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QUIRINALE - Rotary Club Cagliari Nord

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PERIODICO DEL<br />

DISTRETTO 2080 R.I.<br />

vocedelrotary@rotary2080.org<br />

N. 33<br />

NOVEMBRE 2005<br />

<strong>QUIRINALE</strong><br />

LA CASA DEGLI ITALIANI<br />

SEMINARIO IDIR<br />

5 NOVEMBRE 2005<br />

453 MILA DOLLARI<br />

PER LA<br />

ROTARY FOUNDATION<br />

L’ AMICIZIA<br />

CONTRO OGNI BARRIERA<br />

LINGUA E DIALETTO<br />

IL SI DIVENTA OK<br />

FORO ROMANO<br />

TESORO DI VALORI


la mappa di lettura<br />

La lettera del Governatore di novembre . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2<br />

– Aiutiamo chi ha bisogno di Giorgio Di Raimondo<br />

Seminario IDR, Roma 5 novembre 2005 . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4<br />

La meglio gioventù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5<br />

– Giovani radici per un albero centenario di Mario Virdis<br />

– Anchise porta sulle spalle Enea di Corso Donati<br />

– Giovani pieni di progetti di Nicola Fidanzia<br />

– Perché un giovane dovrebbe essere rotaractiano di Carlo Noto La Diega<br />

In copertina:<br />

Giovan Battista Piranesi (1720-1778)<br />

Palazzo del Quirinale<br />

1773 - incisione<br />

Quirinale, la casa degli italiani di Sergio Piscitello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14<br />

<strong>Rotary</strong> Foundation . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16<br />

– Raccolti 453 mila dollari di Antonio Lico<br />

Il <strong>Rotary</strong> sul sentiero della felicità di Nunzio Primavera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18<br />

Riunioni rotariane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20<br />

– Mai il gilet alla cacciatora di Sergio Piscitello<br />

Progetto Ryla, <strong>Rotary</strong> club <strong>Cagliari</strong> Est . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22<br />

– La sanità cerca manager di Pia Angius<br />

Triangolo rotariano Italia-Austria-Francia di Domenico Apolloni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24<br />

Euromeeting a Iglesias . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25<br />

– A quanto è quotata l’amicizia di Mario Virdis<br />

Italia/Brasile in alta quota di Antonio Daniele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27<br />

Parliamone. Meno siamo, meglio stiamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29<br />

Lingua e dialetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31<br />

– Il bel paese dove l’ok suona di Aldo Onorati<br />

Via francigena, una “mille miglia” a piedi di Adelaide Trezzini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33<br />

Una passeggiata lungo il foro romano di Livio Manzoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35<br />

Giuseppe Tiburzio Vergelli (XVII sec.) – Panoramica sulla piazza di Montecavallo (Disegno - 1693)<br />

Pianura pontina, tra qualche anno la percorreremo in barca di Lapo Hercolani . . . . . . . 37<br />

Insieme. Il calendario dei programmi dei club . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38<br />

Voce del <strong>Rotary</strong><br />

Periodico del Distretto 2080 R.I.<br />

Anno XXIV n. 33<br />

Novembre 2005<br />

Poste Italiane S.p.A.<br />

Spedizione in abbonamento postale D.L.<br />

353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1<br />

comma 1 - DCB - Roma<br />

Direttore Responsabile<br />

Bruno Benelli<br />

Proprietà<br />

Società Cooperativa Edizioni Rotariane del<br />

Distretto 2080 R.I. - Via Salaria, 332 - 00199 Roma<br />

Comitato di Redazione<br />

Alberto Aime - Domenico Apolloni - Antonio<br />

Arcese - Antonio Cogliandro - Claudio Marcello<br />

Rossi - Pier Luigi Zanata<br />

Art Director<br />

Gaspare De Fiore - Claudio Marcello Rossi<br />

Le firme<br />

Pia Angius - Domenico Apolloni - Bruno Benelli<br />

- Antonio Daniele - Giorgio Di Raimondo -<br />

Corso Donati - Nicola Fidanzia - Lapo Hercolani<br />

- Antonio Lico - Livio Manzoni - Carlo Noto La<br />

Diega - Aldo Onorati - Peppino Pintore - Sergio<br />

Piscitello - Nunzio Primavera - Enrico Scala -<br />

Adelaide Trezzini - Mario Virdis<br />

Direzione e Redazione<br />

Piazza Cola di Rienzo, 69 - 00192 Roma<br />

Tel. 063242271 - Fax 0645437281<br />

e-mail: vocedelrotary@rotary2080.org<br />

Stampa<br />

Borgia srl<br />

Industrie Grafiche Editoriali Associate<br />

Roma 00152 - Via di Monteverde n. 28-38<br />

Tel 06536557 - Fax 0658200728<br />

Questo numero di “Voce del <strong>Rotary</strong>” è stato chiuso in<br />

tipografia Lunedì 17 ottobre 2005<br />

Registrata al Tribunale di Roma n. 191/82<br />

Registro Nazionale della stampa n. 619 del 12/12/82<br />

La proprietà e l’editore declinano ogni responsabilità<br />

per le opinioni espresse dagli autori.<br />

Associato all’USPI


2 Novembre 2005<br />

GIORGIO DI RAIMONDO<br />

Amici carissimi,<br />

Lettera di NOVEMBRE del Governatore<br />

Mese della <strong>Rotary</strong> Foundation<br />

Aiutiamo chi ha bisogno<br />

Con il programma<br />

“ogni rotariano ogni anno”<br />

bastano 100 dollari<br />

il primo quadrimestre è terminato ed è ora di fare<br />

una prima verifica di quanto in questi mesi è stato<br />

fatto, pur tenendo presente la pausa estiva.<br />

Da parte mia ritengo doveroso relazionarvi sulle<br />

attività svolte da me e dalle commissioni distrettuali.<br />

Dopo aver concluso un primo ciclo di visite ai club,<br />

con un calendario molto fitto, mi sono incontrato con<br />

34 club di Roma, Lazio e Sardegna, uno in meno di<br />

quelli programmati, la cui visita ho ritenuto di sospendere,<br />

rinviandola a data da destinarsi, in attesa che,<br />

come mi auguro, vengano risolte le annose questioni<br />

che periodicamente affliggono quel club, tali da pregiudicare<br />

la sua efficienza e forse anche la sua sopravvivenza.<br />

A questo proposito devo purtroppo constatare, con<br />

grande mia amarezza, che nel caso specifico i miei<br />

numerosi ed accorati appelli in materia di affiatamento<br />

e di rapporti tra soci sono rimasti inascoltati.<br />

Mi impegnerò con tutte le mie forze e, se necessario,<br />

con la dovuta fermezza, per risolvere al meglio<br />

ogni problema presente, e creare i presupposti per un<br />

futuro più aderente alla realtà del <strong>Rotary</strong>, invitando<br />

tutti ad abbandonare posizioni personali di incomprensione<br />

e intolleranza che nulla hanno a che vedere con<br />

la natura e gli scopi del <strong>Rotary</strong>.<br />

Chi non intendesse adeguarsi condividendoli, ricordi<br />

che la presenza nel <strong>Rotary</strong> è assolutamente volontaria<br />

e ne tragga le dovute conclusioni.<br />

Tralasciando questo ”incidente di percorso”, che<br />

voglio sperare non si verifichi in altri casi, sento l’obbligo<br />

di ringraziare tutti per l’affettuosa accoglienza che mi<br />

è stata concessa con tanta spontaneità e disponibilità.<br />

A tutti sono grato per aver contribuito a rafforzare<br />

in me quell’entusiasmo e quella carica indispensabili<br />

per rendere ogni nostra attività di servizio, non<br />

solo dovuta, ma gratificante e convincendomi sempre<br />

di più che, lavorando tutti insieme senza personalismi,<br />

potremo essere utili al nostro prossimo e a noi<br />

stessi, ottenendo i risultati che ci ripagheranno delle<br />

nostre fatiche.<br />

Ho rilevato un grande fervore di idee e di iniziative,<br />

per lo più ancora in fase di elaborazione, destinate alle<br />

due principali priorità, alfabetizzazione e risorse idriche,<br />

senza che siano stati trascurati i rapporti con la<br />

comunità e il territorio.<br />

Non ho mancato di richiamare l’attenzione sulla<br />

opportunità di rinnovare i nostri club con l’ammissione<br />

di giovani e donne e sulla opportunità di operare insieme<br />

con altri club ed eventualmente cooperare con altre<br />

istituzioni che condividano i nostri ideali e i nostri scopi.<br />

Approfittando della mia presenza in Sardegna, ho<br />

dedicato una giornata all’euromeeting, splendida manifestazione,<br />

mirabilmente organizzata quest’anno dal<br />

club di Iglesias, cui hanno partecipato, in una sentita<br />

atmosfera rotariana, club di sette Paesi europei, quali<br />

Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda,<br />

Lettonia e Svezia.<br />

È stata, ancora una volta, la dimostrazione della<br />

internazionalità del <strong>Rotary</strong> e del comune denominatore<br />

che unisce tra loro popoli diversi.<br />

Ho partecipato, per quanto mi è stato possibile, ad<br />

alcune riunioni del Rotaract ed ho avuto modo in occasione<br />

delle visite ai club di incontrarmi con i presidenti<br />

di club Rotaract.<br />

Ne ho tratto la convinzione, anzi la conferma, che i<br />

giovani meritano tutte le nostre attenzioni e le nostre<br />

cure, a cominciare dall’Interact che il 5 novembre celebra<br />

la sua settimana mondiale.<br />

Le commissioni distrettuali hanno iniziato a riunirsi<br />

per studiare i progetti più idonei da proporre ai club e<br />

Novembre 2005 3<br />

sono a disposizione per rendersi utili a chi avesse<br />

necessità di assistenza.<br />

Ora però, poiché il tempo incalza, dobbiamo passare<br />

dalle parole ai fatti e dare concretezza alle nostre<br />

intenzioni.<br />

Mi riferisco, fra l’altro, al Protocollo d’intesa sottoscritto<br />

con la Protezione civile, che ritengo opportuno<br />

venga sollecitamente esteso a tutti i club del distretto.<br />

Attendo adesioni.<br />

Per lo stesso motivo vorrei che venissero rivitalizzati<br />

gli accordi firmati a suo tempo dai club romani con<br />

varie municipalità della capitale, perché ritengo che<br />

costituiscano una importante opportunità di visibilità e<br />

presenza sul territorio da non perdere.<br />

Novembre è il mese della <strong>Rotary</strong> Foundation, la cui<br />

missione è quella di diffondere lo spirito di pace e comprensione<br />

internazionale attraverso programmi di<br />

carattere umanitario e scambi di natura educativa e<br />

culturale.<br />

La Fondazione è lo strumento più efficace per aiutare<br />

i meno fortunati, combattendo la povertà, la fame,<br />

le malattie e l’analfabetismo.<br />

Il sostegno alla Fondazione, che può essere offerto<br />

non solo con contributi finanziari, ma anche mediante<br />

la partecipazione ai diversi programmi, è uno degli elementi<br />

che definiscono l’efficienza di un club.<br />

Sono certo che la vostra consueta generosità ci<br />

consentirà di rispondere all’appello che anche quest’anno<br />

ci rivolge il <strong>Rotary</strong> Internazionale con l’iniziativa<br />

“Ogni Rotariano Ogni Anno”, chiedendo un contributo<br />

di almeno 100 dollari all’anno pro-capite a favore del<br />

Fondo programmi.<br />

Noto purtroppo, da parte di alcuni, una certa diffidenza<br />

e prevenzione sul modo con cui vengono utilizzati<br />

e investiti i nostri contributi e attribuisco questo<br />

ingiustificato fenomeno ad una insufficiente informazione<br />

e ad una scarsa conoscenza della Fondazione.<br />

Per questo motivo, nei giorni 12 e 26 novembre,<br />

si terranno due seminari sulla <strong>Rotary</strong> Foundation, il<br />

primo dei quali a Sassari e il secondo a Roma, ai quali<br />

sono invitati tutti i soci, specie quelli di più recente<br />

ammissione, i presidenti di club, i presidenti della<br />

relativa commissione R.F. con i suoi componenti, gli<br />

altri dirigenti in carica ed eletti e gli assistenti del<br />

Governatore.<br />

Confido nella massima partecipazione.<br />

Ricordo altresì che, dopo quello svoltosi il 29 ottobre<br />

a Macomer, il 5 novembre a Roma ha luogo l’Idir,<br />

secondo il programma già inviato ai club.<br />

È un’ulteriore occasione di approfondimento ed<br />

istruzione, cui non vorrete mancare.<br />

In attesa di questi prossimi incontri, che ci consentiranno<br />

fra l’altro di fraternizzare e perfezionare i nostri<br />

rapporti, vi abbraccio con sincera amicizia.<br />

Note di redazione<br />

– Il richiamo ai problemi dei giovani trova spazio nello speciale “La meglio gioventù” scritto in prima persona, tra gli altri, da rappresentanti<br />

distrettuali del Rotaract (pagine 5-13).<br />

– Il programma dell’Idir di Roma è pubblicato a pagina 4.<br />

– I brillanti risultati della raccolta di fondi da parte della RF sono elencati nelle pagine 16-17.<br />

– Un ampio resoconto dell’euromeeting svoltosi a Iglesias si trova alle pagine 25-26.<br />

NOVEMBRE 2005, IL TOUR DEL GOVERNATORE<br />

(con appendice al 1° Dicembre)<br />

Ecco l’elenco dei club visitati dal governatore nel periodo dal 4 novembre al 1° dicembre 2005.<br />

NOVEMBRE<br />

Giorno 4 = RC Roma Castelli Romani<br />

Giorno 8 = RC Sassari <strong>Nord</strong><br />

Giorno 9 = RC Sassari Silki<br />

Giorno 10 = RC Sassari<br />

Giorno 11 = RC Porto Torres<br />

Giorno 12 = Seminario R.F. Sardegna<br />

Giorno 14 = RC Roma Palatino<br />

Giorno 15 = RC Aprilia Cisterna<br />

Giorno 16 = RC Colleferro<br />

Giorno 17 = RC Guidonia<br />

Giorno 18 = RC Flaminia Romana<br />

Giorno 21 = RC Roma Tirreno<br />

Giorno 22 = RC Frosinone<br />

Giorno 23 = RC Roma Mediterraneo<br />

Giorno 24 = RC Civitavecchia<br />

Giorno 26 = Seminario R.F. Roma<br />

Giorno 29 = RC Roma Monte Mario<br />

Giorno 30 = RC Latina Monti Lepini<br />

DICEMBRE<br />

Giorno 1 = RC Tivoli


4 VITA DEL DISTRETTO<br />

Novembre 2005<br />

Informazione<br />

rotariana:<br />

dopo Macomer<br />

è la volta della<br />

capitale<br />

SEMI<br />

NARIO<br />

IDIR<br />

Roma,<br />

sabato 5<br />

novembre<br />

2005<br />

È ormai una tradizione del distretto 2080 quella di tenere in autunno<br />

l’Idir – acronimo di “Istituto di informazione rotariana” – chiamando<br />

a raccolta i propri soci per aggiornarli sulla ultime novità provenienti<br />

dal consiglio centrale del <strong>Rotary</strong> International. L’Idir, però, è anche<br />

formazione di futuri dirigenti e di nuovi soci, per cui la partecipazione<br />

al seminario viene particolarmente raccomandata ai nuovi presidenti,<br />

ai componenti dei consigli direttivi e delle commissioni nonché<br />

ai membri di recente affiliazione.<br />

Quest’anno, per motivi esclusivamente geografici, I’Idir è tornato a<br />

svolgersi in due sessioni: una a Macomer per i club della Sardegna e<br />

l’altra a Roma per i club di Roma e del Lazio. A Macomer il seminario<br />

si è tenuto sabato 29 ottobre scorso, a Roma si svolgerà, invece,<br />

sabato 5 novembre, dalle ore 9 alle 13, nella sala convegni dell’hotel<br />

Crowne Plaza, sulla via Aurelia Antica.<br />

Per i rotariani queste sono occasioni importanti non soltanto per<br />

apprendere le novità ed i cambiamenti in atto nel <strong>Rotary</strong>, ma anche<br />

per conoscere altri affiliati al sodalizio con i quali stringere solidi rapporti<br />

di amicizia.<br />

IDIR PER I CLUB DI ROMA E LAZIO<br />

Roma, Hotel Crowne Plaza, Via Aurelia Antica 415<br />

5 novembre 2005<br />

PROGRAMMA<br />

9,00 Registrazione dei partecipanti<br />

9,30 Saluto del DG Giorgio Di Raimondo<br />

Saluto del DG 2006-2007 Roberto Ivaldi<br />

Saluto del DG 2007-2008 Franco Arzano<br />

9,45 Introduzione dell’istruttore distrettuale PDG Antonio Arcese<br />

10,00 La formazione dei futuri dirigenti di club (PP Maurizio Pozzi)<br />

10,15 Rapporti con le istituzioni locali (PP Francesco Chiappetta)<br />

10,30 Dibattito<br />

11,00 Pausa caffè<br />

11,15 La compagine dei soci (PDG Marco Randone)<br />

11,30 Interventi e discussione anche su eventuali altri argomenti di attualità<br />

rotariana.<br />

Moderatore: DG Giorgio di Raimondo<br />

13,00 Conclusioni del Governatore e termine dei lavori<br />

CHI HA PAURA DEL ROTARY<br />

Precisazioni del Governatore Di Raimondo al “Corriere della Sera”<br />

Questa è bella. Il segretario dei comunisti italiani (Pdci) Oliviero Diliberto ha rivolto un’interrogazione<br />

al ministro della giustizia Castelli per chiedere la rimozione di un procuratore della Repubblica<br />

perché, tra l’altro, “legato a circoli esclusivi come il Lions club”. Ovviamente l’accusa è rivolta a tutte<br />

le associazioni che svolgono la loro attività, giustamente selezionando, come avviene nel <strong>Rotary</strong>, gli<br />

iscritti per avere un sodalizio composto da persone professionalmente valide, senza indagini sulle<br />

personali vedute religiose e politiche.<br />

Una interrogazione offensiva e insinuante, perché fa intendere che queste associazioni perseguono<br />

scopi inconfessabili, al di là dei principi di facciata. Circa, poi, la posizione politica del <strong>Rotary</strong> il nostro<br />

governatore ha spiegato al Corriere della Sera qual è la situazione esatta e corretta.<br />

Nell’edizione del giornale dell’11 ottobre u.s. Giorgio Di Raimondo ha detto: «Noi non facciamo politica,<br />

non capisco perché mettere la croce addosso a circoli come il nostro o come i Lions. Le nostre<br />

porte sono aperte a tutti e noi spesso invitiamo politici e cariche istituzionali alle nostre conferenze<br />

ma non c’è da fare alcuna insinuazione, alcun velato riferimento. La politica in senso stretto non ci<br />

interessa ma abbiamo rapporti cordiali con esponenti sia della destra sia della sinistra, come quando<br />

siamo stati ricevuti dal sindaco Veltroni per il centenario del <strong>Rotary</strong>».<br />

