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anzio - il Caffè

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26<br />

POMEZIA n. 220 - dal 16 al 29 giugno 2011<br />

TORVAIANICA L’azienda di igiene urbana Cns lavora a ritmo ridotto perché manca <strong>il</strong> 45% del personale e intanto la città soffoca nei rifiuti<br />

Gli operai mancano, ma l’immondizia c’è<br />

Prosegue ormai da circa tre mesi<br />

l’emergenza rifiuti a Pomezia<br />

e Torvaianica.<br />

L’azienda di igiene urbana, Cns, sarebbe<br />

costretta a lavorare a ritmo ridotto<br />

a causa del 45 per cento di assenze<br />

degli operai. Il resto degli addetti<br />

non riesce a svuotare tutti i cassonetti<br />

stracolmi e soprattutto non<br />

riesce a raccogliere i sacchi della<br />

spazzatura caduti a terra. Questo almeno<br />

è quanto sostiene la ditta interpellata<br />

più volte dal dirigente municipale<br />

all’Ambiente, che continua a<br />

chiedere <strong>il</strong> rispetto del capitolato<br />

d’appalto. L’emergenza è poi aggravata<br />

dall’inciv<strong>il</strong>tà di molti cittadini, che<br />

accanto ai contenitori dell’umido e alle<br />

campane della differenziata abbandonano<br />

di tutto: carta, plastica, vetro,<br />

materassi, stendibiancheria rotti e<br />

persino arredamenti quasi completi<br />

come poltrone, divani, sofà, pezzi di<br />

armadi e persino frigoriferi. E poco<br />

importa se interi quartieri della città e<br />

anche zone accanto alle scuole materne<br />

si trasformano in discariche<br />

abusive a cielo aperto, emanando tutto<br />

intorno un odore davvero insopportab<strong>il</strong>e.<br />

Gatti randagi, ratti e <strong>il</strong> caldo<br />

afoso di questi giorni completano<br />

<strong>il</strong> quadro di una città finita inesorab<strong>il</strong>mente<br />

