18.01.2015 Views

Quaresima, la possibilità di un tempo “di ... - Diocesi di Nola

Quaresima, la possibilità di un tempo “di ... - Diocesi di Nola

Quaresima, la possibilità di un tempo “di ... - Diocesi di Nola

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Mons. Beniamino Depalma Arcivescovo<br />

Vescovo <strong>di</strong> No<strong>la</strong><br />

<strong>Quaresima</strong>, <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>tempo</strong> “<strong>di</strong> abbondanza”<br />

«Perché».<br />

I bimbi ci interrogano in continuazione, non si accontentano mai delle nostre spiegazioni,<br />

vogliono saperne <strong>di</strong> più. Dopo <strong>un</strong>a nostra risposta parziale, fanno <strong>un</strong> attimo <strong>di</strong> silenzio,<br />

rimuginano le nostre parole e tornano al<strong>la</strong> carica, ancora più incisivi: «Perché».<br />

Il “perché”, <strong>la</strong> domanda, è costitutiva <strong>di</strong> ciasc<strong>un</strong>o <strong>di</strong> noi. Proprio l’esempio del bimbo è<br />

illuminante: il desiderio <strong>di</strong> sapere, <strong>di</strong> capire, <strong>di</strong> andare a fondo, <strong>di</strong> riflettere è <strong>un</strong> dono<br />

innestato nel<strong>la</strong> nostra natura. Eppure, per <strong>un</strong> silenzioso e penetrante moto culturale, accade<br />

che il “<strong>di</strong>ventare gran<strong>di</strong>”, il “crescere”, anziché accompagnarsi ad <strong>un</strong>a maggiore capacità <strong>di</strong><br />

analisi e <strong>di</strong>scernimento, finisca con lo spegnere i nostri “perché”.<br />

In effetti, siamo in <strong>un</strong> momento in cui «non conviene farsi troppe domande», in cui le leggi del<br />

consumo, <strong>un</strong>ite a quelle dell’omertà civile, ci impongono dolcemente <strong>di</strong> «vivacchiare, e non<br />

vivere», come <strong>di</strong>ceva il beato Pier Giorgio Frassati. Certo, siamo ben capaci <strong>di</strong> motivare i nostri<br />

comportamenti economici («compro questo prodotto anziché quello…»), <strong>di</strong> stabilire a<br />

tavolino, passo dopo passo, come crescere nel<strong>la</strong> carriere, ma abbiamo enorme <strong>di</strong>fficoltà anche<br />

solo a immaginare <strong>di</strong> incastonare nelle pieghe del quoti<strong>di</strong>ano le cosiddette “domande<br />

esistenziali”: «Perché sono qui Per chi e cosa vivo Sto agendo secondo <strong>un</strong>’etica del bene Ho<br />

ancoraggi morali».<br />

Allo stesso <strong>tempo</strong>, il velo che copre <strong>la</strong> nostra voglia <strong>di</strong> interrogarci in profon<strong>di</strong>tà, copre anche<br />

<strong>la</strong> domanda delle domande, quel<strong>la</strong> che riguarda Dio. Esiste davvero <strong>un</strong> Padre che segue con<br />

amore, passione e sofferenza i suoi figli E se credo che esista, cosa ci sta <strong>di</strong>cendo ora, in<br />

questo momento, in questa terra Se par<strong>la</strong> all’umanità intera, cosa chiede in partico<strong>la</strong>re a me<br />

madre, padre, figlio, uomo o donna, adulto o giovane<br />

La <strong>Quaresima</strong> <strong>di</strong> quest’anno, carissimi amici, anziché essere <strong>tempo</strong> del <strong>di</strong>gi<strong>un</strong>o, sia <strong>tempo</strong> <strong>di</strong><br />

abbondanza. Abbondanza <strong>di</strong> domande. Non occorre chiudersi in <strong>un</strong> eremo. È sufficiente<br />

ritagliarsi spazi <strong>di</strong> silenzio, paradossalmente anche in treno, in macchina, mentre si raggi<strong>un</strong>ge<br />

il luogo <strong>di</strong> <strong>la</strong>voro o <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, magari <strong>di</strong> sera, prima <strong>di</strong> cena, o pochi attimi prima <strong>di</strong> mettersi a<br />

letto. Pensare, pensare a sé stessi, al<strong>la</strong> propria vita, ai propri comportamenti, alle persone che<br />

ci sono a fianco, al<strong>la</strong> propria città, al<strong>la</strong> propria terra. E chiederci se Dio sia così lontano da<br />

