maurizio fabrizio e âl'arte dell'incontroâ - Campo de'fiori
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<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />
Una “Fabrica” di ricordi<br />
Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma<br />
Il mio paese e i suoi angoli più pittoreschi<br />
di Sandro<br />
Anselmi<br />
Ho il piacere di pubblicare<br />
questo tema<br />
scritto da un ragazzino<br />
del mio paese negli<br />
anni ’70, grazie alla perseveranza<br />
della sua maestra,<br />
che l’ha conservato con<br />
amore per tutti questi<br />
anni, insieme a tanti altri<br />
lavori dei suoi alunni. Il<br />
testo semplice, “datato”, esprime la serenità<br />
del tempo, ed il proposito di emigrare che il<br />
fanciullo implicitamente esprime, reca già<br />
tristezza e nostalgia. Oggi è solo rimpianto<br />
per ciò che è stato. Ringrazio di cuore, la signora<br />
maestra che ha voluto, però, restare<br />
anonima, sicura che il ragazzo la riconosca.<br />
L’occasione mi ha dato modo di riallacciare<br />
i legami con una persona squisita, oggi assidua<br />
lettrice di <strong>Campo</strong> de’ fiori, da Roma.<br />
Un paese… “Fabrica di Roma”, visto con gli<br />
occhi di un bambino degli anni ’70, alunno<br />
della Scuola Elementare Dante Alighieri.<br />
L’elaborato, qui di seguito trascritto, è stato<br />
conservato con religiosa cura, insieme a<br />
tanti altri ricordi di scuola, dalla sua insegnante<br />
che, ora, vuol regalare a Pizzi Fernando<br />
(questo il nome dell’alunno), un<br />
momento di celebrità !!!...<br />
“Il mio paese e i suoi<br />
angoli più pittoreschi”<br />
Un piccolo paese con le mura della<br />
Chiesa trafitta da buchi, riparo per<br />
gli innocenti uccellini, scampati<br />
alla furia della recente tempesta,<br />
coperti da sottili veli d’erba che ne<br />
nascondono i segni della vecchiaia.<br />
Con le case che sono rimaste ancora<br />
quelle di allora, questo è Fabrica<br />
di Roma: un piccolo paese<br />
della provincia di Viterbo, dove io<br />
sono nato e cresciuto, il paese che<br />
amo più di ogni altro; fra le sue<br />
braccia io vivo e gioco. Un piccolo<br />
paese con le strade lastricate a ciottoli,<br />
con le crepe sui muri e con una<br />
chiesa, a cui tutti, appena sentiamo<br />
il lieto suono della campana,<br />
accorriamo, perché lì tutti ci sentiamo<br />
più vicini a Dio.<br />
Anche se è piccolo, il nostro paese<br />
di posti che attirano come una<br />
grandissima calamita la nostra attenzione,<br />
la nostra grandissima curiosità<br />
ne ha tanti.<br />
C’è la Rocca, il Castello dove si<br />
possono ben vedere due figure scolpite<br />
nel granito che sembrano<br />
guardare mute ed eloquenti e sotto<br />
il cui sguardo nessuno passa inos-<br />
servato; poi c’è la piazza, dove io<br />
trascorro molto tempo a giocare tra<br />
le sue braccia amiche.<br />
Altri luoghi belli sono i giardini<br />
pubblici, dove ci si può divertire.<br />
Ma tutti i luoghi sono di un incantevole<br />
quasi incredibile fascino.<br />
Io non so quale scegliere, perché<br />
sono tutti luoghi del mio paese in<br />
cui vivo e, quando sarò grande e<br />
non starò più qui, mi ricorderò di<br />
questi suoi angoli, dove ho trascorso<br />
le ore più belle della mia infanzia.