nel degrado e che rischia di essere<br />

colpita da un’epidemia. Da mesi<br />

i cassonetti non vengono lavati e disinfettati,<br />

molti sono anche rotti, così<br />

come diverse campane per la differenziata.<br />

Il Comune non li sostituisce,<br />

mentre quelli nuovi sono conservati<br />

gelosamente nei magazzini. Ogni tanto<br />

di notte qualcuno, preso dalla disperazione<br />

di avere sotto casa cumuli<br />

di spazzatura, incendia rifiuti e cassonetti.<br />

A Torvaianica la situazione<br />

non è certo migliore. La raccolta porta<br />

a porta ancora non decolla e le<br />

strade del litorale stanno dando <strong>il</strong><br />

benvenuto ai turisti in mezzo ai rifiuti.<br />

Non c’è traccia degli esperti mandati<br />

dalla Provincia per insegnare ai<br />

cittadini le modalità di raccolta porta<br />

a porta. I pochi che sono riusciti a incontrarli<br />

non sono evidentemente<br />

riusciti a comprendere <strong>il</strong> reale funzionamento<br />

del servizio. Da circa tre<br />

mesi <strong>il</strong> Comune di Pomezia si limita<br />

solo a notificare multe al Cns. Come<br />

quella di circa due m<strong>il</strong>ioni di euro inviata<br />

qualche giorno fa e che non ha<br />

prodotto alcun risultato. Il problema<br />

vero è che l’amministrazione ha contratto<br />

un debito di oltre otto m<strong>il</strong>ioni<br />

di euro con la ditta che non viene pagata<br />

da più di un anno. Le multe dunque<br />

andrebbero in parte a ripianare <strong>il</strong><br />

credito che l’azienda vanta con l’Ente<br />

Da mesi i secchioni<br />

non vengono lavati,<br />

alcuni sono rotti<br />

e <strong>il</strong> Comune non<br />

li sostituisce<br />

locale. Insomma una sorta di braccio<br />

di ferro tra Comune e società con in<br />

mezzo i cittadini costretti a pagare la<br />

Tarsu per avere sicuramente un disservizio<br />

e in piena estate anche <strong>il</strong> rischio<br />

di un’epidemia.<br />

Intanto la Federlazio ha sospeso la<br />

chiusura della discarica di Albano,<br />

che si sarebbe dovuta verificare <strong>il</strong> 9<br />

giugno scorso e dove Pomezia conferisce<br />

i rifiuti, in attesa di incontrare la<br />

presidente della Regione Lazio Renata<br />

Polverini. Un incontro per risolvere<br />

i problemi dei Comuni morosi, Pomezia<br />

in testa con oltre 12 m<strong>il</strong>ioni di<br />

euro di debito con la Pontina Ambiente<br />

che gestisce l’impianto di Albano.<br />

La Federlazio ha già chiesto alla<br />

Regione la «certificazione con presa<br />

d’atto dei crediti vantati dalle imprese<br />

al 31 marzo 2011 nei confronti<br />

dei Comuni – scrive Federlazio in un<br />

comunicato - e l’applicazione degli interessi<br />

dovuti per i ritardati pagamenti<br />

delle amministrazioni. La revisione<br />

delle tariffe di smaltimento entro <strong>il</strong> 20<br />

giugno, la garanzia per <strong>il</strong> gestore di<br />

vedere saldati i costi entro i termini<br />

previsti anche attraverso una forma<br />

di coinvolgimento della Regione nei<br />

confronti dei Comuni debitori». Come<br />

dire: se un Ente non paga è la Regione<br />

che deve intervenire al suo posto.<br />

La Federlazio ha infine ammonto<br />

Regione e Comuni che, se gli incontri<br />

daranno esito negativo, le società che<br />

hanno in gestione le discariche dal 28<br />

giugno accetteranno solo i rifiuti dei<br />

Comuni in regola con i pagamenti. E<br />

Pomezia non è certo tra questi. Si preannuncia<br />

dunque un’estate davvero<br />

diffic<strong>il</strong>e per i cittadini e i turisti, che<br />

verosim<strong>il</strong>mente dovranno vivere tra<br />

cumuli di rifiuti che invaderanno<br />

marciapiedi, strade e piazze sull’esempio<br />

di Napoli.<br />

Moira Di Mario<br />

DEGRADO Discariche abusive scoperte da alcuni cittadini nell’area verde e a ridosso della Pontina, ma <strong>il</strong> Comune dov’è<br />

Sughereta, una distesa di amianto ‘protetta’<br />

Discariche abusive di amianto<br />

a Pomezia. Le segnalano un<br />

gruppo di cittadini che armati<br />

di macchine fotografiche hanno<br />

documentato l’accumulo di inerti,<br />

rifiuti di ogni genere e soprattutto<br />

lastre di eternit sia all’interno dell’area<br />

protetta della Sughereta che<br />

in un’area a ridosso della Pontina e<br />

a pochi metri dal centro della città.<br />

In particolare nell’unica zona verde,<br />

inserita dalla Regione Lazio nell’elenco<br />

delle aree protette, sono<br />

stati trovati materassi, ante di armadi,<br />

calcinacci, bottiglie di plastica e<br />

vetro, coperchi e pezzi di computer<br />

La Sughereta è inserita<br />

nelle aree protette,<br />

ma è sommersa<br />

da rifiuti ingombranti<br />

e tossici<br />

e stampanti, arredi scolastici (un paio<br />

di sedie rotte), una panchina<br />

completamente distrutta e un’altra<br />

ammuffita ricoperta quasi totalmente<br />

dall’erba alta. Ma anche un’enorme<br />

cisterna completamente arrugginita<br />

e senza alcuna targhetta che indica<br />

cosa ci sia o ci fosse stato all’interno.<br />

E soprattutto pezzi di amianto<br />

sparsi in almeno due punti del bosco.<br />

Insomma un’umanità variegata<br />

di rifiuti, anche pericolosi come<br />

l’eternit, abbandonati da mesi. E in<br />

un’area, <strong>il</strong> bosco della Sughereta, diventata<br />

comunale da almeno un paio<br />

di anni e che la Regione ha inserito<br />

nell’elenco nelle zone protette.<br />

«È una vergogna - spiegano i ciclisti<br />

e i podisti - sia per i cittadini inciv<strong>il</strong>i<br />

che ut<strong>il</strong>izzano <strong>il</strong> bosco come una discarica,<br />

sia per <strong>il</strong> Comune che non<br />

controlla e permette anche a qualche<br />

operaio municipale di abbandonare<br />

alla Sughereta le sedie delle<br />

scuole». E l’assoluta mancanza di<br />

controlli municipali è documentata<br />

anche nell’altra discarica abusiva a<br />

cielo aperto che ospita inerti, cumuli<br />

di calcinacci e, ancora una volta,<br />

lastre di eternit abbandonati forse<br />

da qualche azienda ed<strong>il</strong>e senza scrupoli.<br />

Un terreno a due passi dal centro<br />

di Pomezia e a ridosso della Pontina,<br />

scoperto e documentato dai<br />

cittadini. Un’autentica bomba ecologica<br />

assai pericolosa e nociva per<br />

la salute. Le particelle di amianto<br />

diffuse nell’aria possono infatti provocare<br />

forme di tumore molto gravi.<br />

Moira Di Mario

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