<br />
Ristorante<br />
Nei giardini della Villa Reale<br />
6<br />
CM<br />
N.55<br />
Gabriele Piccini<br />
È di Seveso il nuovo country manager per l’Italia<br />
di UniCredit. La nomina arrivata ad aprile dal<br />
Cda dell’istituto di credito milanese diventerà operativa a<br />
novembre, ma sono già molti i progetti ai quali il manager<br />
brianzolo deve lavorare. Primo tra tutti la riorganizzazione<br />
della nuova Banca Unica che riunirà tutte le sette banche<br />
del gruppo, in un’unica struttura per il cliente. Piccini è nato<br />
il 25 maggio 1956 e nel 1978 ha iniziato la sua attività al<br />
Credito Italiano (oggi UniCredit) ove ha maturato importanti<br />
esperienze nella Rete Commerciale. Ha successivamente<br />
ricoperto altri incarichi all’interno della Rete della Banca<br />
presso le filiali di Rovigo, Milano, Corsico e Milano<br />
Cordusio. Dal 1998 al 2005 quando è stato nominato<br />
Direttore Generale di UniCredit Banca la sua carriera è stata<br />
in salita.<br />
VIA BOCCACCIO 5 - MONZA<br />
PER PRENOTAZIONI: 348.8127979
ESTATE, NOVITÀ IN ARRIVO<br />
Dal cambio della guardia in Comune al nuovo Cda della Fondazione di <strong>Monza</strong> e Brianza,<br />
passando dai tanti riconoscimenti alle associazioni del territorio<br />
a cura della redazione<br />
Rinnovamento in Giunta<br />
La Giunta di <strong>Monza</strong> è ancora una<br />
volta rinnovata. Dopo le recenti<br />
elezioni regionali, infatti, due gli<br />
assessori che hanno lasciato la<br />
squadra guidata da Marco Mariani<br />
per sedere nel consiglio regionale<br />
con Formigoni: Stefano Carugo, con<br />
delega alle Politiche sociali e della<br />
Famiglia e Massimiliano Romeo,<br />
con delega alla Sicurezza, Viabilità<br />
e Polizia locale. E per due che sono<br />
andati, due nuovi amministratori<br />
sono arrivati: Lucia Arizzi, già<br />
assessore al Decentramento e<br />
Statistica, assente da ottobre ad oggi<br />
per impegni in consiglio regionale, e<br />
Simone Villa, capogruppo comunale<br />
della Lega Nord. La prima dunque ha ripreso dalle mani del primo cittadino le "vecchie" deleghe e il secondo<br />
ha raccolto il testimone di Romeo, suo collega di partito. Le Politiche sociali sono intanto passate nelle mani<br />
di Pierfranco Maffè, già assessore alla Villa e al Parco, oltre che alla Comunicazione. L'importante delega<br />
alla Villa Reale, a questo punto, è andata al sindaco Mariani che occupa anche il posto di presidente del<br />
Consorzio di gestione che sta traghettando la dimora del Piermarini verso un nuovo futuro. Soddisfatti i<br />
due nuovi assessori hanno ringraziato il sindaco per la fiducia promettendo il massimo impegno. A questo<br />
punto la compagine amministrativa del capoluogo sembra completata.<br />
Brugherio capitale della Mongolfiera<br />
Brugherio è ufficialmente la “Città delle Mongolfiere”. Lo scorso<br />
18 maggio, infatti, alla rotatoria tra viale Lombardia e via Comolli,<br />
punto di arrivo in città, è stato tagliato il nastro del monumento<br />
“La Mongolfiera”, un'opera nata dalla volontà dell'Amministrazione<br />
comunale di valorizzare e sottolineare un fatto storico: il primo volo<br />
italiano su pallone areostatico, con un umano a bordo, avvenuto<br />
il 13 marzo 1784 a Brugherio per opera del conte Paolo Andreani<br />
che risiedeva a Villa Moncucco. Un fatto ricordato con una serie di<br />
celebrazioni lo scorso anno, in cui cadeva il 225esimo anniversario,<br />
ma che si sapeva già da allora avrebbe avuto oggi e per sempre uno<br />
strascico. Proprio in quell'occasione lo scultore e pilota caratese Pietro<br />
Porati, oggi ottantunenne, aveva promesso di realizzare per Brugherio<br />
un monumento dedicato all'areostatica e di regalarlo per sempre al luogo<br />
che diede i natali al primo volo della storia.<br />
WHAT’S ON<br />
8 M C<br />
N.55<br />
Premi alla sicurezza<br />
Rollwasch Italiana<br />
Spa e Flou Spa<br />
sono le migliori<br />
aziende brianzole<br />
per la sicurezza<br />
sul lavoro. È<br />
andato a queste,<br />
su 70 candidate,<br />
il premio di<br />
Confindustria<br />
<strong>Monza</strong> e Brianza,<br />
in collaborazione<br />
con Serteced srl, per la sicurezza e, da quest'anno, anche per<br />
l'ambiente nelle aziende. «Da settembre del 2008 abbiamo<br />
introdotto nell’organico aziendale una figura (Roberto Germani) che<br />
si occupa esclusivamente delle tematiche della sicurezza – spiega<br />
Ambra Redaelli titolare della Rollwasch di Albiate, premiata per<br />
salute sicurezza sotto i 50 dipendenti – Crediamo che investire<br />
nella sicurezza sia fondamentale». Rosario Messina della Flou Spa<br />
di Meda ha, invece, ritirato il riconoscimento per l’azienda sopra<br />
i 50 dipendenti. È stata invece la Omr Italia Spa ad aggiudicarsi il<br />
premio ambiente 2010. L’azienda di Concorezzo produce circuiti<br />
stampati ed ha la certificazione ambientale Iso 14001 dal 2001. Da<br />
anni ormai lavora con una cultura aziendale di rispetto all’ambiente<br />
«La Spa è attenta alla gestione dei rifiuti, risparmia dal punto di<br />
vista energetico e molto altro, nel 2006 abbiamo inoltre ottenuto<br />
l’Autorizzazione Integrata Ambientale» ha spiegato Carlo Arrigoni<br />
responsabile della gestione ambientale. La premiazione è avvenuta<br />
lo scorso 19 maggio nella sede di Confindustria.<br />
I giovani tifano positivo<br />
Duecentocinquanta studenti delle dodici classi della scuola<br />
media Confalonieri vincitrici sul campo, ma anche sugli spalti.<br />
Si è conclusa con una grande festa al Monzello, martedì 25<br />
maggio, l'iniziativa Io Tifo Positivo organizzata dall'assessorato<br />
all'Educazione e dalla Comunità Nuova Onlus, con la<br />
collabrazione di Inter,<br />
Gabeca Volley, Rugby<br />
<strong>Monza</strong>, Gazzetta dello Sport<br />
e Calcio <strong>Monza</strong> che hanno<br />
messo a disposizione le<br />
strutture. I ragazzi, durante<br />
l'anno, si sono confrontati<br />
sul tema del tifo e sono<br />
stati a San Siro per assistere<br />
a Inter-Atalanta con lo staff<br />
di don Rigoldi.<br />
WHAT’S ON<br />
Filippa<br />
testimonial<br />
dell'Avis<br />
Filippa Lagerback dona il sangue in<br />
Brianza. È stata la valletta di Fabio<br />
Fazio a fare da testimonial per l'Avis<br />
provinciale di <strong>Monza</strong> e Brianza. L'ex<br />
modella è anche protagonista della<br />
campagna di sensibilizzazione “Tutti<br />
dovremmo farlo”<br />
(www.tuttidovremmofarlo.it, con lei<br />
anche Federica Fontana e Igor Cassina).<br />
Nei giorni scorsi, dunque, ha scelto<br />
di dare un segno concreto recandosi<br />
al centro trasfusionale “Vittorio<br />
Formentano” di Limbiate, guidato<br />
dal presidente di Avis provinciale<br />
<strong>Monza</strong> e Brianza, Roberto Saini. La<br />
modella svedese si è sottoposta a una<br />
plasmaferesi, donazione di plasma<br />
ematico che, al termine del prelievo,<br />
reimmette nel corpo gli elementi<br />
corpuscolari del sangue.Un tipo di<br />
donazione molto indicato per le<br />
donne in età fertile, perché non priva<br />
l'organismo di globuli rossi e ferro. Al<br />
termine dell'operazione la Lagerback,<br />
alla sua prima esperienza, si è concessa<br />
ai fotografi e si è mostrata entusiasta:<br />
«Sto benissimo, non ho avuto alcun<br />
problema. Con questo gesto vorrei<br />
contribuire a diffondere tra<br />
tutti gli italiani il senso della<br />
solidarietà».<br />
N.55 M C<br />
9
Fondazione <strong>Monza</strong> e Brianza<br />
al vertice Giuseppe Fontana<br />
Giuseppe Fontana è il nuovo presidente della Fondazione della<br />
Comunità di <strong>Monza</strong> e Brianza Onlus. Il noto imprenditore,<br />
vicepresidente della Fontana Luigi S.p.a. di Veduggio con<br />
Colzano, leader nel settore viti e bulloni nel mondo, si è<br />
ufficialmente insediato, lo scorso 20 maggio, a capo del<br />
Consiglio d'Amministrazione della Fondazione dove era già<br />
stato vicepresidente dal 2000 al 2005.<br />
Fontana, 56 anni, è stato uno dei fondatori, insieme al fratello<br />
Walter (ex senatore della Repubblica e uno dei fautori della<br />
Provincia), dell'azienda oggi leader di bulloni e viti nota come<br />
Gruppo Fontana. Ma il suo impegno è stato sempre molto<br />
attivo nelle associazioni di categoria. Nel 2005 l'imprenditore<br />
brianzolo era stato eletto presidente di Confindustria<br />
Lombardia, dopo essere stato a capo dei Giovani Imprenditori<br />
Brianzoli e aver ricoperto anche il ruolo di vicepresidente<br />
dell'Aimb. Laurateosi in Bocconi nel 1980, Giuseppe Fontana<br />
può contare anche su un'esperienza di lavoro negli Stati uniti,<br />
che ha considerato sempre molto importante per il suo futuro.<br />
Insieme a Fontana, che ha dichiarato di raccogliere con onore<br />
il testimone dell'ex presidente storico della Fondazione, Ezio<br />
Piovan, nel Consiglio di Amministrazione del prestigioso ente<br />
impegnato in tantissimi progetti culturali e imprenditoriali brianzoli, sono stati eletti come consiglieri<br />
Alfredo Anzani, Giovanna Forlanelli, Luigi Losa, Matteo Parravicini e Luigi Testa, nuovi nomi a cui si<br />
affiancano alcune conferme come quelle di Ambrogio Bertoglio, Gabriella Borlini, Giuseppe<br />
Colombo, Beppe Fumagalli, Franco Gaiani, Carlo Mussi, lo stesso presidente Ezio Piovan ed<br />
Eugenia Volpi. Ad affiancare il nuovo presidente nel ruolo di vice è Guido Pozzoli.<br />
Rinnovato in parte anche il Consiglio dei Revisori, composto da Ferruccio Boracchi, Carlo<br />
Alberto Scotti e Francesco Teruzzi.<br />
La marcia dei mille per la legalità<br />
Mille studenti in marcia per la legalità. Un esercito pacifico di giovani ha<br />
colorato il Parco di <strong>Monza</strong> lo scorso 23 maggio. Grande successo per la 5<br />
chilometri della gara Le Monziadi snodatasi dal centro di <strong>Monza</strong> fino nel parco<br />
a Cascina San Fedele. L’evento, giunto quest’anno alla seconda edizione, ha<br />
coinvolto non solo scuole della Provincia MB, ma anche di Bergamo, di Verona,<br />
di Napoli e della Sicilia per condividere i valori della legalità dal rispetto delle<br />
regole di vivere civile alla lotta alla mafia.<br />
Ad organizzare l'evento l’Istituto Hensemberger con il Parlamento della<br />
Legalità e il patrocinio di Comune, Provincia e Regione Lombardia. Presenti alla<br />
gara Pierfranco Maffè, assessore all'Istruzione, il collega Andrea Arbizzoni,<br />
allo Sport, l'onorevole Salvino Caputo e la mamma di Giuseppe Di Matteo,<br />
il bambino rapito, ucciso e sciolto nell’acido dalla mafia nel 1996. Trenta<br />
ragazzi e otto scuole sono stati premiati rispettivamente per la gara e per la<br />
partecipazione al concorso "L'Italia dei Popoli".<br />
WHAT’S ON<br />
10 M C<br />
N.55<br />
Primo giro per le<br />
auto storiche MB<br />
Una cinquantina di auto costruite prima del 1980 con i loro piloti e<br />
navigatori hanno sfilato, domenica 23 maggio, per tutta la Brianza.<br />
Il primo giro della Provincia organizzato da <strong>Monza</strong> Auto Moto<br />
Storiche e inserito nel calendario A.I.S., è partito alle 9 dalla Villa<br />
Reale, a <strong>Monza</strong>, per snodarsi attraverso il territorio su un percorso<br />
di 80 chilometri. Tappa d'eccezione, alle 11.15, Cesano Maderno e<br />
lo splendido Palazzo Arese Borromeo. Al suo interno i piloti sono<br />
stati accompagnati dal sindaco Marina Romanò che ha accolto il<br />
corteo e ha poi consegnato una targa ricordo agli organizzatori.<br />
Dopo il pranzo il corteo è ripartito alla volta di <strong>Monza</strong> dove, nel<br />
pomeriggio, si è svolta la cerimonia di premiazione.<br />
Il Blues è giovane<br />
Giovani band che si cimentano in un<br />
genere difficile come il blues. Saranno<br />
solo tre quelle che verranno scelte<br />
lunedì 31 maggio nel teatro Manzoni<br />
da una giuria di esperti nel campo<br />
della musica, composta da musicisti,<br />
giornalisti e discografici. Alla fine gli<br />
artisti emergenti si esibiranno live come<br />
concert opener dei grandi ospiti del<br />
Brianza Blues Festival in programma<br />
dal 16 al 18 luglio presso il cortile della<br />
Villa Reale. L’iniziativa è realizzata dall’associazione no profit<br />
Blues For People con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato<br />
al Turismo e Spettacolo del Comune di <strong>Monza</strong>. «Questa selezione<br />
– afferma l’Assessore al Turismo e agli Eventi Andrea Arbizzoni<br />
- darà la possibilità a tre artisti emergenti di prendere parte a<br />
un evento di altissimo livello che interesserà la nostra città.<br />
Un’opportunità unica per farsi sentire e conoscere dalla critica e<br />
dal grande pubblico». L'adesione alla selezione è libera. I generi<br />
musicali ammessi sono Blues, Soul, Rhytm’n’Blues, Rock.<br />
Info: www.brianzablues.it.<br />
WHAT’S ON<br />
Il riciclo<br />
in mostra<br />
Un museo dedicato ai rifiuti per<br />
raccontare a cosa servono e come<br />
riutilizzarli. Originale l'esposizione<br />
organizzata dal Comune di <strong>Monza</strong> dal<br />
titolo "Rimostra" per scoprire il lavoro<br />
dell’assessorato all’Ambiente nei<br />
confronti della raccolta differenziata.<br />
A coadiuvare l'Amministrazione<br />
cittadina nell'allestimento anche<br />
Amica Brianza 2010, Corepla, CiAl,<br />
European Recycling Platform e la<br />
Scuola Agraria nel Parco di <strong>Monza</strong>.<br />
La mostra, allestita nella sala<br />
espositiva dell’Arengario, si divide<br />
in quattro aree ed è composta da<br />
grandi cartelli esplicativi, alcuni<br />
dei quali realizzati grazie alla<br />
collaborazione di celebri fumettisti<br />
italiani.<br />
«<strong>Monza</strong> ha raggiunto il 54 per<br />
cento di raccolta differenziata, un<br />
risultato importantissimo per la<br />
città - ha commentato l’assessore<br />
all’Ambiente, Giovanni Antonicelli<br />
- e l’Amministrazione si è appena<br />
aggiudicata 20mila euro di bando<br />
della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza».<br />
Anche quest'ultimo ente pubblico,<br />
tra l'altro, organizzerà tra luglio<br />
e settembre prossimi un<br />
evento sull'ambiente in<br />
Brianza.<br />
N.55 M C<br />
11
Diana Bracco<br />
Stregata<br />
da Villa Reale<br />
WHAT’S ON<br />
12 M C<br />
N.55<br />
La vicepresidente di Confindustria<br />
“testimonial” d’eccezione<br />
agli Stati Generali<br />
dell’Imprenditoria Femminile<br />
nella reggia sabauda<br />
di Simona Calvi<br />
Per una donna come lei - che dall’Expo<br />
si attende la realizzazione del più<br />
grande parco urbano d’Europa dalla<br />
Darsena a Rho - ammirare le meraviglie di Villa<br />
Reale e del magico roseto “Niso Fumagalli”<br />
è stata una gioia per gli occhi. Diana Bracco,<br />
vicepresidente di Confindustria e presidente<br />
di Expo 2015 Spa, la società che gestirà il<br />
maxi evento dell’esposizione universale, è<br />
stata ospite lo scorso 19 maggio del convegno<br />
organizzato da Camera di Commercio dedicato<br />
all’imprenditoria femminile che si è tenuto<br />
proprio nelle stanze della dimora sabauda.<br />
Un’occasione che ha permesso al sindaco<br />
Marco Mariani e all’assessore alle Pari<br />
opportunità, Martina Sassoli di trasformarsi,<br />
per un giorno, in ciceroni d’eccezione. Il tour,<br />
che ha toccato parte della Villa, la cappella<br />
reale e il teatrino, ha permesso di illustrare<br />
alla numero due degli imprenditori italiani<br />
la bellezza della reggia, i progetti di restauro<br />
che entro breve dovrebbero prendere il via<br />
sul corpo centrale dell’edificio (per circa 24<br />
milioni di euro divisi tra Regione e privato che<br />
si aggiudicherà la gara d’appalto il cui iter è<br />
appena iniziato), ma anche le proporzionali<br />
difficoltà a reperire le somme da capogiro<br />
che serviranno per un intervento complessivo<br />
sull’intero complesso architettonico. Le stime,<br />
confermate dallo stesso primo cittadino,<br />
si aggirano intorno ai 100 milioni di euro.<br />
L’obiettivo del sindaco Mariani è quello<br />
di sempre: trasformare Villa Reale in una<br />
nuova Schoenbrunn, in grado non soltanto<br />
di stupire i visitatori, ma anche di finanziarsi<br />
autonomamente producendo, se possibile,<br />
ricchezza per il territorio. E Diana Bracco<br />
è rimasta letteralmente affascinata, tanto da<br />
promettere nuove visite più approfondite.<br />
«E’ un luogo bellissimo – commenta – che<br />
dovrebbe essere valorizzato». La dimensione<br />
più adatta, secondo lei, quella dei grandi eventi:<br />
«Si potrebbe pensare alle manifestazioni per il<br />
150esimo dell’Unità d’Italia» ha proposto. È<br />
ancora presto per dire se Villa Reale rientrerà<br />
a tutti gli effetti tra i luoghi dell’Expo. Quel<br />
che è certo è che la Brianza ci conta. Ma Diana<br />
Bracco non è stata l’unica a restare colpita<br />
dalla magnificenza ancora “dolente” di Villa<br />
Reale. Il convegno di Camera di Commercio è<br />
stata l’occasione per tracciare alleanze solide<br />
anche con una importante realtà nazionale:<br />
Intesa San Paolo. È stato Pier Aldo Bauchiero,<br />
responsabile per l’area di Milano e Provincia,<br />
ad ipotizzare una vera e propria partnership tra<br />
l’istituto di credito e il Comune per individuare<br />
delle forme di sostegno al progetto: «Noi siamo<br />
una banca del territorio – spiega Bauchiero –<br />
e dunque uno dei nostri interessi è quello di<br />
sostenere il territorio stesso. Ora la tendenza non<br />
è più quella di elargire contributi a fondo perso,<br />
ma ci sono molte forme per sostenere operazioni<br />
di questo tipo. <strong>Monza</strong> è un città davvero molto<br />
bella e la reggia è magnifica. Per il futuro<br />
potremo valutare le necessità – conclude – e<br />
quindi strutturare un programma pluriennale con<br />
interventi di carattere finanziario».<br />
WHAT’S ON<br />
In alto a sinistra, Diana<br />
Bracco con Giuliano<br />
Faliva, Serenella Mariani<br />
e Marina Rosa.<br />
Sopra, Pier Aldo<br />
Bauchiero.<br />
A sinistra Diana Bracco<br />
accompagnata<br />
da Martina Sassoli<br />
e Marco Mariani,<br />
al convegno in Villa Reale<br />
N.55 M C<br />
13
Stati generali<br />
imprenditoria<br />
WHAT’S ON<br />
14 M C<br />
N.55<br />
in rosa<br />
Speriamo<br />
che sia…<br />
femmina<br />
Defiscalizzazione del reddito<br />
delle lavoratrici part time<br />
e sciopero del lavoro casalingo<br />
tra le proposte emerse<br />
durante il convegno promosso<br />
dalla Camera di Commercio<br />
di Simona Calvi<br />
Italiane o straniere, impegnate nel sociale<br />
o “capitane” d’industria, ma anche<br />
casalinghe, sono le donne la vera e<br />
ancora sottostimata risorsa dell’imprenditoria<br />
italiana. Un dato emerso, lo scorso 19 maggio,<br />
durante gli Stati Generali dell’Imprenditoria<br />
Femminile organizzati dalla Camera di<br />
Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza in Villa<br />
Reale. Un appuntamento che ha riunito alcuni<br />
dei più grandi nomi del panorama italiano e<br />
brianzolo. Da Diana Bracco, vicepresidente di<br />
Confindustria ad Ambra Redaelli, presidente<br />
di Piccola e media impresa di Confidustria<br />
Lombardia. Da Mina Pirovano, presidente del<br />
Comitato per l’imprenditoria femminile della<br />
Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza a<br />
Susanna Camusso, segretario nazionale di<br />
Cgil, da Alessandra Perrazzelli dell’Ufficio<br />
affari regolamentari e antitrust internazionale di<br />
Intesa San Paolo alle esponenti “in rosa” delle<br />
istituzioni brianzole, l’assessore provinciale<br />
Giuliana Colombo e quello comunale, Martina<br />
Sassoli. Senza contare le esponenti del mondo<br />
della cultura come Titti Gaiani, del Museo del<br />
Duomo di <strong>Monza</strong>, o provenienti dal mondo<br />
dello spettacolo, come Susanna Messaggio.<br />
Solo per citarne alcune. Una carrellata di<br />
eccellenze che hanno molto da dire e da fare.<br />
«Con questa iniziativa - ha spiegato Mina<br />
Pirovano – si è voluto aprire un momento di<br />
riflessione internazionale per fare il punto sul<br />
ruolo delle donne nella nostra società. Questa<br />
è un’occasione per porre in evidenza le best<br />
practices che devono diventare modelli di<br />
sviluppo diffusi. Del resto nei momenti di ><br />
WHAT’S ON<br />
N.55 M C<br />
15
WHAT’S ON<br />
Da sinistra<br />
Susanna Messaggio,<br />
Massimo Zanello<br />
e il presidente della<br />
Provincia Dario Allevi.<br />
A fianco Diana Bracco<br />
con Carlo Edoardo Valli.<br />
A lato l’assessore<br />
regionale, Monica Rizzi<br />
16 M C<br />
N.55<br />
difficoltà le donne sono le prime a rimboccarsi<br />
le maniche nella famiglia e nel fare impresa».<br />
E i dati della Camera di Commercio le danno<br />
ragione: se gli uomini lavorano guardando<br />
soprattutto al futuro, motivati dalla prospettiva<br />
di un miglioramento, per le donne la carriera<br />
è soprattutto fonte di affermazione sociale e<br />
stimolo continuo. In Italia, complessivamente,<br />
“<br />
Un carnet rosa per le donne<br />
che lavorano: tagesmutter,<br />
banche del tempo e Camera<br />
di Commercio insieme<br />
sono 845.245 le imprese individuali con un<br />
titolare donna, circa un’impresa su quattro, e<br />
proprio le piccole imprese al femminile sono<br />
quelle che, alla fine dei conti, hanno resistito<br />
meglio alla crisi. Dal 2008 ad oggi, infatti, le<br />
imprese guidate da una donna hanno registrato<br />
una diminuzione dell’1,8 per cento contro il<br />
2,5 per cento delle imprese maschili. Un dato<br />
significativo riguarda le aziende con titolare<br />
di origine straniera, che in due anni hanno<br />
segnato un vero boom con un’impennata del<br />
14,3 per cento. Focalizzando l’attenzione sulla<br />
Lombardia si scopre inoltre che circa il 10 per<br />
cento delle imprese a conduzione femminile<br />
si trovano proprio in questa regione e che<br />
hanno registrato una riduzione soltanto dello<br />
0,5 per cento rispetto al meno 2,7 per cento<br />
delle imprese con titolare un uomo. Eppure,<br />
nonostante il quadro incoraggiante, la situazione<br />
sotto il profilo pratico non si traduce ancora<br />
in un riconoscimento vero e proprio del ruolo<br />
assunto dalle donne nel mondo del lavoro.<br />
Tanto è vero che una delle proposte emerse<br />
dagli Stati Generali è stata lo sciopero dei<br />
lavori domestici qualora alle donne che per<br />
motivi famigliari sono costrette a scegliere un<br />
lavoro part time non sarà consentito di poter<br />
contare su uno stipendio pieno attraverso<br />
la defiscalizzazione del reddito. Sempre<br />
secondo l’analisi effettuata dalla Camera di<br />
Commercio brianzola, sono le donne ad essere<br />
le più penalizzate quando si tratta di tagli sul<br />
personale: con la crisi, in Italia circa un’impresa<br />
su quattro ha ridotto il proprio personale, ma<br />
se in media il 9,8 per cento di queste ha scelto<br />
di tagliare indistintamente uomini e donne, ben<br />
il 7,3 per cento ha licenziato solo dipendenti<br />
donne, mentre il 5,7 per cento solo uomini.<br />
Stesso discorso quando si parla di stipendi:<br />
ben il 42,5 per cento degli imprenditori, ma<br />
anche dei dipendenti, pensa che esistano ancora<br />
differenze tra i due sessi. La curiosità: se ad una<br />
donna fossero pagati anche i lavori domestici,<br />
si ritroverebbe in busta paga 440 euro in più<br />
rispetto ai colleghi maschi. Questo, nonostante,<br />
un riconoscimento quasi unanime proveniente<br />
proprio dall’universo maschile della maggiore<br />
capacità da parte delle donne di mettersi in<br />
gioco. E aggiunge Susanna Camusso di Cigl,<br />
di portare sul tavolo anche valori forti: «Se ci<br />
fossero state più donne nel mondo della finanza<br />
la crisi avrebbe avuto un impatto differente. Le<br />
donne in questi anni hanno raggiunto livelli di<br />
competenza, curriculum e formazione identici<br />
o superiori agli uomini, anche se continuano<br />
ad essere penalizzate». Eppure, investire sulle<br />
donne, come spiega Alessandra Perrazzelli non<br />
è soltanto una questione di pari opportunità:<br />
«E’ un tema economico oggi, come ci ricorda<br />
un recente articolo dell’Harvard Business<br />
School, le donne rappresentano un mercato in<br />
crescita superiore, in aggregato, ai mercati di<br />
Cina ed India insieme. Approcciare in modo<br />
vincente questo mercato diventa un vantaggio<br />
competitivo dal quale non si può prescindere, in<br />
ogni settore di business. Più donne al comando<br />
per un’industria di prodotti e servizi che sappia<br />
parlare alle donne». Anche Carlo Edoardo<br />
Valli, presidente di Camera di Commercio<br />
è d’accordo: «Sono almeno tre le ragioni<br />
per cui la presenza delle donne nell’impresa<br />
è importante: la prima è una questione di<br />
mera efficienza economica. L’imprenditoria<br />
femminile contribuisce ad alzare il tasso di<br />
attività nel mondo del lavoro. La seconda è<br />
data dal fatto che le imprese femminili sono<br />
certamente impegnate nei settori tradizionali,<br />
ma le donne che fanno azienda sono anche<br />
quelle che sperimentano i nuovi campi dove si<br />
sta affermando l’imprenditoria. E c’è un’ultima<br />
ragione per cui siamo felici ogni volta che<br />
nasce una nuova impresa femminile: perché<br />
l’economia che vede protagoniste le donne<br />
è senza dubbio un’economia reale, utile ed<br />
equilibrata». Da questo presupposto è partita<br />
anche la proposta di Dario Allevi, presidente<br />
della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza: «Perché<br />
non offrire alle mamme che lavorano un<br />
carnet rosa? Mettere in un unico contenitore<br />
le Tagesmutter del Comune, le Banche del<br />
tempo, ma anche l’Osservatorio e il Comitato<br />
della Camera di Commercio, così attraverso<br />
una cabina di regia unica potremo valutare con<br />
maggiore consapevolezza i passi da mettere<br />
in campo per rendere concrete quelle pari<br />
opportunità delle quali tutti parliamo e che<br />
non possono essere ridotte a mere quote rosa».<br />
Tirando le somme: intraprendenti, brave e,<br />
perché no, pure “sgobbone”. Sperando che il<br />
futuro…sia femmina.<br />
WHAT’S ON<br />
Da sinistra Mina<br />
Pirovano, Diana Bracco,<br />
Martina Sassoli,<br />
Marina Rosa, Susanna<br />
Messaggio e il sindaco<br />
Marco Mariani<br />
N.55 M C<br />
17
A tutta velocità<br />
dall’economia<br />
alla Formula 1<br />
WHAT’S ON<br />
18 M C<br />
N.55<br />
Luca Cordero<br />
di Montezemolo<br />
Il presidente della Ferrari<br />
è intervenuto al convegno Brianza<br />
Glocale e ha parlato di Autodromo,<br />
di Villa Reale, ma soprattutto<br />
dello stato delle imprese lanciando<br />
la sfida: uniti in un progetto Paese<br />
che sappia conquistare<br />
anche l’estero<br />
di Simona Calvi<br />
Un Luca Cordero di Montezemolo<br />
a tutta velocità che è passato<br />
dall’economia alla Formula Uno senza<br />
mai cambiare marcia: la quarta. L’occasione<br />
di vederlo in città è stato il convegno<br />
“Brianza Glocale”, promosso dalla Camera<br />
di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza, che si è<br />
svolto lo scorso 24 maggio in Villa Reale. Un<br />
momento per parlare di impresa e di distretti<br />
industriali, ma anche per ribadire alcuni punti<br />
fermi del territorio. Come ad esempio il fatto<br />
che «la Formula Uno, senza <strong>Monza</strong>, non sarebbe<br />
la Formula Uno». Un bell’attestato di stima da<br />
una voce senza dubbio autorevole sia in termini<br />
di impresa che di corse: «Considero <strong>Monza</strong> e il<br />
Mugello – ha spiegato - come i migliori circuiti<br />
d’Italia. L’anno prossimo festeggerò i vent’anni<br />
di presidenza alla Ferrari e con <strong>Monza</strong> ci sono<br />
legami storici e tanti momenti meravigliosi e<br />
tragici. Se vogliamo svuotare la Formula Uno<br />
con Gran premi che poco hanno a che fare<br />
con sorpassi, ardimento e tecnologia – ha poi<br />
aggiunto – allora avremo soltanto Gran premi<br />
da cartolina illustrata». Come ha evidenziato la<br />
Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza,<br />
d’altronde, la questione Gran Premio non è<br />
soltanto un tema che tocca il cuore dei tifosi:<br />
il brand del Gp di <strong>Monza</strong> vale più di quello di<br />
Silverstone e il doppio rispetto a quello di Spa.<br />
Le stime parlano di 3 miliardi di euro contro i<br />
2,9 della storica pista inglese e l’1,5 di quella<br />
belga. Da qui anche la proposta, lanciata dal<br />
presidente della Camera di Commercio di<br />
<strong>Monza</strong>, Carlo Edoardo Valli, di mettere in rete<br />
gli Enti camerali delle città europee e i circuiti<br />
storici per valorizzare il patrimonio e la capacità<br />
attrattiva e di marketing territoriale.<br />
Ma Montezemolo non si è limitato a parlare<br />
di Gp. Un onore tutto particolare, infatti, è<br />
stato riservato alla Villa Reale che, per il<br />
presidente della Ferrari, dovrebbe essere presa<br />
in considerazione come sede permanente per<br />
l’Expo 2015.<br />
A tenere banco, tuttavia, è stato il tema<br />
economico. Su questo Montezemolo<br />
ha letteralmente infiammato la platea<br />
invitando le parti sociali a rientrare tutte<br />
in un unico progetto: «Cerchiamo di stare<br />
insieme sul progetto Paese. I concetti<br />
fondamentali sono innovazione, formazione<br />
e internazionalizzazione e rappresentano il<br />
futuro delle nostre aziende. Occorre inoltre<br />
aprirsi di più alla concorrenza perché questo<br />
garantisce prezzi e prodotti migliori, oltre<br />
all’ottimizzazione delle risorse e, si spera, la<br />
fine dei monopoli». Il presidente ha sottolineato<br />
anche i problemi connessi: «Prima ci si<br />
lamentava che l’euro era troppo forte, ora che è<br />
troppo debole. E’ un’opportunità per il mondo<br />
delle imprese che si è trasformato, è diventato<br />
più competitivo e ha investito sull’innovazione.<br />
Questo però ha una contropartita che riguarda<br />
ad esempio le materie prime come la benzina.<br />
L’euro debole significa tassi più alti e per<br />
chi ha debiti pubblici alle stelle come noi c’è<br />
un contraltare. Detto questo – ha concluso –<br />
sono certo che le aziende di ogni dimensione<br />
sapranno approfittare dei mercati internazionali<br />
in un momento in cui i consumi interni sono<br />
bassi». La forza dell’export è stata sottolineata<br />
anche da Adolfo Urso, vice ministro allo<br />
Sviluppo economico: «Il Pil cresce trainato<br />
dalle esportazioni. In due anni abbiamo<br />
perso 7 punti ma se a breve aumenteremo gli<br />
sforzi delle imprese che fatturano all’estero,<br />
anche il prodotto interno lordo risalirà<br />
proporzionalmente». Un’analisi rispecchiata<br />
dai dati forniti dalla Camera di Commercio<br />
locale che parlano di migliori aspettative di<br />
ripresa per gli imprenditori lombardi per i primi<br />
mesi del 2010. Le imprese, in altre parole,<br />
stanno registrando un ridimensionamento<br />
del giro d’affari del 9 per cento rispetto allo<br />
stesso periodo dello scorso anno. A Milano e in<br />
Brianza le aziende sono più ottimiste avendo<br />
stimato una riduzione del giro d’affari di 1,8<br />
punti e di 3,6, mentre nel campo dell’export gli<br />
imprenditori lombardi prevedono di aumentare<br />
dell’1 per cento l’attività commerciale. Un<br />
primato tutto brianzolo riguarda invece la<br />
maggiore integrazione su scala globale:<br />
l’indice di apertura commerciale, infatti, si<br />
è attestato intorno al 120 per cento, quasi ><br />
WHAT’S ON<br />
N.55 M C<br />
19
WHAT’S ON<br />
Nella pagina precedente,<br />
Luca Cordero<br />
di Montezemolo<br />
durante il suo discorso<br />
in Villa Reale.<br />
In questa pagina<br />
da sinistra Rosario<br />
Messina, Adolfo Urso,<br />
Giuseppe Meregalli<br />
e Andrea Dell’Orto<br />
20 M C<br />
N.55<br />
il doppio dell’intera Lombardia. «Il vero<br />
sostegno nell’impegno delle imprese verso<br />
i nuovi mercati è dato certo della qualità del<br />
prodotto – ha sottolinato Carlo Valli – ma è<br />
sostenuto da un sistema Paese e anche da un<br />
sistema locale di qualità. Occorre cioè rimettere<br />
in circuito giovani e progetti, entusiasmo e<br />
creatività, fatica e passione. È di queste idee<br />
“<br />
La Villa Reale dovrebbe essere<br />
presa in considerazione<br />
come sede permanente<br />
per Expo 2015<br />
e realizzazioni globali di qualità che abbiamo<br />
bisogno, da Malpensa all’Expo, da Villa Reale<br />
all’Autodromo». Sull’internazionalizzazione<br />
e la capacità di fare squadra ha puntato anche<br />
Carlo Sangalli, presidente della Camera<br />
di Commercio di Milano: «In un ambiente<br />
internazionale e competitivo – ha dichiarato – le<br />
imprese, a partire dalle piccole e medie, trovano<br />
nell’alleanza un elemento di rafforzamento<br />
soprattutto in una fase di crisi come quella<br />
attuale. In Lombardia abbiamo quantificato<br />
27 reti d’impresa che coinvolgono circa<br />
500 soggetti. Oltre ai tradizionali distretti si<br />
tratta di reti di innovazione, di condivisione<br />
e professionali. Il forte rapporto tra creatività<br />
e capacità di produrre si conferma un valore<br />
aggiunto per il territorio, ma anche per il<br />
Paese». Anche la Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza<br />
ha voluto portare il suo contributo: «Il sogno<br />
nel cassetto – ha concluso il presidente, Dario<br />
Allevi – è di far crescere in Brianza un distretto<br />
internazionale dedicato alla green – technology<br />
nell’area del Vimercatese, sulle ceneri dell’ex<br />
Silicon Valley d’Italia».
