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Libro-Omaggio-Chiarelettere

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Il Principe e l’eterna mafia 279<br />

nazionali e la crescente indignazione popolare per l’escalation<br />

di una violenza mafiosa sempre più arrogante, determinano<br />

l’emanazione tra il 1989 e il 1992 di una incisiva<br />

normativa antimafia.<br />

IL 1992, LA SENTENZA<br />

SUL MAXIPROCESSO DELLA CASSAZIONE<br />

E LA RIVOLTA DELLA COMPONENTE POPOLARE<br />

DI COSA NOSTRA<br />

All’interno di questo mutato quadro internazionale, cosa<br />

accade in Italia sul versante mafioso<br />

Il rapporto tra determinati settori della classe dirigente e la<br />

struttura mafiosa entra in uno stato di fibrillazione che<br />

raggiunge l’apice quando nel gennaio del 1992 la Corte di<br />

Cassazione conferma l’impianto accusatorio e le condanne<br />

del maxiprocesso.<br />

Questa sentenza rappresentò uno spartiacque storico. Perché<br />

Cercherò di rispondere. La collaborazione di Tommaso Buscetta<br />

nel 1984 aveva svelato l’organizzazione interna della<br />

mafia militare e aveva consentito di ricondurre la responsabilità<br />

di molti omicidi ai componenti dell’organo di vertice<br />

– la Commissione – che deliberava sugli affari di interesse<br />

generale quali l’esecuzione di omicidi eccellenti, quelli dei<br />

collaboratori e dei loro parenti, quelli di altri uomini d’onore<br />

che avevano violato le regole.<br />

Il teorema Buscetta – come fu definito impropriamente,<br />

perché non di teorema si trattava, ma di una fotografia<br />

della realtà – costituiva il vero cuore della sfida del maxi-

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