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anzio - il Caffè

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REFERENDUM n. 220 - dal 16 al 29 giugno 2011<br />

Ora devono ridurre le bollette del 7%. Per ridare la gestione ai cittadini dipende dai Sindaci, che devono farsi sentire<br />

Sì all’acqua pubblica: ora cosa succede<br />

Si tratta di assumersi<br />

la responsab<strong>il</strong>ità politica.<br />

C’è già chi lo sta facendo<br />

Roberto Lessio<br />

Dunque gli italiani non ci sono cascati.<br />

Non hanno creduto che con la privatizzazione<br />

dell'acqua sarebbero state potenziate<br />

le reti, ridotte le perdite e migliorato<br />

<strong>il</strong> servizio idrico. Troppo evidenti ormai<br />

gli spaventosi aumenti tariffari, la<br />

mancanza di trasparenza gestionale, i costi<br />

occulti (soprattutto finanziari) caricati<br />

sulle bollette, <strong>il</strong> conflitto di interessi tra<br />

controllori e controllati, l'emergenza arsenico<br />

ancora irrisolta, i distacchi con<br />

guardia armata in barba a leggi, regolamenti<br />

e sentenze.<br />

Ma cosa succederà con Acqualatina e<br />

Acea Ato 2 L'acqua tornerà effettivamente<br />

in mano pubblica Il percorso, è<br />

bene chiarirlo subito, è ancora lungo e<br />

tortuoso. Ma l'esito finale non potrà che<br />

essere uguale a quello determinatosi nelle<br />

altre parti del mondo dove la ripubblicizzazione<br />

del servizio è già<br />

avvenuta.<br />

Intanto con la vittoria dei<br />

“Sì” ai due referendum<br />

sull'acqua, sono stati fissati<br />

alcuni punti fermi.<br />

Gli enti locali non<br />

saranno più obbligati<br />

a dare in gestione ai<br />

privati i servizi pubblici<br />

(acqua, smaltimento<br />

rifiuti, gas, trasporti,<br />

ecc.). Le lobby e i potentati<br />

economici che avevano<br />

scommesso, anche politicamente,<br />

su questa eventualità,<br />

resteranno a bocca asciutta. Certi<br />

giganteschi affari previsti sono definitivamente<br />

saltati.<br />

Dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta<br />

Ufficiale dell'esito del referendum,<br />

Acqualatina e Acea Ato 2 dovranno togliere<br />

dalle bollette <strong>il</strong> 7% di guadagno che<br />

finora gli garantiva la legge. Se vorranno<br />

continuare a guadagnarci dalla gestione,<br />

I privati<br />

ridurranno<br />

ulteriormente gli<br />

investimenti. Sta ai<br />

politici unirsi<br />

ai cittadini<br />

potranno farlo solo con un oculato rapporto<br />

tra entrate ed uscite.<br />

Questo vuol dire che ci saranno<br />

da subito grossi problemi finanziari<br />

per queste società, le<br />

quali, come sempre, tenteranno<br />

di farsi garantire<br />

dai politici entrate nei<br />

propri b<strong>il</strong>anci con ulteriori<br />

aumenti tariffari.<br />

C'è da scommetterci,<br />

inoltre, visto l'andazzo<br />

nel passato, che si ridurranno<br />

ulteriormente gli<br />

investimenti, con conseguenti<br />

inadempienze gestionali<br />

anche gravi, abbassando<br />

ulteriormente la qualità del servizio.<br />

A quel punto la questione sarà solo<br />

politica, ma è diffic<strong>il</strong>e immaginare una<br />

rescissione consensuale. Qualcuno dovrà<br />

assumersi la responsab<strong>il</strong>ità di sciogliere<br />

i contratti esistenti: si finirà quasi<br />

certamente in Tribunale. Ma anche in<br />

questo caso la strada è già segnata. L'ha<br />

tracciata <strong>il</strong> Comune di Apr<strong>il</strong>ia, accogliendo<br />

le richieste del locale Comitato Acqua<br />

Pubblica. Dall'inizio di quest'anno ha avviato<br />

una causa giudiziaria contro l'ATO<br />

e contro Acqualatina per farsi restituire<br />

gli impianti e le reti. Il problema sta nei<br />

tempi lunghi per la definizione della causa<br />

e andare a sentenza. Lo stesso percorso<br />

avviato dal Comune di Apr<strong>il</strong>ia potrebbe<br />

essere seguito da tutte le altre Amministrazioni<br />

comunali, a cominciare da<br />

quelle che da tempo hanno deliberato in<br />

tal senso: Amaseno, Anzio, Bassiano, Cori<br />

e Pontinia. Si tratta di studiarsi bene le<br />

carte. Tra Agro Pontino, Litorale e Castelli<br />

Romani i cittadini svegli da anni lo<br />

fanno e sono preparatissimi: i politici locali<br />

potrebbero trovare in essi un ottimo<br />

sostegno. Risparmiando magari anche<br />

esose parcelle per consulenti.<br />

La lezione dei referendum ci ha insegnato<br />

anche questo: in presenza di una<br />

cittadinanza attiva, l'inerzia della politica<br />

danneggia anche chi la fa a discapito degli<br />

interessi dei propri amministrati. Come<br />

dire: d'ora in poi anche i Sindaci debbono<br />

“stare in campana”. Il popolo si è<br />

espresso, tutti ne traggano le loro conseguenze.<br />

Acqua pubblica<br />

Votanti: 54,81%<br />

Acqua pubblica<br />

Votanti: 54,82%<br />

Contro <strong>il</strong> Nucleare<br />

Votanti: 54,79%<br />

SÌ<br />

95,35%<br />

SÌ<br />

95,80%<br />

SÌ<br />

94,05%<br />

Processi uguali per tutti<br />

Votanti: 54,78%<br />

SÌ<br />

94,62%

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