tutto questo.<br />

Ma oltre ad <strong>un</strong> breve <strong>tempo</strong> <strong>di</strong> silenzio, amici, vi suggerisco anche <strong>di</strong> de<strong>di</strong>care <strong>un</strong> <strong>tempo</strong><br />

all’ascolto. La Paro<strong>la</strong> <strong>di</strong> Dio è <strong>un</strong>a miniera inesauribile <strong>di</strong> vita concreta e umanità. Non abbiate<br />

pregiu<strong>di</strong>zi, quel Libro non è <strong>un</strong>a favo<strong>la</strong>! Ci sono persone in carne ed ossa: giovani pieni <strong>di</strong>


ideali e giovani <strong>di</strong>ssoluti, adulti tristi e adulti superbi, bambini lieti e bambini sfruttati,<br />

stranieri, credenti, non credenti, <strong>la</strong>voratori e potenti. In quel Libro, poi, c’è <strong>un</strong> Uomo, Gesù, che<br />

si è fermato a par<strong>la</strong>re con ciasc<strong>un</strong>o, ad ascoltare, a sanare, ad abbracciare. E che ha par<strong>la</strong>to ad<br />

ogn<strong>un</strong>o <strong>di</strong> noi con <strong>un</strong> Verbo potente, incre<strong>di</strong>bilmente razionale, incre<strong>di</strong>bilmente umano e<br />

<strong>la</strong>ico. Credetemi se vi <strong>di</strong>co che in quel<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> c’è l’arte del dubbio, ma anche il principio,<br />

l’incipit per <strong>un</strong>a risposta profonda e seria a ciò che ci tormenta. Del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> possiamo godere<br />

nel<strong>la</strong> mensa eucaristica del<strong>la</strong> domenica, ma anche giorno per giorno, seguendo <strong>la</strong> liturgia che<br />

<strong>la</strong> Chiesa propone al<strong>la</strong> famiglia umana. Allo stesso <strong>tempo</strong>, però, per non chiudervi in <strong>un</strong>a<br />

<strong>di</strong>mensione intimistica, ascoltate chi vi sta accanto: ascoltate chi soffre e chi è felice, gli amici<br />

<strong>di</strong> sempre e quelli con i quali avete meno assiduità, ascoltate chi a ma<strong>la</strong>pena conoscete,<br />

ascoltate i poveri, in partico<strong>la</strong>re i nuovi poveri, le vittime del<strong>la</strong> recente e perdurante crisi<br />

economica. Non serve a niente, a vostro avviso, questo ascolto Non vi rispondo ora, ma<br />

quando l’avrete fatto…<br />

Silenzio e ascolto. E <strong>di</strong>alogo. Non basta riflettere da soli. Non è sufficiente ascoltare nel<strong>la</strong><br />

privatezza. Tutto ciò che me<strong>di</strong>tiamo ha bisogno <strong>di</strong> confronto. Nel <strong>tempo</strong> <strong>di</strong> <strong>Quaresima</strong>, amici,<br />

rivolgetevi al vostro sacerdote, o ad <strong>un</strong>a persona del<strong>la</strong> quale avete stima, e che già ha<br />

intrapreso <strong>un</strong> cammino <strong>di</strong> fede. Non preoccupate <strong>di</strong> prendere il loro <strong>tempo</strong>, ne saranno lieti.<br />

Chiedete, chiedete, chiedete. Non per avere risposte infiocchettate, ma per il semplice valore<br />

che ha il con<strong>di</strong>videre <strong>un</strong>a domanda, <strong>un</strong> dubbio, <strong>un</strong> tormento.<br />

Usciamo dal<strong>la</strong> solitu<strong>di</strong>ne! Usciamo dal<strong>la</strong> cultura del bastare a sé stessi! È questo il primo passo<br />

verso gli altri e, d<strong>un</strong>que, verso Dio! Lasciamoci toccare dalle gran<strong>di</strong> domande e dal<strong>la</strong> vita<br />

concreta che ci avvolge. La Chiesa, carissimi amici, ha ass<strong>un</strong>to <strong>un</strong> impegno con <strong>la</strong> società<br />

italiana ben preciso: aiutare ogni uomo a leggersi dentro, passo dopo passo, con dolcezza,<br />

maternità e fraternità, per riscoprire il senso pieno del<strong>la</strong> propria umanità. Per iniziare questo<br />

percorso insieme basta poco, basta avere <strong>un</strong> bimbo nel cuore che abbia ancora <strong>la</strong> voglia, <strong>la</strong><br />

forza e il coraggio <strong>di</strong> chiedere: «Perché».

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!