WHAT’S ON<br />
Confindustria<br />
Molto in fretta<br />
molto lontano<br />
Inclusive, stimolanti,<br />
proiettate verso il futuro:<br />
le reti d’impresa<br />
sostituiscono i distretti<br />
e diventano il volano<br />
per la ripresa economica<br />
di Elisa Tosi<br />
Unire le forze per superare l’ostacolo,<br />
cogliendo l’occasione di riformare<br />
il sistema economico italiano<br />
cogliendo al contempo le opportunità<br />
insite nella crisi. Questi i temi discussi<br />
durante il convegno “Le Reti d’Impresa”<br />
tenutosi il 13 maggio scorso nella sede di<br />
Confindustria di <strong>Monza</strong> e Brianza, in cui al<br />
centro del dibattito è stata proprio la nuova<br />
“formula” di aggregazione delle aziende<br />
propugnata ormai da tutti gli attori del<br />
sistema economico. Le reti d’impresa, infatti,<br />
rappresentano una forma innovativa di<br />
coordinamento contrattuale particolarmente<br />
indicata per le Pmi che vogliono aumentare<br />
presenza e forza sul mercato, soprattutto<br />
all’estero, senza per questo doversi fondere o<br />
unire sotto il controllo di un unico soggetto.<br />
Ad approfondire il tema sono stati<br />
rappresentanti delle istituzioni, fra cui<br />
il presidente della provincia <strong>Monza</strong> e<br />
Brianza, Dario Allevi, che ha aperto i<br />
lavori affermando che bisogna fornire alle<br />
piccole e medie imprese sostegno concreto<br />
nella loro ricerca di innovazione e di nuovi<br />
mercati, eliminando i fattori negativi che<br />
ostacolano la crescita. Allevi ha ricordato<br />
che la Provincia sta lavorando per snellire<br />
le procedure e sta studiando con gli istituti<br />
bancari del territorio nuovi strumenti da<br />
offrire. A seguire Renato Cerioli, presidente<br />
di Confindustria <strong>Monza</strong> e Brianza, ha<br />
ricordato che la competitività è un problema<br />
non solo italiano, ma di tutta l’Europa,<br />
che rischia di essere lasciata ai margini<br />
dall’affermarsi di un asse privilegiato Asia-<br />
Usa: per questo occorre adottare le reti ><br />
N.55 M C<br />
21
WHAT’S ON<br />
22 M C<br />
N.55<br />
Nella pagina precedente,<br />
il tavolo dei relatori.<br />
Sotto, da sinistra,<br />
Rolando Imbrò,<br />
Domenico Palmieri,<br />
Rodrigo Rodriquez<br />
e Valeriano d’Urbano<br />
come strumento adatto a superare una certa<br />
fragilità dimensionale tipica delle imprese<br />
italiane, offrendo soluzioni alla ricerca,<br />
all’internazionalizzazione, al reperimento<br />
del credito, riducendo globalmente il rischio<br />
d’impresa. È importante però che si faccia rete<br />
anche a livello istituzionale e che questo nuovo<br />
“contratto” venga appoggiato dalle banche,<br />
chiamate prima di tutto a creare un nuovo<br />
sistema di rating, detto appunto “di filiera”.<br />
Come è emerso anche dagli interventi degli<br />
altri relatori – tra cui Giovanni Barzaghi,<br />
presidente di Apa Confartigianato Imprese<br />
Milano e Carlo Edoardo Valli, presidente<br />
della Camera di Commercio brianzola – è<br />
indispensabile che il governo, raccogliendo il<br />
segnale forte e concretissimo che viene dalle<br />
imprese, ne definisca i contorni, i requisiti di<br />
stabilità, coordinamento e direzione, ma anche<br />
gli effetti giuridici con particolare riguardo<br />
alle conseguenze di natura contabile e fiscale.<br />
Considerazioni, opinioni e scenari suffragati<br />
dalle analisi dell’Associazione Italiana<br />
Politiche Industriali, che – nella persona del<br />
presidente Domenico Palmieri ha illustrato il<br />
percorso svolto negli ultimi anni proprio per<br />
studiare e definire tale modello. «Le reti – ha<br />
aggiunto – devono diventare sempre più transterritoriali<br />
e trans-settoriali, cioè allargarsi<br />
merceologicamente e geograficamente per<br />
vincere la sfida globale. Occorre favorire<br />
la nascita di reti orizzontali, baricentriche,<br />
“causatrici” di eventi: anche l’arredamento, ad<br />
esempio, grande risorsa della Brianza, deve in<br />
qualche modo allearsi con la meccanica e l’alta<br />
tecnologia per cogliere la grande occasione<br />
dello sviluppo della domotica». Generare la<br />
modernità e non subirla, dunque, individuando<br />
aziende leader in grado di trascinare capitali,<br />
progetti e – perché no? –entusiasmo nella<br />
costruzione di una rete in grado di trovare<br />
riscontri sui mercati internazionali.<br />
WHAT’S ON<br />
QUANDO LA RETE FUNZIONA<br />
Alimentare, arredo, high-tech. Tre settori, tre casi di successo approfonditi durante il<br />
convegno di Confindustria per testimoniare la validità del “sistema reti”.<br />
Distretto High Tech Milano Brianza<br />
Nato con lo scopo di fornire nuove prospettive alle aziende della Silicon Valley<br />
italiana, il Distretto è una realtà in forte crescita e che ad oggi conta sull’adesione di<br />
45 aziende. Vi partecipano piccole e grandi realtà, come Alcatel-Lucent e Cisco «che<br />
sul mercato sono acerrime nemiche ma che nell’ambito del Distretto trovano margini<br />
di collaborazione», ha commentato il direttore generale Giacomo Piccini. Anche<br />
diverse start up stanno guardando con interesse al progetto.<br />
Progetto Lissone<br />
La Reggia di Venaria Reale, il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, Casa<br />
Italia a Vancouver, il museo Guggenheim di Venezia, la sede della neo provincia<br />
brianzola: il portfolio della Spa a capitale misto pubblico-privato creata nel 1997 a<br />
Lissone è quantomai ampio e prestigioso. Una volta ottenuto un appalto, Progetto<br />
Lissone, presieduto da Sergio Allievi distribuisce i lavori ai propri associati – che<br />
vanno oltre i confini lombardi – scegliendoli sulla base delle specifiche competenze.<br />
BioMan<br />
In un mercato – quello delle biotecnologie nell’agroalimentare – quasi interamente<br />
presidiato dalle multinazionali, BioMan (nella foto l’ad Giancarlo Girardo) ha<br />
saputo affermarsi contando inizialmente solo sulla forza di tre realtà. Stipulato un<br />
accordo-quadro di partenariato basato su innovazione e ricerca, Bioman ha anche<br />
vinto un bando Made in Italy del valore di 6 milioni di euro grazie anche al supporto<br />
di AIP per la realizzazione in forma di rete.<br />
N.55 M C<br />
23
Aldo Bonomi<br />
parla agli<br />
industriali<br />
L’importanza<br />
di tessere reti<br />
WHAT’S ON<br />
24 M C<br />
N.55<br />
Il vicepresidente<br />
per le politiche territoriali<br />
e i distretti industriali<br />
di Confindustria<br />
“bacchetta” il ritardo<br />
dell’Italia su questo fronte<br />
di Sara Re<br />
A<br />
fare il punto su quanto è stato fatto<br />
e quanto si deve ancora fare per far<br />
comprendere l’efficacia delle reti<br />
d’impresa è stato Aldo Bonomi, vice presidente<br />
per le politiche territoriali e i distretti industriali<br />
di Confindustria. L’associazione, infatti, si sta<br />
spendendo molto per illustrare opportunità e<br />
strategie sul tema attraverso incontri mirati in tutta<br />
Italia.<br />
A che punto è l’Italia rispetto al resto<br />
dell’Europa nella comprensione e attuazione di<br />
questo modello?<br />
«Purtroppo sul tema il nostro Paese si è mosso<br />
in ritardo, non partecipando ad alto livello alle<br />
decisioni europee. Solo ultimamente stiamo<br />
cercando di recuperare. Anche noi abbiamo<br />
bisogno di fare lobby in questo senso, al fine di<br />
contribuire all’affermazione di un sistema che<br />
comprenda anche le nostre specifiche culturali<br />
e aiuti al contempo le nostre aziende ad essere<br />
competitive».<br />
Quali sono, dal punto di vista culturale, gli<br />
ostacoli che state incontrando in questo vostro<br />
viaggio lungo la Penisola per spiegare le reti<br />
d’impresa?<br />
«Notiamo che gli imprenditori temono di perdere<br />
la loro autonomia. È difficile far capire che<br />
bisogna cambiare, che piccolo non è più bello,<br />
che non si può più contare sulla propria ristretta<br />
nicchia di mercato; occorre invece far capire che<br />
si può mantenere la propria autonomia anche<br />
colloquiando con altri e stringendo allenaze prima<br />
impensabili. Si tratta di un salto culturale che gli<br />
imprenditori devono compiere per forza se non<br />
Aldo Bonomi, vice<br />
presidente<br />
per le politiche<br />
territoriali<br />
di Confindustria<br />
vogliono essere sopraffatti dalle dinamiche<br />
globali».<br />
Lei sottolinea spesso che il cuore pulsante<br />
dell’economia italiana, e quindi anche<br />
lombarda, è il settore manifatturiero.<br />
«Assolutamente sì. I dati lo dimostrano. Se<br />
l’imprenditoria italiana ha resistito meglio di<br />
altre è perché le nostre aziende manifatturiere<br />
sono solide e fortemente radicate sul territorio.<br />
Certo abbiamo assistito all’abbandono<br />
di qualche grande multinazionale, ma gli<br />
WHAT’S ON<br />
imprenditori italiani, con tanti sacrifici e con<br />
una forza di volontà estrema, hanno fatto il<br />
possibile per mantenere inalterato il numero<br />
dei dipendenti, cercando di non fare Cassa<br />
integrazione. Qualche industria del Nord ha<br />
ceduto, qualcuno non ha retto il peso e la<br />
tensione del fallimento: l’imprenditore italiano ha<br />
questa specifica caratteristica per cui tiene molto<br />
alle proprie maestranze così come alla propria<br />
immagine pubblica. L’industria manifatturiera<br />
è il cuore pulsante dell’economia italiana e<br />
dobbiamo lottare per mantenerlo vitale».<br />
N.55 M C<br />
25
Direzione d’Oriente<br />
Una rosa senza spine<br />
WHAT’S ON<br />
Piccolo e prezioso “bocciolo”, il Maestro<br />
Xian Zhang ha incantato i presenti<br />
con la delicatezza propria delle donne<br />
orientali, dietro la quale si nasconde<br />
sempre una grande forza di volontà<br />
di Chiara Bramati<br />
26 M C<br />
N.55<br />
È<br />
una tradizione voluta da Niso<br />
Fumagalli, storico fondatore del<br />
Roseto di Villa Reale, quella della<br />
presenza di una figura femminile di spicco<br />
durante la premiazione delle rose più belle.<br />
La prima ad avere ricevuto questo onore, nel<br />
1969, fu Carla Fracci. Nel 1970, in occasione<br />
dell’inaugurazione ufficiale del Roseto, lo<br />
scettro passò all’indimenticata principessa<br />
Grace di Monaco. Sono passati molti anni e<br />
la figura della madrina è sempre stata al centro<br />
dell’interesse del maggio monzese, dedicato<br />
al fiore più famoso: ballerine, presentatrici,<br />
scrittrici, rappresentanti del mondo dello sport,<br />
dell’imprenditoria e della scienza, si sono<br />
succedute al Roseto, anno dopo anno, in un<br />
virtuale passaggio di consegne. Per la 46esima<br />
edizione Silvano Fumagalli, figlio del fondatore<br />
e dal 2008 presidente dell’Associazione Italiana<br />
della Rosa, ha voluto una madrina che venisse<br />
da lontano… ma non molto. Il Maestro Xian<br />
Zhang, nata nella Repubblica Popolare Cinese,<br />
dopo un percorso che l’ha vista dirigere alla<br />
Central Opera House di Bejing, alla New York<br />
Philarmonic Orchestra, dove ha ricoperto<br />
l’incarico di Associate Conductor e in altri<br />
prestigiosi luoghi della musica, dalla scorsa<br />
stagione è il direttore musicale dell’Orchestra<br />
Verdi di Milano, prima donna ad assumere un<br />
incarico di tale rilievo e - come lei stessa si<br />
definisce – grande appassionata di fiori tanto da<br />
lasciarsi trascinare in questo mondo magico e<br />
profumato.<br />
Maestro Zhang cosa significa la musica per<br />
lei?<br />
«La musica è la mia vita, è un rapporto nato fin<br />
da quando ero giovane».<br />
Il suo è un mestiere solitamente maschile,<br />
come ha intrapreso la carriera del direttore<br />
d’orchestra?<br />
«È il lavoro che ha scelto me, a prescindere<br />
dal mio essere donna. Ho capito che direzione<br />
avrebbe preso il mio percorso lavorativo: il<br />
passaggio da pianista a direttore era nel mio<br />
destino».<br />
Dalla stagione 2009/2010 ricopre il ruolo di<br />
Direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica<br />
“Verdi” di Milano. Come si trova in Italia?<br />
«Ho sempre amato l’Italia. È stato il primo<br />
paese, al di fuori degli Stati Uniti, che ho<br />
visitato e in cui ho avuto occasione di dirigere.<br />
Ora che parte della mia vita è qui, per me è un<br />
sogno che diviene realtà: sono veramente felice<br />
in Italia».<br />
Lei è la prima donna a dirigere la Verdi?<br />
«Come direttore musicale sì, sono la prima<br />
donna. In passato ci sono state altre figure<br />
femminili, ma come ospiti».<br />
Nella sua carriera, quale è stato il momento<br />
di maggior emozione?<br />
«Quando, durante la finale alla Carnegie Hall<br />
di New York, sono stata proclamata uno dei<br />
vincitori del concorso Maazel/Vilar Conductors<br />
Competition, istituito per individuare i più<br />
promettenti giovani direttori d’orchestra. In<br />
quel momento ho capito che la mia vita stava<br />
cambiando».<br />
Abbiamo letto che ha diretto mentre era in<br />
attesa di suo figlio. Come ha vissuto quel<br />
periodo?<br />
«Mi è sembrata una benedizione poter fare<br />
entrambe le cose nello stesso momento. Ero<br />
completamente a mio agio e molto naturale nel<br />
dirigere».<br />
Il suo sogno più grande come direttore<br />
d’orchestra?<br />
«Il più grande sogno è lavorare con orchestre<br />
preparate, che sappiano seguirmi attraverso un<br />
rapporto di stima e apprezzamento reciproci.<br />
Il mio lavoro con l’Orchestra Verdi è già una<br />
realizzazione di questo sogno».<br />
Come ha accolto l’invito ad essere madrina<br />
dell’evento di <strong>Monza</strong>?<br />
«Sono stata onorata di accettare l’invito ricevuto<br />
da Silvano Fumagalli. I nomi delle precedenti<br />
madrine mi hanno messo in soggezione, ma<br />
sono stata veramente felice di aver presenziato<br />
ad un evento che vanta importanza sia a livello<br />
locale che internazionale».<br />
WHAT’S ON<br />
Nella foto,<br />
Xian Zhang<br />
© Giovanni Hanninen<br />
N.55 M C<br />
27
Concorso per rose nuove<br />
Il profumo di maggio<br />
Anche questa edizione della tradizionale manifestazione che si è svolta al<br />
roseto “Niso Fumagalli” ha visto la partecipazione di numerosi esperti<br />
del settore e dei rappresentanti più noti della società civile di <strong>Monza</strong><br />
e Brianza. In tutto sono state 69 le varietà di nuove rose presentate<br />
WHAT’S ON<br />
28 M C<br />
N.55<br />
WHAT’S ON<br />
N.55 M C<br />
29
L’angolo del benessere<br />
Quando la macchina<br />
è il prolungamento<br />
delle mani<br />
Un trattamento<br />
che amplifica i benefici<br />
del tempo dedicato alla cura<br />
del proprio corpo<br />
WHAT’S ON<br />
30 M C<br />
N.55<br />
di Chiara Bramati<br />
Nella foto<br />
Monica Giannubilo<br />
Monica Giannubilo, Amministratore<br />
Unico di Essence Space®,<br />
presenta la tecnica Tecar®.<br />
Solitamente conosciuta ed apprezzata per<br />
gli ottimi risultati ottenuti in campo medico,<br />
sportivo e fisioterapico, questa tecnica<br />
trova un’applicazione mirata anche nel<br />
campo estetico permettendo un intervento<br />
approfondito verso le problematiche che<br />
colpiscono sia il viso che il corpo.<br />
In cosa consiste questa applicazione?<br />
«La macchina utilizzata si chiama Tecar in<br />
ambito fisioterapico, mentre in quello estetico<br />
si chiama Cellutrim®. È una radiofrequenza<br />
non invasiva, non apporta al fisico nulla<br />
dall’esterno, ma stimola per induzione i<br />
processi fisiologici e il metabolismo locale.<br />
Muove gli elettroliti delle cellule in modo<br />
naturale, portando un maggior afflusso<br />
sanguigno nei tessuti con la finalità di<br />
rivitalizzarli».<br />
Come è strutturata una seduta?<br />
«Si utilizzano due manipoli. Uno per i tessuti<br />
molli – termine che in estetica indica la pelle<br />
e i muscoli – chiamato capacitivo, che ha<br />
la funzione di riattivare il microcircolo; il<br />
secondo, denominato resistivo, interviene sui<br />
tessuti duri – rughe e cellulite – che vengono<br />
“lavorati” al fine di sciogliere le parti più<br />
resistenti. Alternando l’utilizzo e il tempo di<br />
applicazione dei due manipoli, è possibile<br />
personalizzare il trattamento a seconda delle<br />
esigenze di ogni cliente».<br />
Quali sono i benefici che apporta?<br />
«È una tecnica che si può utilizzare sia<br />
per il trattamento del viso che del corpo.<br />
Nel caso del viso i primi risultati sono<br />
visibili immediatamente: l’azione di<br />
decontrazione dei muscoli antagonisti a<br />
quelli del volto (cervicali e dorsali) dà subito<br />
una tonificazione profonda e un effetto<br />
“riempitivo” naturale. Le applicazioni sul<br />
corpo sono particolarmente efficaci contro<br />
cellulite, gambe pesanti, addome gonfio e<br />
problemi vascolari; senza dimenticare<br />
i benefici che si hanno sulle contratture<br />
cervicali e dorsali e l’effetto profondamente<br />
rilassante su tutto l’organismo».<br />
Quanto dura un trattamento?<br />
«Quelli che consigliamo vanno da un minimo<br />
di mezz’ora ad un massimo di un’ora e<br />
mezza».<br />
Dopo quante sedute è possibile assistere ai<br />
primi miglioramenti?<br />
«Per quanto riguarda il viso già dalla prima è<br />
possibile vedere dei rilevanti miglioramenti;<br />
durante le sedute successive si procede ad un<br />
lavoro di consolidamento dei risultati ottenuti.<br />
Per le applicazioni sul corpo, è immediato<br />
il senso di leggerezza e i primi risultati si<br />
vedono fin dalla quarta seduta».<br />
A chi è consigliata in maniera particolare?<br />
«A tutte le persone, uomini e donne, attente<br />
al proprio corpo e al proprio benessere,<br />
sia estetico che interiore. Per le donne in<br />
particolare, inoltre, è veramente efficiente<br />
nel trattamento delle rughe: problematica<br />
purtroppo che insorge con il passare del<br />
tempo».<br />
Ci sono delle controindicazioni o soggetti<br />
che non possono usufruirne?<br />
«Non ci sono particolari controindicazioni,<br />
tranne quelle tipiche di ogni applicazione:<br />
tra queste è sconsigliata ai cardiopatici e alle<br />
donne in gravidanza»<br />
Essence Space consiglia dei trattamenti da<br />
abbinare?<br />
«A tutte le persone che soffrono di<br />
problematiche legate ad un accumulo<br />
localizzato di grasso, consigliamo delle<br />
applicazioni miratamente riduttive attraverso<br />
il Termotrim® prima di passare al Cellutrim.<br />
Nei casi, invece, legati ai liquidi in eccesso<br />
come ristagni di acqua e gambe pesanti,<br />
l’ideale è di far seguire al Cellutrim un<br />
trattamento di pressoterapia finalizzato ad un<br />
prolungamento dei risultati ottenuti».<br />
Nell’utilizzo di questa tecnica, quanto è<br />
importante l’abilità dell’operatore?<br />
«Ha un rilievo fondamentale: la capacità<br />
dell’operatrice fa in modo che il cliente non<br />
percepisca l’utilizzo dell’apparecchiatura ma<br />
senta unicamente un prolungamento delle<br />
sue mani. È la filosofia dell’utilizzo della<br />
tecnologia mediata dal contatto umano che<br />
rende ancora più efficace questo trattamento».<br />
Per maggiori informazioni<br />
www.essencespace.it<br />
WHAT’S ON<br />
N.55 M C<br />
31
WHAT’S ON<br />
32 M C<br />
N.55<br />
Abbiamo chiesto<br />
alle amiche di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />
di provare un trattamento<br />
presso la sede monzese<br />
di Essence Space<br />
in via Mosè Bianchi.<br />
Nelle immagini alcuni<br />
momenti dell’incontro.<br />
Sotto Monica e il suo staff:<br />
Sonia, Carmen e Lucica
WHAT’S ON<br />
Taormina 2010<br />
Politica under 35<br />
È l’ora della riscossa<br />
Si è svolta, il mese scorso in Sicilia, la seconda assemblea nazionale<br />
dell’Anci giovani. In rappresentanza della Brianza<br />
l’assessore Martina Sassoli, neo coordinatore per la Lombardia<br />
di Simona Calvi<br />
Disincantati, ma capaci di immaginare<br />
un nuovo corso. Militanti, ma con<br />
la voglia di andare oltre gli steccati<br />
per disegnare una politica che li rappresenti al<br />
di là di ogni appartenenza. È questo il ritratto<br />
degli oltre 400 amministratori pubblici under<br />
35 che lo scorso maggio hanno partecipato,<br />
a Taormina, alla seconda Assemblea<br />
Nazionale di Anci Giovani, l’associazione<br />
che riunisce i Comuni italiani. Un piccolo<br />
esercito di tenacissimi che per due giorni si<br />
è confrontato su alcuni temi fondamentali<br />
della vita politica e amministrativa del nostro<br />
Paese. Non una passerella di personaggi, ma<br />
un palcoscenico che ha messo l’uno accanto<br />
all’altro personalità come Giorgia Meloni,<br />
ministro della Gioventù del Pdl e Matteo<br />
Renzi, sindaco di Firenze e volto emergente,<br />
insieme al monzese Pippo Civati, del Partito<br />
Democratico. ><br />
N.55 M C<br />
33
La Brianza era rappresentata dall’assessore<br />
alle Pari opportunità e Politiche giovanili<br />
del Comune di <strong>Monza</strong>, Martina Sassoli, che<br />
di recente è stata scelta come coordinatore<br />
per la Lombardia di Anci Giovani. «È stata<br />
un’esperienza entusiasmante - racconta la<br />
Sassoli - I delegati rappresentavano gli oltre<br />
24 mila eletti nei Comuni di tutta Italia e<br />
per due giorni si è discusso senza ipocrisie<br />
e con grande preoccupazione circa lo stato<br />
di salute della politica italiana». Il quadro<br />
che ne è emerso, se da una parte potrebbe<br />
preoccupare, dall’altra apre squarci inattesi:<br />
«Taormina è stata la fotografia di un’Italia<br />
giovane e impegnata, disillusa e realista –<br />
prosegue - che non rinuncia a sperare, ma<br />
che non ha nemmeno timore di ammettere<br />
che, oggi, per riuscire a essere candidati<br />
bisogna avere qualche santo in paradiso e<br />
che la meritocrazia è ancora un obiettivo da<br />
raggiungere più che un metodo di scelta della<br />
nuova classe dirigente». Accanto a questo,<br />
anzi, nonostante questo, a vincere sono stati<br />
l’ottimismo e la voglia di essere propositivi.<br />
Sul tavolo del convegno sono approdati temi<br />
WHAT’S ON<br />
34 M C<br />
N.55<br />
come la lotta alla criminalità, con la proposta<br />
che ogni Comune si costituisca parte civile<br />
nei processi contro il crimine organizzato,<br />
e la riduzione del numero dei parlamentari<br />
prima dell’applicazione del decreto<br />
Lanzillotta. Proposta anche l’istituzione di<br />
un’anagrafe pubblica degli eletti per favorire<br />
la trasparenza. «A mio avviso uno dei dati più<br />
significativi – continua l’assessore Sassoli<br />
- è stata la dimostrazione di compattezza<br />
generazionale. Tutti i delegati, di destra o<br />
sinistra che fossero, sono stati accolti con<br />
entusiasmo. Nessuno è caduto nella trappola<br />
del giovanilismo, sfrontato e ipocrita, e<br />
neppure in quella delle cosiddette quote verdi,<br />
i posti che eventualmente dovrebbero essere<br />
destinati agli under 35 nelle competizioni<br />
elettorali. La volontà univoca è stata quella<br />
di dimostrare la capacità e la preparazione<br />
e di favorirla in un processo di crescita che<br />
significa anzitutto la possibilità di pensare al<br />
ricambio generazionale in termini concreti».<br />
Non a caso l’Assemblea si è conclusa con<br />
un motto comune: i giovani non sono solo il<br />
futuro, ma sono soprattutto il presente.<br />
L’assessore Martina<br />
Sassoli con Matteo Renzi<br />
sindaco di Firenze
WHAT’S ON<br />
Fiera di <strong>Monza</strong>:<br />
promossa<br />
La tradizionale esposizione di <strong>Monza</strong><br />
e Brianza trova l’agognata sede:<br />
ad accogliere l’evento 2010 gli spazi<br />
dell’Autodromo di <strong>Monza</strong>, dove anche<br />
le idee viaggiano ad alta velocità<br />
Da sinistra il giornalista<br />
sportivo Gino Bacci,<br />
Luigi Moretti, presidente<br />
della Fiera, Alberto<br />
Vannucci, coordinatore<br />
di un settore della Fiera<br />
e Carlo Gaeta, giornalista<br />
Eventi<br />
di Francesco Pozzi<br />
Una ventata di aria fresca e di novità<br />
preannuncia la 23esima edizione<br />
della Fiera di <strong>Monza</strong> e Brianza che<br />
dai capannoni di via Stucchi, approderà negli<br />
immensi spazi dell’Autodromo Nazionale<br />
di <strong>Monza</strong>. Patrocinato dal Comune, dalla<br />
Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza e dall’Unione<br />
Commercianti, l’evento, in programma dal 30<br />
ottobre al 2 novembre, presenterà un programma<br />
innovativo e ricco di sorprese. Tra le altre, il<br />
Motor<strong>Monza</strong>, dove sarà possibile sperimentare<br />
alcuni veicoli. Una rassegna di concerti e di<br />
spettacoli musicali animeranno il Festival<br />
della Musica, mentre per tutti gli amanti della<br />
velocità e delle prove adrenaliniche si terranno<br />
dimostrazioni di drifting all’interno del Brianza<br />
Tuning Show.<br />
Per gli appassionati di sport ritorna a grande<br />
richiesta il Brianza Fighting Show, con<br />
combattimenti e competizioni di Thai Boxe.<br />
In occasione, poi, del Convegno Energia &<br />
Ambiente verranno comunicati i vincitori del<br />
Trofeo Fiera di <strong>Monza</strong>, del Premio Teodelinda<br />
e del Premio Sperada. Grande attenzione ai<br />
bambini che potranno testare le moto da trial e<br />
i go-kart, affidandosi alla Scuola Avviamento<br />
Trial. Per gli amanti della buona tavola, infine,<br />
ci sarà il Salone del Gusto, dove verranno<br />
proposti prodotti tipici regionali, alla scoperta di<br />
nuovi sapori e particolari ricette.<br />
N.55<br />
M C<br />
35
Il vento dell’innovazione<br />
soffia sull’Autodromo<br />
Si è svolta,<br />
dal 27 al 30 maggio, la terza edizione<br />
della manifestazione organizzata<br />
negli spazi della pista cittadina.<br />
Ecologia, ambiente, energie rinnovabili,<br />
ma non solo. Spazio anche<br />
al benessere e alla famiglia<br />
WHAT’S ON<br />
36 M C<br />
N.55<br />
Aria Nuova 2010<br />
a cura della redazione<br />
Tecnologia, attenzione per l’ambiente,<br />
ma anche benessere e salute. Aria<br />
Nuova 2010, una vera girandola di<br />
colori e di attrazioni. Così si è presentata<br />
all’appuntamento, dal 27 al 30 maggio,<br />
l’edizione numero tre della manifestazione<br />
organizzata all’Autodromo Nazionale<br />
<strong>Monza</strong>, di cui <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> è stata media<br />
partner, divenuta ormai sinonimo di mobilità<br />
sostenibile, trasporto ed energie alternative<br />
in un contesto speciale qual è la storica pista<br />
cittadina. Un luogo che da sempre significa<br />
velocità, ma che, in realtà, dal 1922 è anche<br />
centro nevralgico della sperimentazione e<br />
progettazione. Il guard rail, l’asfalto drenante<br />
e la telemetria, alla base del moderno telepass,<br />
sono nati proprio qui. Ben oltre, dunque, la<br />
Formula Uno, l’Autodromo si è trasformato in<br />
polo scientifico dove si studiano e si realizzano<br />
progetti indirizzati sia al mondo dell’ambiente<br />
che della sicurezza con il supporto di<br />
aziende partner. E Aria Nuova è una delle<br />
sue maggiori vetrine. La manifestazione ha<br />
mantenuto anche quest’anno quasi inalterata<br />
la sua formula originale con quattro giorni di<br />
convegni, approfondimenti, dibattiti, attività<br />
in pista, gare per auto ecologiche e momenti<br />
di festa per tutta la famiglia. Un momento<br />
di incontro e dialogo tra tecnologia, ricerca,<br />
divertimento e apprendimento nello spirito<br />
che anima l’Autodromo. Un appuntamento<br />
che, sin dalla sua prima edizione, ha ricevuto<br />
il sostegno e l’approvazione di Regione<br />
Lombardia, da sempre sensibile ai temi della<br />
sostenibilità e dell’ambiente e che ha trovato<br />
nella struttura di <strong>Monza</strong> capacità, impegno e<br />
volontà nel portare avanti una politica per la<br />
sostenibilità fatta non di parole, ma di progetti<br />
concreti, del JRC, il Joint Research Centre ><br />
WHAT’S ON<br />
N.55 M C<br />
37
WHAT’S ON<br />
38 M C<br />
N.55<br />
della Commissione Europea, e della FIA<br />
(Fédération Internationale de l’Automobile)<br />
che hanno offerto all’organizzazione il supporto<br />
scientifico e l’appoggio per la competizione<br />
sportiva. I visitatori hanno potuto osservare<br />
così da vicino i passi avanti compiuti nel settore<br />
automobilistico con le auto ecologiche messe a<br />
disposizione da numerose case automobilistiche<br />
come Peugeot, Volkswagen, Mazda e Subaru,<br />
solo per citarne alcune, e godersi un’apripista<br />
di prestigio con Tesla, l’auto americana<br />
ribattezzata la “Ferrari elettrica”. Un modello in<br />
grado di coprire 400 chilometri che negli Usa<br />
viene venduta su Internet a prezzi degni di tanto<br />
prestigio. Naturalmente non poteva mancare<br />
il modello di auto ad idrogeno realizzato da<br />
Sol e messo a disposizione del pubblico per<br />
sensibilizzare anche sulle nuove tematiche in<br />
materia di carburanti. Aria Nuova, come negli<br />
anni passati, ha organizzato in pista anche una<br />
serie di prove, senza dimenticare l’Ecorally<br />
che ha registrato oltre una cinquantina di<br />
iscritti, e la possibilità, venerdì, di visitare gli<br />
stabilimenti del Joint Research Centre di Ispra.<br />
Un’occasione per toccare con mano le ultime<br />
novità. Una particolarità di questa edizione<br />
2010 è stata l’inaugurazione degli spazi<br />
dedicati al benessere dedicate in particolare<br />
alle donne. L’area beauty è stata allestita<br />
nella Sala Regione Lombardia: truccatori,<br />
parrucchieri, massaggiatori e specialisti<br />
nei settori delle tecniche di rilassamento,<br />
naturopatia, shiatsu, trattamenti estetici non<br />
invasivi accanto a veri e propri stand dove fare<br />
acquisti grazie ad alcune delle più prestiose<br />
case del settore. Non solo. Per le partecipanti<br />
sono stati organizzati anche corsi di fotografia<br />
e di guida eco-compatibile. Aria Nuova ha<br />
pensato anche ai più piccoli con Bimbò, la città<br />
dei bambini che ha messo a disposizione 50<br />
manifestazioni ludico – educative per coniugare<br />
divertimento e crescita. L’evento è stata anche<br />
l’occasione per presentare l’Ambulanza Verde<br />
(così chiamata perché dotata di un sistema di<br />
alimentazione bimodale a gasolio e metano che<br />
consente di ridurre ion maniera significativa<br />
le emissioni inquinanti) dedicata a Ivo<br />
Marinato, commissario di percorso scomparso<br />
prematuramente dopo l’ultimo Rally di<br />
<strong>Monza</strong>, iniziativa voluta dai tre amici Monica<br />
Biagiotti, Roberto Bianchi e Alberto Dossi.<br />
Tirando le somme, dunque, un’innovazione<br />
a 360 gradi: sostenibilità, ambiente, energie<br />
rinnovabili, solidarietà e benessere per sé e<br />
per tutta la famiglia. Pensando ad un domani<br />
sempre più pulito. Con questi presupposti si<br />
è confermata la missione dell’Autodromo:<br />
pensare tecnologicamente al futuro della<br />
mobilità e dell’ambiente senza focalizzarsi<br />
solo sullo sport. E il vento della ricerca e del<br />
rispetto dell’ambiente hanno mosso sempre più<br />
la girandola di Aria Nuova 2010.
