SUONO n° 484

TEST STREAMING PLAYER YAMAHA CD-N500
MULTI PURPOSE
L’apparecchio è sviluppato su due
PCB principali: una dedicata prevalentemente
alla sezione di comunicazione
di rete; l’altra in cui
sono presenti i circuiti di controllo
e di gestione di tutto l’apparecchio,
nonché la sezione di uscita.
L’alimentazione è realizzata in più
stadi distinti per le varie sezioni del
circuito, con filtrature e reti di stabilizzazione
molto efficaci. La scheda
di comunicazione si basa su una logica
di controllo della Lattice e un
ADSP Analog Devices. Sulla scheda
principale sono implementati anche
tutti i circuiti necessari alla gestione
della meccanica di lettura e i circuiti
di potenza per il controllo dei motori.
La meccanica di lettura, tradizionale,
utilizza una doppia guida di scorrimento
per l’unità ottica. La ricezione
dei segnali digitali è affidata ad un
Burr Brown PCM9211 che accetta
fino a 12 ingressi e segnali fino a
216 kHz. Il chip è un Burr Brown
PCM5101A che racchiude al suo
interno il DAC, i filtri e lo stadio di
uscita stereofonico, e accetta segnali
fino a 384 kHz. Di solito è utilizzato
soprattutto in condizioni “difficili”, in
cui si ha poco spazio a disposizione e
una bassa tensione di alimentazione
(entrambe condizioni che qui non si
verificano): con soli 3,3 V di alimentazione
comunque è in grado di fornire
2.1 Vrms! A ridosso dei connettori
RCA di uscita, infatti, troviamo solo
il PCM5101A che assolve a tutte le
funzioni.
complessiva la macchina appare
molto amichevole, con una facile
navigazione dei contenuti
in rete. Dal punto di vista della
qualità sonora occorre fare
un distinguo. Nella modalità
CD la macchina si allinea alla
classe di appartenenza, quella
di prima fascia, offrendo una
rappresentazione sonora priva
di pecche, equilibrata ma senza
particolari di spicco che, pure, si
manifestano a volte (in qualche
misura) anche in questa fascia
di prezzo, seppur con una entità
sempre correlata alla classe
di appartenenza. Tutta l’infra-
musicali e la conversione di questi
e dei segnali dal CD è quella
comune a molti apparecchi
del settore, inclusi alcuni DAC
stand alone. Utilizzando alcuni
le perfomance, seppur di poco,
appaiono di minor qualità e ten-
qualità tra il CD e la riproduzione
in rete. D’altronde, va anche
sottolineato che non è questo il
punto nodale nella valutazione
dell’apparecchio. L’utente
esperto o pseudo esperto ha
sicuramente altro pane per i
suoi denti con cui confrontarsi:
potrà anche farlo piegando ai
suoi interessi funzioni e qualità
sonora ma certamente non con
lo stesso budget e con complicazioni
di gestione certamente
superiori. Dove lo trovate, tra
mer
a questo prezzo, per dipiù
gapless e con un’infrastruttura
di gestione solida come questa
apparecchi sono in grado di
esaudire tutte le domande, cosa
che accade puntualmente con
l’N500. È nata l’era della fonte
polifunzionale senza computer:
elemento che se pur comunque
non può che fare capolino
“minimizzato” in omaggio alle
idiosincrasie del tradizionale
utente hifi che voglia comun-
In fondo all’N-500 manca
solo il wireless (Airplay) per
“parlare”!
SUONO febbraio 2014 83