maurizio fabrizio e âl'arte dell'incontroâ - Campo de'fiori
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<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Vires meas ingravescente aetate<br />
(Le mie forze si sono indebolite)<br />
Un fulmine si abbatte sulla Cupola di San Pietro<br />
febbraio 2013, Papa Benedetto<br />
XVI annunzia al mondo la sua decisione:<br />
alle ore 20 del prossimo 28 E’l’11<br />
febbraio, egli non sarà più il Sommo Pontefice<br />
“Vires meas ingravescente aetate non<br />
iam aptas esse” - Le mie forze si sono indebolite<br />
per l’età avanzata. E’ la prima volta<br />
che ciò accade, nell’era moderna, mai un<br />
Papa si era “dimesso”.<br />
Lo stesso giorno su Roma imperversa un<br />
temporale e, a tarda sera, un fulmine si abbatte<br />
sulla Cupola di San Pietro, una coincidenza<br />
davvero incredibile, per i fedeli è<br />
forse un segno del cielo; le sensazioni sono<br />
di sconcerto, paura, incredulità, l’evento è<br />
fissato da uno scatto fotografico. Poco<br />
prima, appresa la notizia, S.E. Angelo Sodano,<br />
decano del Collegio Cardinalizio,<br />
aveva definito le “dimissioni” del Santo<br />
Padre, “un fulmine a ciel sereno”.<br />
Abbiamo sempre saputo che un Pontefice è<br />
“per sempre” e la tradizione dimostra che<br />
ciò è vero, ma c’è sempre una prima volta,<br />
Benedetto XVI non ha retto, egli non era di<br />
certo un gladiatore di Cristo e nemmeno un<br />
milite tedesco, ma più semplicemente “un<br />
semplice operaio della vigna del Signore”<br />
come ebbe a precisare in occasione della<br />
sua elezione al Soglio Pontificio.<br />
Per la verità non sono molti i Pontefici che<br />
hanno superato in buona salute gli anni di<br />
Papa Benedetto il quale, nella consapevolezza<br />
che le forze necessarie per sopportare<br />
i notevoli carichi di lavoro stanno per venir<br />
meno, con alto senso di responsabilità, lascia<br />
ad altri il timone della Chiesa. Quanti si<br />
sarebbero comportati come lui<br />
Dimettendosi il Papa non è “sceso dalla<br />
Croce” come diceva Papa Giovanni Paolo II,<br />
quando affermava che “la Croce del Papato”<br />
si porta fino alla morte; ma in questo caso<br />
lo stesso annunzio in latino, sta a indicare<br />
come queste “dimissioni” siano irreversibili.<br />
Recentemente egli ebbe a dire: “un inquieto<br />
cercatore privo di fede è più vicino a Dio di<br />
un devoto per abitudine, la verità, infatti,<br />
non abita dentro di noi,<br />
nessuno la possiede,<br />
ma è la verità che possiede<br />
noi, nessuno detiene il monopolio<br />
della verità e può decidere in nome della<br />
verità e, molto spesso, non ce ne accorgiamo”.<br />
Questo uno dei tanti segni che<br />
hanno caratterizzato il suo Pontificato.<br />
Di questo Papa ci mancheranno i suoi<br />
sguardi pieni di dolcezza, sguardi che sembravano<br />
volessero dire: “fratelli io sono soltanto<br />
un pensatore designato a reggere le<br />
sorti di un Pontificato”. Tommaso Bechet nel<br />
momento in cui veniva assassinato nella sua<br />
Cattedrale pronunzio queste parole: “Dio<br />
com’è pesante la tua Croce”.<br />
Papa Ratzinger non avrebbe mai voluto essere<br />
il successore di Pietro, ma la “ingravescente<br />
aetate” è soltanto uno dei motivi che<br />
lo fatto portato a questa decisione egli, infatti,<br />
durante il lungo Pontificato di Giovanni<br />
Paolo II, quando la sua fama faceva pensare<br />
che sarebbe potuto succedere a Papa<br />
Wojtyla, gli aveva più volte chiesto il permesso<br />
di ritirarsi a vita privata.<br />
Chi lo conosce bene sostiene che dopo diversi<br />
lustri trascorsi in Vaticano, dove si era<br />
trasferito da Monaco nel 1982, avrebbe voluto<br />