Novembre 2005 PERISCOPIO<br />

5<br />

Riflessioni sul Rotaract, sulle sue finalità, sui rapporti con il <strong>Rotary</strong>, sui disagi morali e<br />

lavorativi dei giovani del XXI° secolo<br />

Questo mese affrontiamo il tema dei giovani e lo facciamo molto volentieri perché, nonostante<br />

l’elevata età media, il rotariano è una persona che deve essere volta al futuro, che deve capire senza<br />

fastidi come va il mondo per indirizzarlo e, se possibile, migliorarlo.<br />

I giovani che vogliono C’è differenza tra un ragazzo che non sa neanche che esiste il <strong>Rotary</strong> e il<br />

coetaneo che si iscrive al Rotaract e che, caso mai, è già passato per l’esperienza dell’Interact Quali<br />

sono i problemi, anche esistenziali, di chi non trova lavoro ed è costretto a stare a casa con i<br />

genitori Quali sono in particolare le aspirazioni del rotaractiano che vuole affermare i valori dello<br />

spirito e nello stesso quelli professionali propri<br />

Di seguito sono pubblicati quattro articoli equamente suddivisi per classi di età: i primi due sono<br />

scritti da persone che sono entrati nella fascia anagrafica degli …anta, gli altri due da giovani che<br />

hanno posti di responsabilità nel Rotaract. Gli articoli possono essere suddivisi anche in base alla<br />

posizione degli autori: tre sono persone inserite nel sistema-rotary, la quarta è un esterno che,con<br />

occhio statistico e sociologico, tratteggia la deludente situazione lavorativa dei giovani italiani.<br />

Il discorso è complesso e non si esaurisce in quattro articoli. Perciò questo contributo della rivista è<br />

solo un modesto “lancio” mediatico del problema, sperando che altre persone raccolgano l’invito ad<br />

approfondire i temi e a proporre indicazioni, magari soluzioni, gettando ponti tra chi ha vissuto e chi<br />

vive la gioventù. Nel rispetto delle regole di civile convivenza, di amicizia, di spirito di servizio, qualità<br />

proprie del <strong>Rotary</strong>. In questo senso alla “meglio gioventù” deve corrispondere la “meglio anzianità”.<br />

(bruno benelli)


PERISCOPIO<br />

6 Novembre 2005<br />

PERISCOPIO<br />

Novembre 2005 7<br />

Il futuro è legato alla<br />

capacità di rinnovarsi<br />

Giovani<br />

per un<br />

albero<br />

MARIO VIRDIS<br />

Assistente Governatore area Sardegna ovest<br />

<strong>Rotary</strong> club Oristano<br />

L’età media dei rotariani è elevata: svecchiamoci! Stanno<br />

bene le capacità professionali ma occorrono anche le forze<br />

fresche. Aprire le porte dei club ai giovani - di cui il rotaract<br />

è ottimo serbatoio – è l’investimento migliore e più<br />

sicuro per il domani<br />

Il futuro del <strong>Rotary</strong>, il nostro futuro di<br />

rotariani, è indissolubilmente legato alla<br />

nostra capacità di rinnovarci, alla nostra<br />

saggezza, alla nostra lungimiranza nel<br />

ricercare con grande attenzione quegli<br />

uomini e quelle donne che raccoglieranno<br />

il testimone, quelli che prima con<br />

noi e poi dopo di noi raccoglieranno,<br />

per vincerle, le sfide già lanciate nel<br />

secondo centenario appena iniziato.<br />

Ho da tempo una forte convinzione:<br />

coinvolgere di più e meglio i giovani.<br />

L’età media dei soci dei nostri club è<br />

abbastanza elevata. A partire dal mio<br />

club, quello di Oristano. Il rinnovamento,<br />

il ricambio, spesso avviene con altri<br />

soci ‘’non giovani’’.<br />

Forse alla base di queste scelte c’è la<br />

ricerca dell’eccellenza, del soggetto arrivato<br />

ai massimi livelli della sua professione.<br />

Con questo sistema, se da un lato<br />

corriamo meno rischi, dall’altro perdiamo<br />

forze più fresche, più generose, che<br />

potrebbero rinvigorire il <strong>Rotary</strong> e consentirgli<br />

un impegno più dinamico.<br />

I nuovi sentieri. Giovani e giovani professioni,<br />

anche al femminile, dove le<br />

professionalità non mancano sono, a<br />

mio avviso, i sentieri che dobbiamo percorrere.<br />

Nel mio club ho recentemente presentato<br />

un giovane socio. Forse uno dei più<br />

giovani degli ultimi anni.<br />

Il vecchio slogan “ogni rotariano deve essere di esempio ai giovani” è valido<br />

oggi come mezzo secolo fa. I rotariani possono aiutare le nuove generazioni a<br />

raggiungere il loro potenziale, instillando anche nei più giovani l’ideale del<br />

servire al di sopra di ogni interesse personale e lasciando che questo sia<br />

ideale a guidare il <strong>Rotary</strong> nel suo nuovo secolo di vita.<br />

Carl-Wilhelm Stenhammar<br />

Presidente <strong>Rotary</strong> International<br />

I rappresentanti distrettuali Rotaract per il 2005-2006<br />

Francesco, brillante professionista,<br />

opera nel campo dell’informatica e nell’assistenza<br />

alle aziende giovani che<br />

vogliono nascere o crescere. Professionista<br />

giovane e professione nuova. Vorrei<br />

che iniziasse subito a conoscere<br />

meglio il <strong>Rotary</strong> : cercherò, facendolo in<br />

prima persona, di spiegargli meglio chi<br />

siamo e cosa facciamo.<br />

Se, come credo, si innamorerà dei nostri<br />

ideali il <strong>Club</strong> avrà una forza nuova, che<br />

potrà coinvolgere altri giovani, rinnovarlo<br />

e continuare, dopo di noi, quelle<br />

magnifiche sfide iniziate con Paul Harris<br />

il 23 febbraio del 1905.<br />

Diamo credito. Per gli amici che<br />

sostengono che il <strong>Rotary</strong> è solo una<br />

elite di professionisti, al top delle singole<br />

professioni o attività, vorrei,<br />

senza nulla togliere a<br />

questa affermazione, spendere<br />

una parola in favore dei<br />

giovani.<br />

Riprendendo un brillante<br />

concetto espresso dall’amico<br />

Gianpiero Gamaleri, che ha<br />

sostenuto il valore delle professionalità<br />

non solo già<br />

acquisite ma anche in itinere,<br />

direi che possiamo anche<br />

anticipare dei crediti ai giovani<br />

che pur non avendo<br />

ancora raggiunto l’eccellen-<br />

Rotaractiani presenti al Congresso <strong>Rotary</strong><br />

za sono ritenuti meritevoli. Diamo loro<br />

fiducia, la nostra capacità selettiva ci<br />

consente, certamente, di andare sul<br />

sicuro, ed i giovani ci dimostreranno di<br />

cosa sono capaci.<br />

Le quote. A chi sostiene invece che i<br />

giovani avrebbero difficoltà a sopportare<br />

l’onere economico dell’appartenenza<br />

al <strong>Rotary</strong> vorrei fare una proposta.<br />

Siamo professionisti e lavoriamo per<br />

obiettivi. Se il nostro obiettivo primario<br />

è quello di costruire il futuro del <strong>Rotary</strong>,<br />

allora investiamo sui giovani.<br />

Il club, in presenza di un giovane brillante<br />

ma ancora economicamente fragile,<br />

può consentirgli di pagare una quota<br />

diversa dagli altri soci. Senza regalargli<br />

nulla. Semplicemente, come in un piano<br />

di pagamenti variabili, partendo da<br />

quote iniziali più leggere da maggiorare<br />

in seguito.<br />

Questo avvicinerebbe di più i giovani al<br />

<strong>Rotary</strong> e faciliterebbe le loro adesioni.<br />

Un’ultima considerazione sui giovani<br />

del Rotaract.<br />

Personalmente lo ritengo un ottimo<br />

serbatoio di potenziali rotariani.<br />

Ex rotaractiani. Questo non vuol dire<br />

che dobbiamo accettare, solo per non<br />

perderli, i rotaractiani che, per raggiunti<br />

limiti di età, lasciano.<br />

Pur senza vincoli, non dobbiamo, però,<br />

ignorare i non pochi ex rotaractiani che,<br />

lasciato il club, entrano nel mondo del<br />

lavoro.<br />

Diventati dei professionisti affermati<br />

non sarà difficile accoglierli<br />

nel <strong>Rotary</strong>, che loro già conoscono<br />

e amano. Teniamoli<br />

presenti quando rinforziamo<br />

i nostri <strong>Club</strong>.<br />

In questo secondo centenario<br />

appena iniziato, prendiamo<br />

per mano i giovani che lo<br />

meritano, rendiamoli partecipi<br />

degli ideali di Paul Harris:<br />

saranno professionisti migliori<br />

nelle singole attività e,<br />

soprattutto, capaci rotariani<br />

che costruiranno il <strong>Rotary</strong> di<br />

domani.


8 Novembre 2005<br />

Il problema dei giovani non è di facile soluzione. Il <strong>Rotary</strong> aiuta ad affrontarlo<br />

attraverso la costituzione di club interact e rotaract. Qui viene pubblicato un<br />

articolo “esterno” al <strong>Rotary</strong> che offre alcune indicazioni, anche numeriche,<br />

sulla situazione italiana<br />

Il mondo sottosopra<br />

ANCHISE porta sulle spalle ENEA<br />

Cresce il numero degli studenti, si allunga la durata media degli studi, si rinviano le scelte<br />

difficili quali il matrimonio e mettere al mondo un figlio. I giovani non sono aiutati dallo<br />

Stato a crearsi una famiglia e perciò a diventare autonomi. Essere genitori Il più tardi<br />

possibile.<br />

CORSO DONATI<br />

La lenta “transizione allo stato adulto”<br />

dei giovani italiani è associata alla bassissima<br />

fecondità. Con 1,26 figli per coppia<br />

nel 2004, l’Italia ha meritato un livello<br />

con lo specifico nome di lowest low<br />

fertility.Tra i fattori che hanno contribuito<br />

a questi livelli di primato, è fondamentale<br />

il rinvio del momento in cui si<br />

diventa genitori, pur in assenza di statistiche<br />

ufficiali aggiornate (la stima dell’età<br />

media delle donne alla nascita del<br />

primo figlio riportata dal Consiglio<br />

d’Europa per il 1997 è di 28,7 anni).<br />

Come si potrebbe invertire la tendenza<br />

a rinviare la decisione di diventare genitori<br />

Secondo Francesco Billari<br />

(www.lavoce.info) vi sono due possibilità.<br />

La prima è quella di politiche che<br />

accorcino i tempi della gioventù, ad<br />

esempio rendendo più breve la carriera<br />

scolastica e universitaria e più agevole<br />

l’accesso a un lavoro sicuro e a una casa<br />

di proprietà.<br />

Sequenze rigide. La seconda è quella<br />

di politiche che allentino la rigidità delle<br />

sequenze di eventi durante la transizione<br />

allo stato adulto: poter lasciare la<br />

casa dei genitori anche se si è ancora<br />

studenti, poter scegliere di vivere in<br />

PERISCOPIO<br />

coppia o diventare genitori anche se si è<br />

studenti, poter diventare genitori anche<br />

se non si è sposati, anche se non si ha<br />

ancora un lavoro a tempo indeterminato.<br />

Le due vie non si escludono a vicenda,<br />

ma hanno implicazioni potenzialmente<br />

diverse.<br />

La scuola. Secondo<br />

alcuni studiosi, la leva<br />

principale per accorciare<br />

i tempi che conducono<br />

a diventare adulti è<br />

la durata del periodo<br />

dedicato all’istruzione.<br />

Se aver terminato gli<br />

studi “accende le polveri”<br />

per l’indipendenza<br />

abitativa e la formazione<br />

delle famiglie, accorciare<br />

la fase di vita dedicata<br />

a studiare contribuirebbe<br />

a diventare<br />

prima autonomi e a formare<br />

una famiglia.<br />

Non è detto che, in Italia,<br />

la durata media<br />

degli studi diminuisca.<br />

Infatti, è aumentata drasticamente,<br />

con la creazione<br />

delle lauree triennali,<br />

la quota di diciannovenni<br />

che si iscrive<br />

all’università. Secondo i dati del Comitato<br />

nazionale per la valutazione del sistema<br />

universitario, tale quota è passata<br />

dal 46,7 per cento nel 2000 al 59,7 per<br />

cento del 2003, solo tre anni dopo l’implementazione<br />

della riforma.<br />

Lionello Spada (1576-1622)<br />

“Enea e Anchise” - Museo del Louvre, Parigi<br />

Novembre 2005 9<br />

In ritardo. Come gestire una situazione<br />

in cui i giovani italiani sono già “in ritardo”<br />

rispetto ai loro coetanei europei, e<br />

sono potenzialmente soggetti a un<br />

allungamento della durata media degli<br />

studi e probabilmente all’aumento dell’età<br />

in cui iniziano un lavoro “stabile”<br />

Secondo Billari, per i giovani la strategia<br />

più naturale sarebbe quella di rinviare<br />

ulteriormente scelte percepite come<br />

scarsamente reversibili, come il matrimonio,<br />

o di fatto irreversibili, come avere<br />

un figlio. Per aiutarli a intraprendere tali<br />

scelte, le politiche dovrebbero mirare ad<br />

allentare la rigidità delle sequenze di<br />

PERISCOPIO<br />

“Quanto è bella la famiglia,<br />

Non me ne vado”<br />

Un’indagine svolta nel 2003 su ventotto paesi europei (l’Europa a 15,<br />

più i dieci nuovi paesi membri, più i tre candidati) ha segnalato, tra<br />

l’altro, che i giovani italiani sono, insieme ai maltesi, quelli che restano<br />

più a lungo nella famiglia di origine e tardano di più a entrare in un<br />

rapporto di convivenza di coppia.<br />

Viveva ancora con i genitori il 64 per cento dei giovani maschi italiani<br />

e maltesi sotto i 35 anni, a fronte del 57 per cento degli slovacchi, il<br />

55 per cento dei polacchi, il 40 per cento degli spagnoli e dei portoghesi,<br />

per non parlare del 21 per cento dei tedeschi e del 12 per cento<br />

degli svedesi. La quota di giovani donne che si trova nella stessa situazione<br />

è inferiore, ma solo perché in Italia le donne si sposano ancora<br />

circa tre anni più giovani degli uomini. La stessa ricerca mostra che<br />

non si tratta soltanto di studenti o disoccupati. Anzi, tra i giovani italiani che vivono ancora con i genitori la<br />

maggioranza è occupata – una situazione ben più diffusa che negli altri paesi. Infine, come hanno segnalato<br />

anche altre ricerche, tra i giovani del Centro-<strong>Nord</strong> Europa chi non vive con i genitori si trova in una varietà<br />

di situazioni: in coppia convivente more uxorio, in coppia coniugata, da solo, con amici, come genitore<br />

solo; come studente, o occupato, e talvolta anche in cerca di lavoro. In Italia, viceversa, i giovani fuori dalla<br />

famiglia di origine sono per lo più in una situazione di coppia coniugata e, soprattutto se uomini, sono occupati.<br />

Mentre in altri paesi si esce dalla famiglia di origine per una molteplicità di ragioni, in Italia si esce per<br />

lo più a seguito del matrimonio. I dati dell’indagine Istat Famiglia, soggetti sociali, condizioni dell’infanzia,<br />

del 2003, usciti in questi giorni, segnalano che la quota di giovani che ritarda l’uscita dalla famiglia è aumentata<br />

dal 1993. Nella fascia di età 25-29 anni è passata dal 49 al 61 per cento; in quella 30-34 anni la percentuale<br />

di giovani ancora nella famiglia di origine è passata dal 18,5 al 29,5 per cento.<br />

Perché i giovani italiani escono più tardi dei loro coetanei europei dalla famiglia di origine e preferibilmente<br />

quando si sposano Le ricerche comparative suggeriscono l’interagire di più cause, che tutte insieme tuttavia<br />

contribuiscono a rafforzare la dipendenza dalla famiglia di origine. Secondo Chiara Saraceno (www.lavoce.info)<br />

sono tre le cause principali.<br />

In primo luogo, per chi va all’università, non esiste né uno strumento generalizzato di borse di studio, né<br />

una offerta consistente di residenze universitarie a buon mercato.<br />

Difficilmente, inoltre, si ha accesso ad ammortizzatori sociali. Terza causa: il difficile accesso all’abitazione.<br />

eventi. A garantire, insomma, eguali<br />

opportunità anche a coloro che durante<br />

le prime età giovanili desiderassero<br />

vivere autonomamente dai genitori,<br />

vivere in coppia eventualmente senza<br />

sposarsi e, perché no, avere un figlio.<br />

Ingresso sul mercato. Esempi di tali<br />

politiche sono sostegni al reddito generalizzati<br />

per i giovani, inclusi gli studenti;<br />

agevolazioni sull’affitto per giovani<br />

single, coppie e coppie con figli (indipendentemente<br />

dal fatto che siano<br />

sposate), genitori soli, flessibilità della<br />

durata delle borse di studio, dei contratti<br />

di lavoro, dei momenti di valutazione<br />

della carriera. I paesi nordici adottano<br />

spesso politiche di questo tipo. Se il<br />

finanziamento di tali politiche apparisse<br />

un problema, occorre ricordare che proprio<br />

ora inizia in Italia una finestra di<br />

opportunità demografica: i giovani in<br />

ingresso sul mercato del lavoro stanno<br />

diminuendo rispetto alle generazioni<br />

che li hanno preceduti.<br />

Forse, per aiutare i giovani a diventare<br />

adulti occorre che la società decida<br />

effettivamente di aiutarli investendo su<br />

di essi, e non solo sul loro capitale<br />

umano.


