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degne di fede nel modo più assoluto”.<br />
Penso che gli storici oggi<br />
avrebbero qualcosa da ridire<br />
in proposito.<br />
In queste fonti si afferma che<br />
questa famiglia era cristiana, di<br />
origine persiana e che era nobile:<br />
potevano quindi permettersi<br />
questo pellegrinaggio a Roma,<br />
lungo, quanto costoso e rischioso.<br />
La loro intenzione era di venerare<br />
le reliquie dei Martiri di<br />
Roma, in primis naturalmente<br />
quelle di San Pietro e di San Paolo,<br />
i grandi apostoli, che avevano<br />
subìto il martirio proprio nella<br />
capitale dell’Impero. Il loro<br />
pellegrinaggio non voleva essere<br />
come quelli moderni “mordi e<br />
fuggi”, (o meglio vedi molto, prega<br />
proco e fuggi veloce), ma più<br />
serio, più impegnato, più sostanzioso,<br />
più spirituale. Quasi<br />
una approfondita esperienza di<br />
vita cristiana nei luoghi che avevano<br />
visto questi grandi testimoni<br />
(martiri appunto) dare la<br />
loro vita per testimoniare la fede<br />
in Cristo Gesù. Dopo aver distribuito<br />
parte dei loro beni in<br />
patria ed essere giunti a Roma<br />
(il loro arrivo si colloca verso il<br />
275) si stabilizzarono nella Città<br />
Eterna. Quivi si adoperarono<br />
naturalmente a visitare i luoghi<br />
che videro il martirio di tanti cristiani,<br />
andarono anche nelle carceri<br />
a vedere e parlare con alcuni<br />
di questi testimoni in catene.<br />
Esercitarono per quanto potevano<br />
anche una carità operosa verso<br />
i bisognosi. Soprattutto si erano<br />
associati ad altri cristiani nel<br />
dare sepoltura a dei loro fratelli<br />
martiri, decapitati e abbandonati.<br />
Era un’opera di misericordia<br />
scoraggiata e spesso osteggiata<br />
dalle autorità pagane. Il loro impegno<br />
caritatevole non poteva<br />
passare inosservato. E fu così.<br />
I martiri<br />
ci commuovono<br />
“L’esempio della morte dei martiri<br />
ci commuove (nous touche),<br />
perché essi sono «nostre membra»<br />
(Rm 12,5). Noi abbiamo un<br />
legame comune con loro; la loro<br />
risolutezza può formare la<br />
nostra, non già soltanto con<br />
l’esempio, ma perché forse essa<br />
ha meritato la nostra. Non<br />
c’è niente di simile negli esempi<br />
dei pagani: non abbiamo legami<br />
con loro”.<br />
Blaise Pascal, Pensieri, n. 481<br />
“Volentieri vivo, ma l’amore della<br />
vita non mi induce ad avere<br />
paura della morte. Perché niente<br />
è più prezioso della vita eterna,<br />
che è l’immortalità dell’anima<br />
che in questa vita ha vissuto<br />
bene”.<br />
Dagli Atti del Martirio di Sant’Apollonio<br />
Pianta di Roma con evidenziate le catacombe, testimonianza di passate persecuzioni<br />
di cristiani e il rione Boccea.<br />
Furono arrestati e processati. Nel<br />
processo, davanti al prefetto Flaviano<br />
e al governatore Marciano,<br />
tutti, cominciando dai figli, rifiutarono<br />
di sacrificare agli dèi e<br />
coraggiosamente difesero la propria<br />
fede ed il loro operato a beneficio<br />
di tanti loro fratelli e sorelle.<br />
Il loro martirio si pone verso<br />
la fine del secolo III, sotto<br />
l’imperatore Diocleziano (imperatore<br />
dal 284 al 305), che voleva<br />
ristabilire la religione pagana<br />
con il culto a Giove, intelligenza<br />
e volontà divina, e ad Ercole,<br />
esecutore di tale volontà. Quindi<br />
non c’era posto per Gesù Cristo<br />
e per i suoi seguaci.<br />
I loro corpi, raccolti dalla pia<br />
matrona romana Felìcita, furono<br />
sepolti in un suo podere agricolo<br />
chiamato Buxus (oggi Boccea).<br />
E proprio in questa località<br />
fu costruita una chiesa, dedicata<br />
a questi martiri, che, sembra,<br />
per tutto il Medio Evo fu meta di<br />
pii pellegrinaggi, tanto il loro ricordo<br />
era rimasto vivo.<br />
Mario Scudu<br />
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