fare ritorno nella sua Germania per dedicarsi<br />
alla scrittura, lasciando ad altri i<br />
gravosi compiti di decano del Collegio Cardinalizio<br />
e quello di Prefetto per la fede - l’ex<br />
Sant’Uffizio.<br />
Era quella la vita a cui ambiva, ma Papa<br />
Wojtyla, che lo volle al suo fianco, insistette<br />
perché restasse a Roma conferendogli, in<br />
tal modo, quel prestigio che presto lo<br />
avrebbe portato sul trono di Pietro.<br />
Joseph Ratzinger venne eletto Papa solo<br />
dopo due giorni di Conclave, era il 19 aprile<br />
2005, dopo l’annunzio “Habemus Papam”,<br />
egli si presentò al balcone piuttosto intimidito<br />
con l’aria di colui che aveva assistito al<br />
verificarsi dell’evento che più temeva: “fratelli<br />
e sorelle, dopo il grande Papa Giovanni<br />
Paolo II, i signori Cardinali hanno scelto me,<br />
un semplice, umile lavoratore della vigna<br />
del Signore”. Queste le sue prime parole da<br />
Pontefice.<br />
Joseph Ratzinger nasce il giorno di sabato<br />
Santo dell’anno 1927 a Marktl am<br />
Inn, un paesino della Baviera orientale,<br />
il suo babbo è un graduato della<br />
locale gendarmeria e la sua mamma<br />
una cuoca d’albergo.<br />
Allo scoppio della seconda guerra<br />
mondiale Joseph ha soltanto sedici<br />
anni e, secondo la “regola” nazista,<br />
viene arruolato e assegnato all’artiglieria<br />
contraerea disposta in difesa del<br />
complesso Bmw, quindi, alle intercettazioni<br />
telefoniche e, infine, allo scavo di<br />
trincee. Sconfitta la Germania nazista, viene<br />
fatto prigioniero dagli alleati e recluso per<br />
alcune settimane in un lager.<br />
Corre l’anno 1951 quando Joseph Ratzinger<br />
e il fratello maggiore Georg, vengono ordinati<br />
sacerdoti ed è il 1974 quando Papa<br />
Paolo Vi lo nomina Arcivescovo di Monaco<br />
e Frisinga e, poco dopo, Cardinale. Profondamente<br />
legato a Papa Wojtyla, avrebbe<br />
preso volentieri il nome del suo predecessore,<br />
ma non volendo paragonarsi a Giovanni<br />
Paolo II, assume quello di Benedetto<br />
XVI, nome ormai desueto, l’ultimo Papa con<br />
questo nome, Benedetto XV, Giacomo della<br />
Porta, regnò dal 1914 al 1922.<br />
Domani Joseph Ratzinger sarà un “ex Papa”<br />
che vivrà appartato a pochi passi dal suo<br />
successore, egli disporrà di un futuro che<br />
nessuno riesce ad immaginare, almeno nei<br />
dettagli, per esempio non si sa ancora<br />
come sarà chiamato; di certo, dopo un<br />
breve periodo a Castelgandolfo, si trasferirà<br />
nel Convento Mater Ecclesie, un luogo voluto<br />
da Papa Wojtyla nel 1994 che ospita le<br />
suore di clausura di quattro diversi Ordini.<br />
Una scelta di vita di tipo conventuale.<br />
La sua giornata sarà scandita da poche elementi:<br />
preghiera, scrittura, riflessioni teologiche,<br />
a fargli compagnia Ciccio, l’amato<br />
gatto, la musica di Mozart, il pianoforte, i<br />
libri. Papa Benedetto si spoglia dei simboli<br />
del potere ed entra in una Comunità religiosa<br />
che fa del silenzio e della discrezione<br />
la sua ragione di vita; un Pontefice che liberamente<br />
decide di lasciare il potere supremo<br />
per ritirarsi dietro le mura di un<br />
Convento, una sfida affascinate e misteriosa,<br />
ma anche una situazione inedita per<br />
la Chiesa di Roma. Cosa ci riserverà il futuro<br />
Noi tutti, alle ore 20 del prossimo 28 febbraio<br />
cercheremo, ancora una volta il suo<br />
sguardo, mentre egli, raggiungendo la sua<br />
solitudine, continuerà a servire la Santa<br />
Chiesa di Dio con una vita interamente dedicata<br />
alla preghiera. Di certo pregherà per<br />
noi tutti. Grazie Papa Benedetto.<br />
Riccardo Consoli