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24 marzo 2013 ASSOCIAZIONE CAFFE TRIESTE A Milano, Io bevo caffè di qualità Cultura del caffè: degustare per apprezzare e divulgare Tra i caffè in assaggio, monorigine Sandalj e miscele deca Demus I cappuccini d’artista di Paolo Berti Paolo Berti Postazione aeropress brew bar decaffeinato Resized Andrej Godina e Francesco Sanapo direzione evento Buon esito di pubblico e critica per la tappa milanese di “Io bevo caffè di qualità”, un pomeriggio passato tra degustazione di caffè speciali e decaffeinati, tostati in Italia, realizzati e decorati secondo le ultime tecniche mondiali. La promozione della cultura del buon caffè made in Italy è stata l’anima della seconda tappa di questo percorso del gusto, sotto la direzione artistica dei coffee expert Francesco Sanapo e Andrej Godina, tenutasi nel capoluogo lombardo lo scorso 14 febbraio presso l’hotel Straf, location di design a due passi dal Duomo. Dopo l’inaugurazione dello scorso dicembre a Roma, Io bevo caffè di qualità ha offerto ai partecipanti l’esperienza di un percorso sensoriale innovativo. Molti gli operatori di settore presenti, che, insieme a giornalisti, a semplici curiosi e a oltre cinquanta ragazzi delle scuole milanesi, hanno discusso intorno a caffè monorigine, provenienti da singoli paesi di produzione, e a caffè “specialty”, caffè di particolare pregio qualitativo. Ogni caffè è stato preparato con differenti tecniche, espresso, aeropress, filtro e coffee brew bar, presenti in tre differenti postazioni, guidate da altrettanti esperti del settore. Di ogni caffè sono state quindi messe in risalto le varie caratteristiche, a seconda del modo di preparazione. Costruendosi ognuno il proprio percorso autonomamente, e aiutati da schede valutative su provenienza, specie e varietà botanica, metodo di tostatura, tutti hanno potuto esprimere preferenze, creando interessanti dibattiti e scambi di opinione. Tra i caffè in degustazione, alcuni caffè della Sandalj Trading Company, provenienti da differenti paesi d’origine. In primis, il Cuba Serrano Superior Lavado, coltivato principalmente nella regione della Sierra Maestra. Un prodotto pregiato che è stato assente dal mercato per circa dieci anni e solo recentemente è tornato a essere importato e distribuito dalla Sandalj Trading Company. In degustazione anche il Guatemala Huehuetenango, San Pedro Necta – La Providencia, ACE National Winner, con sentori di noce verde, cereali tostati e una punta di spezie, e il caffè Mexico Chiapas, Nueva Linda – La Concordia, Traceability Project Sandalj, su note agrumate e percezioni fruttate. Tra i caffè, anche il decaffeinato in miscela Gourmet presentato dalla Demus Spa di Trieste. Dicono gli organizzatori Sanapo e Godina: “L’evento di Milano è stata la dimostrazione che il format itinerante di Io bevo caffè di qualità è appropriato e avvincente e che in Italia parlare di qualità nel campo del caffè è possibile ed estremamente attuale. Riportiamo qui lo scopo di Io bevo caffè di qualità: riunire l’Italia attorno a una tazzina di buon caffè. I caffè di bassa qualità spesso presentano difetti quali aromi sgradevoli (legno, fermentato, terroso, rancido, ...), un’eccessiva nota amara, l’astringenza. Un caffè privo di difetti è la base necessaria sulla quale un caffè specialty può esprimere le sue più interessanti caratteristiche: per esempio un bouquet di aromi elegante e variegato, una discreta corposità, un equilibrio dei gusti raffinato e un persistente retrogusto. Io bevo caffè di qualità è un evento disegnato appositamente per fare cultura, un contenitore educativo all’interno del quale gli operatori possono trovare un punto di incontro con gli appassionati di caffè”.