WHAT’S ON<br />
<strong>Monza</strong>Estate 2010<br />
Se la musica è di scena<br />
L’assessore Andrea Arbizzoni svela le tante novità di questa edizione.<br />
Da Carmen Consoli a Pat Metheny, una stagione per veri intenditori<br />
di Arianna Giovenzana<br />
Formula vincente non si cambia.<br />
<strong>Monza</strong>Estate torna anche quest’anno<br />
all’ombra di Villa Reale. Musica<br />
di livello e spettacoli davvero per tutti i<br />
gusti. Ricercati e pop, rock e melodico, con<br />
tante sorprese. L’iniziativa, come sempre,<br />
è targata Comune di <strong>Monza</strong> e rientra tra le<br />
proposte previste per la bella stagione. A<br />
parlarne con <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong>, media partner<br />
della manifestazione, è l’assessore al<br />
Turismo e Spettacolo, Andrea Arbizzoni, al<br />
suo “debutto” come organizzatore.<br />
Qual è la filosofia di <strong>Monza</strong>Estate per<br />
l’anno 2010?<br />
«Anche per quest’anno il nostro obiettivo è<br />
quello di dar vita ad una manifestazione che<br />
sia di forte impatto e che, pur rinnovandosi,<br />
riesca a migliorarsi di continuo e ad essere<br />
all’altezza della prestigiosa location in cui<br />
è ambientata. Per l’estate 2010 la scelta<br />
degli artisti che si esibiranno è ricaduta<br />
su quelli che più di altri avrebbero potuto<br />
elevare il tono della rassegna. Si partirà l’8<br />
luglio con il concerto di Ludovico Einaudi,<br />
compositore e pianista di fama mondiale che<br />
si era già esibito a <strong>Monza</strong> circa un mese fa;<br />
a seguire i Jethro Tull, un gruppo storico<br />
che con la sua musica per veri intenditori<br />
è da quaranta anni sulla cresta dell’onda e<br />
che, insieme al Pat Metheny Group, eleverà<br />
il palco sonoro dell’evento. A chiudere la<br />
scena, le esibizioni di altri due talentuosi<br />
artisti quali Cristiano De Andrè e Carmen ><br />
N.55 M C<br />
39
WHAT’S ON<br />
Nella pagina precedente,<br />
Andrea Arbizzoni.<br />
Sopra, l’esibizione della<br />
rock band Negrita<br />
del luglio scorso<br />
40 M C<br />
N.55<br />
Consoli che saranno apprezzati sicuramente<br />
anche da fasce di età più giovani».<br />
Quali sono i punti di forza di questa<br />
iniziativa?<br />
«Innanzitutto la location, molto<br />
probabilmente se gli spettacoli avessero una<br />
“<br />
Gli spettatori vengono a <strong>Monza</strong><br />
per assistere ai concerti<br />
e per apprezzare le bellezze<br />
della città che li ospita<br />
scena diversa da quella della Villa Reale,<br />
difficilmente si riuscirebbe ad eguagliare<br />
l’atmosfera e il fascino che si trovano in<br />
questo luogo storico e prestigioso. È un<br />
contesto che ben si adegua a molte iniziative<br />
della stagione più calda come ad esempio<br />
il cinema sotto le stelle, il cui successo è<br />
sempre garantito. Il trait d’union e il valore<br />
aggiunto rimane la Villa. Naturalmente se<br />
portassimo queste esibizioni in luoghi come<br />
lo stadio di <strong>Monza</strong> ci sarebbe la possibilità<br />
di richiamare l’attenzione di un numero più<br />
elevato di spettatori, ma si perderebbe la<br />
magia che contraddistingue i luoghi reali».<br />
In che modo <strong>Monza</strong>Estate può essere<br />
considerata un’occasione di crescita per la<br />
nostra città?<br />
«Per prima cosa è importante parlare non<br />
solo di <strong>Monza</strong>, ma di tutta la Brianza; i<br />
gruppi che si esibiranno porteranno un<br />
pubblico non solo esclusivamente monzese,<br />
ma proveniente anche da territori più distanti<br />
dal nostro. L’obiettivo che sta all’origine di<br />
tutto è proprio quello che trova nel turismo<br />
una sua risposta; gli spettatori vengono<br />
a <strong>Monza</strong> per assistere ai concerti e allo<br />
stesso tempo possono apprezzare le bellezze<br />
della città che li ospita. Nonostante sia una<br />
manifestazione di breve durata può quindi<br />
avere una grandissima valenza ed è perciò<br />
importante portare avanti questa filosofia<br />
che si presenta, sicuramente, come quella<br />
vincente».<br />
Per quali ragioni i concerti di quest’anno<br />
non “sfrutteranno” più gli spazi<br />
retrostanti alla Villa?<br />
«Ci sono state alcune valutazioni da fare,<br />
abbiamo individuato dei pro e dei contro<br />
riguardo all’utilizzo di quella determinata<br />
zona visto che si trova proprio a ridosso<br />
della Villa. Abbiamo quindi ritenuto<br />
fosse un gesto responsabile da parte<br />
dell’Amministrazione un maggiore rispetto<br />
per quei luoghi che durante tutto il periodo<br />
estivo vengono già utilizzati in maniera<br />
massiccia. Anche dal punto di vista sportivo<br />
la Villa ospiterà, infatti, molti altri eventi<br />
come ad esempio la presentazione ufficiale<br />
da parte di Dino Meneghin della squadra<br />
della nazionale di basket il 28 e 29 di giugno<br />
e la tappa di chiusura del Giro d’Italia<br />
femminile l’11 luglio».<br />
Cosa ci può dire della possibile presenza<br />
in concerto di Mario Biondi a <strong>Monza</strong> Più,<br />
prevista per il prossimo settembre? Ed<br />
oltre a lui, ci saranno altre sorprese?<br />
«Credo di poter affermare che, grazie<br />
all’impegno di Scenaperta e di Luca<br />
Magni, il cantante siciliano ci sarà! Infatti<br />
<strong>Monza</strong>Più, grazie ad una collaborazione con<br />
la Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza, quest’anno<br />
sarà più ricca. Per quanto riguarda le altre<br />
“sorprese” siamo ancora in una fase di<br />
definizione del programma, ma sicuramente<br />
non mancheranno».<br />
Quali sono le aspettative nel programma<br />
di quest’anno?<br />
«Il bilancio della scorsa stagione è stato<br />
certamente positivo; quest’estate grazie a<br />
un palco di maggior prestigio, ci auguriamo<br />
possa andare addirittura meglio. Le novità<br />
saranno davvero moltissime: al termine di<br />
questi concerti vi sarà, infatti, per la prima<br />
volta a <strong>Monza</strong>, il Brianza Blues Festival,<br />
tre giornate dedicate a questo genere e<br />
ambientate a Villa Reale: Speriamo che<br />
possano diventare un evento caratterizzante<br />
per il nostro territorio».<br />
WHAT’S ON<br />
A sinistra, un’intensa<br />
espressione<br />
di Carmen Consoli<br />
Sotto, la locandina<br />
dell’edizione 2010<br />
di <strong>Monza</strong> Estate.<br />
La sorpresa è Mario<br />
Biondi, ultima star<br />
ad illuminare il cortile<br />
della Villa Reale<br />
N.55 M C<br />
41
In divisa vicino ai cittadini<br />
Una vocazione<br />
che viene premiata<br />
L’evento ha coinvolto tutti i settori<br />
delle Forze dell’ordine cittadine.<br />
Il 5 maggio scorso, la consegna<br />
delle targhe<br />
a cura della redazione<br />
Da dieci anni a questa parte il Lions <strong>Club</strong><br />
<strong>Monza</strong> Duomo consegna le targhe al<br />
merito alle Forze dell’Ordine. Così,<br />
anche il 5 maggio scorso, nei saloni dell’Hotel<br />
de La Ville sono stati premiati i numerosi<br />
rappresentanti che hanno saputo distinguersi nel<br />
corso della loro carriera per professionalità, senso<br />
del dovere e compimento di gesta coraggiose.<br />
Tanti esempi di dedizione e senso civico da parte<br />
di chi ha scelto di dedicare la propria vita al<br />
servizio degli altri.<br />
Da sinistra, Eugenio Barisano (Vigili del Fuoco), Capitano Luigi D’Ambrosio (CC di <strong>Monza</strong>), Capitano Gianmarco Buglioni (G.di F. <strong>Monza</strong>), Commissario<br />
capo della Polizia locale Gerardo Esposito, l’assessore provinciale Luca Talice, il prefetto Roberto Saccone, Carmen Bonfanti, presidente <strong>Club</strong>, Colonnello<br />
Giuseppe Spina (Gruppo CC di <strong>Monza</strong>), Francesco Scalise, Dirigente P.S. di <strong>Monza</strong>, Angelo Sais Vice Dirigente PS di <strong>Monza</strong>, Felice Camesasca, membro Staff<br />
Distrettuale e Addetto Stampa.<br />
WHAT’S ON<br />
42 M C<br />
N.55<br />
Da sinistra, Luigi D’Ambrosio, Francesco Scalise,<br />
Gerardo Esposito e Angelo Sais<br />
Carmen Bonfanti, presidente <strong>Club</strong><br />
Da sinistra, Gerardo Esposito e Davide Calò<br />
Vice Brigadiere David Nicoletti<br />
Da sinistra, Gianmarco Buglioni e Gerardo Silvestro<br />
Da sinistra, Pierluigi Mauri, Davide Calò, Roberto Broserà, Carmen Bonfanti,<br />
Enza Cellamare, David Nicoletti, Gerardo Silvestro, e Felice Camesasca<br />
Da sinistra, Eugenio Barisano con Pierluigi Mauri<br />
Da sinistra, Roberto Broserà, Francesco Scalise<br />
ed Enza Cellamare, Assistente P.S.<br />
WHAT’S ON<br />
N.55 M C<br />
43
Dottor Dobermann<br />
Dal primo esemplare, Cito, deriva il nome dell’allevamento<br />
che oggi fa del miglior manager sanitario lombardo il portavoce<br />
di una passione per la razza tedesca, ingiustamente considerata<br />
aggressiva a causa delle mode che spesso “condizionano” anche i cani<br />
WHAT’S ON<br />
44 M C<br />
N.55<br />
Pietrogino Pezzano<br />
Molto conosciuto in Brianza per il suo<br />
ruolo di direttore generale dell’Asl,<br />
Pietrogino Pezzano gode di fama<br />
internazionale quando si parla di cani. Il miglior<br />
manager della Lombardia in campo sanitario, come<br />
emerso dalla recente classifica stilata dal Pirellone,<br />
è un noto allevatore di Dobermann. Una passione<br />
che è anche un grande amore per la razza e che lo<br />
ha portato dal 1980 a ricoprire il ruolo di presidente<br />
dell’Associazione nazionale amatori Dobermann,<br />
una realtà che oggi conta circa 2.000 soci in tutta<br />
Italia, e di vice presidente dell’Internazionale<br />
Dobermann <strong>Club</strong>, ente presente in 30 paesi<br />
del mondo. I suoi cani, tutti discendenti di un<br />
di Simona Calvi<br />
meraviglioso esemplare da cui ha preso il nome<br />
l’allevamento “del Citone”, vivono insieme a lui<br />
nella sua casa in Brianza.<br />
Da dove nasce questa passione?<br />
«È nata da quando ero piccolo, ho sempre avuto<br />
dei cani sin da giovane. Poi, in età adulta, ho preso<br />
il mio primo Dobermann che si chiamava Cito.<br />
E’ stato il capostipite di otto generazioni tra cui<br />
Ginettu, all’anagrafe Gino Gomez, che ora ha dodici<br />
anni, ma ha vinto tutto quello che si poteva vincere.<br />
Non credevo nelle fole che si raccontavano sui<br />
Dobermann e ho imparato ad apprezzarne le grandi<br />
qualità, l’adattabilità oltre alle doti fisiche».<br />
44<br />
Purtroppo i Dobermann hanno patito di una<br />
brutta nomea per lungo tempo…<br />
«Questo è dipeso da due motivi: il primo è che<br />
i Dobermann erano i cani utilizzati dalle SS. Il<br />
secondo è legato alla moda. Tra la metà degli anni<br />
Sessanta e l’inizio degli anni Settanta erano usciti<br />
dei film con dei Dobermann protagonisti. Le mode<br />
creano mercato e la razza, che fino a quel momento<br />
contava 170 iscritti all’Enci, è balzata a 9.000. Il che<br />
significa che i cani esistenti erano almeno 15.000.<br />
Il problema è che tutte le razze, se selezionate male,<br />
si alienano e da quelle selezioni fatte male sono nati<br />
cani paurosi, insicuri e quindi aggressivi. Un cane<br />
insicuro è un cane che può mordere».<br />
E’ stato un lavoro duro riportare questa razza<br />
alla cosiddetta normalità?<br />
«Dagli anni Ottanta in poi il nostro lavoro è<br />
stato quello di impostare la selezione. Oggi se<br />
un allevatore vuole far riprodurre un cane, deve<br />
superare una serie di test relativi a situazioni in cui il<br />
cane stesso si imbatte di frequente in città. Se supera<br />
le prove, allora si può riprodurre».<br />
Questa selezione a che risultati ha portato?<br />
«Che i Dobermann che nascono in Italia sono cani<br />
equilibrati. Del resto, è avvenuto lo stesso con<br />
razze come i Rottweiler, che da 3.000 sono passati<br />
in un lampo a 6.000 iscritti all’Enci, e i Pitbull.<br />
Bisogna capire che è la natura stessa ad imporre<br />
una selezione molto forte e l’uomo deve riuscire a<br />
fare qualcosa di simile. Certamente non si tratta di<br />
produrre scatolette».<br />
Al di là degli aspetti tecnici, quali sono i ricordi<br />
più belli legati ai suoi cani?<br />
«Sono molti, se dovessi raccontarli tutti non<br />
basterebbe una giornata... sicuramente ricordo<br />
una femmina che è riuscita a diventare campione<br />
assoluto, ossia bellezza e lavoro, o ancora Gino<br />
Gomez che nel 2002 ha superato la selezione<br />
tedesca, particolarmente severa. La verità è che<br />
riescono a sorprendermi sempre per la loro capacità<br />
di comprendere il mio umore o quello che succede.<br />
Se mi preparo a partire se ne accorgono. Ho fatto<br />
anche delle prove, lasciando una valigia accanto alla<br />
porta come se partissi. Ma comprendono sempre<br />
se è vero o no. Un aneddoto curioso riguarda il mio<br />
primo Dobermann, Cito. Una volta vennero dei<br />
bambini a trovarci. Erano in giardino e giocavano<br />
con lui. A dire la verità gliene fecero di tutti i colori<br />
“<br />
I cani non sono giocattoli.<br />
Servono tempo e impegno<br />
per accudirli. Non sono nati<br />
per stare legati o chiusi in casa<br />
per ore. Ad un certo punto Cito li lasciò, venne da<br />
me, mi guardò e mi mostrò i denti. Voleva dirmi di<br />
farli smettere…».<br />
Cani e bambini, un argomento divenuto spesso<br />
oggetto di informazioni sbagliate e di paure…<br />
«Uno dei problemi fondamentali è che spesso i<br />
bambini vengono preservati dal contatto con il cane.<br />
In realtà bisognerebbe far comprendere al cane il<br />
ruolo dei bambini all’interno della famiglia. Il cane<br />
è un animale dalla socialità molto spiccata, una volta<br />
che ha capito il suo ruolo vi si adegua. Questo non<br />
vale soltanto per i bambini, ma in generale. Il cane<br />
va educato con poche e semplici regole. Ogni gesto<br />
di violenza, invece, è assolutamente inutile».<br />
Ritiene ci sia ancora poca informazione<br />
sull’educazione e sul rapporto con i cani?<br />
«Come dicevo, il cane è un animale sociale, che<br />
va educato con pazienza. Inoltre nel passaggio dal<br />
cortile alla casa si sono modificati i rapporti tra<br />
l’animale e il padrone. E purtroppo questo porta<br />
spesso agli abbandoni. In Italia va ancora bene<br />
perché i cani abbandonati vanno in canile. Negli<br />
Stati Uniti, invece, i randagi vengono uccisi. Una<br />
ricerca pubblicata da un’università dell’Alabama di<br />
recente spiegava che ogni anno ci sono 12 milioni di<br />
cretini che prendono un cucciolo e poi si accorgono<br />
di non poterlo tenere».<br />
Cosa direbbe a chi vuole abbandonare il proprio<br />
cane?<br />
«Non posso pronunciare certe parole. Però posso<br />
dare un consiglio a chi vuole acquistare un cane:<br />
ricordatevi che un cane non è un giocattolo e che<br />
avere un cane significa impegnarsi per accudirlo. Il<br />
cane è un essere intelligente e sensibile che non è<br />
nato per vivere legato ad una catena o chiuso in una<br />
casa. Queste, però, sono valutazioni che bisogna<br />
fare prima di acquistarlo o adottarlo e non dopo».<br />
WHAT’S ON<br />
Il direttore generale<br />
dell’Asl è testimonial<br />
d’eccezione<br />
della campagna<br />
antiabbandono<br />
di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />
N.55 M C<br />
45
WHAT’S ON<br />
MONZA CLUB CONTRO<br />
L’ABBANDONO DEI CANI<br />
Incrocio cane da<br />
pastore, taglia medio-grande,<br />
età 1 anno. Chippato e da sterilizzare;<br />
piuttosto timido<br />
e tranquillo.<br />
Un cane equilibrato, si apre<br />
molto quando si sente sicuro<br />
del contatto.<br />
><br />
Bull mastiff, di 11 mesi.<br />
Femmina da sterilizzare, microchippata.<br />
Taglia gigante, molto socievole ed<br />
equilibrata. Necessita grandi spazi.<br />
Cucciolona bionda; anno di<br />
nascita 2008. Microchippata,<br />
vaccinata e sterilizzata. è un<br />
cane molto socievole con<br />
le persone, ma anche molto<br />
esuberante; cerca un affido<br />
tranquillo con persone<br />
molto pazienti. Tassativo<br />
giardino.<br />
Per informazioni sulle possibilità di adozione, anche a distanza, dei nostri<br />
amici animali, rivolgersi all’Enpa di <strong>Monza</strong>. Scrivere a: adozioni.enpa@enpa.org,<br />
canile@enpamonza.it o telefonare al numero 039 835623.<br />
46 M C<br />
N.55<br />
ISADORA<br />
Indio<br />
MARGOT<br />
Segugi italiani di anni 6, entrambi microchippati e sterilizzati.<br />
Abbandonati legati a un palo in centro <strong>Monza</strong>.<br />
Cercano casa insieme.<br />
Molto docili, necessitano un giardino. Non con piccoli animali.<br />
Non sono cacciatori.<br />
BOBO<br />
DAVE<br />
CHARLOTTE<br />
Incroci di border collie. Età:10 mesi.<br />
Fratello e sorella, entrambi microchippati<br />
e sterilizzati, molto socievoli e<br />
buoni. Necessitano<br />
di un giardino, amano muoversi e correre.<br />
Sono molto uniti, sarebbe gradito<br />
affidarli insieme.
WHAT’S ON<br />
Ecologia<br />
Dalle sorgenti brianzole<br />
sgorga il risparmio<br />
Rinunciare alle bottiglie di plastica a favore delle più ecologiche caraffe.<br />
Questa l’iniziativa di Brianzacque che sta riscuotendo nelle scuole del territorio<br />
un ottimo successo. La filosofia: basta sprechi e attenzione all’ambiente<br />
di Simona Calvi<br />
Sindaci, presidi e soprattutto studenti,<br />
uniti con un obiettivo comune: ridurre<br />
gli sprechi e diffondere una cultura<br />
ambientalista. Una filosofia che si sta rivelando<br />
vincente quella lanciata da Brianzacque con<br />
l’iniziativa “L’acqua del sindaco” che lo scorso<br />
26 maggio ha portato alla premiazione di nove<br />
istituti del territorio. La cerimonia di premiazione<br />
si è svolta a Seregno nelle aule dell’Istituto<br />
comprensivo “Gianni Rodari”. Sul podio i<br />
rappresentanti di Brianzacque, il presidente<br />
Filippo Carimati e la vicepresidente Francesca<br />
Gavazzi, l’assessore provinciale all’Ambiente,<br />
Fabrizio Sala e i sindaci di Seregno, Giacinto<br />
Mariani e di Desio, Giampiero Mariani, oltre ai<br />
presidi delle nove scuole premiate.<br />
Per tutti un “Certificato blu”, riconoscimento a<br />
chi ha deciso di abbattere l’utilizzo delle bottiglie<br />
di plastica a favore della più ecologica caraffa.<br />
Quello che potrebbe sembrare solo un piccolo<br />
gesto, in realtà, rappresenta un vero risparmio.<br />
In totale, infatti, il mancato uso dei contenitori<br />
in plastica ha portato ad un risultato importante:<br />
l’abbattimento di 103.797 chilogrammi di<br />
anidride carbonica. Per effettuare la stima<br />
Brianzacque ha considerato l’intero ciclo di<br />
vita della bottiglia, dall’acquisizione delle<br />
materie prime fino alla fine. In particolare, il<br />
Servizio qualità, ambiente, sicurezza della local<br />
utility brianzola ha tenuto conto del consumo<br />
energetico associato alla formazione del prodotto,<br />
alla lavorazione, al trasporto, all’utilizzo e<br />
al consumo. Parametri che, insieme, hanno<br />
consentito di stabilire che ogni bottiglia da un<br />
litro e mezzo di acqua comporta l’emissione<br />
in atmosfera di circa 800 grammi di anidride<br />
carbonica. Partendo da questo dato, è stata poi<br />
realizzata la stima per la mensa di ogni scuola<br />
valutando il numero di alunni e il rapporto<br />
allievi/bottiglia. È così che l’istituto Rodari<br />
ha risparmiato 11,8 chilogrammi di anidride<br />
carbonica, il Paccini di Sovico 16 chili, l’istituto<br />
Prati e il Tolstoj di Desio rispettivamente 9,7<br />
e 8,2 chilogrammi, il Mazzini di Gorgonzola<br />
ben 13 chili, il Rodari di Macherio 17,2, il Don<br />
Rivolta di Ceriano Laghetto è arrivato a 7,5 e<br />
il comprensivo di Albiate – Triuggio circa 17<br />
chilogrammi. In totale gli studenti che hanno<br />
partecipato a questa iniziativa sono stati 3.745.<br />
L’assessore provinciale Sala ha annunciato<br />
l’intenzione di estendere il progetto a tutti e 55 i<br />
Comuni della Provincia.<br />
«Con questa nuova iniziativa – spiega Carimati –<br />
vogliamo mettere in risalto e valorizzare le buone<br />
pratiche locali di sostenibilità ambientale. Non<br />
c’è classifica di arrivo. Qui hanno vinto tutti».<br />
N.55 M C<br />
47
Finanza etica<br />
La nuova anima<br />
del commercio<br />
Vendita solidale e produzione<br />
rispettosa dei valori della persona.<br />
Anche in Brianza i concetti<br />
di responsabilità sociale<br />
e di economia sostenibile<br />
stanno acquistando sempre più terreno.<br />
E sempre più “appassionati”<br />
WHAT’S ON - FOCUS<br />
48 M C<br />
N.55<br />
di Simona Calvi<br />
Una poltrona per due. Chi ricorda<br />
questo celebre film, ricorderà<br />
certamente anche le figure di<br />
Randolph e Mortimer Duke che per un dollaro<br />
scommettono sulla vita dei protagonisti, il<br />
giovane rampante Dan Ackroyd e il povero<br />
Eddie Murphy, costretto a vivere di espedienti.<br />
E ricorderà soprattutto la lezione (leggi<br />
bancarotta) impartita alla fine della pellicola<br />
dalle vittime alla coppia di perfidi finanzieri.<br />
Degli stereotipi? Forse, ma non troppo. I casi<br />
recenti la dicono lunga sulle capacità di tenuta<br />
del mercato e la crisi mondiale ha sfornato<br />
più Eddie Murphy che Mortimer Duke. Ma da<br />
qualche anno la tendenza si sta invertendo e<br />
anche la Brianza ha iniziato ad interrogarsi sui<br />
temi della sostenibilità, della responsabilità e<br />
della possibilità di produrre senza danno. In<br />
una parola, di eticità applicata all’economica<br />
e alla finanza. Una realtà che di recente ha<br />
trovato anche un luogo fisico dove ritrovarsi<br />
grazie ad un’iniziativa organizzata da Caritas<br />
<strong>Monza</strong>. La prima edizione della Fiera dell’Altra<br />
Economia, progetto inserito nella più vasta<br />
campagna di Caritas Europa intitolata “Zero<br />
Poverty”, ha attirato centinaia di visitatori e<br />
soprattutto decine di aziende, piccoli negozi e<br />
realtà che da tempo operano seguendo questi<br />
criteri. Una carrellata che, citando Sergio<br />
Venezia del Distretto di Economia Solidale<br />
della Brianza, è anche un “arcobaleno di<br />
colori”. «L’economia solidale – spiega Fabrizio<br />
Annaro, responsabile Comunicazione per<br />
Caritas <strong>Monza</strong> – è un movimento che vuole<br />
rivoluzionare l’odierno pensiero economico per<br />
invertire la rotta e abbandonare il postulato della<br />
massimizzazione del profitto per sostituirlo con<br />
la massimizzazione della giustizia, giustizia<br />
che può nascere e consolidarsi solo con scambi<br />
equi e solidali». Un assunto fondamentale<br />
per comprendere questo cambio di visuale<br />
è che non si tratta della demonizzazione del<br />
mercato, ma del richiamo ad un principio<br />
che anche Papa Benedetto XVI ha inserito<br />
nell’enciclica “Caritas in Veritate”: la fiducia.<br />
Fiducia tra operatori, tra produttori e clienti, tra<br />
imprenditori e lavoratori. C’è anche un altro<br />
sostantivo che può fare al caso: sobrietà. Parola<br />
di don Roberto Davanzo, direttore di Valori,<br />
una rivista dedicata proprio alla finanza etica:<br />
«Sobrietà – spiega – non significa negare le<br />
gioie della vita oppure votarsi ad una vita di<br />
stenti e sacrifici, ma condivisione, disponibilità<br />
di beni e pari opportunità, non solo per se<br />
stessi, ma anche per gli altri, in una parola –<br />
conclude don Davanzo – uscire da un’idea<br />
egoistica, individualistica dell’esistere». E<br />
guardando alla varietà delle realtà che popolano<br />
la Brianza si scopre che l’idea di economia etica<br />
sfugge anche ad un altro stereotipo, ossia al<br />
fatto che possa maturare soltanto o addirittura<br />
esclusivamente in settori come i servizi alla<br />
persona. Al contrario, nel nutrito panorama<br />
brianzolo si scoprono aziende artigiane,<br />
cooperative agricole, ma anche società per lo<br />
sviluppo e la gestione aziendale, la ricerca di<br />
fonti di energia alternative o vere e proprie<br />
finanziarie. Un esempio della filosofia che sta<br />
alla base di questa nuova forma di economia è<br />
l’esperienza maturata da Mina Volpe, titolare di<br />
“Le calze natura”, un’azienda di Brugherio che<br />
produce calze unicamente con cotone biologico:<br />
«La nostra è una produzione limitata – racconta<br />
– all’incirca 20mila paia di calze l’anno. Ma<br />
il nostro obiettivo è quello di lavorare solo<br />
con materiali naturali, prodotti in un contesto<br />
rigorosamente etico». La produzione brugherese<br />
partecipa al progetto promosso dalla Fondazione<br />
Biore che a sua volta fa capo alla multinazionale<br />
svizzera Remei: «Remei è una delle imprese<br />
mondiali più impegnate – precisa Mina Volpe –<br />
la coltivazione del cotone, in India, avviene nel<br />
rispetto delle persone e dell’ambiente. Non c’è<br />
utilizzo di pesticidi, che avvelenano la salute<br />
dei contadini e nessun bambino viene utilizzato<br />
per la raccolta. Personalmente so che quando<br />
compro questo filato, metto un soldino in questo<br />
bellissimo progetto». La scelta di Mina Volpe è<br />
stata in un certo senso un coup de foudre e senza<br />
dubbio non è maturata sulla base di interessi<br />
principalmente economici: «Diciamo che non<br />
ci arricchisce e quando si intraprende questa<br />
strada ne si è consci. È piuttosto un lavoro che<br />
dà piacere, che non è facile perché la gente deve<br />
ancora entrare in questa mentalità. I margini di<br />
chi fa produzione in questo modo sono di norma<br />
><br />
WHAT’S ON - FOCUS<br />
N.55 M C<br />
49
WHAT’S ON - FOCUS<br />
50 M C<br />
N.55<br />
venti o trenta volte inferiori alla produzione<br />
standard, mentre il filato biologico ad esempio<br />
costa circa quaranta volte in più. È una scelta<br />
però che ti fa stare bene – conclude – e che non<br />
si esaurisce nella produzione pura e semplice».<br />
L’acquisto o la fornitura di prodotti eticamente<br />
garantiti si accompagna, infatti, anche ad<br />
iniziative come la certificazione dei prodotti<br />
e la trasparenza nel prezzo. L’utente finale, in<br />
altre parole, è in grado di ripercorrere i passaggi<br />
conoscendone per ognuno i singoli costi. Che è<br />
poi quello che chiedono i Gas, ossia i gruppi di<br />
acquisto solidale, realtà che negli ultimi anni si<br />
sono sviluppate anche sul territorio brianzolo.<br />
In pratica, il meccanismo è quello degli acquisti<br />
“per quantità”, con la possibilità di incidere sul<br />
prezzo, ma soprattutto – ed è qui la differenza<br />
– di acquistare a prezzi vantaggiosi merce che<br />
proviene unicamente da una filiera controllata.<br />
Un esempio? Acquisto Fotovoltaico, un Gas<br />
che si occupa di produzione a chilometro zero,<br />
ma anche di temi ambientali come la possibilità<br />
di produrre detersivi naturali e non inquinanti.<br />
Ma in questo vasto panorama c’è anche chi è<br />
riuscito a trasformare un materiale destinato<br />
al macero in una fonte di produzione. E’ la<br />
monzese Rea, acronimo di Ricerche ecologiche<br />
applicate. Una società nata nel 1989 e formata<br />
da geologi e agronomi professionisti. Il loro<br />
progetto, in collaborazione con l’Associazione<br />
della pecora brianzola, sta permettendo infatti il<br />
recupero della lana che per questione di quantità<br />
troppo limitata era solitamente buttata, nella<br />
base per la creazione di stoffe, cappelli, feltro<br />
e abbigliamento: «Per la prima volta – spiega<br />
Mino D’Alessio di Rea – quest’anno siamo<br />
riusciti a realizzare un campionario e siamo<br />
gli unici fornitori all’interno di un progetto<br />
sulle fibre naturali realizzato con la Camera<br />
di Commercio di Milano. La filosofia è quella<br />
di non buttare via nulla, ma di valorizzare la<br />
lana prodotta sul territorio. Passo dopo passo<br />
abbiamo ricostruito l’intera filiera. Naturalmente<br />
– precisa – chi fa questo tipo di attività ha costi<br />
molto alti anche se noi cerchiamo di fare una<br />
politica di contenimento. Certamente possiamo<br />
offrire una serie di garanzie come la completa<br />
tracciabilità del prodotto». Un’iniziativa questa<br />
che ha permesso di rivitalizzare settori, aziende<br />
ed artigiani della Brianza monzese e lecchese<br />
che proprio per le dimensioni ridotte avrebbero<br />
rischiato la chiusura.<br />
Accanto al recupero della tradizione e la<br />
qualità “sicura” del prodotto, ci sono, per<br />
converso almeno due fattori che sembrano<br />
però condizionare la sua applicabilità su vasta<br />
scala: da una parte la possibilità di modificare<br />
sensibilmente i consumi incentivando l’acquisto<br />
di materiale proveniente dall’economia<br />
“controllata” e dall’altra, strettamente connessa,<br />
la capacità di contenere i costi di produzione.<br />
In altre parole, i prodotti eticamente garantiti<br />
costano di più. Un limite che tuttavia non<br />
frena affatto l’intraprendenza di chi ha deciso<br />
di percorrere questa strada. Anzi, proprio la<br />
diffusione di una maggiore cultura di tutela<br />
“<br />
«Non ci si arricchisce<br />
con questa scelta. È piuttosto<br />
un lavoro che ti fa stare bene»<br />
Mina Volpe<br />
dell’ambiente e dell’uomo ha spinto alla<br />
creazione di aziende e società specializzate in<br />
finanziamenti di carattere etico. A <strong>Monza</strong>, ad<br />
esempio, esiste la realtà di Git Banca Etica,<br />
mentre tra Milano e la Brianza si è sviluppata<br />
quella di Team Force for a Better World,<br />
specializzata nello sviluppo e la gestione<br />
aziendale. Per comprendere meglio quale sia<br />
l’impatto e il funzionamento della finanza etica,<br />
abbiamo voluto interpellare uno specialista<br />
del settore come Michele Calcaterra, docente<br />
dell’università Bocconi, uno dei primi studiosi<br />
in Italia a promuovere il tema etico applicato al<br />
mercato.<br />
WHAT’S ON - FOCUS<br />
Qui a fianco e nella<br />
pagina precedente,<br />
alcuni momenti<br />
della fiera dell’Altra<br />
economia organizzata<br />
da Caritas <strong>Monza</strong><br />
N.55 M C<br />
51
WHAT’S ON - FOCUS<br />
52 M C<br />
N.55<br />
Michele Calcaterra<br />
Sostenibilità<br />
significa più sicurezza<br />
Dall’inizio degli Anni Novanta<br />
si occupa di finanza sostenibile.<br />
Docente della Bocconi e vero<br />
esperto nel settore, ritiene che<br />
i titoli ad alto valore etico resistano<br />
meglio alla crisi economica<br />
di Simona Calvi<br />
Il curriculum parla da solo. Laureato<br />
in Economia aziendale all’Università<br />
Bocconi, professore nel programma<br />
MBA dello stesso ateneo, docente di<br />
Finanza aziendale nell’ambito dell’Istituto<br />
di Economia delle aziende industriali e<br />
commerciali. Ma Michele Calcaterra è<br />
anche di più. Accanto ad una brillante carriera<br />
in ambito finanziario e immobiliare, nel<br />
2000, con il professor Claudio Demattè, ha<br />
fondato E.Capital Partners Spa, una società<br />
che opera come advisor indipendente in<br />
attività di investment management per la<br />
progettazione e realizzazione di prodotti<br />
innovativi di gestione del risparmio come gli<br />
Oicr Sri ed i Benchmarck collegati – Ethical<br />
Index Managment Sistem - e, inoltre, è stato<br />
uno dei promotori del primo Osservatorio<br />
universitario sulle tematiche della finanza<br />
etica, Finetica, progetto in joint venture<br />
tra l’Università Bocconi e la Pontificia<br />
Università del Laterano. Con Sergio Lanza<br />
e Francesco Perrini ha pubblicato un libro<br />
dal titolo “Etica, finanza e valore d’impresa”.<br />
A lui abbiamo rivolto le nostre domande<br />
per comprendere cosa significa economia<br />
sostenibile, per capire su che linee di sviluppo<br />
si muove e se in un mercato caratterizzato<br />
da una grande instabilità, una speranza<br />
può arrivare proprio da un diverso modo di<br />
guardare all’economia. E la risposta sembra<br />
proprio che sia sì.<br />
Innanzitutto sgombriamo il campo da<br />
ogni possibile confusione. Quando si parla<br />
di finanza etica a cosa si fa riferimento<br />
esattamente?<br />
«Il termine etico può essere foriero di<br />
confusione. Preferisco riferirmi alla finanza<br />
sostenibile nell’ambito della quale si cerca di<br />
premiare l’eccellenza in termini di sostenibilità<br />
ambientale, sociale e di governance. I modelli<br />
di business, le aziende, che soddisfano dei<br />
requisiti di sostenibilità legati al paradigma<br />
ESG (Enviroment, Social, Governance),<br />
forniscono al mercato elementi di sicurezza e<br />
minore volatilità».<br />
Lei come è arrivato ad occuparsi di questo<br />
tema?<br />
«Ho iniziato ad occuparmi di finanza<br />
sostenibile agli inizi degli Anni Novanta in<br />
ambito universitario, all’università Bocconi,<br />
partecipando alla costituzione del primo<br />
Osservatorio universitario dedicato a queste<br />
tematiche, Finetica».<br />
Una definizione molto comune vuole che<br />
la finanza etica si rivolga soprattutto o<br />
comunque sia identificabile con persone<br />
dal forte credo religioso e ideale. Questo<br />
rispecchia la realtà in Italia e nel mondo?<br />
«In base a quanto più sopra affermato, il<br />
concetto di sostenibilità, più evoluto in termini<br />
finanziari rispetto a quello etico, sposa le<br />
filosofie di investimento di investitori che<br />
ricercano una bassa volatilità di portafoglio.<br />
Il rispetto di principi etico/morali che deriva<br />
da un concetto di esclusione settoriale alla<br />
base della costruzione di un portafoglio di<br />
investimento, invece, può essere più adeguato<br />
per quella categoria di investitori, come gli Enti<br />
religiosi, che desiderano evitare investimenti<br />
in settori in cui le aziende svolgono attività<br />
contrarie alla loro morale».<br />
Cosa significa selezionare gli investimenti<br />
in termini etici? E quali sono i criteri che li<br />
identificano come tali?<br />
«Data la definizione di finanza sostenibile,<br />
gli investimenti coerenti in tal senso sono<br />
quelli che soddisfano un rating minimo di<br />
sostenibilità, vale a dire gli investimenti<br />
in aziende con elevato profilo sociale di<br />
governance ed ambientale».<br />
