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L'occhiata letale - Sardegna Cultura

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Efisio non lo ha mai sentito parlare così.<br />

È che per lui il frutto della vita non è il figlio, è l’oro. Il<br />

figlio è solo una sua ripetizione e serve a conservare l’oro<br />

quando lui non potrà più. Una pietra, poi, è una vita<br />

distillata, il cuore della distillazione ed è eterna. Perciò<br />

è convinto davvero che valga più di tutto: – Vedi, Efisio,<br />

quello era un brillante antico… l’anello portava inciso<br />

nel castone l’anno1699 e una grande B… una<br />

grande B… La cintura, diciamo noi, la base insomma,<br />

era quadrata, si usava così un tempo. Di primissima acqua…<br />

chissà, forse tagliato lontano dall’Italia…<br />

– C’era una lettera B incisa<br />

– Sì, una B.<br />

Efisio ascolta appoggiato al bancone con una mano<br />

sulla fronte, e Chillotti continua a pesare e parlare: –<br />

Tatàno è uscito dal negozio gridando ai quattro venti<br />

del suo tesoro. Se n’è subito andato da una puttanaccia<br />

a vantarsi. Io gli ho proposto di conservarlo qui, l’anello…<br />

sai, ho una cassaforte che non la apri neppure con<br />

la cavalleria alla carica. Ma lui mi ha risposto che lo sapeva<br />

bene dove nasconderlo. Era sempre ubriaco…<br />

Lingua lunga e ignoranza: parlava e parlava… Chissà<br />

cosa ha raccontato… Magari ha raccontato quello che<br />

non doveva proprio a chi lo ha ammazzato… impara,<br />

Efisié. Ora l’assassino saprà come farlo fruttare, il diamante!<br />

Efisio fissa un mucchietto di catenine, anche qua<br />

sente odore di muffa come nelle altre botteghe e come<br />

nei bassi, eppure qua c’è oro: – Io penso a quel poveretto,<br />

a quello squarcio in pancia… non è neppure sicuro<br />

che fosse Tatàno, nessuno l’ha proprio riconosciuto…<br />

nessuno ci pensa già più… e ho voglia di sapere<br />

come…<br />

L’orefice lascia la bilancia: – Ma cosa vuoi sapere tu<br />

Hai fatto anche troppo. Hanno parlato di te nella<br />

«Gazzetta» e ti deve bastare. Io ti conosco da quando<br />

eri in fasce, quella catenina col tuo santo protettore<br />

che porti al collo l’ho venduta io a tuo padre quando<br />

sei nato, e sei nato con troppa fantasia… non devi pensarci<br />

più…<br />

– Ma se ci fosse una possibilità di recuperare l’anello,<br />

cosa ne direste Io ho un’idea che…<br />

Chillotti si sporge sul bancone: – Efisio! Basta! Cosa<br />

ti salta in testa Cosa ti metti a fare Lo sbirro Tu sei<br />

pericoloso: è una brutta faccenda! Questa sera, appena<br />

chiudo passo a casa a parlare con tuo padre… E fatti<br />

comprare una forcina d’oro per i capelli.<br />

Efisio si tira su il ciuffo e se ne va.<br />

Carmina, la deve vedere al tramonto. Le deve chiedere<br />

se tutto questo che sta arrivando addosso a lui<br />

porta qualcosa anche a lei perché è convinto che ogni<br />

suo cambiamento produca un cambiamento inevitabile<br />

in Carmina.<br />

Questa sera di nuovo sentenza famigliare. Un giudi-<br />

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