30.11.2014 Views

Monza Club

Monza Club

Monza Club

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Mensile di attualità, cultura e politica di <strong>Monza</strong> e Brianza Anno VIII - n.55 Giugno 2010 - Euro 5<br />

MONZACLUB<br />

La rivista della nuova Provincia<br />

n. 55<br />

CARLO CRIVELLI<br />

Ambiente<br />

e mercato?<br />

Si può fare<br />

FOCUS<br />

La Brianza:<br />

equa e solidale<br />

WHAT’S ON<br />

L’impresa in rosa<br />

batte le crisi<br />

MONZA YOUNG<br />

Federico Romani<br />

I giovani… in pista<br />

EVENTI<br />

Andrea Del Pesco<br />

L’arte viaggia veloce


B<br />

a partire da metÀ maggio ogni giovedì<br />

sera vi attendiamo per un ricco aperitivo


EDITORIALE<br />

Pari opportunità:<br />

meglio un po’ di merito<br />

di Simona Calvi<br />

Lancio un’idea a tutte le donne:<br />

sostituiamo le parole pari<br />

opportunità con la parola merito.<br />

Mi ero riproposta, almeno<br />

stavolta, di non parlare di questo<br />

argomento. Per due motivi molto semplici:<br />

da una parte perché tv, giornali e radio ne<br />

stanno già parlando moltissimo, spesso anche<br />

a sproposito; dall’altra per quell’impressione,<br />

alla fine di estenuanti discussioni, che non<br />

venisse mai centrato il punto della questione.<br />

A farmi cambiare idea è stata la cronaca<br />

dell’ultimo mese. Lo scorso maggio, a<br />

Villa Reale, si sono svolti gli Stati generali<br />

dell’imprenditoria femminile organizzati dalla<br />

Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza. Due<br />

gli aspetti di grande interesse dell’iniziativa: il<br />

primo, più intuitivo, è stata la partecipazione<br />

al convegno di centinaia di donne provenienti<br />

dalle più disparate realtà produttive. Per un<br />

nome notissimo come quello di Diana Bracco,<br />

ce n’erano decine meno conosciute, ma di<br />

altrettanto valore ed impatto economico per il<br />

territorio. E già questo dovrebbe contribuire a<br />

smentire alcuni luoghi comuni sulle aspirazioni<br />

lavorative delle donne italiane. Il secondo,<br />

statistico, sulla capacità di queste ultime di<br />

fare impresa. Secondo i dati della Camera<br />

di Commercio sono le aziende a conduzione<br />

femminile quelle che stanno resistendo meglio<br />

alla crisi. Un merito, dunque. Lo sottolineo<br />

perché qui non si sta parlando in termini<br />

parziali, ma oggettivi. Non si valuta cioè la resa<br />

di un’impresa in un universo ipoteticamente<br />

tutto femminile, ma nel mondo reale. Porto un<br />

altro esempio. Come ogni anno si è svolto a<br />

<strong>Monza</strong> il concorso delle rose nuove, un evento<br />

di grandissimo fascino. Quest’anno il ruolo di<br />

madrina è stato affidato a Xian Zhang. Questa<br />

giovane donna cinese è attualmente il direttore<br />

dell’orchestra Giuseppe Verdi di Milano. Ora,<br />

quando fu selezionata, credo che nessuno<br />

pensasse al fatto che fosse una donna. Una<br />

sinfonia diretta male non ha scusanti.<br />

Nessuno, con un minimo di raziocinio, direbbe:<br />

«Il concerto è stato diretto da cani, ma in<br />

compenso lo ha fatto una donna». E lo stesso<br />

vale per qualsiasi altro mestiere. Tutto questo<br />

per dire semplicemente che il merito, come<br />

unico metro di valutazione, porterebbe numerosi<br />

vantaggi. Anzitutto perché è una parola che si<br />

applica a uomini e donne indistintamente. In<br />

secondo luogo è oggettiva, non esiste cioè un<br />

merito parziale. L’obiezione, naturalmente,<br />

è dietro l’angolo: il problema delle pari<br />

opportunità è un problema di accesso e non<br />

di valutazione dei risultati. Vero, ma soltanto<br />

in parte come dimostrano le difficoltà delle<br />

donne a far carriera anche quando inserite in un<br />

dato contesto. Solo una valutazione oggettiva<br />

del merito potrebbe cambiare questa tendenza<br />

smascherando da ultimo anche l’insidia che<br />

si cela dietro il concetto di pari opportunità.<br />

Un “trucco” che permette di scegliere una<br />

donna non perché brava, ma perché donna. E<br />

consente non solo a chi sceglie, ma anche a chi<br />

si rende disponibile a questo gioco di prestigio<br />

di scavalcare concorrenti magari più brave e<br />

meritevoli. È per questo che vorrei che fossero<br />

per prime le donne a chiedere non più pari<br />

opportunità, ma solo e unicamente merito. Per<br />

capacità, ma anche per dignità.<br />

direttore@monzaclub.it<br />

N.55<br />

CM 1


The pure spirit of the park<br />

Open Nights<br />

ogni giovedì sera<br />

aperitivo all’aperto<br />

Parco di <strong>Monza</strong> - Ingresso Porta Vedano - www.saintgeorges.it<br />

WHAT’S ON<br />

Diana Bracco,<br />

vicepresidente di<br />

Confindustria e presidente<br />

di Expo 2015, ospite in Villa<br />

Reale agli Stati Generali<br />

dell’imprenditoria in<br />

rosa. Un appuntamento<br />

organizzato dalla Camera<br />

di Commercio dal<br />

quale è emerso un dato<br />

12<br />

imprenditoria femminile<br />

significativo: le aziende con<br />

una donna al vertice stanno<br />

reggendo meglio all’assalto<br />

della crisi economica.<br />

Per la numero due degli<br />

industriali d’Italia è stata<br />

l’occasione di conoscere più<br />

da vicino la reggia sabauda<br />

e i suoi suggestivi tesori.<br />

E di rimanerne incantata.<br />

MONZACLUB<br />

www.monzaclub.it<br />

PERIODICO REALIZZATO DA<br />

<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> Edizioni srl<br />

Piazza Carrobiolo, 5 - <strong>Monza</strong><br />

Tel. 039/5961872<br />

redazione@monzaclub.it<br />

Prezzo di copertina: 5 euro<br />

DIRETTORE<br />

EDITORIALE<br />

Pietro Fortunato<br />

DIRETTORE<br />

RESPONSABILE<br />

Simona Calvi<br />

SEGRETERIA<br />

DI REDAZIONE<br />

Chiara Bramati<br />

REDAZIONE<br />

Sara Re (caporedattore)<br />

Francesca Barzaghi<br />

Chiara Bramati<br />

Sara Franchini<br />

Arianna Giovenzana<br />

Greta La Rocca<br />

Laura Marinaro<br />

Luca Ornago<br />

Francesco Pozzi<br />

Martina Primavesi<br />

Giovanna Tiraboschi<br />

Elisa Tosi<br />

Benedetta Trabattoni<br />

GRAFICA<br />

Ilaria Nigro<br />

Alessio Santamaria<br />

FOTOGRAFIE<br />

Marco Brioschi<br />

PUBBLICITÀ<br />

Hubnet Communication<br />

Raffaele Assoni<br />

Tel. 039/2315288<br />

e-mail r.assoni@hubnet.it<br />

STAMPA<br />

DIBE srl - Melzo<br />

Periodico registrato presso il<br />

Tribunale di Milano al n.242 -<br />

Registro stampa periodica<br />

M N.48 CM 3<br />

N.55


TEMPO LIBERO<br />

Annamaria Bernardini<br />

De Pace: è partita dal Collegio<br />

della Guastalla la carriera<br />

della più nota matrimonialista d’Italia<br />

60<br />

104<br />

L’arte grafica<br />

di Andrea Del Pesco:<br />

il rombo dei motori<br />

sulla tela<br />

TEMPO LIBERO<br />

54<br />

Antonio Guzzon e Carlo Crivelli,<br />

originalità ed ecosostenibilità<br />

a portata di shopping<br />

L’importanza delle reti<br />

Aldo Bonomi ospite<br />

di Confindustria<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza<br />

24<br />

109<br />

Luca Magni, presidente<br />

di Scenaperta è pronto<br />

al grande salto di qualità:<br />

per <strong>Monza</strong> inizia una nuova<br />

stagione di eventi<br />

64<br />

26<br />

Xian Zhang, direttore musicale<br />

dell’orchestra Giuseppe Verdi,<br />

madrina del Concorso per rose nuove<br />

Danza, pattinaggio<br />

e l’amore<br />

per i suoi gatti:<br />

tutte le passioni<br />

della scrittrice<br />

Mathilde Bonetti<br />

48<br />

Finanza etica ed economia solidale<br />

la Brianza si scopre sostenibile<br />

SOMMARIO<br />

Federico Romani<br />

Idee giovani in pista<br />

84<br />

WHAT’S ON<br />

8 - Flash<br />

12 - Diana Bracco a Villa Reale<br />

14 - L’impresa è... donna<br />

18 - Montezemolo parte in quarta<br />

21 - Il futuro è nelle reti<br />

26 - Rose: una madrina d’Oriente<br />

30 - L’angolo del benessere<br />

33 - Giovani Anci a Taormina<br />

35 - Fiera di <strong>Monza</strong> pronti a partire<br />

36 - Aria Nuova 2010<br />

39 - <strong>Monza</strong>Estate: spazio alla musica<br />

42 - Lions: divise premiate<br />

44 - Pezzano, dottor Dobermann<br />

47 - La fonte del risparmio<br />

48 - Focus la Brianza etica<br />

PROTAGONISTI<br />

54 - Carlo Crivelli, manager in... verde<br />

58 - Antonio Guzzon: un iper di qualità<br />

60 - Annamaria Bernardini De Pace<br />

64 - Le novità di Scenaperta<br />

67 - Un assicuratore da record<br />

PROTAGONISTI DELLO SPORT<br />

70 - Giovani atleti crescono<br />

74 - <strong>Monza</strong> Marathon Team<br />

78 - Il Festival dello Sport<br />

80 - Tutti pazzi per la Superbike<br />

MONZA YOUNG<br />

84 - Federico: come ti cambio<br />

<strong>Monza</strong><br />

87 - Butterfly lovers<br />

88 - Leo Gallery<br />

90 - Un artista per Haiti<br />

92 - Le evoluzioni dei bikers<br />

BRIANZA CLUB<br />

94 - Il futuro? è nella sfera<br />

98 - Il design diventa reality<br />

100 - Tecnologia da indossare<br />

103 - Teatro Licinium: aria d’estate<br />

PASSIONI<br />

104 - L’arte di Andrea Del Pesco<br />

107 - Il giallo abita in Brianza<br />

109 - Le passioni di Mathilde<br />

FASHION<br />

111 - Roberta di Camerino,<br />

brand che è storia<br />

IL CONSULENTE<br />

115 - Assicurazione<br />

116 - Lavoro<br />

117 - Legale<br />

TEMPO LIBERO<br />

6 - Chi sale<br />

118 - Dove&Come<br />

119 - Mostre&Eventi<br />

120 - Oroscopo<br />

111<br />

Giuliana Coen<br />

tributo al brand<br />

Roberta di Camerino<br />

4 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 5


TEMPO LIBERO<br />

summer season 2010<br />

Chi sale<br />

Il presidente della Ferrari infiamma la platea brianzola parlando di Autodromo,<br />

Villa Reale e soprattutto richiamando i politici alla sobrietà delle poltrone nei Cda<br />

di Sara Franchini<br />

Luca Cordero di Montezemolo<br />

Salgono le azioni brianzole di Luca Cordero di<br />

Montezemolo. Nell’attesa di capire se nel suo futuro ci sarà<br />

anche la politica, è riuscito ad incantare il pubblico di casa. Ospite del<br />

convegno “Brianza Glocale” organizzato dalla Camera di Commercio<br />

di <strong>Monza</strong> e Brianza, è passato dall’economia alla Formula Uno<br />

con disinvoltura e sempre azzeccando il passo. Sul futuro del Gran<br />

premio, il presidente della Ferrari ha tracciato la linea: «Senza <strong>Monza</strong><br />

non c’è Formula Uno. Se vogliamo svuotare la Formula Uno con<br />

Gran premi che poco hanno a che fare con sorpassi, ardimento e<br />

tecnologia – ha poi aggiunto – allora avremo soltanto Gran premi da<br />

cartolina illustrata». Stesso approccio per Villa Reale: «Mi auguro<br />

diventi sede permanente dell’Expo». Un messaggio che sul territorio<br />

tutti sperano si trasformi in realtà. Sul fronte delle imprese, ha invitato<br />

a fare sistema, dando una sonora bacchettata anche alla politica: «Le<br />

discariche che funzionano meglio - ha detto - sono quelle dei Consigli<br />

di amministrazione per i politici trombati».<br />

Ristorante<br />

Nei giardini della Villa Reale<br />

6<br />

CM<br />

N.55<br />

Gabriele Piccini<br />

È di Seveso il nuovo country manager per l’Italia<br />

di UniCredit. La nomina arrivata ad aprile dal<br />

Cda dell’istituto di credito milanese diventerà operativa a<br />

novembre, ma sono già molti i progetti ai quali il manager<br />

brianzolo deve lavorare. Primo tra tutti la riorganizzazione<br />

della nuova Banca Unica che riunirà tutte le sette banche<br />

del gruppo, in un’unica struttura per il cliente. Piccini è nato<br />

il 25 maggio 1956 e nel 1978 ha iniziato la sua attività al<br />

Credito Italiano (oggi UniCredit) ove ha maturato importanti<br />

esperienze nella Rete Commerciale. Ha successivamente<br />

ricoperto altri incarichi all’interno della Rete della Banca<br />

presso le filiali di Rovigo, Milano, Corsico e Milano<br />

Cordusio. Dal 1998 al 2005 quando è stato nominato<br />

Direttore Generale di UniCredit Banca la sua carriera è stata<br />

in salita.<br />

VIA BOCCACCIO 5 - MONZA<br />

PER PRENOTAZIONI: 348.8127979


ESTATE, NOVITÀ IN ARRIVO<br />

Dal cambio della guardia in Comune al nuovo Cda della Fondazione di <strong>Monza</strong> e Brianza,<br />

passando dai tanti riconoscimenti alle associazioni del territorio<br />

a cura della redazione<br />

Rinnovamento in Giunta<br />

La Giunta di <strong>Monza</strong> è ancora una<br />

volta rinnovata. Dopo le recenti<br />

elezioni regionali, infatti, due gli<br />

assessori che hanno lasciato la<br />

squadra guidata da Marco Mariani<br />

per sedere nel consiglio regionale<br />

con Formigoni: Stefano Carugo, con<br />

delega alle Politiche sociali e della<br />

Famiglia e Massimiliano Romeo,<br />

con delega alla Sicurezza, Viabilità<br />

e Polizia locale. E per due che sono<br />

andati, due nuovi amministratori<br />

sono arrivati: Lucia Arizzi, già<br />

assessore al Decentramento e<br />

Statistica, assente da ottobre ad oggi<br />

per impegni in consiglio regionale, e<br />

Simone Villa, capogruppo comunale<br />

della Lega Nord. La prima dunque ha ripreso dalle mani del primo cittadino le "vecchie" deleghe e il secondo<br />

ha raccolto il testimone di Romeo, suo collega di partito. Le Politiche sociali sono intanto passate nelle mani<br />

di Pierfranco Maffè, già assessore alla Villa e al Parco, oltre che alla Comunicazione. L'importante delega<br />

alla Villa Reale, a questo punto, è andata al sindaco Mariani che occupa anche il posto di presidente del<br />

Consorzio di gestione che sta traghettando la dimora del Piermarini verso un nuovo futuro. Soddisfatti i<br />

due nuovi assessori hanno ringraziato il sindaco per la fiducia promettendo il massimo impegno. A questo<br />

punto la compagine amministrativa del capoluogo sembra completata.<br />

Brugherio capitale della Mongolfiera<br />

Brugherio è ufficialmente la “Città delle Mongolfiere”. Lo scorso<br />

18 maggio, infatti, alla rotatoria tra viale Lombardia e via Comolli,<br />

punto di arrivo in città, è stato tagliato il nastro del monumento<br />

“La Mongolfiera”, un'opera nata dalla volontà dell'Amministrazione<br />

comunale di valorizzare e sottolineare un fatto storico: il primo volo<br />

italiano su pallone areostatico, con un umano a bordo, avvenuto<br />

il 13 marzo 1784 a Brugherio per opera del conte Paolo Andreani<br />

che risiedeva a Villa Moncucco. Un fatto ricordato con una serie di<br />

celebrazioni lo scorso anno, in cui cadeva il 225esimo anniversario,<br />

ma che si sapeva già da allora avrebbe avuto oggi e per sempre uno<br />

strascico. Proprio in quell'occasione lo scultore e pilota caratese Pietro<br />

Porati, oggi ottantunenne, aveva promesso di realizzare per Brugherio<br />

un monumento dedicato all'areostatica e di regalarlo per sempre al luogo<br />

che diede i natali al primo volo della storia.<br />

WHAT’S ON<br />

8 M C<br />

N.55<br />

Premi alla sicurezza<br />

Rollwasch Italiana<br />

Spa e Flou Spa<br />

sono le migliori<br />

aziende brianzole<br />

per la sicurezza<br />

sul lavoro. È<br />

andato a queste,<br />

su 70 candidate,<br />

il premio di<br />

Confindustria<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza,<br />

in collaborazione<br />

con Serteced srl, per la sicurezza e, da quest'anno, anche per<br />

l'ambiente nelle aziende. «Da settembre del 2008 abbiamo<br />

introdotto nell’organico aziendale una figura (Roberto Germani) che<br />

si occupa esclusivamente delle tematiche della sicurezza – spiega<br />

Ambra Redaelli titolare della Rollwasch di Albiate, premiata per<br />

salute sicurezza sotto i 50 dipendenti – Crediamo che investire<br />

nella sicurezza sia fondamentale». Rosario Messina della Flou Spa<br />

di Meda ha, invece, ritirato il riconoscimento per l’azienda sopra<br />

i 50 dipendenti. È stata invece la Omr Italia Spa ad aggiudicarsi il<br />

premio ambiente 2010. L’azienda di Concorezzo produce circuiti<br />

stampati ed ha la certificazione ambientale Iso 14001 dal 2001. Da<br />

anni ormai lavora con una cultura aziendale di rispetto all’ambiente<br />

«La Spa è attenta alla gestione dei rifiuti, risparmia dal punto di<br />

vista energetico e molto altro, nel 2006 abbiamo inoltre ottenuto<br />

l’Autorizzazione Integrata Ambientale» ha spiegato Carlo Arrigoni<br />

responsabile della gestione ambientale. La premiazione è avvenuta<br />

lo scorso 19 maggio nella sede di Confindustria.<br />

I giovani tifano positivo<br />

Duecentocinquanta studenti delle dodici classi della scuola<br />

media Confalonieri vincitrici sul campo, ma anche sugli spalti.<br />

Si è conclusa con una grande festa al Monzello, martedì 25<br />

maggio, l'iniziativa Io Tifo Positivo organizzata dall'assessorato<br />

all'Educazione e dalla Comunità Nuova Onlus, con la<br />

collabrazione di Inter,<br />

Gabeca Volley, Rugby<br />

<strong>Monza</strong>, Gazzetta dello Sport<br />

e Calcio <strong>Monza</strong> che hanno<br />

messo a disposizione le<br />

strutture. I ragazzi, durante<br />

l'anno, si sono confrontati<br />

sul tema del tifo e sono<br />

stati a San Siro per assistere<br />

a Inter-Atalanta con lo staff<br />

di don Rigoldi.<br />

WHAT’S ON<br />

Filippa<br />

testimonial<br />

dell'Avis<br />

Filippa Lagerback dona il sangue in<br />

Brianza. È stata la valletta di Fabio<br />

Fazio a fare da testimonial per l'Avis<br />

provinciale di <strong>Monza</strong> e Brianza. L'ex<br />

modella è anche protagonista della<br />

campagna di sensibilizzazione “Tutti<br />

dovremmo farlo”<br />

(www.tuttidovremmofarlo.it, con lei<br />

anche Federica Fontana e Igor Cassina).<br />

Nei giorni scorsi, dunque, ha scelto<br />

di dare un segno concreto recandosi<br />

al centro trasfusionale “Vittorio<br />

Formentano” di Limbiate, guidato<br />

dal presidente di Avis provinciale<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza, Roberto Saini. La<br />

modella svedese si è sottoposta a una<br />

plasmaferesi, donazione di plasma<br />

ematico che, al termine del prelievo,<br />

reimmette nel corpo gli elementi<br />

corpuscolari del sangue.Un tipo di<br />

donazione molto indicato per le<br />

donne in età fertile, perché non priva<br />

l'organismo di globuli rossi e ferro. Al<br />

termine dell'operazione la Lagerback,<br />

alla sua prima esperienza, si è concessa<br />

ai fotografi e si è mostrata entusiasta:<br />

«Sto benissimo, non ho avuto alcun<br />

problema. Con questo gesto vorrei<br />

contribuire a diffondere tra<br />

tutti gli italiani il senso della<br />

solidarietà».<br />

N.55 M C<br />

9


Fondazione <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

al vertice Giuseppe Fontana<br />

Giuseppe Fontana è il nuovo presidente della Fondazione della<br />

Comunità di <strong>Monza</strong> e Brianza Onlus. Il noto imprenditore,<br />

vicepresidente della Fontana Luigi S.p.a. di Veduggio con<br />

Colzano, leader nel settore viti e bulloni nel mondo, si è<br />

ufficialmente insediato, lo scorso 20 maggio, a capo del<br />

Consiglio d'Amministrazione della Fondazione dove era già<br />

stato vicepresidente dal 2000 al 2005.<br />

Fontana, 56 anni, è stato uno dei fondatori, insieme al fratello<br />

Walter (ex senatore della Repubblica e uno dei fautori della<br />

Provincia), dell'azienda oggi leader di bulloni e viti nota come<br />

Gruppo Fontana. Ma il suo impegno è stato sempre molto<br />

attivo nelle associazioni di categoria. Nel 2005 l'imprenditore<br />

brianzolo era stato eletto presidente di Confindustria<br />

Lombardia, dopo essere stato a capo dei Giovani Imprenditori<br />

Brianzoli e aver ricoperto anche il ruolo di vicepresidente<br />

dell'Aimb. Laurateosi in Bocconi nel 1980, Giuseppe Fontana<br />

può contare anche su un'esperienza di lavoro negli Stati uniti,<br />

che ha considerato sempre molto importante per il suo futuro.<br />

Insieme a Fontana, che ha dichiarato di raccogliere con onore<br />

il testimone dell'ex presidente storico della Fondazione, Ezio<br />

Piovan, nel Consiglio di Amministrazione del prestigioso ente<br />

impegnato in tantissimi progetti culturali e imprenditoriali brianzoli, sono stati eletti come consiglieri<br />

Alfredo Anzani, Giovanna Forlanelli, Luigi Losa, Matteo Parravicini e Luigi Testa, nuovi nomi a cui si<br />

affiancano alcune conferme come quelle di Ambrogio Bertoglio, Gabriella Borlini, Giuseppe<br />

Colombo, Beppe Fumagalli, Franco Gaiani, Carlo Mussi, lo stesso presidente Ezio Piovan ed<br />

Eugenia Volpi. Ad affiancare il nuovo presidente nel ruolo di vice è Guido Pozzoli.<br />

Rinnovato in parte anche il Consiglio dei Revisori, composto da Ferruccio Boracchi, Carlo<br />

Alberto Scotti e Francesco Teruzzi.<br />

La marcia dei mille per la legalità<br />

Mille studenti in marcia per la legalità. Un esercito pacifico di giovani ha<br />

colorato il Parco di <strong>Monza</strong> lo scorso 23 maggio. Grande successo per la 5<br />

chilometri della gara Le Monziadi snodatasi dal centro di <strong>Monza</strong> fino nel parco<br />

a Cascina San Fedele. L’evento, giunto quest’anno alla seconda edizione, ha<br />

coinvolto non solo scuole della Provincia MB, ma anche di Bergamo, di Verona,<br />

di Napoli e della Sicilia per condividere i valori della legalità dal rispetto delle<br />

regole di vivere civile alla lotta alla mafia.<br />

Ad organizzare l'evento l’Istituto Hensemberger con il Parlamento della<br />

Legalità e il patrocinio di Comune, Provincia e Regione Lombardia. Presenti alla<br />

gara Pierfranco Maffè, assessore all'Istruzione, il collega Andrea Arbizzoni,<br />

allo Sport, l'onorevole Salvino Caputo e la mamma di Giuseppe Di Matteo,<br />

il bambino rapito, ucciso e sciolto nell’acido dalla mafia nel 1996. Trenta<br />

ragazzi e otto scuole sono stati premiati rispettivamente per la gara e per la<br />

partecipazione al concorso "L'Italia dei Popoli".<br />

WHAT’S ON<br />

10 M C<br />

N.55<br />

Primo giro per le<br />

auto storiche MB<br />

Una cinquantina di auto costruite prima del 1980 con i loro piloti e<br />

navigatori hanno sfilato, domenica 23 maggio, per tutta la Brianza.<br />

Il primo giro della Provincia organizzato da <strong>Monza</strong> Auto Moto<br />

Storiche e inserito nel calendario A.I.S., è partito alle 9 dalla Villa<br />

Reale, a <strong>Monza</strong>, per snodarsi attraverso il territorio su un percorso<br />

di 80 chilometri. Tappa d'eccezione, alle 11.15, Cesano Maderno e<br />

lo splendido Palazzo Arese Borromeo. Al suo interno i piloti sono<br />

stati accompagnati dal sindaco Marina Romanò che ha accolto il<br />

corteo e ha poi consegnato una targa ricordo agli organizzatori.<br />

Dopo il pranzo il corteo è ripartito alla volta di <strong>Monza</strong> dove, nel<br />

pomeriggio, si è svolta la cerimonia di premiazione.<br />

Il Blues è giovane<br />

Giovani band che si cimentano in un<br />

genere difficile come il blues. Saranno<br />

solo tre quelle che verranno scelte<br />

lunedì 31 maggio nel teatro Manzoni<br />

da una giuria di esperti nel campo<br />

della musica, composta da musicisti,<br />

giornalisti e discografici. Alla fine gli<br />

artisti emergenti si esibiranno live come<br />

concert opener dei grandi ospiti del<br />

Brianza Blues Festival in programma<br />

dal 16 al 18 luglio presso il cortile della<br />

Villa Reale. L’iniziativa è realizzata dall’associazione no profit<br />

Blues For People con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato<br />

al Turismo e Spettacolo del Comune di <strong>Monza</strong>. «Questa selezione<br />