Quali garanzie esistono oggi e quali controlli<br />
sull’effettiva eticità di un titolo su cui vado<br />
ad investire? Esistono rischi in questo senso e<br />
come si può evitarli?<br />
«Garanzie in senso stretto non se ne possono<br />
avere. Esiste, tuttavia, una categoria di operatori<br />
estremamente qualificati in grado di assegnare<br />
un rating di sostenibilità fortemente attendibile<br />
e che deriva da un paradigma di ricerca solido e<br />
verificabile».<br />
In Italia che percezione c’è del connubio tra<br />
eticità e finanza? Siamo un paese evoluto<br />
sotto questo profilo o dobbiamo ancora fare<br />
molta strada?<br />
«La finanza sostenibile comincia ad essere<br />
un punto di riferimento soprattutto per gli<br />
investitori istituzionali, ma non ancora per il<br />
mondo cosiddetto retail».<br />
Lei è uno dei più convinti sostenitori della<br />
necessità di creare un Benchmark etico<br />
europeo. Ci può spiegare il motivo e i<br />
benefici?<br />
«I benefici sono legati alla possibilità di misurare<br />
i ritorni finanziari e i livelli di rischio degli<br />
investimenti sostenibili. Benchmark sostenibili<br />
consentono di verificare, con adeguate serie<br />
storiche, un livello di rischio di portafoglio più<br />
contenuto rispetto ai portafogli tradizionali».<br />
Parliamo di crisi economica. Anche i titoli<br />
“etici” hanno subito gli scossoni del mercato?<br />
In caso affermativo quali e perché?<br />
«Tutte le aziende sono colpite dalla crisi.<br />
Diciamo che quelle con livelli di rating ESG<br />
elevato, dimostrano un livello di volatilità più<br />
contenuto perché il mercato le percepisce come<br />
più solide».<br />
La Brianza è una terra ricca di imprese tra<br />
cui numerose di grande eccellenza. Crede<br />
che sia un terreno fertile per diffondere una<br />
nuova cultura di investimento o, nel caso<br />
di aziende di piccole e medie dimensioni, di<br />
responsabilità sociale più diffusa?<br />
«La Brianza, come tutti i distretti industriali,<br />
deve essere un punto di riferimento per la<br />
diffusione della cultura della responsabilità<br />
sociale. Essere attenti al paradigma ESG,<br />
conviene. Ed il mercato premia la coerenza con<br />
migliori performance».<br />
WHAT’S ON - FOCUS<br />
N.55 M C<br />
53
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Carlo Crivelli<br />
«Ambiente<br />
e mercato<br />
sono il nostro<br />
piatto forte»<br />
A soli 29 anni è property manager<br />
a <strong>Monza</strong> e Cinisello di Gallerie<br />
Commerciali Italia Spa, la società<br />
leader del mercato immobiliare<br />
legato alla grande distribuzione<br />
che gestisce l’iper Auchan di via<br />
Lario. Con una missione: la tutela<br />
del verde e l’impegno sociale<br />
di Simona Calvi<br />
Mettere insieme ambiente e mercato,<br />
dialogare con la comunità in cui si<br />
è inseriti e promuoverne i valori e<br />
le eccellenze. Non è un’impresa facile. Eppure<br />
è questo che fa ogni giorno Carlo Crivelli, 29<br />
anni, una laurea alla Bocconi e una carriera tutta<br />
in salita. Originario di Altamura, in Puglia, da un<br />
anno e mezzo è a <strong>Monza</strong> dove ricopre l’incarico<br />
di property manager di Gallerie Commerciali<br />
Italia Spa, il colosso del settore immobiliare<br />
legato alla grande distribuzione italiana di<br />
proprietà per il 51 per cento di Auchan e per<br />
il restante della statunitense Simon Property<br />
Group. Crivelli gestisce la sezione immobiliare<br />
dell’ipermercato di via Lario, una realtà con<br />
caratteristiche del tutto singolari nel panorama<br />
dei centri commerciali italiani.<br />
Qual è la particolarità che contraddistingue<br />
l’insediamento monzese?<br />
«Quello dell’Auchan di <strong>Monza</strong> è stato un<br />
progetto importante sin dalla nascita perché<br />
l’obiettivo era creare un centro commerciale<br />
con tutte le caratteristiche tipiche di Auchan,<br />
ma anche che fosse il meno invasivo possibile<br />
sul territorio. L’obiettivo è stato raggiunto dal<br />
momento che è il primo centro commerciale in<br />
Italia interamente realizzato nel sottosuolo».<br />
Molti pensano che anche l’albergo che si<br />
trova sopra di voi faccia parte del centro<br />
commerciale…<br />
«In realtà non è così. Il centro Auchan si<br />
sviluppa soltanto nel sottosuolo. Il ragionamento<br />
è stato questo. L’area di via Lario e del Rondò<br />
dei pini è una delle zone in piena trasformazione<br />
di <strong>Monza</strong>. E’ situata all’incrocio di grandi vie<br />
di comunicazione, dalla stessa via Lario alla<br />
Strada Statale 36, e tra qualche anno vedrà<br />
nascere anche la nuova sede della Provincia di<br />
<strong>Monza</strong> e Brianza. Proprio per questi motivi, la<br />
nostra idea è stata quella di inserirci nel modo<br />
più invisibile e silenzioso ed anzi offrendo, per<br />
converso, alla città un elemento di pregio in<br />
più: il parco che si sviluppa sopra la struttura<br />
commerciale. Si tratta di 70.000 metri quadrati<br />
privi di qualsiasi barriera architettonica<br />
intervallati da piccole piazze per permettere alle<br />
persone di rilassarsi ed incontrarsi».<br />
54 N.55<br />
CM<br />
Un Centro Commerciale eco-sostenibile?<br />
«Lo è sotto molti aspetti perché proprio la sua<br />
><br />
N.55<br />
CM 55
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
dislocazione sotterranea, oltre a non consumare<br />
territorio e a creare verde, permette anche<br />
un notevole risparmio energetico grazie al<br />
contenimento della dispersione termica, sia<br />
d’inverno che d’estate. In poche parole, un<br />
insediamento ad impatto zero con il valore<br />
aggiunto degli spazi aperti alla comunità».<br />
Parliamo di questo: voi state portando<br />
avanti numerosi progetti. Di recente avete<br />
siglato un accordo di partnership con gli<br />
Sharks di <strong>Monza</strong>, una delle prime squadre di<br />
wheelchair hockey d’Italia.<br />
«Sì, l’accordo è stato presentato lo scorso<br />
15 aprile e rientra tra i progetti che stiamo<br />
promuovendo all’interno dei nostri spazi. Come<br />
spiegavo, la filosofia di Gallerie Commerciali<br />
Italia e Auchan è quella di partecipare alla<br />
vita del territorio vivendone i numerosi aspetti<br />
insieme alle istituzioni, alle scuole e alle<br />
associazioni. Queste ultime, talvolta, hanno<br />
problemi di spazio e noi ci facciamo carico<br />
di questo. In un certo senso siamo anche<br />
dei media, considerando che mensilmente<br />
“<br />
Ambiente, tutela<br />
e risparmio energetico<br />
sono le parole d’ordine<br />
della nostra attività<br />
veniamo in contatto con circa 260mila<br />
persone. Richiamandomi a quanto detto da<br />
Edoardo Favro, direttore generale di Gallerie<br />
Commerciali Italia, si va oltre il concetto del<br />
puro servizio, ma si lavora per ampliare la<br />
sensibilità sociale e la condivisione sociale».<br />
Di recente avete promosso “Buio Buio”,<br />
un’altra iniziativa fortemente improntata alla<br />
sensibilizzazione sociale…<br />
«Buio Buio è stata una bellissima sorpresa,<br />
soprattutto dal punto di vista dell’accoglienza<br />
che ha ricevuto da parte dei nostri clienti. Risale<br />
all’ottobre scorso e l’obiettivo era quello di far<br />
comprendere alle persone cosa significa non<br />
possedere il bene della vista. I clienti provavano<br />
un percorso totalmente al buio utilizzando<br />
soltanto gli altri sensi. Quella di <strong>Monza</strong> era<br />
la tappa conclusiva di un tour italiano ed ha<br />
riscosso un grande successo. In un certo senso<br />
rappresenta bene la filosofia del gruppo. Noi<br />
crediamo così tanto nelle iniziative da portarle<br />
in tour ».<br />
E poi, naturalmente, ci sono i progetti<br />
sull’ambiente.<br />
«Questo è uno dei filoni più importanti che<br />
guidano le attività legate al centro commerciale<br />
e del resto si collega a quello che si diceva<br />
prima sull’impatto zero della struttura.<br />
Ambiente, tutela e risparmio energetico sono<br />
le parole d’ordine, tanto è vero che <strong>Monza</strong> è<br />
stata apripista di un altro importante progetto<br />
itinerante, quello de “L’energia sotto il Naso”<br />
un’iniziativa co-organizzata da Gallerie<br />
Commerciali Italia e Auchan insieme al “Museo<br />
A come Ambiente” di Torino, l’unico museo a<br />
tematica ambientale d’Europa»<br />
Ce ne può parlare?<br />
«Certamente. Nell’area dietro il centro<br />
commerciale è stato realizzato uno spazio<br />
di esplorazione dell’universo dell’energia.<br />
Un laboratorio per sperimentare come si può<br />
risparmiare, aumentare l’efficienza e ridurre<br />
l’effetto serra. Inoltre, per invogliare i clienti ad<br />
investire sul rispetto per l’ambiente, abbiamo<br />
lanciato anche un concorso a premi intitolato<br />
“Il Grande Concorso dal Cuore verde”. In<br />
palio c’erano “3 Anni di Spesa Gratis”, pari<br />
ad un buono acquisto da 18 mila euro, e per<br />
incentivare la partecipazione al Concorso<br />
e il rispetto per l’ambiente, è stata posta in<br />
galleria una speciale macchina per il riciclo<br />
della plastica, dove ai clienti che decidevano<br />
di riciclare le proprie bottiglie regalavamo una<br />
cartolina di partecipazione al concorso stesso.<br />
Anche il secondo premio era tutto incentrato<br />
su questo tema, si trattava infatti di un’auto<br />
ecologica».<br />
Poi c’è stata la sfilata di moda, giusto?<br />
«Sì, interamente realizzata con materiali di<br />
riciclo. Piatti e posate di plastica, bottigliette e<br />
carta, tubi di gomma, insomma tutto quello che<br />
solitamente viene buttato è stato trasformato in<br />
abiti grazie all’aiuto di Alfredo Nocera, il noto<br />
istant fashion designer. Ma non solo. Proprio<br />
perché crediamo in questo progetto, abbiamo<br />
realizzato anche una scultura di due metri e<br />
mezzo che raffigurava il logo di Auchan, sempre<br />
con materiali di scarto. Un messaggio forte, no?»<br />
In questi anni, sempre sul fronte del verde,<br />
state portando avanti anche dei progetti con<br />
le scuole.<br />
«Abbiamo realizzato un concorso fotografico e<br />
un decalogo dedicato ai più piccoli con le regole<br />
del risparmio e del rispetto per l’ambiente.<br />
Inoltre, è stato allestito uno spettacolo, con la<br />
partecipazione di oltre 200 bambini della scuola<br />
elementare Tonoli di <strong>Monza</strong>, che rivisitava<br />
la celebre favola dei Tre porcellini in chiave<br />
ecologica. E la cosa più interessante è che<br />
abbiamo trovato una platea decisamente molto<br />
ben informata. Era piuttosto curioso vedere dei<br />
bambini parlare delle leggi sull’ambiente o del<br />
riciclo con sicurezza ed entusiasmo».<br />
Da Altamura alla Brianza, lei ha girato quasi<br />
tutta Italia. Una notevole carriera vista la<br />
giovane età…<br />
«Ho iniziato a lavorare nel 2004, dopo la laurea<br />
presa in Bocconi. Per un periodo ho lavorato per<br />
Microsoft a Roma, di seguito sono approdato al<br />
settore della grande distribuzione. Sì, ho girato<br />
parecchio: Milano, Bergamo, Chieti, Roma e<br />
ancora la Lombardia. Ora sono qui a <strong>Monza</strong><br />
dove con entusiasmo ricopro il ruolo di property<br />
manager».<br />
Il traguardo quale sarà?<br />
«Come per il lavoro che stiamo facendo qui,<br />
è sempre un punto di partenza. Non c’è mai<br />
un traguardo, piuttosto la voglia di crescere<br />
e di rendere sempre più presente ed evidente<br />
il valore aggiunto che si porta con il proprio<br />
lavoro nella comunità in cui si vive».<br />
Un’immagine<br />
della scultura ecologica<br />
esposta nel centro<br />
commerciale Auchan<br />
<strong>Monza</strong> in occasione<br />
de “Il Grande concorso<br />
dal Cuore Verde”<br />
56 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 57
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Antonio Guzzon<br />
Se l’Iper sceglie il Sassicaia<br />
Torinese d’origine, da dieci anni<br />
ricopre l’incarico di direttore<br />
negli ipermercati. Un lavoro<br />
che lo ha portato fino a <strong>Monza</strong>.<br />
Dove, a dispetto dei luoghi comuni,<br />
ha puntato le sue carte<br />
sull’originalità e sulla valorizzazione<br />
dei prodotti locali<br />
di Simona Calvi<br />
Scovare una bottiglia di Sassicaia al<br />
supermercato non è cosa di tutti i giorni.<br />
Anzi, a dire la verità non accade quasi<br />
mai. E neppure scoprire che alcuni dei prodotti<br />
che ritroviamo tra i banchi del super non fanno<br />
migliaia di chilometri per arrivare fino a qui,<br />
ma provengono da aziende del territorio. Una<br />
bella sorpresa, ma soprattutto un’idea che si sta<br />
rivelando vincente. Alla guida di queste novità c’è<br />
Antonio Guzzon, 43 anni, torinese di origine, ma<br />
da cinque anni trapiantato in Lombardia. Dietro la<br />
direzione dell’ipermercato Auchan di <strong>Monza</strong> c’è<br />
lui.<br />
È piuttosto singolare trovare delle bottiglie<br />
pregiate in un ipermercato. Come mai questa<br />
scelta?<br />
«La nostra ambizione è quella di far trovare tutto<br />
ciò che serve ai nostri clienti sotto lo stesso tetto,<br />
offrire quindi un assortimento di prodotti per<br />
tutte le capacità di spesa, a partire dalla presenza<br />
di circa 1.500 prodotti di primo prezzo, a più di<br />
5.000 prodotti a marchio Auchan, e migliaia di<br />
prodotti nazionali ed internazionali, con particolare<br />
riguardo verso i prodotti locali della Brianza e<br />
in generale della nostra regione; la scelta, con il<br />
prerequisito del miglior prezzo, rimane l’elemento<br />
differenziante rispetto alle altre catene».<br />
Ci può fare qualche esempio?<br />
«L’esempio è proprio quello dell’enoteca. È una<br />
novità che si accompagna alla già nutrita selezione<br />
di oltre 1.200 vini che si possono trovare da noi.<br />
Quello che abbiamo aggiunto è una cantina, a<br />
temperatura e umidità controllata, con un centinaio<br />
di etichette pregiate. Si possono acquistare così<br />
delle bottiglie che solitamente si trovano soltanto<br />
in negozi specializzati e nelle enoteche. Però<br />
non ci siamo fermati al discorso dell’acquisto.<br />
Il cliente, infatti, può trovare un terminale<br />
dove reperire informazioni sul vino prescelto<br />
e abbinarlo eventualmente ad un piatto. Inoltre<br />
abbiamo organizzato dei corsi di degustazione e di<br />
abbinamento vino – cibo con una vasta selezione<br />
di marche provenienti da tutta Italia e con<br />
sommelier esperti».<br />
Una politica che punta sulla qualità…<br />
«Puntiamo sulla qualità al prezzo migliore.<br />
Abbiamo voluto fare la differenza, per esempio,<br />
anche sui formaggi. È piuttosto raro trovare<br />
170 varietà di formaggi locali, italiani ed esteri<br />
tutti i giorni. In realtà tutti gli iper Auchan si<br />
assomigliano, ma ciascuno cerca di differenziarsi<br />
per essere più vicino ai bisogni del territorio<br />
in cui è presente. A <strong>Monza</strong>, nell’ottica della<br />
valorizzazione del territorio e delle freschezza,<br />
cerchiamo di offrire ai clienti molti prodotti locali.<br />
Certo, non si può parlare di chilometro zero, ma la<br />
verdura in foglia, per esempio, ci viene consegnata<br />
tutti i giorni da un produttore locale che ha le sue<br />
serre a qualche chilometro da qui».<br />
Il legame con il territorio è dunque<br />
fondamentale?<br />
«Certo, lo è sia sotto l’aspetto del prodotto sia<br />
nell’attenzione all’ambiente che ci circonda e in<br />
cui siamo inseriti. Auchan Italia è stata una delle<br />
prime aziende che si sono dotate di un bilancio<br />
di sostenibità, il cui scopo è quello di coniugare<br />
il business aziendale con modalità rispettose di<br />
tutti i nostri partner, dell’ambiente, e in generale<br />
di tutto il contesto che ci circonda. Un esempio<br />
concreto legato all’ambiante risale al 2009, quando<br />
ancora prima che entrasse in vigore il decreto<br />
legge, abbiamo sostituito i sacchetti di plastica<br />
con sacchetti riutilizzabili e non inquinanti. Lo<br />
abbiamo fatto con il sostegno del Wwf e i numeri<br />
non sono ininfluenti visto che si tratta di circa 30<br />
milioni di sacchetti di plastica all’anno. È un atto<br />
concreto come la politica sul risparmio energetico.<br />
L’area verde che sovrasta il centro commerciale, ad<br />
esempio, è illuminata con dei fari a led con cui si<br />
risparmia energia. E visti i costi dell’energia, è un<br />
approccio utile oltre che ecologico».<br />
Perché questo impegno continuo sul fronte<br />
ambientale?<br />
«È una parte importantissima della filosofia di<br />
Auchan. Parliamo di un gruppo internazionale<br />
con 50 anni di vita, diffuso in 13 paesi con<br />
centinaia di punti di vendita tra supermercati e<br />
ipermercati, con circa 243.000 collaboratori, i<br />
quali condividono tutti insieme l’obiettivo di far<br />
crescere l’azienda nel rispetto del mondo che la<br />
circonda. L’obiettivo è condiviso da tutti, anche<br />
perché i collaboratori Auchan sono anche azionisti<br />
grazie alla possibilità di acquistare azioni interne.<br />
Fondamentalmente c’è una visione chiara di ciò<br />
che vogliamo essere: vogliamo migliorare il potere<br />
d’acquisto e la qualità della vita dei nostri clienti,<br />
con collaboratori responsabilizzati, motivati e<br />
valorizzati. Con la fiducia in un progresso costante<br />
nel futuro».<br />
Antonio Guzzon<br />
con Carlo Crivelli<br />
nello spazio verde<br />
realizzato all’esterno<br />
dell’Auchan <strong>Monza</strong><br />
58 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 59
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Annamaria<br />
Bernardini<br />
De Pace<br />
Rinata<br />
nella famiglia<br />
La più nota matrimonialista d’Italia<br />
racconta la sua esperienza di alunna<br />
al Collegio della Guastalla di <strong>Monza</strong><br />
e la sua vita di mamma,<br />
nonna e suocera vip<br />
di Laura Marinaro<br />
È<br />
il più celebre avvocato<br />
matrimonialista del Paese. Ma anche<br />
una giornalista e scrittrice affermata.<br />
Annamaria Bernardini De Pace, 59 anni,<br />
leccese d’origine, ma milanese d’adozione, ha<br />
avuto un passato monzese mai dimenticato.<br />
Dopo aver frequentato le scuole elementari<br />
a Chiavenna, dove suo padre era Pretore,<br />
nel 1960 si è trasferita alla scuola media<br />
interna al Collegio della Guastalla di via<br />
Torneamento. Una scuola tutta femminile per<br />
le signorine dell’alta società che ancora oggi<br />
ricorda come un’esperienza unica. L’abbiamo<br />
incontrata nel suo studio di via Cappuccini<br />
a Milano dove ha accettato di raccontarsi.<br />
In particolare raccontandosi come donna,<br />
mamma e, oggi, nonna di quasi quattro<br />
nipotini.<br />
Come è arrivata a <strong>Monza</strong>?<br />
«Essendo di famiglia nobile e avendo una<br />
mamma che lavorava e che non poteva<br />
permettersi allora tate o istitutrici, ha iscritto<br />
i miei tre fratelli al Collegio Maria Luigia<br />
di Parma e me al collegio della Guastalla<br />
di <strong>Monza</strong>. Inizialmente è stato un trauma<br />
poter vedere mamma e papà soltanto ogni<br />
due settimane, ma è stata un’esperienza<br />
talmente bella che ancora oggi, quando vengo<br />
a <strong>Monza</strong> per un’udienza e passo davanti<br />
a quella scuola, il cuore mi balza in petto<br />
dall’emozione».<br />
Cosa ricorda?<br />
«Prima di tutto le amiche, molte delle quali<br />
incontro e frequento ancora oggi. Poi il<br />
bellissimo parco, la gara a chi recitava il<br />
rosario a Messa e i giochi che facevamo, ma<br />
anche il rapporto con le insegnanti di cui<br />
ancora ricordo i nomi e poi tutto quello che<br />
ho imparato: per esempio a ballare il rock ‘n<br />
roll, a suonare il pianoforte e poi a praticare<br />
tanto sport. Ricordo ancora i comodini<br />
di ferro bianchi pieni di caramelle mou,<br />
cioccolatini al rum e altre leccornie che mi<br />
portava papà e che regalavo alle compagne».<br />
© Bob Krieger<br />
60 N.55<br />
CM<br />
Che studentessa è stata?<br />
«Una secchiona, ero molto brava e mi piaceva<br />
studiare. Poi, essendo l’unica terrona, mi<br />
davo molto da fare per eccellere. In condotta,<br />
invece, quando sono arrivate le suore, ero un ><br />
N.55<br />
CM 61
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
riuscita persino a far riunire delle coppie e<br />
faccio da sensale alle amiche...».<br />
È stata l’avvocato della separazione di<br />
Romina Power, Patrizia Reggiani, Katia<br />
Ricciarelli, Eros Ramazzotti e altri vip.<br />
C’è stato un divorzio che avrebbe voluto<br />
trattare, ma non è riuscita a fare?<br />
«Non ci sono divorzi che io voglio. Non sono<br />
io a scegliere i clienti ma sono loro che mi<br />
cercano e se la coppia è troppo conflittuale<br />
e usa i figli come merce di scambio, non mi<br />
piace. Io dico sempre di essere l’avvocato dei<br />
figli».<br />
© A. Guarnero<br />
Sono meglio le clienti donna o gli uomini?<br />
«Fino a qualche anno fa le prime. Ma adesso<br />
sono diventate troppo aggressive, viziate e<br />
quindi preferisco gli uomini spesso più attenti<br />
ai figli e al loro bene».<br />
In apertura un primo<br />
piano con l’anello<br />
nel quale sono ritratte<br />
le figlie e i nipoti (foto<br />
di Bob Krieger).<br />
Sopra nel suo studio<br />
con il ritratto<br />
delle figlie dietro di lei<br />
(foto Guarnero)<br />
po’ discola: siccome tendevo ad ingrassare e<br />
non mi piaceva il pane che ci davano, non lo<br />
mangiavo, ma loro mi costringevano a farlo.<br />
Comunque ero la più alta, quella che sedeva<br />
nei banchi dietro, la capitana delle squadre e<br />
la leader tra le amiche».<br />
Sono passati molti anni, ma li ricorda<br />
ancora bene. Tornando ad oggi, se dovesse<br />
fare una classifica delle priorità della sua<br />
vita, cosa metterebbe al primo posto?<br />
«Sicuramente le mie figlie che mi hanno dato<br />
la possibilità di rinascere dentro, attraverso<br />
“<br />
Sono fiera di essere donna,<br />
della forza e delle potenzialità<br />
delle donne, ma soprattutto<br />
della capacità di accogliere<br />
i loro occhi e per questo non smetterò mai<br />
di ringraziarle. Poi ci sono i miei nipotini:<br />
Alessandro, Francesca, Vittoria e Andrea<br />
che arriverà a giorni. Ovviamente la mia<br />
dolce mamma che vive a Lecce e che non<br />
vedo molto, ma sento sempre e poi i miei<br />
tre fratelli che lavorano tutti nell’editoria<br />
e ai quali sono legatissima. Dopo tutto<br />
questo ci sono il mio lavoro e questo studio<br />
che ho voluto costruire come una casa<br />
circondandomi di donne in gamba».<br />
Si sente più avvocato o donna?<br />
«Sicuramente mi sento molto femmina.<br />
Sono fiera di essere donna, della forza,<br />
delle capacità di accogliere, nutrire e dare la<br />
vita delle donne. Mi definisco una vergine<br />
guerriera che combatte per la Giustizia e la<br />
Verità».<br />
Cos’è stato il matrimonio per lei?<br />
«Sia il primo che il secondo (in realtà una<br />
lunga convivenza, Ndr) sono stati una<br />
delusione. La delusione di aver amato, ma<br />
di non essere stata amata come volevo.<br />
Altrimenti sarei rimasta sposata per sempre,<br />
in fondo ci credo ancora».<br />
Si sente più matrimonialista o divorzista?<br />
«Sicuramente la prima. Comunque credo<br />
nella separazione quando non c’è più amore.<br />
Quando viene da me una coppia per separarsi<br />
e noto che esiste ancora anche solo una<br />
possibilità di amarsi, evito di andare avanti<br />
col procedimento. Non ci crederà, ma sono<br />
Oltre ad essere un avvocato di grido, è<br />
anche giornalista e scrittrice. Come nasce<br />
questa passione?<br />
«Scrivevo per Il Giornale di Montanelli e<br />
ancora oggi mi sembra di onorarlo quando<br />
scrivo. Lo conobbi e lui mi diede subito del<br />
“tu” chiamandomi “collega”, perché diceva<br />
che negli occhi avevo la luce della giornalista<br />
che vigila sulle persone e sul mondo che<br />
racconta. Infatti, dopo che andò via da il<br />
Giornale, lo seguii alla Voce. Poi seguii Feltri<br />
a Libero e oggi di nuovo al Giornale. I libri<br />
invece sono venuti di conseguenza e non<br />
trattano solo di separazione, ma dei fatti del<br />
mondo e delle mie sensazioni. Dato che non<br />
dormo molto, riesco a conciliare questa mia<br />
attività col lavoro».<br />
Mi dica che mamma è, che figlia è, che<br />
nonna e anche che suocera dato che ha un<br />
genero famoso come Raoul Bova...<br />
«Beh, una mamma presente e giocosa, mai<br />
un’amica per le mie figlie ma una grande<br />
confidente. Loro si divertono con me e questo<br />
è stupendo. Come figlia, da giovane, sono<br />
stata ribelle e in conflitto con la mamma<br />
e ora invece capisco meglio i sacrifici che<br />
mamma ha fatto per me e la amo di più.<br />
Come nonna sono come tutti i nonni: vizio<br />
i nipoti, li faccio divertire, anche se vorrei<br />
godermeli di più. Al contrario delle mamme<br />
classiche, ho goduto molto le mie figlie<br />
e ho iniziato a lavorare a 35 anni quando<br />
erano già autonome. Come suocera devo<br />
dire che i miei due generi, Raoul, marito<br />
di Chiara, e Giuliano, marito di Francesca,<br />
mi adorano anche perché non invado le loro<br />
vite. Pensi che Raoul per il compleanno ha<br />
restaurato per me dei comodini per la casa di<br />
Montemarcello, a due passi da Lerici, dove<br />
passo l’estate».<br />
Riesce ad avere il tempo per qualche<br />
hobby?<br />
«Certo, non ci crederà ma non faccio vita<br />
mondana e la sera sto a casa con amici. Adoro<br />
cucinare per loro come ogni donna pugliese,<br />
giocare a Burraco, fare le parole crociate<br />
e girare per librerie... avrò almeno 40 mila<br />
libri».<br />
Annamaria Bernanrdini<br />
De Pace nella cucina<br />
della sua casa milanese<br />
dove ama preparare<br />
ottimi piatti pugliesi<br />
per gli amici e i nipotini<br />
62 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 63
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
stagione teatrale del Binario7, ad esempio, ma<br />
senza mai provare a creare qualcosa di nuovo».<br />
Oggi, invece, qualcosa è cambiato...<br />
«In effetti, stiamo cercando di percorrere una<br />
nuova strada, sicuramente più improntata a<br />
un’ottica aziendale, che consenta alla società<br />
stessa di ottenere dei ricavi propri: oggi il<br />
70 per cento del fatturato deriva dall’affitto<br />
delle sale dell’Urban Center. La nostra idea è,<br />
invece, creare un’offerta nuova, di valore che<br />
possa generare a sua volta valore per la città e<br />
per il Comune stesso».<br />
Bimbò è senza dubbio il primo esempio<br />
di questo cambio di rotta. Da cosa è nata<br />
l’idea di dare vita ad un evento dedicato<br />
unicamente ai bambini?<br />
«Bimbò è stato il primo banco di prova<br />
importante. Nel 2009 abbiamo pensato di<br />
avviare un grande contenitore che potesse<br />
garantire un’offerta formativa integrata a tutti i<br />
bambini in età scolare, un insieme di laboratori<br />
e giochi, che consentissero a chi partecipa<br />
di imparare giocando. Dopo l’interesse<br />
suscitato dalla prima edizione, quest’anno<br />
abbiamo voluto investire ulteriori risorse,<br />
realizzando l’evento in un luogo sacro come<br />
l’Autodromo e coinvolgendo tutte le scuole<br />
della provincia, per un totale di 45.000 bambini<br />
oltre alle scuole del capoluogo. Per il bilancio<br />
definitivo dovremo aspettare i dati ufficiali,<br />
ma ad oggi posso dire di essere estremamente<br />
soddisfatto soprattutto nel vedere come <strong>Monza</strong><br />
abbia risposto entusiasticamente alla nostra<br />
proposta».<br />
Lei ha definito Bimbò un banco di prova<br />
importante. In che senso?<br />
«E’ stata la prima occasione per Scenaperta di<br />
seguire in toto un evento, dall’ideazione alla<br />
sua realizzazione: abbiamo voluto scommettere<br />
sulle nostre capacità gestionali e di fund<br />
raising, con il risultato che, oggi, siamo ancora<br />
più convinti che un nuovo ruolo per Scenaperta<br />
è realmente possibile».<br />
Quest’anno vi aspetta un’altra avventura<br />
davvero importante: sarete voi, infatti, a<br />
curare <strong>Monza</strong>Più, la settimana più calda del<br />
><br />
La facciata del Duomo<br />
schermo per suggestivi<br />
giochi di luce<br />
Luca Magni<br />
Quando <strong>Monza</strong><br />
è davvero Più<br />
Intervista al presidente<br />
di Scenaperta che per il prossimo<br />
settembre ha in cantiere una serie<br />
di nuove idee per una <strong>Monza</strong><br />
vitale ed effervescente.<br />
Recuperando l’autonomia<br />
di Francesca Barzaghi<br />
Chi fa da sé fa per tre. Così recita un<br />
noto adagio che ora sembra proprio<br />
fare il caso di Scenaperta, la società<br />
di servizi creata dal Comune per gestire i<br />
grandi eventi culturali. Dopo anni di esperienze<br />
positive realizzate in outsourcing, ora ha<br />
deciso di affrontare la strada dell’autonomia<br />
con iniziative ideate e pensate per il pubblico<br />
monzese. Il bilancio positivo di Bimbò<br />
fa ben sperare, ma la vera sfida sarà la<br />
tradizionale kermesse di <strong>Monza</strong>Più, vetrina<br />
che accompagna il Gran premio d’Italia.<br />
Per saperne di più, abbiamo intervistato il<br />
presidente Luca Magni.<br />
Presidente, qual è la mission della società<br />
che, insieme a Roberta Gremignani e Dario<br />
Funaro, siete stati chiamati a gestire?<br />
«Scenaperta è una società di servizi<br />
che dovrebbe servire il Comune per<br />
l’organizzazione di eventi».<br />
Usa il condizionale, perchè?<br />
«Perchè, purtroppo, sinora si è sempre<br />
occupata unicamente della gestione in<br />
outsourcing dei contratti del Comune, come la<br />
64 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 65
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Mario Biondi, chiuderà<br />
col suo concerto in Villa<br />
Reale la settimana<br />
di <strong>Monza</strong> Più<br />
66 N.55<br />
CM<br />
calendario monzese.<br />
«Sì, in effetti, dopo tanti anni, Scenaperta<br />
tornerà a gestire tutta l’offerta di attività<br />
durante la settimana del Gp. È un impegno<br />
totalizzante, sia per il numero di eventi<br />
da organizzare, ma anche perché la città<br />
si aspetta moltissimo. <strong>Monza</strong>Più era stata<br />
creata per permettere a tutti di partecipare<br />
alla magia della Formula Uno con un<br />
coinvolgimento pressoché totale. Negli ultimi<br />
anni, però, era diventato più un carosello<br />
folkloristico, che poco aveva a che fare con i<br />
motori, snaturandone la filosofia di base. La<br />
nostra ambizione è ritornare alla <strong>Monza</strong>Più<br />
“spettacolare”, con tante attività pensate per<br />
far sì che la settimana del Gran premio possa<br />
essere vissuta da tutta la città come un “plus”<br />
e non come qualcosa di fastidioso e chiassoso<br />
con cui convivere».<br />
In effetti, ogni anno, ci sono sempre più<br />
residenti che si lamentano del basso livello di<br />
attività offerte. Voi cosa avete in mente?<br />
«Non posso che condividere le critiche,<br />
se queste sono mirate a non ricreare una<br />
manifestazione in stile sagra paesana o che<br />
non renda il centro città un suk. Quest’anno<br />
la nostra proposta si differenzierà per aree,<br />
garantendo ad ogni piazza una vocazione<br />
specifica. In area Cambiaghi, ad esempio,<br />
allestiremo il villaggio motoristico con<br />
esibizioni freestyle e dei piloti del Campionato<br />
nazionale di Drifting e intrattenimento<br />
musicale a cura di Radio 105. In Piazza Trento,<br />
oltre agli stand delle vetture sportive delle<br />
diverse case automobilistiche, ci sarà un grande<br />
palco per le esibizioni live e da cui il giovedì<br />
verrà trasmessa in diretta la trasmissione<br />
“Griglia di Partenza”, con illustri ospiti del<br />
mondo sportivo e non. Altra vera novità del<br />
2010, frutto della collaborazione con il Gruppo<br />
Meregalli, sarà la realizzazione di un mini<br />
campo pratica sul ponte di San Gerardino da<br />
cui gli appassionati di golf potranno cimentarsi<br />
per tentare l’ “Hole in one” direttamente sul<br />
Lambro. Abbiamo cercato di dare un taglio<br />
più ampio possibile, coinvolgendo tante<br />
associazioni ed enti: per la prima volta, ad<br />
esempio, il tradizionale raduno delle auto<br />
storiche percorrerà un tracciato che abbraccia<br />
tutta la Provincia, coinvolgendo più Comuni<br />
nella settimana di festeggiamenti».<br />
Ci risulta che <strong>Monza</strong> Più 2010 abbia in<br />
serbo tante altre sorprese, totalmente nuove<br />
per la nostra città... qualche anticipazione?<br />
«Posso svelare, non senza soddisfazione, che<br />
abbiamo appena concluso l’accordo che porterà<br />
a <strong>Monza</strong> Mario Biondi, la voce soul italiana più<br />
apprezzata nel mondo. Per noi sarà davvero un<br />
onore chiudere la settimana con il suo concerto<br />
nella splendida cornice di Villa Reale.<br />
L’entusiasmo è tangibile. Cosa pensa che<br />
manchi alla realizzazione dei vostri progetti?<br />
«La mia speranza è che <strong>Monza</strong>Più possa essere<br />
percepita come qualcosa di davvero importante<br />
per tutto il territorio, soprattutto in un’ottica di<br />
sviluppo anche sul fronte turistico. <strong>Monza</strong>Più<br />
deve diventare un vero e proprio contenitore<br />
d’eccellenza che possa far comprendere come<br />
il Gp a <strong>Monza</strong> non si esaurisca nei tre giorni<br />
di gara, ma sia un simbolo per tutta la città. La<br />
Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza ci sta già dando<br />
una mano, ma spero che anche tutte le forze<br />
economiche in campo possano contribuire<br />
supportando il nostro progetto, partecipando<br />
e finanziando le iniziative. Questo è il mio<br />
personale appello a tutti gli imprenditori<br />
affinchè anche loro scendano in campo,<br />
difendendo la nostra città e il nostro Gran<br />
premio. Soltanto con la collaborazione di tutti,<br />
dagli enti alle aziende private, potremo davvero<br />
dare vita ad un’edizione di <strong>Monza</strong>Più che sia<br />
davvero Più».