10 PERISCOPIO<br />

Novembre 2005 PERISCOPIO<br />

Novembre 2005 11<br />

19-20 novembre: manifestazione nazionale “Accendi l’azzurro”<br />

GIOVANI<br />

sì, ma<br />

pieni<br />

di<br />

PROGETTI<br />

NICOLA FIDANZIA<br />

Rappresentante distrettuale Rotaract<br />

Per me è un piacere ed un onore scrivere<br />

su questa rivista e per questo vorrei<br />

ringraziare il governatore Giorgio Di<br />

Raimondo e il direttore Bruno Benelli<br />

per aver dato a me e al Rotaract questa<br />

opportunità per far comprendere<br />

meglio la nostra realtà.<br />

Anzitutto, vorrei brevemente illustrarvi<br />

quali sono i progetti che abbiamo in<br />

mente e stiamo realizzando durante<br />

questo anno sociale.<br />

Sicurezza stradale. Per poter dar<br />

seguito agli sforzi intrapresi in questi<br />

ultimi anni e per dare un senso di continuità<br />

alle azioni e ai progetti che sono<br />

stati seguiti in passato, come è stato<br />

anche chiesto dal Presidente internazionale,<br />

si è pensato di rivolgere i nostri<br />

sforzi per cercare di coinvolgere giovani<br />

esterni al Rotaract nelle nostre attività<br />

attraverso una serie di progetti tra cui il<br />

più importante è il progetto nazionale:<br />

“il Rotaract per la sicurezza stradale”.<br />

Nato sotto l’egida del ministero delle<br />

Infrastrutture e dei trasporti, questo<br />

progetto coinvolgerà tutti i soci Rotaract<br />

d’Italia al fine di promuovere una<br />

campagna di sensibilizzazione, formazione<br />

e informazione sul tema della<br />

sicurezza stradale. In particolare, il<br />

nostro distretto ha bandito un concorso<br />

rivolto a giovani di età compresa tra i 17<br />

“Vogliamo far conoscere<br />

all’esterno ciò che di<br />

bello fa il Rotaract per<br />

la società civile”.<br />

Sei corsi di guida sicura.<br />

Gli sforzi dei giovani per<br />

aiutare il <strong>Rotary</strong> ad<br />

affrontare le emergenze<br />

legate all’acqua e<br />

all’alfabetizzazione. Il<br />

portale Rotmed e le<br />

assemblee distrettuali.<br />

Riunioni goliardiche per<br />

fare festa Si, ma anche<br />

tanto impegno per<br />

sviluppare gli ideali<br />

rotariani.<br />

e 24 anni con l’intento di realizzare un<br />

poster pubblicitario e/o un cortometraggio<br />

su tale tema.<br />

Autodromo di Vallelunga. È ovvio che<br />

lo scopo primario è di realizzare sul<br />

nostro territorio tale campagna, mentre<br />

lo scopo secondario è di permettere di<br />

far conoscere all’esterno ciò che di<br />

buono fa il Rotaract per la società civile.<br />

Inoltre, scopo ultimo di tale progetto è<br />

anche quello di instaurare un colloquio<br />

con le maggiori istituzioni presenti sul<br />

territorio del nostro distretto. A tale proposito<br />

abbiamo ottenuto per questa<br />

iniziativa i patrocini della Regione Lazio,<br />

della Regione Sardegna e delle Province<br />

<strong>Cagliari</strong>, Frosinone, Latina, Ogliastra,<br />

Rieti, Roma, Sassari e Viterbo. Partner<br />

privilegiato dell’iniziativa è l’Automobile<br />

<strong>Club</strong> d’Italia (Aci) che ha riscontrato in<br />

questo concorso una possibile via per<br />

dare applicazione alla sua mission<br />

aziendale. Per tale motivo ha messo in<br />

palio sei corsi di guida sicura presso<br />

l’autodromo di Vallelunga (Roma) per i<br />

vincitori del concorso.<br />

Telefono azzurro. Su questa scia e nell’intenzione<br />

di legare il Rotaract ad iniziative<br />

benefiche, particolarmente sentite<br />

dalla popolazione italiana e in<br />

accordo con il governatore, durante il<br />

mese di novembre nei giorni 19 e 20<br />

tutti i Rotaract club del nostro distretto<br />

saranno coinvolti all’interno della manifestazione<br />

nazionale “Accendi l’azzurro”,<br />

promossa dalla Onlus SOS il Telefono<br />

Azzurro. A differenza degli scorsi anni e<br />

grazie ai nostri contatti con la direzione<br />

nazionale di Telefono Azzurro<br />

siamo riusciti ad essere presenti con il<br />

nostro logo sulle comunicazioni pubblicitarie<br />

ufficiali sui giornali e sui flyer che<br />

saranno distribuiti insieme alle candele.<br />

Due emergenze. Oltre a queste importanti<br />

iniziative ogni commissione d’Azione<br />

ha individuato dei progetti da<br />

realizzare durante<br />

l’anno sociale 2005-<br />

2006. Al fine di trovare<br />

dei punti di contatto e<br />

di collaborazione tra<br />

le nostre due associazioni,<br />

abbiamo cercato<br />

di fare in modo che<br />

gli obiettivi dei progetti<br />

di commissione<br />

coincidessero con gli<br />

obiettivi posti dal<br />

nostro governatore e,<br />

più in generale, dal<br />

Presidente internazionale ai <strong>Rotary</strong><br />

club. Anche noi del Rotaract focalizzeremo<br />

i nostri sforzi su due grandi sfide già<br />

intraprese a livello internazionale dal<br />

<strong>Rotary</strong>, che continuano a rappresentare<br />

per troppe zone del mondo delle vere e<br />

proprie emergenze: l’acqua e l’alfabetizzazione.<br />

Ci occuperemo, in particolare,<br />

dell’aggiornamento del portale Rotmed<br />

(www.rotmed.com) inserendo informazioni<br />

sui Rotaract club che si affacciano<br />

sul mar Mediterraneo. Inoltre, sarà istituto<br />

un bando di concorso per la migliore<br />

tesi di laurea in ingegneria idraulica.<br />

Tale iniziativa rientra nel progetto<br />

“Water for life in the mediterranean area”.<br />

Se ne avrò la possibilità, vi illustrerò<br />

nelle prossime uscite di questa rivista<br />

altre iniziative che stiamo portando<br />

avanti, perché vorrei ora parlarvi anche<br />

dei tanti momenti di incontro che<br />

abbiamo noi rotaractiani.<br />

Le assemblee distrettuali. Ritengo,<br />

infatti, che uno dei punti di forza del<br />

Rotaract sia la capacità di riunire tutti i<br />

club del nostro distretto in diverse occasioni.<br />

Proprio in tali occasioni si svolgono<br />

le nostre assemblee distrettuali,<br />

momenti in cui i club si confrontano<br />

sulle tematiche che riguardano il<br />

nostro distretto. Allo stesso<br />

tempo tali eventi sono capaci di<br />

aggregare tra loro soci provenienti<br />

da ogni parte del nostro<br />

distretto, permettendo così agli<br />

intervenuti di poter condividere<br />

esperienze, di poter stare insieme<br />

e di creare nuove amicizie.<br />

Il primo evento importante dell’anno<br />

sociale è stato il congresso dell’Amicizia,<br />

svoltosi a Baja Sardinia (comune di<br />

Arzachena) il 23-24-25 settembre. Sono<br />

stati tre giorni fantastici in cui, oltre a<br />

divertirci e a goderci il mare stupendo<br />

della Costa Smeralda, abbiamo svolto la<br />

nostra seconda assemblea distrettuale<br />

e le prime riunioni delle commissioni<br />

distrettuali.<br />

Ci siamo incontrati poi anche nel mese<br />

di ottobre il 21-22-23 a Rieti per rinnovare<br />

il gemellaggio con il distretto Rotaract<br />

2090, inaugurare l’apertura dell’anno<br />

sociale e svolgere la nostra terza<br />

assemblea distrettuale.<br />

Amicizia innanzitutto. Con questo non<br />

ho la pretesa di far cambiare opinione a<br />

coloro che pensano che noi giovani<br />

rotaractiani ci riuniamo solo per fare<br />

feste. Ma, con la convinzione di uno che<br />

è socio rotaractiano da otto anni, voglio<br />

affermare che i nostri momenti goliardici<br />

sono momenti aggregativi, necessari<br />

a creare quelle amicizie che ci permettono<br />

di portare avanti i tanti ed importanti<br />

progetti che seguiamo. L’amicizia è<br />

la base del Rotaract: lo afferma anche il<br />

nostro motto “amicizia attraverso il servire”,<br />

tanto più che lo ha affermato<br />

anche il nostro governatore :“il <strong>Rotary</strong> è<br />

principalmente amicizia”. Mi ritrovo pienamente<br />

con quanto ha detto.<br />

Vi posso assicurare che i giovani rotaractiani<br />

sono giovani impegnati che<br />

dedicano parte del proprio tempo libero<br />

a favore della società civile, sviluppando<br />

gli ideali rotariani e, allo stesso<br />

tempo, hanno voglia di stare insieme e<br />

divertirsi.<br />

Credo che questo sia il punto di forza di<br />

questa bellissima associazione che si<br />

chiama Rotaract.


12 PERISCOPIO<br />

Novembre 2005 PERISCOPIO<br />

Novembre 2005 13<br />

Alcune utili considerazioni della gioventù d’oggi sulla gioventù d’oggi<br />

Perché un giovane<br />

dovrebbe essere rotaractiano<br />

<strong>Rotary</strong> e Rotaract agiscono su due contesti diversi ma non danno luogo a una serie A e una<br />

serie B. Preferenze del giovane rotaractiano: feste danzanti e pomeriggi in casa con gli<br />

amici. Si tira tardi la notte e qualche volta ci scappa il tuffo in piscina. Una scelta che<br />

comunque va oltre quelle relative alla discoteca, allo stadio, al cinema.<br />

CARLO NOTO LA DIEGA<br />

Presidente commissione distrettuale Rotaract<br />

La telefonata del direttore di Voce del<br />

<strong>Rotary</strong>, Bruno Benelli, è tranchant e<br />

senza appello: “Caro Carlo, devi prepararmi<br />

un intervento per la rivista,che<br />

risponda alla seguente domanda”: perché<br />

un giovane dovrebbe oggi scegliere,<br />

fra le tante opportunità che il mondo<br />

gli offre, di diventare rotaractiano ”.<br />

Essere rotariano<br />

dipende spesso<br />

dalle circostanze. Il<br />

non esserlo<br />

raramente è frutto<br />

di una scelta<br />

Non mi interessa, mi ha detto Bruno,<br />

sapere la situazione del Rotaract nel<br />

mondo o nel distretto, quali <strong>Rotary</strong> club<br />

hanno patrocinato un Rotaract club,<br />

quanti e quali sono i progetti ed i programmi<br />

del distretto Rotaract 2080.<br />

Niente di tutto questo, almeno in questo<br />

primo intervento.<br />

La risposta alla curiosa domanda mi ha<br />

impegnato per non poche ore ed è<br />

stata un intrigante stimolo ad approfondire<br />

il compito distrettuale che il<br />

governatore Giorgio Di Raimondo mi<br />

ha chiesto di svolgere in questo anno<br />

rotariano: presidente della commissione<br />

per il Rotaract. La riflessione è stata<br />

utile anche per riordinare e mettere a<br />

fuoco i contatti avuti con il mondo<br />

rotaractiano in questi primi mesi di<br />

lavoro.<br />

La scelta. Do subito una risposta alla<br />

domanda cercando di chiarire in seguito<br />

i motivi che mi hanno portato a questa<br />

risposta.<br />

“Un giovane sceglie oggi di diventare<br />

rotaractiano quando si rende conto che<br />

questa scelta non è assolutamente<br />

alternativa od in contrasto con le altre<br />

opportunità che gli vengono offerte,<br />

anzi l’essere rotaractiano può aprire ed<br />

ampliare tali opportunità.”<br />

Per comprendere questa affermazione<br />

invito gli amici lettori rotariani a dimenticare<br />

per un attimo il contesto rotariano<br />

e ad avvicinarsi ad un contesto profondamente<br />

diverso. Non si devono<br />

fare confusioni, non si deve commettere<br />

l’errore di considerare i due contesti<br />

come la serie A e la serie B del nostro<br />

campionato di calcio.Si tratta proprio di<br />

due contesti, due attività, due sport,<br />

diversi. Tanto diversi che non è assolutamente<br />

automatico il passaggio dall’uno<br />

all’altro, dalla serie B alla serie A<br />

dall’essere rotaractiano al diventare<br />

rotariano. Almeno sino ad oggi. E non<br />

condivido l’idea di rendere il passaggio<br />

automatico, anche se auspico meccanismi<br />

più semplici che consentano il passaggio<br />

laddove ce ne siano tutte le condizioni.<br />

Le finalità. Le finalità del rotaractiano<br />

sono diverse da quelle del rotariano e<br />

mirano essenzialmente a dare ai giovani<br />

la opportunità di affinare le doti e le<br />

conoscenze che contribuiranno al loro<br />

sviluppo professionale per affrontare<br />

meglio i problemi materiali e sociali<br />

delle comunità in cui vivono e promuovere<br />

lo sviluppo dei rapporti tra i<br />

popoli.<br />

Le preferenze. Il rotaractiano non deve<br />

partecipare a periodiche conviviali con<br />

ospiti più o meno interessanti. Preferisce<br />

feste danzanti e pomeriggi in casa<br />

di altri amici rotaractiani. Il rotaractiano<br />

deve organizzare attività di servizio ma<br />

tali attività oltre ad essere utili ad altri<br />

devono tendere a rafforzare le sue attitudini<br />

alla leadership. Le cene rotaractiane<br />

cominciano di solito dopo le 21 e<br />

finiscono molto tardi, a volte all’alba e<br />

magari con qualche involontario tuffo<br />

in piscina. Le sessioni congressuali non<br />

cominciano alle 9 di mattina ma alle 11<br />

per consentire a tutti di riposare e recuperare.<br />

La competizione. L’ambiente rotaractiano<br />

è solitamente pervaso da una<br />

sana ed allegra atmosfera condita da<br />

una comprensibile ricerca di nuovi<br />

amici e di nuove avventure sentimentali.<br />

Molte coppie e molti matrimoni<br />

hanno preso il via dalla vita rotaractiana.<br />

Non manca anche una sana ed evidente<br />

competition tra distretto e distretto,<br />

tra club e club, tra socio e socio con<br />

una maggiore trasparenza e schiettezza<br />

della strisciante competizione che troppo<br />

spesso si nasconde dietro gli atteggiamenti<br />

finto-rinunciatari o narcisistici<br />

del mondo rotariano.<br />

Rotaract come<br />

agenzia<br />

matrimoniale<br />

Può succedere<br />

Le alternativa. Ebbene, quali sono le<br />

altre offerte di aggregazione e di svago<br />

che si presentano ai nostri giovani Lo<br />

sport (attivo e/o passivo), il cinema, la<br />

musica, la discoteca, la lettura, la fotografia,<br />

altri hobbies. Ma si tratta proprio<br />

di alternative Chi fa sport o va allo stadio,<br />

chi va al cinema o in discoteca non<br />

può frequentare anche gli amici del<br />

Rotaract Ovvero non può fare le stesse<br />

cose con tutti od alcuni degli amici rotaractiani<br />

<br />

Essere o non essere. È evidente che la<br />

scelta di “essere rotaractiano” dipende<br />

molto più dalle circostanze che da una<br />

specifica ed entusiastica volontà di<br />

esserlo. Viceversa si può dire che il “non<br />

essere rotaractiano” solo raramente è<br />

frutto di una precisa scelta.<br />

Non ho voluto in questa risposta enfatizzare<br />

gli aspetti educativi, sociali, psicologici,<br />

professionali e culturali che a<br />

mio giudizio, ed a quello di molti rotaractiani<br />

ed ex-rotaractiani, sono alla<br />

base della scelta di un giovane di frequentare<br />

il Rotaract oltre che la discoteca,<br />

lo stadio ed il cinema. Mi riservo<br />

comunque di tornare sull’argomento.<br />

La finalità del <strong>Rotary</strong> nel creare il<br />

Rotaract è stata quella di dar vita a un<br />

movimento in grado di formare i giovani,<br />

perché siano leader e buoni cittadini e di<br />

infondere in loro l’onorevole concetto di<br />

integrità


14 IN PRIMO PIANO<br />

Novembre 2005 IN PRIMO PIANO<br />

Novembre 2005 15<br />

L’abolizione fisica e spirituale di ogni distanza tra “potere” e “gente”<br />

<strong>QUIRINALE</strong><br />

La casa (e non il palazzo) degli italiani<br />

È il luogo-simbolo dell’Italia e della nostra identità nazionale. Il Presidente Ciampi ha<br />

arricchito e sostanziato il processo di identificazione Quirinale-Italia con azione costante<br />

e quotidiana, favorendo anche la conoscenza dell’edificio e dei suoi tesori artistici con<br />

incontri, mostre, concerti e visite di cittadini e scolaresche.<br />

Per i rotariani il Quirinale è il punto di riferimento di condivisi principi morali e sociali.<br />

SERGIO PISCITELLO<br />

Responsabile cerimoniale distretto<br />

<strong>Rotary</strong> club Roma Est<br />

Si deve al settimo Presidente della<br />

Repubblica, Sandro Pertini, se il Quirinale<br />

ha cominciato a entrare nella coscienza<br />

collettiva non soltanto come sede<br />

monumentale, ma anche come realtà<br />

istituzionale – e anche umana – vicina e<br />

“affine”alla vita di tutti gli italiani. Le visite<br />

quotidiane delle scolaresche nei<br />

grandi saloni, la personalizzazione della<br />

presenza presidenziale in termini semplici<br />

e comprensibili, l’abolizione fisica e<br />

spirituale della distanza tra il “palazzo” e<br />

la “gente” hanno dato l’avvio a un processo<br />

di trasformazione che tuttavia ha<br />

avuto bisogno di oltre un decennio<br />

prima di diventare realtà.<br />

L’ “idea” del paese. È stato con il decimo<br />

Presidente della Repubblica, Carlo<br />

Azeglio Ciampi, che il Quirinale è stato<br />

finalmente percepito e riconosciuto<br />

dalla generalità degli italiani come il<br />

luogo simbolico della comune identità<br />

nazionale e la sua immagine è divenuta<br />

– più di ogni altra – la raffigurazione<br />

immediata e universale dell’ “idea” del<br />

Paese Italia. Così come avviene per altri<br />

luoghi simboli di molti Paesi: la Casa<br />

Bianca di Washington, l’Eliseo a Parigi e,<br />

perché no, lo stesso Vaticano.<br />

Carlo Azeglio Ciampi, nel corso del suo<br />

settennato che sta ora per concludersi,<br />

ha seguito e sollecitato questo<br />

processo di identificazione con<br />

una azione costante e quotidiana,<br />

basata su principi semplici<br />

e su comportamenti<br />

coerenti. Ha abituato gli italiani<br />

a vederlo al lavoro in un<br />

ambiente moderno e funzionale,<br />

ha costantemente richiamato<br />

sentimenti e ideali condivisi<br />

dalla maggioranza usando<br />

un linguaggio senza retorica,<br />

ha utilizzato i più moderni sistemi di<br />

comunicazione – come internet – per<br />

rendere nota e trasparente ogni sua<br />

attività ufficiale e privata, in un certo<br />

senso ha “rielaborato” il costume e l’ufficialità<br />

presidenziali adeguandoli alla<br />

generalità dei comportamenti.<br />

Scoperte artistiche.Ciampi ha anche<br />

favorito la conoscenza del Quirinale<br />

come casa delle istituzioni con una<br />

intensa attività di incontri, ospitando<br />

mostre e concerti, aprendo settimanalmente<br />

le sale alle visite dei privati cittadini,<br />

rinnovando la fisionomia esterna<br />

con nuovi colori della facciata e modificando<br />

anche l’interno del complesso<br />

architettonico con indagini e lavori, che<br />

hanno permesso scoperte artistiche di<br />

grande rilievo e persino nuove soluzioni<br />

(o meglio il ripristino di antiche soluzioni)<br />

che hanno dato nuova vita alla grande<br />

struttura monumentale del Quirinale.<br />

In televisione tutti hanno potuto<br />

vedere con quanto giustificato orgoglio,<br />

durante la visita di Benedetto XVI, il<br />

Presidente illustrasse al Pontefice il<br />

volto nuovo del palazzo che un tempo è<br />

stato la residenza dei Papi.<br />

Cinghia di trasmissione. Ma sopratutto<br />

la riconoscenza popolare del Quirinale<br />

è stata in questi anni basata sulla sensazione<br />

che vi fosse, nel cuore del sistema,<br />

un luogo di vigile e obiettiva atten-<br />

zione, in grado di percepire il “sentire<br />

comune” e di trasformarlo, nel rigoroso<br />

rispetto delle norme costituzionali, in<br />

interventi e atti politici e legislativi:<br />

quasi una “cinghia di trasmissione” che<br />

ha avuto nel Capo dello Stato e nella<br />

istituzione Quirinale un interprete sempre<br />

attento e consapevole.<br />

La storia. Nasce da questa consapevolezza<br />

anche la curiosità che accompagna<br />

il Quirinale come luogo della storia<br />

e dell’arte. Nell’antichità sorgeva su<br />

questo colle il colossale tempio di Serapide<br />

e si trovavano qui gli imponenti<br />

gruppi scultorei equestri dei Dioscuri<br />

che gli hanno dato il nome: Monte<br />

Cavallo. Nel Cinquecento sulle sue pendici<br />

il cardinal Carafa aveva piantato un<br />

vigneto. Poi venne costruito il palazzo e<br />

molti Pontefici – da Gregorio XIII a Paolo<br />

V Borghese, che era un grande edificatore<br />

– chiamarono i più illustri artisti del<br />

tempo a contribuire alla sua edificazione<br />

e al suo abbellimento (basti pensare<br />

alla eccezionale scala del Mascherino, al<br />

torrino affrescato da Pannini e alla cappella<br />

di Guido Reni).<br />

Scelto da Napoleone per un soggiorno<br />

imperiale che non si realizzò mai, dal<br />

1870 divenne residenza prima della<br />

famiglia reale dei Savoia e<br />

poi, da Einaudi in avanti (De<br />

Nicola non volle mai abitarvi),<br />

dei Presidenti della<br />

Repubblica.<br />

Rivista semestrale. Per chi<br />

desidera approfondire la<br />

conoscenza degli sterminati<br />

tesori artistici custoditi nel<br />

palazzo e nei suoi giardini, da<br />

poco un editore raffinato,<br />

Franco Maria Ricci, pubblica una stupenda<br />

rivista semestrale illustrata che si<br />

chiama “Il Quirinale” ed è diretta da<br />

Louis Godart, studioso d’arte di origine<br />

belga, chiamato dal Presidente Ciampi<br />

come consigliere per la conservazione<br />

artistica dell’intero compendio architettonico<br />

del Quirinale. Godart è il promotore<br />

e il realizzatore degli eccezionali<br />

ritrovamenti e delle nuove ricostruzioni<br />

IL <strong>QUIRINALE</strong> SUL WEB<br />

Chi vuole approfondire la storia del palazzo e delle sue preziose collezioni<br />

artistiche, o seguire le attività quotidiane del Capo dello Stato, conoscere<br />

tutto dei suoi incontri e dei suoi messaggi e discorsi a Roma, in Italia e all’estero<br />

può collegarsi al sito web www.quirinale.it ed entrare nel vivo della<br />

residenza del Presidente della Repubblica.<br />

Seguendo una logica ineccepibile di trasparenza e con lo scopo dichiarato<br />

di avvicinare i cittadini alla più prestigiosa delle istituzioni repubblicane,<br />

questo sito è una finestra continuamente aperta sulla vita del Quirinale di<br />

oggi e di ieri.<br />

Si può compiere una visita virtuale del palazzo e scoprirne così tutti i suoi<br />

aspetti più significativi. Si possono leggere descrizioni accurate dei luoghi,<br />

della storia, degli interni e delle opere d’arte, e anche – se si vuole – delle<br />

residenze di Castelporziano e Villa Rosebery, nonché di un altro luogo simbolico:<br />

il Vittoriano.<br />

Il sito permette anche di seguire giorno per giorno l’agenda ufficiale del Capo<br />

dello Stato, di vedere le immagini dei momenti salienti della sua attività in<br />