– afferma l’Assessore al Turismo e agli Eventi Andrea Arbizzoni<br />

- darà la possibilità a tre artisti emergenti di prendere parte a<br />

un evento di altissimo livello che interesserà la nostra città.<br />

Un’opportunità unica per farsi sentire e conoscere dalla critica e<br />

dal grande pubblico». L'adesione alla selezione è libera. I generi<br />

musicali ammessi sono Blues, Soul, Rhytm’n’Blues, Rock.<br />

Info: www.brianzablues.it.<br />

WHAT’S ON<br />

Il riciclo<br />

in mostra<br />

Un museo dedicato ai rifiuti per<br />

raccontare a cosa servono e come<br />

riutilizzarli. Originale l'esposizione<br />

organizzata dal Comune di <strong>Monza</strong> dal<br />

titolo "Rimostra" per scoprire il lavoro<br />

dell’assessorato all’Ambiente nei<br />

confronti della raccolta differenziata.<br />

A coadiuvare l'Amministrazione<br />

cittadina nell'allestimento anche<br />

Amica Brianza 2010, Corepla, CiAl,<br />

European Recycling Platform e la<br />

Scuola Agraria nel Parco di <strong>Monza</strong>.<br />

La mostra, allestita nella sala<br />

espositiva dell’Arengario, si divide<br />

in quattro aree ed è composta da<br />

grandi cartelli esplicativi, alcuni<br />

dei quali realizzati grazie alla<br />

collaborazione di celebri fumettisti<br />

italiani.<br />

«<strong>Monza</strong> ha raggiunto il 54 per<br />

cento di raccolta differenziata, un<br />

risultato importantissimo per la<br />

città - ha commentato l’assessore<br />

all’Ambiente, Giovanni Antonicelli<br />

- e l’Amministrazione si è appena<br />

aggiudicata 20mila euro di bando<br />

della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza».<br />

Anche quest'ultimo ente pubblico,<br />

tra l'altro, organizzerà tra luglio<br />

e settembre prossimi un<br />

evento sull'ambiente in<br />

Brianza.<br />

N.55 M C<br />

11


Diana Bracco<br />

Stregata<br />

da Villa Reale<br />

WHAT’S ON<br />

12 M C<br />

N.55<br />

La vicepresidente di Confindustria<br />

“testimonial” d’eccezione<br />

agli Stati Generali<br />

dell’Imprenditoria Femminile<br />

nella reggia sabauda<br />

di Simona Calvi<br />

Per una donna come lei - che dall’Expo<br />

si attende la realizzazione del più<br />

grande parco urbano d’Europa dalla<br />

Darsena a Rho - ammirare le meraviglie di Villa<br />

Reale e del magico roseto “Niso Fumagalli”<br />

è stata una gioia per gli occhi. Diana Bracco,<br />

vicepresidente di Confindustria e presidente<br />

di Expo 2015 Spa, la società che gestirà il<br />

maxi evento dell’esposizione universale, è<br />

stata ospite lo scorso 19 maggio del convegno<br />

organizzato da Camera di Commercio dedicato<br />

all’imprenditoria femminile che si è tenuto<br />

proprio nelle stanze della dimora sabauda.<br />

Un’occasione che ha permesso al sindaco<br />

Marco Mariani e all’assessore alle Pari<br />

opportunità, Martina Sassoli di trasformarsi,<br />

per un giorno, in ciceroni d’eccezione. Il tour,<br />

che ha toccato parte della Villa, la cappella<br />

reale e il teatrino, ha permesso di illustrare<br />

alla numero due degli imprenditori italiani<br />

la bellezza della reggia, i progetti di restauro<br />

che entro breve dovrebbero prendere il via<br />

sul corpo centrale dell’edificio (per circa 24<br />

milioni di euro divisi tra Regione e privato che<br />

si aggiudicherà la gara d’appalto il cui iter è<br />

appena iniziato), ma anche le proporzionali<br />

difficoltà a reperire le somme da capogiro<br />

che serviranno per un intervento complessivo<br />

sull’intero complesso architettonico. Le stime,<br />

confermate dallo stesso primo cittadino,<br />

si aggirano intorno ai 100 milioni di euro.<br />

L’obiettivo del sindaco Mariani è quello<br />

di sempre: trasformare Villa Reale in una<br />

nuova Schoenbrunn, in grado non soltanto<br />

di stupire i visitatori, ma anche di finanziarsi<br />

autonomamente producendo, se possibile,<br />

ricchezza per il territorio. E Diana Bracco<br />

è rimasta letteralmente affascinata, tanto da<br />

promettere nuove visite più approfondite.<br />

«E’ un luogo bellissimo – commenta – che<br />

dovrebbe essere valorizzato». La dimensione<br />

più adatta, secondo lei, quella dei grandi eventi:<br />

«Si potrebbe pensare alle manifestazioni per il<br />

150esimo dell’Unità d’Italia» ha proposto. È<br />

ancora presto per dire se Villa Reale rientrerà<br />

a tutti gli effetti tra i luoghi dell’Expo. Quel<br />

che è certo è che la Brianza ci conta. Ma Diana<br />

Bracco non è stata l’unica a restare colpita<br />

dalla magnificenza ancora “dolente” di Villa<br />

Reale. Il convegno di Camera di Commercio è<br />

stata l’occasione per tracciare alleanze solide<br />

anche con una importante realtà nazionale:<br />

Intesa San Paolo. È stato Pier Aldo Bauchiero,<br />

responsabile per l’area di Milano e Provincia,<br />

ad ipotizzare una vera e propria partnership tra<br />

l’istituto di credito e il Comune per individuare<br />

delle forme di sostegno al progetto: «Noi siamo<br />

una banca del territorio – spiega Bauchiero –<br />

e dunque uno dei nostri interessi è quello di<br />

sostenere il territorio stesso. Ora la tendenza non<br />

è più quella di elargire contributi a fondo perso,<br />

ma ci sono molte forme per sostenere operazioni<br />

di questo tipo. <strong>Monza</strong> è un città davvero molto<br />

bella e la reggia è magnifica. Per il futuro<br />

potremo valutare le necessità – conclude – e<br />

quindi strutturare un programma pluriennale con<br />

interventi di carattere finanziario».<br />

WHAT’S ON<br />

In alto a sinistra, Diana<br />

Bracco con Giuliano<br />

Faliva, Serenella Mariani<br />

e Marina Rosa.<br />

Sopra, Pier Aldo<br />

Bauchiero.<br />

A sinistra Diana Bracco<br />

accompagnata<br />

da Martina Sassoli<br />

e Marco Mariani,<br />

al convegno in Villa Reale<br />

N.55 M C<br />

13


Stati generali<br />

imprenditoria<br />

WHAT’S ON<br />

14 M C<br />

N.55<br />

in rosa<br />

Speriamo<br />

che sia…<br />

femmina<br />

Defiscalizzazione del reddito<br />

delle lavoratrici part time<br />

e sciopero del lavoro casalingo<br />

tra le proposte emerse<br />

durante il convegno promosso<br />

dalla Camera di Commercio<br />

di Simona Calvi<br />

Italiane o straniere, impegnate nel sociale<br />

o “capitane” d’industria, ma anche<br />

casalinghe, sono le donne la vera e<br />

ancora sottostimata risorsa dell’imprenditoria<br />

italiana. Un dato emerso, lo scorso 19 maggio,<br />

durante gli Stati Generali dell’Imprenditoria<br />

Femminile organizzati dalla Camera di<br />

Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza in Villa<br />

Reale. Un appuntamento che ha riunito alcuni<br />

dei più grandi nomi del panorama italiano e<br />

brianzolo. Da Diana Bracco, vicepresidente di<br />

Confindustria ad Ambra Redaelli, presidente<br />

di Piccola e media impresa di Confidustria<br />

Lombardia. Da Mina Pirovano, presidente del<br />

Comitato per l’imprenditoria femminile della<br />

Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza a<br />

Susanna Camusso, segretario nazionale di<br />

Cgil, da Alessandra Perrazzelli dell’Ufficio<br />

affari regolamentari e antitrust internazionale di<br />

Intesa San Paolo alle esponenti “in rosa” delle<br />

istituzioni brianzole, l’assessore provinciale<br />

Giuliana Colombo e quello comunale, Martina<br />

Sassoli. Senza contare le esponenti del mondo<br />

della cultura come Titti Gaiani, del Museo del<br />

Duomo di <strong>Monza</strong>, o provenienti dal mondo<br />

dello spettacolo, come Susanna Messaggio.<br />

Solo per citarne alcune. Una carrellata di<br />

eccellenze che hanno molto da dire e da fare.<br />

«Con questa iniziativa - ha spiegato Mina<br />

Pirovano – si è voluto aprire un momento di<br />

riflessione internazionale per fare il punto sul<br />

ruolo delle donne nella nostra società. Questa<br />

è un’occasione per porre in evidenza le best<br />

practices che devono diventare modelli di<br />

sviluppo diffusi. Del resto nei momenti di ><br />

WHAT’S ON<br />

N.55 M C<br />

15


WHAT’S ON<br />

Da sinistra<br />

Susanna Messaggio,<br />

Massimo Zanello<br />

e il presidente della<br />

Provincia Dario Allevi.<br />

A fianco Diana Bracco<br />

con Carlo Edoardo Valli.<br />

A lato l’assessore<br />

regionale, Monica Rizzi<br />

16 M C<br />

N.55<br />

difficoltà le donne sono le prime a rimboccarsi<br />

le maniche nella famiglia e nel fare impresa».<br />

E i dati della Camera di Commercio le danno<br />

ragione: se gli uomini lavorano guardando<br />

soprattutto al futuro, motivati dalla prospettiva<br />

di un miglioramento, per le donne la carriera<br />

è soprattutto fonte di affermazione sociale e<br />

stimolo continuo. In Italia, complessivamente,<br />

“<br />

Un carnet rosa per le donne<br />

che lavorano: tagesmutter,<br />

banche del tempo e Camera<br />

di Commercio insieme<br />

sono 845.245 le imprese individuali con un<br />

titolare donna, circa un’impresa su quattro, e<br />

proprio le piccole imprese al femminile sono<br />

quelle che, alla fine dei conti, hanno resistito<br />

meglio alla crisi. Dal 2008 ad oggi, infatti, le<br />

imprese guidate da una donna hanno registrato<br />

una diminuzione dell’1,8 per cento contro il<br />

2,5 per cento delle imprese maschili. Un dato<br />

significativo riguarda le aziende con titolare<br />

di origine straniera, che in due anni hanno<br />

segnato un vero boom con un’impennata del<br />

14,3 per cento. Focalizzando l’attenzione sulla<br />

Lombardia si scopre inoltre che circa il 10 per<br />

cento delle imprese a conduzione femminile<br />

si trovano proprio in questa regione e che<br />

hanno registrato una riduzione soltanto dello<br />

0,5 per cento rispetto al meno 2,7 per cento<br />

delle imprese con titolare un uomo. Eppure,<br />

nonostante il quadro incoraggiante, la situazione<br />

sotto il profilo pratico non si traduce ancora<br />

in un riconoscimento vero e proprio del ruolo<br />

assunto dalle donne nel mondo del lavoro.<br />

Tanto è vero che una delle proposte emerse<br />

dagli Stati Generali è stata lo sciopero dei<br />

lavori domestici qualora alle donne che per<br />

motivi famigliari sono costrette a scegliere un<br />

lavoro part time non sarà consentito di poter<br />

contare su uno stipendio pieno attraverso<br />

la defiscalizzazione del reddito. Sempre<br />

secondo l’analisi effettuata dalla Camera di<br />

Commercio brianzola, sono le donne ad essere<br />

le più penalizzate quando si tratta di tagli sul<br />

personale: con la crisi, in Italia circa un’impresa<br />

su quattro ha ridotto il proprio personale, ma<br />

se in media il 9,8 per cento di queste ha scelto<br />

di tagliare indistintamente uomini e donne, ben<br />

il 7,3 per cento ha licenziato solo dipendenti<br />

donne, mentre il 5,7 per cento solo uomini.<br />

Stesso discorso quando si parla di stipendi:<br />

ben il 42,5 per cento degli imprenditori, ma<br />

anche dei dipendenti, pensa che esistano ancora<br />

differenze tra i due sessi. La curiosità: se ad una<br />

donna fossero pagati anche i lavori domestici,<br />

si ritroverebbe in busta paga 440 euro in più<br />

rispetto ai colleghi maschi. Questo, nonostante,<br />

un riconoscimento quasi unanime proveniente<br />

proprio dall’universo maschile della maggiore<br />

capacità da parte delle donne di mettersi in<br />

gioco. E aggiunge Susanna Camusso di Cigl,<br />

di portare sul tavolo anche valori forti: «Se ci<br />

fossero state più donne nel mondo della finanza<br />

la crisi avrebbe avuto un impatto differente. Le<br />

donne in questi anni hanno raggiunto livelli di<br />

competenza, curriculum e formazione identici<br />

o superiori agli uomini, anche se continuano<br />

ad essere penalizzate». Eppure, investire sulle<br />

donne, come spiega Alessandra Perrazzelli non<br />

è soltanto una questione di pari opportunità:<br />

«E’ un tema economico oggi, come ci ricorda<br />

un recente articolo dell’Harvard Business<br />

School, le donne rappresentano un mercato in<br />

crescita superiore, in aggregato, ai mercati di<br />

Cina ed India insieme. Approcciare in modo<br />

vincente questo mercato diventa un vantaggio<br />

competitivo dal quale non si può prescindere, in<br />

ogni settore di business. Più donne al comando<br />

per un’industria di prodotti e servizi che sappia<br />

parlare alle donne». Anche Carlo Edoardo<br />

Valli, presidente di Camera di Commercio<br />

è d’accordo: «Sono almeno tre le ragioni<br />

per cui la presenza delle donne nell’impresa<br />

è importante: la prima è una questione di<br />

mera efficienza economica. L’imprenditoria<br />

femminile contribuisce ad alzare il tasso di<br />

attività nel mondo del lavoro. La seconda è<br />

data dal fatto che le imprese femminili sono<br />

certamente impegnate nei settori tradizionali,<br />

ma le donne che fanno azienda sono anche<br />

quelle che sperimentano i nuovi campi dove si<br />

sta affermando l’imprenditoria. E c’è un’ultima<br />

ragione per cui siamo felici ogni volta che<br />

nasce una nuova impresa femminile: perché<br />

l’economia che vede protagoniste le donne<br />

è senza dubbio un’economia reale, utile ed<br />

equilibrata». Da questo presupposto è partita<br />

anche la proposta di Dario Allevi, presidente<br />

della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza: «Perché<br />

non offrire alle mamme che lavorano un<br />

carnet rosa? Mettere in un unico contenitore<br />

le Tagesmutter del Comune, le Banche del<br />

tempo, ma anche l’Osservatorio e il Comitato<br />

della Camera di Commercio, così attraverso<br />

una cabina di regia unica potremo valutare con<br />

maggiore consapevolezza i passi da mettere<br />

in campo per rendere concrete quelle pari<br />

opportunità delle quali tutti parliamo e che<br />

non possono essere ridotte a mere quote rosa».<br />

Tirando le somme: intraprendenti, brave e,<br />

perché no, pure “sgobbone”. Sperando che il<br />

futuro…sia femmina.<br />

WHAT’S ON<br />

Da sinistra Mina<br />

Pirovano, Diana Bracco,<br />

Martina Sassoli,<br />

Marina Rosa, Susanna<br />

Messaggio e il sindaco<br />

Marco Mariani<br />

N.55 M C<br />

17


A tutta velocità<br />

dall’economia<br />

alla Formula 1<br />

WHAT’S ON<br />

18 M C<br />

N.55<br />

Luca Cordero<br />

di Montezemolo<br />

Il presidente della Ferrari<br />

è intervenuto al convegno Brianza<br />

Glocale e ha parlato di Autodromo,<br />

di Villa Reale, ma soprattutto<br />

dello stato delle imprese lanciando<br />

la sfida: uniti in un progetto Paese<br />

che sappia conquistare<br />

anche l’estero<br />

di Simona Calvi<br />

Un Luca Cordero di Montezemolo<br />

a tutta velocità che è passato<br />

dall’economia alla Formula Uno senza<br />

mai cambiare marcia: la quarta. L’occasione<br />

di vederlo in città è stato il convegno<br />

“Brianza Glocale”, promosso dalla Camera<br />

di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza, che si è<br />

svolto lo scorso 24 maggio in Villa Reale. Un<br />

momento per parlare di impresa e di distretti<br />

industriali, ma anche per ribadire alcuni punti<br />

fermi del territorio. Come ad esempio il fatto<br />

che «la Formula Uno, senza <strong>Monza</strong>, non sarebbe<br />

la Formula Uno». Un bell’attestato di stima da<br />

una voce senza dubbio autorevole sia in termini<br />

di impresa che di corse: «Considero <strong>Monza</strong> e il<br />

Mugello – ha spiegato - come i migliori circuiti<br />

d’Italia. L’anno prossimo festeggerò i vent’anni<br />

di presidenza alla Ferrari e con <strong>Monza</strong> ci sono<br />

legami storici e tanti momenti meravigliosi e<br />

tragici. Se vogliamo svuotare la Formula Uno<br />

con Gran premi che poco hanno a che fare<br />

con sorpassi, ardimento e tecnologia – ha poi<br />

aggiunto – allora avremo soltanto Gran premi<br />

da cartolina illustrata». Come ha evidenziato la<br />

Camera di Commercio di <strong>Monza</strong> e Brianza,<br />

d’altronde, la questione Gran Premio non è<br />

soltanto un tema che tocca il cuore dei tifosi:<br />

il brand del Gp di <strong>Monza</strong> vale più di quello di<br />

Silverstone e il doppio rispetto a quello di Spa.<br />

Le stime parlano di 3 miliardi di euro contro i<br />

2,9 della storica pista inglese e l’1,5 di quella<br />

belga. Da qui anche la proposta, lanciata dal<br />

presidente della Camera di Commercio di<br />

<strong>Monza</strong>, Carlo Edoardo Valli, di mettere in rete<br />

gli Enti camerali delle città europee e i circuiti<br />

storici per valorizzare il patrimonio e la capacità<br />

attrattiva e di marketing territoriale.<br />

Ma Montezemolo non si è limitato a parlare<br />

di Gp. Un onore tutto particolare, infatti, è<br />

stato riservato alla Villa Reale che, per il<br />

presidente della Ferrari, dovrebbe essere presa<br />

in considerazione come sede permanente per<br />

l’Expo 2015.<br />

A tenere banco, tuttavia, è stato il tema<br />

economico. Su questo Montezemolo<br />

ha letteralmente infiammato la platea<br />

invitando le parti sociali a rientrare tutte<br />

in un unico progetto: «Cerchiamo di stare<br />

insieme sul progetto Paese. I concetti<br />

fondamentali sono innovazione, formazione<br />

e internazionalizzazione e rappresentano il<br />

futuro delle nostre aziende. Occorre inoltre<br />

aprirsi di più alla concorrenza perché questo<br />

garantisce prezzi e prodotti migliori, oltre<br />

all’ottimizzazione delle risorse e, si spera, la<br />

fine dei monopoli». Il presidente ha sottolineato<br />

anche i problemi connessi: «Prima ci si<br />

lamentava che l’euro era troppo forte, ora che è<br />

troppo debole. E’ un’opportunità per il mondo<br />

delle imprese che si è trasformato, è diventato<br />

più competitivo e ha investito sull’innovazione.<br />

Questo però ha una contropartita che riguarda<br />

ad esempio le materie prime come la benzina.<br />

L’euro debole significa tassi più alti e per<br />

chi ha debiti pubblici alle stelle come noi c’è<br />

un contraltare. Detto questo – ha concluso –<br />

sono certo che le aziende di ogni dimensione<br />

sapranno approfittare dei mercati internazionali<br />

in un momento in cui i consumi interni sono<br />

bassi». La forza dell’export è stata sottolineata<br />

anche da Adolfo Urso, vice ministro allo<br />

Sviluppo economico: «Il Pil cresce trainato<br />

dalle esportazioni. In due anni abbiamo<br />

perso 7 punti ma se a breve aumenteremo gli<br />

sforzi delle imprese che fatturano all’estero,<br />

anche il prodotto interno lordo risalirà<br />

proporzionalmente». Un’analisi rispecchiata<br />

dai dati forniti dalla Camera di Commercio<br />

locale che parlano di migliori aspettative di<br />

ripresa per gli imprenditori lombardi per i primi<br />

mesi del 2010. Le imprese, in altre parole,<br />

stanno registrando un ridimensionamento<br />

del giro d’affari del 9 per cento rispetto allo<br />

stesso periodo dello scorso anno. A Milano e in<br />

Brianza le aziende sono più ottimiste avendo<br />

stimato una riduzione del giro d’affari di 1,8<br />

punti e di 3,6, mentre nel campo dell’export gli<br />

imprenditori lombardi prevedono di aumentare<br />

dell’1 per cento l’attività commerciale. Un<br />

primato tutto brianzolo riguarda invece la<br />

maggiore integrazione su scala globale:<br />

l’indice di apertura commerciale, infatti, si<br />

è attestato intorno al 120 per cento, quasi ><br />

WHAT’S ON<br />

N.55 M C<br />

19


WHAT’S ON<br />

Nella pagina precedente,<br />

Luca Cordero<br />

di Montezemolo<br />

durante il suo discorso<br />

in Villa Reale.<br />

In questa pagina<br />

da sinistra Rosario<br />

Messina, Adolfo Urso,<br />

Giuseppe Meregalli<br />

e Andrea Dell’Orto<br />

20 M C<br />

N.55<br />

il doppio dell’intera Lombardia. «Il vero<br />

sostegno nell’impegno delle imprese verso<br />

i nuovi mercati è dato certo della qualità del<br />

prodotto – ha sottolinato Carlo Valli – ma è<br />

sostenuto da un sistema Paese e anche da un<br />

sistema locale di qualità. Occorre cioè rimettere<br />

in circuito giovani e progetti, entusiasmo e<br />

creatività, fatica e passione. È di queste idee<br />

“<br />

La Villa Reale dovrebbe essere<br />

presa in considerazione<br />

come sede permanente<br />

per Expo 2015<br />

e realizzazioni globali di qualità che abbiamo<br />

bisogno, da Malpensa all’Expo, da Villa Reale<br />

all’Autodromo». Sull’internazionalizzazione<br />

e la capacità di fare squadra ha puntato anche<br />

Carlo Sangalli, presidente della Camera<br />

di Commercio di Milano: «In un ambiente<br />

internazionale e competitivo – ha dichiarato – le<br />

imprese, a partire dalle piccole e medie, trovano<br />

nell’alleanza un elemento di rafforzamento<br />

soprattutto in una fase di crisi come quella<br />

attuale. In Lombardia abbiamo quantificato<br />

27 reti d’impresa che coinvolgono circa<br />

500 soggetti. Oltre ai tradizionali distretti si<br />

tratta di reti di innovazione, di condivisione<br />

e professionali. Il forte rapporto tra creatività<br />

e capacità di produrre si conferma un valore<br />

aggiunto per il territorio, ma anche per il<br />

Paese». Anche la Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

ha voluto portare il suo contributo: «Il sogno<br />

nel cassetto – ha concluso il presidente, Dario<br />

Allevi – è di far crescere in Brianza un distretto<br />

internazionale dedicato alla green – technology<br />

nell’area del Vimercatese, sulle ceneri dell’ex<br />

Silicon Valley d’Italia».


WHAT’S ON<br />

Confindustria<br />

Molto in fretta<br />

molto lontano<br />

Inclusive, stimolanti,<br />

proiettate verso il futuro:<br />

le reti d’impresa<br />

sostituiscono i distretti<br />

e diventano il volano<br />

per la ripresa economica<br />

di Elisa Tosi<br />

Unire le forze per superare l’ostacolo,<br />

cogliendo l’occasione di riformare<br />

il sistema economico italiano<br />

cogliendo al contempo le opportunità<br />

insite nella crisi. Questi i temi discussi<br />

durante il convegno “Le Reti d’Impresa”<br />

tenutosi il 13 maggio scorso nella sede di<br />

Confindustria di <strong>Monza</strong> e Brianza, in cui al<br />

centro del dibattito è stata proprio la nuova<br />

“formula” di aggregazione delle aziende<br />

propugnata ormai da tutti gli attori del<br />

sistema economico. Le reti d’impresa, infatti,<br />

rappresentano una forma innovativa di<br />

coordinamento contrattuale particolarmente<br />

indicata per le Pmi che vogliono aumentare<br />

presenza e forza sul mercato, soprattutto<br />

all’estero, senza per questo doversi fondere o<br />

unire sotto il controllo di un unico soggetto.<br />

Ad approfondire il tema sono stati<br />

rappresentanti delle istituzioni, fra cui<br />

il presidente della provincia <strong>Monza</strong> e<br />

Brianza, Dario Allevi, che ha aperto i<br />

lavori affermando che bisogna fornire alle<br />

piccole e medie imprese sostegno concreto<br />

nella loro ricerca di innovazione e di nuovi<br />

mercati, eliminando i fattori negativi che<br />

ostacolano la crescita. Allevi ha ricordato<br />

che la Provincia sta lavorando per snellire<br />

le procedure e sta studiando con gli istituti<br />

bancari del territorio nuovi strumenti da<br />

offrire. A seguire Renato Cerioli, presidente<br />

di Confindustria <strong>Monza</strong> e Brianza, ha<br />

ricordato che la competitività è un problema<br />

non solo italiano, ma di tutta l’Europa,<br />

che rischia di essere lasciata ai margini<br />

dall’affermarsi di un asse privilegiato Asia-<br />

Usa: per questo occorre adottare le reti ><br />

N.55 M C<br />

21


WHAT’S ON<br />

22 M C<br />

N.55<br />

Nella pagina precedente,<br />

il tavolo dei relatori.<br />

Sotto, da sinistra,<br />

Rolando Imbrò,<br />

Domenico Palmieri,<br />

Rodrigo Rodriquez<br />

e Valeriano d’Urbano<br />

come strumento adatto a superare una certa<br />

fragilità dimensionale tipica delle imprese<br />

italiane, offrendo soluzioni alla ricerca,<br />

all’internazionalizzazione, al reperimento<br />

del credito, riducendo globalmente il rischio<br />

d’impresa. È importante però che si faccia rete<br />

anche a livello istituzionale e che questo nuovo<br />

“contratto” venga appoggiato dalle banche,<br />

chiamate prima di tutto a creare un nuovo<br />

sistema di rating, detto appunto “di filiera”.<br />

Come è emerso anche dagli interventi degli<br />

altri relatori – tra cui Giovanni Barzaghi,<br />

presidente di Apa Confartigianato Imprese<br />

Milano e Carlo Edoardo Valli, presidente<br />

della Camera di Commercio brianzola – è<br />

indispensabile che il governo, raccogliendo il<br />

segnale forte e concretissimo che viene dalle<br />

imprese, ne definisca i contorni, i requisiti di<br />

stabilità, coordinamento e direzione, ma anche<br />

gli effetti giuridici con particolare riguardo<br />

alle conseguenze di natura contabile e fiscale.<br />

Considerazioni, opinioni e scenari suffragati<br />

dalle analisi dell’Associazione Italiana<br />

Politiche Industriali, che – nella persona del<br />

presidente Domenico Palmieri ha illustrato il<br />

percorso svolto negli ultimi anni proprio per<br />

studiare e definire tale modello. «Le reti – ha<br />

aggiunto – devono diventare sempre più transterritoriali<br />

e trans-settoriali, cioè allargarsi<br />

merceologicamente e geograficamente per<br />

vincere la sfida globale. Occorre favorire<br />

la nascita di reti orizzontali, baricentriche,<br />

“causatrici” di eventi: anche l’arredamento, ad<br />

esempio, grande risorsa della Brianza, deve in<br />

qualche modo allearsi con la meccanica e l’alta<br />

tecnologia per cogliere la grande occasione<br />

dello sviluppo della domotica». Generare la<br />

modernità e non subirla, dunque, individuando<br />

aziende leader in grado di trascinare capitali,<br />

progetti e – perché no? –entusiasmo nella<br />

costruzione di una rete in grado di trovare<br />

riscontri sui mercati internazionali.<br />

WHAT’S ON<br />

QUANDO LA RETE FUNZIONA<br />

Alimentare, arredo, high-tech. Tre settori, tre casi di successo approfonditi durante il<br />

convegno di Confindustria per testimoniare la validità del “sistema reti”.<br />

Distretto High Tech Milano Brianza<br />

Nato con lo scopo di fornire nuove prospettive alle aziende della Silicon Valley<br />

italiana, il Distretto è una realtà in forte crescita e che ad oggi conta sull’adesione di<br />

45 aziende. Vi partecipano piccole e grandi realtà, come Alcatel-Lucent e Cisco «che<br />

sul mercato sono acerrime nemiche ma che nell’ambito del Distretto trovano margini<br />

di collaborazione», ha commentato il direttore generale Giacomo Piccini. Anche<br />

diverse start up stanno guardando con interesse al progetto.<br />

Progetto Lissone<br />

La Reggia di Venaria Reale, il Museo della Scienza e della Tecnica di Milano, Casa<br />

Italia a Vancouver, il museo Guggenheim di Venezia, la sede della neo provincia<br />

brianzola: il portfolio della Spa a capitale misto pubblico-privato creata nel 1997 a<br />

Lissone è quantomai ampio e prestigioso. Una volta ottenuto un appalto, Progetto<br />

Lissone, presieduto da Sergio Allievi distribuisce i lavori ai propri associati – che<br />

vanno oltre i confini lombardi – scegliendoli sulla base delle specifiche competenze.<br />

BioMan<br />

In un mercato – quello delle biotecnologie nell’agroalimentare – quasi interamente<br />

presidiato dalle multinazionali, BioMan (nella foto l’ad Giancarlo Girardo) ha<br />

saputo affermarsi contando inizialmente solo sulla forza di tre realtà. Stipulato un<br />

accordo-quadro di partenariato basato su innovazione e ricerca, Bioman ha anche<br />

vinto un bando Made in Italy del valore di 6 milioni di euro grazie anche al supporto<br />

di AIP per la realizzazione in forma di rete.<br />

N.55 M C<br />

23


Aldo Bonomi<br />

parla agli<br />

industriali<br />

L’importanza<br />

di tessere reti<br />

WHAT’S ON<br />

24 M C<br />

N.55<br />

Il vicepresidente<br />

per le politiche territoriali<br />

e i distretti industriali<br />

di Confindustria<br />

“bacchetta” il ritardo<br />

dell’Italia su questo fronte<br />

di Sara Re<br />

A<br />

fare il punto su quanto è stato fatto<br />

e quanto si deve ancora fare per far<br />

comprendere l’efficacia delle reti<br />

d’impresa è stato Aldo Bonomi, vice presidente<br />

per le politiche territoriali e i distretti industriali<br />

di Confindustria. L’associazione, infatti, si sta<br />

spendendo molto per illustrare opportunità e<br />

strategie sul tema attraverso incontri mirati in tutta<br />

Italia.<br />

A che punto è l’Italia rispetto al resto<br />

dell’Europa nella comprensione e attuazione di<br />

questo modello?<br />

«Purtroppo sul tema il nostro Paese si è mosso<br />

in ritardo, non partecipando ad alto livello alle<br />

decisioni europee. Solo ultimamente stiamo<br />

cercando di recuperare. Anche noi abbiamo<br />

bisogno di fare lobby in questo senso, al fine di<br />

contribuire all’affermazione di un sistema che<br />

comprenda anche le nostre specifiche culturali<br />

e aiuti al contempo le nostre aziende ad essere<br />

competitive».<br />

Quali sono, dal punto di vista culturale, gli<br />

ostacoli che state incontrando in questo vostro<br />

viaggio lungo la Penisola per spiegare le reti<br />

d’impresa?<br />

«Notiamo che gli imprenditori temono di perdere<br />

la loro autonomia. È difficile far capire che<br />

bisogna cambiare, che piccolo non è più bello,<br />

che non si può più contare sulla propria ristretta<br />

nicchia di mercato; occorre invece far capire che<br />

si può mantenere la propria autonomia anche<br />

colloquiando con altri e stringendo allenaze prima<br />

impensabili. Si tratta di un salto culturale che gli<br />

imprenditori devono compiere per forza se non<br />

Aldo Bonomi, vice<br />

presidente<br />

per le politiche<br />

territoriali<br />

di Confindustria<br />

vogliono essere sopraffatti dalle dinamiche<br />

globali».<br />

Lei sottolinea spesso che il cuore pulsante<br />

dell’economia italiana, e quindi anche<br />

lombarda, è il settore manifatturiero.<br />

«Assolutamente sì. I dati lo dimostrano. Se<br />

l’imprenditoria italiana ha resistito meglio di<br />

altre è perché le nostre aziende manifatturiere<br />

sono solide e fortemente radicate sul territorio.<br />

Certo abbiamo assistito all’abbandono<br />

di qualche grande multinazionale, ma gli<br />

WHAT’S ON<br />

imprenditori italiani, con tanti sacrifici e con<br />

una forza di volontà estrema, hanno fatto il<br />

possibile per mantenere inalterato il numero<br />

dei dipendenti, cercando di non fare Cassa<br />

integrazione. Qualche industria del Nord ha<br />

ceduto, qualcuno non ha retto il peso e la<br />

tensione del fallimento: l’imprenditore italiano ha<br />

questa specifica caratteristica per cui tiene molto<br />

alle proprie maestranze così come alla propria<br />

immagine pubblica. L’industria manifatturiera<br />

è il cuore pulsante dell’economia italiana e<br />

dobbiamo lottare per mantenerlo vitale».<br />

N.55 M C<br />

25


Direzione d’Oriente<br />

Una rosa senza spine<br />

WHAT’S ON<br />

Piccolo e prezioso “bocciolo”, il Maestro<br />

Xian Zhang ha incantato i presenti<br />

con la delicatezza propria delle donne<br />

orientali, dietro la quale si nasconde<br />

sempre una grande forza di volontà<br />

di Chiara Bramati<br />

26 M C<br />

N.55<br />

È<br />

una tradizione voluta da Niso<br />

Fumagalli, storico fondatore del<br />

Roseto di Villa Reale, quella della<br />

presenza di una figura femminile di spicco<br />

durante la premiazione delle rose più belle.<br />

La prima ad avere ricevuto questo onore, nel<br />

1969, fu Carla Fracci. Nel 1970, in occasione<br />

dell’inaugurazione ufficiale del Roseto, lo<br />

scettro passò all’indimenticata principessa<br />

Grace di Monaco. Sono passati molti anni e<br />

la figura della madrina è sempre stata al centro<br />

dell’interesse del maggio monzese, dedicato<br />

al fiore più famoso: ballerine, presentatrici,<br />

scrittrici, rappresentanti del mondo dello sport,<br />

dell’imprenditoria e della scienza, si sono<br />

succedute al Roseto, anno dopo anno, in un<br />

virtuale passaggio di consegne. Per la 46esima<br />

edizione Silvano Fumagalli, figlio del fondatore<br />

e dal 2008 presidente dell’Associazione Italiana<br />

della Rosa, ha voluto una madrina che venisse<br />

da lontano… ma non molto. Il Maestro Xian<br />

Zhang, nata nella Repubblica Popolare Cinese,<br />

dopo un percorso che l’ha vista dirigere alla<br />

Central Opera House di Bejing, alla New York<br />

Philarmonic Orchestra, dove ha ricoperto<br />

l’incarico di Associate Conductor e in altri<br />

prestigiosi luoghi della musica, dalla scorsa<br />

stagione è il direttore musicale dell’Orchestra<br />

Verdi di Milano, prima donna ad assumere un<br />

incarico di tale rilievo e - come lei stessa si<br />

definisce – grande appassionata di fiori tanto da<br />

lasciarsi trascinare in questo mondo magico e<br />

profumato.<br />

Maestro Zhang cosa significa la musica per<br />

lei?<br />

«La musica è la mia vita, è un rapporto nato fin<br />

da quando ero giovane».<br />

Il suo è un mestiere solitamente maschile,<br />

come ha intrapreso la carriera del direttore<br />

d’orchestra?<br />

«È il lavoro che ha scelto me, a prescindere<br />

dal mio essere donna. Ho capito che direzione<br />

avrebbe preso il mio percorso lavorativo: il<br />

passaggio da pianista a direttore era nel mio<br />

destino».<br />

Dalla stagione 2009/2010 ricopre il ruolo di<br />

Direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica<br />

“Verdi” di Milano. Come si trova in Italia?<br />

«Ho sempre amato l’Italia. È stato il primo<br />

paese, al di fuori degli Stati Uniti, che ho<br />

visitato e in cui ho avuto occasione di dirigere.<br />

Ora che parte della mia vita è qui, per me è un<br />

sogno che diviene realtà: sono veramente felice<br />

in Italia».<br />

Lei è la prima donna a dirigere la Verdi?<br />

«Come direttore musicale sì, sono la prima<br />

donna. In passato ci sono state altre figure<br />

femminili, ma come ospiti».<br />

Nella sua carriera, quale è stato il momento<br />

di maggior emozione?<br />

«Quando, durante la finale alla Carnegie Hall<br />

di New York, sono stata proclamata uno dei<br />

vincitori del concorso Maazel/Vilar Conductors<br />

Competition, istituito per individuare i più<br />

promettenti giovani direttori d’orchestra. In<br />

quel momento ho capito che la mia vita stava<br />

cambiando».<br />

Abbiamo letto che ha diretto mentre era in<br />

attesa di suo figlio. Come ha vissuto quel<br />

periodo?<br />

«Mi è sembrata una benedizione poter fare<br />

entrambe le cose nello stesso momento. Ero<br />

completamente a mio agio e molto naturale nel<br />

dirigere».<br />

Il suo sogno più grande come direttore<br />

d’orchestra?<br />

«Il più grande sogno è lavorare con orchestre<br />

preparate, che sappiano seguirmi attraverso un<br />

rapporto di stima e apprezzamento reciproci.<br />

Il mio lavoro con l’Orchestra Verdi è già una<br />

realizzazione di questo sogno».<br />

Come ha accolto l’invito ad essere madrina<br />

dell’evento di <strong>Monza</strong>?<br />

«Sono stata onorata di accettare l’invito ricevuto<br />

da Silvano Fumagalli. I nomi delle precedenti<br />

madrine mi hanno messo in soggezione, ma<br />

sono stata veramente felice di aver presenziato<br />

ad un evento che vanta importanza sia a livello<br />

locale che internazionale».<br />

WHAT’S ON<br />

Nella foto,<br />

Xian Zhang<br />

© Giovanni Hanninen<br />

N.55 M C<br />

27


Concorso per rose nuove<br />

Il profumo di maggio<br />

Anche questa edizione della tradizionale manifestazione che si è svolta al<br />

roseto “Niso Fumagalli” ha visto la partecipazione di numerosi esperti<br />

del settore e dei rappresentanti più noti della società civile di <strong>Monza</strong><br />

e Brianza. In tutto sono state 69 le varietà di nuove rose presentate<br />

WHAT’S ON<br />

28 M C<br />

N.55<br />

WHAT’S ON<br />

N.55 M C<br />

29


L’angolo del benessere<br />

Quando la macchina<br />

è il prolungamento<br />

delle mani<br />

Un trattamento<br />

che amplifica i benefici<br />

del tempo dedicato alla cura<br />

del proprio corpo<br />

WHAT’S ON<br />

30 M C<br />

N.55<br />

di Chiara Bramati<br />

Nella foto<br />

Monica Giannubilo<br />

Monica Giannubilo, Amministratore<br />

Unico di Essence Space®,<br />

presenta la tecnica Tecar®.<br />

Solitamente conosciuta ed apprezzata per<br />

gli ottimi risultati ottenuti in campo medico,<br />

sportivo e fisioterapico, questa tecnica<br />

trova un’applicazione mirata anche nel<br />

campo estetico permettendo un intervento<br />

approfondito verso le problematiche che<br />

colpiscono sia il viso che il corpo.<br />

In cosa consiste questa applicazione?<br />

«La macchina utilizzata si chiama Tecar in<br />

ambito fisioterapico, mentre in quello estetico<br />

si chiama Cellutrim®. È una radiofrequenza<br />

non invasiva, non apporta al fisico nulla<br />

dall’esterno, ma stimola per induzione i<br />

processi fisiologici e il metabolismo locale.<br />

Muove gli elettroliti delle cellule in modo<br />

naturale, portando un maggior afflusso<br />

sanguigno nei tessuti con la finalità di<br />

rivitalizzarli».<br />

Come è strutturata una seduta?<br />

«Si utilizzano due manipoli. Uno per i tessuti<br />

molli – termine che in estetica indica la pelle<br />

e i muscoli – chiamato capacitivo, che ha<br />

la funzione di riattivare il microcircolo; il<br />

secondo, denominato resistivo, interviene sui<br />

tessuti duri – rughe e cellulite – che vengono<br />

“lavorati” al fine di sciogliere le parti più<br />

resistenti. Alternando l’utilizzo e il tempo di<br />

applicazione dei due manipoli, è possibile<br />

personalizzare il trattamento a seconda delle<br />

esigenze di ogni cliente».<br />

Quali sono i benefici che apporta?<br />

«È una tecnica che si può utilizzare sia<br />

per il trattamento del viso che del corpo.<br />

Nel caso del viso i primi risultati sono<br />

visibili immediatamente: l’azione di<br />

decontrazione dei muscoli antagonisti a<br />

quelli del volto (cervicali e dorsali) dà subito<br />

una tonificazione profonda e un effetto<br />

“riempitivo” naturale. Le applicazioni sul<br />

corpo sono particolarmente efficaci contro<br />

cellulite, gambe pesanti, addome gonfio e<br />

problemi vascolari; senza dimenticare<br />

i benefici che si hanno sulle contratture<br />

cervicali e dorsali e l’effetto profondamente<br />

rilassante su tutto l’organismo».<br />

Quanto dura un trattamento?<br />

«Quelli che consigliamo vanno da un minimo<br />

di mezz’ora ad un massimo di un’ora e<br />

mezza».<br />

Dopo quante sedute è possibile assistere ai<br />

primi miglioramenti?<br />

«Per quanto riguarda il viso già dalla prima è<br />

possibile vedere dei rilevanti miglioramenti;<br />

durante le sedute successive si procede ad un<br />

lavoro di consolidamento dei risultati ottenuti.<br />

Per le applicazioni sul corpo, è immediato<br />

il senso di leggerezza e i primi risultati si<br />

vedono fin dalla quarta seduta».<br />

A chi è consigliata in maniera particolare?<br />

«A tutte le persone, uomini e donne, attente<br />

al proprio corpo e al proprio benessere,<br />

sia estetico che interiore. Per le donne in<br />

particolare, inoltre, è veramente efficiente<br />

nel trattamento delle rughe: problematica<br />

purtroppo che insorge con il passare del<br />

tempo».<br />

Ci sono delle controindicazioni o soggetti<br />

che non possono usufruirne?<br />

«Non ci sono particolari controindicazioni,<br />

tranne quelle tipiche di ogni applicazione:<br />

tra queste è sconsigliata ai cardiopatici e alle<br />

donne in gravidanza»<br />

Essence Space consiglia dei trattamenti da<br />

abbinare?<br />

«A tutte le persone che soffrono di<br />

problematiche legate ad un accumulo<br />

localizzato di grasso, consigliamo delle<br />

applicazioni miratamente riduttive attraverso<br />

il Termotrim® prima di passare al Cellutrim.<br />

Nei casi, invece, legati ai liquidi in eccesso<br />

come ristagni di acqua e gambe pesanti,<br />

l’ideale è di far seguire al Cellutrim un<br />

trattamento di pressoterapia finalizzato ad un<br />

prolungamento dei risultati ottenuti».<br />

Nell’utilizzo di questa tecnica, quanto è<br />

importante l’abilità dell’operatore?<br />

«Ha un rilievo fondamentale: la capacità<br />

dell’operatrice fa in modo che il cliente non<br />

percepisca l’utilizzo dell’apparecchiatura ma<br />

senta unicamente un prolungamento delle<br />

sue mani. È la filosofia dell’utilizzo della<br />

tecnologia mediata dal contatto umano che<br />

rende ancora più efficace questo trattamento».<br />

Per maggiori informazioni<br />

www.essencespace.it<br />

WHAT’S ON<br />

N.55 M C<br />

31


WHAT’S ON<br />

32 M C<br />

N.55<br />

Abbiamo chiesto<br />

alle amiche di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />

di provare un trattamento<br />

presso la sede monzese<br />

di Essence Space<br />

in via Mosè Bianchi.<br />

Nelle immagini alcuni<br />

momenti dell’incontro.<br />

Sotto Monica e il suo staff:<br />

Sonia, Carmen e Lucica


WHAT’S ON<br />

Taormina 2010<br />

Politica under 35<br />

È l’ora della riscossa<br />

Si è svolta, il mese scorso in Sicilia, la seconda assemblea nazionale<br />

dell’Anci giovani. In rappresentanza della Brianza<br />

l’assessore Martina Sassoli, neo coordinatore per la Lombardia<br />

di Simona Calvi<br />

Disincantati, ma capaci di immaginare<br />

un nuovo corso. Militanti, ma con<br />

la voglia di andare oltre gli steccati<br />

per disegnare una politica che li rappresenti al<br />

di là di ogni appartenenza. È questo il ritratto<br />

degli oltre 400 amministratori pubblici under<br />

35 che lo scorso maggio hanno partecipato,<br />

a Taormina, alla seconda Assemblea<br />

Nazionale di Anci Giovani, l’associazione<br />

che riunisce i Comuni italiani. Un piccolo<br />

esercito di tenacissimi che per due giorni si<br />

è confrontato su alcuni temi fondamentali<br />

della vita politica e amministrativa del nostro<br />

Paese. Non una passerella di personaggi, ma<br />

un palcoscenico che ha messo l’uno accanto<br />

all’altro personalità come Giorgia Meloni,<br />

ministro della Gioventù del Pdl e Matteo<br />

Renzi, sindaco di Firenze e volto emergente,<br />

insieme al monzese Pippo Civati, del Partito<br />

Democratico. ><br />

N.55 M C<br />

33


La Brianza era rappresentata dall’assessore<br />

alle Pari opportunità e Politiche giovanili<br />

del Comune di <strong>Monza</strong>, Martina Sassoli, che<br />

di recente è stata scelta come coordinatore<br />

per la Lombardia di Anci Giovani. «È stata<br />

un’esperienza entusiasmante - racconta la<br />

Sassoli - I delegati rappresentavano gli oltre<br />

24 mila eletti nei Comuni di tutta Italia e<br />

per due giorni si è discusso senza ipocrisie<br />

e con grande preoccupazione circa lo stato<br />

di salute della politica italiana». Il quadro<br />

che ne è emerso, se da una parte potrebbe<br />

preoccupare, dall’altra apre squarci inattesi:<br />

«Taormina è stata la fotografia di un’Italia<br />

giovane e impegnata, disillusa e realista –<br />

prosegue - che non rinuncia a sperare, ma<br />

che non ha nemmeno timore di ammettere<br />

che, oggi, per riuscire a essere candidati<br />

bisogna avere qualche santo in paradiso e<br />

che la meritocrazia è ancora un obiettivo da<br />

raggiungere più che un metodo di scelta della<br />

nuova classe dirigente». Accanto a questo,<br />

anzi, nonostante questo, a vincere sono stati<br />

l’ottimismo e la voglia di essere propositivi.<br />

Sul tavolo del convegno sono approdati temi<br />

WHAT’S ON<br />

34 M C<br />

N.55<br />

come la lotta alla criminalità, con la proposta<br />

che ogni Comune si costituisca parte civile<br />

nei processi contro il crimine organizzato,<br />

e la riduzione del numero dei parlamentari<br />

prima dell’applicazione del decreto<br />

Lanzillotta. Proposta anche l’istituzione di<br />

un’anagrafe pubblica degli eletti per favorire<br />

la trasparenza. «A mio avviso uno dei dati più<br />

significativi – continua l’assessore Sassoli<br />

- è stata la dimostrazione di compattezza<br />

generazionale. Tutti i delegati, di destra o<br />

sinistra che fossero, sono stati accolti con<br />

entusiasmo. Nessuno è caduto nella trappola<br />

del giovanilismo, sfrontato e ipocrita, e<br />

neppure in quella delle cosiddette quote verdi,<br />

i posti che eventualmente dovrebbero essere<br />

destinati agli under 35 nelle competizioni<br />

elettorali. La volontà univoca è stata quella<br />

di dimostrare la capacità e la preparazione<br />

e di favorirla in un processo di crescita che<br />

significa anzitutto la possibilità di pensare al<br />

ricambio generazionale in termini concreti».<br />

Non a caso l’Assemblea si è conclusa con<br />

un motto comune: i giovani non sono solo il<br />

futuro, ma sono soprattutto il presente.<br />

L’assessore Martina<br />

Sassoli con Matteo Renzi<br />

sindaco di Firenze


WHAT’S ON<br />

Fiera di <strong>Monza</strong>:<br />

promossa<br />

La tradizionale esposizione di <strong>Monza</strong><br />

e Brianza trova l’agognata sede:<br />

ad accogliere l’evento 2010 gli spazi<br />

dell’Autodromo di <strong>Monza</strong>, dove anche<br />

le idee viaggiano ad alta velocità<br />

Da sinistra il giornalista<br />

sportivo Gino Bacci,<br />

Luigi Moretti, presidente<br />

della Fiera, Alberto<br />

Vannucci, coordinatore<br />

di un settore della Fiera<br />

e Carlo Gaeta, giornalista<br />

Eventi<br />

di Francesco Pozzi<br />

Una ventata di aria fresca e di novità<br />

preannuncia la 23esima edizione<br />

della Fiera di <strong>Monza</strong> e Brianza che<br />

dai capannoni di via Stucchi, approderà negli<br />

immensi spazi dell’Autodromo Nazionale<br />

di <strong>Monza</strong>. Patrocinato dal Comune, dalla<br />

Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza e dall’Unione<br />

Commercianti, l’evento, in programma dal 30<br />

ottobre al 2 novembre, presenterà un programma<br />

innovativo e ricco di sorprese. Tra le altre, il<br />

Motor<strong>Monza</strong>, dove sarà possibile sperimentare<br />

alcuni veicoli. Una rassegna di concerti e di<br />

spettacoli musicali animeranno il Festival<br />

della Musica, mentre per tutti gli amanti della<br />

velocità e delle prove adrenaliniche si terranno<br />

dimostrazioni di drifting all’interno del Brianza<br />

Tuning Show.<br />

Per gli appassionati di sport ritorna a grande<br />

richiesta il Brianza Fighting Show, con<br />

combattimenti e competizioni di Thai Boxe.<br />

In occasione, poi, del Convegno Energia &<br />

Ambiente verranno comunicati i vincitori del<br />

Trofeo Fiera di <strong>Monza</strong>, del Premio Teodelinda<br />

e del Premio Sperada. Grande attenzione ai<br />

bambini che potranno testare le moto da trial e<br />

i go-kart, affidandosi alla Scuola Avviamento<br />

Trial. Per gli amanti della buona tavola, infine,<br />

ci sarà il Salone del Gusto, dove verranno<br />

proposti prodotti tipici regionali, alla scoperta di<br />

nuovi sapori e particolari ricette.<br />

N.55<br />

M C<br />

35


Il vento dell’innovazione<br />

soffia sull’Autodromo<br />

Si è svolta,<br />

dal 27 al 30 maggio, la terza edizione<br />

della manifestazione organizzata<br />

negli spazi della pista cittadina.<br />

Ecologia, ambiente, energie rinnovabili,<br />

ma non solo. Spazio anche<br />

al benessere e alla famiglia<br />

WHAT’S ON<br />

36 M C<br />

N.55<br />

Aria Nuova 2010<br />

a cura della redazione<br />

Tecnologia, attenzione per l’ambiente,<br />

ma anche benessere e salute. Aria<br />

Nuova 2010, una vera girandola di<br />

colori e di attrazioni. Così si è presentata<br />

all’appuntamento, dal 27 al 30 maggio,<br />

l’edizione numero tre della manifestazione<br />

organizzata all’Autodromo Nazionale<br />

<strong>Monza</strong>, di cui <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> è stata media<br />

