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L'occhiata letale - Sardegna Cultura

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Il mare spinge verso terra. Cielo, mare e terra hanno il<br />

colore unico e nero della tempesta.<br />

Dal forte di Sant’Ignazio i soldati tengono le lance puntate<br />

contro la burrasca, le armature gelate e la testa scaldata<br />

dallo spavento, guardano il galeone che ha rotto l’albero,<br />

guardano in cielo e non ci trovano pianeti, guardano<br />

di nuovo in mare e vedono l’onda più grande che arriva<br />

da dentro le nuvole.<br />

Marìa Cruz, stesa sulla cuccetta, ha perduto il comprendonio<br />

quando il galeone ha perso le vele e la direzione.<br />

La sua ragione se n’è volata verso casa e grida l’ahjai,<br />

ahjai fatale della sua lingua all’orecchio distante del marito.<br />

Però il marito sente solo un bisbiglio perché la lontananza<br />

ha indebolito il lamento di Marìa Cruz. Lui sente<br />

sussurrare e non capisce. Non prova neppure un brutto<br />

presentimento. E poi Esteban non ci crede a queste cose.<br />

Per lui il mormorio che gli arriva da così lontano non è<br />

dolore: è amore che oltrepassa il mare.<br />

E invece è il grido mortale di Marìa Cruz. Che tormento<br />

gli deve arrivare Esteban non lo sa.<br />

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