marzo 2013 25 RASSEGNA STAMPA Davanti a un caffè Notizie e curiosità dal mondo Febbraio 2013 a cura di Susanna de Mottoni Il Good African Coffee sfida le multinazionali I paesi africani hanno sempre esportato materie prime al resto del mondo, mentre prodotti manufatti sul continente si trovano solo molto raramente sugli scaffali dei supermercati occidentali. Un tentativo per ribilanciare questo squilibrio è stato fatto da Andrew Rugasira, imprenditore ugandese, sulla buona strada per trasformare la sua impresa di caffè, la Good African Coffee (GAC), in una multinazionale capace di competere con giganti come Nestlè e Kraft. Nel suo libro uscito questa settimana, Rugasira racconta come la sua GAC, fondata nel 2003, sia diventata la prima impresa di caffè africana a vendere direttamente a catene inglesi quali Sainsbury e Waitrose e ad affrontare l’enorme mercato statunitense tramite la vendita online. GAC lavora in Uganda con circa 14mila contadini che forma per coltivare varietà d’arabica di qualità e possiede impianti di torrefazione e confezionamento nella capitale, Kempala. Fonte: The Globe and Mail 22 febbraio 2013 Il Vietnam dichiara guerra a Starbucks Il più importante retailer di caffè del Vietnam, Trung Nguyen Group Corp, è intenzionato a comprare torrefazioni negli Stati Uniti e aprire entro l’anno punti vendita a Seattle, New York e Boston, in risposta all’apertura, il 1 febbraio, del primo locale Starbucks a Ho Chi Minh. Il piano della Trung Nguyen di entrare negli Stati Uniti fa seguito ai passi mossi dall’azienda per affermarsi come il più importante torrefattore e rivenditore di caffè confezionato nel paese, con una tradizione che risale alle piantagioni dei coloni francesi del diciannovesimo secolo. La catena, che conta 60 punti vendita in tutto il paese, serve sia caffè “alla vietnamese”, che numerose varietà internazionali tra cui l’espresso italiano e il caffè turco: un mix che intende proporre anche al mercato statunitense. “I consumatori americani dovrebbero apprezzare una tazza di buon caffè – rileva Dang Le Nguyen Vu, fondatore della torrefazione - Il loro livello di conoscenza del caffè probabilmente non è ancora molto alto, ma ci lavoreremo su”. Fonte: Bloomberg Businessweek 7 febbraio 2013 Premiata Francino, l’azienda inglese “che vende macchine da caffè agli italiani” Fracino, l’impresa di Birmingham famosa per vendere macchine da caffè agli italiani, è stata premiata con il “Winners Award and Outstanding Export Award” ovvero con il premio per la miglior azienda esportatrice assegnato dall’associazione di categoria inglese EEF (ndr. il corrispettivo della nostra Confindustria). L’impresa, che marchia ogni macchina che lascia la fabbrica con una bandiera inglese, ha visto crescere negli ultimi quattro anni il fatturato proprio grazie all’export, vendendo in più di 50 paesi fra cui Perù, Spagna, Finlandia e Romania. Nel 2011 è stata lodata dallo stesso primo ministro Cameron: “L’Inghilterra non eccelle soltanto nell’industria cinematografica: la Fracino di Birmingham vende macchine da caffè agli italiani”. Fonte: Birmingham Post 13 febbraio 2013 Il Centro America tenta di attenuare l’impatto sociale della roya del caffè La roya, il fungo che ha contagiato quasi il 50% dei 933mila ettari di terra coltivata a caffè del Centro America, avrà un forte impatto economico e sociale sui paesi dell’area, i cui rappresentanti governativi si sono incontrati questo martedì per concordare misure di breve e medio termine per contenere gli effetti della piaga. Riunitisi a San Josè, i ministri dell’agricoltura hanno approvato un piano per affrontare il problema congiuntamente. La prima fase prevede il trattamento chimico sulle piantagioni contagiate e per il quale vari governi sono ricorsi a fondi speciali o alla proclamazione dello stato d’emergenza. In seconda battuta il programma prevede lo sviluppo di un sistema di monitoraggio e di preallerta, per evitare in futuro situazioni come quella attuale. Fonte: Terra Argentina 19 febbraio 2013
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