Artisti di Bagno a Ripoli e del suo territorio
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Catherine Cellai<br />
caratterizzate da ver<strong>di</strong> campi segnati da<br />
casali in pietra e mattoni e filari <strong>di</strong> cipressi,<br />
ma anche stra<strong>di</strong>ne tortuose con case storiche,<br />
come via San Leonardo, in cui ogni<br />
curva <strong>del</strong>la strada sembra promettere<br />
nuove sorprese allo spettatore. I <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong><br />
Catherine Cellai riflettono la passione per<br />
la bellezza <strong>del</strong> paesaggio in tutte le stagioni:<br />
i colori allegri e frizzanti <strong>del</strong>la primavera,<br />
i ricchi gialli <strong>del</strong>l’estate, gli ocra e aranci<br />
<strong>del</strong>l’autunno, le fredde sfumature<br />
<strong>del</strong>l’inverno. La gioia <strong>del</strong> colore ritorna anche<br />
nelle opere floreali, che mantengono<br />
freschezza e leggerezza sia in olio che in<br />
acquerello: spumeggianti camelie, eleganti<br />
rose, orgogliosi gigli, <strong>del</strong>icate magnolie<br />
esaltano la bellezza immobile <strong>del</strong> cristallo<br />
e <strong>del</strong>la porcellana dei vasi che le accolgono<br />
in un affascinante gioco <strong>di</strong> luci ed ombre<br />
che si inseguono sulla tela.<br />
Come ha detto <strong>di</strong> lei Robert Gaston, professore<br />
<strong>di</strong> Storia <strong>del</strong>l’Arte presso la Latrobe<br />
University <strong>di</strong> Melbourne in Australia: “...<br />
instancabile nella ricerca <strong>del</strong> bello, interpreta<br />
il paesaggio <strong>del</strong>la terra <strong>di</strong> Leonardo<br />
con occhi australiani. Cresciuta a Perth, dove<br />
la volta celeste si estende con un intenso azzurro<br />
uniforme che oltrepassa l’orizzonte e i<br />
boschi d’eucalipti semprever<strong>di</strong> rimangono<br />
pressoché immutati sia d’estate che d’inverno,<br />
in Italia subisce il fascino <strong>del</strong>l’atmosfera<br />
intima creata dalle mille sfumature<br />
<strong>del</strong> cielo toscano e dei contrasti stagionali.<br />
E’ soprattutto la ricchezza <strong>del</strong>la tavolozza<br />
dei colori invernali che la colpiscono: le foglie<br />
rossastre <strong>del</strong>le querce, il rosso e arancione<br />
fiammanti dei salici, tutte le gradazioni<br />
<strong>di</strong> marrone e grigio dei rami nu<strong>di</strong> dei<br />
Finocchio, 2011, acquerello<br />
caducifogli, il contrasto forte fra il verde<br />
scuro <strong>del</strong> cipresso e quello chiaro <strong>del</strong>l’ulivo, i<br />
bianchi <strong>del</strong>la nebbia che come per magia<br />
trasformano un luogo banale in una misteriosa<br />
scena <strong>di</strong> fantasia.”<br />
Dalle opere <strong>di</strong> Catherine Cellai lo spettatore<br />
sente la vita che vibra come se volesse<br />
partecipare a un gioco <strong>di</strong> complicità<br />
che lega colui che guarda e l’oggetto da<br />
ammirare. Si crea così uno scambio tra<br />
l’artista e il <strong>suo</strong> pubblico, in cui entrambi<br />
possono con<strong>di</strong>videre la bellezza <strong>del</strong>l’arte.<br />
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