marzo 2013 - Gttc.it

14
marzo 2013
FIERE edEEVENTI
Presentata al Sigep di Rimini la gigantesca creatura di due inventori friulani
Maxi moka a caccia del record
Un oggetto comune che dalla cucina di casa
approda al mondo del cinema
di Francesca Marchi
Dal 19 al 23 gennaio scorso si è
tenuta a Rimini la 34° edizione del
SIGEP, il Salone della Gelateria,
Pasticceria e Panificazione
Artigianali.
Quella appena passata è stata
un’edizione importante per il
segmento caffè, cha ha avuto uno
spazio rilevante alla
manifestazione: SIGEP Coffee è
uno spazio fisico ed una rassegna
di eventi riservati alla promozione
della cultura del caffè e della sua
intera filiera, dalla pianta al
prodotto servito.
Non a caso è stato siglato un
accordo tra la fiera e la SCAE ed è
allo studio una collaborazione tra
le due organizzazioni per la
prossima edizione. Tra le varie
curiosità presentate in fiera, non è
passata inosservata la moka
funzionante più grande al mondo.
Realizzata dai friulani Santo Toffoli,
artigiano di Codroipo, e dall’amico
Pietro Zanelli di Varmo, in
collaborazione con la torrefazione
Pura Vida Café, la maxi moka è in
grado di distribuire la cifra record
di mille caffè in pochi minuti.
Le sue misure sono quelle di una
bellezza giunonica in acciaio inox:
102 cm di altezza, 125 kg di peso
(prima di entrare in funzione), la
caldaia contiene ben 48 litri
d’acqua e nel filtro vanno messi
3,5 kg di caffè.
“Avevamo pensato di portarla a
Trieste in occasione del
Triestespresso Expo ma intoppi vari
non ce l’hanno permesso” ci spiega
Alberto Polojac, che ha aiutato i
titolari della moka a presentarla al
pubblico in una vetrina
internazionale.
“Al Sigep è stato possibile ottenere
dagli organizzatori degli spazi e
questo esemplare unico ha
dimostrato davanti a un giudice di
essere funzionante e pronto a
entrare nel Guinness dei Primati”.
Ma questa non è la prima delle
creature dei due amici, che
avevano già realizzato la Friul Moka
200, in grado di produrre 200
tazzine di caffè a regola d’arte.
Le dimensioni erano in scala: dieci
litri d’acqua nella caldaia e 800
grammi circa di caffè macinato nel
filtro. La sorella più piccola della
moka dei record era andata in
tournèe con la Protezione Civile
anche nelle zone interessate dal
sisma emiliano-lombardo,
profumando con l’aroma casalingo
di caffè i ripari e dando conforto
agli sfollati.
La maxi moka ha calcato anche il
red carpet cinematografico, grazie
al famoso regista Luca Miniero, che
ne aveva sentito parlare e ha così
deciso di inserirla in una divertente
scena del film “Benvenuti al Nord”,
il sequel del campione di incassi
“Benvenuti al Sud”, con Claudio
Bisio, Alessandro Siani, Angela
Finocchiaro e tanti altri.
“La comicità nasce dalle battute,
ma è anche molto visiva”, ha
spiegato il regista Miniero, “ecco
perché ad un certo punto il ragazzo
del Sud arriva a Milano con una
moka alta un metro e mezzo”.
In realtà quella vista sul grande
schermo è soltanto un campione
realizzato in lamiera, servito ai due
artigiani per realizzare poi la moka
funzionante. Ma la moka è abituata
alle grandi platee: inventata e
brevettata da Alfonso Bialetti nel
1933, si tratta di uno dei disegni
industriali famosi in tutto il mondo
ed è presente nella collezione
permanente del Triennale Design
Museum di Milano e del MoMA di
New York. Si tratta di un semplice
oggetto composto da 4 componenti
in alluminio (oltre alla guarnizione
e al manico in bachelite), ed è
caratterizzata da una forma (in
sezione trasversale) ottagonale che
aumenta la presa in caso di
superficie bagnata.
Il brevetto del sistema “Moka”
prevede unicamente questa forma;
in commercio esistono delle
imitazioni, sempre con pianta a
forma di poligono regolare, ma
con un diverso numero di lati,
o a forma cilindrica.