Italia e all’estero, di scorrere il diario di periodi precedenti e sfogliare l’album<br />

fotografico del settennato, rileggendo le pagine principali dei discorsi pronunciati<br />

da Carlo Azeglio Ciampi durante il suo mandato.<br />

Nelle intenzioni del Capo dello Stato, www.quirinale.it vuole essere un contributo<br />

al processo di rinascita dell’orgoglio nazionale e di identificazione con<br />

la sua massima istanza rappresentativa, uno strumento per far sentire tutti<br />

i cittadini partecipi e protagonisti degli aspetti più elevati della vita pubblica:<br />

quasi una scommessa vinta contro l’indifferenza, il disinteresse o l’ostilità<br />

che possono essere il “male oscuro” della democrazia e che il Quirinale di<br />

Carlo Azeglio Ciampi, con l’insegnamento e con l’esempio, ha contribuito a<br />

combattere e – per quanto possibile – a debellare.<br />

storico-artistiche che hanno contraddistinto<br />

questi ultimi anni, tra cui la riapertura<br />

delle finestre di alcuni grandi saloni,<br />

un tempo murate e nascoste da paratie<br />

e tendaggi e oggi spalancate sul cortile<br />

d’onore per illuminare<br />

a giorno la<br />

grande galleria che<br />

si affaccia sulla piazza<br />

e sul panorama di<br />

Roma.<br />

Le stupende immagini<br />

che illustrano<br />

questa pubblicazione<br />

(così come un<br />

altro prezioso volume<br />

mondadoriano:<br />

“Invito al Quirinale”) possono rappresentare<br />

un prezioso e divertente anticipo<br />

e una interessante fonte di informazione<br />

per tutti i cittadini che hanno<br />

desiderio ed occasione di visitare il<br />

Quirinale.<br />

Punto di riferimento. Per noi rotariani<br />

“questo” Quirinale costituisce un punto<br />

di riferimento di comuni principi morali<br />

e sociali che sentiamo fortemente e che<br />

sono la base della nostra appartenenza<br />

e del nostro servizio. Crediamo infatti in<br />

una società basata su valori condivisi<br />

che si ispirano al rispetto delle leggi e<br />

della convivenza e abbiamo l’aspirazione<br />

di vivere in un contesto che si richiami<br />

a modelli universalmente accettati –<br />

sotto tutte le latitudini ed in tutte le religioni<br />

– di solidarietà e di impegno per il<br />

progresso. Nell’ambito politico – al di là<br />

delle legittime convinzioni individuali –<br />

aspiriamo all’equilibrio dei poteri e alla<br />

osservanza dei doveri.<br />

In questa visione ci sentiamo vicini<br />

all’insegnamento che in questi sette<br />

anni è venuto, con l’esempio e con<br />

l’azione, dall’attuale inquilino del<br />

Quirinale e credo che tutti i rotariani<br />

italiani sarebbero onorati di potergli<br />

esprimere direttamente, prima della<br />

conclusione del suo mandato, sentimenti<br />

di gratitudine per il suo “servizio”<br />

al paese e per il prestigio che ha<br />

dato all’edificio-simbolo dell’unità<br />

nazionale.


16 VITA DEL DISTRETTO<br />

Novembre 2005 VITA DEL DISTRETTO<br />

Novembre 2005 17<br />

QUI ROTARY FOUNDATION<br />

a cura di Antonio Lico<br />

Seminari RF: il 12 novembre a Sassari, il 26 a Roma<br />

Fondi: raccolti 453 mila dollari<br />

Nel Golfo d’Anzio pesca ricca:<br />

263 dollari a testa<br />

Si tirano le somme dell’annata 2004-2005: siamo<br />

giunti quarti sui dieci distretti italiani.<br />

Prima di ogni cosa desidero esprimere il mio ringraziamento per i brillanti risultati<br />

ottenuti nell’anno 2004-05.<br />

La raccolta complessiva è stata di US$ 453,130.68 così suddivisi: US$ 388.899.79 al<br />

Fondo annuale; US$ 61,217.56 al Restricted e US$ 3,013.00 al Fondo permanente.<br />

Il nostro distretto si è posizionato al 4° posto sui 10 distretti italiani.<br />

Rallegramenti particolari ed auguri per sempre migliori risultati vanno rivolti ai club<br />

che hanno raggiunto i migliori risultati per i contributi al Fondo annuale e che riceveranno<br />

gli attestati particolari dalla <strong>Rotary</strong> Foundation. Ecco i dati riassuntivi.<br />

I PRIMI 3 CLUB PER VERSAMENTI AL FONDO ANNUALE<br />

ROMA US$ 27,345.98<br />

ROMA APPIA ANTICA » 15,725.94<br />

ROMA OVEST » 15,392.00<br />

I PRIMI 3 CLUB PER VERSAMENTI PRO CAPITE<br />

GOLFO D’ANZIO- ANZIO E NETTUNO US$ 263.66<br />

ROMA APPIA ANTICA » 187.21<br />

MONTEROTONDO MENTANA » 183.15<br />

30 club hanno raggiunto e superato i 100 dollari pro capite;<br />

19 club hanno raggiunto e superato l’obiettivo che si erano<br />

prefissati;<br />

12 club non hanno ritenuto necessario fornire alcun contributo<br />

alla Fondazione.<br />

I restanti hanno fatto quanto era nelle loro possibilità. A tutti<br />

quanti hanno inviato un contributo un grazie particolare.<br />

Come possiamo rilevare il primo anno del nuovo programma<br />

Ogni Rotariano Ogni Anno (Oroa) nella versione inglese<br />

Every Rotarian Every Year (Erey), accolto con un po’ di<br />

scetticismo, ha dimostrato la sua validità e continua il programma:<br />

100 dollari = E 85 in un anno.<br />

flash<br />

In EUROPA<br />

Nazione più grande Francia 552 mila Kmq<br />

Nazione più piccola Malta 315 Kmq<br />

Capitale più a nord Helsinki (Finlandia)<br />

Capitale più a sud La Valletta (Malta)<br />

Capitale più a est Vilnius (Lituania)<br />

Capitale più a ovest Lisbona (Portogallo)<br />

Monte più alto Monte Bianco<br />

(Italia/Francia) 4.810 m.<br />

Punto più basso Wieringermeer-Polder<br />

(Paesi Bassi) – 6,7 m.<br />

Costruzione più alta Torre Eiffel (Parigi-Francia)<br />

* * *<br />

DIAMO UN PO’ DI NUMERI<br />

Sono piccoli sacrifici per un futuro migliore. Non<br />

abbiamo idea di cosa si possa realizzare nel<br />

mondo con 100 dollari.<br />

Come prima cosa ricordo quanto detto sulle<br />

pagine di questa rivista a proposito del Microcredito<br />

e Microrisparmio. A titolo esemplificativo<br />

sottolineo:<br />

100 $ sei nuovi banchi per una scuola in Messico<br />

100 $ pasti giornalieri per due mesi a bambini<br />

affamati in Guatemala<br />

100 $ nuovi pozzi per villaggi rurali in Ghana.<br />

Bene di questo e di tanto altro parleremo nelle<br />

tavole rotonde che saranno la base dei seminari<br />

della Fondazione <strong>Rotary</strong> che si tengono in questo<br />

mese con il seguente andamento:<br />

12 novembre a Sassari<br />

26 novembre a Roma<br />

A Sassari l’organizzazione del seminario, presso la<br />

locale Camera di commercio, è affidata al Rc Sassari<br />

<strong>Nord</strong>. Il seminario di Roma, che si terrà presso<br />

l’hotel Crowne Plaza Rome St. Peter’s, è organizzato dal Rc<br />

Roma Mediterraneo.<br />

Il seminario è aperto a tutti ma è richiesta in modo particolare<br />

la presenza dei presidenti della commissione di club della<br />

Fondazione; un particolare invito è rivolto ai soci del Rotaract,<br />

e per la prima volta saranno presenti anche rappresentanti<br />

degli “Ex Alumni”, che sono quelle persone che in passato<br />

hanno partecipato a Gse, che hanno usufruito di una<br />

borsa di studio ecc. Avremo anche il piacere di avere con noi<br />

i nostri borsisti in partenza ed i borsisti stranieri presenti nel<br />

nostro distretto.<br />

Arrivederci a presto.<br />

flash<br />

Nel MONDO<br />

Popolazione delle maggiori città del mondo (anno 2000)<br />

(numeri in migliaia)<br />

Tokyo (Giappone) 34.450<br />

Città del Messico (Messico) 18.066<br />

New York (Usa) 17.846<br />

San Paolo (Brasile) 17.099<br />

Bombay (India) 16.086<br />

Calcutta (India) 13.058<br />

Shangai (Cina) 12.887<br />

Buenos Aires (Argentina) 12.583<br />

Nuova Dheli (India) 12.441<br />

Los Angeles (Usa) 11.814


18 VITA DEL DISTRETTO<br />

Novembre 2005 VITA DEL DISTRETTO<br />

Novembre 2005 19<br />

Presenza “glocal” sul piano internazionale e su quello locale<br />

Il ROTARY sul “sentiero<br />

selvaggio” della felicità<br />

Siamo quelli di cento anni fa: è cambiata solo l’ampiezza dell’azione rotariana. Inseguiamo<br />

la felicità, come i pellegrini del Mayflower nel 1776, intesa come ricchezza e benessere<br />

di tutti. Abbiamo un seggio permanente all’Onu in qualità di organizzazione non governativa.<br />

L’ideale di servizio ci ha permesso di sconfiggere la polio. E di piantare la nostra<br />

bandiera sulla Luna.<br />

NUNZIO PRIMAVERA<br />

<strong>Rotary</strong> club Roma Parioli<br />

La storia la conosciamo tutti. Il primo<br />

<strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> si è riunito a Chicago per<br />

iniziativa di un giovane avvocato, Paul<br />

Harris, il 23 febbraio 1905: era un gruppo<br />

di amici professionalmente impegnati<br />

e il nome <strong>Rotary</strong> è scaturito dal<br />

fatto che i primi soci si riunivano a<br />

rotazione presso i rispettivi luoghi di<br />

lavoro. La caratteristica era quella di<br />

operare nell’ambito del proprio lavoro<br />

o professione per risolvere i problemi<br />

della comunità: dalla realizzazione dei<br />

vespasiani nel mercato al restauro di<br />

una scuola, dalla funzionalità dei servizi<br />

pubblici alla manutenzione delle<br />

strade.<br />

I pionieri. Quei primi concreti pionieri<br />

del <strong>Rotary</strong> avevano in mente obiettivi<br />

per l’immediato raggiungimento dei<br />

quali ciascuno era coinvolto in prima<br />

persona e, certamente, non pensavano<br />

Felicità è una parola multilingue. Alcuni<br />

popoli la chiamano così.<br />

– Spagna = Felicidad<br />

– Francia = Bonheur<br />

– Inghilterra e Usa = Happiness<br />

– Germania = Gluck<br />

– Ungheria = Boldogsàg<br />

che quello era il seme di<br />

un’impresa di dimensioni<br />

planetarie.<br />

Ed è proprio sulla dimensione<br />

mondiale che, a un<br />

secolo dalla nascita, si<br />

misura il <strong>Rotary</strong>, sodalizio<br />

presente in tutto il<br />

mondo e impegnato in<br />

progetti per migliorare la<br />

vita delle persone. In<br />

fondo, a pensarci bene, la<br />

Assemblea dell’Onu<br />

mission del <strong>Rotary</strong> non è<br />

cambiata molto. Ad essere cambiata è<br />

l’ampiezza del riferimento dell’azione<br />

rotariana.<br />

Megavillaggio. Nel 1905 si affrontavano<br />

questioni collegate al miglioramento<br />

della convivenza nelle città. Oggi che<br />

il villaggio è globale, per dirla con il<br />

sociologo della comunicazione Marshall<br />

Mc Luhan, il <strong>Rotary</strong>, come cento<br />

anni fa, continua a prendere in considerazione<br />

i problemi della comunità, ma<br />

affronta anche la dimensione<br />

mondiale con la<br />

medesima concretezza<br />

del gruppo di amici di<br />

Chicago del 1905.<br />

Le dimensioni globali e<br />

locali dei progetti rappresentano<br />

una delle<br />

caratteristiche essenziali<br />

del <strong>Rotary</strong> International. Mediando<br />

un termine in voga tra gli studiosi di<br />

fenomeni sociali, potremmo dire che<br />

oggi il <strong>Rotary</strong> fa costantemente del<br />

“glocal” l’ambito del servizio dei propri<br />

soci. Professionisti, dirigenti, imprenditori<br />

attraverso il <strong>Rotary</strong> cooperano con<br />

i loro programmi perché, a partire dalla<br />

comunità in cui vivono, nel mondo si<br />

diffondano la felicità come ricchezza<br />

comune a tutti, il benessere delle persone<br />

come obiettivo prioritario e la<br />

pace come bene condiviso da tutte le<br />

nazioni.<br />

Diritti primari. Il <strong>Rotary</strong> viene fondato<br />

negli Usa che, nella dichiarazione d’indipendenza<br />

sottoscritta il 4 luglio 1776<br />

dai puritani sbarcati dalla Mayflower,<br />

pongono il perseguimento della felicità,<br />

insieme alla vita e alla libertà, come<br />

IL ROTARY E LE NAZIONI UNITE<br />

Anno 1945, Conferenza di San Francisco: 49 soci rotariani<br />

approvano la carta costitutiva dell’organizzazione<br />

diritti fondamentale dell’uomo. Il <strong>Rotary</strong><br />

International nello spirito di quei padri<br />

pellegrini offre una strada per il raggiungimento<br />

della felicità e perché il<br />

mondo migliori. Per questo i progetti ai<br />

quali ciascun rotariano si dedica si rivolgono<br />

verso i bisogni delle comunità di<br />

vita ma anche verso i popoli emergenti<br />

e quelli più poveri. Il progetto Polio Plus<br />

del <strong>Rotary</strong> rappresenta un esempio di<br />

come rotariani di fedi, culture e nazioni<br />

diverse, accomunati da un ideale di servizio,<br />

possono sconfiggere definitivamente<br />

una malattia gravissima come la<br />

poliomielite.<br />

Operatori del bene. Il <strong>Rotary</strong> International<br />

in qualità di organizzazione non<br />

governativa ha seggi all’Onu e in importanti<br />

organismi internazionali e opera<br />

con contributi caratterizzati dalla<br />

immediatezza degli interventi e dalla<br />

concretezza dei risultati.<br />

Una presenza che è lo specchio del<br />

I rapporti tra il <strong>Rotary</strong><br />

International e le Nazioni<br />

Unite risalgono al 1945,<br />

quando 49 rotariani parteciparono<br />

alla conferenza di<br />

San Francisco che approvò<br />

la carta costitutiva dell’organizzazione.<br />

Nei dieci<br />

anni successivi, il <strong>Rotary</strong> ha<br />

partecipato attivamente<br />

alla sua crescita, inviando<br />

regolarmente osservatori<br />

alle riunioni più importanti e promuovendone la causa nelle proprie<br />

pubblicazioni. Dalla nascita del Consiglio economico e sociale (Ecosoc)<br />

e dell’Organizzazione culturale, scientifica ed educativa dell’Onu<br />

(Unesco), avvenute rispettivamente del 1945 e 1946, il <strong>Rotary</strong> ha mantenuto<br />

rapporti con entrambe le agenzie, espandendoli in anni più<br />

recenti grazie a una rete specifica di rappresentanti (<strong>Rotary</strong>’s Representative<br />

Network). Il <strong>Rotary</strong> International è l’organizzazione non<br />

governativa (Ong) con maggior potere consultivo in seno al Consiglio<br />

economico e sociale delle Nazioni Unite, che sovrintende ai lavori di<br />

varie agenzie specializzate. Il <strong>Rotary</strong> partecipa inoltre alle riunioni di<br />

vertice del Congo, il congresso delle Ngo con potere consultivo alle<br />

Nazioni Unite.<br />

Non solo, ma la bandiera del <strong>Rotary</strong> è stata piantata vicino a quella Usa<br />

sulla Luna dall'astronauta rotariano Neil Armstrong nel 1969. Nei primi<br />

anni di vita dell'Onu sono stati 5 i Rotariani chiamati alla presidenza<br />

dell’assemblea generale.<br />

carattere dei rotariani: persone concrete<br />

semplici, oneste, alacri, costruttive. Sereni<br />

operatori per il bene della comunità<br />

attraverso la propria professione o attività,<br />

impegnati in un servizio al di sopra<br />

dell’interesse personale.<br />

Niente barriere. Nel <strong>Rotary</strong> l’amicizia<br />

tra i soci si cementa al di là di confini<br />

nazionali, religioni e convinzioni politiche.<br />

Una ricchezza, questa, che è patrimonio<br />

dell’umanità e che rappresenta<br />

un punto di riferimento importante in<br />

tanti consessi e organismi internazionali<br />

dove spesso sono rotariani i rappresentanti<br />

di paesi diversi e trovano nella<br />

comune appartenenza al <strong>Rotary</strong> un<br />

punto di partenza per un dialogo utile<br />

per superare barriere a volte insormontabili.<br />

In questo senso, il <strong>Rotary</strong> ha fatto<br />

molto e molto può fare per rendere più<br />

agevole quel “sentiero selvaggio”, come<br />

l’ha definito Paul Harris, che è la via<br />

della pace.<br />

Le iniziative. La pace tra i popoli è la<br />

pietra angolare del <strong>Rotary</strong> International<br />

che ogni anno celebra alle Nazioni<br />

Unite una giornata rotariana per festeggiare<br />

e promuovere l’amicizia e la tolleranza<br />

fra i popoli e le culture.<br />

Sono molte le iniziative del <strong>Rotary</strong> per<br />

la pace: dalle borse di studio della<br />

<strong>Rotary</strong> Foundation agli scambi di<br />

gruppi di studio, dallo scambio giovani<br />

ai centri rotariani di studi internazionali.<br />

Progetti ambiziosi e concreti che<br />

fanno del <strong>Rotary</strong> un sodalizio vivo che<br />

vuole essere presente nel mondo con<br />

capacità propositiva e con realizzazioni<br />

concrete.<br />

I rappresentanti del <strong>Rotary</strong> all’ONU<br />

e ad altre organizzazioni internazionali<br />

Il <strong>Rotary</strong> International invia rappresentanti presso le organizzazioni con<br />

le quali intrattiene rapporti ufficiali, al fine di promuovere la conoscenza<br />

delle attività e dei programmi rotariani all’interno della comunità<br />

internazionale. Durante incontri regolari con i dirigenti e lo staff<br />

delle varie agenzie Onu, i rappresentanti rotariani si occupano di:<br />

• discutere questioni parallele e possibili collaborazioni;<br />

• informare le organizzazioni dei programmi rotariani;<br />

• raccogliere informazioni sugli sviluppi organizzativi e le opportunità<br />

di cooperazione a livello locale.<br />

In collaborazione con lo staff della sede centrale di Evanston, i rappresentanti<br />

del <strong>Rotary</strong> organizzano inoltre presentazioni, mostre e conferenze<br />

promozionali in occasione di eventi importanti, sia dell’Onu che<br />

di altre organizzazioni.