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Alessandro Gasbarre<br />
Assicuratore<br />
per la vita<br />
Sarà il capitano<br />
di una squadra composta da undici top<br />
advisors italiani ammessi, sulla base<br />
di requisiti professionali ed etici,<br />
all’esclusiva Million Dollar Round Table<br />
di Luca Ornago<br />
Non<br />
più solo cavalieri. Le tavole rotonde<br />
si aprono agli assicuratori, purché<br />
coraggiosi, mossi da spirito etico e che<br />
si sono distinti sul campo per capacità e servizi<br />
offerti. È il caso di Alessandro Gasbarre,<br />
49enne consulente assicurativo della Pramerica<br />
Life, che siederà alla Million Dollar Round Table<br />
(MDTR), in programma dal 13 al 17 giugno a<br />
Vancouver. Gasbarre, padre di tre figlie, nato<br />
a Renate Brianza e residente a Veduggio con<br />
Colzano, è stato selezionato come portabandiera<br />
del gruppo italiano presente in Canada: undici<br />
top-securer che rappresenteranno il nostro Paese<br />
all’esclusivo forum internazionale al quale accede<br />
meno dell’1 per cento dei migliori professionisti a<br />
livello mondiale nel ramo delle assicurazioni vita<br />
e dei servizi finanziari.<br />
Come ha fatto a entrare in un simile…<br />
convito?<br />
«Credo di aver svolto bene il mio lavoro.<br />
Almeno è su questo principio fondamentale<br />
che si basa la selezione del MDTR. Ma oltre<br />
ad aver raggiunto il volume di affari richiesto<br />
- è sempre una questione di numeri - nel mio<br />
lavoro ho probabilmente ben seguito e messo<br />
in pratica il codice etico che viene imposto<br />
alla nostra categoria di professionisti. Ci sono<br />
regole ben precise che possono essere riassunte<br />
nella protezione “in fieri” del risparmio e<br />
nell’assistenza a vita del cliente».<br />
Si spieghi meglio. In che cosa la vostra<br />
professionalità si distingue da quella dei<br />
comuni assicuratori?<br />
«Quasi tutte le compagnie assicurative si “lodano<br />
><br />
N.55<br />
CM 67
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
UNA CARRIERA IN ASCESA IN CAMPO INTERNAZIONALE<br />
Alessandro Gasbarre è Senior Life Planner presso la sede milanese di Pramerica Life, compagnia assicurativa nel ramo vita del<br />
gruppo statunitense Prudential Financial, Inc.. Pramerica è il marchio utilizzato in determinati Paesi al di fuori degli Stati Uniti<br />
da PFI e dalle sue consociate. Con un totale di circa 667 miliardi di dollari di patrimonio gestito al 31 dicembre 2009, PFI opera<br />
negli Stati Uniti, in Asia, in Europa e in America Latina. La Million Dollar Round Table (MDRT) è un network indipendente,<br />
fondato nel 1927, che raggruppa i migliori consulenti assicurativi a livello internazionale e che ha lo scopo di favorire lo sviluppo<br />
professionale ed etico, la competenza tecnica e le prestazioni di vendita attraverso programmi di formazione e motivazionali<br />
esclusivi. Attualmente hanno i requisiti per aderirvi solo 31.500 consulenti provenienti da oltre 80 nazioni .Si tratta di una<br />
associazione indipendente in quanto i membri provengono da oltre 460 compagnie assicurative di tutto il mondo. Gli associati<br />
MDRT sono riconosciuti internazionalmente anche per gli elevati standard di eccellenza nella vendita di servizi finanziari.<br />
considerata la 27esima azienda del mondo per<br />
fatturato. Farne parte non è semplice: si deve<br />
sostenere un periodo di formazione lungo 24 mesi<br />
e le competenze richieste sono molto elevate».<br />
e si imbrodano” e spesso c’è poca chiarezza<br />
nell’esposizione del servizio offerto. Questo<br />
non avviene per cattiveria dell’assicuratore, ma<br />
probabilmente per una mancanza di formazione<br />
generale: del professionista, ma anche del cliente.<br />
Il risultato è che, nell’accezione comune, una<br />
compagnia assicurativa vale l’altra; si è portati<br />
a credere, per esempio, che una polizza vita sia<br />
identica all’altra così come il servizio che la<br />
accompagna. Il mio modo di interpretare il lavoro<br />
è differente: quando mi siedo davanti al cliente<br />
cerco di capire le sue reali esigenze e, per prima<br />
cosa, mi chiedo se davvero posso essergli utile.<br />
Offro insomma una consulenza a tutto campo<br />
che comprende l’analisi delle aree a rischio, la<br />
valutazione delle aspettative, delle pulsioni e<br />
delle eventuali perplessità. L’obiettivo non è<br />
vendere una polizza ma fidelizzare il cliente, sia<br />
esso un privato oppure un’azienda, proteggere<br />
e accrescere il suo patrimonio. Pramerica è<br />
Alessandro Gasbarre<br />
nel suo ufficio milanese,<br />
base operativa<br />
quotidiana<br />
Alla Million Dollar Round Table si accede<br />
solo se in possesso di specifici requisiti etici<br />
e professionali. Quando, numeri a parte,<br />
ha capito di aver raggiunto il grado di<br />
preparazione richiesto?<br />
«Lo capisco ogni volta che un cliente apprezza<br />
il mio servizio; quando riesco a oltrepassare il<br />
confine che separa l’assicuratore dal cliente e<br />
posso rivolgermi a chi mi sta davanti dicendo<br />
serenamente “se fossi in voi, io farei così”.<br />
La verità è che senza l’uomo il prodotto non è<br />
niente. Glielo dice uno che, prima di diventare<br />
professionista nel ramo assicurativo ha fatto per<br />
tanti anni il manager».<br />
Ci racconta la sua esperienza lavorativa?<br />
«Ho studiato chimica ma mi sono impiegato<br />
in altri settori, come quello della ristorazione.<br />
Ho fatto per tanti anni il manager, dirigendo la<br />
divisione commerciale di un’azienda di buoni<br />
pasto; ho anche diretto la mensa del Politecnico<br />
di Milano. Poi, nel 1998 il salto nel ramo<br />
assicurativo. Cercavo una professione che mi<br />
facesse stare più a contatto con la gente, che<br />
mi permettesse di sviluppare rapporti a livello<br />
personale e che avesse come oggetto qualcosa<br />
di socialmente importante. Mi piace definire il<br />
mio lavoro un people-business, dove la fiducia<br />
svolge un ruolo determinante. Pensi che, quando<br />
un mio cliente muore, io gli faccio da liquidatore.<br />
Significa che, nelle 24 ore successive al decesso,<br />
oltre al versamento del cosiddetto flash-benefit di<br />
20mila euro ai familiari, mi metto a disposizione<br />
di chi resta. Il mio core-business? Consegnare<br />
il capitale assicurato che non vuol dire aver<br />
caldeggiato il risparmio da parte del mio cliente,<br />
ma averlo protetto nel corso della sua vita.<br />
L’assicurazione sulla vita del mio cliente sono io<br />
stesso».<br />
Lei vive in Brianza da sempre. Come si<br />
rapporta con i suoi conterranei e con la sua<br />
terra madre?<br />
«La mia sede di lavoro è a Milano e spesso<br />
giro l’Italia, ma non farei mai cambio di<br />
residenza. Quando la mattina apro le finestre<br />
della camera vedo le Grigne e il Resegone ed è<br />
uno spettacolo impagabile. Credo anche che la<br />
maggior flessibilità amministrativa che dovrebbe<br />
garantire la nuova Provincia possa trasformarsi<br />
in un volano positivo sul territorio per lavoro ed<br />
economia. Conosco molti imprenditori che hanno<br />
versato capitale proprio per salvare l’azienda e i<br />
propri dipendenti. Altri invece hanno approfittato,<br />
meno nobilmente, della crisi.<br />
È, come sempre, questione di uomini».<br />
Alessandro Gasbarre<br />
mostra il brand<br />
della casa madre<br />
della sua compagnia<br />
assicuratrice, posto<br />
su uno dei grattacieli<br />
di New York<br />
68 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 69
PROTAGONISTI SPORT<br />
PROTAGONISTI SPORT<br />
AC <strong>Monza</strong><br />
Brianza 1912<br />
Il nuovo<br />
corso della<br />
primavera<br />
Anche i tifosi più critici applaudono<br />
la linea giovane della società<br />
di via Ragazzi del ’99.<br />
Un settore all’avanguardia e un tecnico<br />
coraggioso come Roberto Cevoli<br />
hanno portato al lancio di nuovi talenti<br />
di Luca Ornago<br />
I<br />
numeri, nel calcio come ovunque, non<br />
mentono. Non mentono i 41 punti<br />
grazie ai quali l’AC <strong>Monza</strong> Brianza<br />
1912 si è definitivamente assestato al centro<br />
della classifica di Lega Pro Prima Divisione<br />
guadagnandosi una tranquilla salvezza; non<br />
mentono nemmeno i 17 giocatori di età<br />
compresa fra i 18 e 22 anni che hanno giocato in<br />
prima squadra nel corso del campionato concluso<br />
lo scorso 9 maggio. Il dato assume un significato<br />
particolare se declinato al “biancorosso che<br />
avanza”: ben 10 dei baby-players gettati nella<br />
mischia da Roberto Cevoli sono infatti cresciuti<br />
o si sono formati nel Settore giovanile societario<br />
e per 8 di essi si è trattato del debutto fra i “pro”.<br />
Un risultato che va oltre le più rosee previsioni<br />
della dirigenza e che si allinea perfettamente con<br />
una delle linee guida del progetto Pa.Sport, la<br />
“holding” che dal luglio 2009 è alla guida della<br />
società di via Ragazzi del ’99. Lo conferma<br />
Giuseppe Rizzello, direttore organizzativo<br />
del <strong>Monza</strong> Brianza e braccio operativo<br />
dell’a.d. Massimiliano Rossi. Lo fa attraverso<br />
un’intervista che ha concesso a <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />
poco prima di partire per il Sud Africa dove si<br />
occuperà, in qualità di Vice General Coordinator<br />
FIFA, delle 4 partite del Campionato mondiale<br />
di calcio che si svolgeranno al Peter Mokabe<br />
Stadium di Polokwane, la più a nord di tutte le<br />
città del Mondiale 2010.<br />
La parentesi mondiale merita un veloce<br />
approfondimento. Ci spiega di cosa dovrà<br />
occuparsi in Sud Africa?<br />
«Tra le funzioni che il team dei Coordinatori<br />
FIFA svolgerà in ognuno dei dieci stadi del<br />
Mondiale ci sono l’ispezione e il controllo<br />
degli impianti utilizzati, da gioco e non,<br />
per esempio alberghi, sale stampa e tv, etc.,<br />
l’istruzione e la direzione del personale FIFA<br />
e del Comitato Organizzatore Locale per tutte<br />
le gare, l’interazione con tutte le squadre che<br />
giocano nell’impianto per coordinare, oltre che<br />
le procedure di gara, anche gli allenamenti e le<br />
conferenze stampa; la supervisione dell’ospitalità<br />
e della biglietteria FIFA e il controllo e la<br />
distribuzione di tutto il materiale tecnico. Più<br />
in generale, la supervisione dello svolgimento<br />
della gara in tutte le sue diverse sfaccettature.<br />
In pratica, le stesse funzioni che svolgo da tre<br />
stagioni per l’UEFA in occasione delle gare di<br />
Champions League». ><br />
70 N.55<br />
CM<br />
M C 71<br />
N.55
PROTAGONISTI SPORT<br />
PROTAGONISTI SPORT<br />
UN VIVAIO FLORIDO E PREZIOSO<br />
Sono ben diciassette i giocatori nati tra il 1988 e il 1991, impiegati da Roberto Cevoli nel<br />
corso della stagione agonistica 2009-2010. Per 13 di essi si è trattato dell’esordio fra i<br />
professionisti della Lega Pro.<br />
Giocatore Anno Presenze Provenienza (*)<br />
di nascita<br />
Qui sopra,<br />
una fase di gioco durante<br />
<strong>Monza</strong>-Cremonese.<br />
Nelle pagine precedenti,<br />
Giuseppe Rizzello<br />
e, in azione,<br />
Amadou Samb<br />
Torniamo a <strong>Monza</strong> e al <strong>Monza</strong> Brianza. Tutta<br />
la verità: si aspettava una simile esplosione di<br />
giovani?<br />
«Diciamo che, come tanti tra noi, me lo<br />
auguravo. Un po’ tutti i dirigenti del <strong>Monza</strong><br />
auspicavano, all’inizio di questa esperienza,<br />
di poter avviare un cammino di rivalutazione<br />
del settore giovanile che rappresenta, a nostro<br />
avviso, la riserva vitale della società e come tale<br />
deve essere non solo tutelato, ma implementato<br />
e valorizzato ad ogni occasione, anche in modo<br />
davvero strutturale. Il fatto che le semplici<br />
speranze si siano tramutate in realtà non è<br />
frutto casuale, ma il precoce risultato di una<br />
pianificazione ben definita e, soprattutto, ben<br />
compresa dallo staff tecnico di tutti i settori».<br />
“<br />
Il nostro settore giovanile<br />
rappresenta la riserva vitale<br />
della società, da sempre<br />
tutelato e valorizzato<br />
in ogni occasione<br />
I diciotto ragazzi che sono stati lanciati in<br />
prima squadra rappresentano la classica<br />
punta dell’iceberg. Sotto di essa cresce un<br />
vivaio che coinvolge oltre 200 atleti in erba e<br />
per il quale opera una struttura consolidata.<br />
Tutto parte dalla “Soccer School”…<br />
«È uno dei pilastri che sostengono il nostro<br />
Settore giovanile. La risposta formativa del<br />
<strong>Monza</strong> Brianza ai campus di Inter e Milan. Una<br />
scuola calcio cambiata rispetto al tradizionale;<br />
piuttosto un processo di formazione qualitativo<br />
che presuppone il coinvolgimento attivo degli<br />
allievi e delle loro famiglie e che include<br />
molteplici obiettivi, di tipo motorio, tecnico,<br />
tattico, educativo nella sua globalità, con il fine<br />
di trasmettere un modello di corretta cultura<br />
dello sport non solo ai bambini o ai ragazzi<br />
praticanti, ma anche agli insegnanti ed ai<br />
genitori. Il modello “Soccer School” prevede uno<br />
staff manageriale, reso operativo dai responsabili<br />
Angelo Colombo, ideatore, Paolo Pichi, tecnico,<br />
e Paolo Palmosi, organizzativo, che include una<br />
ventina di istruttori impegnati settimanalmente<br />
anche sui campi e nelle strutture del territorio<br />
affiliate al progetto».<br />
Dalla “Soccer School” a una gestione globale<br />
del vivaio, fondata sul rispetto dei valori<br />
cardine dello sport, ma anche sull’utilizzo<br />
di uomini e di metodi all’avanguardia e di<br />
derivazione internazionale. Conferma?<br />
«Molte delle metodologie già implementate e altre<br />
di futura implementazione provengono dai Settori<br />
giovanili che sono stati e sono spesso modelli<br />
di riferimento: la scuola olandese, il Barcellona,<br />
l’Atalanta e altre squadre di serie A italiane; il<br />
tutto filtrato e adattato dalla grande esperienza<br />
di calciatori professionisti di ieri e di oggi come<br />
Clarence Seedorf, Beppe Bergomi, Marco<br />
Ferrante e molti altri, alcuni dei quali direttamente<br />
impegnati come allenatori delle diverse categorie<br />
giovanili; a breve, altre metodologie di tipo<br />
scientifico e formativo si affiancheranno alle più<br />
tradizionali tecniche di allenamento e preparazione<br />
in campo ed in palestra per completare un’offerta<br />
di formazione a 360 gradi».<br />
Si tratterà solo di innovazione metodologica o<br />
anche di una diversa attenzione allo sviluppo<br />
delle attività giovanili?<br />
«Molte delle nuove attività riguarderanno anche<br />
una diversa attenzione alle realtà territoriali<br />
di <strong>Monza</strong> e Brianza: in quest’ottica sono state<br />
già sviluppate alcune sinergie “pilota” che<br />
serviranno da modello per un futuro e maggior<br />
Marco Marcandalli 1989 1 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Dennis Esposito 1988 25 Reggiana (via Inter)<br />
Riccardo Riboni 1990 1 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Nicola Scaccabarozzi 1991 1 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Alessandro Tuia 1990 21 Lazio<br />
Marco Anghileri 1991 14 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Paolo Campinoti 1990 19 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Houssem Chemali 1991 1 Try out<br />
Mirco Eramo 1989 31 Piacenza (via Sampdoria)<br />
Daniele Prato 1991 13 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Harmony Ikande 1990 5 Settore giovanile Milan<br />
Giovanni Kyeremateng 1991 4 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Alessandro Mosca 1988 5 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Nicolò Ravasi 1991 9 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Amadou Samb 1988 27 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Stefan Nenadovic 1991 1 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Alessio Viola 1990 11 Settore giovanile Reggina<br />
Sono stati convocati in prima squadra senza esordire:<br />
Stefano Sala 1990 – Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Ciro Palomba 1992 – Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
Massimiliano Uggè 1991 – Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
(*) Sono indicati come provenienti dal Settore giovanile del <strong>Monza</strong> Brianza 1912 i<br />
giocatori che hanno militato almeno una stagione nel vivaio societario. Da notare che,<br />
tra i giocatori indicati in tabella, solo Campinoti (al <strong>Monza</strong> Brianza dal 2008) e Samb<br />
(prelevato dal “Forza e Costanza” di Martinengo, in Eccellenza, nel 2008) non sono<br />
cresciuti calcisticamente a Monzello.<br />
coinvolgimento delle Società che si occupano dei<br />
settori giovanili nella Provincia. Questo aspetto,<br />
negli ultimi anni, era stato per diversi motivi un<br />
po’ sottovalutato, ma abbiamo la ferma intenzione<br />
di ravvivare i contatti ed i rapporti con queste<br />
realtà, convinti che lo sviluppo di un forte sistema<br />
di relazioni in tal senso sia interesse reciproco.<br />
La Brianza è un’area fortemente popolata, con<br />
una tradizionale e vincente conduzione dei settori<br />
giovanili e, in tal senso, integra in maniera ideale<br />
anche la visione “internazionale” del progetto<br />
Pa.Sport».<br />
Nel box, dall’alto<br />
Alessandro Mosca,<br />
Paolo Campinoti,<br />
Marco Anghileri<br />
e Daniele Prato<br />
72 N.55<br />
CM<br />
M C 73<br />
N.55
PROTAGONISTI sport<br />
PROTAGONISTI SPORT<br />
<strong>Monza</strong> Marathon Team<br />
I maratoneti<br />
dal cuore grande<br />
La passione per la corsa<br />
e il desiderio di fare bene<br />
uniti in un unico<br />
gruppo di amici<br />
di Francesca Barzaghi<br />
Da poco più di un mese si è<br />
formalizzata la fondazione della<br />
<strong>Monza</strong> Marathon Team (MMT),<br />
un’associazione dilettantistica di maratoneti<br />
che hanno voluto mettersi a disposizione per<br />
un progetto di solidarietà senza precedenti in<br />
città, che mira a contribuire al fund raising<br />
a favore delle associazioni benefiche del<br />
territorio attraverso la partecipazione a<br />
maratone di livello internazionale. Abbiamo<br />
chiesto ad Andrea Galbiati, uno dei soci<br />
fondatori, di raccontarci motivi e scopi<br />
dell’associazione.<br />
Come è nata questa idea?<br />
«Nel settembre 2009 un gruppo di amici,<br />
accomunati dalla passione per la corsa e in<br />
particolare dalla sfida che ogni maratona<br />
rappresenta, si sono ritrovati a cena con<br />
l’obiettivo di creare qualcosa di significativo<br />
a favore delle tante associazioni che<br />
operano nella nostra città, ma non solo. La<br />
voglia di dare vita a qualcosa di concreto<br />
sul territorio per dare sfogo alla nostra<br />
passione, unitamente ad una mission sociale<br />
e benefica, ci ha portato a pensare alla<br />
costituzione di una associazione sportiva<br />
dilettantistica».<br />
Come si è concretizzata questa intuizione?<br />
«Molto semplicemente abbiamo deciso di<br />
metterci a disposizione come dei veri e<br />
propri sportivi di livello agonistico, per la<br />
raccolta di sponsor che appoggiassero la<br />
nostra iniziativa. Per ogni maratona che ci<br />
apprestiamo ad affrontare, decidiamo di<br />
quale causa farci portavoce, invitiamo le<br />
aziende e gli enti a fare un donazione che<br />
verrà destinata integralmente ai beneficiari<br />
e partecipiamo alla competizione con i loghi<br />
delle società che ci sostengono e che, con<br />
noi, fanno il giro del mondo».<br />
Da settembre 2009 al maggio scorso, avete<br />
partecipato a diverse competizioni già con<br />
questa formula…<br />
«Già senza una forma “giuridica” abbiamo<br />
corso la maratona di New York, per noi<br />
“sociale” perché diventata un must e con una<br />
scommessa sui nostri risultati finali abbiamo<br />
anche dato il via alla prima iniziativa<br />
benefica a favore dell’associazione Friends<br />
che sostiene i bambini del Maria Letizia<br />
Verga affetti da leucemia e le loro famiglie.<br />
In seguito, abbiamo sostenuto Cancro<br />
Primo Aiuto con l’iniziativa “100km per<br />
fare del bene”, una maratona speciale nel<br />
deserto. Questa è stata senza dubbio la prima<br />
occasione pubblica per farci conoscere e per<br />
ottenere un notevole riscontro a livello di<br />
supporter, pubblici e privati, e fondi raccolti.<br />
L’appello che abbiamo lanciato è infatti stato<br />
prontamente raccolto da tantissimi amici che<br />
con la loro generosità hanno contribuito alla<br />
riuscita dell’iniziativa».<br />
Recentemente avete partecipato anche<br />
alla 10k di <strong>Monza</strong>, con dei giovanissimi<br />
maratoneti che hanno dato vita alla MMT<br />
Young.<br />
«Sì, abbiamo voluto coinvolgere anche i figli<br />
di alcuni soci che hanno partecipato alla 10k<br />
con grande divertimento e sportività. È stata ><br />
Un momento di relax<br />
in Central Park<br />
in preparazione<br />
della maratona<br />
di New York<br />
74 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 75
PROTAGONISTI sport<br />
PROTAGONISTI SPORT<br />
MONZA Marathon Team<br />
Ecco l’elenco dei soci fondatori dell’associazione dilettantistica <strong>Monza</strong> Marathon Team, podisti a fin di bene.<br />
Andrea Galbiati, Matteo Padovani, Benedetta Broggi, Tiziano Magni, Gianfranco Bergamaschi, Guido Locati,<br />
Michele Paolillo, Roberto Zaccardi, Marco Ferrari, Gigi Castoldi, Luca Pancirolli, Andrea Ferrari, Marco<br />
Benasedo, Matteo Parravicini.<br />
la loro prima “maratonina” e devo dire che è<br />
stato molto significativo per noi vedere come<br />
i bambini, nel loro piccolo, partecipassero<br />
con tanto entusiasmo a un impegno che ha<br />
soprattutto una valenza sociale».<br />
Nonostante il nome dell’associazione,<br />
siete un gruppo di atleti che non fa solo<br />
maratone, ma che si cimenta anche in altre<br />
gare. Quali sono i vostri prossimi impegni?<br />
«Il 19 giugno, in occasione della 50° edizione<br />
della <strong>Monza</strong>-Resegone, la nostra associazione<br />
schiererà in partenza sotto l’Arengario 4<br />
terzetti, mentre il prossimo 10 luglio almeno<br />
tre soci parteciperanno al Trail di Valdigne,<br />
una gara di 50km in condizioni estremamente<br />
particolari, con 3000 metri di dislivello».<br />
E le prossime maratone vere e proprie?<br />
«Il 26 settembre saremo a Berlino e il 28<br />
novembre a Firenze, senza contare le due<br />
tappe fisse di <strong>Monza</strong>, a fine settembre, e New<br />
York il 7 novembre, che consideriamo un po’<br />
come i nostri appuntamenti irrinunciabili. Per<br />
il 2011, invece, abbiamo già in programma<br />
la maratona di Roma e quella di Boston nella<br />
prima parte dell’anno».<br />
E per quanto riguarda le cause benefiche?<br />
Avete già definito quali associazioni<br />
sosterrete?<br />
«Stiamo ancora decidendo. Il nostro obiettivo<br />
è aiutare le associazioni su progetti specifici,<br />
non concentrandoci unicamente su una o due<br />
realtà, ma poter contribuire di volta in volta<br />
su più fronti».<br />
La vostra associazione è aperta a<br />
nuovi iscritti. Ci sono criteri speciali di<br />
ammissione?<br />
“<br />
Per ogni maratona che<br />
ci apprestiamo ad affrontare,<br />
decidiamo di quale causa<br />
farci portavoce<br />
«Dopo l’ottenimento dell’affiliazione<br />
FIDAL potremo iscrivere nuovi soci,<br />
tesserandoli. Possono affiliarsi, come<br />
soci ordinari, coloro che hanno portato a<br />
termine almeno una maratona, mentre in<br />
qualità di socio sostenitore accogliamo<br />
dall’appassionato di running alle prime armi<br />
fino a chi, dopo qualche mezza maratona,<br />
decide di fare il salto verso la distanza dei<br />
42km».<br />
Avete un appuntamento fisso dove<br />
trovarvi?<br />
«Ovviamente su Facebook dove, dopo solo<br />
una settimana di creazione del gruppo,<br />
abbiamo già oltre 300 iscritti. Inoltre, tutti<br />
i week end al km 0 del parco di <strong>Monza</strong>,<br />
a partire dalle 8.30, qualcuno del MMT è<br />
sempre presente, ben riconoscibile grazie alla<br />
divisa sociale e pronto a fidelizzare nuovi<br />
amici runner della città».<br />
La maratona<br />
di New York è uno<br />
degli appuntamenti fissi<br />
76 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 77
PROTAGONISTI SPORT<br />
Unione Società<br />
Sportive Monzesi<br />
Con il contributo di:<br />
Comitato Regionale<br />
Lombardia<br />
Delegazione<br />
<strong>Monza</strong> e Brianza<br />
AUTOMOBILE CLUB MILANO<br />
PanatHlon<br />
<strong>Club</strong> <strong>Monza</strong> e Brianza<br />
AUTOdrOMO NAzIONALE MONzA<br />
Festival dello Sport<br />
Una palestra a cielo aperto<br />
Il 12 e 13 giugno l’Autodromo ospita la 35esima edizione<br />
della kermesse sportiva durante la quale sarà possibile cimentarsi<br />
in diverse discipline, dalle più conosciute alle più stravaganti.<br />
<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> sarà presente in qualità di media partner<br />
12/13 Giugno 2010<br />
Ingresso gratuito<br />
ussm.monza@tin.it • www.ussmmonza.it<br />
Con il patrocinio di:<br />
Con il contributo di:<br />
Partner media:<br />
78 N.55<br />
CM<br />
Coordinamento<br />
Provinciale di<br />
<strong>Monza</strong> e Brianza<br />
il Cittadino<br />
il Cittadino
PROTAGONISTI SPORT<br />
PROTAGONISTI SPORT<br />
Superbike<br />
Centauri<br />
e balocchi<br />
L’Autodromo regge l’urto del popolo<br />
di appassionati che ha raggiunto<br />
<strong>Monza</strong> per seguire da vicino il circo<br />
delle due ruote più potenti<br />
fra le derivate di serie. Divertimento<br />
e brividi fra paddock e circuito<br />
di Giovanna Tiraboschi<br />
foto Elle Emme/Express e Marco Brioschi<br />
Nonostante la pioggia e nonostante gli<br />
aerei a terra per colpa del vulcano<br />
islandese, il popolo dei supporter<br />
non ha rinunciato alla possibilità di vedere<br />
da vicino i propri idoli, i centauri della<br />
Superbike. L’appuntamento si è svolto nella<br />
tradizionale area del paddock show, nel cuore<br />
dell’Autodromo, curiosi e appassionati si sono<br />
presentati molte ore prima dello start per<br />
accaparrarsi il posto migliore, in prima fila. Per<br />
loro sono state allestite anche due postazioni di<br />
play station per “correre” virtualmente con una<br />
supermoto. Casa Sbk è un’area di oltre 10.000<br />
metri quadrati creata allo scopo di intrattenere,<br />
divertire, appassionare oltre la competizione.<br />
Un evento nell’evento, patrocinato e sostenuto<br />
dall’assessorato al Turismo e Spettacolo di<br />
<strong>Monza</strong>, per un week-end che si è rivelato ricco<br />
di spettacoli, giochi e grandi ospiti, 24 ore su<br />
24. Sabato 8 maggio, al termine delle qualifiche,<br />
si è ballato con Giulia Salvi di Virgin Radio,<br />
in serata è stato protagonista il comico di<br />
Colorado Cafè, Paolo Casiraghi che ha portato<br />
sul palco il personaggio che lo ha reso noto<br />
al grande pubblico, ovvero Suor Nausicaa , la<br />
monaca bergamasca motociclista. Domenica<br />
9 maggio evoluzioni mozzafiato con Chris<br />
Pfeiffer, pluri-campione mondiale di Stunt<br />
Riding: un’esibizione protrattasi dalle 10 alle 15<br />
e ripresa nei momenti di pausa, fra una gara e<br />
l’altra. In pista? Cronaca nota: l’Aprilia di Max<br />
Biaggi, festeggiato dal presidente del Gruppo<br />
Piaggio Roberto Colaninno, vola e conquista<br />
due vittorie su due rosicchiando altri 5 punti in<br />
classifica generale su Haslam che resta leader<br />
del mondiale.<br />
CM N.55<br />
80 N.55<br />
81<br />
CM
MONZA YOUNG<br />
MONZA<br />
young<br />
Desideri<br />
Chat<br />
and Fly<br />
Leo’s gallery<br />
Fucina<br />
di artisti<br />
Skate park<br />
Eventi<br />
in evoluzione<br />
FEDERICO<br />
Giovani idee in pole position<br />
N.55<br />
CM 83
MONZA YOUNG<br />
MONZA YOUNG<br />
Federico Romani<br />
Come ti cambio <strong>Monza</strong><br />
partendo dal Gp<br />
Il consigliere provinciale<br />
è tra i promotori dell’iniziativa<br />
che vede i giovani politici del Pdl<br />
in campo per difendere<br />
l’Autodromo. Ma questa è solo<br />
la prima tappa di un progetto<br />
più ambizioso<br />
di Simona Calvi<br />
Alto, biondo e con gli occhi azzurri.<br />
E, politicamente parlando, anche<br />
figlio d’arte (il papà è Paolo,<br />
viceministro allo Sviluppo Economico, Ndr).<br />
Come canta Irene Grandi, ce ne sarebbe<br />
abbastanza per immaginarlo in vacanza da<br />
una vita. Invece Federico Romani, 27 anni<br />
e una laurea alla Bocconi, ha tutt’altro per<br />
la testa. Il suo obiettivo? Quello di portare<br />
in città una ventata di novità. Cominciando<br />
dal Gran Premio di Formula 1. Insieme ai<br />
“colleghi” under 35 del Pdl, il partito in cui<br />
milita e nelle cui fila è stato eletto l’anno<br />
scorso in Consiglio provinciale, ha lanciato<br />
il “Manifesto dei giovani per il Gp d’Italia<br />
a <strong>Monza</strong>”, iniziativa che, a differenza dei<br />
numerosi gruppi sorti in difesa della gara<br />
iridata nel capoluogo brianzolo, parte da un<br />
assunto completamente diverso.<br />
Vuoi spiegarci di cosa si tratta<br />
esattamente?<br />
«Certo, il Manifesto è un progetto nato dalla<br />
collaborazione tra i giovani del Pdl. Il gruppo<br />
è composto, oltra che da me, da Rosario<br />
Mancino, Roberta Della Vecchia, Andrea<br />
Colombo e Fabio Blasich. Tra i sostenitori<br />
c’è anche Geronimo La Russa. Negli ultimi<br />
mesi ci siamo trovati per elaborare una<br />
proposta, cercando di trovare una formula<br />
più accattivante e soprattutto invertendo<br />
completamente la prospettiva».<br />
In che senso?<br />
«La riflessione è stata questa: Roma è la<br />
capitale e ha una potenza indiscutibile. Se<br />
ha intenzione di organizzare un altro Gran<br />
Premio, per noi sarebbe molto difficile, se<br />
non impossibile, impedirglielo. Così abbiamo<br />
pensato che la soluzione migliore non sia<br />
quella di fermare la macchina capitolina, ma di<br />
concentrare le forze sul territorio migliorando<br />
l’offerta monzese. In altre parole, rendere il Gp<br />
di <strong>Monza</strong> un appuntamento immancabile».<br />
Quali sono in concreto le idee che vorreste<br />
realizzare?<br />
«L’ultima novità è quella di puntare tutto<br />
sulla carta del lusso. In questo periodo<br />
stiamo prendendo contatti con grandi marchi<br />
d’eccellenza per allestire una sorta di maxi<br />
evento. Abbiamo un’idea chiara anche su dove<br />
allestirlo e parlando di <strong>Monza</strong>, è ovvio che<br />
si tratta di Villa Reale. Abbiamo esposto le<br />
nostre idee anche al Comune che attraverso<br />
Scenaperta gestisce tutto il pacchetto di<br />
iniziative legate a <strong>Monza</strong>Più. Ecco, non<br />
vorremmo replicare o moltiplicare l’offerta,<br />
ma arricchirla con qualcosa di veramente<br />
nuovo e con un buon appeal. Come modello<br />
abbiamo in mente la settimana della Moda a<br />
Milano oppure la festa che ogni anno viene<br />
organizzata a Shangai in occasione del Gran<br />
premio».<br />
Qual è l’ostacolo maggiore che state<br />
incontrando? ><br />
Federico durante<br />
la presentazione<br />
del manifesto dei giovani<br />
del Pdl in difesa del Gp.<br />
Il primo a sinistra<br />