partner, divenuta ormai sinonimo di mobilità<br />

sostenibile, trasporto ed energie alternative<br />

in un contesto speciale qual è la storica pista<br />

cittadina. Un luogo che da sempre significa<br />

velocità, ma che, in realtà, dal 1922 è anche<br />

centro nevralgico della sperimentazione e<br />

progettazione. Il guard rail, l’asfalto drenante<br />

e la telemetria, alla base del moderno telepass,<br />

sono nati proprio qui. Ben oltre, dunque, la<br />

Formula Uno, l’Autodromo si è trasformato in<br />

polo scientifico dove si studiano e si realizzano<br />

progetti indirizzati sia al mondo dell’ambiente<br />

che della sicurezza con il supporto di<br />

aziende partner. E Aria Nuova è una delle<br />

sue maggiori vetrine. La manifestazione ha<br />

mantenuto anche quest’anno quasi inalterata<br />

la sua formula originale con quattro giorni di<br />

convegni, approfondimenti, dibattiti, attività<br />

in pista, gare per auto ecologiche e momenti<br />

di festa per tutta la famiglia. Un momento<br />

di incontro e dialogo tra tecnologia, ricerca,<br />

divertimento e apprendimento nello spirito<br />

che anima l’Autodromo. Un appuntamento<br />

che, sin dalla sua prima edizione, ha ricevuto<br />

il sostegno e l’approvazione di Regione<br />

Lombardia, da sempre sensibile ai temi della<br />

sostenibilità e dell’ambiente e che ha trovato<br />

nella struttura di <strong>Monza</strong> capacità, impegno e<br />

volontà nel portare avanti una politica per la<br />

sostenibilità fatta non di parole, ma di progetti<br />

concreti, del JRC, il Joint Research Centre ><br />

WHAT’S ON<br />

N.55 M C<br />

37


WHAT’S ON<br />

38 M C<br />

N.55<br />

della Commissione Europea, e della FIA<br />

(Fédération Internationale de l’Automobile)<br />

che hanno offerto all’organizzazione il supporto<br />

scientifico e l’appoggio per la competizione<br />

sportiva. I visitatori hanno potuto osservare<br />

così da vicino i passi avanti compiuti nel settore<br />

automobilistico con le auto ecologiche messe a<br />

disposizione da numerose case automobilistiche<br />

come Peugeot, Volkswagen, Mazda e Subaru,<br />

solo per citarne alcune, e godersi un’apripista<br />

di prestigio con Tesla, l’auto americana<br />

ribattezzata la “Ferrari elettrica”. Un modello in<br />

grado di coprire 400 chilometri che negli Usa<br />

viene venduta su Internet a prezzi degni di tanto<br />

prestigio. Naturalmente non poteva mancare<br />

il modello di auto ad idrogeno realizzato da<br />

Sol e messo a disposizione del pubblico per<br />

sensibilizzare anche sulle nuove tematiche in<br />

materia di carburanti. Aria Nuova, come negli<br />

anni passati, ha organizzato in pista anche una<br />

serie di prove, senza dimenticare l’Ecorally<br />

che ha registrato oltre una cinquantina di<br />

iscritti, e la possibilità, venerdì, di visitare gli<br />

stabilimenti del Joint Research Centre di Ispra.<br />

Un’occasione per toccare con mano le ultime<br />

novità. Una particolarità di questa edizione<br />

2010 è stata l’inaugurazione degli spazi<br />

dedicati al benessere dedicate in particolare<br />

alle donne. L’area beauty è stata allestita<br />

nella Sala Regione Lombardia: truccatori,<br />

parrucchieri, massaggiatori e specialisti<br />

nei settori delle tecniche di rilassamento,<br />

naturopatia, shiatsu, trattamenti estetici non<br />

invasivi accanto a veri e propri stand dove fare<br />

acquisti grazie ad alcune delle più prestiose<br />

case del settore. Non solo. Per le partecipanti<br />

sono stati organizzati anche corsi di fotografia<br />

e di guida eco-compatibile. Aria Nuova ha<br />

pensato anche ai più piccoli con Bimbò, la città<br />

dei bambini che ha messo a disposizione 50<br />

manifestazioni ludico – educative per coniugare<br />

divertimento e crescita. L’evento è stata anche<br />

l’occasione per presentare l’Ambulanza Verde<br />

(così chiamata perché dotata di un sistema di<br />

alimentazione bimodale a gasolio e metano che<br />

consente di ridurre ion maniera significativa<br />

le emissioni inquinanti) dedicata a Ivo<br />

Marinato, commissario di percorso scomparso<br />

prematuramente dopo l’ultimo Rally di<br />

<strong>Monza</strong>, iniziativa voluta dai tre amici Monica<br />

Biagiotti, Roberto Bianchi e Alberto Dossi.<br />

Tirando le somme, dunque, un’innovazione<br />

a 360 gradi: sostenibilità, ambiente, energie<br />

rinnovabili, solidarietà e benessere per sé e<br />

per tutta la famiglia. Pensando ad un domani<br />

sempre più pulito. Con questi presupposti si<br />

è confermata la missione dell’Autodromo:<br />

pensare tecnologicamente al futuro della<br />

mobilità e dell’ambiente senza focalizzarsi<br />

solo sullo sport. E il vento della ricerca e del<br />

rispetto dell’ambiente hanno mosso sempre più<br />

la girandola di Aria Nuova 2010.


WHAT’S ON<br />

<strong>Monza</strong>Estate 2010<br />

Se la musica è di scena<br />

L’assessore Andrea Arbizzoni svela le tante novità di questa edizione.<br />

Da Carmen Consoli a Pat Metheny, una stagione per veri intenditori<br />

di Arianna Giovenzana<br />

Formula vincente non si cambia.<br />

<strong>Monza</strong>Estate torna anche quest’anno<br />

all’ombra di Villa Reale. Musica<br />

di livello e spettacoli davvero per tutti i<br />

gusti. Ricercati e pop, rock e melodico, con<br />

tante sorprese. L’iniziativa, come sempre,<br />

è targata Comune di <strong>Monza</strong> e rientra tra le<br />

proposte previste per la bella stagione. A<br />

parlarne con <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong>, media partner<br />

della manifestazione, è l’assessore al<br />

Turismo e Spettacolo, Andrea Arbizzoni, al<br />

suo “debutto” come organizzatore.<br />

Qual è la filosofia di <strong>Monza</strong>Estate per<br />

l’anno 2010?<br />

«Anche per quest’anno il nostro obiettivo è<br />

quello di dar vita ad una manifestazione che<br />

sia di forte impatto e che, pur rinnovandosi,<br />

riesca a migliorarsi di continuo e ad essere<br />

all’altezza della prestigiosa location in cui<br />

è ambientata. Per l’estate 2010 la scelta<br />

degli artisti che si esibiranno è ricaduta<br />

su quelli che più di altri avrebbero potuto<br />

elevare il tono della rassegna. Si partirà l’8<br />

luglio con il concerto di Ludovico Einaudi,<br />

compositore e pianista di fama mondiale che<br />

si era già esibito a <strong>Monza</strong> circa un mese fa;<br />

a seguire i Jethro Tull, un gruppo storico<br />

che con la sua musica per veri intenditori<br />

è da quaranta anni sulla cresta dell’onda e<br />

che, insieme al Pat Metheny Group, eleverà<br />

il palco sonoro dell’evento. A chiudere la<br />

scena, le esibizioni di altri due talentuosi<br />

artisti quali Cristiano De Andrè e Carmen ><br />

N.55 M C<br />

39


WHAT’S ON<br />

Nella pagina precedente,<br />

Andrea Arbizzoni.<br />

Sopra, l’esibizione della<br />

rock band Negrita<br />

del luglio scorso<br />

40 M C<br />

N.55<br />

Consoli che saranno apprezzati sicuramente<br />

anche da fasce di età più giovani».<br />

Quali sono i punti di forza di questa<br />

iniziativa?<br />

«Innanzitutto la location, molto<br />

probabilmente se gli spettacoli avessero una<br />

“<br />

Gli spettatori vengono a <strong>Monza</strong><br />

per assistere ai concerti<br />

e per apprezzare le bellezze<br />

della città che li ospita<br />

scena diversa da quella della Villa Reale,<br />

difficilmente si riuscirebbe ad eguagliare<br />

l’atmosfera e il fascino che si trovano in<br />

questo luogo storico e prestigioso. È un<br />

contesto che ben si adegua a molte iniziative<br />

della stagione più calda come ad esempio<br />

il cinema sotto le stelle, il cui successo è<br />

sempre garantito. Il trait d’union e il valore<br />

aggiunto rimane la Villa. Naturalmente se<br />

portassimo queste esibizioni in luoghi come<br />

lo stadio di <strong>Monza</strong> ci sarebbe la possibilità<br />

di richiamare l’attenzione di un numero più<br />

elevato di spettatori, ma si perderebbe la<br />

magia che contraddistingue i luoghi reali».<br />

In che modo <strong>Monza</strong>Estate può essere<br />

considerata un’occasione di crescita per la<br />

nostra città?<br />

«Per prima cosa è importante parlare non<br />

solo di <strong>Monza</strong>, ma di tutta la Brianza; i<br />

gruppi che si esibiranno porteranno un<br />

pubblico non solo esclusivamente monzese,<br />

ma proveniente anche da territori più distanti<br />

dal nostro. L’obiettivo che sta all’origine di<br />

tutto è proprio quello che trova nel turismo<br />

una sua risposta; gli spettatori vengono<br />

a <strong>Monza</strong> per assistere ai concerti e allo<br />

stesso tempo possono apprezzare le bellezze<br />

della città che li ospita. Nonostante sia una<br />

manifestazione di breve durata può quindi<br />

avere una grandissima valenza ed è perciò<br />

importante portare avanti questa filosofia<br />

che si presenta, sicuramente, come quella<br />

vincente».<br />

Per quali ragioni i concerti di quest’anno<br />

non “sfrutteranno” più gli spazi<br />

retrostanti alla Villa?<br />

«Ci sono state alcune valutazioni da fare,<br />

abbiamo individuato dei pro e dei contro<br />

riguardo all’utilizzo di quella determinata<br />

zona visto che si trova proprio a ridosso<br />

della Villa. Abbiamo quindi ritenuto<br />

fosse un gesto responsabile da parte<br />

dell’Amministrazione un maggiore rispetto<br />

per quei luoghi che durante tutto il periodo<br />

estivo vengono già utilizzati in maniera<br />

massiccia. Anche dal punto di vista sportivo<br />

la Villa ospiterà, infatti, molti altri eventi<br />

come ad esempio la presentazione ufficiale<br />

da parte di Dino Meneghin della squadra<br />

della nazionale di basket il 28 e 29 di giugno<br />

e la tappa di chiusura del Giro d’Italia<br />

femminile l’11 luglio».<br />

Cosa ci può dire della possibile presenza<br />

in concerto di Mario Biondi a <strong>Monza</strong> Più,<br />

prevista per il prossimo settembre? Ed<br />

oltre a lui, ci saranno altre sorprese?<br />

«Credo di poter affermare che, grazie<br />

all’impegno di Scenaperta e di Luca<br />

Magni, il cantante siciliano ci sarà! Infatti<br />

<strong>Monza</strong>Più, grazie ad una collaborazione con<br />

la Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza, quest’anno<br />

sarà più ricca. Per quanto riguarda le altre<br />

“sorprese” siamo ancora in una fase di<br />

definizione del programma, ma sicuramente<br />

non mancheranno».<br />

Quali sono le aspettative nel programma<br />

di quest’anno?<br />

«Il bilancio della scorsa stagione è stato<br />

certamente positivo; quest’estate grazie a<br />

un palco di maggior prestigio, ci auguriamo<br />

possa andare addirittura meglio. Le novità<br />

saranno davvero moltissime: al termine di<br />

questi concerti vi sarà, infatti, per la prima<br />

volta a <strong>Monza</strong>, il Brianza Blues Festival,<br />

tre giornate dedicate a questo genere e<br />

ambientate a Villa Reale: Speriamo che<br />

possano diventare un evento caratterizzante<br />

per il nostro territorio».<br />

WHAT’S ON<br />

A sinistra, un’intensa<br />

espressione<br />

di Carmen Consoli<br />

Sotto, la locandina<br />

dell’edizione 2010<br />

di <strong>Monza</strong> Estate.<br />

La sorpresa è Mario<br />

Biondi, ultima star<br />

ad illuminare il cortile<br />

della Villa Reale<br />

N.55 M C<br />

41


In divisa vicino ai cittadini<br />

Una vocazione<br />

che viene premiata<br />

L’evento ha coinvolto tutti i settori<br />

delle Forze dell’ordine cittadine.<br />

Il 5 maggio scorso, la consegna<br />

delle targhe<br />

a cura della redazione<br />

Da dieci anni a questa parte il Lions <strong>Club</strong><br />

<strong>Monza</strong> Duomo consegna le targhe al<br />

merito alle Forze dell’Ordine. Così,<br />

anche il 5 maggio scorso, nei saloni dell’Hotel<br />

de La Ville sono stati premiati i numerosi<br />

rappresentanti che hanno saputo distinguersi nel<br />

corso della loro carriera per professionalità, senso<br />

del dovere e compimento di gesta coraggiose.<br />

Tanti esempi di dedizione e senso civico da parte<br />

di chi ha scelto di dedicare la propria vita al<br />

servizio degli altri.<br />

Da sinistra, Eugenio Barisano (Vigili del Fuoco), Capitano Luigi D’Ambrosio (CC di <strong>Monza</strong>), Capitano Gianmarco Buglioni (G.di F. <strong>Monza</strong>), Commissario<br />

capo della Polizia locale Gerardo Esposito, l’assessore provinciale Luca Talice, il prefetto Roberto Saccone, Carmen Bonfanti, presidente <strong>Club</strong>, Colonnello<br />

Giuseppe Spina (Gruppo CC di <strong>Monza</strong>), Francesco Scalise, Dirigente P.S. di <strong>Monza</strong>, Angelo Sais Vice Dirigente PS di <strong>Monza</strong>, Felice Camesasca, membro Staff<br />

Distrettuale e Addetto Stampa.<br />

WHAT’S ON<br />

42 M C<br />

N.55<br />

Da sinistra, Luigi D’Ambrosio, Francesco Scalise,<br />

Gerardo Esposito e Angelo Sais<br />

Carmen Bonfanti, presidente <strong>Club</strong><br />

Da sinistra, Gerardo Esposito e Davide Calò<br />

Vice Brigadiere David Nicoletti<br />

Da sinistra, Gianmarco Buglioni e Gerardo Silvestro<br />

Da sinistra, Pierluigi Mauri, Davide Calò, Roberto Broserà, Carmen Bonfanti,<br />

Enza Cellamare, David Nicoletti, Gerardo Silvestro, e Felice Camesasca<br />

Da sinistra, Eugenio Barisano con Pierluigi Mauri<br />

Da sinistra, Roberto Broserà, Francesco Scalise<br />

ed Enza Cellamare, Assistente P.S.<br />

WHAT’S ON<br />

N.55 M C<br />

43


Dottor Dobermann<br />

Dal primo esemplare, Cito, deriva il nome dell’allevamento<br />

che oggi fa del miglior manager sanitario lombardo il portavoce<br />

di una passione per la razza tedesca, ingiustamente considerata<br />

aggressiva a causa delle mode che spesso “condizionano” anche i cani<br />

WHAT’S ON<br />

44 M C<br />

N.55<br />

Pietrogino Pezzano<br />

Molto conosciuto in Brianza per il suo<br />

ruolo di direttore generale dell’Asl,<br />

Pietrogino Pezzano gode di fama<br />

internazionale quando si parla di cani. Il miglior<br />

manager della Lombardia in campo sanitario, come<br />

emerso dalla recente classifica stilata dal Pirellone,<br />

è un noto allevatore di Dobermann. Una passione<br />

che è anche un grande amore per la razza e che lo<br />

ha portato dal 1980 a ricoprire il ruolo di presidente<br />

dell’Associazione nazionale amatori Dobermann,<br />

una realtà che oggi conta circa 2.000 soci in tutta<br />

Italia, e di vice presidente dell’Internazionale<br />

Dobermann <strong>Club</strong>, ente presente in 30 paesi<br />

del mondo. I suoi cani, tutti discendenti di un<br />

di Simona Calvi<br />

meraviglioso esemplare da cui ha preso il nome<br />

l’allevamento “del Citone”, vivono insieme a lui<br />

nella sua casa in Brianza.<br />

Da dove nasce questa passione?<br />

«È nata da quando ero piccolo, ho sempre avuto<br />

dei cani sin da giovane. Poi, in età adulta, ho preso<br />

il mio primo Dobermann che si chiamava Cito.<br />

E’ stato il capostipite di otto generazioni tra cui<br />

Ginettu, all’anagrafe Gino Gomez, che ora ha dodici<br />

anni, ma ha vinto tutto quello che si poteva vincere.<br />

Non credevo nelle fole che si raccontavano sui<br />

Dobermann e ho imparato ad apprezzarne le grandi<br />

qualità, l’adattabilità oltre alle doti fisiche».<br />

44<br />

Purtroppo i Dobermann hanno patito di una<br />

brutta nomea per lungo tempo…<br />

«Questo è dipeso da due motivi: il primo è che<br />

i Dobermann erano i cani utilizzati dalle SS. Il<br />

secondo è legato alla moda. Tra la metà degli anni<br />

Sessanta e l’inizio degli anni Settanta erano usciti<br />

dei film con dei Dobermann protagonisti. Le mode<br />

creano mercato e la razza, che fino a quel momento<br />

contava 170 iscritti all’Enci, è balzata a 9.000. Il che<br />

significa che i cani esistenti erano almeno 15.000.<br />

Il problema è che tutte le razze, se selezionate male,<br />

si alienano e da quelle selezioni fatte male sono nati<br />

cani paurosi, insicuri e quindi aggressivi. Un cane<br />

insicuro è un cane che può mordere».<br />

E’ stato un lavoro duro riportare questa razza<br />

alla cosiddetta normalità?<br />

«Dagli anni Ottanta in poi il nostro lavoro è<br />

stato quello di impostare la selezione. Oggi se<br />

un allevatore vuole far riprodurre un cane, deve<br />

superare una serie di test relativi a situazioni in cui il<br />

cane stesso si imbatte di frequente in città. Se supera<br />

le prove, allora si può riprodurre».<br />

Questa selezione a che risultati ha portato?<br />

«Che i Dobermann che nascono in Italia sono cani<br />

equilibrati. Del resto, è avvenuto lo stesso con<br />

razze come i Rottweiler, che da 3.000 sono passati<br />

in un lampo a 6.000 iscritti all’Enci, e i Pitbull.<br />

Bisogna capire che è la natura stessa ad imporre<br />

una selezione molto forte e l’uomo deve riuscire a<br />

fare qualcosa di simile. Certamente non si tratta di<br />

produrre scatolette».<br />

Al di là degli aspetti tecnici, quali sono i ricordi<br />

più belli legati ai suoi cani?<br />

«Sono molti, se dovessi raccontarli tutti non<br />

basterebbe una giornata... sicuramente ricordo<br />

una femmina che è riuscita a diventare campione<br />

assoluto, ossia bellezza e lavoro, o ancora Gino<br />

Gomez che nel 2002 ha superato la selezione<br />

tedesca, particolarmente severa. La verità è che<br />

riescono a sorprendermi sempre per la loro capacità<br />

di comprendere il mio umore o quello che succede.<br />

Se mi preparo a partire se ne accorgono. Ho fatto<br />

anche delle prove, lasciando una valigia accanto alla<br />

porta come se partissi. Ma comprendono sempre<br />

se è vero o no. Un aneddoto curioso riguarda il mio<br />

primo Dobermann, Cito. Una volta vennero dei<br />

bambini a trovarci. Erano in giardino e giocavano<br />

con lui. A dire la verità gliene fecero di tutti i colori<br />

“<br />

I cani non sono giocattoli.<br />

Servono tempo e impegno<br />

per accudirli. Non sono nati<br />

per stare legati o chiusi in casa<br />

per ore. Ad un certo punto Cito li lasciò, venne da<br />

me, mi guardò e mi mostrò i denti. Voleva dirmi di<br />

farli smettere…».<br />

Cani e bambini, un argomento divenuto spesso<br />

oggetto di informazioni sbagliate e di paure…<br />

«Uno dei problemi fondamentali è che spesso i<br />

bambini vengono preservati dal contatto con il cane.<br />

In realtà bisognerebbe far comprendere al cane il<br />

ruolo dei bambini all’interno della famiglia. Il cane<br />

è un animale dalla socialità molto spiccata, una volta<br />

che ha capito il suo ruolo vi si adegua. Questo non<br />

vale soltanto per i bambini, ma in generale. Il cane<br />

va educato con poche e semplici regole. Ogni gesto<br />

di violenza, invece, è assolutamente inutile».<br />

Ritiene ci sia ancora poca informazione<br />

sull’educazione e sul rapporto con i cani?<br />

«Come dicevo, il cane è un animale sociale, che<br />

va educato con pazienza. Inoltre nel passaggio dal<br />

cortile alla casa si sono modificati i rapporti tra<br />

l’animale e il padrone. E purtroppo questo porta<br />

spesso agli abbandoni. In Italia va ancora bene<br />

perché i cani abbandonati vanno in canile. Negli<br />

Stati Uniti, invece, i randagi vengono uccisi. Una<br />

ricerca pubblicata da un’università dell’Alabama di<br />

recente spiegava che ogni anno ci sono 12 milioni di<br />

cretini che prendono un cucciolo e poi si accorgono<br />

di non poterlo tenere».<br />

Cosa direbbe a chi vuole abbandonare il proprio<br />

cane?<br />

«Non posso pronunciare certe parole. Però posso<br />

dare un consiglio a chi vuole acquistare un cane:<br />

ricordatevi che un cane non è un giocattolo e che<br />

avere un cane significa impegnarsi per accudirlo. Il<br />

cane è un essere intelligente e sensibile che non è<br />

nato per vivere legato ad una catena o chiuso in una<br />

casa. Queste, però, sono valutazioni che bisogna<br />

fare prima di acquistarlo o adottarlo e non dopo».<br />

WHAT’S ON<br />

Il direttore generale<br />

dell’Asl è testimonial<br />

d’eccezione<br />

della campagna<br />

antiabbandono<br />

di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />

N.55 M C<br />

45


WHAT’S ON<br />

MONZA CLUB CONTRO<br />

L’ABBANDONO DEI CANI<br />

Incrocio cane da<br />

pastore, taglia medio-grande,<br />

età 1 anno. Chippato e da sterilizzare;<br />

piuttosto timido<br />

e tranquillo.<br />

Un cane equilibrato, si apre<br />

molto quando si sente sicuro<br />

del contatto.<br />

><br />

Bull mastiff, di 11 mesi.<br />

Femmina da sterilizzare, microchippata.<br />

Taglia gigante, molto socievole ed<br />

equilibrata. Necessita grandi spazi.<br />

Cucciolona bionda; anno di<br />

nascita 2008. Microchippata,<br />

vaccinata e sterilizzata. è un<br />

cane molto socievole con<br />

le persone, ma anche molto<br />

esuberante; cerca un affido<br />

tranquillo con persone<br />

molto pazienti. Tassativo<br />

giardino.<br />

Per informazioni sulle possibilità di adozione, anche a distanza, dei nostri<br />

amici animali, rivolgersi all’Enpa di <strong>Monza</strong>. Scrivere a: adozioni.enpa@enpa.org,<br />

canile@enpamonza.it o telefonare al numero 039 835623.<br />

46 M C<br />

N.55<br />

ISADORA<br />

Indio<br />

MARGOT<br />

Segugi italiani di anni 6, entrambi microchippati e sterilizzati.<br />

Abbandonati legati a un palo in centro <strong>Monza</strong>.<br />

Cercano casa insieme.<br />

Molto docili, necessitano un giardino. Non con piccoli animali.<br />

Non sono cacciatori.<br />

BOBO<br />

DAVE<br />

CHARLOTTE<br />

Incroci di border collie. Età:10 mesi.<br />

Fratello e sorella, entrambi microchippati<br />

e sterilizzati, molto socievoli e<br />

buoni. Necessitano<br />

di un giardino, amano muoversi e correre.<br />

Sono molto uniti, sarebbe gradito<br />

affidarli insieme.


WHAT’S ON<br />

Ecologia<br />

Dalle sorgenti brianzole<br />

sgorga il risparmio<br />

Rinunciare alle bottiglie di plastica a favore delle più ecologiche caraffe.<br />

Questa l’iniziativa di Brianzacque che sta riscuotendo nelle scuole del territorio<br />