20 VITA DEL DISTRETTO<br />

Novembre 2005<br />

Novembre 2005 VITA DEL DISTRETTO<br />

21<br />

La cravatta è un elemento essenziale e distintivo che non può essere abolito<br />

RIUNIONI ROTARIANE<br />

mai il gilet alla cacciatora<br />

Sergio Piscitello, responsabile del cerimoniale del<br />

distretto 2080 e socio del <strong>Rotary</strong> club di Roma Est ha<br />

preparato il cerimoniale rotariano, utilizzato anche in<br />

occasione del Sipe. È un documento molto interessante<br />

che detta le regole in tema di organizzazione di cerimonie<br />

ed eventi (esclusivamente rotariani o pubblici) con la<br />

precisa e minuziosa assegnazione dei posti in funzione<br />

della carica e del sesso, di dislocazione dei tavoli, di<br />

accoglienza degli ospiti, degli inni da suonare, delle<br />

bandiere da esporre, ecc.<br />

Nel redigere il testo, a nostro uso e consumo per l’anno<br />

2005-2006, Piscitello si è avvalso della collaborazione di<br />

Alessandro Bolzan Mariotti Posocco del <strong>Rotary</strong> club<br />

Roma <strong>Nord</strong> Ovest.<br />

Del prezioso elaborato pubblichiamo la introduzione e la<br />

parte finale, perché hanno un respiro più ampio non<br />

entrando nei dettagli del cerimoniale e quindi una più<br />

marcata validità di succosa informazione mediatica.<br />

SERGIO PISCITELLO<br />

Responsabile cerimoniale distretto<br />

<strong>Rotary</strong> club Roma Est<br />

Il cerimoniale potrebbe essere definito<br />

il complesso delle norme e dei principi<br />

che regolano la vita degli uomini e della<br />

società. Anche se al termine cerimoniale<br />

si tende ad attribuire un valore più<br />

formale che sostanziale, se si guarda<br />

dietro l’apparenza delle parole e il travisamento<br />

semantico, che talvolta ne<br />

stravolge il significato, vi si può ritrovare<br />

un riferimento profondo a valori più alti<br />

e particolarmente sentiti dal mondo<br />

rotariano: l’ordine, il rispetto degli altri, il<br />

rifiuto della improvvisazione, del disordine<br />

e dell’anarchia. Non sembri esagerato,<br />

quindi, definire il cerimoniale come<br />

l’etica del comportamento.<br />

Regole e formule. Nel manuale di procedura<br />

del <strong>Rotary</strong> – così come in molte<br />

altre definizioni ufficiali e istituzionali –<br />

viene preferenzialmente usato il termine<br />

protocollo, che deriva dal greco protokollon,<br />

con cui si indicava il primo<br />

foglio incollato di un codice o di un<br />

documento. Da qui, volendo indicare la<br />

parte per il tutto, è nato e si è imposto<br />

genericamente un termine che peraltro<br />

suona burocratico e convenzionale,<br />

senza un richiamo dinamico alla realtà<br />

del vivere e del convivere. Ecco perché,<br />

pur rispettando la definizione ufficiale<br />

del manuale di procedura, che deriva<br />

dalla traduzione del termine inglese<br />

protocol, riteniamo preferibile adoperare<br />

la parola cerimoniale di cui il dizionario<br />

Oli-Devoto dà la seguente definizione:<br />

complesso di regole e di formule<br />

che fissano lo svolgimento di celebrazioni<br />

e manifestazioni (mentre di protocollo<br />

lo stesso Oli-Devoto dice: complesso<br />

delle norme relative alla redazione<br />

dei documenti diplomatici o anche<br />

all’applicazione del cerimoniale; talvolta,<br />

ironicamente o scherzosamente,<br />

sinonimo di etichetta).<br />

Il rispetto. Per il rotariano il cerimoniale<br />

consiste quindi nell’osservanza profonda<br />

dei principi che regolano la società<br />

civile e, di conseguenza, il nucleo<br />

della filosofia rotariana, riconoscendo il<br />

ruolo ed i meriti di ciascun componente<br />

della comunità nel macrocosmo della<br />

vita sociale e nel microcosmo dell’attività<br />

all’interno del distretto, dei club e<br />

rispettando i diritti, i doveri e le competenze<br />

gerarchiche e professionali che a<br />

ciascuno competono nell’ambito e<br />

nello svolgimento della sua funzione<br />

umana, familiare e lavorativa.<br />

Derivano da questi principi e dalla loro<br />

concreta applicazione i criteri pratici di<br />

svolgimento delle attività, degli eventi e<br />

delle manifestazioni del <strong>Rotary</strong>.<br />

L’abbigliamento. In una società civile<br />

che ha profondamente modificato alcuni<br />

antichi e consolidati dettami della<br />

moda specie nell’abbigliamento sia<br />

maschile che femminile, risulta difficile<br />

imporre criteri tassativi in materia di<br />

estetica in generale e, in qualche modo,<br />

anche di estetica rotariana.<br />

Certamente, alcune regole formali sono<br />

invalicabili perché interferiscono con i<br />

rapporti interpersonali. E tuttavia l’esperienza<br />

dimostra che alcuni santuari<br />

– come ad esempio le platee e i palchi<br />

dei teatri dell’Opera, anche in occasione<br />

di prime rappresentazioni – sono stati<br />

ormai violati e che l’eleganza “casual”ha<br />

acquistato un diritto di cittadinanza<br />

persino nelle occasioni ufficiali.<br />

Tuttavia alcuni paletti anche in materia<br />

di estetica possono essere piantati a<br />

difesa di un equilibrio dei comportamenti<br />

reciproci. Nelle riunioni rotariane<br />

diurne può essere escluso l’obbligo<br />

(che del resto nessuno o quasi rispetterebbe)<br />

dell’abito scuro e della camicia<br />

bianca: ma certamente non può essere<br />

ammesso disinvoltamente l’uso del pullover<br />

o il gilet sportivo “alla cacciatora”,<br />

che pure sono abitudinari in molte località<br />

ed in alcune condizioni climatiche.<br />

La cravatta è un elemento essenziale e<br />

distintivo dell’abbigliamento e della<br />

eleganza maschile, che non può essere<br />

abolita.<br />

Il blazer. Tuttavia se si vuole, può essere<br />

accettabile una elegante sciarpa o fazzoletto<br />

da collo, ma<br />

bisogna evitare di<br />

apparire ”sciamannati”<br />

e di confondere la<br />

disinvoltura estetica<br />

con la trasandatezza.<br />

Di sera il blazer (nato<br />

originariamente come<br />

abito spezzato da<br />

mattina, che derivava<br />

dal cosiddetto mezzo<br />

tight, pantaloni grigi argento rigati e<br />

giacca nera) oggi è un segnale di accuratezza<br />

e la camicia azzurra o biancoazzurra<br />

a righe non solo è l’ideale per le<br />

riprese televisive ma è anche un accessorio<br />

comodo e necessario quando le<br />

esigenze di lavoro impongono orari<br />

continuati dal primo mattino sino a sera<br />

tarda.<br />

Nelle circostanze più ufficiali – come la<br />

visita del Governatore, per non parlare<br />

di quella del Presidente Internazionale –<br />

il formalismo è più di rigore, e qui si<br />

impone ed è giusto richiedere un sobrio<br />

abito scuro e, per le signore (che negli<br />

altri casi possono affidarsi al loro personale<br />

buon gusto, evitando in ogni caso<br />

gli eccessi) un tocco più accentuato di<br />

eleganza.<br />

DALL’APOCALISSE AD ANDREOTTI<br />

Cravatta nera. Le rare volte in cui viene<br />

richiesta la cravatta nera (cioè l’uso di<br />

quello che noi chiamiamo smoking<br />

prendendo a nolo il termine dall’abbigliamento<br />

che i signorotti inglesi usavano<br />

per ritirarsi dopo il pasto serale a<br />

bere un bicchiere di Porto ed a fumare<br />

un sigaro) sarebbe bene non fraintendere<br />

e non presentarsi con un abito<br />

scuro e cravatta lunga da funerale:<br />

anche se l’esperienza insegna che l’equivoco<br />

ha avuto seguaci persino nei<br />

ricevimenti di stato al Quirinale.<br />

Il distintivo. Quello che non bisogna<br />

mai dimenticare è il distintivo rotariano<br />

da portare all’occhiello del bavero della<br />

giacca in ogni occasione e da accompagnare<br />

con il distintivo della o delle Paul<br />

Harris Fellow nelle occasioni più solenni<br />

e sempre durante la visita del Governatore,<br />

non solo come segnale di appartenenza<br />

ma anche come espressione tangibile<br />

dell’orgoglio di essere socio del<br />

<strong>Rotary</strong> e di voler comportarsi come<br />

rotariano, cioè come chi crede nelle<br />

regole e intende applicarle a sé e agli<br />

altri in ogni circostanza. Ed è nel rispetto<br />

di questi parametri di vita che l’estetica<br />

rotariana diventa cerimoniale.<br />

Riferimenti al cerimoniale possono ritrovarsi già nei libri dell’Apocalisse e nell’antichità egizia e orientale,<br />

nei riti religiosi pagani e cristiani e nelle consuetudini cavalleresche delle corti medievali.<br />

In Italia norme di cerimonia sono contenute nella cosiddetta circolare Andreotti del 26 dicembre 1950 (quando<br />

Alcide De Gasperi era presidente del consiglio dei ministri e Andreotti sottosegretario a palazzo Chigi),<br />

parzialmente integrata da circolari del 1959, 1988, 1993, che tuttavia non sono complete e lasciano lacune<br />

e spazio a improvvisazioni e incompetenze.<br />

Anche la letteratura in materia è scarsa. Gli unici due testi attendibili ai quali si può fare riferimento sono<br />

“Il cerimoniale nelle pubbliche relazioni” del generale Michele Santantonio e il manuale “Il cerimoniale moderno<br />

e il protocollo di stato” di Massimo Sgrelli, responsabile dell’ufficio del cerimoniale presso la presidenza<br />

del consiglio dei ministri.


22 VITA DEI CLUB<br />

Novembre 2005 VITA DEI CLUB<br />

Novembre 2005 23<br />

RC <strong>Cagliari</strong> Est vara un progetto Ryla per venti giovani sotto i 30 anni<br />

La sanità cerca manager<br />

Il <strong>Rotary</strong> risponde all’appello<br />

I partecipanti al bando devono essere<br />

laureati con 110/110 e lode e quattro di<br />

essi possono provenire da un paese<br />

della comunità europea. Il corso è gratuito<br />

ed è articolato su due linee: lezioni<br />

didattiche per 39 ore (periodo 16<br />

gennaio – 2 febbraio 2006) e tirocinio<br />

pratico per 60 giorni (e 252 ore) presso l’azienda ospedaliera Brotzu di <strong>Cagliari</strong>.<br />

PIA ANGIUS<br />

Presidente commissione Ryla, area Sardegna<br />

Il <strong>Rotary</strong> club <strong>Cagliari</strong> Est, attuando una<br />

delle prime finalità del <strong>Rotary</strong> International,<br />

intende realizzare un incontro<br />

rotariano per la formazione di giovani<br />

leader nella professione di manager in<br />

una azienda sanitaria. La recente riforma<br />

sanitaria ha istituito vere e proprie<br />

aziende nelle quali l’aspetto sanitario<br />

si fonde con quello amministrativo,<br />

organizzativo, giuridico e tecnico-ingegneristico.<br />

Scopo di questo incontro è quello di<br />

avvicinare i giovani neolaureati a queste<br />

nuove figure di manager per la<br />

gestione, nei rispettivi campi, di una<br />

azienda articolata e complessa come<br />

quella sanitaria.<br />

Lezioni didattiche. L’azienda ospedaliera<br />

Brotzu di <strong>Cagliari</strong> è stata scelta<br />

come sede di questo Ryla ( <strong>Rotary</strong><br />

youth leadership award) in quanto di<br />

rilevante dimensione e raccolta in un<br />

unico edificio.<br />

Il Ryla inizia con un corso di lezioni<br />

didattiche per trentanove ore complessive<br />

da tenersi in tredici giornate dal 16<br />

gennaio al 2 febbraio 2006.<br />

Dopo una introduzione sulla natura<br />

del <strong>Rotary</strong> international e sullo scopo<br />

di questo Ryla (fornire ai giovani prescelti<br />

una esperienza pratica volta a<br />

sviluppare le loro attitudini e ad assumere<br />

posizioni di leadership responsabile<br />

ed efficace), vengono trattati tutti<br />

quei temi (sanitari, giuridico-amministrativi,<br />

ingegneristico-impiantistici,<br />

ecc.), in prospettiva teorica e pratica,<br />

che sono fondamenti comuni ed indispensabili<br />

a tutte le figure manageriali<br />

impegnate nella gestione di una azienda<br />

complessa.<br />

DOMANDE ENTRO IL 20 NOVEMBRE<br />

Le domande devono essere trasmesse, con lettera raccomandata, al<br />

<strong>Rotary</strong> club <strong>Cagliari</strong> Est, ed esattamente alla dott.ssa Pia Angius,<br />

improrogabilmente entro il 20 novembre 2005. L’ indirizzo è: Pia<br />

Angius – via Messina, 38 – 09126 <strong>Cagliari</strong> – e mail: angiussas@tiscali.it.<br />

Farà fede la data del timbro di spedizione postale.<br />

Tirocinio pratico. Nella seconda fase il<br />

neolaureato svolgerà uno tirocinio pratico<br />

per un numero complessivo di 252<br />

ore in sette settimane presso l’azienda<br />

Brotzu nel corso del quale i partecipanti<br />

frequenteranno i servizi di loro competenza<br />

e loro attribuiti.<br />

Sarà possibile svolgere il tirocinio pratico<br />

usufruendo delle facilitazioni offerte<br />

dall’università degli studi di <strong>Cagliari</strong>,<br />

che ha promosso tali tirocini presso<br />

aziende, enti pubblici e privati al fine di<br />

contribuire all’orientamento dei neolaureati<br />

nelle proprie future scelte professionali.<br />

Crediti formativi. I partecipanti<br />

potranno chiedere di effettuare il tirocinio,<br />

che nel caso durerà 60 giorni, in<br />

obbedienza alla normativa universitaria,<br />

al fine di lucrare crediti formativi ed<br />

ottenere l’attestato finale.<br />

L’azienda Brotzu si dichiara disponibile<br />

ad erogare borse di studio semestrali o<br />

annuali destinate a coloro che, mostratisi<br />

meritevoli, vogliono proseguire il suddetto<br />

tirocinio.<br />

AUTOEMOTECA DA 85 MILA EURO<br />

Italia ed Europa. Partecipanti al corso,<br />

diretto da Bruno Loviselli, presidente<br />

<strong>Rotary</strong> club <strong>Cagliari</strong> Est, saranno 20 giovani<br />

di età inferiore ai 30 anni laureati,<br />

con voto di laurea di 110/110 e lode,<br />

nelle seguenti discipline (o equipollenti):<br />

economia e commercio (4 partecipanti),<br />

medicina (4 partecipanti), farmacia<br />

(2 partecipanti), giurisprudenza (3<br />

partecipanti), scienze politiche (2 partecipanti),<br />

ingegneria (3 partecipanti) fisica<br />

sanitaria (1 partecipante). Il 20% dei<br />

partecipanti potrà provenire da un<br />

qualsiasi paese della comunità europea,<br />

con conoscenza della lingua italiana e a<br />

proprie spese.<br />

I titoli. Le domande (vedi box) devono<br />

essere corredate dalla copia di un documento<br />

di riconoscimento e dalla documentazione<br />

autentica attestante i titoli<br />

segnalati. Nel caso in cui il numero delle<br />

domande superasse l’offerta, una apposita<br />

commissione costituita dal club<br />

produrrà una graduatoria non appellabile<br />

esclusivamente sulla base dei titoli<br />

presentati. È obbligatoria la esibizione<br />

di un indirizzo di posta elettronica. Non<br />

verranno accettate le domande prive di<br />

e-mail e tutte le comunicazioni avverranno<br />

per e-mail<br />

Gratis. È utile precisare che il corso ed il<br />

tirocinio pratico sono gratuiti; i frequentatori<br />

con tirocinio universitario sono<br />

coperti da debita assicurazione; i<br />

docenti non percepiscono alcuna retribuzione.<br />

SERVIRE GLI ALTRI. Nell’ambito dei progetti del centenario<br />

citiamo, per il suo “peso”, quello realizzato<br />

dal <strong>Rotary</strong> club di Tivoli (in quel momento presidente<br />

Giangiuseppe Madonna Terracina). Il club ha<br />

donato alla Azienda sanitaria locale RM G un’autoemoteca.<br />

Come si vede nella foto è un automezzo di grandi<br />

dimensioni specificatamente predisposto al suo<br />

interno per ospitare ed assistere donatori di sangue,<br />

e per recarsi in qualunque luogo del territorio<br />

per effettuare raccolte di sangue.<br />

L’ autoemoteca – che ha lo scopo di far aumentare<br />

il numero di donazioni e quindi la disponibilità di<br />

sangue per i malati – è costata 85.000 euro.<br />

La ingente somma è stata raccolta, non soltanto<br />

grazie all’intervento economico dei soci del club<br />

tiburtino, ma anche grazie agli stanziamenti economici<br />

di enti pubblici, privati e di numerose realtà imprenditoriali. Altrettanto significativo è stato il contributo economico dato<br />

dagli studenti di tutte le scuole superiori di Tivoli e da molti cittadini, mediante la massiccia adesione alle tante manifestazioni<br />

medico-culturali organizzate dal Rc Tivoli nel triennio 2003-2005.<br />

La realizzazione di questo obiettivo così oneroso e di così concreta validità sociale ed assistenziale è una ulteriore bella conferma<br />

delle alte finalità e delle grandi capacità del <strong>Rotary</strong>.