è Andrea Colombo,<br />
seguito da Romani,<br />
Rosario Mancino,<br />
Roberta Della Vecchia<br />
e Fabio Blasich<br />
84 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 85
MONZA YOUNG<br />
MONZA YOUNG<br />
PC O POCHETTE?<br />
La nota stilista Vivienne Tam torna a sorprendere con un nuovo prodotto<br />
dall’estetica originale e appariscente, nato dalla collaborazione con HP<br />
Il ventisettenne giovane<br />
politico vive e opera<br />
a <strong>Monza</strong>, città alla quale<br />
è molto legato<br />
«Diciamo che è anche quello più prevedibile:<br />
la ricerca dei fondi. Organizzare questi eventi<br />
implica delle difficoltà non da poco sul fronte<br />
dei finanziamenti. Grazie a Roberta Della<br />
Vecchia stiamo guardando anche all’Europa,<br />
poi, se ci fossero degli imprenditori che hanno<br />
voglia di investire, sono i benvenuti».<br />
“<br />
La soluzione migliore<br />
è concentrare le forze<br />
sul territorio per rendere<br />
il Gp di <strong>Monza</strong><br />
un appuntamento immancabile<br />
Il Manifesto ha debuttato anche su<br />
Facebook e tutti gli iscritti possono<br />
aggiungere una loro riflessione, giusto?<br />
«Sì, abbiamo pensato che fosse il modo<br />
più corretto di coinvolgerli, attivamente.<br />
Chi si iscrive al gruppo ha la possibilità di<br />
proporre, con la formula “Quelli che…”,<br />
la sua personale idea, il suo ricordo. Non<br />
dimentichiamoci che per intere generazioni il<br />
Gran premio di <strong>Monza</strong> è sempre stato l’evento<br />
che chiudeva la stagione estiva e precedeva<br />
quella scolastica. Un momento epico, da<br />
vivere intensamente. Una sensazione che,<br />
a nostro parere, si è un po’ persa in questi<br />
anni per la mancanza di eventi di grande<br />
richiamo».<br />
Il Manifesto dovrebbe essere la prima<br />
iniziativa per inaugurare una nuova<br />
stagione di proposte per i giovani…<br />
«Esattamente, almeno l’idea è questa.<br />
Personalmente sono convinto che <strong>Monza</strong><br />
potrebbe offrire molto di più sia sotto il<br />
profilo del divertimento, sia sotto quello<br />
della proposta culturale. Insieme a Giuliano<br />
Ghezzi, altro giovane, attualmente<br />
capogruppo del Pdl in Consiglio comunale,<br />
stiamo lavorando per promuovere nuove<br />
iniziative e momenti di incontro. Vorremmo<br />
cambiare un po’ il corso delle cose,<br />
“svegliare” un pochino la città. In una parola,<br />
renderla più a misura di giovani.<br />
E non è certo un’impresa impossibile».<br />
Una leggenda cinese che narra di amore e<br />
di libertà: ecco da cosa trae ispirazione<br />
Butterfly Lovers, il nuovo arrivato in<br />
casa HP che coniuga perfettamente i concetti di<br />
tecnologia e glamour. Si tratta di un dispositivo<br />
leggero e compatto (circa 1,22 chili di peso per<br />
uno spessore di meno di 3 centimetri) che non<br />
solo si presta a essere facilmente trasportato, ma<br />
permette di non trascurare la cura dei dettagli<br />
del proprio look. È un software personalizzato<br />
per tutte le fashion victims che anche durante<br />
un veloce trasferimento da una riunione all’altra<br />
potranno riflettersi nella webcam trasformata in un<br />
comodo e insospettabile “specchietto”. Il piccolo<br />
portatile dispone, fra l’altro, di uno schermo LED<br />
Brightview Infinity e ha un’autonomia di 5,5 ore.<br />
La pochette tecnologica si completa con una serie<br />
di accessori quali il mouse wireless e una custodia<br />
scamosciata, il tutto contenuto in un’esclusiva<br />
confezione regalo, personalizzata anch’essa da<br />
Vivienne Tam. Per maggiori informazioni<br />
www.viviennetam.com<br />
86 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
87<br />
CM
MONZA YOUNG<br />
MONZA YOUNG<br />
Leo’s Gallery<br />
Il messaggio<br />
nell’arte<br />
Due intraprendenti monzesi,<br />
accomunate dalla passione per l’arte,<br />
hanno deciso di aprire in città<br />
una galleria dove alimentano un sogno<br />
diffondendo il senso del bello<br />
di Francesco Pozzi<br />
Quasi nascosta, a ridosso del centro di<br />
<strong>Monza</strong>, si trova Leo’s Gallery, una<br />
fucina di artisti e un luogo d’incontro<br />
per tutti gli appassionati e gli amanti dell’arte.<br />
A vederla da fuori sembra vuota, ma le idee<br />
circolano veloci all’interno della galleria e sono<br />
le vere emozioni a riempirne completamente gli<br />
spazi. Titolari dell’attività sono Daniela Porta, 42<br />
anni, e Valeria Margherita Mosca, 30 anni, che,<br />
contando sul contributo e i consigli dei due critici<br />
d’arte Matteo Galbiati e Giorgio Bonomi con<br />
i quali collaborano, promuovono e organizzano<br />
numerose mostre ed eventi, richiamando ogni volta<br />
sempre più curiosi, interessati ad approfondire, e in<br />
certi casi scoprire, un rapporto intimo e personale<br />
con l’arte.<br />
Come è cominciata questa avventura?<br />
Daniela : «Mi trovavo a Londra, città famosa per<br />
il grande spessore e rilievo che ricoprono i suoi<br />
artisti. Lì ho avuto occasione di visitare numerose<br />
mostre ed esposizioni e, spronata più che mai<br />
dall’amore per l’arte che coltivavo già da tempo,<br />
decisi che una volta tornata in Italia avrei tentato<br />
di aprire un mio spazio, dove poter promuovere e<br />
trasmettere la mia idea e concetto di arte».<br />
Valeria: «Essendo anche io un’artista, nonché<br />
una grande appassionata dell’arte in tutte le sue<br />
forme, appena mi si è presentata l’occasione di<br />
avviare questa attività non ho potuto assolutamente<br />
lasciarmela scappare; devo dire che fino ad<br />
ora le cose sono andate molto bene. Abbiamo<br />
inaugurato la galleria nel giugno del 2009 e fino<br />
ad ora abbiamo realizzato decine di esposizioni<br />
e altrettante mostre personali di svariati artisti.<br />
Conoscere Daniela, inoltre, è stata una vera<br />
fortuna: lavoriamo molto bene insieme e ci<br />
troviamo spesso in sintonia sulla scelta dei temi da<br />
sviluppare e sul concetto di arte».<br />
Concetto di arte. Ci spiegate bene che cosa<br />
intendete?<br />
D: «L’arte per me è tutto. Fa parte ed è parte della<br />
vita di ogni giorno e quotidianamente è in grado<br />
di regalare emozioni davvero uniche. Un’idea<br />
che influenza notevolmente anche l’aspetto<br />
commerciale del nostro lavoro: chi compra<br />
un’opera alla Leo’s Gallery è consapevole che al<br />
di là del puro aspetto materialistico dell’oggetto,<br />
in essa si cela un forte significato e un messaggio<br />
che solo occhi attenti e preparati sanno recepire ed<br />
accogliere».<br />
V: «L’arte è comunicare, trasmettere emozioni<br />
che riescono a svelare i lati più oscuri e nascosti di<br />
ogni artista. Il mio è stato da sempre un rapporto<br />
conflittuale con l’arte, anche se lavoro ormai da<br />
tempo a una mia produzione personale, focalizzata<br />
principalmente sulla VideoArte. Ogni mezzo di<br />
comunicazione, in realtà, è ottimo per dar vita<br />
ad una creazione artistica: bisogna solo saperne<br />
sfruttare le caratteristiche e individuare il canale<br />
giusto per lanciare il proprio messaggio».<br />
Una vera e propria sfida la vostra, soprattutto<br />
in un Paese come l’Italia e in una città come<br />
<strong>Monza</strong>, dove gli artisti non possiedono di certo<br />
gli spazi che meritano…<br />
D: «Avendo avuto la fortuna di girare parecchio<br />
nel mondo, alla volta delle grandi città d’arte<br />
come Berlino, New York e Londra, mi sono<br />
accorta che in Italia il fermento artistico è a dir<br />
poco “scintillante”, ma gli spazi e le opportunità<br />
sono troppo poche. Stiamo, infatti, lavorando alla<br />
realizzazione di un progetto molto più ampio,<br />
in collaborazione con consorzi e associazioni<br />
culturali di ben 37 Paesi. L’obiettivo è quello di<br />
creare spazi comuni, vere e proprie case, dove<br />
artisti provenienti da diverse realtà culturali e<br />
sociali, possano dar vita a momenti d’incontro e<br />
di confronto, indispensabili per la loro crescita<br />
personale e professionale, oltre ad essere un ottimo<br />
mezzo per favorirne la totale integrazione».<br />
V: «Sicuramente una sfida molto allettante,<br />
viste e considerate le premesse di Daniela, che<br />
condivido appieno. Devo ammettere, però, di aver<br />
riscontrato con grande piacere che <strong>Monza</strong> e i suoi<br />
cittadini sono molto ricettivi e partecipi alle nostre<br />
iniziative. All’inizio, infatti, eravamo abbastanza<br />
dubbiose sulla scelta di questa città per fondare la<br />
nostra “base operativa”, condizionate anche dal<br />
fatto che <strong>Monza</strong> e la Brianza sono terre famose per<br />
l’artigianato e per un interesse molto più orientato<br />
verso il mondo dell’antiquariato. A posteriori, però,<br />
posso affermare con certezza che è stata la scelta<br />
giusta».<br />
Progetti per il futuro? Anticipate qualcosa…<br />
D: «Venerdì 28 maggio è stata inaugurata la<br />
mostra di Arturo Vermi, brianzolo, scomparso<br />
vent’anni fa, una vera e propria icona<br />
rappresentativa della produzione locale perché<br />
artista dalla grande componente emotiva e<br />
poetica, rintracciabile facilmente nelle sue opere».<br />
V: «Il 15 giugno, invece, avremo come ospite lo<br />
scultore Alberto Giuffreda, grande esploratore e<br />
sperimentatore della Land Art, il perfetto connubio<br />
tra arte e installazioni in natura. Nel prossimo<br />
autunno, infine, si terrà l’inaugurazione di un<br />
secondo spazio Leo’s Gallery nella verde Lugano,<br />
in Svizzera: un ottimo risultato e la garanzia che<br />
l’avventura continua».<br />
Da sinistra un’opera<br />
di Marco Grassi, accanto<br />
una dell’ungherese<br />
Tamas Jovanovics<br />
in esposizione fino<br />
ad ottobre e sotto<br />
un’opera di Arturo Vermi,<br />
in esposizione dal 28<br />
maggio scorso<br />
presso la galleria<br />
di via De Gradi.<br />
Nella pagina precedente<br />
da sinistra Valeria<br />
Margherita Mosca<br />
e Daniela Porta<br />
88 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 89
MONZA YOUNG<br />
MONZA YOUNG<br />
L’arte non fa dimenticare<br />
Leo e l’isola che soffre<br />
Il 15 maggio nella galleria di Luca Tommasi ha avuto luogo<br />
l’inaugurazione della straordinaria mostra del graffitista Leo dedicata<br />
alla tragedia e al dolore della popolazione di Haiti che nulla ha potuto<br />
contro la devastante forza della natura. Quindici immagini<br />
che non possono non restare impresse nella mente e soprattutto nel cuore<br />
di chi le osserva e che in qualche modo vogliono essere un monito<br />
per non dimenticare ciò che è stato e i cui effetti affliggono<br />
oggi, come ieri, migliaia di persone<br />
Nella prima pagina da sinistra, Alfonso di Lio, Sara<br />
Fumagalli, Luca Tommasi e Leo.<br />
In questa pagina, alcune delle opere esposte dall’artista<br />
in occasione della mostra<br />
90 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 91
MONZA YOUNG<br />
MONZA YOUNG<br />
Trick ed evoluzioni<br />
I bikers scaldano le ruote<br />
Il nuovo Skatepark di <strong>Monza</strong>, inaugurato a marzo nell’area<br />
dell’ex Macello, ha ospitato, sabato 8 maggio, la prima prova<br />
del Campionato Italiano Bike Trial. Sotto gli occhi dei curiosi, i campioni<br />
si sono esibiti nella demo pomeridiana e in un’applaudita notturna di bmx<br />
92 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 93
BRIANZA CLUB<br />
BRIANZA CLUB<br />
Mario Bonacina<br />
Il futuro?<br />
È scritto<br />
nella sfera<br />
Come sfuggire alle conseguenze della crisi<br />
reinventandosi un’attività. Mario Bonacina,<br />
erede di una storica azienda brianzola,<br />
ha trasformato un prodotto industriale<br />
in un’idea che piace ai designer<br />
94 N.55<br />
CM<br />
di Simona Calvi<br />
Dalla metalmeccanica al design, il passo<br />
è stato più breve del previsto. Mario<br />
Bonacina, 47 anni, è uno di quegli<br />
imprenditori brianzoli che nonostante la crisi<br />
sono riusciti a rilanciare la propria attività. Ora il<br />
suo commercio di sfere in acciaio si sposta da un<br />
capo all’altro del mondo grazie ad un semplice<br />
sito internet. E i suoi prodotti, un tempo<br />
appannaggio quasi esclusivo dell’industria<br />
pesante, sono contesi da designer, alberghi e<br />
semplici privati a caccia di novità nel campo<br />
dell’arredamento e dell’arte. Ma non solo. Ci si<br />
fanno giochi e persino macina cacao o macina<br />
caffè. Incredibile? Niente affatto. Erede della<br />
BB Sfere, storica azienda fondata nel 1947,<br />
Bonacina tre anni fa ha preso una delle decisioni<br />
più difficili per un imprenditore.<br />
Vogliamo partire da qui?<br />
«Sì, un momento difficilissimo. La BB Sfere<br />
era stata fondata da mio padre nel dopoguerra.<br />
Come è accaduto per tanti imprenditori, era<br />
partita da zero raggiungendo il suo apice<br />
circa una decina di anni fa. Successivamente<br />
abbiamo resistito alle difficoltà, ma vuoi per la<br />
concorrenza sempre più pressante del colosso<br />
cinese, vuoi per leggi e burocrazie che in<br />
Italia sembrano fatte apposta per rendere le<br />
cose più difficili, alla fine abbiamo deciso di<br />
mettere in liquidazione volontaria l’azienda.<br />
Ci tengo a sottolineare questo aspetto perché<br />
non siamo passati da fallimenti o da concordato<br />
preventivo. Ci abbiamo rimesso, ma per noi era<br />
fondamentale uscirne a testa alta».<br />
Come è nata l’idea di trasformare le sfere<br />
in un articolo, per così dire, di più largo<br />
consumo?<br />
«A dire la verità è stato anche un po’ per caso.<br />
Da tempo coltivavo un certo interesse per il<br />
cosiddetto e-commerce. Ho fatto anche delle<br />
ricerche per capire, a livello mondiale, se<br />
esistevano altre realtà che lavoravano nel settore<br />
delle sfere e ho visto che si trattava di un ambito<br />
quasi scoperto. Così ho iniziato a sviluppare<br />
l’idea, prima attraverso piattaforme come eBay,<br />
dunque senza investimenti importanti alle spalle,<br />
e poi aprendo un sito internet di vendita diretta.<br />
Dato che non potevo certo competere con i<br />
produttori cinesi, sono andato alla ricerca<br />
di qualcosa di nuovo dove nessuno fosse<br />
ancora andato a vedere, alla ricerca di<br />
nuove opportunità per fare impresa».<br />
E il risultato è stato che le sfere<br />
interessavano ad un pubblico<br />
piuttosto sorprendente…<br />
«Assolutamente sì. Piano piano ho visto<br />
che le persone mi contattavano sempre più<br />
spesso e soprattutto che erano interessate a<br />
questo articolo per impieghi totalmente diversi<br />
da quelli di cui mi sono sempre occupato.<br />
Sempre meno aziende del settore meccanico e<br />
metalmeccanico e sempre più clienti diversi».<br />
Ci può fare qualche esempio concreto?<br />
«C’è il mercato dei giochi, in particolare<br />
delle soft-air, le armi che funzionano ad aria<br />
compressa, ma c’è anche quello legato alla<br />
new age. Ho scoperto io stesso che le sfere<br />
d’acciaio vengono utilizzate per la costruzione<br />
di oggetti chiamati “orgoniti”, dei filtri che<br />
utilizzano anche resina e cera d’api e che, mi<br />
hanno spiegato, servono a purificare l’aria.<br />
Oppure le “Tower Buster” o “Chem Buster”<br />
contro le scie chimiche lasciate dagli aerei. Ma<br />
ho ricevuto richieste persino da collezionisti che<br />
riproducono le armi napoleoniche. Anche gli<br />
istituti di ricerca acquistano spesso le sfere. Mi<br />
riferisco al Cnr o ai Politecnici che le utilizzano<br />
per le prove distruttive. E poi naturalmente è<br />
arrivato anche il design…».<br />
In che modo si è affacciato su questo<br />
mercato?<br />
«Semplicemente, ho iniziato a ricevere<br />
delle richieste per forniture che avevano<br />
come obiettivo l’acquisizione di materiale<br />
d’arredamento. È uno stile molto diffuso negli<br />
Stati Uniti dove le sfere vengono utilizzate ><br />
N.55<br />
CM 95
BRIANZA CLUB<br />
per arredare giardini, ma anche interni. Si<br />
tratta naturalmente di sfere vuote all’interno<br />
che vengono utilizzate come elemento di<br />
arredo oppure per composizioni floreali per il<br />
giardinaggio. Così ho preso contatti diretti con<br />
i produttori, quasi tutti cinesi, e ho iniziato ad<br />
importare questo tipo di sfere. Diciamo che<br />
hanno riscosso interesse e successo».<br />
Qual è la richiesta che l’ha più stupita?<br />
«È stata quella che mi è arrivata da un cliente<br />
che stava realizzando una scultura da donare<br />
ad un’associazione no-profit. Attualmente sono<br />
in trattativa con un grande albergo che vuole<br />
arredare la propria reception. A pensarci bene,<br />
però, uno degli utilizzi più curiosi che viene<br />
fatto delle sfere d’acciaio ha a che fare con gli<br />
animali. Anche in questo caso gli Usa fanno<br />
scuola: utilizzano le sfere come richiamo per<br />
gli animali. La superficie lucida pare attiri<br />
esemplari come scoiattoli e piccoli animali che<br />
si divertono a giocare, permettendo così agli<br />
amanti della natura di apprezzare lo spettacolo.<br />
Ho scoperto che le sfere d’acciaio vengono<br />
utilizzate anche per allontanare i cinghiali dai<br />
campi da golf…».<br />
Al di là del mercato, lo strumento internet si<br />
è rivelato un alleato prezioso. Ma quali sono<br />
96 N.55<br />
CM<br />
“<br />
La più grande soddisfazione<br />
è stata quella di aver ricreato<br />
un’attività da zero<br />
mantenendo la tradizione<br />
della mia famiglia<br />
state e quali sono le difficoltà maggiori?<br />
«Indubbiamente la rete è stata a suo modo<br />
una scoperta, nel senso che ho trovato molte<br />
persone che acquistano interamente via internet.<br />
Attraverso il sito www.bbtrade.it riesco a<br />
garantire consegne in tutta Italia in tempi<br />
brevissimi. Certo la crisi non aiuta, però settori<br />
come l’arredamento stanno subendo in minor<br />
misura questo momento di difficoltà. E questo,<br />
almeno, è un buon segnale per noi».<br />
E quali le soddisfazioni?<br />
«Una sola: quella di essere riuscito a ricreare<br />
qualcosa da zero».<br />
Nelle foto<br />
Mario Bonacina<br />
con alcuni esemplari<br />
di sfere impiegate<br />
nei più disparati settori<br />
merceologici
BRIANZA CLUB<br />
Festival del Design<br />
L’anticamera<br />
dell’Expo<br />
In vetrina i migliori prodotti<br />
e i servizi del nostro territorio.<br />
Alla base della manifestazione,<br />
un comitato scientifico di professionisti<br />
di fama internazionale<br />
di Greta La Rocca<br />
Un festival del Design per mettere in<br />
mostra il meglio della Brianza. Il<br />
nostro territorio, culla dell’arredo,<br />
presenta le sue eccellenze non solo agli amanti e<br />
agli appassionati, ma anche ai neofiti, nazionali<br />
e stranieri. Silvio Santanbrogio, presidente del<br />
Centro Legno Arredo Cantù, è il motore di<br />
questo appuntamento che il prossimo autunno<br />
coinvolgerà tutto il distretto della Brianza a<br />
partire dalla città di <strong>Monza</strong>.<br />
«Stiamo lavorando al Festival dal mese di<br />
settembre, eravamo alla ricerca di un’idea che<br />
fosse in grado di raccogliere e valorizzare le<br />
eccellenze produttive e terziarie del territorio -<br />
afferma il Presidente - Il progetto ha catturato<br />
fin da subito sia i soci che le istituzioni come<br />
la Camera di Commercio e il Comune della<br />
città di <strong>Monza</strong> oltre all’Unione Commercianti<br />
che hanno contribuito anche economicamente.<br />
Stiamo lavorando, inoltre, con il Comitato che<br />
segue l’Expo 2015 dal quale abbiamo ricevuto il<br />
patrocinio».<br />
Il Festival presenta un programma ricco di<br />
eventi, convegni e dibattiti che si spalmeranno<br />
lungo tutti i fine settimana di settembre ed<br />
ottobre in modo da coinvolgere al meglio<br />
il territorio. Un Comitato scientifico con<br />
il compito di monitorare l’organizzazione<br />
dell’evento sarà composto dall’architetto Franco<br />
Origoni, da Arturo Dell’Acqua Bellavitis,<br />
presidente del Museo del Design della Triennale,<br />
dal designer Antonio Citterio, dall’architetto<br />
e designer Franco Bizzozzero, dal giornalista<br />
Giacomo Mojoli, da Emilio Genovesi, direttore<br />
generale di Domus Academy, tutti coordinati da<br />
Aldo Colonetti,direttore scientifico del gruppo<br />
IED. La macchina organizzativa procede,<br />
intanto, al massimo della velocità, il conto<br />
alla rovescia è iniziato e mentre gli ultimi<br />
accorgimenti vengono definiti, il Presidente<br />
Santambrogio si lascia andare ad un’ultima<br />
confessione: «Vorrei che diventasse un<br />
appuntamento annuale capace di mostrare i plus<br />
dei brianzoli: la passione, l’amore e la voglia<br />
di fare della nostra terra». Il Clac ha anche<br />
dedicato un sito alla manifestazione: www.<br />
festivaldeldesign.it<br />
N.55<br />
CM 97
BRIANZA CLUB<br />
BRIANZA CLUB<br />
Progettare è reality<br />
La creatività I designer<br />
va in tv<br />
50 designer in diretta web: 12 ore<br />
per realizzare un prodotto<br />
che coniughi progettualità<br />
e sostenibilità ambientale<br />
di Greta La Rocca<br />
vanno in scena. O meglio in<br />
televisione. Nasce Designer Show:<br />
il primo reality show del settore.<br />
Madre dell’iniziativa, un’idea originale e<br />
innovativa, è la Camera di Commercio<br />
di <strong>Monza</strong> e Brianza, guidata da Carlo<br />
Edoardo Valli. Il Tavolo per il design della<br />
Brianza, nato un anno fa per promuovere<br />
questo settore in Brianza e valorizzare le<br />
eccellenze del territorio, festeggia dunque il<br />
primo compleanno con un evento concreto,<br />
curioso e interessante. Cinquanta giovani<br />
progettisti si sfideranno davanti a una<br />
telecamera per ben 12 ore; il tema fonte<br />
d’ispirazione per i partecipanti è “Forme<br />
di energia e di velocità sostenibile: l’arte<br />
e la creatività accompagnano l’attenzione<br />
all’ambiente”. I protagonisti di Designer<br />
Show partiranno da qui: dovranno creare un<br />
progetto che sappia mettere insieme la forza<br />
creativa con le energie rinnovabili.<br />
Cornice dell’evento è l’Autodromo, che<br />
venerdì 11 giugno si vestirà a festa e<br />
accoglierà i creativi. Proprio sul portale<br />
della Camera di Commercio di <strong>Monza</strong>,<br />
inoltre, (www.mb.camcom.it.) andranno in<br />
onda le immagini live.<br />
«<strong>Monza</strong> e la Brianza – spiega Carlo Edoardo<br />
Valli – sono storicamente la culla del design<br />
italiano che ha generato marchi e prodotti<br />
riconosciuti a livello mondiale. In Brianza il<br />
disegno tecnico e creativo si è sposato con<br />
l’estetica e la capacità produttiva. Tutte le<br />
iniziative che come Camera di Commercio<br />
stiamo realizzando, dal Tavolo del design<br />
a Designer Show, hanno l’obiettivo di<br />
mettere a sistema le numerose eccellenze del<br />
territorio per rafforzare il posizionamento<br />
internazionale del design brianzolo e al<br />
contempo accendere i riflettori sui giovani,<br />
gli anarchici della creatività, risorse su<br />
cui dobbiamo investire come leva per la<br />
competitività delle imprese».<br />
I numeri e le analisi dell’Ufficio Studi della<br />
Camera di Commercio della Provincia di<br />
<strong>Monza</strong> e Brianza parlano chiaro: 4.645<br />
le imprese creative, attive nel design<br />
industriale e della moda, il 2,3 per cento in<br />
più rispetto al 2009; i designer titolari di<br />
imprese individuali in Italia e in Lombardia<br />
sono soprattutto uomini, mentre in Brianza<br />
il design è donna e se l’età media in Regione<br />
è under 30, nella capitale brianzola i giovani<br />
rappresentano il 25 per cento.<br />
Proprio per valorizzare la Brianza, le sue<br />
eccellenze e la forza creativa del territorio,<br />
la Camera di Commercio ha in programma<br />
un ricco calendario di appuntamenti. Già<br />
15 sono gli impegni previsti per l’anno<br />
in corso, tutti con una forte componente<br />
internazionale vista la massiccia<br />
partecipazione di Paesi esteri: Kuwait,<br />
Egitto, India, Qatar, Corea, Russia, Emirati<br />
Arabi, Germania, Libia e Stati Uniti. Primo<br />
evento in agenda, la Fiera Hotel Show di<br />
Dubai, organizzata tra il 18 e il 20 maggio,<br />
al fine di rafforzare i modelli di promozione<br />
internazionale presentando un sistema che<br />
permetta di moltiplicare il valore prodotto<br />
delle singole imprese. Le imprese brianzole<br />
godranno presto anche di un’ulteriore<br />
visibilità: il prossimo ottobre, in occasione<br />
della manifestazione di Index a Mumbai,<br />
diversi soggetti protagonisti de Il Tavolo per<br />
il design realizzeranno l’ambientazione di<br />
“<br />
Il reality show è stato pensato<br />
per mettere a sistema<br />
le eccellenze e accendere<br />
i riflettori sui giovani,<br />
anarchici della creatività<br />
una hall di un albergo a cinque stelle. Infine,<br />
proprio per comunicare il design e offrire<br />
la massima visibilità al mondo dell’arredo,<br />
la Camera di Commercio collaborerà con<br />
l’agenzia di stampa Ansa per realizzare il<br />
primo canale di comunicazione dedicato alle<br />
news del settore.<br />
A sinistra<br />
la presentazione<br />
del Festival del design.<br />
In questa pagina, Carlo<br />
Edoardo Valli,<br />
presidente della Camera<br />
di Commercio<br />
di <strong>Monza</strong> e Brianza<br />
98 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 99
BRIANZA CLUB<br />
BRIANZA CLUB<br />
Giuseppe Andreoni<br />
La salute s’indossa<br />
Anche l’abbigliamento<br />
“sposa” la tecnologia.<br />
Pensando alle fibre tessili,<br />
ma anche alla salute<br />
di Giovanna Tiraboschi<br />
Bianca o colorata, in ogni caso fresca<br />
e comoda. Il modo più pratico di<br />
vestirsi è indossare una maglietta,<br />
tra non molto anche strumento discreto di<br />
monitoraggio. Non più sensori sulla pelle o<br />
cavi che obbligano a restare immobili, ma<br />
un laboratorio di analisi indossabile, con<br />
l’obiettivo di ottenere non solo diagnosi<br />
precoci, ma anche la gestione di alcune<br />
patologie (per esempio cardiovascolari e<br />
respiratorie) o un supporto a persone anziane<br />
e disabili. Il segreto è nelle fibre tessili<br />
(smart textile), i cui componenti elettronici,<br />
antenne e sensori, rilevano parametri di<br />
base dell’organismo: frequenza cardiaca<br />
e tracciato elettrocardiografico, ritmo del<br />
respiro, temperatura corporea, ossigeno<br />
nel sangue. A idearla è stato Giuseppe<br />
Andreoni, ricercatore di Muggiò, 40 anni e<br />
un ruolo da protagonista al dipartimento di<br />
Bioingegneria elettronica e Informatica dalla<br />
Facoltà del Design del Politecnico di Milano,<br />
responsabile dei laboratori di Campus<br />
Point, un “contenitore” strutturale per la<br />
ricerca che nasce e si sviluppa attraverso<br />
la ricerca stessa. In vista della prossima<br />
realizzazione di un campus universitario del<br />
Politecnico, a Lecco, i laboratori di ricerca<br />
multidisciplinare sono ospitati in veri e propri<br />
container dalle pareti trasparenti: uno spazio<br />
visibile a tutti e da tutti visitabile, finestra<br />
aperta e anche vetrina sulle attività di ricerca.<br />
È un momento importante di aggregazione<br />
e di confronto tra giovani ricercatori e un<br />
esempio di coinvestimento in ricerca e<br />
sviluppo, perché realizzato in collaborazione<br />
con le imprese del territorio che hanno così<br />
nuovi impulsi e opportunità di sviluppo.<br />
Come le è venuta l’idea di realizzare<br />
questa maglia molto speciale?<br />
«Con il mio gruppo stiamo lavorando nel<br />
campo della sensoristica dal 2002. L’idea si<br />
è sviluppata dalla necessità di monitorare<br />
elettronicamente una pluralità di parametri<br />
biologici; per ottenere lo scopo, una via<br />
obbligata ci è sembrata quella di realizzare<br />
qualcosa di indossabile, quindi, di fatto, un<br />
indumento. Certo, la sperimentazione è stata<br />
lunga».<br />
In quale ambito avete effettuato le vostre<br />
sperimentazioni?<br />
«Il dispositivo di monitoraggio è stato<br />
testato in varie situazioni: su giocatori del<br />
campionato di calcio di serie A che l’hanno<br />
indossata in allenamento, su lavoratori edili<br />
per individuare il rischio di infortuni, con gli<br />
Ospedali Riuniti di Bergamo come partner, e<br />
su neonati prematuri in terapia intensiva. Ad<br />
oggi la fase di validazione è conclusa, anche<br />
se a febbraio la sperimentazione si è allargata<br />
al controllo di bimbi non prematuri nelle<br />
prime due ore di vita».<br />
È stato difficile trovare aziende aperte alla<br />
ricerca e alla sperimentazione disposte a<br />
collaborare?<br />
«Per la parte elettronica non ci sono stati<br />
problemi perché abbiamo lavorato in<br />
collaborazione con spin-off del Politecnico<br />
di Milano. La componente elettronica è<br />
fisicamente già realizzata nella sua versione<br />
definitiva: dai sensori miniaturizzati al<br />
dispositivo elettronico che, dopo aver<br />
elaborato e memorizzato i parametri<br />
fisiologici captati, con un sistema di<br />
connessione bluetooth, come quello dei<br />
cellulari, può inviarli a un computer o a un<br />
apparecchio diagnostico in caso di necessità.<br />
Per il lato tessile, invece, abbiamo cercato<br />
partner. Il risultato di questo lavoro è che,<br />
a brevissimo, avremo a disposizione un<br />
prodotto commerciabile». ><br />
Giuseppe Andreoni,<br />
mentre mette a punto<br />
gli ultimi particolari<br />
per procedere ai test<br />
100 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 101
BRIANZA CLUB<br />
“<br />
Il segreto sta nelle fibre,<br />
che attraverso i sensori,<br />
trasmettono i parametri<br />
biologici dell’organismo<br />
Andreoni mostra<br />
una campionatura<br />
delle t-shirt tecnologiche<br />
102 N.55<br />
CM<br />
Ci descrive il modello della maglietta?<br />
«Anche se tutte le maglie rispettano<br />
le caratteristiche del biodesign, non si<br />
tratta ovviamente di un modello unico:<br />
questo non solo per problemi di taglia e di<br />
conformazione fisica, ma perché le esigenze<br />
di un neonato o di un atleta sono diverse da<br />
quelle, ad esempio, di un anziano. In genere,<br />
la maglie sono aderenti per un comfort<br />
migliore, ma per le difficoltà che gli anziani<br />
avrebbero nell’indossarle per loro è stata<br />
creata una canotta ad hoc, caratterizzata da<br />
una vestibilità molto comoda».<br />
E per la manutenzione?<br />
«Il prodotto è certificato per centinaia di<br />
lavaggi, ogni capo può essere tranquillamente<br />
lavato in lavatrice, senza che i sensori si<br />
danneggino o il filato perda di elasticità».<br />
Alta tecnologia, alto prezzo?<br />
«Abbiamo cercato di essere attenti anche<br />
a questo aspetto. Bisogna comunque<br />
distinguere tra due tipi di uso prevalente,<br />
domiciliare o clinico. In questo secondo caso<br />
il costo sarà maggiore perchè il prodotto<br />
deve rispondere a una certificazione medicale<br />
rigorosa di più ampio spettro. Del resto<br />
la sperimentazione non si ferma qui: al<br />
monitoraggio delle condizioni biofisiche<br />
dell’individuo, in futuro la nostra maglietta<br />
hi tech potrebbe affiancare la funzione di<br />
rilascio transdermico di farmaci, stabilendo<br />
un filo diretto fra diagnosi e terapia».