un ottimo successo. La filosofia: basta sprechi e attenzione all’ambiente<br />

di Simona Calvi<br />

Sindaci, presidi e soprattutto studenti,<br />

uniti con un obiettivo comune: ridurre<br />

gli sprechi e diffondere una cultura<br />

ambientalista. Una filosofia che si sta rivelando<br />

vincente quella lanciata da Brianzacque con<br />

l’iniziativa “L’acqua del sindaco” che lo scorso<br />

26 maggio ha portato alla premiazione di nove<br />

istituti del territorio. La cerimonia di premiazione<br />

si è svolta a Seregno nelle aule dell’Istituto<br />

comprensivo “Gianni Rodari”. Sul podio i<br />

rappresentanti di Brianzacque, il presidente<br />

Filippo Carimati e la vicepresidente Francesca<br />

Gavazzi, l’assessore provinciale all’Ambiente,<br />

Fabrizio Sala e i sindaci di Seregno, Giacinto<br />

Mariani e di Desio, Giampiero Mariani, oltre ai<br />

presidi delle nove scuole premiate.<br />

Per tutti un “Certificato blu”, riconoscimento a<br />

chi ha deciso di abbattere l’utilizzo delle bottiglie<br />

di plastica a favore della più ecologica caraffa.<br />

Quello che potrebbe sembrare solo un piccolo<br />

gesto, in realtà, rappresenta un vero risparmio.<br />

In totale, infatti, il mancato uso dei contenitori<br />

in plastica ha portato ad un risultato importante:<br />

l’abbattimento di 103.797 chilogrammi di<br />

anidride carbonica. Per effettuare la stima<br />

Brianzacque ha considerato l’intero ciclo di<br />

vita della bottiglia, dall’acquisizione delle<br />

materie prime fino alla fine. In particolare, il<br />

Servizio qualità, ambiente, sicurezza della local<br />

utility brianzola ha tenuto conto del consumo<br />

energetico associato alla formazione del prodotto,<br />

alla lavorazione, al trasporto, all’utilizzo e<br />

al consumo. Parametri che, insieme, hanno<br />

consentito di stabilire che ogni bottiglia da un<br />

litro e mezzo di acqua comporta l’emissione<br />

in atmosfera di circa 800 grammi di anidride<br />

carbonica. Partendo da questo dato, è stata poi<br />

realizzata la stima per la mensa di ogni scuola<br />

valutando il numero di alunni e il rapporto<br />

allievi/bottiglia. È così che l’istituto Rodari<br />

ha risparmiato 11,8 chilogrammi di anidride<br />

carbonica, il Paccini di Sovico 16 chili, l’istituto<br />

Prati e il Tolstoj di Desio rispettivamente 9,7<br />

e 8,2 chilogrammi, il Mazzini di Gorgonzola<br />

ben 13 chili, il Rodari di Macherio 17,2, il Don<br />

Rivolta di Ceriano Laghetto è arrivato a 7,5 e<br />

il comprensivo di Albiate – Triuggio circa 17<br />

chilogrammi. In totale gli studenti che hanno<br />

partecipato a questa iniziativa sono stati 3.745.<br />

L’assessore provinciale Sala ha annunciato<br />

l’intenzione di estendere il progetto a tutti e 55 i<br />

Comuni della Provincia.<br />

«Con questa nuova iniziativa – spiega Carimati –<br />

vogliamo mettere in risalto e valorizzare le buone<br />

pratiche locali di sostenibilità ambientale. Non<br />

c’è classifica di arrivo. Qui hanno vinto tutti».<br />

N.55 M C<br />

47


Finanza etica<br />

La nuova anima<br />

del commercio<br />

Vendita solidale e produzione<br />

rispettosa dei valori della persona.<br />

Anche in Brianza i concetti<br />

di responsabilità sociale<br />

e di economia sostenibile<br />

stanno acquistando sempre più terreno.<br />

E sempre più “appassionati”<br />

WHAT’S ON - FOCUS<br />

48 M C<br />

N.55<br />

di Simona Calvi<br />

Una poltrona per due. Chi ricorda<br />

questo celebre film, ricorderà<br />

certamente anche le figure di<br />

Randolph e Mortimer Duke che per un dollaro<br />

scommettono sulla vita dei protagonisti, il<br />

giovane rampante Dan Ackroyd e il povero<br />

Eddie Murphy, costretto a vivere di espedienti.<br />

E ricorderà soprattutto la lezione (leggi<br />

bancarotta) impartita alla fine della pellicola<br />

dalle vittime alla coppia di perfidi finanzieri.<br />

Degli stereotipi? Forse, ma non troppo. I casi<br />

recenti la dicono lunga sulle capacità di tenuta<br />

del mercato e la crisi mondiale ha sfornato<br />

più Eddie Murphy che Mortimer Duke. Ma da<br />

qualche anno la tendenza si sta invertendo e<br />

anche la Brianza ha iniziato ad interrogarsi sui<br />

temi della sostenibilità, della responsabilità e<br />

della possibilità di produrre senza danno. In<br />

una parola, di eticità applicata all’economica<br />

e alla finanza. Una realtà che di recente ha<br />

trovato anche un luogo fisico dove ritrovarsi<br />

grazie ad un’iniziativa organizzata da Caritas<br />

<strong>Monza</strong>. La prima edizione della Fiera dell’Altra<br />

Economia, progetto inserito nella più vasta<br />

campagna di Caritas Europa intitolata “Zero<br />

Poverty”, ha attirato centinaia di visitatori e<br />

soprattutto decine di aziende, piccoli negozi e<br />

realtà che da tempo operano seguendo questi<br />

criteri. Una carrellata che, citando Sergio<br />

Venezia del Distretto di Economia Solidale<br />

della Brianza, è anche un “arcobaleno di<br />

colori”. «L’economia solidale – spiega Fabrizio<br />

Annaro, responsabile Comunicazione per<br />

Caritas <strong>Monza</strong> – è un movimento che vuole<br />

rivoluzionare l’odierno pensiero economico per<br />

invertire la rotta e abbandonare il postulato della<br />

massimizzazione del profitto per sostituirlo con<br />

la massimizzazione della giustizia, giustizia<br />

che può nascere e consolidarsi solo con scambi<br />

equi e solidali». Un assunto fondamentale<br />

per comprendere questo cambio di visuale<br />

è che non si tratta della demonizzazione del<br />

mercato, ma del richiamo ad un principio<br />

che anche Papa Benedetto XVI ha inserito<br />

nell’enciclica “Caritas in Veritate”: la fiducia.<br />

Fiducia tra operatori, tra produttori e clienti, tra<br />

imprenditori e lavoratori. C’è anche un altro<br />

sostantivo che può fare al caso: sobrietà. Parola<br />

di don Roberto Davanzo, direttore di Valori,<br />

una rivista dedicata proprio alla finanza etica:<br />

«Sobrietà – spiega – non significa negare le<br />

gioie della vita oppure votarsi ad una vita di<br />

stenti e sacrifici, ma condivisione, disponibilità<br />

di beni e pari opportunità, non solo per se<br />

stessi, ma anche per gli altri, in una parola –<br />

conclude don Davanzo – uscire da un’idea<br />

egoistica, individualistica dell’esistere». E<br />

guardando alla varietà delle realtà che popolano<br />

la Brianza si scopre che l’idea di economia etica<br />

sfugge anche ad un altro stereotipo, ossia al<br />

fatto che possa maturare soltanto o addirittura<br />

esclusivamente in settori come i servizi alla<br />

persona. Al contrario, nel nutrito panorama<br />

brianzolo si scoprono aziende artigiane,<br />

cooperative agricole, ma anche società per lo<br />

sviluppo e la gestione aziendale, la ricerca di<br />

fonti di energia alternative o vere e proprie<br />

finanziarie. Un esempio della filosofia che sta<br />

alla base di questa nuova forma di economia è<br />

l’esperienza maturata da Mina Volpe, titolare di<br />

“Le calze natura”, un’azienda di Brugherio che<br />

produce calze unicamente con cotone biologico:<br />

«La nostra è una produzione limitata – racconta<br />

– all’incirca 20mila paia di calze l’anno. Ma<br />

il nostro obiettivo è quello di lavorare solo<br />

con materiali naturali, prodotti in un contesto<br />

rigorosamente etico». La produzione brugherese<br />

partecipa al progetto promosso dalla Fondazione<br />

Biore che a sua volta fa capo alla multinazionale<br />

svizzera Remei: «Remei è una delle imprese<br />

mondiali più impegnate – precisa Mina Volpe –<br />

la coltivazione del cotone, in India, avviene nel<br />

rispetto delle persone e dell’ambiente. Non c’è<br />

utilizzo di pesticidi, che avvelenano la salute<br />

dei contadini e nessun bambino viene utilizzato<br />

per la raccolta. Personalmente so che quando<br />

compro questo filato, metto un soldino in questo<br />

bellissimo progetto». La scelta di Mina Volpe è<br />

stata in un certo senso un coup de foudre e senza<br />

dubbio non è maturata sulla base di interessi<br />

principalmente economici: «Diciamo che non<br />

ci arricchisce e quando si intraprende questa<br />

strada ne si è consci. È piuttosto un lavoro che<br />

dà piacere, che non è facile perché la gente deve<br />

ancora entrare in questa mentalità. I margini di<br />

chi fa produzione in questo modo sono di norma<br />

><br />

WHAT’S ON - FOCUS<br />

N.55 M C<br />

49


WHAT’S ON - FOCUS<br />

50 M C<br />

N.55<br />

venti o trenta volte inferiori alla produzione<br />

standard, mentre il filato biologico ad esempio<br />

costa circa quaranta volte in più. È una scelta<br />

però che ti fa stare bene – conclude – e che non<br />

si esaurisce nella produzione pura e semplice».<br />

L’acquisto o la fornitura di prodotti eticamente<br />

garantiti si accompagna, infatti, anche ad<br />

iniziative come la certificazione dei prodotti<br />

e la trasparenza nel prezzo. L’utente finale, in<br />

altre parole, è in grado di ripercorrere i passaggi<br />

conoscendone per ognuno i singoli costi. Che è<br />

poi quello che chiedono i Gas, ossia i gruppi di<br />

acquisto solidale, realtà che negli ultimi anni si<br />

sono sviluppate anche sul territorio brianzolo.<br />

In pratica, il meccanismo è quello degli acquisti<br />

“per quantità”, con la possibilità di incidere sul<br />

prezzo, ma soprattutto – ed è qui la differenza<br />

– di acquistare a prezzi vantaggiosi merce che<br />

proviene unicamente da una filiera controllata.<br />

Un esempio? Acquisto Fotovoltaico, un Gas<br />

che si occupa di produzione a chilometro zero,<br />

ma anche di temi ambientali come la possibilità<br />

di produrre detersivi naturali e non inquinanti.<br />

Ma in questo vasto panorama c’è anche chi è<br />

riuscito a trasformare un materiale destinato<br />

al macero in una fonte di produzione. E’ la<br />

monzese Rea, acronimo di Ricerche ecologiche<br />

applicate. Una società nata nel 1989 e formata<br />

da geologi e agronomi professionisti. Il loro<br />

progetto, in collaborazione con l’Associazione<br />

della pecora brianzola, sta permettendo infatti il<br />

recupero della lana che per questione di quantità<br />

troppo limitata era solitamente buttata, nella<br />

base per la creazione di stoffe, cappelli, feltro<br />

e abbigliamento: «Per la prima volta – spiega<br />

Mino D’Alessio di Rea – quest’anno siamo<br />

riusciti a realizzare un campionario e siamo<br />

gli unici fornitori all’interno di un progetto<br />

sulle fibre naturali realizzato con la Camera<br />

di Commercio di Milano. La filosofia è quella<br />

di non buttare via nulla, ma di valorizzare la<br />

lana prodotta sul territorio. Passo dopo passo<br />

abbiamo ricostruito l’intera filiera. Naturalmente<br />

– precisa – chi fa questo tipo di attività ha costi<br />

molto alti anche se noi cerchiamo di fare una<br />

politica di contenimento. Certamente possiamo<br />

offrire una serie di garanzie come la completa<br />

tracciabilità del prodotto». Un’iniziativa questa<br />

che ha permesso di rivitalizzare settori, aziende<br />

ed artigiani della Brianza monzese e lecchese<br />

che proprio per le dimensioni ridotte avrebbero<br />

rischiato la chiusura.<br />

Accanto al recupero della tradizione e la<br />

qualità “sicura” del prodotto, ci sono, per<br />

converso almeno due fattori che sembrano<br />

però condizionare la sua applicabilità su vasta<br />

scala: da una parte la possibilità di modificare<br />

sensibilmente i consumi incentivando l’acquisto<br />

di materiale proveniente dall’economia<br />

“controllata” e dall’altra, strettamente connessa,<br />

la capacità di contenere i costi di produzione.<br />

In altre parole, i prodotti eticamente garantiti<br />

costano di più. Un limite che tuttavia non<br />

frena affatto l’intraprendenza di chi ha deciso<br />

di percorrere questa strada. Anzi, proprio la<br />

diffusione di una maggiore cultura di tutela<br />

“<br />

«Non ci si arricchisce<br />

con questa scelta. È piuttosto<br />

un lavoro che ti fa stare bene»<br />

Mina Volpe<br />

dell’ambiente e dell’uomo ha spinto alla<br />

creazione di aziende e società specializzate in<br />

finanziamenti di carattere etico. A <strong>Monza</strong>, ad<br />

esempio, esiste la realtà di Git Banca Etica,<br />

mentre tra Milano e la Brianza si è sviluppata<br />

quella di Team Force for a Better World,<br />

specializzata nello sviluppo e la gestione<br />

aziendale. Per comprendere meglio quale sia<br />

l’impatto e il funzionamento della finanza etica,<br />

abbiamo voluto interpellare uno specialista<br />

del settore come Michele Calcaterra, docente<br />

dell’università Bocconi, uno dei primi studiosi<br />

in Italia a promuovere il tema etico applicato al<br />

mercato.<br />

WHAT’S ON - FOCUS<br />

Qui a fianco e nella<br />

pagina precedente,<br />

alcuni momenti<br />

della fiera dell’Altra<br />

economia organizzata<br />

da Caritas <strong>Monza</strong><br />

N.55 M C<br />

51


WHAT’S ON - FOCUS<br />

52 M C<br />

N.55<br />

Michele Calcaterra<br />

Sostenibilità<br />

significa più sicurezza<br />

Dall’inizio degli Anni Novanta<br />

si occupa di finanza sostenibile.<br />

Docente della Bocconi e vero<br />

esperto nel settore, ritiene che<br />

i titoli ad alto valore etico resistano<br />

meglio alla crisi economica<br />

di Simona Calvi<br />

Il curriculum parla da solo. Laureato<br />

in Economia aziendale all’Università<br />

Bocconi, professore nel programma<br />

MBA dello stesso ateneo, docente di<br />

Finanza aziendale nell’ambito dell’Istituto<br />

di Economia delle aziende industriali e<br />

commerciali. Ma Michele Calcaterra è<br />

anche di più. Accanto ad una brillante carriera<br />

in ambito finanziario e immobiliare, nel<br />

2000, con il professor Claudio Demattè, ha<br />

fondato E.Capital Partners Spa, una società<br />

che opera come advisor indipendente in<br />

attività di investment management per la<br />

progettazione e realizzazione di prodotti<br />

innovativi di gestione del risparmio come gli<br />

Oicr Sri ed i Benchmarck collegati – Ethical<br />

Index Managment Sistem - e, inoltre, è stato<br />

uno dei promotori del primo Osservatorio<br />

universitario sulle tematiche della finanza<br />

etica, Finetica, progetto in joint venture<br />

tra l’Università Bocconi e la Pontificia<br />

Università del Laterano. Con Sergio Lanza<br />

e Francesco Perrini ha pubblicato un libro<br />

dal titolo “Etica, finanza e valore d’impresa”.<br />

A lui abbiamo rivolto le nostre domande<br />

per comprendere cosa significa economia<br />

sostenibile, per capire su che linee di sviluppo<br />

si muove e se in un mercato caratterizzato<br />

da una grande instabilità, una speranza<br />

può arrivare proprio da un diverso modo di<br />

guardare all’economia. E la risposta sembra<br />

proprio che sia sì.<br />

Innanzitutto sgombriamo il campo da<br />

ogni possibile confusione. Quando si parla<br />

di finanza etica a cosa si fa riferimento<br />

esattamente?<br />

«Il termine etico può essere foriero di<br />

confusione. Preferisco riferirmi alla finanza<br />

sostenibile nell’ambito della quale si cerca di<br />

premiare l’eccellenza in termini di sostenibilità<br />

ambientale, sociale e di governance. I modelli<br />

di business, le aziende, che soddisfano dei<br />

requisiti di sostenibilità legati al paradigma<br />

ESG (Enviroment, Social, Governance),<br />

forniscono al mercato elementi di sicurezza e<br />

minore volatilità».<br />

Lei come è arrivato ad occuparsi di questo<br />

tema?<br />

«Ho iniziato ad occuparmi di finanza<br />

sostenibile agli inizi degli Anni Novanta in<br />

ambito universitario, all’università Bocconi,<br />

partecipando alla costituzione del primo<br />

Osservatorio universitario dedicato a queste<br />

tematiche, Finetica».<br />

Una definizione molto comune vuole che<br />

la finanza etica si rivolga soprattutto o<br />

comunque sia identificabile con persone<br />

dal forte credo religioso e ideale. Questo<br />

rispecchia la realtà in Italia e nel mondo?<br />

«In base a quanto più sopra affermato, il<br />

concetto di sostenibilità, più evoluto in termini<br />

finanziari rispetto a quello etico, sposa le<br />

filosofie di investimento di investitori che<br />

ricercano una bassa volatilità di portafoglio.<br />

Il rispetto di principi etico/morali che deriva<br />

da un concetto di esclusione settoriale alla<br />

base della costruzione di un portafoglio di<br />

investimento, invece, può essere più adeguato<br />

per quella categoria di investitori, come gli Enti<br />

religiosi, che desiderano evitare investimenti<br />

in settori in cui le aziende svolgono attività<br />

contrarie alla loro morale».<br />

Cosa significa selezionare gli investimenti<br />

in termini etici? E quali sono i criteri che li<br />

identificano come tali?<br />

«Data la definizione di finanza sostenibile,<br />

gli investimenti coerenti in tal senso sono<br />

quelli che soddisfano un rating minimo di<br />

sostenibilità, vale a dire gli investimenti<br />

in aziende con elevato profilo sociale di<br />

governance ed ambientale».<br />

Quali garanzie esistono oggi e quali controlli<br />

sull’effettiva eticità di un titolo su cui vado<br />

ad investire? Esistono rischi in questo senso e<br />

come si può evitarli?<br />

«Garanzie in senso stretto non se ne possono<br />

avere. Esiste, tuttavia, una categoria di operatori<br />

estremamente qualificati in grado di assegnare<br />

un rating di sostenibilità fortemente attendibile<br />

e che deriva da un paradigma di ricerca solido e<br />

verificabile».<br />

In Italia che percezione c’è del connubio tra<br />

eticità e finanza? Siamo un paese evoluto<br />

sotto questo profilo o dobbiamo ancora fare<br />

molta strada?<br />

«La finanza sostenibile comincia ad essere<br />

un punto di riferimento soprattutto per gli<br />

investitori istituzionali, ma non ancora per il<br />

mondo cosiddetto retail».<br />

Lei è uno dei più convinti sostenitori della<br />

necessità di creare un Benchmark etico<br />

europeo. Ci può spiegare il motivo e i<br />

benefici?<br />

«I benefici sono legati alla possibilità di misurare<br />

i ritorni finanziari e i livelli di rischio degli<br />

investimenti sostenibili. Benchmark sostenibili<br />

consentono di verificare, con adeguate serie<br />

storiche, un livello di rischio di portafoglio più<br />

contenuto rispetto ai portafogli tradizionali».<br />

Parliamo di crisi economica. Anche i titoli<br />

“etici” hanno subito gli scossoni del mercato?<br />

In caso affermativo quali e perché?<br />

«Tutte le aziende sono colpite dalla crisi.<br />

Diciamo che quelle con livelli di rating ESG<br />

elevato, dimostrano un livello di volatilità più<br />

contenuto perché il mercato le percepisce come<br />

più solide».<br />

La Brianza è una terra ricca di imprese tra<br />

cui numerose di grande eccellenza. Crede<br />

che sia un terreno fertile per diffondere una<br />

nuova cultura di investimento o, nel caso<br />

di aziende di piccole e medie dimensioni, di<br />

responsabilità sociale più diffusa?<br />

«La Brianza, come tutti i distretti industriali,<br />

deve essere un punto di riferimento per la<br />

diffusione della cultura della responsabilità<br />

sociale. Essere attenti al paradigma ESG,<br />

conviene. Ed il mercato premia la coerenza con<br />

migliori performance».<br />

WHAT’S ON - FOCUS<br />

N.55 M C<br />

53


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Carlo Crivelli<br />

«Ambiente<br />

e mercato<br />

sono il nostro<br />

piatto forte»<br />

A soli 29 anni è property manager<br />

a <strong>Monza</strong> e Cinisello di Gallerie<br />

Commerciali Italia Spa, la società<br />

leader del mercato immobiliare<br />

legato alla grande distribuzione<br />

che gestisce l’iper Auchan di via<br />

Lario. Con una missione: la tutela<br />

del verde e l’impegno sociale<br />

di Simona Calvi<br />

Mettere insieme ambiente e mercato,<br />

dialogare con la comunità in cui si<br />

è inseriti e promuoverne i valori e<br />

le eccellenze. Non è un’impresa facile. Eppure<br />

è questo che fa ogni giorno Carlo Crivelli, 29<br />

anni, una laurea alla Bocconi e una carriera tutta<br />

in salita. Originario di Altamura, in Puglia, da un<br />

anno e mezzo è a <strong>Monza</strong> dove ricopre l’incarico<br />

di property manager di Gallerie Commerciali<br />

Italia Spa, il colosso del settore immobiliare<br />

legato alla grande distribuzione italiana di<br />

proprietà per il 51 per cento di Auchan e per<br />

il restante della statunitense Simon Property<br />

Group. Crivelli gestisce la sezione immobiliare<br />

dell’ipermercato di via Lario, una realtà con<br />

caratteristiche del tutto singolari nel panorama<br />

dei centri commerciali italiani.<br />

Qual è la particolarità che contraddistingue<br />

l’insediamento monzese?<br />

«Quello dell’Auchan di <strong>Monza</strong> è stato un<br />

progetto importante sin dalla nascita perché<br />

l’obiettivo era creare un centro commerciale<br />

con tutte le caratteristiche tipiche di Auchan,<br />

ma anche che fosse il meno invasivo possibile<br />

sul territorio. L’obiettivo è stato raggiunto dal<br />

momento che è il primo centro commerciale in<br />

Italia interamente realizzato nel sottosuolo».<br />

Molti pensano che anche l’albergo che si<br />

trova sopra di voi faccia parte del centro<br />

commerciale…<br />

«In realtà non è così. Il centro Auchan si<br />

sviluppa soltanto nel sottosuolo. Il ragionamento<br />

è stato questo. L’area di via Lario e del Rondò<br />

dei pini è una delle zone in piena trasformazione<br />

di <strong>Monza</strong>. E’ situata all’incrocio di grandi vie<br />

di comunicazione, dalla stessa via Lario alla<br />

Strada Statale 36, e tra qualche anno vedrà<br />

nascere anche la nuova sede della Provincia di<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza. Proprio per questi motivi, la<br />