24 VITA DEI CLUB<br />

Novembre 2005 VITA DEI CLUB<br />

Novembre 2005 25<br />

Scuola, acqua potabile, sanità<br />

Per aiutare i pakistani triangolo<br />

rotariano Italia-Austria-Francia<br />

Un progetto lanciato dal <strong>Rotary</strong> club di Viterbo e sostenuto da Viterbo Ciminia e Bolsena-<br />

Ducato di Castro, unitamente ai club di Avignone e Vienna.<br />

DOMENICO APOLLONI<br />

Euromeeting: un modo intelligente di ”fare <strong>Rotary</strong>”<br />

E’ un tour rotariano per l’Europa, che coinvolge un solo club per nazione. A Iglesias la<br />

terza tappa dopo quelle di Belgio e Francia. Usi, costumi, culture di popoli differenti che<br />

il <strong>Rotary</strong> riconduce a unità civile e spirituale.<br />

I soccorsi resi in condizioni molto precarie.<br />

QUANDO LA TERRA DIVENTA MATRIGNA<br />

In contemporanea con l’incontro di Viterbo un violentissimo<br />

terremoto ha devastato il Pakistan. Questa tragedia ovviamente<br />

scompagina i progetti sulla scolarizzazione, essendo per il<br />

momento ben diverse le priorità. Ma anche in questa occasione<br />

il <strong>Rotary</strong> dimostrerà la propria forza e la capacità di essere una<br />

“multinazionale” di servizio, rispettosa dei principi dell’amicizia<br />

e del soccorrere chi è nel bisogno, senza confini materiali<br />

e spirituali, senza steccati geografici.<br />

Il progetto di “scolarizzazione di giovani<br />

pakistani”, lanciato dal club Viterbo e<br />

sostenuto da Viterbo Ciminia con la partecipazione<br />

del club Bolsena-Ducato di<br />

Castro, nonché di quelli di Avignone e<br />

Vienna, ha iniziato il suo cammino.<br />

Quattro rotariani di Islamabad (tre pakistani,<br />

un dirigente farmaceutico, un<br />

architetto ed un informatico, con un<br />

tedesco naturalizzato da quarant’anni<br />

per aver trovato moglie in loco) sono<br />

arrivati a Viterbo con un programma di<br />

ampio respiro, che include il progetto<br />

della scolarizzazione e comprende<br />

anche la potabilizzazione delle acque e<br />

tre progetti sanitari (assistenza “madrebambino”;<br />

sostegno economico per<br />

attrezzature; diagnostica/terapia/education<br />

per le donne delle zone rurali,<br />

che – dai 15 ai 30 anni – hanno, in<br />

media, dieci attività procreative).<br />

La presentazione del programma, con<br />

ampio filmato sul paese (sette volte l’Italia<br />

con oltre 150 milioni di abitanti e<br />

con la bellezza suggestiva delle montagne<br />

del nord, dove resiste la memoria di<br />

Compagnoni e Lacedelli e anche quella<br />

del Duca degli Abruzzi, quel nostro<br />

grande esploratore che pareggiò la gloria<br />

del fratello, l’invitto Duca d’Aosta<br />

della III Armata) è avvenuta alla presenza<br />

del Pdg Lico e dell’assistente del<br />

governatore Chiarini, che ha partecipato<br />

anche alla cena di gala per concludere<br />

gli interventi ed i discorsi ufficiali.<br />

Durante la conviviale è stato firmato (da<br />

Viterbo e da Islamabad) un verbale sull’incontro<br />

con l’intesa di esame approfondito<br />

di tutta la materia da parte dei<br />

cinque club attualmente coinvolti, per<br />

la decisione su quale punto fissare l’attenzione<br />

(il progetto della scolarizzazione<br />

prevede un impegno di 12 anni –<br />

tanti sono quelli del corso completo<br />

degli studi pre-universitari – con un<br />

intervento economico onnicomprensivo<br />

di circa 1.500 dollari l’anno per studente).<br />

MARIO VIRDIS<br />

Assistente Governatore area Sardegna ovest<br />

<strong>Rotary</strong> club Oristano<br />

Le idee semplici sono spesso quelle vincenti.<br />

Tutto è cominciato nel 2003 in<br />

Belgio e più precisamente nel club di<br />

Oudenaarde, splendida città fiamminga,<br />

durante un incontro realizzato da<br />

club europei, accomunati dallo stesso<br />

anno di costituzione: il 1968. Bernard<br />

Thienpont, rotariano di quel club, propone<br />

agli altri club presenti, Iglesias per<br />

l’Italia, Auxerre per la Francia e Jonkoepping<br />

per la Svezia , un modo innovativo<br />

di fare <strong>Rotary</strong>.<br />

GLI INCONTRI 2003-2009<br />

Anno Città Nazione<br />

2003 Oudenaarde Belgio<br />

2004 Auxerre Francia<br />

2005 Iglesias Italia<br />

2006 Jonkoepping Svezia<br />

2007 Dublino Irlanda<br />

2008 Hastings Inghilterra<br />

2009 Bochum Germania<br />

Il presidente del club Franco Plaisant (a destra) con il presidente del club di Dublino Paul Loughlin,<br />

che soddisfatto esibisce il collare più antico di Europa, risalente al 1912.<br />

A rotazione. L’idea consiste nello scambio<br />

di amicizia rotariana tra i diversi<br />

club, con incontri a rotazione, ogni anno<br />

presso un club diverso. La regola di base<br />

è che può parteciparvi solo un club per<br />

nazione. Questo vuol dire riunirsi, anno<br />

dopo anno, in un diverso Paese. Il meeting,<br />

della durata di alcuni giorni, consente<br />

agli ospiti di conoscere gli usi, i<br />

costumi e la cultura di<br />

popoli differenti. Il risultato<br />

è bello e coinvolgente.<br />

E’ una full-immersion di<br />

tre, quattro giorni, non<br />

solo nelle famiglie degli<br />

amici rotariani ma in tutta<br />

la città del club ospitante<br />

e nel suo territorio.<br />

Il primo incontro è stato<br />

in terra fiamminga: ad<br />

Oudenaarde. Il meeting è<br />

partito col piede giusto:<br />

infatti i quattro club iniziali non sono<br />

rimasti soli; da subito altri tre club<br />

hanno apprezzato l’iniziativa e si sono<br />

aggregati: il prestigioso ed antico club<br />

di Dublino in Irlanda, poi quello di<br />

Hastings in Inghilterra e quello di<br />

Bochum in Germania.<br />

Terza tappa. Il secondo incontro nel<br />

2004 è avvenuto ad Auxerre in Francia e<br />

quest’anno è stato il turno di Iglesias<br />

per l’Italia.<br />

Quello di Iglesias è un club di lunga<br />

militanza che ha già maturato 37 anni di<br />

servizio rotariano. Seguo questo club,


26 VITA DEI CLUB<br />

Novembre 2005 VITA DEI CLUB<br />

Novembre 2005 27<br />

Alcuni soci europei presenti al concerto.<br />

come assistente del governatore, da tre<br />

anni ed ho sempre espresso un giudizio<br />

altamente positivo sul suo operato.<br />

Centro minerario. Iglesias, centro<br />

minerario fin dall’epoca romana, pur<br />

risentendo delle difficoltà derivanti<br />

dalla chiusura di gran parte delle miniere<br />

del suo territorio, cerca oggi nuovi<br />

sbocchi, soprattutto in ambito turistico,<br />

culturale e dei servizi. Anche il riutilizzo<br />

del grande patrimonio minerario potrà<br />

recitare un ruolo importante nel futuro<br />

di questa bella ed antica città. I rotariani<br />

del club, a partire da Luciano Otelli, geologo,<br />

oggi direttore generale dell’Igea,<br />

la struttura regionale che sovrintende<br />

alle miniere, sono tutti impegnati in<br />

prima linea per consentire al<br />

territorio della nuova provincia<br />

del Sulcis-Iglesiente di<br />

recuperare proficuamente<br />

questo inestimabile valore.<br />

I collari. L’arrivo degli amici<br />

rotariani ha festosamente<br />

animato Iglesias e l’incontro<br />

è durato alcuni giorni con<br />

oltre cento partecipanti e<br />

con la presenza, nella serata<br />

finale, del governatore<br />

Giorgio Di<br />

Raimondo, a riprova<br />

dell’importanza dell’avvenimento.<br />

Anno 1912. La serata finale è<br />

stata indimenticabile, in un<br />

tripudio di luci, suoni, colori,<br />

sapori. I presidenti indossavano<br />

il collare: uno mi ha colpito<br />

in modo particolare, quello<br />

al collo del presidente del<br />

Rc di Dublino, Paul Loughlin.<br />

In metallo pesante, dimostrava<br />

i suoi anni: era il collare più<br />

antico d’Europa, datato 1912, con una<br />

“scaletta” di targhette con i nomi dei 93<br />

presidenti suoi predecessori. Per Dublino<br />

si avvicinano i festeggiamenti del<br />

primo centenario.<br />

Respiro europeo, Iglesias ha degnamente<br />

onorato la terza tappa di un<br />

incontro di grande respiro europeo. Le<br />

prossime località sono già state stabilite:<br />

il prossimo anno 2006 in Svezia a<br />

Jonkoepping, nel 2007 in Irlanda a<br />

Dublino, nel 2008 in Inghilterra ad<br />

Hastings e nel 2009 in Germania a<br />

Bochum.<br />

Sono convinto che il cerchio dei club<br />

partecipanti continuerà presto ad allargarsi.<br />

Da tempo accompagna il gruppo<br />

Quanto è bella la Sardegna!<br />

anche un rappresentante rotariano<br />

della Lettonia, più precisamente di Riga,<br />

che ha nel cuore l’Europa e, soprattutto,<br />

l’Italia. Questo signore, non più giovane,<br />

ha tradotto dall’italiano al lettone la<br />

‘’Divina Commedia” e la ‘’Vita nuova” di<br />

Dante e ama talmente il nostro sommo<br />

poeta da aver imparato a memoria<br />

entrambe le opere. Mi piacerebbe vedere<br />

in un prossimo futuro il coinvolgimento<br />

di tutti i paesi europei.<br />

Credo che il nostro servire in amicizia sia<br />

un ottimo veicolo nel lungo cammino<br />

dell’integrazione europea.<br />

Il club di Iglesias ha donato al comune una<br />

statua – creata dal socio rotariano Stefano<br />

Cherchi – che, tramite una figura femminile<br />

alta quasi sei metri, vuole essere l'emblema del<br />

dolore. Una targa inserita nella scultura ricorda<br />

le "macerie impastate di sangue" della triste<br />

giornata dell'11 settembre 2001 a New<br />

York. La statua è dedicata ai 700 vigili del<br />

fuoco e a tutte le altre persone deceduti nell'attacco<br />

terroristico. Nella foto: il governatore<br />

Giorgio Di Raimondo con l'artista davanti al<br />

monumento.<br />

<strong>Rotary</strong> club Guidonia-Montecelio: rievocata una leggendaria impresa.<br />

Quando l’Italia era imbattibile sulle strade del cielo.<br />

ITALIA - BRASILE,<br />

in alta quota vinciamo noi<br />

Anno 1928. Ferrarin e Del Prete volano in Brasile per più di 8 mila chilometri per oltre<br />

48 ore: è record mondiale di distanza senza scalo. Il <strong>Rotary</strong> brasiliano di Natal ha costruito<br />

un monumento celebrativo (il bronzo è stato offerto dall’aeronatica militare italiana),<br />

una copia del quale è stata posta a Guidonia. Grande festa al circolo ufficiali. I più audaci<br />

hanno volato con gli alianti.<br />

ANTONIO DANIELE<br />

<strong>Rotary</strong> club Guidonia- Montecelio<br />

Ha avuto luogo, nell’aeroporto di Guidonia,<br />

la cerimonia di inaugurazione del<br />

monumento che rievoca un’impresa<br />

leggendaria compiuta da due eroici<br />

aviatori italiani.<br />

Il 3 luglio 1928 Arturo Ferrarin e Carlo<br />

Del Prete partivano dall’aeroporto, che<br />

all’epoca si chiamava ancora Campo di<br />

volo di Montecelio, alla volta del Brasile<br />

dove giungevano dopo un avventuroso<br />

volo durato 48 ore e 14 minuti, stabilendo<br />

il record mondiale di distanza senza<br />

scalo (oltre 8100 chilometri). Il velivolo,<br />

espressamente costruito per l’impresa,<br />

era un Savoia Marchetti S.64 e consumava<br />

nel volo tutto il carburante, tant’è<br />

che i nostri eroi prendevano terra sulla<br />

spiaggia di Touros, nelle vicinanze di<br />

Porto Natal.<br />

Il <strong>Rotary</strong> club di Natal ha voluto celebrare<br />

il centenario rotariano costruendo un<br />

monumento che ricordasse l’impresa<br />

che, all’epoca, aveva unito per la prima<br />

volta l’Italia al Brasile. L’aeronautica brasiliana<br />

ha messo a disposizione l’area, i<br />

soci del <strong>Rotary</strong> di Natal hanno offerto il<br />

basamento in pietra e l’aeronautica<br />

militare italiana una riproduzione in<br />

bronzo del velivolo tratta dalla maquette<br />

esposta al museo storico dell’aeronautica<br />

di Vigna di Valle.<br />

Lo stampo utilizzato per produrre il<br />

monumento bronzeo, consentiva una<br />

seconda colata, di modo che si è potuto<br />

posare una copia dello stesso monumento<br />

qui da noi, ricordando in tal<br />

modo l’impresa sia nel luogo di arrivo<br />

che di partenza.<br />

La cerimonia ha visto presenti importanti<br />

autorità e personalità tra cui il<br />

segretario distrettuale Aldo Bernuzzi, il<br />

past governor Gianni Gasbarrini Fortuna,<br />

il sindaco di Guidonia Filippo Lippiello,<br />

il procuratore della repubblica di<br />

Tivoli dottor D’Angelo e la contessa<br />

Maria Fede Caproni. La delegazione<br />

rotariana era composta non solo dai<br />

soci del <strong>Rotary</strong> club di Guidonia – Montecelio,<br />

ma anche da soci dei club di<br />

Tivoli, Todi, Fiuggi e Palestrina – Zagarolo.<br />

Ascoltando gli interventi si veniva riportati<br />

indietro nel tempo a quel lontano<br />

eppur vicino 1928. Il comandante dell’aeroporto<br />

colonnello Antonio Daniele<br />

(socio rotariano, che scrive le presenti<br />

note ndr) ha sottolineato la duplice


28 VITA DEI CLUB<br />

Novembre 2005 PARLIAMONE<br />

Novembre 2005 29<br />

valenza, militare e rotariana dell’evento,<br />

il presidente del <strong>Rotary</strong> club Americo<br />

Innocenti ha evidenziato come il centenario<br />

rotariano sia occasione per solennizzare<br />

importanti ricorrenze nazionali,<br />

il generale di brigata aerea Franco Camperi,<br />

rappresentante del comandante<br />

generale delle scuole A.M., ha sottolineato<br />

l’importanza dell’evento pur<br />

nella sua sobrietà.<br />

Dopo i dovuti commiati con le autorità,<br />

ha avuto inizio la parte più rotariana<br />

della giornata. Mentre gli amici del<br />

I “PIRATI” DEL VINO ITALIANO<br />

IN USA UNA BOTTIGLIA SU DUE È FALSA<br />

<strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> di Fiuggi si recavano subito<br />

presso la linea di volo per provare l’ebbrezza<br />

dell’aliante, gli altri si sono riuniti<br />

in conviviale nel grande salone delle<br />

feste del circolo ufficiali, alla presenza<br />

dei vertici dell’aeroclub di Roma (Squiccimarro,<br />

De Lorenzo, Marchetti).<br />

Tutti si sono poi trasferiti in linea di volo<br />

dove, a turno, ben diciotto rotariani<br />

hanno avuto il battesimo dell’aria<br />

volando con gli alianti messi a disposizione<br />

dalla scuola di volo a vela che l’aeroclub<br />

di Roma gestisce nell’aeroporto<br />

di Guidonia.<br />

È questa la clamorosa denuncia che viene dagli Usa. Il falso made in Italy tartassa<br />

il mercato del vino. Le bottiglie false sono quasi uguali a quelle delle nostre esportazioni:<br />

ci si imbatte sistematicamente con curiose bottiglie di Chianti, Sangiovese,<br />

Refosco e Barbera, Barolo e Malvasia.<br />

In ogni caso per il vino italiano è boom:le esportazioni verso l’America crescono e<br />

hanno spinto l’Italia alla leadership sul mercato statunitense. Il nostro vino copre<br />

da solo un terzo del valore di mercato dei vini stranieri, seguito a distanza da<br />

Australia con il 25% e Francia con il 21%.<br />

Un risultato che, a detta della Coldiretti, conferma i risvolti commerciali positivi<br />

di numerose ricerche che evidenziano gli effetti benefici del consumo di vino sulla<br />

salute, come quello antinvecchiamento dovuto al contenuto di resveratrolo e a<br />

quello antistress della melatonina, un neurormone che svolge un ruolo importantissimo<br />

nella regolazione dei ritmi circadiani (sonno-veglia) che influenzano l’umore.<br />

La Coldiretti ricorda che l’Italia è il secondo produttore di vino in Europa con 51 milioni di ettolitri (24,6 bianchi e<br />

26,3 rossi) e conta su un patrimonio di 4453 vini Docg, Doc e Igt, che rappresentano il 60% della produzione nazionale<br />

di vino, che genera un fatturato complessivo di circa 8,5 miliardi di euro.<br />

LETTERE CARTOLINE FAX E-MAIL MESSAGGI POSTA AEREA PICCIONI VIAGGIATORI …<br />

“Meno siamo, meglio stiamo”.<br />

O no<br />

Renzo Arbore nella sua ultima trasmissione televisiva di successo<br />

ha ironicamente posto il titolo che noi riportiamo qui<br />

anche se in forma dubitativa.<br />

L’interrogativo è interessante. Qual è la consistenza numerica<br />

giusta per la vita di un club Deve esistere un numero massimo<br />

di soci da non superare È conveniente ed efficiente averlo<br />

Peppino Pintore del Rc Sassari <strong>Nord</strong> lancia il sasso: non si<br />

dovrebbe andare al di là dei 50 soci. E si chiede e ci chiede:<br />

come fanno a operare i club con oltre 200 soci<br />

Domande legittime che ho girato al Rc Roma, unico club del<br />

nostro distretto a superare tale soglia. Leggiamo con attenzione<br />

le considerazioni del presidente Enrico Scala.<br />

Fatalità vuole che nello stesso momento (fine settembre) al Rc<br />

Roma sia stato dato un premio internazionale per il “maggiore<br />

sviluppo dell’effettivo”, come è riportato nella didascalia<br />

della foto.<br />

Allora è il caso di aggiornare il titolo è dire “ più siamo, meglio<br />

stiamo” <br />

(bruno benelli)<br />

Il club ideale: non piu’ di 50 soci<br />

Alla luce della mia esperienza di rotariano<br />

da circa 25 anni mi capita spesso di<br />

fare qualche riflessione a proposito del<br />

mio club: di come è sorto, del suo sviluppo,<br />

delle sue attività e dell’affiatamento<br />

fra i soci.<br />

Già da quando mi accingevo a condurre<br />

il club di Sassari <strong>Nord</strong>, in qualità di presidente,<br />

pensavo che l’espansione richiesta<br />

da tutti i governatori ed i presidenti<br />

internazionali dovesse avvenire, non<br />

tanto in seno al club, ma in seno al<br />

distretto con la creazione di nuovi club.<br />

Questo perché ho sempre pensato<br />

(forse sbagliando) che la buona armonia<br />

e la sincera amicizia tra i soci si<br />

potesse realizzare solo con un numero<br />

non eccessivo degli stessi. Pertanto,<br />

secondo me in un club non si dovrebbero<br />

superare i cinquanta soci in quanto<br />

solo così si può instaurare una conoscenza<br />

approfondita e un rapporto di<br />

cordialità.<br />

Come sarebbe possibile il raggiungimento<br />

di questo traguardo con un<br />

numero di soci più elevato Mancherebbe<br />

il piacere dell’incontro tra amici e<br />

la possibilità di attuare insieme, con la<br />

partecipazione unanime, le varie attività,<br />

i programmi e le manifestazioni che<br />

il <strong>Rotary</strong> si propone.<br />

Il mio club ha raggiunto e superato i<br />

settanta iscritti e già da tempo si nota<br />

una minore partecipazione alle riunioni<br />

settimanali (in media la presenza è di<br />

20-25 soci) ed una minore conoscenza<br />

tra i soci che non conduce certo ad<br />

instaurare dei validi rapporti di amicizia<br />

che è uno dei tre cardini fondamentali<br />

su cui si basa l’azione rotariana.<br />

Che dire di alcuni club che superano i<br />

200 iscritti Quanti partecipano alle<br />

riunioni E quanti si conoscono tra loro<br />

Che ne pensi<br />

Peppino Pintore<br />

<strong>Rotary</strong> club Sassari <strong>Nord</strong><br />

Un club grande<br />

può essere<br />

un grande club<br />

Un organico numeroso è una indubbia<br />

ricchezza per un club e far fruttare tale<br />

ricchezza è compito dei dirigenti:<br />

costruire un organico numeroso puramente<br />

per un “ritorno di immagine”<br />

sarebbe un non-senso rotariano.<br />

Al <strong>Rotary</strong> club di Roma, che conta al 20<br />

settembre 2005 un organico di n. 226<br />

unità, abbiamo adottato alcune iniziative<br />

per il coinvolgimento dei soci.<br />

Il regolamento interno prevede che le


30 PARLIAMONE<br />

Novembre 2005 CULTURA<br />

Novembre 2005 31<br />

UN PREMIO INTERNAZIONALE AL ROTARY CLUB ROMA<br />

PIU’ SIAMO, MEGLIO STIAMO. Il <strong>Rotary</strong> international ha dato al <strong>Rotary</strong> club Roma<br />

il premio per l’“espansione e lo sviluppo dell’effettivo 2004-2005”. Il past president<br />