BRIANZA CLUB<br />
Teatro Licinium<br />
“La bisbetica domata”<br />
apre la stagione 2010<br />
Dopo il grande successo dell’estate 2009 con “La Tempesta”, anche<br />
quest’anno sul palcoscenico di Erba tornano gli spettacoli all’aperto<br />
a cura della redazione<br />
Sarà “La bisbetica domata”, grande<br />
commedia di William Shakespeare, in<br />
scena tutti i venerdì e sabato (con recupero<br />
la domenica, in caso di maltempo) dal 3 luglio<br />
al 7 agosto, a garantire l’ouverture di prestigio al<br />
Teatro Licinium di Erba. Terzo per importanza<br />
tra i teatri all’aperto del Nord Italia, dopo l’Arena<br />
di Verona e Il Vittoriale di Salò, il Teatro Licinium<br />
nasce alla fine degli Anni Venti per volontà dei<br />
fratelli Alberto e Federico Airoldi. Nel 1993 viene<br />
fondata l’Accademia dei Licini che assume la<br />
gestione artistica del Teatro. Nel 2000 la svolta<br />
decisiva: la produzione in proprio degli spettacoli.<br />
Immerso nel cuore della città, eppure invisibile da<br />
ogni prospettiva, il Teatro Licinium sorge all’interno<br />
del Parco Comunale, alla sommità della splendida<br />
scalinata del Terragni, in una posizione isolata e un<br />
po’ segreta che conferisce suggestione e magia alla<br />
scenografia naturale del bosco. In questa cornice,<br />
davvero unica, vengono rappresentati capolavori<br />
di grandi autori come Shakespeare, Pirandello,<br />
Rostand, Cervantes, Molière, Goethe sotto l’abile<br />
direzione artistica e regia di Gianlorenzo Brambilla,<br />
capace di far convivere e rendere al meglio<br />
attori professionisti e amatoriali. Il cast de “La<br />
Bisbetica domata” è composto da Dafne Niglio e<br />
Mino Manni, nei ruoli dei protagonisti Caterina<br />
e Petruccio, affiancati da altri nomi noti che da<br />
tempo collaborano con il Teatro, più una selezione<br />
di nuovi volti. Lo scorso anno è stata introdotta a<br />
Teatro un’importante innovazione: una postazione<br />
sperimentale di traduttori simultanei, installata con<br />
l’intento di estendere gradualmente il sistema a<br />
tutta la platea. «Un segno importante di attenzione<br />
verso il pubblico internazionale che frequenta con<br />
sempre maggiore assiduità e interesse le stagioni<br />
estive del nostro storico Teatro - spiega la Presidente<br />
dell’Accademia dei Licini, Luisa Rovida De<br />
Sanctis - In prospettiva, il Licinium sarà quindi<br />
in grado di ampliare la propria offerta non solo in<br />
termini di ‘eccellenza’ artistica, - continua Rovida -<br />
ma anche di modernità e tecnologia per lo sviluppo<br />
di un turismo culturale sempre più esigente e<br />
‘intelligente’, che troverà nelle celebrazioni di Expo<br />
2015 uno dei suoi più alti punti di espressione».<br />
L’Accademia ha confermato per il terzo anno<br />
consecutivo la partnership editoriale con <strong>Monza</strong><br />
<strong>Club</strong> per la comunicazione della stagione teatrale,<br />
rafforzando così il rapporto costruito fino ad oggi<br />
con i lettori della testata.<br />
Per ulteriori informazioni, visitare il sito<br />
www.licinium.it oppure scrivere a<br />
info@accademiadeilicini.it<br />
Nelle foto da sinistra,<br />
Gianlorenzo Brambilla<br />
e Luisa Rovida De Sanctis<br />
N.55<br />
103<br />
CM
PASSIONI<br />
PASSIONI<br />
Motoring Art<br />
Fermo<br />
immagine<br />
sulla velocità<br />
Arte e motori, dinamismo<br />
e natura si uniscono in opere<br />
che colgono l’istante trasmettendo<br />
il brivido delle corse<br />
di Chiara Bramati<br />
Milanese di nascita, ma con il cuore<br />
a <strong>Monza</strong>, Andrea Del Pesco<br />
coltiva da sempre una passione:<br />
l’Autodromo. Un amore che si accompagna a<br />
quello per i motori (a due o a quattro ruote),<br />
coltivato fin da piccolo durante le innumerevoli<br />
visite allo storico circuito. Proprio da questo<br />
precoce feeling è nata la sua arte. Già note<br />
negli ambienti specializzati, oggi le opere di<br />
Del Pesco assumono un valore aggiunto nella<br />
città briantea: suo è infatti il dipinto impresso<br />
sul Manifesto dei Giovani per il Gran Premio<br />
d’Italia a <strong>Monza</strong>, promosso dal Gruppo<br />
Giovani del Pdl, allo scopo di mantenere<br />
sempre alta l’attenzione verso l’evento simbolo<br />
della città nel mondo.<br />
La sua tecnica si chiama Motoring Art: in<br />
cosa consiste?<br />
«È un genere che si è sviluppato<br />
principalmente nel mondo anglosassone, negli<br />
Stati Uniti e in Sud America. In Italia è poco<br />
conosciuto. Io ed altri artisti connazionali<br />
stiamo cercando di promuovere questo tipo di<br />
soggetto e devo dire che, in parte, ci stiamo<br />
riuscendo; principalmente si tratta della<br />
rappresentazione di soggetti legati al mondo<br />
sportivo automobilistico d’epoca e moderno,<br />
interpretati in chiave diversa e rappresentati sia<br />
staticamente, che in movimento. Ogni artista,<br />
chiaramente, la interpreta con i suoi occhi».<br />
È nata prima la passione per i motori o<br />
quella per l’arte pittorica?<br />
«Sono cresciute insieme. Quando ero<br />
ragazzino, parallelamente a un’assidua<br />
frequentazione dell’Autodromo di <strong>Monza</strong>, in<br />
compagnia di uno zio molto appassionato che<br />
mi portava a vedere durante l’anno le molte<br />
gare in programma, non solo la Formula 1.<br />
Ho sempre avuto la passione per il disegno,<br />
sfociata prima negli studi al Liceo artistico e<br />
poi nella frequentazione dell’Accademia delle<br />
Belle Arti di Brera. La metà degli Anni 90 è<br />
stato il periodo di svolta perché, oltre a seguire<br />
le auto da corsa, vedere le gare e frequentare<br />
l’Accademia, sono entrato in contatto con una<br />
galleria d’arte di Milano interessata a questo<br />
genere e la mia passione si è trasformata in<br />
attività professionale».<br />
Frequentando l’ambiente delle corse le sarà<br />
capitato di incontrare parecchi personaggi<br />
di rilievo: chi ricorda in modo particolare?<br />
«Fra tutti mi ha colpito Michael Schumacher,<br />
non tanto per la fama di quel periodo ma<br />
perché, nonostante fosse stato dipinto negli<br />
anni come una persona fredda, quando lo<br />
incontrai mi sembrò molto “umano”. A<br />
volte, quello che traspare all’esterno non è<br />
lo specchio fedele della realtà. In occasione<br />
dell’incontro, essendo un suo grande tifoso, ero<br />
molto nervoso: infatti lui parlava in inglese e<br />
mi scusai del fatto che non conoscessi la lingua<br />
in maniera fluente; così lui mi rispose: “vedrai<br />
che lo saprai parlare bene quando io saprò<br />
parlare bene l’italiano!”».<br />
Ci sono sue opere regalate o comprate da<br />
personaggi famosi?<br />
«Due dei miei lavori sono a casa di Eddie<br />
Irvine. Di questi, uno è un suo ritratto<br />
con altri due amici ed è stato un regalo di<br />
compleanno che ho creato ad hoc: li ho dipinti<br />
con l’abbigliamento dei tre moschettieri. Un<br />
altro lavoro si trova in casa del pilota di moto<br />
Roberto Locatelli».<br />
Come è avvenuto l’incontro con i promotori<br />
del “ Manifesto dei Giovani per il Gran ><br />
In apertura l’Alfa Romeo<br />
ritratta sul manifesto<br />
dei giovani del Pdl<br />
di <strong>Monza</strong> e sotto<br />
un’Harley Davidson<br />
Knucklehead del 1946<br />
104 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 105
PASSIONI<br />
106 N.55<br />
CM<br />
Andrea Del Pesco<br />
nel suo studio<br />
e, a fianco, il quadro<br />
“Taxi Castello<br />
Sforzesco Milano”<br />
Premio d’Italia a <strong>Monza</strong>”?<br />
«Avevano visto un articolo dedicato ad una<br />
mia mostra al Bar Carducci di <strong>Monza</strong>, durante<br />
il Gran Premio d’Italia dello scorso anno. Così<br />
in primavera mi hanno contattato e chiesto di<br />
utilizzare i miei dipinti per le loro iniziative».<br />
Come ha scelto l’opera per il manifesto?<br />
«È stata scelta da loro. Rappresenta un’Alfa<br />
Romeo, intitolata “Eroi degli Anni 70”, ritratta<br />
in movimento mentre sfreccia su un rettilineo<br />
circondato da alberi: una caratteristica, quella<br />
dei filari di verde a bordo pista, tipica del<br />
circuito monzese».<br />
Da appassionato di motori, cosa significa per<br />
lei il Gran Premio di <strong>Monza</strong>?<br />
«Mi piace l’alone di mistero che ruota intorno<br />
alla pista. Mi ha sempre colpito: quando ci<br />
si trova nei boschi del Parco, si comincia<br />
a sentire il rombo dei motori e l’odore del<br />
carburante, la pista sembra un obiettivo lontano<br />
da raggiungere, non un semplice circuito in<br />
mezzo ad un deserto, che si può vedere anche<br />
in lontananza. All’Autodromo bisogna arrivare<br />
per gradi; come una conquista da raggiungere<br />
passo dopo passo. Ha un fascino molto<br />
particolare, unico. A riguardo c’è un aneddoto<br />
che mi è rimasto impresso: ci fu un anno in<br />
cui dovettero interrompere una gara perché<br />
cadde un albero sulla pista. Mi colpì per l’idea<br />
di interazione tra la natura e la velocità che<br />
diventa realtà nell’Autodromo».<br />
Che idea si è fatto sul Gran Premio di<br />
Roma?<br />
«Posso capire gli interessi economici e di<br />
pubblico, legati alla voglia di portare le corse<br />
nelle città per rinvigorire l’interesse degli<br />
spettatori e per creare contesti scenografici<br />
particolari. In questo modo, però, si perderebbe<br />
nella qualità delle piste. Tracciati come <strong>Monza</strong><br />
sono storici e mettono maggiormente alla<br />
prova piloti e macchine rispetto ai circuiti<br />
cittadini che non hanno una valenza agonistica<br />
importante come <strong>Monza</strong>, oltre all’innegabile<br />
fascino storico e alla tradizione che non<br />
ammette paragoni».
PASSIONI<br />
Premio Azzeccagarbugli<br />
Il giallo è di casa<br />
in Brianza<br />
Lo scrittore friulano Tullio Avoledo è il presidente della giuria<br />
del concorso che coinvolge scrittori emergenti e non<br />
provenienti da tutta l’Italia<br />
di Laura Marinaro<br />
Nella vita “normale” lavora nell’ufficio<br />
legale di una banca di Pordenone, ma<br />
in quella “reale” fa lo scrittore. Tullio<br />
Avoledo, 53 anni, friulano, è il presidente della<br />
giuria che sceglierà i libri finalisti della sesta<br />
edizione del premio al romanzo poliziesco<br />
“Azzeccagarbugli” promosso dai Giovani di<br />
Confindustria Lecco e Provincia di Lecco.<br />
Un concorso divenuto importante per tutta<br />
la Brianza che, anche quest’anno, vedrà la<br />
proclamazione del vincitore a Villa Greppi,<br />
Monticello Brianza, durante la manifestazione<br />
“La passione per il delitto” il prossimo ottobre.<br />
Avoledo ha esordito nel 2003 con “L’elenco di<br />
Atlantide” (editore Sironi), con cui ha vinto il<br />
premio “Forte Village Montblanc - Scrittore<br />
emergente dell’anno”. A questo sono seguiti<br />
molti altri libri e premi fino al novembre 2009<br />
quando è uscito, per Einaudi, il romanzo<br />
“L’anno dei dodici inverni”, storia d’amore e<br />
viaggi nel tempo.<br />
In che modo è venuto a conoscenza di questo<br />
concorso?<br />
«Semplice, vi ho partecipato, l’anno scorso,<br />
arrivando a un pelo dall’entrare nella cinquina<br />
dei finalisti con il romanzo “L’ultimo giorno<br />
felice”. Peccato non avercela fatta. D’altra parte<br />
devo onestamente ammettere che il mio libro<br />
non rientrava del tutto nei canoni del giallo».<br />
generale, la qualità del romanzo poliziesco,<br />
noir, giallo o che dir si voglia italiano oggi?<br />
«Mentirei se dicessi che tutti, ma proprio tutti, i<br />
libri pervenuti sono buoni. Ma la qualità media,<br />
sinora, mi sembra senz’altro alta, con alcune<br />
punte di eccellenza, fra le quali sarà davvero<br />
difficile scegliere. Quanto alla qualità della<br />
produzione di gialli italiana, è da anni che si<br />
sente parlare della loro morte ma sinora sono<br />
stati annunci decisamente prematuri. Il giallo è<br />
vivo, eccome. Ed è forse l’unico genere capace<br />
di documentare la diversità e le particolarità<br />
territoriali e di testimoniare di un’epoca come<br />
la nostra, in cui la cronaca nera è diventata un<br />
sottofondo costante, quasi normale, delle nostre<br />
vite».<br />
Come è nata la sua passione per questo<br />
genere letterario?<br />
«Mia madre è sempre stata un’accanita<br />
divoratrice di gialli, per cui sin da piccolo<br />
i Gialli Mondadori sono stati una presenza<br />
costante in casa mia. Ho cominciato a leggerli a<br />
quattordici anni».<br />
Quanto la tv, con la sua esagerata produzione<br />
di fiction poliziesche e simili, inquina o<br />
esalta lo scritto?<br />
«Non guardo la tv, quindi non sono in grado di<br />
esprimere un giudizio».<br />
Qual è la qualità delle opere pervenute e, in<br />
Quali i suoi personaggi preferiti? ><br />
N.55<br />
CM 107
PASSIONI<br />
«I personaggi che mi sono rimasti nel cuore,<br />
incontrandoli tra le pagine dei gialli, sono Philip<br />
Marlowe, Toby Peters, Arkady Renko e Bernie<br />
Gunther. Li nomino senza citarne gli autori<br />
perché sono convinto che un grande personaggio<br />
viva di vita propria e che gli appassionati del<br />
genere li conoscano benissimo. Tranne forse<br />
l’ultimo, che è il protagonista dei romanzi di<br />
Philip Kerr, un autore inglese che purtroppo,<br />
nel nostro paese, non ha avuto il successo che<br />
merita. Di recente mi sono appassionato ai gialli<br />
sui generis scritti da Jasper Fforde, più vicini<br />
a Lewis Carroll che ad Agatha Christie. La sua<br />
protagonista, Thursday Next, vive in uno strano<br />
mondo in cui i personaggi letterari sono vivi<br />
e quindi a Thursday può succedere di dover<br />
indagare sul rapimento di Jane Eyre...».<br />
Tullio Avoledo,<br />
nella sua cittadina<br />
d’origine<br />
Cosa consiglia a chi vuole iniziare a scrivere<br />
un romanzo poliziesco?<br />
«Di seguire l’istinto e di non avere preconcetti.<br />
E di stare attenti, se possibile, a non commettere<br />
l’errore di un blasonatissimo autore americano,<br />
che nel suo nuovo romanzo ha fatto trovare<br />
al suo protagonista in cantina una pistola che<br />
all’inizio del romanzo stava in soffitta. La<br />
plausibilità è importante, in un giallo. Così come<br />
è importante non lasciare niente di irrisolto,<br />
alla fine del racconto tutto deve funzionare alla<br />
perfezione, come in uno di quei meravigliosi<br />
orologi artigianali “grand complication” che ti<br />
calcolano anche le fasi lunari e le maree».<br />
per azzardare giudizi. Diciamo che la Brianza<br />
presenta un tessuto geografico e umano<br />
estremamente variegato e un’economia ricca,<br />
per cui si presta a fornire ambientazioni originali<br />
per un noir. Penso all’Autodromo di <strong>Monza</strong>, ad<br />
esempio. Ci sono poi altre due location che ho<br />
già prenotato, idealmente, per un racconto giallo<br />
ancora da scrivere: Varenna, dove ci riuniremo<br />
a luglio per la nomina dei cinque finalisti, e la<br />
stazione di Arcore. Chissà cosa ne verrà fuori».<br />
108 N.55<br />
CM<br />
Cosa bisogna fare o avere per vincere un<br />
premio come questo?<br />
«Semplice: ottenere i voti della giuria tecnica<br />
e poi di quella popolare. A costo di rischiare<br />
il linciaggio da parte dei miei colleghi della<br />
giuria tecnica, confesso che, come autore, tengo<br />
più al voto della giuria popolare. Una volta, a<br />
un premio, il mio romanzo ha vinto, appunto,<br />
con i voti della giuria popolare, sovvertendo<br />
il giudizio di quella tecnica. Quando il<br />
presentatore, colto di sorpresa, ha chiesto a<br />
uno dei giurati popolari come mai avessero<br />
votato compatti per il mio libro, gli ha risposto<br />
“Oh, bella questa: ma perché è un bel libro!”.<br />
È stato il complimento più bello che abbia mai<br />
ricevuto».<br />
La Brianza ispira il noir?<br />
«Non conosco abbastanza questo territorio<br />
Quali sono i suoi progetti più importanti in<br />
questo momento?<br />
«Sto finendo di scrivere un tecnothriller (credo<br />
che la definizione migliore sia questa) a quattro<br />
mani con Davide “Boosta” Di Leo, il tastierista<br />
dei Subsonica. È un romanzo che ha nel suo<br />
Dna anche il giallo, ma non solo quello. È un<br />
ibrido in cui confluiscono cronaca, fantascienza,<br />
avventura, in un intreccio serrato che dovrebbe<br />
tenere il lettore incatenato alla pagina.<br />
È un esperimento. Viviamo in un tempo in cui<br />
i generi letterari si incrociano, producendo<br />
risultati a volte bizzarri, a volte decisamente<br />
interessanti. Speriamo che il nostro lavoro rientri<br />
in quest’ultima casistica.<br />
Il progetto più immediato, comunque, è riuscire<br />
a leggere in tempo tutti i 57 libri finalisti al<br />
premio Azzeccagarbugli. Un’impresa non da<br />
poco».
PASSIONI<br />
Mathilde Bonetti<br />
Vuoi ballare con me?<br />
Storia di una monzese d’adozione che unisce ballo, pattinaggio e animali,<br />
le passioni della sua vita, con l’amore per la scrittura<br />
di Laura Marinaro<br />
L’avevo lasciata a Milano, nel 1994 o giù<br />
di lì, quando, come me, voleva fare la<br />
giornalista. Un destino poco propizio per<br />
alcuni versi, ma fortunato per altri, ha portato<br />
entrambe a seguire strade imprevedibili, piene di<br />
sorprese e stimoli. L’ho ritrovata oggi a <strong>Monza</strong><br />
dove vive ormai da qualche anno e dove ha<br />
seguito Davide, il suo grande amore. E devo<br />
dire che gli anni trascorsi non l’hanno cambiata.<br />
Anzi. Mathilde Bonetti, 39 anni, campionessa<br />
di ballo da sala, pattinatrice, allevatrice della<br />
razza felina di Sacri di Birmania e, soprattutto,<br />
scrittrice, è rimasta la ragazza vulcanica e piena<br />
di vita che era quando voleva diventare una<br />
cronista. Basti solo pensare alle novità legate ai<br />
suoi ultimi progetti: il campionato nazionale di<br />
ballo da sala a fine maggio, l’uscita del primo<br />
libro “Il Cerbiatto senza nome” della serie “I<br />
diari di Martina” ed. Mondadori, con gli animali<br />
protagonisti e la prefazione di Licia Colò, gli<br />
altri romanzi in uscita per Piemme (Il Battello<br />
a Vapore) della serie “Tre stelle sul ghiaccio”,<br />
dedicata al pattinaggio artistico, e il suo romanzo<br />
preferito “Vuoi ballare con me?” appena uscito,<br />
edito da Piemme.<br />
giornalismo prima come free lance nel settore<br />
della bellezza e del fitness.<br />
Poi, lavorando in Mondadori, come traduttrice di<br />
libri per ragazzi, ho iniziato a proporre qualche<br />
mia idea.... e devo dire che era dura. Il mio<br />
primo libro l’ho pubblicato a 26 anni, ma era una<br />
raccolta di interviste a grandi inviati di guerra con<br />
una piccola casa editrice. Le proposte invece che<br />
feci a Mondadori Junior erano sugli animali, mio<br />
grande amore. E così il primo libro è stato una<br />
sorta di manuale sul mantenimento degli animali<br />
esotici, anche perché avevo un’iguana.... A quello<br />
ne seguirono altri e grande fortuna ebbero dei<br />
libri gadget in cui associavo alle foto di animali<br />
le frasi da dedicare in diverse occasioni».<br />
Un successo nato da un’idea alla fine semplice.<br />
Il suo exploit sicuramente è stato quello de “La<br />
gatta magica” edito da Piemme/Il Battello a<br />
vapore tre anni fa.<br />
«È vero, quel libro parla dei gatti, altra mia<br />
grande passione, e me lo ha ispirato la mia<br />
Birmana Fantàsia che poi mi ha regalato altri<br />
cuccioli e anche l’idea di allevare questi splendidi<br />
felini. A breve è in uscita il sequel della storia».<br />
Mathilde, come è arrivata a tutto questo?<br />
«Quando ci siamo lasciate mi sono dedicata al<br />
Contemporaneamente ai gatti, sono arrivati i<br />
pattini e la danza. Ci racconta come? ><br />
N.55<br />
CM 109
PASSIONI<br />
©Sandro Colli Vignarelli @ photo<br />
Mathilde Bonetti<br />
con il suo gatto Fantàsia.<br />
Nella pagina precedente<br />
la copertina di “Vuoi<br />
ballare con me?”<br />
(Ed. Piemme 2010,<br />
pag.160, euro 15.50)<br />
110 N.55<br />
CM<br />
«Beh, io non ho mai studiato danza, ma essendo<br />
molto sportiva ho deciso alcuni anni fa di<br />
darmi al pattinaggio. E un giorno allenandomi<br />
ho conosciuto un ragazzo che pattinava da 15<br />
anni: era bravissimo e bellissimo! È stato subito<br />
amore, almeno per me. Conoscendolo, poi, gli ho<br />
proposto di pattinare insieme e quindi ci siamo<br />
innamorati. Il ballo da sala è arrivato dopo perché<br />
avevo bisogno di impostazione per il pattinaggio.<br />
Un gioco che sta diventando serio dato che siamo<br />
arrivati a vincere i campionati regionali e ora<br />
andiamo ai nazionali».<br />
I gatti, la danza e il pattinaggio: qual è il fil<br />
rouge che unisce tutto?<br />
«Sicuramente la scrittura. Essendo una donna<br />
molto istintiva e sentimentale sento di dover<br />
scrivere tutto quello che vivo e che provo e di<br />
farlo vivere agli altri. Per questo è nata l’idea<br />
della serie “Tre amiche per tre paia di pattini” il<br />
cui primo volume è uscito il 30 marzo ed è già<br />
stato presentato a Bologna oltre che in diverse<br />
scuole di <strong>Monza</strong> e di Lecco. Gli altri due sono in<br />
arrivo. Stiamo già lavorando i prossimi tre per il<br />
2011!».<br />
Ma come fa a trovare il tempo per... vivere?<br />
«Quattro volte la settimana io e Davide, che di<br />
lavoro fa il consulente aziendale e l’informatico,<br />
ci alleniamo. Scrivo prevalentemente di notte.<br />
Ma, giuro, riesco a trovare il tempo ancora per<br />
uscire, andare a cinema, viaggiare e coccolare le<br />
persone che amo».<br />
Ha sempre vissuto a Milano, a parte una<br />
parentesi in America. Come si trova a <strong>Monza</strong>?<br />
«Adoro questa città, anche se non la conosco<br />
ancora a fondo, perché è tutto a misura d’uomo.<br />
E devo dire che ho un ottimo riscontro con i miei<br />
lavori. Credo ci rimarrò per molto».