nostra idea è stata quella di inserirci nel modo<br />

più invisibile e silenzioso ed anzi offrendo, per<br />

converso, alla città un elemento di pregio in<br />

più: il parco che si sviluppa sopra la struttura<br />

commerciale. Si tratta di 70.000 metri quadrati<br />

privi di qualsiasi barriera architettonica<br />

intervallati da piccole piazze per permettere alle<br />

persone di rilassarsi ed incontrarsi».<br />

54 N.55<br />

CM<br />

Un Centro Commerciale eco-sostenibile?<br />

«Lo è sotto molti aspetti perché proprio la sua<br />

><br />

N.55<br />

CM 55


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

dislocazione sotterranea, oltre a non consumare<br />

territorio e a creare verde, permette anche<br />

un notevole risparmio energetico grazie al<br />

contenimento della dispersione termica, sia<br />

d’inverno che d’estate. In poche parole, un<br />

insediamento ad impatto zero con il valore<br />

aggiunto degli spazi aperti alla comunità».<br />

Parliamo di questo: voi state portando<br />

avanti numerosi progetti. Di recente avete<br />

siglato un accordo di partnership con gli<br />

Sharks di <strong>Monza</strong>, una delle prime squadre di<br />

wheelchair hockey d’Italia.<br />

«Sì, l’accordo è stato presentato lo scorso<br />

15 aprile e rientra tra i progetti che stiamo<br />

promuovendo all’interno dei nostri spazi. Come<br />

spiegavo, la filosofia di Gallerie Commerciali<br />

Italia e Auchan è quella di partecipare alla<br />

vita del territorio vivendone i numerosi aspetti<br />

insieme alle istituzioni, alle scuole e alle<br />

associazioni. Queste ultime, talvolta, hanno<br />

problemi di spazio e noi ci facciamo carico<br />

di questo. In un certo senso siamo anche<br />

dei media, considerando che mensilmente<br />

“<br />

Ambiente, tutela<br />

e risparmio energetico<br />

sono le parole d’ordine<br />

della nostra attività<br />

veniamo in contatto con circa 260mila<br />

persone. Richiamandomi a quanto detto da<br />

Edoardo Favro, direttore generale di Gallerie<br />

Commerciali Italia, si va oltre il concetto del<br />

puro servizio, ma si lavora per ampliare la<br />

sensibilità sociale e la condivisione sociale».<br />

Di recente avete promosso “Buio Buio”,<br />

un’altra iniziativa fortemente improntata alla<br />

sensibilizzazione sociale…<br />

«Buio Buio è stata una bellissima sorpresa,<br />

soprattutto dal punto di vista dell’accoglienza<br />

che ha ricevuto da parte dei nostri clienti. Risale<br />

all’ottobre scorso e l’obiettivo era quello di far<br />

comprendere alle persone cosa significa non<br />

possedere il bene della vista. I clienti provavano<br />

un percorso totalmente al buio utilizzando<br />

soltanto gli altri sensi. Quella di <strong>Monza</strong> era<br />

la tappa conclusiva di un tour italiano ed ha<br />

riscosso un grande successo. In un certo senso<br />

rappresenta bene la filosofia del gruppo. Noi<br />

crediamo così tanto nelle iniziative da portarle<br />

in tour ».<br />

E poi, naturalmente, ci sono i progetti<br />

sull’ambiente.<br />

«Questo è uno dei filoni più importanti che<br />

guidano le attività legate al centro commerciale<br />

e del resto si collega a quello che si diceva<br />

prima sull’impatto zero della struttura.<br />

Ambiente, tutela e risparmio energetico sono<br />

le parole d’ordine, tanto è vero che <strong>Monza</strong> è<br />

stata apripista di un altro importante progetto<br />

itinerante, quello de “L’energia sotto il Naso”<br />

un’iniziativa co-organizzata da Gallerie<br />

Commerciali Italia e Auchan insieme al “Museo<br />

A come Ambiente” di Torino, l’unico museo a<br />

tematica ambientale d’Europa»<br />

Ce ne può parlare?<br />

«Certamente. Nell’area dietro il centro<br />

commerciale è stato realizzato uno spazio<br />

di esplorazione dell’universo dell’energia.<br />

Un laboratorio per sperimentare come si può<br />

risparmiare, aumentare l’efficienza e ridurre<br />

l’effetto serra. Inoltre, per invogliare i clienti ad<br />

investire sul rispetto per l’ambiente, abbiamo<br />

lanciato anche un concorso a premi intitolato<br />

“Il Grande Concorso dal Cuore verde”. In<br />

palio c’erano “3 Anni di Spesa Gratis”, pari<br />

ad un buono acquisto da 18 mila euro, e per<br />

incentivare la partecipazione al Concorso<br />

e il rispetto per l’ambiente, è stata posta in<br />

galleria una speciale macchina per il riciclo<br />

della plastica, dove ai clienti che decidevano<br />

di riciclare le proprie bottiglie regalavamo una<br />

cartolina di partecipazione al concorso stesso.<br />

Anche il secondo premio era tutto incentrato<br />

su questo tema, si trattava infatti di un’auto<br />

ecologica».<br />

Poi c’è stata la sfilata di moda, giusto?<br />

«Sì, interamente realizzata con materiali di<br />

riciclo. Piatti e posate di plastica, bottigliette e<br />

carta, tubi di gomma, insomma tutto quello che<br />

solitamente viene buttato è stato trasformato in<br />

abiti grazie all’aiuto di Alfredo Nocera, il noto<br />

istant fashion designer. Ma non solo. Proprio<br />

perché crediamo in questo progetto, abbiamo<br />

realizzato anche una scultura di due metri e<br />

mezzo che raffigurava il logo di Auchan, sempre<br />

con materiali di scarto. Un messaggio forte, no?»<br />

In questi anni, sempre sul fronte del verde,<br />

state portando avanti anche dei progetti con<br />

le scuole.<br />

«Abbiamo realizzato un concorso fotografico e<br />

un decalogo dedicato ai più piccoli con le regole<br />

del risparmio e del rispetto per l’ambiente.<br />

Inoltre, è stato allestito uno spettacolo, con la<br />

partecipazione di oltre 200 bambini della scuola<br />

elementare Tonoli di <strong>Monza</strong>, che rivisitava<br />

la celebre favola dei Tre porcellini in chiave<br />

ecologica. E la cosa più interessante è che<br />

abbiamo trovato una platea decisamente molto<br />

ben informata. Era piuttosto curioso vedere dei<br />

bambini parlare delle leggi sull’ambiente o del<br />

riciclo con sicurezza ed entusiasmo».<br />

Da Altamura alla Brianza, lei ha girato quasi<br />

tutta Italia. Una notevole carriera vista la<br />

giovane età…<br />

«Ho iniziato a lavorare nel 2004, dopo la laurea<br />

presa in Bocconi. Per un periodo ho lavorato per<br />

Microsoft a Roma, di seguito sono approdato al<br />

settore della grande distribuzione. Sì, ho girato<br />

parecchio: Milano, Bergamo, Chieti, Roma e<br />

ancora la Lombardia. Ora sono qui a <strong>Monza</strong><br />

dove con entusiasmo ricopro il ruolo di property<br />

manager».<br />

Il traguardo quale sarà?<br />

«Come per il lavoro che stiamo facendo qui,<br />

è sempre un punto di partenza. Non c’è mai<br />

un traguardo, piuttosto la voglia di crescere<br />

e di rendere sempre più presente ed evidente<br />

il valore aggiunto che si porta con il proprio<br />

lavoro nella comunità in cui si vive».<br />

Un’immagine<br />

della scultura ecologica<br />

esposta nel centro<br />

commerciale Auchan<br />

<strong>Monza</strong> in occasione<br />

de “Il Grande concorso<br />

dal Cuore Verde”<br />

56 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 57


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Antonio Guzzon<br />

Se l’Iper sceglie il Sassicaia<br />

Torinese d’origine, da dieci anni<br />

ricopre l’incarico di direttore<br />

negli ipermercati. Un lavoro<br />

che lo ha portato fino a <strong>Monza</strong>.<br />

Dove, a dispetto dei luoghi comuni,<br />

ha puntato le sue carte<br />

sull’originalità e sulla valorizzazione<br />

dei prodotti locali<br />

di Simona Calvi<br />

Scovare una bottiglia di Sassicaia al<br />

supermercato non è cosa di tutti i giorni.<br />

Anzi, a dire la verità non accade quasi<br />

mai. E neppure scoprire che alcuni dei prodotti<br />

che ritroviamo tra i banchi del super non fanno<br />

migliaia di chilometri per arrivare fino a qui,<br />

ma provengono da aziende del territorio. Una<br />

bella sorpresa, ma soprattutto un’idea che si sta<br />

rivelando vincente. Alla guida di queste novità c’è<br />

Antonio Guzzon, 43 anni, torinese di origine, ma<br />

da cinque anni trapiantato in Lombardia. Dietro la<br />

direzione dell’ipermercato Auchan di <strong>Monza</strong> c’è<br />

lui.<br />

È piuttosto singolare trovare delle bottiglie<br />

pregiate in un ipermercato. Come mai questa<br />

scelta?<br />

«La nostra ambizione è quella di far trovare tutto<br />

ciò che serve ai nostri clienti sotto lo stesso tetto,<br />

offrire quindi un assortimento di prodotti per<br />

tutte le capacità di spesa, a partire dalla presenza<br />

di circa 1.500 prodotti di primo prezzo, a più di<br />

5.000 prodotti a marchio Auchan, e migliaia di<br />

prodotti nazionali ed internazionali, con particolare<br />

riguardo verso i prodotti locali della Brianza e<br />

in generale della nostra regione; la scelta, con il<br />

prerequisito del miglior prezzo, rimane l’elemento<br />

differenziante rispetto alle altre catene».<br />

Ci può fare qualche esempio?<br />

«L’esempio è proprio quello dell’enoteca. È una<br />

novità che si accompagna alla già nutrita selezione<br />

di oltre 1.200 vini che si possono trovare da noi.<br />

Quello che abbiamo aggiunto è una cantina, a<br />

temperatura e umidità controllata, con un centinaio<br />

di etichette pregiate. Si possono acquistare così<br />

delle bottiglie che solitamente si trovano soltanto<br />

in negozi specializzati e nelle enoteche. Però<br />

non ci siamo fermati al discorso dell’acquisto.<br />

Il cliente, infatti, può trovare un terminale<br />

dove reperire informazioni sul vino prescelto<br />

e abbinarlo eventualmente ad un piatto. Inoltre<br />

abbiamo organizzato dei corsi di degustazione e di<br />

abbinamento vino – cibo con una vasta selezione<br />

di marche provenienti da tutta Italia e con<br />

sommelier esperti».<br />

Una politica che punta sulla qualità…<br />

«Puntiamo sulla qualità al prezzo migliore.<br />

Abbiamo voluto fare la differenza, per esempio,<br />

anche sui formaggi. È piuttosto raro trovare<br />

170 varietà di formaggi locali, italiani ed esteri<br />

tutti i giorni. In realtà tutti gli iper Auchan si<br />

assomigliano, ma ciascuno cerca di differenziarsi<br />

per essere più vicino ai bisogni del territorio<br />

in cui è presente. A <strong>Monza</strong>, nell’ottica della<br />

valorizzazione del territorio e delle freschezza,<br />

cerchiamo di offrire ai clienti molti prodotti locali.<br />

Certo, non si può parlare di chilometro zero, ma la<br />

verdura in foglia, per esempio, ci viene consegnata<br />

tutti i giorni da un produttore locale che ha le sue<br />

serre a qualche chilometro da qui».<br />

Il legame con il territorio è dunque<br />

fondamentale?<br />

«Certo, lo è sia sotto l’aspetto del prodotto sia<br />

nell’attenzione all’ambiente che ci circonda e in<br />

cui siamo inseriti. Auchan Italia è stata una delle<br />

prime aziende che si sono dotate di un bilancio<br />

di sostenibità, il cui scopo è quello di coniugare<br />

il business aziendale con modalità rispettose di<br />

tutti i nostri partner, dell’ambiente, e in generale<br />

di tutto il contesto che ci circonda. Un esempio<br />

concreto legato all’ambiante risale al 2009, quando<br />

ancora prima che entrasse in vigore il decreto<br />

legge, abbiamo sostituito i sacchetti di plastica<br />

con sacchetti riutilizzabili e non inquinanti. Lo<br />

abbiamo fatto con il sostegno del Wwf e i numeri<br />

non sono ininfluenti visto che si tratta di circa 30<br />

milioni di sacchetti di plastica all’anno. È un atto<br />

concreto come la politica sul risparmio energetico.<br />

L’area verde che sovrasta il centro commerciale, ad<br />

esempio, è illuminata con dei fari a led con cui si<br />

risparmia energia. E visti i costi dell’energia, è un<br />

approccio utile oltre che ecologico».<br />

Perché questo impegno continuo sul fronte<br />

ambientale?<br />

«È una parte importantissima della filosofia di<br />

Auchan. Parliamo di un gruppo internazionale<br />

con 50 anni di vita, diffuso in 13 paesi con<br />

centinaia di punti di vendita tra supermercati e<br />

ipermercati, con circa 243.000 collaboratori, i<br />

quali condividono tutti insieme l’obiettivo di far<br />

crescere l’azienda nel rispetto del mondo che la<br />

circonda. L’obiettivo è condiviso da tutti, anche<br />

perché i collaboratori Auchan sono anche azionisti<br />

grazie alla possibilità di acquistare azioni interne.<br />

Fondamentalmente c’è una visione chiara di ciò<br />

che vogliamo essere: vogliamo migliorare il potere<br />

d’acquisto e la qualità della vita dei nostri clienti,<br />

con collaboratori responsabilizzati, motivati e<br />

valorizzati. Con la fiducia in un progresso costante<br />

nel futuro».<br />

Antonio Guzzon<br />

con Carlo Crivelli<br />

nello spazio verde<br />

realizzato all’esterno<br />

dell’Auchan <strong>Monza</strong><br />

58 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 59


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Annamaria<br />

Bernardini<br />

De Pace<br />

Rinata<br />

nella famiglia<br />

La più nota matrimonialista d’Italia<br />

racconta la sua esperienza di alunna<br />

al Collegio della Guastalla di <strong>Monza</strong><br />

e la sua vita di mamma,<br />

nonna e suocera vip<br />

di Laura Marinaro<br />

È<br />

il più celebre avvocato<br />

matrimonialista del Paese. Ma anche<br />

una giornalista e scrittrice affermata.<br />

Annamaria Bernardini De Pace, 59 anni,<br />

leccese d’origine, ma milanese d’adozione, ha<br />

avuto un passato monzese mai dimenticato.<br />

Dopo aver frequentato le scuole elementari<br />

a Chiavenna, dove suo padre era Pretore,<br />

nel 1960 si è trasferita alla scuola media<br />

interna al Collegio della Guastalla di via<br />

Torneamento. Una scuola tutta femminile per<br />

le signorine dell’alta società che ancora oggi<br />

ricorda come un’esperienza unica. L’abbiamo<br />

incontrata nel suo studio di via Cappuccini<br />

a Milano dove ha accettato di raccontarsi.<br />

In particolare raccontandosi come donna,<br />

mamma e, oggi, nonna di quasi quattro<br />

nipotini.<br />

Come è arrivata a <strong>Monza</strong>?<br />

«Essendo di famiglia nobile e avendo una<br />

mamma che lavorava e che non poteva<br />

permettersi allora tate o istitutrici, ha iscritto<br />

i miei tre fratelli al Collegio Maria Luigia<br />

di Parma e me al collegio della Guastalla<br />

di <strong>Monza</strong>. Inizialmente è stato un trauma<br />

poter vedere mamma e papà soltanto ogni<br />

due settimane, ma è stata un’esperienza<br />

talmente bella che ancora oggi, quando vengo<br />

a <strong>Monza</strong> per un’udienza e passo davanti<br />

a quella scuola, il cuore mi balza in petto<br />

dall’emozione».<br />

Cosa ricorda?<br />

«Prima di tutto le amiche, molte delle quali<br />

incontro e frequento ancora oggi. Poi il<br />

bellissimo parco, la gara a chi recitava il<br />

rosario a Messa e i giochi che facevamo, ma<br />

anche il rapporto con le insegnanti di cui<br />

ancora ricordo i nomi e poi tutto quello che<br />

ho imparato: per esempio a ballare il rock ‘n<br />

roll, a suonare il pianoforte e poi a praticare<br />

tanto sport. Ricordo ancora i comodini<br />

di ferro bianchi pieni di caramelle mou,<br />

cioccolatini al rum e altre leccornie che mi<br />

portava papà e che regalavo alle compagne».<br />

© Bob Krieger<br />

60 N.55<br />

CM<br />

Che studentessa è stata?<br />

«Una secchiona, ero molto brava e mi piaceva<br />

studiare. Poi, essendo l’unica terrona, mi<br />

davo molto da fare per eccellere. In condotta,<br />

invece, quando sono arrivate le suore, ero un ><br />

N.55<br />

CM 61


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

riuscita persino a far riunire delle coppie e<br />

faccio da sensale alle amiche...».<br />

È stata l’avvocato della separazione di<br />

Romina Power, Patrizia Reggiani, Katia<br />

Ricciarelli, Eros Ramazzotti e altri vip.<br />

C’è stato un divorzio che avrebbe voluto<br />

trattare, ma non è riuscita a fare?<br />

«Non ci sono divorzi che io voglio. Non sono<br />

io a scegliere i clienti ma sono loro che mi<br />

cercano e se la coppia è troppo conflittuale<br />

e usa i figli come merce di scambio, non mi<br />

piace. Io dico sempre di essere l’avvocato dei<br />

figli».<br />

© A. Guarnero<br />

Sono meglio le clienti donna o gli uomini?<br />

«Fino a qualche anno fa le prime. Ma adesso<br />

sono diventate troppo aggressive, viziate e<br />

quindi preferisco gli uomini spesso più attenti<br />

ai figli e al loro bene».<br />

In apertura un primo<br />

piano con l’anello<br />

nel quale sono ritratte<br />

le figlie e i nipoti (foto<br />

di Bob Krieger).<br />

Sopra nel suo studio<br />

con il ritratto<br />

delle figlie dietro di lei<br />

(foto Guarnero)<br />

po’ discola: siccome tendevo ad ingrassare e<br />

non mi piaceva il pane che ci davano, non lo<br />

mangiavo, ma loro mi costringevano a farlo.<br />

Comunque ero la più alta, quella che sedeva<br />

nei banchi dietro, la capitana delle squadre e<br />

la leader tra le amiche».<br />

Sono passati molti anni, ma li ricorda<br />

ancora bene. Tornando ad oggi, se dovesse<br />

fare una classifica delle priorità della sua<br />

vita, cosa metterebbe al primo posto?<br />

«Sicuramente le mie figlie che mi hanno dato<br />

la possibilità di rinascere dentro, attraverso<br />

“<br />

Sono fiera di essere donna,<br />

della forza e delle potenzialità<br />

delle donne, ma soprattutto<br />

della capacità di accogliere<br />

i loro occhi e per questo non smetterò mai<br />

di ringraziarle. Poi ci sono i miei nipotini:<br />

Alessandro, Francesca, Vittoria e Andrea<br />

che arriverà a giorni. Ovviamente la mia<br />

dolce mamma che vive a Lecce e che non<br />

vedo molto, ma sento sempre e poi i miei<br />

tre fratelli che lavorano tutti nell’editoria<br />

e ai quali sono legatissima. Dopo tutto<br />

questo ci sono il mio lavoro e questo studio<br />

che ho voluto costruire come una casa<br />

circondandomi di donne in gamba».<br />

Si sente più avvocato o donna?<br />

«Sicuramente mi sento molto femmina.<br />

Sono fiera di essere donna, della forza,<br />

delle capacità di accogliere, nutrire e dare la<br />

vita delle donne. Mi definisco una vergine<br />

guerriera che combatte per la Giustizia e la<br />

Verità».<br />

Cos’è stato il matrimonio per lei?<br />

«Sia il primo che il secondo (in realtà una<br />

lunga convivenza, Ndr) sono stati una<br />

delusione. La delusione di aver amato, ma<br />

di non essere stata amata come volevo.<br />

Altrimenti sarei rimasta sposata per sempre,<br />

in fondo ci credo ancora».<br />

Si sente più matrimonialista o divorzista?<br />

«Sicuramente la prima. Comunque credo<br />

nella separazione quando non c’è più amore.<br />

Quando viene da me una coppia per separarsi<br />

e noto che esiste ancora anche solo una<br />

possibilità di amarsi, evito di andare avanti<br />

col procedimento. Non ci crederà, ma sono<br />

Oltre ad essere un avvocato di grido, è<br />

anche giornalista e scrittrice. Come nasce<br />

questa passione?<br />

«Scrivevo per Il Giornale di Montanelli e<br />

ancora oggi mi sembra di onorarlo quando<br />

scrivo. Lo conobbi e lui mi diede subito del<br />

“tu” chiamandomi “collega”, perché diceva<br />

che negli occhi avevo la luce della giornalista<br />

che vigila sulle persone e sul mondo che<br />

racconta. Infatti, dopo che andò via da il<br />

Giornale, lo seguii alla Voce. Poi seguii Feltri<br />

a Libero e oggi di nuovo al Giornale. I libri<br />

invece sono venuti di conseguenza e non<br />

trattano solo di separazione, ma dei fatti del<br />

mondo e delle mie sensazioni. Dato che non<br />

dormo molto, riesco a conciliare questa mia<br />

attività col lavoro».<br />

Mi dica che mamma è, che figlia è, che<br />

nonna e anche che suocera dato che ha un<br />

genero famoso come Raoul Bova...<br />

«Beh, una mamma presente e giocosa, mai<br />

un’amica per le mie figlie ma una grande<br />

confidente. Loro si divertono con me e questo<br />

è stupendo. Come figlia, da giovane, sono<br />

stata ribelle e in conflitto con la mamma<br />

e ora invece capisco meglio i sacrifici che<br />

mamma ha fatto per me e la amo di più.<br />

Come nonna sono come tutti i nonni: vizio<br />

i nipoti, li faccio divertire, anche se vorrei<br />

godermeli di più. Al contrario delle mamme<br />

classiche, ho goduto molto le mie figlie<br />

e ho iniziato a lavorare a 35 anni quando<br />

erano già autonome. Come suocera devo<br />

dire che i miei due generi, Raoul, marito<br />

di Chiara, e Giuliano, marito di Francesca,<br />

mi adorano anche perché non invado le loro<br />

vite. Pensi che Raoul per il compleanno ha<br />

restaurato per me dei comodini per la casa di<br />

Montemarcello, a due passi da Lerici, dove<br />

passo l’estate».<br />

Riesce ad avere il tempo per qualche<br />

hobby?<br />

«Certo, non ci crederà ma non faccio vita<br />

mondana e la sera sto a casa con amici. Adoro<br />

cucinare per loro come ogni donna pugliese,<br />

giocare a Burraco, fare le parole crociate<br />

e girare per librerie... avrò almeno 40 mila<br />

libri».<br />

Annamaria Bernanrdini<br />

De Pace nella cucina<br />

della sua casa milanese<br />

dove ama preparare<br />

ottimi piatti pugliesi<br />

per gli amici e i nipotini<br />

62 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 63


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

stagione teatrale del Binario7, ad esempio, ma<br />

senza mai provare a creare qualcosa di nuovo».<br />

Oggi, invece, qualcosa è cambiato...<br />

«In effetti, stiamo cercando di percorrere una<br />

nuova strada, sicuramente più improntata a<br />

un’ottica aziendale, che consenta alla società<br />

stessa di ottenere dei ricavi propri: oggi il<br />

70 per cento del fatturato deriva dall’affitto<br />

delle sale dell’Urban Center. La nostra idea è,<br />

invece, creare un’offerta nuova, di valore che<br />

possa generare a sua volta valore per la città e<br />

per il Comune stesso».<br />

Bimbò è senza dubbio il primo esempio<br />

di questo cambio di rotta. Da cosa è nata<br />

l’idea di dare vita ad un evento dedicato<br />

unicamente ai bambini?<br />

«Bimbò è stato il primo banco di prova<br />

importante. Nel 2009 abbiamo pensato di<br />

avviare un grande contenitore che potesse<br />

garantire un’offerta formativa integrata a tutti i<br />

bambini in età scolare, un insieme di laboratori<br />

e giochi, che consentissero a chi partecipa<br />

di imparare giocando. Dopo l’interesse<br />

suscitato dalla prima edizione, quest’anno<br />

abbiamo voluto investire ulteriori risorse,<br />

realizzando l’evento in un luogo sacro come<br />

l’Autodromo e coinvolgendo tutte le scuole<br />

della provincia, per un totale di 45.000 bambini<br />

oltre alle scuole del capoluogo. Per il bilancio<br />

definitivo dovremo aspettare i dati ufficiali,<br />

ma ad oggi posso dire di essere estremamente<br />

soddisfatto soprattutto nel vedere come <strong>Monza</strong><br />

abbia risposto entusiasticamente alla nostra<br />

proposta».<br />

Lei ha definito Bimbò un banco di prova<br />

importante. In che senso?<br />

«E’ stata la prima occasione per Scenaperta di<br />

seguire in toto un evento, dall’ideazione alla<br />

sua realizzazione: abbiamo voluto scommettere<br />

sulle nostre capacità gestionali e di fund<br />

raising, con il risultato che, oggi, siamo ancora<br />

più convinti che un nuovo ruolo per Scenaperta<br />

è realmente possibile».<br />

Quest’anno vi aspetta un’altra avventura<br />

davvero importante: sarete voi, infatti, a<br />

curare <strong>Monza</strong>Più, la settimana più calda del<br />

><br />

La facciata del Duomo<br />

schermo per suggestivi<br />

giochi di luce<br />

Luca Magni<br />

Quando <strong>Monza</strong><br />

è davvero Più<br />

Intervista al presidente<br />

di Scenaperta che per il prossimo<br />

settembre ha in cantiere una serie<br />

di nuove idee per una <strong>Monza</strong><br />

vitale ed effervescente.<br />

Recuperando l’autonomia<br />

di Francesca Barzaghi<br />

Chi fa da sé fa per tre. Così recita un<br />

noto adagio che ora sembra proprio<br />

fare il caso di Scenaperta, la società<br />

di servizi creata dal Comune per gestire i<br />

grandi eventi culturali. Dopo anni di esperienze<br />

positive realizzate in outsourcing, ora ha<br />

deciso di affrontare la strada dell’autonomia<br />

con iniziative ideate e pensate per il pubblico<br />

monzese. Il bilancio positivo di Bimbò<br />

fa ben sperare, ma la vera sfida sarà la<br />

tradizionale kermesse di <strong>Monza</strong>Più, vetrina<br />

che accompagna il Gran premio d’Italia.<br />

Per saperne di più, abbiamo intervistato il<br />

presidente Luca Magni.<br />

Presidente, qual è la mission della società<br />

che, insieme a Roberta Gremignani e Dario<br />

Funaro, siete stati chiamati a gestire?<br />

«Scenaperta è una società di servizi<br />

che dovrebbe servire il Comune per<br />

l’organizzazione di eventi».<br />

Usa il condizionale, perchè?<br />

«Perchè, purtroppo, sinora si è sempre<br />

occupata unicamente della gestione in<br />

outsourcing dei contratti del Comune, come la<br />

64 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 65


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Mario Biondi, chiuderà<br />

col suo concerto in Villa<br />

Reale la settimana<br />

di <strong>Monza</strong> Più<br />

66 N.55<br />

CM<br />

calendario monzese.<br />

«Sì, in effetti, dopo tanti anni, Scenaperta<br />

tornerà a gestire tutta l’offerta di attività<br />

durante la settimana del Gp. È un impegno<br />

totalizzante, sia per il numero di eventi<br />

da organizzare, ma anche perché la città<br />

si aspetta moltissimo. <strong>Monza</strong>Più era stata<br />

creata per permettere a tutti di partecipare<br />

alla magia della Formula Uno con un<br />

coinvolgimento pressoché totale. Negli ultimi<br />

anni, però, era diventato più un carosello<br />

folkloristico, che poco aveva a che fare con i<br />

motori, snaturandone la filosofia di base. La<br />

nostra ambizione è ritornare alla <strong>Monza</strong>Più<br />

“spettacolare”, con tante attività pensate per<br />

far sì che la settimana del Gran premio possa<br />

essere vissuta da tutta la città come un “plus”<br />

e non come qualcosa di fastidioso e chiassoso<br />

con cui convivere».<br />

In effetti, ogni anno, ci sono sempre più<br />

residenti che si lamentano del basso livello di<br />

attività offerte. Voi cosa avete in mente?<br />

«Non posso che condividere le critiche,<br />

se queste sono mirate a non ricreare una<br />

manifestazione in stile sagra paesana o che<br />

non renda il centro città un suk. Quest’anno<br />

la nostra proposta si differenzierà per aree,<br />

garantendo ad ogni piazza una vocazione<br />

specifica. In area Cambiaghi, ad esempio,<br />

allestiremo il villaggio motoristico con<br />

esibizioni freestyle e dei piloti del Campionato<br />

nazionale di Drifting e intrattenimento<br />

musicale a cura di Radio 105. In Piazza Trento,<br />

oltre agli stand delle vetture sportive delle<br />

diverse case automobilistiche, ci sarà un grande<br />

palco per le esibizioni live e da cui il giovedì<br />

verrà trasmessa in diretta la trasmissione<br />

“Griglia di Partenza”, con illustri ospiti del<br />

mondo sportivo e non. Altra vera novità del<br />

2010, frutto della collaborazione con il Gruppo<br />

Meregalli, sarà la realizzazione di un mini<br />

campo pratica sul ponte di San Gerardino da<br />

cui gli appassionati di golf potranno cimentarsi<br />

per tentare l’ “Hole in one” direttamente sul<br />

Lambro. Abbiamo cercato di dare un taglio<br />

più ampio possibile, coinvolgendo tante<br />

associazioni ed enti: per la prima volta, ad<br />

esempio, il tradizionale raduno delle auto<br />

storiche percorrerà un tracciato che abbraccia<br />

tutta la Provincia, coinvolgendo più Comuni<br />

nella settimana di festeggiamenti».<br />

Ci risulta che <strong>Monza</strong> Più 2010 abbia in<br />

serbo tante altre sorprese, totalmente nuove<br />

per la nostra città... qualche anticipazione?<br />

«Posso svelare, non senza soddisfazione, che<br />

abbiamo appena concluso l’accordo che porterà<br />

a <strong>Monza</strong> Mario Biondi, la voce soul italiana più<br />

apprezzata nel mondo. Per noi sarà davvero un<br />

onore chiudere la settimana con il suo concerto<br />

nella splendida cornice di Villa Reale.<br />

L’entusiasmo è tangibile. Cosa pensa che<br />

manchi alla realizzazione dei vostri progetti?<br />

«La mia speranza è che <strong>Monza</strong>Più possa essere<br />

percepita come qualcosa di davvero importante<br />

per tutto il territorio, soprattutto in un’ottica di<br />

sviluppo anche sul fronte turistico. <strong>Monza</strong>Più<br />

deve diventare un vero e proprio contenitore<br />

d’eccellenza che possa far comprendere come<br />

il Gp a <strong>Monza</strong> non si esaurisca nei tre giorni<br />

di gara, ma sia un simbolo per tutta la città. La<br />

Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza ci sta già dando<br />

una mano, ma spero che anche tutte le forze<br />

economiche in campo possano contribuire<br />

supportando il nostro progetto, partecipando<br />

e finanziando le iniziative. Questo è il mio<br />

personale appello a tutti gli imprenditori<br />

affinchè anche loro scendano in campo,<br />

difendendo la nostra città e il nostro Gran<br />

premio. Soltanto con la collaborazione di tutti,<br />

dagli enti alle aziende private, potremo davvero<br />

dare vita ad un’edizione di <strong>Monza</strong>Più che sia<br />

davvero Più».


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Alessandro Gasbarre<br />

Assicuratore<br />

per la vita<br />

Sarà il capitano<br />

di una squadra composta da undici top<br />

advisors italiani ammessi, sulla base<br />

di requisiti professionali ed etici,<br />

all’esclusiva Million Dollar Round Table<br />

di Luca Ornago<br />

Non<br />

più solo cavalieri. Le tavole rotonde<br />

si aprono agli assicuratori, purché<br />

coraggiosi, mossi da spirito etico e che<br />

si sono distinti sul campo per capacità e servizi<br />

offerti. È il caso di Alessandro Gasbarre,<br />

49enne consulente assicurativo della Pramerica<br />

Life, che siederà alla Million Dollar Round Table<br />

(MDTR), in programma dal 13 al 17 giugno a<br />

Vancouver. Gasbarre, padre di tre figlie, nato<br />

a Renate Brianza e residente a Veduggio con<br />

Colzano, è stato selezionato come portabandiera<br />

del gruppo italiano presente in Canada: undici<br />

top-securer che rappresenteranno il nostro Paese<br />

all’esclusivo forum internazionale al quale accede<br />

meno dell’1 per cento dei migliori professionisti a<br />

livello mondiale nel ramo delle assicurazioni vita<br />

e dei servizi finanziari.<br />

Come ha fatto a entrare in un simile…<br />

convito?<br />

«Credo di aver svolto bene il mio lavoro.<br />

Almeno è su questo principio fondamentale<br />

che si basa la selezione del MDTR. Ma oltre<br />

ad aver raggiunto il volume di affari richiesto<br />

- è sempre una questione di numeri - nel mio<br />

lavoro ho probabilmente ben seguito e messo<br />

in pratica il codice etico che viene imposto<br />

alla nostra categoria di professionisti. Ci sono<br />

regole ben precise che possono essere riassunte<br />

nella protezione “in fieri” del risparmio e<br />

nell’assistenza a vita del cliente».<br />

Si spieghi meglio. In che cosa la vostra<br />

professionalità si distingue da quella dei<br />

comuni assicuratori?<br />

«Quasi tutte le compagnie assicurative si “lodano<br />

><br />

N.55<br />

CM 67


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

UNA CARRIERA IN ASCESA IN CAMPO INTERNAZIONALE<br />

Alessandro Gasbarre è Senior Life Planner presso la sede milanese di Pramerica Life, compagnia assicurativa nel ramo vita del<br />

gruppo statunitense Prudential Financial, Inc.. Pramerica è il marchio utilizzato in determinati Paesi al di fuori degli Stati Uniti<br />

da PFI e dalle sue consociate. Con un totale di circa 667 miliardi di dollari di patrimonio gestito al 31 dicembre 2009, PFI opera<br />

negli Stati Uniti, in Asia, in Europa e in America Latina. La Million Dollar Round Table (MDRT) è un network indipendente,<br />

fondato nel 1927, che raggruppa i migliori consulenti assicurativi a livello internazionale e che ha lo scopo di favorire lo sviluppo<br />

professionale ed etico, la competenza tecnica e le prestazioni di vendita attraverso programmi di formazione e motivazionali<br />

esclusivi. Attualmente hanno i requisiti per aderirvi solo 31.500 consulenti provenienti da oltre 80 nazioni .Si tratta di una<br />

associazione indipendente in quanto i membri provengono da oltre 460 compagnie assicurative di tutto il mondo. Gli associati<br />

MDRT sono riconosciuti internazionalmente anche per gli elevati standard di eccellenza nella vendita di servizi finanziari.<br />

considerata la 27esima azienda del mondo per<br />

fatturato. Farne parte non è semplice: si deve<br />

sostenere un periodo di formazione lungo 24 mesi<br />

e le competenze richieste sono molto elevate».<br />

e si imbrodano” e spesso c’è poca chiarezza<br />

nell’esposizione del servizio offerto. Questo<br />

non avviene per cattiveria dell’assicuratore, ma<br />

probabilmente per una mancanza di formazione<br />

generale: del professionista, ma anche del cliente.<br />

Il risultato è che, nell’accezione comune, una<br />

compagnia assicurativa vale l’altra; si è portati<br />

a credere, per esempio, che una polizza vita sia<br />

identica all’altra così come il servizio che la<br />

accompagna. Il mio modo di interpretare il lavoro<br />

è differente: quando mi siedo davanti al cliente<br />

cerco di capire le sue reali esigenze e, per prima<br />

cosa, mi chiedo se davvero posso essergli utile.<br />

Offro insomma una consulenza a tutto campo<br />

che comprende l’analisi delle aree a rischio, la<br />

valutazione delle aspettative, delle pulsioni e<br />

delle eventuali perplessità. L’obiettivo non è<br />

vendere una polizza ma fidelizzare il cliente, sia<br />

esso un privato oppure un’azienda, proteggere<br />

e accrescere il suo patrimonio. Pramerica è<br />

Alessandro Gasbarre<br />

nel suo ufficio milanese,<br />

base operativa<br />

quotidiana<br />

Alla Million Dollar Round Table si accede<br />

solo se in possesso di specifici requisiti etici<br />

e professionali. Quando, numeri a parte,<br />

ha capito di aver raggiunto il grado di<br />

preparazione richiesto?<br />

«Lo capisco ogni volta che un cliente apprezza<br />

il mio servizio; quando riesco a oltrepassare il<br />

confine che separa l’assicuratore dal cliente e<br />

posso rivolgermi a chi mi sta davanti dicendo<br />

serenamente “se fossi in voi, io farei così”.<br />

La verità è che senza l’uomo il prodotto non è<br />

niente. Glielo dice uno che, prima di diventare<br />

professionista nel ramo assicurativo ha fatto per<br />

tanti anni il manager».<br />

Ci racconta la sua esperienza lavorativa?<br />

«Ho studiato chimica ma mi sono impiegato<br />

in altri settori, come quello della ristorazione.<br />

Ho fatto per tanti anni il manager, dirigendo la<br />

divisione commerciale di un’azienda di buoni<br />

pasto; ho anche diretto la mensa del Politecnico<br />

di Milano. Poi, nel 1998 il salto nel ramo<br />

assicurativo. Cercavo una professione che mi<br />

facesse stare più a contatto con la gente, che<br />

mi permettesse di sviluppare rapporti a livello<br />

personale e che avesse come oggetto qualcosa<br />

di socialmente importante. Mi piace definire il<br />

mio lavoro un people-business, dove la fiducia<br />

svolge un ruolo determinante. Pensi che, quando<br />

un mio cliente muore, io gli faccio da liquidatore.<br />

Significa che, nelle 24 ore successive al decesso,<br />

oltre al versamento del cosiddetto flash-benefit di<br />

20mila euro ai familiari, mi metto a disposizione<br />

di chi resta. Il mio core-business? Consegnare<br />

il capitale assicurato che non vuol dire aver<br />

caldeggiato il risparmio da parte del mio cliente,<br />

ma averlo protetto nel corso della sua vita.<br />

L’assicurazione sulla vita del mio cliente sono io<br />

stesso».<br />

Lei vive in Brianza da sempre. Come si<br />

rapporta con i suoi conterranei e con la sua<br />

terra madre?<br />

«La mia sede di lavoro è a Milano e spesso<br />

giro l’Italia, ma non farei mai cambio di<br />

residenza. Quando la mattina apro le finestre<br />

della camera vedo le Grigne e il Resegone ed è<br />

uno spettacolo impagabile. Credo anche che la<br />

maggior flessibilità amministrativa che dovrebbe<br />

garantire la nuova Provincia possa trasformarsi<br />

in un volano positivo sul territorio per lavoro ed<br />

economia. Conosco molti imprenditori che hanno<br />

versato capitale proprio per salvare l’azienda e i<br />

propri dipendenti. Altri invece hanno approfittato,<br />

meno nobilmente, della crisi.<br />

È, come sempre, questione di uomini».<br />

Alessandro Gasbarre<br />

mostra il brand<br />

della casa madre<br />

della sua compagnia<br />

assicuratrice, posto<br />

su uno dei grattacieli<br />

di New York<br />

68 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 69


PROTAGONISTI SPORT<br />

PROTAGONISTI SPORT<br />

AC <strong>Monza</strong><br />

Brianza 1912<br />

Il nuovo<br />

corso della<br />

primavera<br />

Anche i tifosi più critici applaudono<br />

la linea giovane della società<br />

di via Ragazzi del ’99.<br />

Un settore all’avanguardia e un tecnico<br />

coraggioso come Roberto Cevoli<br />

hanno portato al lancio di nuovi talenti<br />

di Luca Ornago<br />

I<br />

numeri, nel calcio come ovunque, non<br />

mentono. Non mentono i 41 punti<br />

grazie ai quali l’AC <strong>Monza</strong> Brianza<br />

1912 si è definitivamente assestato al centro<br />

della classifica di Lega Pro Prima Divisione<br />

guadagnandosi una tranquilla salvezza; non<br />

mentono nemmeno i 17 giocatori di età<br />

compresa fra i 18 e 22 anni che hanno giocato in<br />

prima squadra nel corso del campionato concluso<br />

lo scorso 9 maggio. Il dato assume un significato<br />

particolare se declinato al “biancorosso che<br />

avanza”: ben 10 dei baby-players gettati nella<br />

mischia da Roberto Cevoli sono infatti cresciuti<br />

o si sono formati nel Settore giovanile societario<br />

e per 8 di essi si è trattato del debutto fra i “pro”.<br />

Un risultato che va oltre le più rosee previsioni<br />

della dirigenza e che si allinea perfettamente con<br />

una delle linee guida del progetto Pa.Sport, la<br />

“holding” che dal luglio 2009 è alla guida della<br />

società di via Ragazzi del ’99. Lo conferma<br />

Giuseppe Rizzello, direttore organizzativo<br />

del <strong>Monza</strong> Brianza e braccio operativo<br />

dell’a.d. Massimiliano Rossi. Lo fa attraverso<br />

un’intervista che ha concesso a <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />

poco prima di partire per il Sud Africa dove si<br />

occuperà, in qualità di Vice General Coordinator<br />

FIFA, delle 4 partite del Campionato mondiale<br />

di calcio che si svolgeranno al Peter Mokabe<br />

Stadium di Polokwane, la più a nord di tutte le<br />

città del Mondiale 2010.<br />

La parentesi mondiale merita un veloce<br />

approfondimento. Ci spiega di cosa dovrà<br />

occuparsi in Sud Africa?<br />

«Tra le funzioni che il team dei Coordinatori<br />

FIFA svolgerà in ognuno dei dieci stadi del<br />

Mondiale ci sono l’ispezione e il controllo<br />

degli impianti utilizzati, da gioco e non,<br />

per esempio alberghi, sale stampa e tv, etc.,<br />

l’istruzione e la direzione del personale FIFA<br />

e del Comitato Organizzatore Locale per tutte<br />

le gare, l’interazione con tutte le squadre che<br />

giocano nell’impianto per coordinare, oltre che<br />

le procedure di gara, anche gli allenamenti e le<br />

conferenze stampa; la supervisione dell’ospitalità<br />

e della biglietteria FIFA e il controllo e la<br />

distribuzione di tutto il materiale tecnico. Più<br />

in generale, la supervisione dello svolgimento<br />

della gara in tutte le sue diverse sfaccettature.<br />

In pratica, le stesse funzioni che svolgo da tre<br />

stagioni per l’UEFA in occasione delle gare di<br />

Champions League». ><br />

70 N.55<br />

CM<br />

M C 71<br />

N.55


PROTAGONISTI SPORT<br />

PROTAGONISTI SPORT<br />

UN VIVAIO FLORIDO E PREZIOSO<br />

Sono ben diciassette i giocatori nati tra il 1988 e il 1991, impiegati da Roberto Cevoli nel<br />

corso della stagione agonistica 2009-2010. Per 13 di essi si è trattato dell’esordio fra i<br />

professionisti della Lega Pro.<br />

Giocatore Anno Presenze Provenienza (*)<br />

di nascita<br />

Qui sopra,<br />

una fase di gioco durante<br />

<strong>Monza</strong>-Cremonese.<br />

Nelle pagine precedenti,<br />

Giuseppe Rizzello<br />

e, in azione,<br />

Amadou Samb<br />

Torniamo a <strong>Monza</strong> e al <strong>Monza</strong> Brianza. Tutta<br />

la verità: si aspettava una simile esplosione di<br />

giovani?<br />

«Diciamo che, come tanti tra noi, me lo<br />

auguravo. Un po’ tutti i dirigenti del <strong>Monza</strong><br />

auspicavano, all’inizio di questa esperienza,<br />

di poter avviare un cammino di rivalutazione<br />

del settore giovanile che rappresenta, a nostro<br />

avviso, la riserva vitale della società e come tale<br />

deve essere non solo tutelato, ma implementato<br />

e valorizzato ad ogni occasione, anche in modo<br />

davvero strutturale. Il fatto che le semplici<br />

speranze si siano tramutate in realtà non è<br />

frutto casuale, ma il precoce risultato di una<br />

pianificazione ben definita e, soprattutto, ben<br />

compresa dallo staff tecnico di tutti i settori».<br />

“<br />

Il nostro settore giovanile<br />

rappresenta la riserva vitale<br />

della società, da sempre<br />

tutelato e valorizzato<br />

in ogni occasione<br />

I diciotto ragazzi che sono stati lanciati in<br />

prima squadra rappresentano la classica<br />

punta dell’iceberg. Sotto di essa cresce un<br />

vivaio che coinvolge oltre 200 atleti in erba e<br />

per il quale opera una struttura consolidata.<br />

Tutto parte dalla “Soccer School”…<br />

«È uno dei pilastri che sostengono il nostro<br />

Settore giovanile. La risposta formativa del<br />

<strong>Monza</strong> Brianza ai campus di Inter e Milan. Una<br />

scuola calcio cambiata rispetto al tradizionale;<br />

piuttosto un processo di formazione qualitativo<br />

che presuppone il coinvolgimento attivo degli<br />

allievi e delle loro famiglie e che include<br />

molteplici obiettivi, di tipo motorio, tecnico,<br />

tattico, educativo nella sua globalità, con il fine<br />

di trasmettere un modello di corretta cultura<br />

dello sport non solo ai bambini o ai ragazzi<br />

praticanti, ma anche agli insegnanti ed ai<br />

genitori. Il modello “Soccer School” prevede uno<br />

staff manageriale, reso operativo dai responsabili<br />

Angelo Colombo, ideatore, Paolo Pichi, tecnico,<br />

e Paolo Palmosi, organizzativo, che include una<br />

ventina di istruttori impegnati settimanalmente<br />

anche sui campi e nelle strutture del territorio<br />

affiliate al progetto».<br />

Dalla “Soccer School” a una gestione globale<br />

del vivaio, fondata sul rispetto dei valori<br />

cardine dello sport, ma anche sull’utilizzo<br />

di uomini e di metodi all’avanguardia e di<br />

derivazione internazionale. Conferma?<br />

«Molte delle metodologie già implementate e altre<br />

di futura implementazione provengono dai Settori<br />

giovanili che sono stati e sono spesso modelli<br />

di riferimento: la scuola olandese, il Barcellona,<br />

l’Atalanta e altre squadre di serie A italiane; il<br />

tutto filtrato e adattato dalla grande esperienza<br />

di calciatori professionisti di ieri e di oggi come<br />

Clarence Seedorf, Beppe Bergomi, Marco<br />

Ferrante e molti altri, alcuni dei quali direttamente<br />

impegnati come allenatori delle diverse categorie<br />

giovanili; a breve, altre metodologie di tipo<br />

scientifico e formativo si affiancheranno alle più<br />

tradizionali tecniche di allenamento e preparazione<br />

in campo ed in palestra per completare un’offerta<br />

di formazione a 360 gradi».<br />

Si tratterà solo di innovazione metodologica o<br />

anche di una diversa attenzione allo sviluppo<br />

delle attività giovanili?<br />

«Molte delle nuove attività riguarderanno anche<br />

una diversa attenzione alle realtà territoriali<br />

di <strong>Monza</strong> e Brianza: in quest’ottica sono state<br />

già sviluppate alcune sinergie “pilota” che<br />

serviranno da modello per un futuro e maggior<br />

Marco Marcandalli 1989 1 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Dennis Esposito 1988 25 Reggiana (via Inter)<br />

Riccardo Riboni 1990 1 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Nicola Scaccabarozzi 1991 1 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Alessandro Tuia 1990 21 Lazio<br />

Marco Anghileri 1991 14 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Paolo Campinoti 1990 19 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Houssem Chemali 1991 1 Try out<br />

Mirco Eramo 1989 31 Piacenza (via Sampdoria)<br />

Daniele Prato 1991 13 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Harmony Ikande 1990 5 Settore giovanile Milan<br />

Giovanni Kyeremateng 1991 4 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Alessandro Mosca 1988 5 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Nicolò Ravasi 1991 9 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Amadou Samb 1988 27 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Stefan Nenadovic 1991 1 Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Alessio Viola 1990 11 Settore giovanile Reggina<br />

Sono stati convocati in prima squadra senza esordire:<br />

Stefano Sala 1990 – Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Ciro Palomba 1992 – Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

Massimiliano Uggè 1991 – Settore giovanile <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

(*) Sono indicati come provenienti dal Settore giovanile del <strong>Monza</strong> Brianza 1912 i<br />

giocatori che hanno militato almeno una stagione nel vivaio societario. Da notare che,<br />

tra i giocatori indicati in tabella, solo Campinoti (al <strong>Monza</strong> Brianza dal 2008) e Samb<br />

(prelevato dal “Forza e Costanza” di Martinengo, in Eccellenza, nel 2008) non sono<br />

cresciuti calcisticamente a Monzello.<br />

coinvolgimento delle Società che si occupano dei<br />

settori giovanili nella Provincia. Questo aspetto,<br />

negli ultimi anni, era stato per diversi motivi un<br />

po’ sottovalutato, ma abbiamo la ferma intenzione<br />

di ravvivare i contatti ed i rapporti con queste<br />

realtà, convinti che lo sviluppo di un forte sistema<br />

di relazioni in tal senso sia interesse reciproco.<br />

La Brianza è un’area fortemente popolata, con<br />

una tradizionale e vincente conduzione dei settori<br />

giovanili e, in tal senso, integra in maniera ideale<br />

anche la visione “internazionale” del progetto<br />

Pa.Sport».<br />

Nel box, dall’alto<br />

Alessandro Mosca,<br />

Paolo Campinoti,<br />

Marco Anghileri<br />

e Daniele Prato<br />

72 N.55<br />

CM<br />

M C 73<br />

N.55


PROTAGONISTI sport<br />

PROTAGONISTI SPORT<br />

<strong>Monza</strong> Marathon Team<br />

I maratoneti<br />

dal cuore grande<br />

La passione per la corsa<br />

e il desiderio di fare bene<br />

uniti in un unico<br />

gruppo di amici<br />

di Francesca Barzaghi<br />

Da poco più di un mese si è<br />

formalizzata la fondazione della<br />

<strong>Monza</strong> Marathon Team (MMT),<br />

un’associazione dilettantistica di maratoneti<br />

che hanno voluto mettersi a disposizione per<br />

un progetto di solidarietà senza precedenti in<br />

città, che mira a contribuire al fund raising<br />

a favore delle associazioni benefiche del<br />

territorio attraverso la partecipazione a<br />

maratone di livello internazionale. Abbiamo<br />

chiesto ad Andrea Galbiati, uno dei soci<br />

fondatori, di raccontarci motivi e scopi<br />

dell’associazione.<br />

Come è nata questa idea?<br />

«Nel settembre 2009 un gruppo di amici,<br />

accomunati dalla passione per la corsa e in<br />

particolare dalla sfida che ogni maratona<br />

rappresenta, si sono ritrovati a cena con<br />

l’obiettivo di creare qualcosa di significativo<br />

a favore delle tante associazioni che<br />

operano nella nostra città, ma non solo. La<br />

voglia di dare vita a qualcosa di concreto<br />

sul territorio per dare sfogo alla nostra<br />

passione, unitamente ad una mission sociale<br />

e benefica, ci ha portato a pensare alla<br />

costituzione di una associazione sportiva<br />

dilettantistica».<br />

Come si è concretizzata questa intuizione?<br />

«Molto semplicemente abbiamo deciso di<br />

metterci a disposizione come dei veri e<br />

propri sportivi di livello agonistico, per la<br />

raccolta di sponsor che appoggiassero la<br />

nostra iniziativa. Per ogni maratona che ci<br />

apprestiamo ad affrontare, decidiamo di<br />

quale causa farci portavoce, invitiamo le<br />

aziende e gli enti a fare un donazione che<br />

verrà destinata integralmente ai beneficiari<br />

e partecipiamo alla competizione con i loghi<br />

delle società che ci sostengono e che, con<br />

noi, fanno il giro del mondo».<br />

Da settembre 2009 al maggio scorso, avete<br />

partecipato a diverse competizioni già con<br />

questa formula…<br />

«Già senza una forma “giuridica” abbiamo<br />

corso la maratona di New York, per noi<br />

“sociale” perché diventata un must e con una<br />

scommessa sui nostri risultati finali abbiamo<br />

anche dato il via alla prima iniziativa<br />

benefica a favore dell’associazione Friends<br />

che sostiene i bambini del Maria Letizia<br />

Verga affetti da leucemia e le loro famiglie.<br />

In seguito, abbiamo sostenuto Cancro<br />

Primo Aiuto con l’iniziativa “100km per<br />

fare del bene”, una maratona speciale nel<br />

deserto. Questa è stata senza dubbio la prima<br />

occasione pubblica per farci conoscere e per<br />

ottenere un notevole riscontro a livello di<br />

supporter, pubblici e privati, e fondi raccolti.<br />

L’appello che abbiamo lanciato è infatti stato<br />

prontamente raccolto da tantissimi amici che<br />

con la loro generosità hanno contribuito alla<br />

riuscita dell’iniziativa».<br />

Recentemente avete partecipato anche<br />

alla 10k di <strong>Monza</strong>, con dei giovanissimi<br />

maratoneti che hanno dato vita alla MMT<br />

Young.<br />

«Sì, abbiamo voluto coinvolgere anche i figli<br />

di alcuni soci che hanno partecipato alla 10k<br />

con grande divertimento e sportività. È stata ><br />

Un momento di relax<br />

in Central Park<br />

in preparazione<br />

della maratona<br />

di New York<br />

74 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 75


PROTAGONISTI sport<br />

PROTAGONISTI SPORT<br />

MONZA Marathon Team<br />

Ecco l’elenco dei soci fondatori dell’associazione dilettantistica <strong>Monza</strong> Marathon Team, podisti a fin di bene.<br />

Andrea Galbiati, Matteo Padovani, Benedetta Broggi, Tiziano Magni, Gianfranco Bergamaschi, Guido Locati,<br />

Michele Paolillo, Roberto Zaccardi, Marco Ferrari, Gigi Castoldi, Luca Pancirolli, Andrea Ferrari, Marco<br />

Benasedo, Matteo Parravicini.<br />

la loro prima “maratonina” e devo dire che è<br />

stato molto significativo per noi vedere come<br />

i bambini, nel loro piccolo, partecipassero<br />

con tanto entusiasmo a un impegno che ha<br />

soprattutto una valenza sociale».<br />

Nonostante il nome dell’associazione,<br />

siete un gruppo di atleti che non fa solo<br />

maratone, ma che si cimenta anche in altre<br />

gare. Quali sono i vostri prossimi impegni?<br />

«Il 19 giugno, in occasione della 50° edizione<br />

della <strong>Monza</strong>-Resegone, la nostra associazione<br />

schiererà in partenza sotto l’Arengario 4<br />

terzetti, mentre il prossimo 10 luglio almeno<br />

tre soci parteciperanno al Trail di Valdigne,<br />

una gara di 50km in condizioni estremamente<br />

particolari, con 3000 metri di dislivello».<br />

E le prossime maratone vere e proprie?<br />

«Il 26 settembre saremo a Berlino e il 28<br />

novembre a Firenze, senza contare le due<br />

tappe fisse di <strong>Monza</strong>, a fine settembre, e New<br />

York il 7 novembre, che consideriamo un po’<br />

come i nostri appuntamenti irrinunciabili. Per<br />

il 2011, invece, abbiamo già in programma<br />

la maratona di Roma e quella di Boston nella<br />

prima parte dell’anno».<br />

E per quanto riguarda le cause benefiche?<br />

Avete già definito quali associazioni<br />

sosterrete?<br />

«Stiamo ancora decidendo. Il nostro obiettivo<br />

è aiutare le associazioni su progetti specifici,<br />

non concentrandoci unicamente su una o due<br />

realtà, ma poter contribuire di volta in volta<br />

su più fronti».<br />

La vostra associazione è aperta a<br />

nuovi iscritti. Ci sono criteri speciali di<br />

ammissione?<br />

“<br />

Per ogni maratona che<br />

ci apprestiamo ad affrontare,<br />

decidiamo di quale causa<br />

farci portavoce<br />

«Dopo l’ottenimento dell’affiliazione<br />

FIDAL potremo iscrivere nuovi soci,<br />

tesserandoli. Possono affiliarsi, come<br />

soci ordinari, coloro che hanno portato a<br />

termine almeno una maratona, mentre in<br />

qualità di socio sostenitore accogliamo<br />

dall’appassionato di running alle prime armi<br />

fino a chi, dopo qualche mezza maratona,<br />

decide di fare il salto verso la distanza dei<br />

42km».<br />

Avete un appuntamento fisso dove<br />

trovarvi?<br />

«Ovviamente su Facebook dove, dopo solo<br />

una settimana di creazione del gruppo,<br />

abbiamo già oltre 300 iscritti. Inoltre, tutti<br />

i week end al km 0 del parco di <strong>Monza</strong>,<br />

a partire dalle 8.30, qualcuno del MMT è<br />

sempre presente, ben riconoscibile grazie alla<br />

divisa sociale e pronto a fidelizzare nuovi<br />

amici runner della città».<br />

La maratona<br />

di New York è uno<br />

degli appuntamenti fissi<br />

76 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 77


PROTAGONISTI SPORT<br />

Unione Società<br />

Sportive Monzesi<br />

Con il contributo di:<br />

Comitato Regionale<br />

Lombardia<br />

Delegazione<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza<br />

AUTOMOBILE CLUB MILANO<br />

PanatHlon<br />

<strong>Club</strong> <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

AUTOdrOMO NAzIONALE MONzA<br />

Festival dello Sport<br />

Una palestra a cielo aperto<br />

Il 12 e 13 giugno l’Autodromo ospita la 35esima edizione<br />

della kermesse sportiva durante la quale sarà possibile cimentarsi<br />

in diverse discipline, dalle più conosciute alle più stravaganti.<br />

<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> sarà presente in qualità di media partner<br />