Glenn E. Estess Sr. ha firmato il documento ufficiale con il quale si riconoscono agli<br />

amici del RC Roma i “contributi dati allo sviluppo dell’effettivo reclutando il maggior<br />

numero di soci del distretto 2080”.<br />

Il documento è stato consegnato da Lucio Artizzu, past governor, a Gianpiero<br />

Gamaleri, past president del club Roma nel corso di una conviviale di fine settembre<br />

2005.<br />

riunioni conviviali vengano svolte, a settimane<br />

alterne, in diurna (ore 13,15) e in<br />

serale (ore 20,15); ciò permette di avere<br />

una partecipazione “differenziata” che,<br />

pur non incidendo sulla percentuale<br />

mensile, consente la frequenza ad un<br />

considerevole numero di soci.<br />

Poniamo particolare attenzione alla<br />

informazione. Oltre a sollecitare la lettura<br />

della stampa rotariana, inviamo a<br />

tutti i soci – via e.mail – le notizie di interesse<br />

corrente; nel corso delle conviviali<br />

veniamo aggiornati sulle attività delle<br />

commissioni, sui progetti e sulle manifestazioni<br />

a livello distrettuale e viene<br />

data comunicazione delle direttive pervenute<br />

dal <strong>Rotary</strong> international. Nel bollettino<br />

del club i soci possono esprimere<br />

il proprio pensiero su argomenti di<br />

interesse rotariano o di costume in una<br />

apposita rubrica.<br />

Disponiamo di un sito web, del quale<br />

completeremo a breve la ristrutturazione,<br />

nel quale possono essere reperite<br />

tutte le informazioni sul club di Roma e<br />

sui programmi sia del distretto 2080<br />

che del <strong>Rotary</strong> international.<br />

L’organigramma del club è suddiviso,<br />

tra commissioni e task-forces, in 26<br />

gruppi di lavoro. Il numero dei soci<br />

direttamente coinvolti, con incarico formale,<br />

è di 84 unità; peraltro, a seconda<br />

delle necessità, i gruppi di lavoro (che si<br />

riuniscono mediamente una volta al<br />

mese) si avvalgono della collaborazione<br />

di altri soci, anche se non inseriti “formalmente”<br />

nell’organico.<br />

I temi delle conviviali (in particolare di<br />

quelle diurne) vengono preferibilmente<br />

affidati ai soci del club al fine di poter<br />

fruire, su temi di interesse sociale, culturale<br />

o professionale, delle loro specifiche<br />

competenze ed instaurare un proficuo<br />

dibattito con gli altri soci.<br />

Attraverso le attività dell’Azione interna<br />

(in particolare con le sottocommissioni<br />

Programmi, Famiglia del <strong>Rotary</strong>, Donne<br />

nel <strong>Rotary</strong>) incentiviamo l’affiatamento<br />

con diversificate iniziative (reciproca<br />

conoscenza, gite, visite a mostre o a siti<br />

artistici, interclub). L’Azione professionale<br />

svolge un programma per lo scambio<br />

di idee sulle problematiche di ciascuna<br />

categoria lavorativa, consentendo<br />

di accrescere ulteriormente il coinvolgimento<br />

dei soci.<br />

Certamente notevole è l’impegno<br />

richiesto sia ai responsabili che ai componenti<br />

dei gruppi di lavoro, ma tale<br />

impegno è di buon grado accettato<br />

nello spirito del servizio rotariano.<br />

Va aggiunto anche che il club ha sempre<br />

avuto una validissima collaborazione<br />

dal proprio ufficio di segreteria che,<br />

oltre a disbrigare le attività correnti,<br />

contribuisce a diffondere le comunicazioni<br />

fra i soci.<br />

Nel club di Roma siamo fermamente<br />

convinti che, al di là della frequenza alle<br />

riunioni o alle attività delle commissioni,<br />

un buon socio possa qualificarsi<br />

come tale se è messo in condizione di<br />

essere opportunamente “formato ed<br />

informato”. Conoscendo e partecipando<br />

alle attività intraprese dal <strong>Rotary</strong> – da<br />

quelle del proprio club fino a quelle a<br />

livello mondiale – il socio potrà mettere<br />

a disposizione, con cognizione di causa,<br />

la propria professionalità in ogni occasione<br />

richiesta dal club e potrà poi consapevolmente<br />

diffondere “all’esterno”<br />

l’immagine del <strong>Rotary</strong> per farlo conoscere<br />

nella vera essenza.<br />

Enrico Scala<br />

Presidente <strong>Rotary</strong> club Roma<br />

Lingua e dialetto : un matrimonio rato e consumato<br />

Alessandro Manzoni e Mike Buongiorno: i padri della lingua italiana. Il servizio militare<br />

obbligatorio e la migrazione interna hanno favorito i matrimoni misti, per cui i figli di una<br />

milanese e di un palermitano oggi parlano un idioma né materno né paterno. Inventando<br />

la radio Marconi porta la parola parlata in tutte le case. Il fascismo dichiara guerra al dialetto,<br />

il neorealismo lo riporta in auge. Ma è quella scatola chiamata tv a rivoluzionare lingua<br />

e mentalità. Tutti parliamo un linguaggio-guazzabuglio: il bello è che ci capiamo!<br />

ALDO ONORATI<br />

scrittore e poeta<br />

Alessandro Manzoni intuì, ben circa<br />

quattro decenni prima, che non sarebbe<br />

stata possibile l’unità d’Italia politicamente<br />

senza un linguaggio<br />

unico. Mi viene in mente l’Europa<br />

delle patrie, ora unita, che parla<br />

tante lingue diverse, con predominio<br />

dell’inglese, ma con forte<br />

resistenza francese, poiché la<br />

terra dei lumi si crede ancora il<br />

centro culturale del mondo.<br />

Dunque, già nella ventisettana<br />

dei “ Promessi sposi”, ma soprattutto<br />

nella quarantana, Manzoni<br />

crea un idioma vicino alla parlata<br />

popolare ( di stampo toscano),<br />

spianando la strada alla penisola<br />

unita. Il grande romanzo ebbe tale<br />

successo, che se ne fecero sessanta<br />

edizioni pirata, oltre quella illustrata<br />

che il Manzoni stesso, a proprie spese,<br />

aveva curato in fascicoli. Tuttavia, si trattava<br />

sempre di un pubblico letterato,<br />

alfabetizzato, quindi ristretto, per cui si<br />

continuò a parlare in vernacolo e a scrivere<br />

in lingua: chi alla maniera aulica,<br />

chi abbassando il tono ed esemplificando<br />

lo stile al modo di Leopardi nel verso<br />

e di don Lisander nella prosa. Ma se non<br />

fossero sopraggiunti altri fattori, non<br />

saremmo addivenuti alla lingua cosiddetta<br />

italiana, compresa da tutti, la<br />

quale cimenta ( o dovrebbe cimentare)<br />

lo stivale in un unico codice espressivo,<br />

Se tornassero in<br />

vita i nostri padri<br />

linguisti…<br />

IL<br />

BEL<br />

PAESE<br />

DOVE<br />

L’OK<br />

SUONA<br />

unitario per la nostra immensa storia<br />

artistica e letteraria.<br />

Il dialetto resiste. 1861 : Italia unita<br />

sotto la monarchia sabauda, poi , dieci<br />

anni dopo circa, Roma capitale. Le barriere<br />

doganali degli stati cadono, si circola<br />

liberamente e non si può non<br />

conoscere la lingua; ma la resistenza dei<br />

dialetti è enorme, dato l’analfabetismo<br />

diffuso e la difficoltà delle comunicazioni.<br />

Però, il servizio militare obbligatorio<br />

sposta appositamente masse di giovani<br />

come in uno scacchiere: i polentoni<br />

Se la scrittura è una in<br />

tutta la penisola, non<br />

ugualmente avviene per<br />

la pronuncia<br />

vanno dai terroni, questi al nord; i<br />

centristi, un po’ qua, un po’ là. Ed<br />

ecco la prima mossa per obbligare<br />

a parlare come aveva scritto Manzoni,<br />

altrimenti non ci si intendeva<br />

da una zona all’altra. Nascono<br />

così, grazie all’emigrazione<br />

interna, i matrimoni misti in<br />

fatto di lingua, per cui i figli di<br />

una milanese e un palermitano<br />

non parlano né l’idioma materno<br />

né il vernacolo paterno,ma l’italiano<br />

senza inflessioni regionali.<br />

Intanto, era stato inventato il<br />

treno, grande demone dell’era<br />

industriale, di cui parlano sia Carducci<br />

sia Fogazzaro, per non citare Tolstoj.<br />

La stampa. Il tempo che era scandito<br />

dalla giornata solare, ora è scisso in<br />

minuti primi. Gli italiani si muovono, circolano,<br />

viaggiano: serve la lingua della<br />

comunicazione pratica. A facilitarle il<br />

compito è la legge sull’istruzione obbligatoria<br />

fino agli otto anni, tanto quanto<br />

basta per compitare nel leggere, scrivere<br />

e far di conto. In più, si attiva la stampa<br />

che, da locale o regionale, diviene<br />

nazionale. Aumentano i libri, almeno<br />

quelli scolastici.<br />

Arriva la radio. Tuttavia, questo non<br />

sarebbe bastato a divulgare la parlata<br />

media manzoniana a tutta la penisola,<br />

se non fosse avvenuta una specie di<br />

miracolo dovuto al genio di Guglielmo


32 CULTURA<br />

Novembre 2005 ITINERARI<br />

Novembre 2005 33<br />

Marconi, il quale, inventando la radio,<br />

toglieva a Gutenberg il primato della<br />

comunicazione per appropriarsene,<br />

portando la parola parlata, e quindi più<br />

facile da decodificare che quella scritta,<br />

a chiunque avesse orecchie per sentire,<br />

e magari anche per intendere.Il regime<br />

fascista dichiarò guerra ai dialetti, tanto<br />

che, nelle stesse scuole, era peccato<br />

grave esprimersi nella parlata locale e,<br />

fra il popolino, dialogare in vernacolo<br />

era sinonimo di ignoranza, arretratezza<br />

e grossolanità. Poi, dopo il secondo conflitto<br />

mondiale, il neorealismo, il cinema<br />

sonoro, il teatro, la scrittura, rivalutarono<br />

i dialetti.<br />

Come si dice 14 Se la scrittura era una<br />

in tutta la penisola, non egualmente<br />

avveniva per la pronuncia, perché le<br />

vocali chiuse o aperte dipendevano<br />

dalla struttura semantico-fonetica del<br />

nord, del centro e del sud ( ancora oggi,<br />

ad esempio, c’è chi dice quattòrdici e<br />

chi lo pronuncia con l’accento chiuso, e<br />

così piede, lettera etc., senza che si sia<br />

addivenuti a una regola unitaria: ma a<br />

questo punto, con le parlate stravolte<br />

da intrusioni dialettali e straniere, il problema<br />

non si pone più, perché il purismo<br />

linguistico è diventato cosa da cruscanti<br />

per la maggior<br />

parte delle nuove “auctoritates”<br />

linguistiche,<br />

che sono la tv, i giornali,<br />

il cinema e la pubblicità<br />

su scala industriale).<br />

Altre strade. Gli scrittori<br />

hanno ben presto cercato<br />

altre strade da<br />

quella manzoniana.<br />

Tommaseo, che nel suo<br />

vocabolario, capolavoro assoluto di<br />

ricerca linguistico-morale, pur ammirando<br />

Manzoni, piglia una sua via; Verga e<br />

Fogazzaro , su due percorsi diversissimi,<br />

riesumano le assonanze vernacolari;<br />

D’Annunzio, con la sua popolarità e<br />

autorità, il suo fascino di primo ingegno<br />

d’ Italia, maneggia la lingua in modo<br />

geniale e aulico, mentre i futuristi la<br />

distruggono per sgrammaticarla e liberarla<br />

dal collare degli schemi morti. Alla<br />

fine irrompe nella scena una scatola<br />

chiamata tv, che rivoluziona non solo la<br />

lingua, ma la mentalità, stravolgendo<br />

ogni possibilità di arginamento da parte<br />

di altri mezzi di comunicazione di<br />

massa. Taluni hanno dichiarato che il<br />

secondo padre della lingua italiana è<br />

Mike Buongiorno, e non completamente<br />

a torto, perché la tv, più della radio, è<br />

penetrata in ogni famiglia, anche negli<br />

ambienti in cui l’analfabetismo scolare<br />

resiste alle leggi dell’istruzione obbligatoria<br />

e dove non arrivano né i giornali,<br />

né i potenti rotocalchi femminili e tanto<br />

meno i libri.<br />

L’epica moderna. Ma, all’inizio, la tv<br />

selezionava i dicitori, per cui era un<br />

mezzo di diffusione della lingua regolare<br />

e canonica; oggi si parla come si può,<br />

tenendo presente l’immenso materiale<br />

dei neologismi, nati dalle lingue straniere<br />

( soprattutto l’inglese, che è veicolare<br />

per la scienza, l’economia, il commercio<br />

etc.), dal linguaggio tecnico-scientifico,<br />

dal politichese, dall’epica moderna che<br />

è quella sportiva, dalle intrusioni dialettali<br />

imposte, data la loro autorità, da<br />

politici e uomini del cinema, sportivi,<br />

mezzibusti, i quali si esprimono magari<br />

con simpatici termini gergali,<br />

ma la gente e i giornalisti poi<br />

li assumono nell’uso quotidiano,<br />

rendendoli familiari.<br />

Se tornassero i nostri padri<br />

linguisti, quelli che si sono<br />

accapigliati per accettare o<br />

rifiutare un termine secondo<br />

regole ben precise di autorità<br />

e antichità, si scandalizzerebbero,<br />

ma forse non avrebbero<br />

tutti i torti.<br />

Qui si esagera. Ammesso e concesso<br />

che la lingua è un organismo vivo, in<br />

continua crescita o decrescita, e prendendo<br />

ad esempio i nostri antichi latini,<br />

i quali, al tempo di Ammiano Marcellino<br />

già scrivevano in modo da richiedere un<br />

interprete per quelli fermi a Orazio, Virgilio<br />

e Tito Livio; oggi si sta esagerando<br />

ovunque, e non solo per il massiccio e<br />

indiscriminato afflusso di anglismi. Si<br />

esagera perché i neologismi non vengono<br />

assimilati, cioè digeriti, ma messi lì<br />

freddamente, non italianizzati, e quindi<br />

in modo da formare piccoli corpi in un<br />

corpo che ormai li respinge per saturazione<br />

e incompatibilità semantica.<br />

Uomini e animali si cibano di sostanze<br />

diverse, ma, digerendole, le assimilano,<br />

cioè le rendono simili a se stessi, prendendo<br />

la forza e la vitalità da ciò che<br />

immettono nell’organismo, senza mutare<br />

il proprio Dna e la propria individualità.<br />

Nella lingua, invece, l’italiano sta<br />

diventando un ibrido, per cui proprio la<br />

struttura semantica sta mutando, l’organizzazione<br />

interna del logos, i rapporti<br />

dialettici fra gli elementi idiomatici, fraseologici,<br />

significanti e stilistici, nonché<br />

grammaticali.<br />

Stringere i freni. Dove si andrà a finire<br />

Credo che si dovrà stringere i freni: e<br />

questo lo dice un anticruscante, uno<br />

aperto non solo agli influssi salutari dei<br />

dialetti, ma ad alcune espressioni vive<br />

da altre lingue. Però, un detto popolare<br />

molto noto afferma che il troppo storpia.<br />

Tempo fa scrissi un articolo dal titolo:<br />

“ Il bel paese là dove il sì suona”<br />

e,parafrasando il celebre verso di Dante,<br />

conclusi così: presto dovremo dire: “ Il<br />

bel paese là dov’ok suona”.<br />

Gli scrittori talvolta sono profeti, anche<br />

se di sventura!<br />

Via francigena: per il Consiglio di Europa è un grande itinerario culturale<br />