FASHION<br />
Must have<br />
L’eredita ‘<br />
di Roberta<br />
di Camerino<br />
Un’icona della moda<br />
che ha saputo dare valore<br />
al marchio inteso<br />
come sinonimo di qualità<br />
di Francesca Barzaghi<br />
Quando iniziai a scrivere questa<br />
rubrica sulle borse-icone, più per<br />
diletto personale che per cullare i<br />
sogni delle nostre lettrici, non pensavo di<br />
partire dalle origini, spiegando il significato<br />
del termine it-bag, ma semplicemente<br />
analizzando, numero dopo numero, i modelli<br />
che detengono questo status.<br />
Solo ora mi accorgo del terribile errore nel<br />
quale sono caduta, solo ora che i telegiornali<br />
ci hanno informato della scomparsa di colei<br />
che ha creato il concetto di “icona” e solo<br />
ora che questo pezzo ha l’amaro sapore di un<br />
tardivo e postumo ringraziamento a chi, con<br />
sagacia e inventiva, ha per prima saputo dare<br />
valore al “marchio” come sinonimo di qualità<br />
e affidabilità e non come mero simbolo di<br />
potere economico.<br />
Se è vero che solo a partire dagli anni<br />
Novanta ha preso piede il concetto di “itbag”<br />
per differenziare dai migliaia di modelli<br />
esistenti sul mercato, dopo l’esplosione<br />
dei consumi di massa, una borsa icona, è<br />
assolutamente innegabile che fu proprio il<br />
brand Roberta di Camerino a realizzarne il<br />
primo esemplare.<br />
Giuliana Coen, vero nome della fondatrice<br />
del celebre brand , ha infatti rappresentato<br />
un punto di non ritorno nell’universo della<br />
moda femminile, dando vita a un processo<br />
virtuoso che permettesse alle case di moda di<br />
distinguersi nella vasta gamma dell’offerta<br />
della moda grazie a un particolare modello<br />
o per un semplice tratto distintivo. ><br />
N.55<br />
CM 111
FASHION<br />
FASHION<br />
sancendo nuove regole che ancora oggi sono<br />
imprescindibili.<br />
Una donna che, se nel 1956 aveva già<br />
vinto il Neiman Marcus Award, il premio<br />
più prestigioso sul fronte della moda<br />
paragonabile all’Oscar, nel 1979 il Compasso<br />
d’Oro come designer rivoluzionaria<br />
d’eccellenza e nel 1980 sbarcava a New York<br />
con una mostra personale a lei dedicata dal<br />
Whitney Museum, oggi, inspiegabilmente,<br />
non viene ricordata che da una manciata di<br />
vere e proprie addicted, da un piccolo stuolo<br />
di vere cultrici dello stile, dell’eleganza e<br />
della ricercatezza.<br />
Una ristretta cerchia di “amici” che sanno<br />
fare tesoro degli insegnamenti dei maestri<br />
del passato, che non si piegano ai falsi miti<br />
e che ancora sanno riconoscere il valore<br />
di pezzi unici, inconfondibili, il cui valore<br />
possa davvero essere “per sempre”. Un<br />
club ristretto di veri estimatori di cui, come<br />
<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong>, ci facciamo testimoni nel voler<br />
ricordare Giuliana Coen come uno dei veri<br />
pilastri dello stile e dell’eleganza italiana.<br />
Nella pagina precedente,<br />
lo storico modello<br />
Bagonghi firmato<br />
Roberta di Camerino.<br />
Sopra, una foto<br />
di archivio della signora<br />
Coen nello stabilimento<br />
di produzione<br />
112 N.55<br />
CM<br />
Bagonghi anni ‘50<br />
Un’intuizione geniale a al contempo<br />
estremamente banale che ha aperto un nuovo<br />
modo di comprare, più legato all’essenza che<br />
il marchio (o il modello) rappresenta che per<br />
la bellezza in sè dell’oggetto del desiderio.<br />
Era, infatti, il 1945 quando Giuliana,<br />
fondando la sua azienda veneziana con il<br />
nome di Roberta di Camerino, impone la<br />
sua presenza nel mondo della moda con<br />
un’idea antitradizionalista, con lo spirito<br />
dell’innovatrice e con la voglia di stravolgere<br />
le regole.<br />
Fu proprio lei a portare sul mercato degli<br />
esemplari unici di borse, che non potevano<br />
più essere definiti meri accessori, ma<br />
volevano elevarsi a veri e propri capi di<br />
vestiario. L’idea era dunque far uscire la<br />
borsetta dall’anonimato, dai cliché del “già<br />
visto”, e renderla speciale, inconfondibile e<br />
degna di attrarre sguardi e attenzioni: da qui<br />
le prime creazioni che, in meno di tre anni,<br />
fecero scalpore e sancirono definitivamente<br />
l’avvio a una nuova epoca.<br />
Le borse di Giuliana erano infatti pezzi<br />
inconfondibili, frutto della maestria<br />
artigianale veneta e dell’utilizzo di pellami<br />
pregiati e di velluti sovrapposti in un turbinio<br />
di colori a contrasto. Modelli storici come<br />
la Bagonghi, idolatrata a partire dal 1956, o<br />
come la Caravel, ancora un must per donne<br />
del calibro di Madonna, nel tempo divennero<br />
ispirazione per Gucci, che ne copiò l’idea del<br />
pendente, una semplice iniziale R in metallo<br />
trasformata in G, o da Bottega Veneta, che<br />
fece propria la tecnica del pellame intrecciato<br />
lanciato da Giuliana.<br />
A distanza di quasi sessant’anni, è<br />
emozionante pensare come una semplice<br />
donna, con il proprio talento e senza<br />
timore di andare controcorrente, abbia<br />
influito così profondamente sulla storia<br />
delle grandi maison, oltre che sul costume,<br />
Sopra, la borsa Bignè,<br />
la versione più futuristica<br />
del modello Bagonghi.<br />
Sotto, il celebre modello<br />
Trompe l’oeil rivisto<br />
dal nuovo direttore<br />
creativo<br />
N.55<br />
CM 113
FASHION<br />
Le It bags di Roberta di camerino<br />
BAGONGHI.<br />
Questa è senza dubbio la borsa che ha permesso anche all’Italia di avere il suo primo pezzo cult nell’Olimpo delle it bags.<br />
La Bagonghi fu la prima borsa realizzata in velluto “soprarizzo”, precedentemente usato esclusivamente per realizzare i<br />
paramenti del Vaticano, e la sua forma, che sembra un richiamo al bauletto da medico, ne ha ispirato il nome: Giuliana infatti<br />
disse che le ricordava il nano cavallerizzo un po’ tozzo, il Bagonghi appunto, che tanto l’aveva divertita da piccola.<br />
È uno dei modelli più famosi e riconoscibili da cinquant’anni a questa parte, anche se non ha avuto la stessa forza commerciale<br />
che ha invece spinto la Kelly di Hermes o la Speedy di Vuitton, rendendola di fatto un esemplare davvero stimato e apprezzato<br />
per la sua bellezza e non perchè un fenomeno di massa.<br />
La sua fortuna universale la si deve alla sua prima apparizione pubblica, al braccio di Grace Kelly nel 1959 mentre era in<br />
visita ufficiale a Roma: una sola foto, comparsa sull’Europeo, fece fare alla Bagonghi il giro del mondo, elevandola a “borsa<br />
della principessa”.<br />
CARAVEL - CARAVEL V<br />
Altro modello celebre di RdC, che ancora oggi si attesta nelle classifiche delle borse più ricercate del pianeta.<br />
Gli elementi chiave che la contraddistinguono sono la forma a trapezio e la classica apertura a scatto, la presenza delle R<br />
metalliche come pendenti laterali e l’utilizzo dei velluti a contrasto. La Caravel V si differenzia per la particolare lavorazione<br />
dei tessuti, attraverso cui si forma l’immagine della V che taglia trasversalmente tutta la borsa. Altro particolare inconfondibile<br />
della collezione Camerino, è la presenza di fibbie disegnate o realizzate con impunture.<br />
BIGNÈ<br />
È la vera e propria “doctor bag” rivisitata in chiave luxory. Dalla forma arrotondata, è diventata una vera e propria borsa di<br />
culto, come anche testimoniato da un articolo del Times che ne celebrò, nel 2008, lo status di it bag italiana.<br />
È senza dubbio il modello più rivisitato, in termini di varianti di dimensioni e di tessuti, sia dalla stessa Roberta di Camerino<br />
che da altri designers che a essa si sono ispirati per le proprie collezioni.<br />
La Signora Coen nello stabilimento di produzione<br />
114 N.55<br />
CM
CONSULENTE ASSICURATIVO<br />
Come scongiurare<br />
gli imprevisti della vacanza<br />
Un occhio di riguardo alle polizze assicurative anche durante il periodo<br />
estivo, può aiutarci per vivere al meglio il nostro momento di relax<br />
a cura di Vittorio Massardi<br />
Garantirsi la piena tranquillità, prima di intraprendere un<br />
viaggio, sia tramite un tour operator, sia come turista “fai<br />
da te”, è una cosa importantissima oltreché saggia.<br />
Dotarsi dell’assicurazione che va a coprire gli eventuali imprevisti<br />
del viaggio è oramai prassi comune per tutti i turisti e viaggiatori<br />
– siano essi giovani, famiglie, coppie o single - che si rechino<br />
lontano da casa per motivi di lavoro, di studio oppure di piacere.<br />
Sempre più spesso, infatti, vengono richieste integrazioni sulle<br />
formule standard, denominate “Travel Basic”,<br />
con altre polizze assicurative che vanno ad<br />
ampliare l’offerta di servizi necessari in caso di<br />
brutte sorprese durante il viaggio. Il problema<br />
assicurativo è uno dei più sentiti da parte<br />
dell’utente al momento della prenotazione<br />
della propria vacanza. Ad oggi, la maggior<br />
parte dei pacchetti turistici prevede l’obbligo<br />
di sottoscrizione della polizza contro le spese<br />
di annullamento viaggio e sempre più spesso<br />
questa è incorporata nella quota di iscrizione al<br />
viaggio stesso. Qualora questo obbligo non sia<br />
espressamente previsto, il consiglio è quello di<br />
informarsi sempre riguardo la sottoscrizione di<br />
una polizza integrativa. Le coperture previste<br />
dalle polizze contro l’annullamento possono<br />
variare a seconda della compagnia assicurativa; la garanzia che<br />
tutte le società danno ai propri clienti è comunque quella del<br />
rimborso del corrispettivo di recesso (penale) per annullamento del<br />
viaggio causato da malattia o infortunio del viaggiatore assicurato<br />
o del compagno di viaggio e dei loro parenti più prossimi. Altre<br />
coperture, più o meno variabili a seconda della società assicurativa,<br />
possono invece riguardare l’impossibilità di partecipare al viaggio<br />
per un guasto e/o un incidente al proprio mezzo di trasporto<br />
(che impedisca di raggiungere il luogo di partenza), oppure un<br />
impedimento dovuto a una sopraggiunta convocazione della<br />
Pubblica Autorità o all’impossibilità di usufruire delle ferie già<br />
pianificate (magari a seguito di assunzione o licenziamento). Altra<br />
casistica prevista potrebbe riguardare l’impossibilità a intraprendere<br />
il viaggio a seguito della variazione della data della sessione<br />
di esami scolastici o di abilitazione all’esercizio dell’attività<br />
professionale, di partecipazione a un concorso pubblico etc. In ogni<br />
caso, detta impossibilità va immediatamente comunicato al tour<br />
operator, via email o telefonicamente, almeno<br />
24 ore prima della partenza. Ricordate che<br />
in caso di No Show (mancata presentazione<br />
nel luogo e nell’orario previsto dal foglio<br />
di convocazione al viaggio senza aver<br />
precedentemente avvisato il tour operator del<br />
vostro annullamento) le coperture assicurative<br />
decadono automaticamente. La vostra agenzia si<br />
occuperà dell’intermediazione per la denuncia<br />
all’assicurazione. Fate attenzione anche qui<br />
alla tempistica, espressamente indicata nella<br />
polizza che, in genere, vincola l’apertura della<br />
pratica di rimborso alla comunicazione nei<br />
giorni immediatamente successivi al verificarsi<br />
del fatto che ha determinato l’annullamento.<br />
Mettete a disposizione dell’agenzia la<br />
documentazione richiesta per l’apertura della pratica di rimborso<br />
(certificazioni dell’impedimento, dati anagrafici, contratto di<br />
iscrizione al viaggio, estratto conto del viaggio e della penale<br />
emesso dal tour operator, coordinate bancarie e quant’altro vi<br />
venga richiesto). Può quindi valere la pena di sottoscrive la polizza,<br />
soprattutto nel caso di prenotazioni molto anticipate rispetto alla<br />
data di partenza. La polizza può invece risultare un inutile costo<br />
per un viaggio last minute, quando le possibilità di annullamento<br />
si riducono notevolmente.<br />
Vittorio Massardi<br />
Ha iniziato l’attività assicurativa nel 1968 come agente di città della Toro Assicurazioni. Nel 1980 passa<br />
al brokeraggio assicurativo entrando come partner in una società del Gruppo GPA. Dal 1995 è partner ed<br />
amministratore delegato della GPG, gruppo Puricelli & Ghezzi.<br />
Gruppo Puricelli & Ghezzi - Via Camperio, 9 - 20123 - Milano<br />
Tel. 02 30322700 - Fax. 02 30322722 - www.gpg-broker.it<br />
N.55<br />
CM 115
CONSULENTE DEL LAVORO<br />
CONSULENTE LEGALE<br />
La retribuzione chilometro<br />
dopo chilometro<br />
Le ore di viaggio per trasferte sono da considerarsi orario di lavoro<br />
sempre o solo nel caso siano necessarie per l’ attività lavorativa?<br />
a cura dello Studio Leoni<br />
Il fallimento per le società<br />
trasferite all’estero<br />
Spetta al giudice italiano decidere sul fallimento delle ditte situate<br />
in altri Paesi al solo scopo di evadere le imposte<br />
a cura di Paolo Broggi<br />
Come noto l’art. 1, comma 2 lett. a) del D. Lgs. n. 66/2003,<br />
riprendendo quanto disposto dalla direttiva 1993/104/CE,<br />
definisce l’orario di lavoro come «qualsiasi periodo in cui<br />
il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e<br />
nell’esercizio della sua attività o delle sue funzioni». I criteri che<br />
definiscono l’orario di lavoro consistono non solo nella presenza<br />
al lavoro del lavoratore ma anche nella sua messa a disposizione<br />
nei confronti del datore di lavoro nonché<br />
nell’essere nell’esercizio della sua attività o<br />
delle sue funzioni. Come si evince chiaramente<br />
dalla congiunzione “e” del dettato legislativo,<br />
tutti i criteri indicati devono coesistere al<br />
fine della riconduzione della prestazione<br />
lavorativa nella nozione di orario di lavoro.<br />
La definizione dettata dall’art. 1, comma<br />
2, del D. Lgs. n. 66/2003 ha notevolmente<br />
dilatato il concetto di orario lavoro rispetto<br />
alla previgente disciplina contenuta negli artt.<br />
1 e 3 del R.D.L. n. 692/1923 che si riferiva<br />
al concetto di lavoro effettivo quale «lavoro<br />
che richieda una applicazione assidua e<br />
continuativa», estendendone la nozione a<br />
tutte quelle attività che presuppongono una<br />
“messa a disposizione” a favore del datore di lavoro. In tal senso,<br />
la circolare n. 8/2005 di questo Ministero afferma che «l’attuale<br />
formulazione ha una accezione certamente più ampia, così come<br />
ha chiarito la stessa Corte di Giustizia Europea, che ha ritenuto<br />
compresi nell’orario di lavoro i periodi in cui i lavoratori sono<br />
obbligati ad essere fisicamente presenti sul luogo indicato dai<br />
datori di lavoro e a tenervisi a disposizione di quest’ultimo per<br />
poter fornire immediatamente la loro opera in caso di necessità».<br />
Tuttavia, nonostante l’estensione del concetto di orario di lavoro,<br />
permane la problematica della computabilità del tempo di viaggio<br />
per trasferta nell’attività lavorativa poiché l’art. 8 del D. Lgs. n.<br />
66/2003 ha confermato l’esclusione dall’orario di lavoro del tempo<br />
impiegato per recarsi al lavoro, così come previsto all’art. 5 del<br />
R.D. n. 1955/1923 e dall’art. 4 del R.D. n. 1956/1923, stabilendo<br />
che tale periodo di tempo non è retribuibile e non può essere<br />
computato nell’orario di lavoro. Pertanto il tempo impiegato dal<br />
lavoratore per raggiungere la sede di lavoro durante la trasferta non<br />
costituisce esplicazione dell’attività lavorativa<br />
ed il disagio che deriva al lavoratore è assorbito<br />
dall’indennità di trasferta. D’altro canto la<br />
giurisprudenza, seppure con riferimento alla<br />
nozione di orario di lavoro effettivo dettata<br />
dal R.D. n. 692/1923, ha negato costantemente<br />
che il tempo di viaggio in occasione della<br />
trasferta possa rientrare nell’esplicazione<br />
dell’attività lavorativa evidenziando che il<br />
disagio psicofisico e materiale del lavoratore<br />
viene compensato dall’indennità di trasferta.<br />
Più recentemente, con la sentenza n. 5701 del<br />
22 marzo 2004, la Cassazione ha affermato che<br />
«il tempo impiegato per raggiungere il posto<br />
di lavoro rientra nell’attività lavorativa vera<br />
e propria (con sommatoria al normale orario<br />
di lavoro), allorché sia funzionale rispetto alla prestazione. Tale<br />
requisito sussiste quando il dipendente, obbligato a presentarsi alla<br />
sede dell’impresa, sia inviato, di volta in volta, in varie località per<br />
svolgere la prestazione lavorativa». Tuttavia, sempre nella stessa<br />
sentenza, la giurisprudenza di legittimità ha precisato che «salvo<br />
diverse previsioni contrattuali, il tempo impiegato giornalmente<br />
per raggiungere la sede di lavoro durante il periodo della trasferta<br />
non può considerarsi come impiegato nell’esplicazione dell’attività<br />
lavorativa vera e propria, non facendo parte dell’orario di lavoro<br />
effettivo, e non si somma quindi al normale orario di lavoro».<br />
Nell’era della globalizzazione si è registrata una<br />
forte tendenza da parte degli imprenditori italiani a<br />
trasferire società all’estero, e ciò sia per la necessità di<br />
internazionalizzare i propri prodotti che per le migliori condizioni<br />
produttive, ed in alcuni casi - meno virtuosi - anche per sfuggire<br />
ai creditori.<br />
Secondo una recentissima sentenza della Corte di Cassazione a<br />
Sezioni Unite (nr.8426- depositata il 09/04/2010) è stato sancito<br />
il principio secondo il quale : «In tema di fallimento, sussiste la<br />
giurisdizione del giudice italiano nel caso di trasferimento della<br />
sede legale all’estero della società prima della presentazione e/o<br />
del deposito della istanza di fallimento, qualora tale trasferimento<br />
risulti fittizio».<br />
In via generale ai sensi dell’art. 9 della la Legge Fallimentare<br />
(R.D. 16/03/1942, n. 267) Il fallimento è dichiarato dal tribunale<br />
del luogo dove l’imprenditore ha la sede principale dell’impresa,<br />
ove per sede principale si intende il centro dell’attività direttiva,<br />
amministrativa ed organizzativa. Nel caso in esame gli Ermellini<br />
hanno rigettando il ricorso dispiegato da un imprenditore<br />
contro il provvedimento con cui la Corte d’appello di Roma<br />
aveva dichiarato il fallimento di una Srl, nonostante la società<br />
avesse la sede all’estero, nella fattispecie in Romania. I legali<br />
della ricorrente nel giudizio di merito avevano eccepito il<br />
difetto di giurisdizione del giudice italiano in conseguenza<br />
proprio dell’avvenuto trasferimento della sede della Società<br />
dall’Italia alla Romania. Nel giudizio di primo grado i giudici<br />
avevano rilevato che il trasferimento della sede era fittizio in<br />
quanto determinato da ragioni puramente fiscali. Circostanze<br />
queste ultime confermate dalle medesime dichiarazioni rese<br />
dall’imprenditore, il quale aveva riconosciuto che: «… le cessioni<br />
di quote e le nomine degli amministratori erano false …» e che:<br />
«…gli amministratori stranieri trovati erano dei prestanome ai<br />
quali erano stati pagati dei soldi per sottoscrivere gli atti …».<br />
Infatti, essendo mancato il trasferimento all’estero della società,<br />
- si legge nelle motivazioni della Sentenza della Cassazione<br />
- considerato motivatamente falso nella sentenza del giudizio<br />
di merito, è ovvio che, ove esso fosse stato effettivo, avrebbe<br />
comportato la giurisdizione del giudice rumeno (ai sensi dell’art.<br />
3, comma 1 del Regolamento CE del Consiglio del 29 maggio<br />
2000), tuttavia inapplicabile nel caso di in esame, per cui la<br />
Corte di merito ha coerentemente rigettato l’eccezione di difetto<br />
di giurisdizione del giudice italiano. Gli Ermellini, che hanno<br />
accolto l’impostazione dei giudici di merito, hanno affermato<br />
che, avendo la società sede in Romania solo fittiziamente,<br />
sussiste la giurisdizione dell’Italia poiché è stato comprovato<br />
che il trasferimento della sede aveva il particolare e unico scopo<br />
di eludere il fisco italiano; nella fattispecie hanno ritenuto fittizio<br />
il trasferimento, in quanto destinato solo a ridurre gli oneri fiscali,<br />
essendo – nella realtà - rimasto in Italia il centro degli interessi e<br />
l’attività dell’impresa. Le Sezioni Unite della Cassazione si erano<br />
già espresse in passato in merito, in particolare in un caso analogo<br />
era stato sancito il principio secondo il quale: «…se anteriormente<br />
alla presentazione dell’istanza di fallimento, la società abbia<br />
trasferito all’estero la propria sede legale, e tale trasferimento<br />
appaia fittizio, non avendo ad esso fatto seguito l’esercizio di<br />
attività economica nella nuova sede, né lo spostamento presso<br />
di essa del centro dell’attività direttiva, amministrativa ed<br />
organizzativa dell’impresa, permane la giurisdizione del giudice<br />
italiano a dichiarare il fallimento». Principio affermato dalla<br />
Cassazione Civile a Sezioni Unite nr.11398 del 18/05/2009, in<br />
riferimento ad un caso in cui la società, già avente sede in Italia,<br />
aveva trasferito la propria sede legale in Spagna nell’imminenza<br />
della presentazione dell’istanza di fallimento, quando la<br />
situazione d’insolvenza era già ampiamente in atto, senza che<br />
tale trasferimento trovasse riscontro nell’iscrizione nel registro<br />
delle imprese dello stato estero.<br />
Eugenio Leoni<br />
Consulente del lavoro, esperto in materie sindacali e rapporti con gli enti pubblici, case editrici, società<br />
sportive e dello spettacolo. È titolare dello Studio Leoni, attività con 30 dipendenti e 10000 paghe mensili<br />
elaborate.<br />
Studio Leoni - Via Statuto, 4 - 20121 - Milano<br />
Tel. 02 36573500 - Fax. 02 62910074 - info@studioleoni.it - www.studioleoni.it<br />
Avv. Paolo Broggi<br />
Avvocato civilista del Foro di Milano. Si occupa prevalentemente di diritto civile, commerciale e di problematiche<br />
legate al diritto di famiglia.<br />
116 N.55<br />
CM<br />
M C 117<br />
N.55
TEMPO LIBERO<br />
TEMPO LIBERO<br />
a cura di Arianna Giovenzana<br />
TEMPO LIBERO<br />
BarrioBarracuda:<br />
Via Boccaccio, 5<br />
<strong>Monza</strong> T. 348/8127979<br />
www.barracudalab.com<br />
Gallerie Commerciali<br />
Italia SpA:<br />
Via Lario, 17 <strong>Monza</strong><br />
T. 02/61291763 www.<br />
monza.gallerieauchan.it<br />
Saint Georges Premier:<br />
Viale Vedano, 7<br />
Parco Reale di <strong>Monza</strong><br />
T. 039/320600<br />
www.saintgeorges.it<br />
Stainless Products S.r.l.:<br />
Viale delle industrie, 9<br />
20040 Cambiago (MI)<br />
T. 02/959499640<br />
MONZACLUB Anno VIII - n.55 Giugno 2010<br />
www.stainlessproducts.it<br />
WHAT’S ON<br />
Aimb: Viale Francesco<br />
Petrarca, 10 - <strong>Monza</strong><br />
T. 039/36381- www.aimb.it<br />
Associazione italiana<br />
della rosa - Roseto<br />
“Niso Fumagalli”:<br />
Villa Reale <strong>Monza</strong><br />
T. 039/320994<br />
www.airosa.it<br />
Associazione Volontari<br />
Italiani Sangue:<br />
Via Marsala, 5 <strong>Monza</strong><br />
T. 039/2301670<br />
Autodromo Nazionale<br />
<strong>Monza</strong>: Via Vedano, 5<br />
<strong>Monza</strong> - T. 039/24821<br />
www.monzanet.it<br />
Camera di Commercio<br />
di <strong>Monza</strong> e Brianza:<br />
Piazza Cambiaghi, 9<br />
<strong>Monza</strong> – T. 039/28071<br />
www.mb.camcom.it<br />
Comune di Brugherio:<br />
P.zza C. Battisti, 1<br />
20047 Brugherio (MB )<br />
T. 039/28931<br />
www.comune.brugherio.<br />
mb.it<br />
Comune di <strong>Monza</strong>:<br />
Piazza Trento e Trieste<br />
<strong>Monza</strong> – T. 039/2372111<br />
www.comune.monza.mi.it<br />
Ente Nazionale<br />
Protezione Animali:<br />
Via Lecco, 164 - Mon-<br />
Mensile di attualità, cultura e politica di <strong>Monza</strong> e Brianza Anno VIII - n.55 Giugno 2010 - Euro 5<br />
MONZACLUB<br />
La rivista della nuova Provincia<br />
CARLO CRIVELLI<br />
Ambiente<br />
e mercato?<br />
Si può fare<br />
FOCUS<br />
La Brianza:<br />
equa e solidale<br />
WHAT’S ON<br />
L’impresa in rosa<br />
batte le crisi<br />
MONZA YOUNG<br />
Federico Romani<br />
I giovani...in pista<br />
EVENTI<br />
Andrea Del Pesco<br />
L’arte viaggia veloce<br />
n. 55<br />
za T. 039/388304<br />
www.enpamonza.it<br />
Essence Space:<br />
Via Mosè Bianchi, 14<br />
<strong>Monza</strong> – T. 039/2312403<br />
Vicolo della chiesa/<br />
Piazza concordia, 8 14<br />
20038 Seregno (MB)<br />
T. 0362/327267<br />
www.essencespace.it<br />
Fondazione delle<br />
comunità di <strong>Monza</strong> e<br />
Brianza onlus:<br />
Via A.Pennati, 10<br />
<strong>Monza</strong> – T. 039/3900942<br />
www.fondazionemonzabrianza.org<br />
Fondazione Orchestra<br />
Sinfonica e Coro<br />
Sinfonico di Milano<br />
Giuseppe Verdi:<br />
C.so San Gottardo, 39<br />
20136 Milano<br />
www.laverdi.org<br />
Teatro Licinium:<br />
Via Crotto Rosa – 22036<br />
Erba (CO)<br />
www.licinium.it<br />
The International Association<br />
of Lions <strong>Club</strong>s:<br />
www.lions108ib1.it<br />
Provincia di <strong>Monza</strong> e<br />
Brianza:<br />
Piazza Diaz, 1 – <strong>Monza</strong><br />
T. 039/9756723<br />
www.provincia.mb.it<br />
IL CLUB DEI<br />
PROTAGONISTI<br />
Ac <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />
spa:<br />
Via ragazzi del 99, 14<br />
<strong>Monza</strong> – T. 039/2020308<br />
www.acmonzabrianza.it<br />
Special Olimpics:<br />
www.monza2010.org<br />
Unione Società Sportive<br />
Monzesi:<br />
Via Passerini, 6 – <strong>Monza</strong><br />
T. 039/326294<br />
www.ussmmonza.it<br />
MONZA YOUNG<br />
Assessorato alle Politiche<br />
Giovanili e Pari<br />
Opportunità:<br />
Piazza Trento e Trieste -<br />
<strong>Monza</strong> - T. 039/2372544<br />
www.monzagiovani.it<br />
Leo Galleries:<br />
Via De Gradi, 10<br />
<strong>Monza</strong> T. 331/4143303<br />
www.leogalleries.com<br />
Luca Tommasi:<br />
Via Leonardo Da Vinci<br />
<strong>Monza</strong> T. 039/360006<br />
BRIANZA CLUB<br />
BB Trade:<br />
www.bbtrade.it<br />
Politecnico di Milano<br />
Bovisa:<br />
Via Durando, 10 – 20128<br />
Milano T.02/23997102<br />
www.polimi.it<br />
PASSIONI<br />
Andrea Del Pesco:<br />
www.andreadelpesco.it<br />
CONSULENTI<br />
Gruppo Puricelli &<br />
Ghezzi Srl:<br />
Via Camperio, 9<br />
20123 Milano<br />
T. 02/ 30322700<br />
www.gpg-broker.it<br />
Studio Leoni:<br />
Via Statuto, 4 - 20121<br />
Milano T. 02/36573500<br />
www.studioleoni.it<br />
SI PRECISA CHE<br />
Nel servizio del n. 54 di <strong>Monza</strong><br />
<strong>Club</strong>, a pagina 106/107,<br />
le immagini della 100 Km del<br />
Sahara sono state scattate<br />
dal fotografo Pierluigi Benini.<br />
Ci scusiamo per l’omissione<br />
con l’interessato e con i lettori.<br />
Nel n. 53 di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> a pagina<br />
52 abbiamo indicato l’architetto<br />
Matteo Thun come il<br />
creatore dei famosi angioletti.<br />
Ci scusiamo dell’errore, essendo<br />
invece copyright del<br />
fratello.<br />
giugno<br />
CONCOREZZO<br />
CARAVAGGIO:<br />
L’URLO E LA LUCE<br />
Una mostra per celebrare il quarto centenario<br />
della morte dello straordinario pittore,<br />
attraverso la riproduzione di 31 capolavori<br />
disposti in cinque stanze tematiche.<br />
T. 0546/656188<br />
www.itacaeventi.it<br />
BRUGHERIO<br />
BASTA CHE<br />
FUNZIONI<br />
Una commedia di<br />
intrighi sentimentali<br />
con la regia di<br />
Woody Allen all’interno<br />
della rassegna<br />
del grande cinema<br />
d’autore.<br />
T. 039/870181<br />
www.sangiuseppeonline.it<br />
MEDA<br />
1° CONCERTO JAZZ<br />
Per la terza stagione concertistica di<br />
Meda, organizzata da Accademici<br />
Jupiter, Corpo Musicale “La Cittadina”<br />
e Corpo Musicale “Santa Cecilia”,<br />
piazza Cavour farà da scenario ad uno<br />
spettacolo tutto jazz.<br />
T. 0362/396370<br />
www.comune.meda.mi.it<br />
LISSONE<br />
MUSICA<br />
IN VILLA,<br />
MUSICA<br />
IN PIAZZA,<br />
MUSICA<br />
NEI CORTILI<br />
Il corpo bandistico<br />
S.Cecilia protagonista<br />
di uno dei concerti delle<br />
bande musicali della Brianza<br />
che con la loro bravura<br />
mantengono viva la tradizione di<br />
musica popolare.<br />
www.bandascecilialissone.it<br />
MONZA<br />
GUINNES DEI RECORD<br />
Il Moto <strong>Club</strong> <strong>Monza</strong> organizza un tentativo<br />
di record all’Autodromo Nazionale <strong>Monza</strong>;<br />
l’obiettivo sarà quello di riunire più di mille<br />
moto contemporaneamente.<br />
T. 039/325103<br />
www.motoclubmonza.it<br />
MONZA<br />
IL ROMANTICISMO IN<br />
PITTURA E MUSICA<br />
Al Teatrino della Villa Reale, in occasione<br />
della mostra Paesaggi dell’ 800 a Villa<br />
Reale, due artisti si esibiscono in una<br />
performance intorno all’opera.<br />
T. 02/43353522<br />
VIMERCATE<br />
SPEAKERS’ CORNER<br />
La Biblioteca Civica si trasforma in un angolo<br />
di scambio di idee; per l’edizione 2010 i<br />
protagonisti scelti sono autori del vimercatese:<br />
Paola Cereda , Simona Ghezzi e Annamaria<br />
Pagnoni che saranno intervistate da Anna<br />
Prada.<br />
T. 039/6659281<br />
www.sbv.mi.it<br />
BURAGO DI MOLGORA<br />
CAPITAN BRIANZA E<br />
IL DESTINO DI DONNA<br />
GIOVANNA<br />
L’associazione M’Arte<br />
Micro’ presenta uno<br />
spettacolo scritto ed<br />
interpretato da Davide<br />
Colavini, ambientato<br />
nella terra troppo<br />
dedita, alle volte, al<br />
solo scopo lavorativo.<br />
T. 335/8410807<br />
www.myspace.com/<br />
davidecolavini<br />
118 N.55<br />
CM<br />
N.55<br />
CM 119
TEMPO LIBERO<br />
OROSCOPO<br />
di Antoninus<br />
ARIETE - 21 Marzo - 20 Aprile<br />
Durante questo mese sarete caratterizzati da un forte<br />
spirito di indipendenza e da un senso di libertà, cercate<br />
però di non trascurare i consigli preziosi delle persone<br />
che vi sono vicine perché presto potrebbero rivelarsi più utili di quanto<br />
crediate. Vecchie conoscenze torneranno a bussare alla vostra porta e<br />
comincerà a farsi sentire un forte desiderio di realizzazione personale e<br />
di accettazione da parte degli altri, che vi porterà ad essere difficilmente<br />
compresi da chi vi ama.<br />
TORO - 21 Aprile - 20 Maggio<br />
L’inizio del mese sarà per voi un concentrato di risposte<br />
positive, specialmente nel campo sentimentale e degli<br />
affetti; mente e cuore saranno più che mai vicini. Vi<br />
sentirete pieni di energie e di buone intuizioni che vi favoriranno molto dal<br />
punto di vista degli affari. Siate pronti a cogliere tutte le buone occasioni<br />
che vi si presenteranno e a diffidare da quelle poco convincenti per non<br />
ricadere in errori già commessi in passato rovinando un momento che si<br />
prospetta essere decisamente fortunato.<br />
GEMELLI - 21 Maggio - 21 Giugno<br />
Nella parte centrale del mese una grande positività sarà<br />
la chiave del vostro successo e potrete vedere realizzati<br />
molti dei progetti che avevate in mente da tanto tempo.<br />
Approfittate di questa buona energia per creare situazione da poter<br />
sfruttare anche in futuro. Verso la fine di giugno potreste trovarvi a dover<br />
prendere decisioni importanti riguardo al futuro, non fatevi però sopraffare<br />
dall’ansia e dall’incertezza, ma ponderate ogni vostro comportamento e<br />
vedrete che tutto andrà a buon fine.<br />
CANCRO - 22 Giugno - 22 Luglio<br />
Inizia per voi un periodo durante il quale sarete<br />
decisamente vulnerabili, alla continua ricerca di<br />
manifestazione di affetto e di conferme da parte di<br />
persone più o meno vicine. Vi mostrerete lunatici e scostanti e sentirete<br />
la necessità di una maggiore stabilità nella vostra vita, ma dovrete stare<br />
attenti a non prendere degli abbagli che potrebbero rivelarsi tutt’altro<br />
che positivi. Date sfogo alla vostra creatività che potrebbe esservi<br />
d’aiuto per non cadere nella noia della routine quotidiana.<br />
LEONE - 23 Luglio - 23 Agosto<br />
Durante i primi giorni di giugno vi troverete a combattere<br />
con tutte le vostre forze per poter rendere concrete le idee<br />
che avete in testa, perché gli ostacoli da superare saranno<br />
molti specialmente per i nati della prima decade. Siate,<br />
però, tranquilli del fatto che, passato questo breve periodo, potrete tirare<br />
un respiro di sollievo e la buona sorte tornerà ad essere dalla vostra parte<br />
ed insieme a questa non tarderanno ad arrivare riconoscimenti per la<br />
forza di volontà e la nobiltà d’animo che avete dimostrato.<br />
BILANCIA - 23 Settembre - 22 Ottobre<br />
Inizia con giugno un momento di lenta ripresa rispetto al<br />
passato nel quale sarà opportuno non trascurare neanche<br />
il minimo dettaglio; abbiate un occhio di riguardo per la<br />
vostra salute, non trascuratela e non fatevi prendere dall’ansia e dalle<br />
preoccupazioni del lavoro. Cercate di evitare atteggiamenti troppo<br />
autoritari che verrebbero difficilmente capiti e attendete con pazienza<br />
la parte centrale del mese che potrebbe riservarvi delle piacevoli<br />
sorprese sia in ambito lavorativo che in quello amoroso.<br />
SCORPIONE - 23 Ottobre - 22 Novembre<br />
È arrivato il momento di tirare fuori tutta la forza e la<br />
tenacia che in più situazioni vi hanno aiutati; mettetevi<br />
in gioco e non abbiate paura di perdere perché anche<br />
ai migliori capita di cadere. Qualche momento di tensione renderà più<br />
difficili i rapporti in famiglia e per questo sarà necessaria una maggiore<br />
malleabilità e pazienza da parte vostra; lasciate che i buoni sentimenti<br />
dettati dal cuore abbiano, per questa volta, la meglio sulla razionalità<br />
che difficilmente vi abbandona.<br />
SAGITTARIO - 23 Novembre - 21 Dicembre<br />
Prestate attenzione ai nuovi progetti nei quali decidete<br />
di impegnarvi; un’eccessiva sicurezza in voi stessi<br />
potrebbe rivelarsi tanto positiva quanto dannosa e causa<br />
di situazioni di grande confusione. Investite le vostre risorse e i vostri<br />
mezzi economici solo in iniziative che ritenete davvero valide e non<br />
sottraetevi ai consigli di persone fidate. Numerose novità si faranno<br />
pian piano strada nella vostra vita ed è questo il momento giusto per<br />
creare basi certe sulle quali poter costruire.<br />
CAPRICORNO - 22 Dicembre - 20 Gennaio<br />
Durante il mese di giugno sarete quasi completamente<br />
proiettati verso il vostro lavoro e le ambizioni che avete<br />
a riguardo; state però attenti a non farvi sfuggire la<br />
situazione di mano perché potrebbero risentirne gli<br />
affetti. Cercate di non essere troppo esigenti e severi con voi stessi<br />
e godetevi i frutti del vostro costante impegno, concedendovi magari<br />
una piccola vacanza in compagnia delle persone care e che meritano<br />
più attenzione di quanta gliene state concedendo in questo momento.<br />
ACQUARIO - 21 Gennaio - 19 Febbraio<br />
Questo mese si prospetta piuttosto tranquillo per voi e<br />
finalmente potrete riprendere fiato dopo le fatiche degli<br />
ultimi mesi. È il periodo giusto per distrarvi e andare in cerca di qualche<br />
divertimento che per troppo tempo vi siete fatti mancare, non perdendo<br />
di vista le buone occasioni lavorative che arriveranno ad inizio giugno.<br />
Buone notizie anche per la vita sentimentale dove l’amore, grazie alla<br />
ritrovata serenità, avrà la meglio nel cuore di molti nati sotto il segno<br />
dell’acquario.<br />
120<br />
VERGINE - 24 Agosto - 22 Settembre<br />
È per voi questo un mese durante il quale vi<br />
contraddistinguerete per un forte atteggiamento critico<br />
ed una buona capacità di osservazione che potrebbero<br />
essere i giusti presupposti per non trascurare i progetti che sono stati<br />
da voi intrapresi nel passato. Sentirete il bisogno di alleati validi per<br />
uscire vittoriosi e con in mano i risultati sperati per questo momento.<br />
Cercate di incanalare tutte le vostre energie in ciò che più vi sta a cuore<br />
non dando per scontato l’amore di chi vi circonda.<br />
CM<br />
N.55<br />
PESCI - 20 Febbraio - 20 Marzo<br />
Fate attenzione alle persone che vi circondano e cercate<br />
di capire chi davvero vuole il vostro bene. Avete già<br />
avuto periodi sicuramente peggiori di questo in passato<br />
e siete riusciti comunque ad uscirne indenni, non dubitate perciò delle<br />
vostre potenzialità, ma impegnatevi ancora di più per portare a termine<br />
gli obiettivi che vi siete prefissati. Le certezze di cui avete bisogno non<br />
tarderanno ad arrivare e verso la fine di questo mese sarete nuovamente<br />
animati da un’energia positivissima.
PROGRAMMA GENERALE<br />
dal 28 Giugno al 4 Luglio tutti in pole position<br />
Lunedì 28/06/2010<br />
Ore 10.00 18.00 ________ Arrivo ed accredito Delegazioni presso l’Autodromo di <strong>Monza</strong><br />
Ore 18.00 ____________ Riunione Tecnica per tutte le discipline presso l’Autodromo<br />
Ore 21.00 ____________ Riunione dei Capi Delegazioni presso Sala Stampa dell’Autodromo<br />
Martedì 29/06/2010<br />
Ore 9.30 13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />
Ore 14.00 17.00 ________ Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />
Ore 15.00 17.00 ________ Convegno ALP’s presso la Sala Stampa dell’Autodromo<br />
Cinque Atleti Special Olympics si confrontano<br />
sul tema: “La scuola che vorrei”<br />
Ore 19.00 ____________ Ritrovo Delegazioni per la Cerimonia d’Apertura<br />
Ore 20.00 ____________ Cerimonia d’Apertura presso la Pista dell’Autodromo<br />
Mercoledì 30/06/2010<br />
Ore 9.30 13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />
Ore 14.00 18.00 ________ Gare presso gli impianti<br />
Ore 16.00 ____________ Riunione Capi Delegazioni presso Hotel della Regione in Viale Elvezia 4 - <strong>Monza</strong><br />
Ore 19.30 ____________ Serata Host Town - <strong>Monza</strong> - Desio - Giussano - Seregno - Villasanta<br />
Giovedì 01/07/2010<br />
Ore 9.30 13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />
Ore 9.30 13.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />
Ore 14.00 18.00 ________ Gare presso gli impianti<br />
Ore 14.00 18.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />
Ore 21.00 ____________ Festa da Ballo in Villa Reale a <strong>Monza</strong><br />
Venerdì 02/07/2010<br />
Ore 9.30<br />
Ore 9.30<br />
Ore 14.00<br />
Ore 14.00<br />
Ore 16.00<br />
Ore 21.00<br />
Sabato 03/07/2010<br />
13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />
13.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />
18.00 ________ Gare presso gli impianti<br />
18.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />
____________ Riunione Capi Delegazioni presso Hotel della Regione in Viale Elvezia 4 - <strong>Monza</strong><br />
____________ Intrattenimento presso i paddock dell’Autodromo<br />
Ore 9.30 13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />
Ore 9.30 13.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />
Ore 14.00 18.00 ________ Gare presso gli impianti<br />
Ore 14.00 18.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />
Ore 21.00 ____________ Cerimonia di Chiusura in Piazza Trento e Trieste - <strong>Monza</strong><br />
Domenica 04/07/2010<br />
Partenza Delegazioni