12/13 Giugno 2010<br />

Ingresso gratuito<br />

ussm.monza@tin.it • www.ussmmonza.it<br />

Con il patrocinio di:<br />

Con il contributo di:<br />

Partner media:<br />

78 N.55<br />

CM<br />

Coordinamento<br />

Provinciale di<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza<br />

il Cittadino<br />

il Cittadino


PROTAGONISTI SPORT<br />

PROTAGONISTI SPORT<br />

Superbike<br />

Centauri<br />

e balocchi<br />

L’Autodromo regge l’urto del popolo<br />

di appassionati che ha raggiunto<br />

<strong>Monza</strong> per seguire da vicino il circo<br />

delle due ruote più potenti<br />

fra le derivate di serie. Divertimento<br />

e brividi fra paddock e circuito<br />

di Giovanna Tiraboschi<br />

foto Elle Emme/Express e Marco Brioschi<br />

Nonostante la pioggia e nonostante gli<br />

aerei a terra per colpa del vulcano<br />

islandese, il popolo dei supporter<br />

non ha rinunciato alla possibilità di vedere<br />

da vicino i propri idoli, i centauri della<br />

Superbike. L’appuntamento si è svolto nella<br />

tradizionale area del paddock show, nel cuore<br />

dell’Autodromo, curiosi e appassionati si sono<br />

presentati molte ore prima dello start per<br />

accaparrarsi il posto migliore, in prima fila. Per<br />

loro sono state allestite anche due postazioni di<br />

play station per “correre” virtualmente con una<br />

supermoto. Casa Sbk è un’area di oltre 10.000<br />

metri quadrati creata allo scopo di intrattenere,<br />

divertire, appassionare oltre la competizione.<br />

Un evento nell’evento, patrocinato e sostenuto<br />

dall’assessorato al Turismo e Spettacolo di<br />

<strong>Monza</strong>, per un week-end che si è rivelato ricco<br />

di spettacoli, giochi e grandi ospiti, 24 ore su<br />

24. Sabato 8 maggio, al termine delle qualifiche,<br />

si è ballato con Giulia Salvi di Virgin Radio,<br />

in serata è stato protagonista il comico di<br />

Colorado Cafè, Paolo Casiraghi che ha portato<br />

sul palco il personaggio che lo ha reso noto<br />

al grande pubblico, ovvero Suor Nausicaa , la<br />

monaca bergamasca motociclista. Domenica<br />

9 maggio evoluzioni mozzafiato con Chris<br />

Pfeiffer, pluri-campione mondiale di Stunt<br />

Riding: un’esibizione protrattasi dalle 10 alle 15<br />

e ripresa nei momenti di pausa, fra una gara e<br />

l’altra. In pista? Cronaca nota: l’Aprilia di Max<br />

Biaggi, festeggiato dal presidente del Gruppo<br />

Piaggio Roberto Colaninno, vola e conquista<br />

due vittorie su due rosicchiando altri 5 punti in<br />

classifica generale su Haslam che resta leader<br />

del mondiale.<br />

CM N.55<br />

80 N.55<br />

81<br />

CM


MONZA YOUNG<br />

MONZA<br />

young<br />

Desideri<br />

Chat<br />

and Fly<br />

Leo’s gallery<br />

Fucina<br />

di artisti<br />

Skate park<br />

Eventi<br />

in evoluzione<br />

FEDERICO<br />

Giovani idee in pole position<br />

N.55<br />

CM 83


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

Federico Romani<br />

Come ti cambio <strong>Monza</strong><br />

partendo dal Gp<br />

Il consigliere provinciale<br />

è tra i promotori dell’iniziativa<br />

che vede i giovani politici del Pdl<br />

in campo per difendere<br />

l’Autodromo. Ma questa è solo<br />

la prima tappa di un progetto<br />

più ambizioso<br />

di Simona Calvi<br />

Alto, biondo e con gli occhi azzurri.<br />

E, politicamente parlando, anche<br />

figlio d’arte (il papà è Paolo,<br />

viceministro allo Sviluppo Economico, Ndr).<br />

Come canta Irene Grandi, ce ne sarebbe<br />

abbastanza per immaginarlo in vacanza da<br />

una vita. Invece Federico Romani, 27 anni<br />

e una laurea alla Bocconi, ha tutt’altro per<br />

la testa. Il suo obiettivo? Quello di portare<br />

in città una ventata di novità. Cominciando<br />

dal Gran Premio di Formula 1. Insieme ai<br />

“colleghi” under 35 del Pdl, il partito in cui<br />

milita e nelle cui fila è stato eletto l’anno<br />

scorso in Consiglio provinciale, ha lanciato<br />

il “Manifesto dei giovani per il Gp d’Italia<br />

a <strong>Monza</strong>”, iniziativa che, a differenza dei<br />

numerosi gruppi sorti in difesa della gara<br />

iridata nel capoluogo brianzolo, parte da un<br />

assunto completamente diverso.<br />

Vuoi spiegarci di cosa si tratta<br />

esattamente?<br />

«Certo, il Manifesto è un progetto nato dalla<br />

collaborazione tra i giovani del Pdl. Il gruppo<br />

è composto, oltra che da me, da Rosario<br />

Mancino, Roberta Della Vecchia, Andrea<br />

Colombo e Fabio Blasich. Tra i sostenitori<br />

c’è anche Geronimo La Russa. Negli ultimi<br />

mesi ci siamo trovati per elaborare una<br />

proposta, cercando di trovare una formula<br />

più accattivante e soprattutto invertendo<br />

completamente la prospettiva».<br />

In che senso?<br />

«La riflessione è stata questa: Roma è la<br />

capitale e ha una potenza indiscutibile. Se<br />

ha intenzione di organizzare un altro Gran<br />

Premio, per noi sarebbe molto difficile, se<br />

non impossibile, impedirglielo. Così abbiamo<br />

pensato che la soluzione migliore non sia<br />

quella di fermare la macchina capitolina, ma di<br />

concentrare le forze sul territorio migliorando<br />

l’offerta monzese. In altre parole, rendere il Gp<br />

di <strong>Monza</strong> un appuntamento immancabile».<br />

Quali sono in concreto le idee che vorreste<br />

realizzare?<br />

«L’ultima novità è quella di puntare tutto<br />

sulla carta del lusso. In questo periodo<br />

stiamo prendendo contatti con grandi marchi<br />

d’eccellenza per allestire una sorta di maxi<br />

evento. Abbiamo un’idea chiara anche su dove<br />

allestirlo e parlando di <strong>Monza</strong>, è ovvio che<br />

si tratta di Villa Reale. Abbiamo esposto le<br />

nostre idee anche al Comune che attraverso<br />

Scenaperta gestisce tutto il pacchetto di<br />

iniziative legate a <strong>Monza</strong>Più. Ecco, non<br />

vorremmo replicare o moltiplicare l’offerta,<br />

ma arricchirla con qualcosa di veramente<br />

nuovo e con un buon appeal. Come modello<br />

abbiamo in mente la settimana della Moda a<br />

Milano oppure la festa che ogni anno viene<br />

organizzata a Shangai in occasione del Gran<br />

premio».<br />

Qual è l’ostacolo maggiore che state<br />

incontrando? ><br />

Federico durante<br />

la presentazione<br />

del manifesto dei giovani<br />

del Pdl in difesa del Gp.<br />

Il primo a sinistra<br />

è Andrea Colombo,<br />

seguito da Romani,<br />

Rosario Mancino,<br />

Roberta Della Vecchia<br />

e Fabio Blasich<br />

84 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 85


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

PC O POCHETTE?<br />

La nota stilista Vivienne Tam torna a sorprendere con un nuovo prodotto<br />

dall’estetica originale e appariscente, nato dalla collaborazione con HP<br />

Il ventisettenne giovane<br />

politico vive e opera<br />

a <strong>Monza</strong>, città alla quale<br />

è molto legato<br />

«Diciamo che è anche quello più prevedibile:<br />

la ricerca dei fondi. Organizzare questi eventi<br />

implica delle difficoltà non da poco sul fronte<br />

dei finanziamenti. Grazie a Roberta Della<br />

Vecchia stiamo guardando anche all’Europa,<br />

poi, se ci fossero degli imprenditori che hanno<br />

voglia di investire, sono i benvenuti».<br />

“<br />

La soluzione migliore<br />

è concentrare le forze<br />

sul territorio per rendere<br />

il Gp di <strong>Monza</strong><br />

un appuntamento immancabile<br />

Il Manifesto ha debuttato anche su<br />

Facebook e tutti gli iscritti possono<br />

aggiungere una loro riflessione, giusto?<br />

«Sì, abbiamo pensato che fosse il modo<br />

più corretto di coinvolgerli, attivamente.<br />

Chi si iscrive al gruppo ha la possibilità di<br />

proporre, con la formula “Quelli che…”,<br />

la sua personale idea, il suo ricordo. Non<br />

dimentichiamoci che per intere generazioni il<br />

Gran premio di <strong>Monza</strong> è sempre stato l’evento<br />

che chiudeva la stagione estiva e precedeva<br />

quella scolastica. Un momento epico, da<br />

vivere intensamente. Una sensazione che,<br />

a nostro parere, si è un po’ persa in questi<br />

anni per la mancanza di eventi di grande<br />

richiamo».<br />

Il Manifesto dovrebbe essere la prima<br />

iniziativa per inaugurare una nuova<br />

stagione di proposte per i giovani…<br />

«Esattamente, almeno l’idea è questa.<br />

Personalmente sono convinto che <strong>Monza</strong><br />

potrebbe offrire molto di più sia sotto il<br />

profilo del divertimento, sia sotto quello<br />

della proposta culturale. Insieme a Giuliano<br />

Ghezzi, altro giovane, attualmente<br />

capogruppo del Pdl in Consiglio comunale,<br />

stiamo lavorando per promuovere nuove<br />

iniziative e momenti di incontro. Vorremmo<br />

cambiare un po’ il corso delle cose,<br />

“svegliare” un pochino la città. In una parola,<br />

renderla più a misura di giovani.<br />

E non è certo un’impresa impossibile».<br />

Una leggenda cinese che narra di amore e<br />

di libertà: ecco da cosa trae ispirazione<br />

Butterfly Lovers, il nuovo arrivato in<br />

casa HP che coniuga perfettamente i concetti di<br />

tecnologia e glamour. Si tratta di un dispositivo<br />

leggero e compatto (circa 1,22 chili di peso per<br />

uno spessore di meno di 3 centimetri) che non<br />

solo si presta a essere facilmente trasportato, ma<br />

permette di non trascurare la cura dei dettagli<br />

del proprio look. È un software personalizzato<br />

per tutte le fashion victims che anche durante<br />

un veloce trasferimento da una riunione all’altra<br />

potranno riflettersi nella webcam trasformata in un<br />

comodo e insospettabile “specchietto”. Il piccolo<br />

portatile dispone, fra l’altro, di uno schermo LED<br />

Brightview Infinity e ha un’autonomia di 5,5 ore.<br />

La pochette tecnologica si completa con una serie<br />

di accessori quali il mouse wireless e una custodia<br />

scamosciata, il tutto contenuto in un’esclusiva<br />

confezione regalo, personalizzata anch’essa da<br />

Vivienne Tam. Per maggiori informazioni<br />

www.viviennetam.com<br />

86 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

87<br />

CM


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

Leo’s Gallery<br />

Il messaggio<br />

nell’arte<br />

Due intraprendenti monzesi,<br />

accomunate dalla passione per l’arte,<br />

hanno deciso di aprire in città<br />

una galleria dove alimentano un sogno<br />

diffondendo il senso del bello<br />

di Francesco Pozzi<br />

Quasi nascosta, a ridosso del centro di<br />

<strong>Monza</strong>, si trova Leo’s Gallery, una<br />

fucina di artisti e un luogo d’incontro<br />

per tutti gli appassionati e gli amanti dell’arte.<br />

A vederla da fuori sembra vuota, ma le idee<br />

circolano veloci all’interno della galleria e sono<br />

le vere emozioni a riempirne completamente gli<br />

spazi. Titolari dell’attività sono Daniela Porta, 42<br />

anni, e Valeria Margherita Mosca, 30 anni, che,<br />

contando sul contributo e i consigli dei due critici<br />

d’arte Matteo Galbiati e Giorgio Bonomi con<br />

i quali collaborano, promuovono e organizzano<br />

numerose mostre ed eventi, richiamando ogni volta<br />

sempre più curiosi, interessati ad approfondire, e in<br />

certi casi scoprire, un rapporto intimo e personale<br />

con l’arte.<br />

Come è cominciata questa avventura?<br />

Daniela : «Mi trovavo a Londra, città famosa per<br />

il grande spessore e rilievo che ricoprono i suoi<br />

artisti. Lì ho avuto occasione di visitare numerose<br />

mostre ed esposizioni e, spronata più che mai<br />

dall’amore per l’arte che coltivavo già da tempo,<br />

decisi che una volta tornata in Italia avrei tentato<br />

di aprire un mio spazio, dove poter promuovere e<br />

trasmettere la mia idea e concetto di arte».<br />

Valeria: «Essendo anche io un’artista, nonché<br />

una grande appassionata dell’arte in tutte le sue<br />

forme, appena mi si è presentata l’occasione di<br />

avviare questa attività non ho potuto assolutamente<br />

lasciarmela scappare; devo dire che fino ad<br />

ora le cose sono andate molto bene. Abbiamo<br />

inaugurato la galleria nel giugno del 2009 e fino<br />

ad ora abbiamo realizzato decine di esposizioni<br />

e altrettante mostre personali di svariati artisti.<br />

Conoscere Daniela, inoltre, è stata una vera<br />

fortuna: lavoriamo molto bene insieme e ci<br />

troviamo spesso in sintonia sulla scelta dei temi da<br />

sviluppare e sul concetto di arte».<br />

Concetto di arte. Ci spiegate bene che cosa<br />

intendete?<br />

D: «L’arte per me è tutto. Fa parte ed è parte della<br />

vita di ogni giorno e quotidianamente è in grado<br />

di regalare emozioni davvero uniche. Un’idea<br />

che influenza notevolmente anche l’aspetto<br />

commerciale del nostro lavoro: chi compra<br />

un’opera alla Leo’s Gallery è consapevole che al<br />

di là del puro aspetto materialistico dell’oggetto,<br />

in essa si cela un forte significato e un messaggio<br />

che solo occhi attenti e preparati sanno recepire ed<br />

accogliere».<br />

V: «L’arte è comunicare, trasmettere emozioni<br />

che riescono a svelare i lati più oscuri e nascosti di<br />

ogni artista. Il mio è stato da sempre un rapporto<br />

conflittuale con l’arte, anche se lavoro ormai da<br />

tempo a una mia produzione personale, focalizzata<br />

principalmente sulla VideoArte. Ogni mezzo di<br />

comunicazione, in realtà, è ottimo per dar vita<br />

ad una creazione artistica: bisogna solo saperne<br />

sfruttare le caratteristiche e individuare il canale<br />

giusto per lanciare il proprio messaggio».<br />

Una vera e propria sfida la vostra, soprattutto<br />

in un Paese come l’Italia e in una città come<br />

<strong>Monza</strong>, dove gli artisti non possiedono di certo<br />

gli spazi che meritano…<br />

D: «Avendo avuto la fortuna di girare parecchio<br />

nel mondo, alla volta delle grandi città d’arte<br />

come Berlino, New York e Londra, mi sono<br />

accorta che in Italia il fermento artistico è a dir<br />

poco “scintillante”, ma gli spazi e le opportunità<br />

sono troppo poche. Stiamo, infatti, lavorando alla<br />

realizzazione di un progetto molto più ampio,<br />

in collaborazione con consorzi e associazioni<br />

culturali di ben 37 Paesi. L’obiettivo è quello di<br />

creare spazi comuni, vere e proprie case, dove<br />

artisti provenienti da diverse realtà culturali e<br />

sociali, possano dar vita a momenti d’incontro e<br />

di confronto, indispensabili per la loro crescita<br />

personale e professionale, oltre ad essere un ottimo<br />

mezzo per favorirne la totale integrazione».<br />

V: «Sicuramente una sfida molto allettante,<br />

viste e considerate le premesse di Daniela, che<br />

condivido appieno. Devo ammettere, però, di aver<br />

riscontrato con grande piacere che <strong>Monza</strong> e i suoi<br />

cittadini sono molto ricettivi e partecipi alle nostre<br />

iniziative. All’inizio, infatti, eravamo abbastanza<br />

dubbiose sulla scelta di questa città per fondare la<br />

nostra “base operativa”, condizionate anche dal<br />

fatto che <strong>Monza</strong> e la Brianza sono terre famose per<br />

l’artigianato e per un interesse molto più orientato<br />

verso il mondo dell’antiquariato. A posteriori, però,<br />

posso affermare con certezza che è stata la scelta<br />

giusta».<br />

Progetti per il futuro? Anticipate qualcosa…<br />

D: «Venerdì 28 maggio è stata inaugurata la<br />

mostra di Arturo Vermi, brianzolo, scomparso<br />

vent’anni fa, una vera e propria icona<br />

rappresentativa della produzione locale perché<br />

artista dalla grande componente emotiva e<br />

poetica, rintracciabile facilmente nelle sue opere».<br />

V: «Il 15 giugno, invece, avremo come ospite lo<br />

scultore Alberto Giuffreda, grande esploratore e<br />

sperimentatore della Land Art, il perfetto connubio<br />

tra arte e installazioni in natura. Nel prossimo<br />

autunno, infine, si terrà l’inaugurazione di un<br />

secondo spazio Leo’s Gallery nella verde Lugano,<br />

in Svizzera: un ottimo risultato e la garanzia che<br />

l’avventura continua».<br />

Da sinistra un’opera<br />

di Marco Grassi, accanto<br />

una dell’ungherese<br />

Tamas Jovanovics<br />

in esposizione fino<br />

ad ottobre e sotto<br />

un’opera di Arturo Vermi,<br />

in esposizione dal 28<br />

maggio scorso<br />

presso la galleria<br />

di via De Gradi.<br />

Nella pagina precedente<br />

da sinistra Valeria<br />

Margherita Mosca<br />

e Daniela Porta<br />

88 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 89


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

L’arte non fa dimenticare<br />

Leo e l’isola che soffre<br />

Il 15 maggio nella galleria di Luca Tommasi ha avuto luogo<br />

l’inaugurazione della straordinaria mostra del graffitista Leo dedicata<br />

alla tragedia e al dolore della popolazione di Haiti che nulla ha potuto<br />

contro la devastante forza della natura. Quindici immagini<br />

che non possono non restare impresse nella mente e soprattutto nel cuore<br />

di chi le osserva e che in qualche modo vogliono essere un monito<br />

per non dimenticare ciò che è stato e i cui effetti affliggono<br />

oggi, come ieri, migliaia di persone<br />

Nella prima pagina da sinistra, Alfonso di Lio, Sara<br />

Fumagalli, Luca Tommasi e Leo.<br />

In questa pagina, alcune delle opere esposte dall’artista<br />

in occasione della mostra<br />

90 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 91


MONZA YOUNG<br />

MONZA YOUNG<br />

Trick ed evoluzioni<br />

I bikers scaldano le ruote<br />

Il nuovo Skatepark di <strong>Monza</strong>, inaugurato a marzo nell’area<br />

dell’ex Macello, ha ospitato, sabato 8 maggio, la prima prova<br />

del Campionato Italiano Bike Trial. Sotto gli occhi dei curiosi, i campioni<br />

si sono esibiti nella demo pomeridiana e in un’applaudita notturna di bmx<br />

92 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 93


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Mario Bonacina<br />

Il futuro?<br />

È scritto<br />

nella sfera<br />

Come sfuggire alle conseguenze della crisi<br />

reinventandosi un’attività. Mario Bonacina,<br />

erede di una storica azienda brianzola,<br />

ha trasformato un prodotto industriale<br />

in un’idea che piace ai designer<br />

94 N.55<br />

CM<br />

di Simona Calvi<br />

Dalla metalmeccanica al design, il passo<br />

è stato più breve del previsto. Mario<br />

Bonacina, 47 anni, è uno di quegli<br />

imprenditori brianzoli che nonostante la crisi<br />

sono riusciti a rilanciare la propria attività. Ora il<br />

suo commercio di sfere in acciaio si sposta da un<br />

capo all’altro del mondo grazie ad un semplice<br />

sito internet. E i suoi prodotti, un tempo<br />

appannaggio quasi esclusivo dell’industria<br />

pesante, sono contesi da designer, alberghi e<br />

semplici privati a caccia di novità nel campo<br />

dell’arredamento e dell’arte. Ma non solo. Ci si<br />

fanno giochi e persino macina cacao o macina<br />

caffè. Incredibile? Niente affatto. Erede della<br />

BB Sfere, storica azienda fondata nel 1947,<br />

Bonacina tre anni fa ha preso una delle decisioni<br />

più difficili per un imprenditore.<br />

Vogliamo partire da qui?<br />

«Sì, un momento difficilissimo. La BB Sfere<br />

era stata fondata da mio padre nel dopoguerra.<br />

Come è accaduto per tanti imprenditori, era<br />

partita da zero raggiungendo il suo apice<br />

circa una decina di anni fa. Successivamente<br />

abbiamo resistito alle difficoltà, ma vuoi per la<br />

concorrenza sempre più pressante del colosso<br />

cinese, vuoi per leggi e burocrazie che in<br />

Italia sembrano fatte apposta per rendere le<br />

cose più difficili, alla fine abbiamo deciso di<br />

mettere in liquidazione volontaria l’azienda.<br />

Ci tengo a sottolineare questo aspetto perché<br />

non siamo passati da fallimenti o da concordato<br />

preventivo. Ci abbiamo rimesso, ma per noi era<br />

fondamentale uscirne a testa alta».<br />

Come è nata l’idea di trasformare le sfere<br />

in un articolo, per così dire, di più largo<br />

consumo?<br />

«A dire la verità è stato anche un po’ per caso.<br />

Da tempo coltivavo un certo interesse per il<br />

cosiddetto e-commerce. Ho fatto anche delle<br />

ricerche per capire, a livello mondiale, se<br />

esistevano altre realtà che lavoravano nel settore<br />

delle sfere e ho visto che si trattava di un ambito<br />

quasi scoperto. Così ho iniziato a sviluppare<br />

l’idea, prima attraverso piattaforme come eBay,<br />

dunque senza investimenti importanti alle spalle,<br />

e poi aprendo un sito internet di vendita diretta.<br />

Dato che non potevo certo competere con i<br />

produttori cinesi, sono andato alla ricerca<br />

di qualcosa di nuovo dove nessuno fosse<br />

ancora andato a vedere, alla ricerca di<br />

nuove opportunità per fare impresa».<br />

E il risultato è stato che le sfere<br />

interessavano ad un pubblico<br />

piuttosto sorprendente…<br />

«Assolutamente sì. Piano piano ho visto<br />

che le persone mi contattavano sempre più<br />

spesso e soprattutto che erano interessate a<br />

questo articolo per impieghi totalmente diversi<br />

da quelli di cui mi sono sempre occupato.<br />

Sempre meno aziende del settore meccanico e<br />

metalmeccanico e sempre più clienti diversi».<br />

Ci può fare qualche esempio concreto?<br />

«C’è il mercato dei giochi, in particolare<br />

delle soft-air, le armi che funzionano ad aria<br />

compressa, ma c’è anche quello legato alla<br />

new age. Ho scoperto io stesso che le sfere<br />

d’acciaio vengono utilizzate per la costruzione<br />

di oggetti chiamati “orgoniti”, dei filtri che<br />

utilizzano anche resina e cera d’api e che, mi<br />

hanno spiegato, servono a purificare l’aria.<br />

Oppure le “Tower Buster” o “Chem Buster”<br />

contro le scie chimiche lasciate dagli aerei. Ma<br />

ho ricevuto richieste persino da collezionisti che<br />

riproducono le armi napoleoniche. Anche gli<br />

istituti di ricerca acquistano spesso le sfere. Mi<br />

riferisco al Cnr o ai Politecnici che le utilizzano<br />

per le prove distruttive. E poi naturalmente è<br />

arrivato anche il design…».<br />

In che modo si è affacciato su questo<br />

mercato?<br />

«Semplicemente, ho iniziato a ricevere<br />

delle richieste per forniture che avevano<br />

come obiettivo l’acquisizione di materiale<br />

d’arredamento. È uno stile molto diffuso negli<br />

Stati Uniti dove le sfere vengono utilizzate ><br />

N.55<br />

CM 95


BRIANZA CLUB<br />

per arredare giardini, ma anche interni. Si<br />

tratta naturalmente di sfere vuote all’interno<br />

che vengono utilizzate come elemento di<br />

arredo oppure per composizioni floreali per il<br />

giardinaggio. Così ho preso contatti diretti con<br />

i produttori, quasi tutti cinesi, e ho iniziato ad<br />

importare questo tipo di sfere. Diciamo che<br />

hanno riscosso interesse e successo».<br />

Qual è la richiesta che l’ha più stupita?<br />

«È stata quella che mi è arrivata da un cliente<br />

che stava realizzando una scultura da donare<br />

ad un’associazione no-profit. Attualmente sono<br />

in trattativa con un grande albergo che vuole<br />

arredare la propria reception. A pensarci bene,<br />

però, uno degli utilizzi più curiosi che viene<br />

fatto delle sfere d’acciaio ha a che fare con gli<br />

animali. Anche in questo caso gli Usa fanno<br />

scuola: utilizzano le sfere come richiamo per<br />

gli animali. La superficie lucida pare attiri<br />

esemplari come scoiattoli e piccoli animali che<br />

si divertono a giocare, permettendo così agli<br />

amanti della natura di apprezzare lo spettacolo.<br />

Ho scoperto che le sfere d’acciaio vengono<br />

utilizzate anche per allontanare i cinghiali dai<br />

campi da golf…».<br />

Al di là del mercato, lo strumento internet si<br />

è rivelato un alleato prezioso. Ma quali sono<br />

96 N.55<br />

CM<br />

“<br />

La più grande soddisfazione<br />

è stata quella di aver ricreato<br />

un’attività da zero<br />

mantenendo la tradizione<br />

della mia famiglia<br />

state e quali sono le difficoltà maggiori?<br />

«Indubbiamente la rete è stata a suo modo<br />

una scoperta, nel senso che ho trovato molte<br />

persone che acquistano interamente via internet.<br />

Attraverso il sito www.bbtrade.it riesco a<br />

garantire consegne in tutta Italia in tempi<br />

brevissimi. Certo la crisi non aiuta, però settori<br />

come l’arredamento stanno subendo in minor<br />

misura questo momento di difficoltà. E questo,<br />

almeno, è un buon segnale per noi».<br />

E quali le soddisfazioni?<br />

«Una sola: quella di essere riuscito a ricreare<br />

qualcosa da zero».<br />

Nelle foto<br />

Mario Bonacina<br />

con alcuni esemplari<br />

di sfere impiegate<br />

nei più disparati settori<br />

merceologici


BRIANZA CLUB<br />

Festival del Design<br />

L’anticamera<br />

dell’Expo<br />

In vetrina i migliori prodotti<br />

e i servizi del nostro territorio.<br />

Alla base della manifestazione,<br />

un comitato scientifico di professionisti<br />

di fama internazionale<br />

di Greta La Rocca<br />

Un festival del Design per mettere in<br />

mostra il meglio della Brianza. Il<br />

nostro territorio, culla dell’arredo,<br />

presenta le sue eccellenze non solo agli amanti e<br />

agli appassionati, ma anche ai neofiti, nazionali<br />

e stranieri. Silvio Santanbrogio, presidente del<br />

Centro Legno Arredo Cantù, è il motore di<br />

questo appuntamento che il prossimo autunno<br />

coinvolgerà tutto il distretto della Brianza a<br />

partire dalla città di <strong>Monza</strong>.<br />

«Stiamo lavorando al Festival dal mese di<br />

settembre, eravamo alla ricerca di un’idea che<br />

fosse in grado di raccogliere e valorizzare le<br />

eccellenze produttive e terziarie del territorio -<br />

afferma il Presidente - Il progetto ha catturato<br />

fin da subito sia i soci che le istituzioni come<br />

la Camera di Commercio e il Comune della<br />

città di <strong>Monza</strong> oltre all’Unione Commercianti<br />

che hanno contribuito anche economicamente.<br />

Stiamo lavorando, inoltre, con il Comitato che<br />

segue l’Expo 2015 dal quale abbiamo ricevuto il<br />

patrocinio».<br />

Il Festival presenta un programma ricco di<br />

eventi, convegni e dibattiti che si spalmeranno<br />

lungo tutti i fine settimana di settembre ed<br />

ottobre in modo da coinvolgere al meglio<br />

il territorio. Un Comitato scientifico con<br />

il compito di monitorare l’organizzazione<br />

dell’evento sarà composto dall’architetto Franco<br />

Origoni, da Arturo Dell’Acqua Bellavitis,<br />

presidente del Museo del Design della Triennale,<br />

dal designer Antonio Citterio, dall’architetto<br />

e designer Franco Bizzozzero, dal giornalista<br />

Giacomo Mojoli, da Emilio Genovesi, direttore<br />

generale di Domus Academy, tutti coordinati da<br />

Aldo Colonetti,direttore scientifico del gruppo<br />

IED. La macchina organizzativa procede,<br />

intanto, al massimo della velocità, il conto<br />

alla rovescia è iniziato e mentre gli ultimi<br />

accorgimenti vengono definiti, il Presidente<br />

Santambrogio si lascia andare ad un’ultima<br />

confessione: «Vorrei che diventasse un<br />

appuntamento annuale capace di mostrare i plus<br />

dei brianzoli: la passione, l’amore e la voglia<br />

di fare della nostra terra». Il Clac ha anche<br />

dedicato un sito alla manifestazione: www.<br />

festivaldeldesign.it<br />

N.55<br />

CM 97


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Progettare è reality<br />

La creatività I designer<br />

va in tv<br />

50 designer in diretta web: 12 ore<br />

per realizzare un prodotto<br />

che coniughi progettualità<br />

e sostenibilità ambientale<br />

di Greta La Rocca<br />

vanno in scena. O meglio in<br />

televisione. Nasce Designer Show:<br />

il primo reality show del settore.<br />

Madre dell’iniziativa, un’idea originale e<br />

innovativa, è la Camera di Commercio<br />

di <strong>Monza</strong> e Brianza, guidata da Carlo<br />

Edoardo Valli. Il Tavolo per il design della<br />

Brianza, nato un anno fa per promuovere<br />

questo settore in Brianza e valorizzare le<br />

eccellenze del territorio, festeggia dunque il<br />

primo compleanno con un evento concreto,<br />

curioso e interessante. Cinquanta giovani<br />

progettisti si sfideranno davanti a una<br />

telecamera per ben 12 ore; il tema fonte<br />

d’ispirazione per i partecipanti è “Forme<br />

di energia e di velocità sostenibile: l’arte<br />

e la creatività accompagnano l’attenzione<br />

all’ambiente”. I protagonisti di Designer<br />

Show partiranno da qui: dovranno creare un<br />

progetto che sappia mettere insieme la forza<br />

creativa con le energie rinnovabili.<br />

Cornice dell’evento è l’Autodromo, che<br />

venerdì 11 giugno si vestirà a festa e<br />

accoglierà i creativi. Proprio sul portale<br />

della Camera di Commercio di <strong>Monza</strong>,<br />

inoltre, (www.mb.camcom.it.) andranno in<br />

onda le immagini live.<br />

«<strong>Monza</strong> e la Brianza – spiega Carlo Edoardo<br />

Valli – sono storicamente la culla del design<br />

italiano che ha generato marchi e prodotti<br />

riconosciuti a livello mondiale. In Brianza il<br />

disegno tecnico e creativo si è sposato con<br />

l’estetica e la capacità produttiva. Tutte le<br />

iniziative che come Camera di Commercio<br />

stiamo realizzando, dal Tavolo del design<br />

a Designer Show, hanno l’obiettivo di<br />

mettere a sistema le numerose eccellenze del<br />

territorio per rafforzare il posizionamento<br />

internazionale del design brianzolo e al<br />

contempo accendere i riflettori sui giovani,<br />

gli anarchici della creatività, risorse su<br />

cui dobbiamo investire come leva per la<br />

competitività delle imprese».<br />

I numeri e le analisi dell’Ufficio Studi della<br />

Camera di Commercio della Provincia di<br />

<strong>Monza</strong> e Brianza parlano chiaro: 4.645<br />

le imprese creative, attive nel design<br />

industriale e della moda, il 2,3 per cento in<br />

più rispetto al 2009; i designer titolari di<br />

imprese individuali in Italia e in Lombardia<br />

sono soprattutto uomini, mentre in Brianza<br />

il design è donna e se l’età media in Regione<br />

è under 30, nella capitale brianzola i giovani<br />

rappresentano il 25 per cento.<br />

Proprio per valorizzare la Brianza, le sue<br />

eccellenze e la forza creativa del territorio,<br />

la Camera di Commercio ha in programma<br />

un ricco calendario di appuntamenti. Già<br />

15 sono gli impegni previsti per l’anno<br />

in corso, tutti con una forte componente<br />

internazionale vista la massiccia<br />

partecipazione di Paesi esteri: Kuwait,<br />

Egitto, India, Qatar, Corea, Russia, Emirati<br />

Arabi, Germania, Libia e Stati Uniti. Primo<br />

evento in agenda, la Fiera Hotel Show di<br />

Dubai, organizzata tra il 18 e il 20 maggio,<br />

al fine di rafforzare i modelli di promozione<br />

internazionale presentando un sistema che<br />

permetta di moltiplicare il valore prodotto<br />

delle singole imprese. Le imprese brianzole<br />

godranno presto anche di un’ulteriore<br />

visibilità: il prossimo ottobre, in occasione<br />

della manifestazione di Index a Mumbai,<br />

diversi soggetti protagonisti de Il Tavolo per<br />

il design realizzeranno l’ambientazione di<br />

“<br />

Il reality show è stato pensato<br />

per mettere a sistema<br />

le eccellenze e accendere<br />

i riflettori sui giovani,<br />

anarchici della creatività<br />

una hall di un albergo a cinque stelle. Infine,<br />

proprio per comunicare il design e offrire<br />

la massima visibilità al mondo dell’arredo,<br />

la Camera di Commercio collaborerà con<br />

l’agenzia di stampa Ansa per realizzare il<br />

primo canale di comunicazione dedicato alle<br />

news del settore.<br />

A sinistra<br />

la presentazione<br />

del Festival del design.<br />

In questa pagina, Carlo<br />

Edoardo Valli,<br />

presidente della Camera<br />

di Commercio<br />

di <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

98 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 99


BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Giuseppe Andreoni<br />

La salute s’indossa<br />

Anche l’abbigliamento<br />

“sposa” la tecnologia.<br />

Pensando alle fibre tessili,<br />

ma anche alla salute<br />

di Giovanna Tiraboschi<br />

Bianca o colorata, in ogni caso fresca<br />

e comoda. Il modo più pratico di<br />

vestirsi è indossare una maglietta,<br />

tra non molto anche strumento discreto di<br />

monitoraggio. Non più sensori sulla pelle o<br />

cavi che obbligano a restare immobili, ma<br />

un laboratorio di analisi indossabile, con<br />

l’obiettivo di ottenere non solo diagnosi<br />

precoci, ma anche la gestione di alcune<br />

patologie (per esempio cardiovascolari e<br />

respiratorie) o un supporto a persone anziane<br />

e disabili. Il segreto è nelle fibre tessili<br />

(smart textile), i cui componenti elettronici,<br />

antenne e sensori, rilevano parametri di<br />

base dell’organismo: frequenza cardiaca<br />

e tracciato elettrocardiografico, ritmo del<br />

respiro, temperatura corporea, ossigeno<br />

nel sangue. A idearla è stato Giuseppe<br />

Andreoni, ricercatore di Muggiò, 40 anni e<br />

un ruolo da protagonista al dipartimento di<br />

Bioingegneria elettronica e Informatica dalla<br />

Facoltà del Design del Politecnico di Milano,<br />

responsabile dei laboratori di Campus<br />

Point, un “contenitore” strutturale per la<br />

ricerca che nasce e si sviluppa attraverso<br />

la ricerca stessa. In vista della prossima<br />

realizzazione di un campus universitario del<br />

Politecnico, a Lecco, i laboratori di ricerca<br />

multidisciplinare sono ospitati in veri e propri<br />

container dalle pareti trasparenti: uno spazio<br />

visibile a tutti e da tutti visitabile, finestra<br />

aperta e anche vetrina sulle attività di ricerca.<br />

È un momento importante di aggregazione<br />

e di confronto tra giovani ricercatori e un<br />

esempio di coinvestimento in ricerca e<br />

sviluppo, perché realizzato in collaborazione<br />

con le imprese del territorio che hanno così<br />

nuovi impulsi e opportunità di sviluppo.<br />

Come le è venuta l’idea di realizzare<br />

questa maglia molto speciale?<br />

«Con il mio gruppo stiamo lavorando nel<br />

campo della sensoristica dal 2002. L’idea si<br />

è sviluppata dalla necessità di monitorare<br />

elettronicamente una pluralità di parametri<br />

biologici; per ottenere lo scopo, una via<br />

obbligata ci è sembrata quella di realizzare<br />

qualcosa di indossabile, quindi, di fatto, un<br />

indumento. Certo, la sperimentazione è stata<br />

lunga».<br />

In quale ambito avete effettuato le vostre<br />

sperimentazioni?<br />

«Il dispositivo di monitoraggio è stato<br />

testato in varie situazioni: su giocatori del<br />

campionato di calcio di serie A che l’hanno<br />

indossata in allenamento, su lavoratori edili<br />

per individuare il rischio di infortuni, con gli<br />

Ospedali Riuniti di Bergamo come partner, e<br />

su neonati prematuri in terapia intensiva. Ad<br />

oggi la fase di validazione è conclusa, anche<br />

se a febbraio la sperimentazione si è allargata<br />

al controllo di bimbi non prematuri nelle<br />

prime due ore di vita».<br />

È stato difficile trovare aziende aperte alla<br />

ricerca e alla sperimentazione disposte a<br />

collaborare?<br />

«Per la parte elettronica non ci sono stati<br />

problemi perché abbiamo lavorato in<br />

collaborazione con spin-off del Politecnico<br />

di Milano. La componente elettronica è<br />

fisicamente già realizzata nella sua versione<br />

definitiva: dai sensori miniaturizzati al<br />

dispositivo elettronico che, dopo aver<br />

elaborato e memorizzato i parametri<br />

fisiologici captati, con un sistema di<br />

connessione bluetooth, come quello dei<br />

cellulari, può inviarli a un computer o a un<br />

apparecchio diagnostico in caso di necessità.<br />

Per il lato tessile, invece, abbiamo cercato<br />

partner. Il risultato di questo lavoro è che,<br />

a brevissimo, avremo a disposizione un<br />

prodotto commerciabile». ><br />

Giuseppe Andreoni,<br />

mentre mette a punto<br />

gli ultimi particolari<br />

per procedere ai test<br />

100 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 101


BRIANZA CLUB<br />

“<br />

Il segreto sta nelle fibre,<br />

che attraverso i sensori,<br />

trasmettono i parametri<br />

biologici dell’organismo<br />

Andreoni mostra<br />

una campionatura<br />

delle t-shirt tecnologiche<br />

102 N.55<br />

CM<br />

Ci descrive il modello della maglietta?<br />

«Anche se tutte le maglie rispettano<br />

le caratteristiche del biodesign, non si<br />

tratta ovviamente di un modello unico:<br />

questo non solo per problemi di taglia e di<br />

conformazione fisica, ma perché le esigenze<br />

di un neonato o di un atleta sono diverse da<br />

quelle, ad esempio, di un anziano. In genere,<br />

la maglie sono aderenti per un comfort<br />

migliore, ma per le difficoltà che gli anziani<br />

avrebbero nell’indossarle per loro è stata<br />

creata una canotta ad hoc, caratterizzata da<br />

una vestibilità molto comoda».<br />

E per la manutenzione?<br />

«Il prodotto è certificato per centinaia di<br />

lavaggi, ogni capo può essere tranquillamente<br />

lavato in lavatrice, senza che i sensori si<br />

danneggino o il filato perda di elasticità».<br />

Alta tecnologia, alto prezzo?<br />

«Abbiamo cercato di essere attenti anche<br />

a questo aspetto. Bisogna comunque<br />

distinguere tra due tipi di uso prevalente,<br />

domiciliare o clinico. In questo secondo caso<br />

il costo sarà maggiore perchè il prodotto<br />

deve rispondere a una certificazione medicale<br />

rigorosa di più ampio spettro. Del resto<br />

la sperimentazione non si ferma qui: al<br />

monitoraggio delle condizioni biofisiche<br />

dell’individuo, in futuro la nostra maglietta<br />

hi tech potrebbe affiancare la funzione di<br />

rilascio transdermico di farmaci, stabilendo<br />

un filo diretto fra diagnosi e terapia».


BRIANZA CLUB<br />

Teatro Licinium<br />

“La bisbetica domata”<br />

apre la stagione 2010<br />

Dopo il grande successo dell’estate 2009 con “La Tempesta”, anche<br />

quest’anno sul palcoscenico di Erba tornano gli spettacoli all’aperto<br />

a cura della redazione<br />

Sarà “La bisbetica domata”, grande<br />

commedia di William Shakespeare, in<br />

scena tutti i venerdì e sabato (con recupero<br />

la domenica, in caso di maltempo) dal 3 luglio<br />

al 7 agosto, a garantire l’ouverture di prestigio al<br />

Teatro Licinium di Erba. Terzo per importanza<br />

tra i teatri all’aperto del Nord Italia, dopo l’Arena<br />

di Verona e Il Vittoriale di Salò, il Teatro Licinium<br />

nasce alla fine degli Anni Venti per volontà dei<br />

fratelli Alberto e Federico Airoldi. Nel 1993 viene<br />

fondata l’Accademia dei Licini che assume la<br />

gestione artistica del Teatro. Nel 2000 la svolta<br />

decisiva: la produzione in proprio degli spettacoli.<br />

Immerso nel cuore della città, eppure invisibile da<br />

ogni prospettiva, il Teatro Licinium sorge all’interno<br />

del Parco Comunale, alla sommità della splendida<br />

scalinata del Terragni, in una posizione isolata e un<br />

po’ segreta che conferisce suggestione e magia alla<br />

scenografia naturale del bosco. In questa cornice,<br />

davvero unica, vengono rappresentati capolavori<br />

di grandi autori come Shakespeare, Pirandello,<br />

Rostand, Cervantes, Molière, Goethe sotto l’abile<br />

direzione artistica e regia di Gianlorenzo Brambilla,<br />

capace di far convivere e rendere al meglio<br />

attori professionisti e amatoriali. Il cast de “La<br />

Bisbetica domata” è composto da Dafne Niglio e<br />

Mino Manni, nei ruoli dei protagonisti Caterina<br />

e Petruccio, affiancati da altri nomi noti che da<br />

tempo collaborano con il Teatro, più una selezione<br />

di nuovi volti. Lo scorso anno è stata introdotta a<br />

Teatro un’importante innovazione: una postazione<br />

sperimentale di traduttori simultanei, installata con<br />

l’intento di estendere gradualmente il sistema a<br />

tutta la platea. «Un segno importante di attenzione<br />

verso il pubblico internazionale che frequenta con<br />

sempre maggiore assiduità e interesse le stagioni<br />

estive del nostro storico Teatro - spiega la Presidente<br />

dell’Accademia dei Licini, Luisa Rovida De<br />

Sanctis - In prospettiva, il Licinium sarà quindi<br />

in grado di ampliare la propria offerta non solo in<br />

termini di ‘eccellenza’ artistica, - continua Rovida -<br />

ma anche di modernità e tecnologia per lo sviluppo<br />

di un turismo culturale sempre più esigente e<br />

‘intelligente’, che troverà nelle celebrazioni di Expo<br />

2015 uno dei suoi più alti punti di espressione».<br />

L’Accademia ha confermato per il terzo anno<br />

consecutivo la partnership editoriale con <strong>Monza</strong><br />

<strong>Club</strong> per la comunicazione della stagione teatrale,<br />

rafforzando così il rapporto costruito fino ad oggi<br />

con i lettori della testata.<br />

Per ulteriori informazioni, visitare il sito<br />

www.licinium.it oppure scrivere a<br />

info@accademiadeilicini.it<br />

Nelle foto da sinistra,<br />

Gianlorenzo Brambilla<br />

e Luisa Rovida De Sanctis<br />

N.55<br />

103<br />

CM


PASSIONI<br />

PASSIONI<br />

Motoring Art<br />

Fermo<br />

immagine<br />

sulla velocità<br />

Arte e motori, dinamismo<br />

e natura si uniscono in opere<br />

che colgono l’istante trasmettendo<br />

il brivido delle corse<br />

di Chiara Bramati<br />

Milanese di nascita, ma con il cuore<br />

a <strong>Monza</strong>, Andrea Del Pesco<br />

coltiva da sempre una passione:<br />

l’Autodromo. Un amore che si accompagna a<br />

quello per i motori (a due o a quattro ruote),<br />

coltivato fin da piccolo durante le innumerevoli<br />

visite allo storico circuito. Proprio da questo<br />

precoce feeling è nata la sua arte. Già note<br />

negli ambienti specializzati, oggi le opere di<br />

Del Pesco assumono un valore aggiunto nella<br />

città briantea: suo è infatti il dipinto impresso<br />

sul Manifesto dei Giovani per il Gran Premio<br />

d’Italia a <strong>Monza</strong>, promosso dal Gruppo<br />

Giovani del Pdl, allo scopo di mantenere<br />

sempre alta l’attenzione verso l’evento simbolo<br />

della città nel mondo.<br />

La sua tecnica si chiama Motoring Art: in<br />

cosa consiste?<br />

«È un genere che si è sviluppato<br />

principalmente nel mondo anglosassone, negli<br />

Stati Uniti e in Sud America. In Italia è poco<br />

conosciuto. Io ed altri artisti connazionali<br />

stiamo cercando di promuovere questo tipo di<br />

soggetto e devo dire che, in parte, ci stiamo<br />

riuscendo; principalmente si tratta della<br />

rappresentazione di soggetti legati al mondo<br />

sportivo automobilistico d’epoca e moderno,<br />

interpretati in chiave diversa e rappresentati sia<br />

staticamente, che in movimento. Ogni artista,<br />

chiaramente, la interpreta con i suoi occhi».<br />

È nata prima la passione per i motori o<br />

quella per l’arte pittorica?<br />

«Sono cresciute insieme. Quando ero<br />

ragazzino, parallelamente a un’assidua<br />

frequentazione dell’Autodromo di <strong>Monza</strong>, in<br />

compagnia di uno zio molto appassionato che<br />

mi portava a vedere durante l’anno le molte<br />

gare in programma, non solo la Formula 1.<br />

Ho sempre avuto la passione per il disegno,<br />

sfociata prima negli studi al Liceo artistico e<br />

poi nella frequentazione dell’Accademia delle<br />

Belle Arti di Brera. La metà degli Anni 90 è<br />

stato il periodo di svolta perché, oltre a seguire<br />

le auto da corsa, vedere le gare e frequentare<br />

l’Accademia, sono entrato in contatto con una<br />

galleria d’arte di Milano interessata a questo<br />

genere e la mia passione si è trasformata in<br />

attività professionale».<br />

Frequentando l’ambiente delle corse le sarà<br />

capitato di incontrare parecchi personaggi<br />

di rilievo: chi ricorda in modo particolare?<br />

«Fra tutti mi ha colpito Michael Schumacher,<br />

non tanto per la fama di quel periodo ma<br />

perché, nonostante fosse stato dipinto negli<br />

anni come una persona fredda, quando lo<br />

incontrai mi sembrò molto “umano”. A<br />

volte, quello che traspare all’esterno non è<br />

lo specchio fedele della realtà. In occasione<br />

dell’incontro, essendo un suo grande tifoso, ero<br />

molto nervoso: infatti lui parlava in inglese e<br />

mi scusai del fatto che non conoscessi la lingua<br />

in maniera fluente; così lui mi rispose: “vedrai<br />

che lo saprai parlare bene quando io saprò<br />

parlare bene l’italiano!”».<br />

Ci sono sue opere regalate o comprate da<br />

personaggi famosi?<br />

«Due dei miei lavori sono a casa di Eddie<br />

Irvine. Di questi, uno è un suo ritratto<br />

con altri due amici ed è stato un regalo di<br />

compleanno che ho creato ad hoc: li ho dipinti<br />

con l’abbigliamento dei tre moschettieri. Un<br />

altro lavoro si trova in casa del pilota di moto<br />

Roberto Locatelli».<br />

Come è avvenuto l’incontro con i promotori<br />

del “ Manifesto dei Giovani per il Gran ><br />

In apertura l’Alfa Romeo<br />

ritratta sul manifesto<br />

dei giovani del Pdl<br />

di <strong>Monza</strong> e sotto<br />

un’Harley Davidson<br />

Knucklehead del 1946<br />

104 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 105


PASSIONI<br />

106 N.55<br />

CM<br />

Andrea Del Pesco<br />

nel suo studio<br />

e, a fianco, il quadro<br />

“Taxi Castello<br />

Sforzesco Milano”<br />

Premio d’Italia a <strong>Monza</strong>”?<br />

«Avevano visto un articolo dedicato ad una<br />

mia mostra al Bar Carducci di <strong>Monza</strong>, durante<br />

il Gran Premio d’Italia dello scorso anno. Così<br />

in primavera mi hanno contattato e chiesto di<br />

utilizzare i miei dipinti per le loro iniziative».<br />

Come ha scelto l’opera per il manifesto?<br />

«È stata scelta da loro. Rappresenta un’Alfa<br />

Romeo, intitolata “Eroi degli Anni 70”, ritratta<br />

in movimento mentre sfreccia su un rettilineo<br />

circondato da alberi: una caratteristica, quella<br />

dei filari di verde a bordo pista, tipica del<br />

circuito monzese».<br />

Da appassionato di motori, cosa significa per<br />

lei il Gran Premio di <strong>Monza</strong>?<br />

«Mi piace l’alone di mistero che ruota intorno<br />

alla pista. Mi ha sempre colpito: quando ci<br />

si trova nei boschi del Parco, si comincia<br />

a sentire il rombo dei motori e l’odore del<br />

carburante, la pista sembra un obiettivo lontano<br />

da raggiungere, non un semplice circuito in<br />

mezzo ad un deserto, che si può vedere anche<br />

in lontananza. All’Autodromo bisogna arrivare<br />

per gradi; come una conquista da raggiungere<br />

passo dopo passo. Ha un fascino molto<br />

particolare, unico. A riguardo c’è un aneddoto<br />

che mi è rimasto impresso: ci fu un anno in<br />

cui dovettero interrompere una gara perché<br />

cadde un albero sulla pista. Mi colpì per l’idea<br />

di interazione tra la natura e la velocità che<br />

diventa realtà nell’Autodromo».<br />

Che idea si è fatto sul Gran Premio di<br />

Roma?<br />

«Posso capire gli interessi economici e di<br />

pubblico, legati alla voglia di portare le corse<br />

nelle città per rinvigorire l’interesse degli<br />

spettatori e per creare contesti scenografici<br />

particolari. In questo modo, però, si perderebbe<br />

nella qualità delle piste. Tracciati come <strong>Monza</strong><br />

sono storici e mettono maggiormente alla<br />

prova piloti e macchine rispetto ai circuiti<br />

cittadini che non hanno una valenza agonistica<br />

importante come <strong>Monza</strong>, oltre all’innegabile<br />

fascino storico e alla tradizione che non<br />

ammette paragoni».


PASSIONI<br />

Premio Azzeccagarbugli<br />

Il giallo è di casa<br />

in Brianza<br />

Lo scrittore friulano Tullio Avoledo è il presidente della giuria<br />

del concorso che coinvolge scrittori emergenti e non<br />

provenienti da tutta l’Italia<br />

di Laura Marinaro<br />

Nella vita “normale” lavora nell’ufficio<br />

legale di una banca di Pordenone, ma<br />

in quella “reale” fa lo scrittore. Tullio<br />

Avoledo, 53 anni, friulano, è il presidente della<br />

giuria che sceglierà i libri finalisti della sesta<br />

edizione del premio al romanzo poliziesco<br />

“Azzeccagarbugli” promosso dai Giovani di<br />

Confindustria Lecco e Provincia di Lecco.<br />

Un concorso divenuto importante per tutta<br />

la Brianza che, anche quest’anno, vedrà la<br />

proclamazione del vincitore a Villa Greppi,<br />

Monticello Brianza, durante la manifestazione<br />

“La passione per il delitto” il prossimo ottobre.<br />

Avoledo ha esordito nel 2003 con “L’elenco di<br />

Atlantide” (editore Sironi), con cui ha vinto il<br />

premio “Forte Village Montblanc - Scrittore<br />

emergente dell’anno”. A questo sono seguiti<br />

molti altri libri e premi fino al novembre 2009<br />

quando è uscito, per Einaudi, il romanzo<br />

“L’anno dei dodici inverni”, storia d’amore e<br />

viaggi nel tempo.<br />

In che modo è venuto a conoscenza di questo<br />

concorso?<br />

«Semplice, vi ho partecipato, l’anno scorso,<br />

arrivando a un pelo dall’entrare nella cinquina<br />

dei finalisti con il romanzo “L’ultimo giorno<br />

felice”. Peccato non avercela fatta. D’altra parte<br />

devo onestamente ammettere che il mio libro<br />

non rientrava del tutto nei canoni del giallo».<br />

generale, la qualità del romanzo poliziesco,<br />

noir, giallo o che dir si voglia italiano oggi?<br />

«Mentirei se dicessi che tutti, ma proprio tutti, i<br />

libri pervenuti sono buoni. Ma la qualità media,<br />

sinora, mi sembra senz’altro alta, con alcune<br />

punte di eccellenza, fra le quali sarà davvero<br />

difficile scegliere. Quanto alla qualità della<br />

produzione di gialli italiana, è da anni che si<br />

sente parlare della loro morte ma sinora sono<br />

stati annunci decisamente prematuri. Il giallo è<br />

vivo, eccome. Ed è forse l’unico genere capace<br />

di documentare la diversità e le particolarità<br />

territoriali e di testimoniare di un’epoca come<br />

la nostra, in cui la cronaca nera è diventata un<br />

sottofondo costante, quasi normale, delle nostre<br />

vite».<br />

Come è nata la sua passione per questo<br />

genere letterario?<br />

«Mia madre è sempre stata un’accanita<br />

divoratrice di gialli, per cui sin da piccolo<br />

i Gialli Mondadori sono stati una presenza<br />

costante in casa mia. Ho cominciato a leggerli a<br />

quattordici anni».<br />

Quanto la tv, con la sua esagerata produzione<br />

di fiction poliziesche e simili, inquina o<br />

esalta lo scritto?<br />

«Non guardo la tv, quindi non sono in grado di<br />

esprimere un giudizio».<br />

Qual è la qualità delle opere pervenute e, in<br />

Quali i suoi personaggi preferiti? ><br />

N.55<br />

CM 107


PASSIONI<br />

«I personaggi che mi sono rimasti nel cuore,<br />

incontrandoli tra le pagine dei gialli, sono Philip<br />

Marlowe, Toby Peters, Arkady Renko e Bernie<br />

Gunther. Li nomino senza citarne gli autori<br />

perché sono convinto che un grande personaggio<br />

viva di vita propria e che gli appassionati del<br />

genere li conoscano benissimo. Tranne forse<br />

l’ultimo, che è il protagonista dei romanzi di<br />

Philip Kerr, un autore inglese che purtroppo,<br />

nel nostro paese, non ha avuto il successo che<br />

merita. Di recente mi sono appassionato ai gialli<br />

sui generis scritti da Jasper Fforde, più vicini<br />

a Lewis Carroll che ad Agatha Christie. La sua<br />

protagonista, Thursday Next, vive in uno strano<br />

mondo in cui i personaggi letterari sono vivi<br />

e quindi a Thursday può succedere di dover<br />

indagare sul rapimento di Jane Eyre...».<br />

Tullio Avoledo,<br />

nella sua cittadina<br />

d’origine<br />

Cosa consiglia a chi vuole iniziare a scrivere<br />

un romanzo poliziesco?<br />

«Di seguire l’istinto e di non avere preconcetti.<br />

E di stare attenti, se possibile, a non commettere<br />

l’errore di un blasonatissimo autore americano,<br />

che nel suo nuovo romanzo ha fatto trovare<br />

al suo protagonista in cantina una pistola che<br />

all’inizio del romanzo stava in soffitta. La<br />

plausibilità è importante, in un giallo. Così come<br />

è importante non lasciare niente di irrisolto,<br />

alla fine del racconto tutto deve funzionare alla<br />

perfezione, come in uno di quei meravigliosi<br />

orologi artigianali “grand complication” che ti<br />

calcolano anche le fasi lunari e le maree».<br />

per azzardare giudizi. Diciamo che la Brianza<br />

presenta un tessuto geografico e umano<br />

estremamente variegato e un’economia ricca,<br />

per cui si presta a fornire ambientazioni originali<br />

per un noir. Penso all’Autodromo di <strong>Monza</strong>, ad<br />

esempio. Ci sono poi altre due location che ho<br />

già prenotato, idealmente, per un racconto giallo<br />

ancora da scrivere: Varenna, dove ci riuniremo<br />

a luglio per la nomina dei cinque finalisti, e la<br />

stazione di Arcore. Chissà cosa ne verrà fuori».<br />

108 N.55<br />

CM<br />

Cosa bisogna fare o avere per vincere un<br />

premio come questo?<br />

«Semplice: ottenere i voti della giuria tecnica<br />

e poi di quella popolare. A costo di rischiare<br />

il linciaggio da parte dei miei colleghi della<br />

giuria tecnica, confesso che, come autore, tengo<br />

più al voto della giuria popolare. Una volta, a<br />

un premio, il mio romanzo ha vinto, appunto,<br />

con i voti della giuria popolare, sovvertendo<br />

il giudizio di quella tecnica. Quando il<br />

presentatore, colto di sorpresa, ha chiesto a<br />

uno dei giurati popolari come mai avessero<br />

votato compatti per il mio libro, gli ha risposto<br />

“Oh, bella questa: ma perché è un bel libro!”.<br />

È stato il complimento più bello che abbia mai<br />

ricevuto».<br />

La Brianza ispira il noir?<br />

«Non conosco abbastanza questo territorio<br />

Quali sono i suoi progetti più importanti in<br />

questo momento?<br />

«Sto finendo di scrivere un tecnothriller (credo<br />

che la definizione migliore sia questa) a quattro<br />

mani con Davide “Boosta” Di Leo, il tastierista<br />

dei Subsonica. È un romanzo che ha nel suo<br />

Dna anche il giallo, ma non solo quello. È un<br />

ibrido in cui confluiscono cronaca, fantascienza,<br />

avventura, in un intreccio serrato che dovrebbe<br />

tenere il lettore incatenato alla pagina.<br />

È un esperimento. Viviamo in un tempo in cui<br />

i generi letterari si incrociano, producendo<br />

risultati a volte bizzarri, a volte decisamente<br />

interessanti. Speriamo che il nostro lavoro rientri<br />

in quest’ultima casistica.<br />

Il progetto più immediato, comunque, è riuscire<br />

a leggere in tempo tutti i 57 libri finalisti al<br />

premio Azzeccagarbugli. Un’impresa non da<br />

poco».


PASSIONI<br />

Mathilde Bonetti<br />

Vuoi ballare con me?<br />

Storia di una monzese d’adozione che unisce ballo, pattinaggio e animali,<br />

le passioni della sua vita, con l’amore per la scrittura<br />

di Laura Marinaro<br />

L’avevo lasciata a Milano, nel 1994 o giù<br />

di lì, quando, come me, voleva fare la<br />

giornalista. Un destino poco propizio per<br />

alcuni versi, ma fortunato per altri, ha portato<br />

entrambe a seguire strade imprevedibili, piene di<br />

sorprese e stimoli. L’ho ritrovata oggi a <strong>Monza</strong><br />

dove vive ormai da qualche anno e dove ha<br />

seguito Davide, il suo grande amore. E devo<br />

dire che gli anni trascorsi non l’hanno cambiata.<br />

Anzi. Mathilde Bonetti, 39 anni, campionessa<br />

di ballo da sala, pattinatrice, allevatrice della<br />

razza felina di Sacri di Birmania e, soprattutto,<br />

scrittrice, è rimasta la ragazza vulcanica e piena<br />

di vita che era quando voleva diventare una<br />

cronista. Basti solo pensare alle novità legate ai<br />

suoi ultimi progetti: il campionato nazionale di<br />

ballo da sala a fine maggio, l’uscita del primo<br />

libro “Il Cerbiatto senza nome” della serie “I<br />

diari di Martina” ed. Mondadori, con gli animali<br />

protagonisti e la prefazione di Licia Colò, gli<br />

altri romanzi in uscita per Piemme (Il Battello<br />

a Vapore) della serie “Tre stelle sul ghiaccio”,<br />

dedicata al pattinaggio artistico, e il suo romanzo<br />

preferito “Vuoi ballare con me?” appena uscito,<br />

edito da Piemme.<br />

giornalismo prima come free lance nel settore<br />

della bellezza e del fitness.<br />

Poi, lavorando in Mondadori, come traduttrice di<br />

libri per ragazzi, ho iniziato a proporre qualche<br />

mia idea.... e devo dire che era dura. Il mio<br />

primo libro l’ho pubblicato a 26 anni, ma era una<br />

raccolta di interviste a grandi inviati di guerra con<br />

una piccola casa editrice. Le proposte invece che<br />

feci a Mondadori Junior erano sugli animali, mio<br />

grande amore. E così il primo libro è stato una<br />

sorta di manuale sul mantenimento degli animali<br />

esotici, anche perché avevo un’iguana.... A quello<br />

ne seguirono altri e grande fortuna ebbero dei<br />

libri gadget in cui associavo alle foto di animali<br />

le frasi da dedicare in diverse occasioni».<br />

Un successo nato da un’idea alla fine semplice.<br />

Il suo exploit sicuramente è stato quello de “La<br />

gatta magica” edito da Piemme/Il Battello a<br />

vapore tre anni fa.<br />

«È vero, quel libro parla dei gatti, altra mia<br />

grande passione, e me lo ha ispirato la mia<br />

Birmana Fantàsia che poi mi ha regalato altri<br />

cuccioli e anche l’idea di allevare questi splendidi<br />

felini. A breve è in uscita il sequel della storia».<br />

Mathilde, come è arrivata a tutto questo?<br />

«Quando ci siamo lasciate mi sono dedicata al<br />

Contemporaneamente ai gatti, sono arrivati i<br />

pattini e la danza. Ci racconta come? ><br />

N.55<br />

CM 109


PASSIONI<br />

©Sandro Colli Vignarelli @ photo<br />

Mathilde Bonetti<br />

con il suo gatto Fantàsia.<br />

Nella pagina precedente<br />

la copertina di “Vuoi<br />

ballare con me?”<br />

(Ed. Piemme 2010,<br />

pag.160, euro 15.50)<br />

110 N.55<br />

CM<br />

«Beh, io non ho mai studiato danza, ma essendo<br />

molto sportiva ho deciso alcuni anni fa di<br />

darmi al pattinaggio. E un giorno allenandomi<br />

ho conosciuto un ragazzo che pattinava da 15<br />

anni: era bravissimo e bellissimo! È stato subito<br />

amore, almeno per me. Conoscendolo, poi, gli ho<br />

proposto di pattinare insieme e quindi ci siamo<br />

innamorati. Il ballo da sala è arrivato dopo perché<br />

avevo bisogno di impostazione per il pattinaggio.<br />

Un gioco che sta diventando serio dato che siamo<br />

arrivati a vincere i campionati regionali e ora<br />

andiamo ai nazionali».<br />

I gatti, la danza e il pattinaggio: qual è il fil<br />

rouge che unisce tutto?<br />

«Sicuramente la scrittura. Essendo una donna<br />

molto istintiva e sentimentale sento di dover<br />

scrivere tutto quello che vivo e che provo e di<br />

farlo vivere agli altri. Per questo è nata l’idea<br />

della serie “Tre amiche per tre paia di pattini” il<br />

cui primo volume è uscito il 30 marzo ed è già<br />

stato presentato a Bologna oltre che in diverse<br />

scuole di <strong>Monza</strong> e di Lecco. Gli altri due sono in<br />

arrivo. Stiamo già lavorando i prossimi tre per il<br />

2011!».<br />

Ma come fa a trovare il tempo per... vivere?<br />

«Quattro volte la settimana io e Davide, che di<br />

lavoro fa il consulente aziendale e l’informatico,<br />

ci alleniamo. Scrivo prevalentemente di notte.<br />

Ma, giuro, riesco a trovare il tempo ancora per<br />

uscire, andare a cinema, viaggiare e coccolare le<br />

persone che amo».<br />

Ha sempre vissuto a Milano, a parte una<br />

parentesi in America. Come si trova a <strong>Monza</strong>?<br />

«Adoro questa città, anche se non la conosco<br />

ancora a fondo, perché è tutto a misura d’uomo.<br />

E devo dire che ho un ottimo riscontro con i miei<br />

lavori. Credo ci rimarrò per molto».


FASHION<br />

Must have<br />

L’eredita ‘<br />

di Roberta<br />

di Camerino<br />

Un’icona della moda<br />

che ha saputo dare valore<br />

al marchio inteso<br />

come sinonimo di qualità<br />

di Francesca Barzaghi<br />

Quando iniziai a scrivere questa<br />

rubrica sulle borse-icone, più per<br />

diletto personale che per cullare i<br />

sogni delle nostre lettrici, non pensavo di<br />

partire dalle origini, spiegando il significato<br />

del termine it-bag, ma semplicemente<br />

analizzando, numero dopo numero, i modelli<br />

che detengono questo status.<br />

Solo ora mi accorgo del terribile errore nel<br />

quale sono caduta, solo ora che i telegiornali<br />

ci hanno informato della scomparsa di colei<br />

che ha creato il concetto di “icona” e solo<br />

ora che questo pezzo ha l’amaro sapore di un<br />

tardivo e postumo ringraziamento a chi, con<br />

sagacia e inventiva, ha per prima saputo dare<br />

valore al “marchio” come sinonimo di qualità<br />

e affidabilità e non come mero simbolo di<br />

potere economico.<br />

Se è vero che solo a partire dagli anni<br />

Novanta ha preso piede il concetto di “itbag”<br />

per differenziare dai migliaia di modelli<br />

esistenti sul mercato, dopo l’esplosione<br />

dei consumi di massa, una borsa icona, è<br />

assolutamente innegabile che fu proprio il<br />

brand Roberta di Camerino a realizzarne il<br />

primo esemplare.<br />

Giuliana Coen, vero nome della fondatrice<br />

del celebre brand , ha infatti rappresentato<br />

un punto di non ritorno nell’universo della<br />

moda femminile, dando vita a un processo<br />

virtuoso che permettesse alle case di moda di<br />

distinguersi nella vasta gamma dell’offerta<br />

della moda grazie a un particolare modello<br />

o per un semplice tratto distintivo. ><br />

N.55<br />

CM 111


FASHION<br />

FASHION<br />

sancendo nuove regole che ancora oggi sono<br />

imprescindibili.<br />

Una donna che, se nel 1956 aveva già<br />

vinto il Neiman Marcus Award, il premio<br />

più prestigioso sul fronte della moda<br />

paragonabile all’Oscar, nel 1979 il Compasso<br />

d’Oro come designer rivoluzionaria<br />

d’eccellenza e nel 1980 sbarcava a New York<br />

con una mostra personale a lei dedicata dal<br />

Whitney Museum, oggi, inspiegabilmente,<br />

non viene ricordata che da una manciata di<br />

vere e proprie addicted, da un piccolo stuolo<br />

di vere cultrici dello stile, dell’eleganza e<br />

della ricercatezza.<br />

Una ristretta cerchia di “amici” che sanno<br />

fare tesoro degli insegnamenti dei maestri<br />

del passato, che non si piegano ai falsi miti<br />

e che ancora sanno riconoscere il valore<br />

di pezzi unici, inconfondibili, il cui valore<br />

possa davvero essere “per sempre”. Un<br />

club ristretto di veri estimatori di cui, come<br />

<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong>, ci facciamo testimoni nel voler<br />

ricordare Giuliana Coen come uno dei veri<br />

pilastri dello stile e dell’eleganza italiana.<br />

Nella pagina precedente,<br />

lo storico modello<br />

Bagonghi firmato<br />

Roberta di Camerino.<br />

Sopra, una foto<br />

di archivio della signora<br />

Coen nello stabilimento<br />

di produzione<br />

112 N.55<br />

CM<br />

Bagonghi anni ‘50<br />

Un’intuizione geniale a al contempo<br />

estremamente banale che ha aperto un nuovo<br />

modo di comprare, più legato all’essenza che<br />

il marchio (o il modello) rappresenta che per<br />

la bellezza in sè dell’oggetto del desiderio.<br />

Era, infatti, il 1945 quando Giuliana,<br />

fondando la sua azienda veneziana con il<br />

nome di Roberta di Camerino, impone la<br />

sua presenza nel mondo della moda con<br />

un’idea antitradizionalista, con lo spirito<br />

dell’innovatrice e con la voglia di stravolgere<br />

le regole.<br />

Fu proprio lei a portare sul mercato degli<br />

esemplari unici di borse, che non potevano<br />

più essere definiti meri accessori, ma<br />

volevano elevarsi a veri e propri capi di<br />

vestiario. L’idea era dunque far uscire la<br />

borsetta dall’anonimato, dai cliché del “già<br />

visto”, e renderla speciale, inconfondibile e<br />

degna di attrarre sguardi e attenzioni: da qui<br />

le prime creazioni che, in meno di tre anni,<br />

fecero scalpore e sancirono definitivamente<br />

l’avvio a una nuova epoca.<br />

Le borse di Giuliana erano infatti pezzi<br />

inconfondibili, frutto della maestria<br />

artigianale veneta e dell’utilizzo di pellami<br />

pregiati e di velluti sovrapposti in un turbinio<br />

di colori a contrasto. Modelli storici come<br />

la Bagonghi, idolatrata a partire dal 1956, o<br />

come la Caravel, ancora un must per donne<br />

del calibro di Madonna, nel tempo divennero<br />

ispirazione per Gucci, che ne copiò l’idea del<br />

pendente, una semplice iniziale R in metallo<br />

trasformata in G, o da Bottega Veneta, che<br />

fece propria la tecnica del pellame intrecciato<br />

lanciato da Giuliana.<br />

A distanza di quasi sessant’anni, è<br />

emozionante pensare come una semplice<br />

donna, con il proprio talento e senza<br />

timore di andare controcorrente, abbia<br />

influito così profondamente sulla storia<br />

delle grandi maison, oltre che sul costume,<br />

Sopra, la borsa Bignè,<br />

la versione più futuristica<br />

del modello Bagonghi.<br />

Sotto, il celebre modello<br />

Trompe l’oeil rivisto<br />

dal nuovo direttore<br />

creativo<br />

N.55<br />

CM 113


FASHION<br />

Le It bags di Roberta di camerino<br />

BAGONGHI.<br />

Questa è senza dubbio la borsa che ha permesso anche all’Italia di avere il suo primo pezzo cult nell’Olimpo delle it bags.<br />

La Bagonghi fu la prima borsa realizzata in velluto “soprarizzo”, precedentemente usato esclusivamente per realizzare i<br />

paramenti del Vaticano, e la sua forma, che sembra un richiamo al bauletto da medico, ne ha ispirato il nome: Giuliana infatti<br />

disse che le ricordava il nano cavallerizzo un po’ tozzo, il Bagonghi appunto, che tanto l’aveva divertita da piccola.<br />

È uno dei modelli più famosi e riconoscibili da cinquant’anni a questa parte, anche se non ha avuto la stessa forza commerciale<br />

che ha invece spinto la Kelly di Hermes o la Speedy di Vuitton, rendendola di fatto un esemplare davvero stimato e apprezzato<br />

per la sua bellezza e non perchè un fenomeno di massa.<br />

La sua fortuna universale la si deve alla sua prima apparizione pubblica, al braccio di Grace Kelly nel 1959 mentre era in<br />

visita ufficiale a Roma: una sola foto, comparsa sull’Europeo, fece fare alla Bagonghi il giro del mondo, elevandola a “borsa<br />

della principessa”.<br />

CARAVEL - CARAVEL V<br />

Altro modello celebre di RdC, che ancora oggi si attesta nelle classifiche delle borse più ricercate del pianeta.<br />

Gli elementi chiave che la contraddistinguono sono la forma a trapezio e la classica apertura a scatto, la presenza delle R<br />

metalliche come pendenti laterali e l’utilizzo dei velluti a contrasto. La Caravel V si differenzia per la particolare lavorazione<br />

dei tessuti, attraverso cui si forma l’immagine della V che taglia trasversalmente tutta la borsa. Altro particolare inconfondibile<br />

della collezione Camerino, è la presenza di fibbie disegnate o realizzate con impunture.<br />

BIGNÈ<br />

È la vera e propria “doctor bag” rivisitata in chiave luxory. Dalla forma arrotondata, è diventata una vera e propria borsa di<br />

culto, come anche testimoniato da un articolo del Times che ne celebrò, nel 2008, lo status di it bag italiana.<br />

È senza dubbio il modello più rivisitato, in termini di varianti di dimensioni e di tessuti, sia dalla stessa Roberta di Camerino<br />

che da altri designers che a essa si sono ispirati per le proprie collezioni.<br />

La Signora Coen nello stabilimento di produzione<br />

114 N.55<br />

CM


CONSULENTE ASSICURATIVO<br />

Come scongiurare<br />

gli imprevisti della vacanza<br />

Un occhio di riguardo alle polizze assicurative anche durante il periodo<br />

estivo, può aiutarci per vivere al meglio il nostro momento di relax<br />

a cura di Vittorio Massardi<br />

Garantirsi la piena tranquillità, prima di intraprendere un<br />

viaggio, sia tramite un tour operator, sia come turista “fai<br />

da te”, è una cosa importantissima oltreché saggia.<br />

Dotarsi dell’assicurazione che va a coprire gli eventuali imprevisti<br />

del viaggio è oramai prassi comune per tutti i turisti e viaggiatori<br />

– siano essi giovani, famiglie, coppie o single - che si rechino<br />

lontano da casa per motivi di lavoro, di studio oppure di piacere.<br />

Sempre più spesso, infatti, vengono richieste integrazioni sulle<br />

formule standard, denominate “Travel Basic”,<br />

con altre polizze assicurative che vanno ad<br />

ampliare l’offerta di servizi necessari in caso di<br />

brutte sorprese durante il viaggio. Il problema<br />

assicurativo è uno dei più sentiti da parte<br />

dell’utente al momento della prenotazione<br />

della propria vacanza. Ad oggi, la maggior<br />

parte dei pacchetti turistici prevede l’obbligo<br />

di sottoscrizione della polizza contro le spese<br />

di annullamento viaggio e sempre più spesso<br />

questa è incorporata nella quota di iscrizione al<br />

viaggio stesso. Qualora questo obbligo non sia<br />

espressamente previsto, il consiglio è quello di<br />

informarsi sempre riguardo la sottoscrizione di<br />

una polizza integrativa. Le coperture previste<br />

dalle polizze contro l’annullamento possono<br />

variare a seconda della compagnia assicurativa; la garanzia che<br />

tutte le società danno ai propri clienti è comunque quella del<br />

rimborso del corrispettivo di recesso (penale) per annullamento del<br />

viaggio causato da malattia o infortunio del viaggiatore assicurato<br />

o del compagno di viaggio e dei loro parenti più prossimi. Altre<br />

coperture, più o meno variabili a seconda della società assicurativa,<br />

possono invece riguardare l’impossibilità di partecipare al viaggio<br />

per un guasto e/o un incidente al proprio mezzo di trasporto<br />

(che impedisca di raggiungere il luogo di partenza), oppure un<br />

impedimento dovuto a una sopraggiunta convocazione della<br />

Pubblica Autorità o all’impossibilità di usufruire delle ferie già<br />

pianificate (magari a seguito di assunzione o licenziamento). Altra<br />

casistica prevista potrebbe riguardare l’impossibilità a intraprendere<br />

il viaggio a seguito della variazione della data della sessione<br />

di esami scolastici o di abilitazione all’esercizio dell’attività<br />

professionale, di partecipazione a un concorso pubblico etc. In ogni<br />

caso, detta impossibilità va immediatamente comunicato al tour<br />

operator, via email o telefonicamente, almeno<br />

24 ore prima della partenza. Ricordate che<br />

in caso di No Show (mancata presentazione<br />

nel luogo e nell’orario previsto dal foglio<br />

di convocazione al viaggio senza aver<br />

precedentemente avvisato il tour operator del<br />

vostro annullamento) le coperture assicurative<br />

decadono automaticamente. La vostra agenzia si<br />

occuperà dell’intermediazione per la denuncia<br />

all’assicurazione. Fate attenzione anche qui<br />

alla tempistica, espressamente indicata nella<br />

polizza che, in genere, vincola l’apertura della<br />

pratica di rimborso alla comunicazione nei<br />

giorni immediatamente successivi al verificarsi<br />

del fatto che ha determinato l’annullamento.<br />

Mettete a disposizione dell’agenzia la<br />

documentazione richiesta per l’apertura della pratica di rimborso<br />

(certificazioni dell’impedimento, dati anagrafici, contratto di<br />

iscrizione al viaggio, estratto conto del viaggio e della penale<br />

emesso dal tour operator, coordinate bancarie e quant’altro vi<br />

venga richiesto). Può quindi valere la pena di sottoscrive la polizza,<br />

soprattutto nel caso di prenotazioni molto anticipate rispetto alla<br />

data di partenza. La polizza può invece risultare un inutile costo<br />

per un viaggio last minute, quando le possibilità di annullamento<br />

si riducono notevolmente.<br />

Vittorio Massardi<br />

Ha iniziato l’attività assicurativa nel 1968 come agente di città della Toro Assicurazioni. Nel 1980 passa<br />

al brokeraggio assicurativo entrando come partner in una società del Gruppo GPA. Dal 1995 è partner ed<br />

amministratore delegato della GPG, gruppo Puricelli & Ghezzi.<br />

Gruppo Puricelli & Ghezzi - Via Camperio, 9 - 20123 - Milano<br />

Tel. 02 30322700 - Fax. 02 30322722 - www.gpg-broker.it<br />

N.55<br />

CM 115


CONSULENTE DEL LAVORO<br />

CONSULENTE LEGALE<br />

La retribuzione chilometro<br />

dopo chilometro<br />

Le ore di viaggio per trasferte sono da considerarsi orario di lavoro<br />

sempre o solo nel caso siano necessarie per l’ attività lavorativa?<br />

a cura dello Studio Leoni<br />

Il fallimento per le società<br />

trasferite all’estero<br />

Spetta al giudice italiano decidere sul fallimento delle ditte situate<br />

in altri Paesi al solo scopo di evadere le imposte<br />

a cura di Paolo Broggi<br />

Come noto l’art. 1, comma 2 lett. a) del D. Lgs. n. 66/2003,<br />

riprendendo quanto disposto dalla direttiva 1993/104/CE,<br />

definisce l’orario di lavoro come «qualsiasi periodo in cui<br />

il lavoratore sia al lavoro, a disposizione del datore di lavoro e<br />

nell’esercizio della sua attività o delle sue funzioni». I criteri che<br />

definiscono l’orario di lavoro consistono non solo nella presenza<br />

al lavoro del lavoratore ma anche nella sua messa a disposizione<br />

nei confronti del datore di lavoro nonché<br />

nell’essere nell’esercizio della sua attività o<br />

delle sue funzioni. Come si evince chiaramente<br />

dalla congiunzione “e” del dettato legislativo,<br />

tutti i criteri indicati devono coesistere al<br />

fine della riconduzione della prestazione<br />

lavorativa nella nozione di orario di lavoro.<br />

La definizione dettata dall’art. 1, comma<br />

2, del D. Lgs. n. 66/2003 ha notevolmente<br />

dilatato il concetto di orario lavoro rispetto<br />

alla previgente disciplina contenuta negli artt.<br />

1 e 3 del R.D.L. n. 692/1923 che si riferiva<br />

al concetto di lavoro effettivo quale «lavoro<br />

che richieda una applicazione assidua e<br />

continuativa», estendendone la nozione a<br />

tutte quelle attività che presuppongono una<br />

“messa a disposizione” a favore del datore di lavoro. In tal senso,<br />

la circolare n. 8/2005 di questo Ministero afferma che «l’attuale<br />

formulazione ha una accezione certamente più ampia, così come<br />

ha chiarito la stessa Corte di Giustizia Europea, che ha ritenuto<br />

compresi nell’orario di lavoro i periodi in cui i lavoratori sono<br />

obbligati ad essere fisicamente presenti sul luogo indicato dai<br />

datori di lavoro e a tenervisi a disposizione di quest’ultimo per<br />

poter fornire immediatamente la loro opera in caso di necessità».<br />

Tuttavia, nonostante l’estensione del concetto di orario di lavoro,<br />

permane la problematica della computabilità del tempo di viaggio<br />

per trasferta nell’attività lavorativa poiché l’art. 8 del D. Lgs. n.<br />

66/2003 ha confermato l’esclusione dall’orario di lavoro del tempo<br />

impiegato per recarsi al lavoro, così come previsto all’art. 5 del<br />

R.D. n. 1955/1923 e dall’art. 4 del R.D. n. 1956/1923, stabilendo<br />

che tale periodo di tempo non è retribuibile e non può essere<br />

computato nell’orario di lavoro. Pertanto il tempo impiegato dal<br />

lavoratore per raggiungere la sede di lavoro durante la trasferta non<br />

costituisce esplicazione dell’attività lavorativa<br />

ed il disagio che deriva al lavoratore è assorbito<br />

dall’indennità di trasferta. D’altro canto la<br />

giurisprudenza, seppure con riferimento alla<br />

nozione di orario di lavoro effettivo dettata<br />

dal R.D. n. 692/1923, ha negato costantemente<br />

che il tempo di viaggio in occasione della<br />

trasferta possa rientrare nell’esplicazione<br />

dell’attività lavorativa evidenziando che il<br />

disagio psicofisico e materiale del lavoratore<br />

viene compensato dall’indennità di trasferta.<br />

Più recentemente, con la sentenza n. 5701 del<br />

22 marzo 2004, la Cassazione ha affermato che<br />

«il tempo impiegato per raggiungere il posto<br />

di lavoro rientra nell’attività lavorativa vera<br />

e propria (con sommatoria al normale orario<br />

di lavoro), allorché sia funzionale rispetto alla prestazione. Tale<br />

requisito sussiste quando il dipendente, obbligato a presentarsi alla<br />

sede dell’impresa, sia inviato, di volta in volta, in varie località per<br />

svolgere la prestazione lavorativa». Tuttavia, sempre nella stessa<br />

sentenza, la giurisprudenza di legittimità ha precisato che «salvo<br />

diverse previsioni contrattuali, il tempo impiegato giornalmente<br />

per raggiungere la sede di lavoro durante il periodo della trasferta<br />

non può considerarsi come impiegato nell’esplicazione dell’attività<br />

lavorativa vera e propria, non facendo parte dell’orario di lavoro<br />

effettivo, e non si somma quindi al normale orario di lavoro».<br />

Nell’era della globalizzazione si è registrata una<br />

forte tendenza da parte degli imprenditori italiani a<br />

trasferire società all’estero, e ciò sia per la necessità di<br />

internazionalizzare i propri prodotti che per le migliori condizioni<br />

produttive, ed in alcuni casi - meno virtuosi - anche per sfuggire<br />

ai creditori.<br />

Secondo una recentissima sentenza della Corte di Cassazione a<br />

Sezioni Unite (nr.8426- depositata il 09/04/2010) è stato sancito<br />

il principio secondo il quale : «In tema di fallimento, sussiste la<br />

giurisdizione del giudice italiano nel caso di trasferimento della<br />

sede legale all’estero della società prima della presentazione e/o<br />

del deposito della istanza di fallimento, qualora tale trasferimento<br />

risulti fittizio».<br />

In via generale ai sensi dell’art. 9 della la Legge Fallimentare<br />

(R.D. 16/03/1942, n. 267) Il fallimento è dichiarato dal tribunale<br />

del luogo dove l’imprenditore ha la sede principale dell’impresa,<br />

ove per sede principale si intende il centro dell’attività direttiva,<br />

amministrativa ed organizzativa. Nel caso in esame gli Ermellini<br />

hanno rigettando il ricorso dispiegato da un imprenditore<br />

contro il provvedimento con cui la Corte d’appello di Roma<br />

aveva dichiarato il fallimento di una Srl, nonostante la società<br />

avesse la sede all’estero, nella fattispecie in Romania. I legali<br />

della ricorrente nel giudizio di merito avevano eccepito il<br />

difetto di giurisdizione del giudice italiano in conseguenza<br />

proprio dell’avvenuto trasferimento della sede della Società<br />

dall’Italia alla Romania. Nel giudizio di primo grado i giudici<br />

avevano rilevato che il trasferimento della sede era fittizio in<br />

quanto determinato da ragioni puramente fiscali. Circostanze<br />

queste ultime confermate dalle medesime dichiarazioni rese<br />

dall’imprenditore, il quale aveva riconosciuto che: «… le cessioni<br />

di quote e le nomine degli amministratori erano false …» e che:<br />

«…gli amministratori stranieri trovati erano dei prestanome ai<br />

quali erano stati pagati dei soldi per sottoscrivere gli atti …».<br />

Infatti, essendo mancato il trasferimento all’estero della società,<br />

- si legge nelle motivazioni della Sentenza della Cassazione<br />

- considerato motivatamente falso nella sentenza del giudizio<br />

di merito, è ovvio che, ove esso fosse stato effettivo, avrebbe<br />

comportato la giurisdizione del giudice rumeno (ai sensi dell’art.<br />

3, comma 1 del Regolamento CE del Consiglio del 29 maggio<br />

2000), tuttavia inapplicabile nel caso di in esame, per cui la<br />

Corte di merito ha coerentemente rigettato l’eccezione di difetto<br />

di giurisdizione del giudice italiano. Gli Ermellini, che hanno<br />

accolto l’impostazione dei giudici di merito, hanno affermato<br />

che, avendo la società sede in Romania solo fittiziamente,<br />

sussiste la giurisdizione dell’Italia poiché è stato comprovato<br />

che il trasferimento della sede aveva il particolare e unico scopo<br />

di eludere il fisco italiano; nella fattispecie hanno ritenuto fittizio<br />

il trasferimento, in quanto destinato solo a ridurre gli oneri fiscali,<br />

essendo – nella realtà - rimasto in Italia il centro degli interessi e<br />

l’attività dell’impresa. Le Sezioni Unite della Cassazione si erano<br />

già espresse in passato in merito, in particolare in un caso analogo<br />

era stato sancito il principio secondo il quale: «…se anteriormente<br />

alla presentazione dell’istanza di fallimento, la società abbia<br />

trasferito all’estero la propria sede legale, e tale trasferimento<br />

appaia fittizio, non avendo ad esso fatto seguito l’esercizio di<br />

attività economica nella nuova sede, né lo spostamento presso<br />

di essa del centro dell’attività direttiva, amministrativa ed<br />

organizzativa dell’impresa, permane la giurisdizione del giudice<br />

italiano a dichiarare il fallimento». Principio affermato dalla<br />

Cassazione Civile a Sezioni Unite nr.11398 del 18/05/2009, in<br />

riferimento ad un caso in cui la società, già avente sede in Italia,<br />

aveva trasferito la propria sede legale in Spagna nell’imminenza<br />

della presentazione dell’istanza di fallimento, quando la<br />

situazione d’insolvenza era già ampiamente in atto, senza che<br />

tale trasferimento trovasse riscontro nell’iscrizione nel registro<br />

delle imprese dello stato estero.<br />

Eugenio Leoni<br />

Consulente del lavoro, esperto in materie sindacali e rapporti con gli enti pubblici, case editrici, società<br />

sportive e dello spettacolo. È titolare dello Studio Leoni, attività con 30 dipendenti e 10000 paghe mensili<br />

elaborate.<br />

Studio Leoni - Via Statuto, 4 - 20121 - Milano<br />

Tel. 02 36573500 - Fax. 02 62910074 - info@studioleoni.it - www.studioleoni.it<br />

Avv. Paolo Broggi<br />

Avvocato civilista del Foro di Milano. Si occupa prevalentemente di diritto civile, commerciale e di problematiche<br />

legate al diritto di famiglia.<br />

116 N.55<br />

CM<br />

M C 117<br />

N.55


TEMPO LIBERO<br />

TEMPO LIBERO<br />

a cura di Arianna Giovenzana<br />

TEMPO LIBERO<br />

BarrioBarracuda:<br />

Via Boccaccio, 5<br />

<strong>Monza</strong> T. 348/8127979<br />

www.barracudalab.com<br />

Gallerie Commerciali<br />

Italia SpA:<br />

Via Lario, 17 <strong>Monza</strong><br />

T. 02/61291763 www.<br />

monza.gallerieauchan.it<br />

Saint Georges Premier:<br />

Viale Vedano, 7<br />

Parco Reale di <strong>Monza</strong><br />

T. 039/320600<br />

www.saintgeorges.it<br />

Stainless Products S.r.l.:<br />

Viale delle industrie, 9<br />

20040 Cambiago (MI)<br />

T. 02/959499640<br />

MONZACLUB Anno VIII - n.55 Giugno 2010<br />

www.stainlessproducts.it<br />

WHAT’S ON<br />

Aimb: Viale Francesco<br />

Petrarca, 10 - <strong>Monza</strong><br />

T. 039/36381- www.aimb.it<br />

Associazione italiana<br />

della rosa - Roseto<br />

“Niso Fumagalli”:<br />

Villa Reale <strong>Monza</strong><br />

T. 039/320994<br />

www.airosa.it<br />

Associazione Volontari<br />

Italiani Sangue:<br />

Via Marsala, 5 <strong>Monza</strong><br />

T. 039/2301670<br />

Autodromo Nazionale<br />

<strong>Monza</strong>: Via Vedano, 5<br />

<strong>Monza</strong> - T. 039/24821<br />

www.monzanet.it<br />

Camera di Commercio<br />

di <strong>Monza</strong> e Brianza:<br />

Piazza Cambiaghi, 9<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/28071<br />

www.mb.camcom.it<br />

Comune di Brugherio:<br />

P.zza C. Battisti, 1<br />

20047 Brugherio (MB )<br />

T. 039/28931<br />

www.comune.brugherio.<br />

mb.it<br />

Comune di <strong>Monza</strong>:<br />

Piazza Trento e Trieste<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/2372111<br />

www.comune.monza.mi.it<br />

Ente Nazionale<br />

Protezione Animali:<br />

Via Lecco, 164 - Mon-<br />

Mensile di attualità, cultura e politica di <strong>Monza</strong> e Brianza Anno VIII - n.55 Giugno 2010 - Euro 5<br />

MONZACLUB<br />

La rivista della nuova Provincia<br />

CARLO CRIVELLI<br />

Ambiente<br />

e mercato?<br />

Si può fare<br />

FOCUS<br />

La Brianza:<br />

equa e solidale<br />

WHAT’S ON<br />

L’impresa in rosa<br />

batte le crisi<br />

MONZA YOUNG<br />

Federico Romani<br />

I giovani...in pista<br />

EVENTI<br />

Andrea Del Pesco<br />

L’arte viaggia veloce<br />

n. 55<br />

za T. 039/388304<br />

www.enpamonza.it<br />

Essence Space:<br />

Via Mosè Bianchi, 14<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/2312403<br />

Vicolo della chiesa/<br />

Piazza concordia, 8 14<br />

20038 Seregno (MB)<br />

T. 0362/327267<br />

www.essencespace.it<br />

Fondazione delle<br />

comunità di <strong>Monza</strong> e<br />

Brianza onlus:<br />

Via A.Pennati, 10<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/3900942<br />

www.fondazionemonzabrianza.org<br />

Fondazione Orchestra<br />

Sinfonica e Coro<br />

Sinfonico di Milano<br />

Giuseppe Verdi:<br />

C.so San Gottardo, 39<br />

20136 Milano<br />

www.laverdi.org<br />

Teatro Licinium:<br />

Via Crotto Rosa – 22036<br />

Erba (CO)<br />

www.licinium.it<br />

The International Association<br />

of Lions <strong>Club</strong>s:<br />

www.lions108ib1.it<br />

Provincia di <strong>Monza</strong> e<br />

Brianza:<br />

Piazza Diaz, 1 – <strong>Monza</strong><br />

T. 039/9756723<br />

www.provincia.mb.it<br />

IL CLUB DEI<br />

PROTAGONISTI<br />

Ac <strong>Monza</strong> Brianza 1912<br />

spa:<br />

Via ragazzi del 99, 14<br />

<strong>Monza</strong> – T. 039/2020308<br />

www.acmonzabrianza.it<br />

Special Olimpics:<br />

www.monza2010.org<br />

Unione Società Sportive<br />

Monzesi:<br />

Via Passerini, 6 – <strong>Monza</strong><br />

T. 039/326294<br />

www.ussmmonza.it<br />

MONZA YOUNG<br />

Assessorato alle Politiche<br />

Giovanili e Pari<br />

Opportunità:<br />

Piazza Trento e Trieste -<br />

<strong>Monza</strong> - T. 039/2372544<br />

www.monzagiovani.it<br />

Leo Galleries:<br />

Via De Gradi, 10<br />

<strong>Monza</strong> T. 331/4143303<br />

www.leogalleries.com<br />

Luca Tommasi:<br />

Via Leonardo Da Vinci<br />

<strong>Monza</strong> T. 039/360006<br />

BRIANZA CLUB<br />

BB Trade:<br />

www.bbtrade.it<br />

Politecnico di Milano<br />

Bovisa:<br />

Via Durando, 10 – 20128<br />

Milano T.02/23997102<br />

www.polimi.it<br />

PASSIONI<br />

Andrea Del Pesco:<br />

www.andreadelpesco.it<br />

CONSULENTI<br />

Gruppo Puricelli &<br />

Ghezzi Srl:<br />

Via Camperio, 9<br />

20123 Milano<br />

T. 02/ 30322700<br />

www.gpg-broker.it<br />

Studio Leoni:<br />

Via Statuto, 4 - 20121<br />

Milano T. 02/36573500<br />

www.studioleoni.it<br />

SI PRECISA CHE<br />

Nel servizio del n. 54 di <strong>Monza</strong><br />

<strong>Club</strong>, a pagina 106/107,<br />

le immagini della 100 Km del<br />

Sahara sono state scattate<br />

dal fotografo Pierluigi Benini.<br />

Ci scusiamo per l’omissione<br />

con l’interessato e con i lettori.<br />

Nel n. 53 di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> a pagina<br />

52 abbiamo indicato l’architetto<br />

Matteo Thun come il<br />

creatore dei famosi angioletti.<br />

Ci scusiamo dell’errore, essendo<br />

invece copyright del<br />

fratello.<br />

giugno<br />

CONCOREZZO<br />

CARAVAGGIO:<br />

L’URLO E LA LUCE<br />

Una mostra per celebrare il quarto centenario<br />

della morte dello straordinario pittore,<br />

attraverso la riproduzione di 31 capolavori<br />

disposti in cinque stanze tematiche.<br />

T. 0546/656188<br />

www.itacaeventi.it<br />

BRUGHERIO<br />

BASTA CHE<br />

FUNZIONI<br />

Una commedia di<br />

intrighi sentimentali<br />

con la regia di<br />

Woody Allen all’interno<br />

della rassegna<br />

del grande cinema<br />

d’autore.<br />

T. 039/870181<br />

www.sangiuseppeonline.it<br />

MEDA<br />

1° CONCERTO JAZZ<br />

Per la terza stagione concertistica di<br />

Meda, organizzata da Accademici<br />

Jupiter, Corpo Musicale “La Cittadina”<br />

e Corpo Musicale “Santa Cecilia”,<br />

piazza Cavour farà da scenario ad uno<br />

spettacolo tutto jazz.<br />

T. 0362/396370<br />

www.comune.meda.mi.it<br />

LISSONE<br />

MUSICA<br />

IN VILLA,<br />

MUSICA<br />

IN PIAZZA,<br />

MUSICA<br />

NEI CORTILI<br />

Il corpo bandistico<br />

S.Cecilia protagonista<br />

di uno dei concerti delle<br />

bande musicali della Brianza<br />

che con la loro bravura<br />

mantengono viva la tradizione di<br />

musica popolare.<br />

www.bandascecilialissone.it<br />

MONZA<br />

GUINNES DEI RECORD<br />

Il Moto <strong>Club</strong> <strong>Monza</strong> organizza un tentativo<br />

di record all’Autodromo Nazionale <strong>Monza</strong>;<br />

l’obiettivo sarà quello di riunire più di mille<br />

moto contemporaneamente.<br />

T. 039/325103<br />

www.motoclubmonza.it<br />

MONZA<br />

IL ROMANTICISMO IN<br />

PITTURA E MUSICA<br />

Al Teatrino della Villa Reale, in occasione<br />

della mostra Paesaggi dell’ 800 a Villa<br />

Reale, due artisti si esibiscono in una<br />

performance intorno all’opera.<br />

T. 02/43353522<br />

VIMERCATE<br />

SPEAKERS’ CORNER<br />

La Biblioteca Civica si trasforma in un angolo<br />

di scambio di idee; per l’edizione 2010 i<br />

protagonisti scelti sono autori del vimercatese:<br />

Paola Cereda , Simona Ghezzi e Annamaria<br />

Pagnoni che saranno intervistate da Anna<br />

Prada.<br />

T. 039/6659281<br />

www.sbv.mi.it<br />

BURAGO DI MOLGORA<br />

CAPITAN BRIANZA E<br />

IL DESTINO DI DONNA<br />

GIOVANNA<br />

L’associazione M’Arte<br />

Micro’ presenta uno<br />

spettacolo scritto ed<br />

interpretato da Davide<br />

Colavini, ambientato<br />

nella terra troppo<br />

dedita, alle volte, al<br />

solo scopo lavorativo.<br />

T. 335/8410807<br />

www.myspace.com/<br />

davidecolavini<br />

118 N.55<br />

CM<br />

N.55<br />

CM 119


TEMPO LIBERO<br />

OROSCOPO<br />

di Antoninus<br />

ARIETE - 21 Marzo - 20 Aprile<br />

Durante questo mese sarete caratterizzati da un forte<br />

spirito di indipendenza e da un senso di libertà, cercate<br />

però di non trascurare i consigli preziosi delle persone<br />

che vi sono vicine perché presto potrebbero rivelarsi più utili di quanto<br />

crediate. Vecchie conoscenze torneranno a bussare alla vostra porta e<br />

comincerà a farsi sentire un forte desiderio di realizzazione personale e<br />

di accettazione da parte degli altri, che vi porterà ad essere difficilmente<br />

compresi da chi vi ama.<br />

TORO - 21 Aprile - 20 Maggio<br />

L’inizio del mese sarà per voi un concentrato di risposte<br />

positive, specialmente nel campo sentimentale e degli<br />

affetti; mente e cuore saranno più che mai vicini. Vi<br />

sentirete pieni di energie e di buone intuizioni che vi favoriranno molto dal<br />

punto di vista degli affari. Siate pronti a cogliere tutte le buone occasioni<br />

che vi si presenteranno e a diffidare da quelle poco convincenti per non<br />

ricadere in errori già commessi in passato rovinando un momento che si<br />

prospetta essere decisamente fortunato.<br />

GEMELLI - 21 Maggio - 21 Giugno<br />

Nella parte centrale del mese una grande positività sarà<br />

la chiave del vostro successo e potrete vedere realizzati<br />

molti dei progetti che avevate in mente da tanto tempo.<br />

Approfittate di questa buona energia per creare situazione da poter<br />

sfruttare anche in futuro. Verso la fine di giugno potreste trovarvi a dover<br />

prendere decisioni importanti riguardo al futuro, non fatevi però sopraffare<br />

dall’ansia e dall’incertezza, ma ponderate ogni vostro comportamento e<br />

vedrete che tutto andrà a buon fine.<br />

CANCRO - 22 Giugno - 22 Luglio<br />

Inizia per voi un periodo durante il quale sarete<br />

decisamente vulnerabili, alla continua ricerca di<br />

manifestazione di affetto e di conferme da parte di<br />

persone più o meno vicine. Vi mostrerete lunatici e scostanti e sentirete<br />

la necessità di una maggiore stabilità nella vostra vita, ma dovrete stare<br />

attenti a non prendere degli abbagli che potrebbero rivelarsi tutt’altro<br />

che positivi. Date sfogo alla vostra creatività che potrebbe esservi<br />

d’aiuto per non cadere nella noia della routine quotidiana.<br />

LEONE - 23 Luglio - 23 Agosto<br />

Durante i primi giorni di giugno vi troverete a combattere<br />

con tutte le vostre forze per poter rendere concrete le idee<br />

che avete in testa, perché gli ostacoli da superare saranno<br />

molti specialmente per i nati della prima decade. Siate,<br />

però, tranquilli del fatto che, passato questo breve periodo, potrete tirare<br />

un respiro di sollievo e la buona sorte tornerà ad essere dalla vostra parte<br />

ed insieme a questa non tarderanno ad arrivare riconoscimenti per la<br />

forza di volontà e la nobiltà d’animo che avete dimostrato.<br />

BILANCIA - 23 Settembre - 22 Ottobre<br />

Inizia con giugno un momento di lenta ripresa rispetto al<br />

passato nel quale sarà opportuno non trascurare neanche<br />

il minimo dettaglio; abbiate un occhio di riguardo per la<br />

vostra salute, non trascuratela e non fatevi prendere dall’ansia e dalle<br />

preoccupazioni del lavoro. Cercate di evitare atteggiamenti troppo<br />

autoritari che verrebbero difficilmente capiti e attendete con pazienza<br />

la parte centrale del mese che potrebbe riservarvi delle piacevoli<br />

sorprese sia in ambito lavorativo che in quello amoroso.<br />

SCORPIONE - 23 Ottobre - 22 Novembre<br />

È arrivato il momento di tirare fuori tutta la forza e la<br />

tenacia che in più situazioni vi hanno aiutati; mettetevi<br />

in gioco e non abbiate paura di perdere perché anche<br />

ai migliori capita di cadere. Qualche momento di tensione renderà più<br />

difficili i rapporti in famiglia e per questo sarà necessaria una maggiore<br />

malleabilità e pazienza da parte vostra; lasciate che i buoni sentimenti<br />

dettati dal cuore abbiano, per questa volta, la meglio sulla razionalità<br />

che difficilmente vi abbandona.<br />

SAGITTARIO - 23 Novembre - 21 Dicembre<br />

Prestate attenzione ai nuovi progetti nei quali decidete<br />

di impegnarvi; un’eccessiva sicurezza in voi stessi<br />

potrebbe rivelarsi tanto positiva quanto dannosa e causa<br />

di situazioni di grande confusione. Investite le vostre risorse e i vostri<br />

mezzi economici solo in iniziative che ritenete davvero valide e non<br />

sottraetevi ai consigli di persone fidate. Numerose novità si faranno<br />

pian piano strada nella vostra vita ed è questo il momento giusto per<br />

creare basi certe sulle quali poter costruire.<br />

CAPRICORNO - 22 Dicembre - 20 Gennaio<br />

Durante il mese di giugno sarete quasi completamente<br />

proiettati verso il vostro lavoro e le ambizioni che avete<br />

a riguardo; state però attenti a non farvi sfuggire la<br />

situazione di mano perché potrebbero risentirne gli<br />

affetti. Cercate di non essere troppo esigenti e severi con voi stessi<br />

e godetevi i frutti del vostro costante impegno, concedendovi magari<br />

una piccola vacanza in compagnia delle persone care e che meritano<br />

più attenzione di quanta gliene state concedendo in questo momento.<br />

ACQUARIO - 21 Gennaio - 19 Febbraio<br />

Questo mese si prospetta piuttosto tranquillo per voi e<br />

finalmente potrete riprendere fiato dopo le fatiche degli<br />

ultimi mesi. È il periodo giusto per distrarvi e andare in cerca di qualche<br />

divertimento che per troppo tempo vi siete fatti mancare, non perdendo<br />

di vista le buone occasioni lavorative che arriveranno ad inizio giugno.<br />

Buone notizie anche per la vita sentimentale dove l’amore, grazie alla<br />

ritrovata serenità, avrà la meglio nel cuore di molti nati sotto il segno<br />

dell’acquario.<br />

120<br />

VERGINE - 24 Agosto - 22 Settembre<br />

È per voi questo un mese durante il quale vi<br />

contraddistinguerete per un forte atteggiamento critico<br />

ed una buona capacità di osservazione che potrebbero<br />

essere i giusti presupposti per non trascurare i progetti che sono stati<br />

da voi intrapresi nel passato. Sentirete il bisogno di alleati validi per<br />

uscire vittoriosi e con in mano i risultati sperati per questo momento.<br />

Cercate di incanalare tutte le vostre energie in ciò che più vi sta a cuore<br />

non dando per scontato l’amore di chi vi circonda.<br />

CM<br />

N.55<br />

PESCI - 20 Febbraio - 20 Marzo<br />

Fate attenzione alle persone che vi circondano e cercate<br />

di capire chi davvero vuole il vostro bene. Avete già<br />

avuto periodi sicuramente peggiori di questo in passato<br />

e siete riusciti comunque ad uscirne indenni, non dubitate perciò delle<br />

vostre potenzialità, ma impegnatevi ancora di più per portare a termine<br />

gli obiettivi che vi siete prefissati. Le certezze di cui avete bisogno non<br />

tarderanno ad arrivare e verso la fine di questo mese sarete nuovamente<br />

animati da un’energia positivissima.


PROGRAMMA GENERALE<br />

dal 28 Giugno al 4 Luglio tutti in pole position<br />

Lunedì 28/06/2010<br />

Ore 10.00 18.00 ________ Arrivo ed accredito Delegazioni presso l’Autodromo di <strong>Monza</strong><br />

Ore 18.00 ____________ Riunione Tecnica per tutte le discipline presso l’Autodromo<br />

Ore 21.00 ____________ Riunione dei Capi Delegazioni presso Sala Stampa dell’Autodromo<br />

Martedì 29/06/2010<br />

Ore 9.30 13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 14.00 17.00 ________ Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

Ore 15.00 17.00 ________ Convegno ALP’s presso la Sala Stampa dell’Autodromo<br />

Cinque Atleti Special Olympics si confrontano<br />

sul tema: “La scuola che vorrei”<br />

Ore 19.00 ____________ Ritrovo Delegazioni per la Cerimonia d’Apertura<br />

Ore 20.00 ____________ Cerimonia d’Apertura presso la Pista dell’Autodromo<br />

Mercoledì 30/06/2010<br />

Ore 9.30 13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 14.00 18.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 16.00 ____________ Riunione Capi Delegazioni presso Hotel della Regione in Viale Elvezia 4 - <strong>Monza</strong><br />

Ore 19.30 ____________ Serata Host Town - <strong>Monza</strong> - Desio - Giussano - Seregno - Villasanta<br />

Giovedì 01/07/2010<br />

Ore 9.30 13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 9.30 13.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

Ore 14.00 18.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 14.00 18.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

Ore 21.00 ____________ Festa da Ballo in Villa Reale a <strong>Monza</strong><br />

Venerdì 02/07/2010<br />

Ore 9.30<br />

Ore 9.30<br />

Ore 14.00<br />

Ore 14.00<br />

Ore 16.00<br />

Ore 21.00<br />

Sabato 03/07/2010<br />

13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

13.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

18.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

18.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

____________ Riunione Capi Delegazioni presso Hotel della Regione in Viale Elvezia 4 - <strong>Monza</strong><br />

____________ Intrattenimento presso i paddock dell’Autodromo<br />

Ore 9.30 13.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 9.30 13.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

Ore 14.00 18.00 ________ Gare presso gli impianti<br />

Ore 14.00 18.00 ________ Programmi Salute e Villaggio Olimpico presso l’Autodromo<br />

Ore 21.00 ____________ Cerimonia di Chiusura in Piazza Trento e Trieste - <strong>Monza</strong><br />

Domenica 04/07/2010<br />

Partenza Delegazioni

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!