C’è un<br />

vademecum a<br />

partire dal<br />

Gran San<br />

Bernardo, più<br />

un altro che<br />

parte da<br />

Londra fino al<br />

confine<br />

italiano, che<br />

segna le tappe,<br />

i chilometri, gli<br />

alloggi<br />

economici e<br />

l’ospitalità<br />

religiosa: il<br />

tutto per<br />

rendere più<br />

confortevole il<br />

pellegrinaggio<br />

fino a Roma, la<br />

più antica e<br />

importante mèta<br />

dei cristiani.<br />

In Italia – grazie<br />

all’Aivf – la via è<br />

presente in tutto il Lazio<br />

e, a tratti, in Piemonte,<br />

Emilia e Toscana.<br />

Guide e schede<br />

cartografiche<br />

attualizzano il percorso.<br />

Occorre migliorare le vie<br />

pedonali e la segnaletica<br />

per la sicurezza dei<br />

viandanti.<br />

20 ottobre 2005.<br />

Il club Viterbo Ciminia ha<br />

organizzato un convegno sulla<br />

via Francigena con la presenza<br />

dei sindaci del territorio<br />

Una antica e religiosa<br />

“MILLE MIGLIA” a piedi<br />

ADELAIDE TREZZINI<br />

operatrice culturale<br />

fondatrice e presidente<br />

Association internationale via francigena<br />

Nel dicembre 2004 la via francigena (Vf )<br />

è stata elevata al rango di “grande itinerario<br />

culturale” dal Consiglio d’Europa,<br />

grazie anche alle iniziative e al lavoro di<br />

volontariato dell’association internationale<br />

via francigena (Aivf ), operativa dal<br />

1997.<br />

Il congresso dei poteri locali e regionali<br />

del Consiglio d’Europa a Strasburgo, ha<br />

chiesto all’Aivf di condividere, con altri<br />

paesi europei interessati, la sua esperienza<br />

organizzativa nell’avere concretizzato<br />

un itinerario culturale europeo<br />

di 1900 km.<br />

Le esigenze e la precarietà di informazioni<br />

utili ai pellegrini per quanto<br />

riguarda le sistemazioni logistiche<br />

lungo il percorso, l’assenza totale di cartografia<br />

utile a chi cammina, la carenza<br />

di segnaletica, hanno stimolato l’associazione<br />

a colmare queste lacune con<br />

iniziative che si sono susseguite finora.<br />

Cinque lingue. Dal 1998 esiste un sito<br />

web, www.francigena-international.org,<br />

redatto in cinque lingue.<br />

Nel 2000 è stato pubblicato il vademecum<br />

della via dal Gran S. Bernardo a<br />

Roma con tappe, chilometraggi, alloggi<br />

economici e ospitalità religiosa.<br />

Queste due iniziative hanno fortemente<br />

incoraggiato i pellegrini stranieri a camminare<br />

fino a Roma, la più antica meta<br />

del pellegrinaggio cristiano.<br />

San Pietro. Nel 2001 il progetto dell’Aivf<br />

ha ottenuto il patrocinio della


34 ITINERARI<br />

Novembre 2005 ITINERARI<br />

Novembre 2005 35<br />

Santa Sede, del Ministero dei beni e attività<br />

culturali, del Ministère de la culture<br />

et de la communication (Francia) e del<br />

Département de l’intérieur (Svizzera).<br />

L’associazione è stata onorata dal premio<br />

Sancti Benedicti 2001 del <strong>Rotary</strong><br />

international.<br />

Nella basilica di San Pietro è<br />

stata predisposta un’accoglienza<br />

e la registrazione dei pellegrini<br />

della via francigena, grazie<br />

all’interessamento dell’Aivf.<br />

400 chilometri. Per dare alla via<br />

la sua identità, l’Aivf ha creato un<br />

marchio, proposto e accettato<br />

dal Consiglio di Europa nel 2001.<br />

Attualmente la via è contrassegnata<br />

per un percorso di più di<br />

400 km nei dipartimenti della<br />

Marne e del Doubs per la Francia;<br />

in Italia è presente a tratti nel<br />

Piemonte, in Emilia, in Toscana e<br />

in tutto il Lazio.<br />

Da Londra. Nel 2002 l’Aivf ha<br />

maturato il proposito di restituire<br />

alla via la sua dimensione<br />

europea ignorata fino ad allora.<br />

Ed ha pubblicato la “guidavademecum<br />

da Londra al confine<br />

italiano”, con note storiche<br />

medievali.<br />

Queste guide sono state completate,<br />

nel 2004 e 2005, da schede cartografiche<br />

geo-culturali: la “topofrancigena”,<br />

per un percorso di 1900 km, rappresenta<br />

un unicum nell’organizzazione delle<br />

vie di pellegrinaggio odierne.<br />

L’associazione si è fatta anche promotrice<br />

di un comitato scientifico plurinazionale,<br />

cui hanno aderito illustri personalità.<br />

Per Inghilterra, Francia e Svizzera,<br />

dove la via francigena era totalmente<br />

sconosciuta, è stato necessario tracciare<br />

ex novo il percorso storico e consigliato<br />

su cartografia 1:25.000.<br />

Sano e salvo. Per l’Italia il percorso era<br />

conosciuto, ma salvo pochi tratti di strade<br />

medievali ancora in situ, era improponibile<br />

per il viandante, perché si svolgeva<br />

principalmente su strade di grande<br />

comunicazione. Infatti fino ad ora il<br />

pellegrino-pioniere, se arrivava a Roma<br />

sano e salvo malgrado qualche incidente,<br />

ha sempre lamentato la pericolosità<br />

del percorso, inconveniente assente sul<br />

cammino di Santiago di Compostela<br />

(Spagna), dove un passaggio protetto e<br />

Sutri - Porta Franceta.<br />

Nella pagina precedente: Sutri - Particolare di un affresco nel mitreo<br />

riservato ai pellegrini esiste anche in<br />

prossimità delle autostrade.<br />

La via antica. Una ricerca di tre anni ha<br />

permesso all’Aivf di individuare e utilizzare<br />

tutte le proposte della via antica,<br />

pedonale e ciclabile, prodotte finora da<br />

studiosi e associazioni locali e nazionali.<br />

Per renderle utilizzabili occorreva collegarle,<br />

e a questo scopo sono stati messi<br />

a profitto l’insostituibile conoscenza e<br />

disponibilità di polizie municipali e<br />

soprattutto provinciali, come nei casi di<br />

Vercelli, Piacenza, Massa-Carrara, Firenze,<br />

Siena e Viterbo.<br />

La “topofrancigena”, proponendo un<br />

tracciato principale e consigliato, permetterà<br />

un notevole incremento di pellegrini<br />

sulla via, tanto da risvegliare un<br />

forte interesse e il necessario coinvolgimento<br />

da parte di amministrazioni<br />

comunali, provinciali e regionali.<br />

La sicurezza. Le basi dell’organizzazione<br />

per il rilancio della via, quale linea di pellegrinaggio<br />

sul modello del cammino di<br />

Santiago, sono state poste dall’Aivf in<br />

cinque anni (2000 - 2005). Ora<br />

occorre ampliarle e perfezionarle<br />

a livello istituzionale, principalmente<br />

per quanto riguarda gli<br />

alloggi economici e l’ospitalità<br />

religiosa, la manutenzione e il<br />

miglioramento delle vie pedonali,<br />

per la sicurezza del viandante,<br />

la segnaletica controllata.<br />

Sono i pellegrini francesi, inglesi<br />

e svizzeri, i principali fruitori<br />

della via: provengono da paesi<br />

dove il turismo pedestre è molto<br />

sviluppato e organizzato e quindi<br />

si aspettano di trovare le stesse<br />

condizioni proposte per Santiago<br />

di Compostela.<br />

Siti e monumenti. Alcuni passi<br />

importanti sono stati avviati, per<br />

esempio dalla Regione Lazio, nel<br />

patrocinare il “manuale della<br />

segnaletica Vf” realizzata dall’associazione.<br />

Sin dal 1998, tutte le iniziative<br />

dell’Aivf (nata nel 1997 a Martigny,<br />

Svizzera) sono state avvalorate dal<br />

Consiglio d’Europa; sono stati creati, tra<br />

l’altro, un “centro di documentazione Vf<br />

europea”, una “rete free-francigena” di<br />

accesso gratuito a musei e monumenti<br />

medievali e una “rete di siti e monumenti<br />

sulla Vf” da preservare, nella<br />

quale sono incluse la chiesa-rudere di S.<br />

Maria in Forcassi e la chiesa di S. Eusebio,<br />

che si appresta ad essere inaugurata<br />

dopo un lodevole restauro, in parte<br />

reso possibile per il contributo del<br />

<strong>Rotary</strong> club Viterbo Ciminia.<br />

Almeno nel Lazio sono presenti tutte le<br />

condizioni per proseguire nella valorizzazione<br />

culturale e turistica della via,<br />

sempreché non manchi una effettiva<br />

volontà politica coordinata con i rappresentanti<br />

delle autorità religiose e<br />

civili.<br />

Una passeggiata lungo il Foro romano, che compendia 1229 anni di storia<br />

ROMA, un dono di Dio<br />

per mano di un profugo<br />

Roma nasce nello stesso anno in cui cade Babilonia. Senato e popolo legati dal marchio<br />

SPQR. Dal tempio di Saturno, il più antico monumento, alla colonna dell’imperatore<br />

bizantino Foca, ultima costruzione. Basilica Giulia, tempio di Vesta e la colossale basilica<br />

di Massenzio ci conducono per la via sacra. Gli archi di Tito e Costantino: fotogrammi<br />

di un film che celebra eventi storici.<br />

Roma: coscienza degli uomini,<br />

tesoro di valori<br />

PROF. LIVIO MANZONI<br />

L’etimologia del nome Foro deriva<br />

molto probabilmente dal verbo “fero”<br />

(portare), cioè il luogo dove si portavano<br />

le merci, il mercato: un’altra possibile<br />

origine discende dal nome del mastello<br />

del vino che si chiamava “forum”. In questo<br />

luogo si compendia tutta la storia di<br />

Roma antica dal 753 a.C. al 476 d.C.. Una<br />

straordinaria coincidenza vuole che<br />

Roma venisse fondata nello stesso anno<br />

in cui cadeva un’altra città simbolica,<br />

Babilonia, quasi a segnare l’inizio di un<br />

nuovo destino storico.<br />

La basilica. Entrando da via dei Fori<br />

Imperiali, il primo impatto è con la Basilica<br />

Emilia, costruita nel 170 a.C. da<br />

Marco Emilio Lepido e Marco Fulvio<br />

Nobiliare; l’ampia spianata ed i pochi<br />

ruderi e colonne ci permettono di<br />

ricostruire nella mente la colossale<br />

struttura architettonica della<br />

basilica romana, che, a differenza<br />

del tempio greco essenzialmente<br />

fatto per essere visto dall’esterno,<br />

è invece una meravigliosa architettura<br />

di spazi interni dove si possono<br />

svolgere importanti<br />

funzioni concernenti la giustizia<br />

e la politica. Il cristianesimo,<br />

che tende a raccogliere i fedeli in<br />

assemblea ecclesiale, userà questo<br />

modello per le sue chiese. La vicina<br />

Curia Julia, costruita da Cesare<br />

nel 54 a.C. a sostituire l’antica<br />

Curia Hostilia, sede del Senato, si<br />

erge ancora con le sue severe linee<br />

architettoniche; deve la sua salvezza<br />

dalla distruzione al fatto che, nel VII<br />

secolo, venne trasformata nella chiesa<br />

di San Adriano.<br />

Roma: meravigliosa architettura<br />

che canta virtù e libertà<br />

La libertà. Il Senato è il primo elemento<br />

del famoso simbolo di Roma: S.P.Q.R. (il<br />

senato ed il popolo romano). Il secondo<br />

elemento, il popolo, è rappresentato dal<br />

vicino Comizio sede dei comizi centuriati,<br />

il vero centro politico dall’epoca regia<br />

alla fine della Repubblica.Tra mito e storia<br />

l’età regia e repubblicana, storicamente<br />

interpretata da Livio, si materializza<br />

davanti a noi. Il cantore della “virtus”,<br />

che vede nella storia di Roma la storia<br />

della libertà, è il giusto commento a<br />

queste antiche memorie. Non a caso,<br />

alla fine dell’impero, San Agostino porrà<br />

la “virtus” romana a giustificazione dell’impero<br />

romano stesso: “Fu Dio a premiare<br />

i romani con il dono di un impero…<br />

a mostrare nel ricchissimo impero<br />

romano quanto potessero le virtù civili,<br />

anche senza vera religione.”.<br />

Il sacro recinto. Condensare in poche<br />

pagine più di due ore di visita è quasi<br />

impossibile. Mi limiterò ad elencare i<br />

monumenti da noi presi in esame nel<br />

nostro itinerario: l’arco di Settimio Severo,<br />

con il nome del figlio Geta sull’iscrizione,<br />

cancellato dal fratello Caracalla,<br />

che già lo aveva fatto uccidere; i templi


36 ITINERARI<br />

Novembre 2005 ATTUALITÀ<br />

Novembre 2005 37<br />

della Concordia e di Vespasiano con il<br />

portico degli Dei Consenti.<br />

Più avanti, il tempio di Saturno, il più<br />

antico del Foro essendo stato realizzato<br />

nel 506 a.C., che, con la vicina colonna<br />

onoraria dell’imperatore bizantino Foca,<br />

ultimo monumento costruito, costituisce,<br />

a pochi metri di distanza, un ideale<br />

ponte storico di oltre un millennio.<br />

Il sacro recinto del lacus Curtius con la<br />

leggenda dell’eroico sacrificio di Marco<br />

Curzio, che, per salvare Roma, precipitò<br />

se stesso ed il suo cavallo nella voragine<br />

apertasi per intervento divino. La vicina<br />

Carlo Azeglio<br />

Ciampi: “Volémose<br />

bene, semo romani”<br />

base del monumento equestre di<br />

Domiziano, distrutto dopo che fu decretata<br />

la sua “damnatio memoriae”, ha trovato<br />

il più bel commento nei versi che il<br />

poeta Marziale dedicava allo stesso<br />

Domiziano nei suoi epigrammi: “Se per<br />

caso ti capiteranno fra le mani i miei<br />

libretti, o Cesare, deponi il tuo cipiglio di<br />

padrone del mondo. Anche i vostri<br />

trionfi sono abituati a sopportare gli<br />

scherzi, e nessun generale si vergogna<br />

di essere materia di qualche battuta…<br />

Leggi ti prego i miei versi.<br />

La censura può permettere giochi<br />

innocenti: lasciva è la pagina, ma<br />

la vita è onesta.”.<br />

L’impero. Con la basilica Giulia,<br />

costruita da Cesare al posto della<br />

Sempronia, ci portiamo all’inizio<br />

dell’Impero; sarà Sallustio lo storico<br />

che cercherà di mettere in evidenza<br />

i nuovi contrasti impersonati da<br />

Cesare e Catone, da cesarismo e repubblica,<br />

da individualismo e collettivismo,<br />

per cui Roma diventerà nella<br />

coscienza degli uomini l’ispiratrice<br />

di categorie perenni ancora<br />

oggi storicamente vive.<br />

Il tempio dei Dioscuri, l’antica<br />

Regia, il tempio di Vesta con la<br />

vicina Casa delle Vestali ci riportano<br />

ai tempi dei Re e della Repubblica,<br />

mentre le basi dell’arco di<br />

Augusto ed il vicino tempio di<br />

Cesare sono il naturale ponte verso<br />

quell’Impero Romano ben rappresentato<br />

dal tempio di Antonino e Faustina e<br />

la colossale basilica di Massenzio, nella<br />

parte alta della via Sacra. Sarà Tacito lo<br />

storico di questo periodo, lo storico<br />

della “Potestas” che nel mutare degli<br />

antichi valori e nel rilassamento dei<br />

costumi teme “l’ira degli Dei contro lo<br />

stato”.<br />

Arco di Tito. L’arco di Tito dell’81 d.C.,<br />

che celebra la caduta di Gerusalemme e<br />

la distruzione del Tempio di Salomone,<br />

diventa il simbolo della profezia del Cristo<br />

e, nello stesso tempo, un inascoltato<br />

monito a non ripetere più tristi episodi<br />

di intolleranza religiosa.<br />

Giustamente Seneca nelle sue<br />

Consolazioni così scriveva:“Ognuno<br />

ebbe la sua ragione di emigrare:<br />

è chiaro che nulla è rimasto nel<br />

luogo natale. Incessante è il viavai<br />

del genere umano: ogni giorno<br />

qualcosa muta in un mondo così<br />

vasto: si gettano le fondamenta di<br />

nuove città… come se l’impero<br />

romano non risalisse ad un esule,<br />

un profugo che aveva perso la<br />

patria e si traeva dietro un pugno di<br />

superstiti…”.<br />

Il tempio di Venere e Roma di Adriano, ci<br />

riporta a quel periodo straordinario che<br />

va da Nerva a Marco Aurelio, in cui gli<br />

imperatori, scelti per adozione tra i<br />

migliori, permisero che l’Impero godesse<br />

di relativa pace e di straordinario<br />

benessere per oltre ottanta anni.<br />

Arco di Costantino. La nostra passeggiata<br />

si conclude ai piedi di quello<br />

straordinario monumento che è l’arco<br />

di Costantino. In esso sono infatti presenti<br />

i resti di precedenti monumenti,<br />

dai rilievi e dalle statue dei prigionieri<br />

Daci sulla basilica Ulpia del periodo di<br />

Traiano, ai tondi del periodo adrianeo<br />

ed ai pannelli del periodo di Commodo,<br />

quasi una summa dell’arte romana<br />

imperiale, mentre i pannelli contemporanei<br />

del periodo di Costantino mostrano<br />

già i segni di una perdita del centro<br />

prospettico classico e segnano il passaggio<br />

dall’arte come “mimesis”, imitazione,<br />

all’arte come messaggio in cui i<br />

corpi si schiacciano e le figure sono rappresentate<br />

in sequenze paratattiche la<br />

cui base è il ritmo ripetitivo. È già, infatti,<br />

presente un linguaggio che preannuncia<br />

aspetti sostanziali di quella che<br />

sarà l’arte del Medioevo.<br />

La memoria. Siamo dunque giunti alla<br />

conclusione di queste poche note, che<br />

sono solo una parziale sintesi di quella<br />

che è stata la nostra passeggiata e del<br />

lungo ed articolato discorso che ha<br />

commentato ogni monumento e fatto<br />

rivivere con l’aiuto della nostra fantasia<br />

quello che è forse il più importante<br />

“luogo della memoria” che l’umanità<br />

conosca.<br />

Aumentano in Italia le “terre basse”<br />

Pianura pontina, tra qualche<br />

anno la percorreremo in barca<br />

Alluvioni e desertificazione: 4.500 chilometri quadrati saranno coperti dal mare.<br />

Per farsi un bagno di sole andremo nella penisola scandinava. E intanto il protocollo di<br />

Kyoto non è rispettato.<br />

LAPO HERCOLANI<br />

Meno di un secolo e la pianura pontina<br />

sarà sott’acqua. L’abbassamento del<br />

suolo e gli sconvolgimenti climatici<br />

stanno cambiando il volto dell’Italia.<br />

Luoghi come Venezia, patrimonio dell’umanità,<br />

rischiano di scomparire nei<br />

prossimi decenni a causa dell’innalzamento<br />

del livello del mare.<br />

In tutto il Belpaese le “terre basse” sono<br />

33 e coprono 4.500 chilometri quadrati.<br />

Queste sono le stime della commissione<br />

istituita in seno all’Onu ( si chiama<br />

Intergovernmental panel on climate<br />

change), confermate dagli studi nostrani<br />

dell’Enea e della fondazione Eni “Enrico<br />

Mattei”.<br />

Aree a rischio. Le aree a rischio vanno<br />

dalla Versilia a Grosseto, dalle lagune<br />

venete alle coste adriatiche, da numerosi<br />

posti sardi a pezzi di costa siciliana e<br />

al tavoliere delle Puglie.<br />

Nel centro della penisola a rischio le<br />

terre di “casa nostra”: Roma, pianura<br />

pontina e laghi costieri, Fondi, fino a<br />

comprendere il bacino del Garigliano,<br />

Volturno e la piana del Sele.<br />

Un gran brutto scenario per i nostri figli<br />

e nipoti. Oltre a un grande caldo, i prossimi<br />

anni riservano un aumento di fenomeni<br />

meteorologici estremi:<br />

alluvioni nell’Italia settentrionale,<br />

desertificazione nell’Italia meridionale.<br />

Turismo addio. Le piogge dureranno di<br />

meno, saranno inferiori di numero ma<br />

saranno molto violente. L’acqua scorrerà<br />

molto veloce dalla montagna alla pianura<br />

causando danni: è il fenomeno<br />

chiamato “run off”, ruscellamento.<br />

Tra i vari danni al suolo e alla qualità di<br />

vita il sempre crescente calore porterà<br />

ad una riduzione drastica<br />

dei flussi turistici lungo le<br />

coste italiche e quelle del<br />

Mediterraneo.<br />

Ma anche il turismo invernale<br />

ne soffrirà dato il ritiro<br />

progressivo di ghiaccio e<br />

neve dalle Alpi. Negli ultimi<br />

cento anni la temperatura<br />

del pianeta è aumentata<br />

di 0,6 gradi. Ma negli<br />

ultimi 25 c’è stata la grande<br />

impennata e l’incremento<br />

è stato del 300%<br />

rispetto ai precedenti valori. Il livello del<br />

mare è salito di venti centimetri.<br />

Non sembri una battuta, ma è possibile<br />

che inaspettate chances turistiche<br />

saranno acquistate dai paesi del <strong>Nord</strong><br />

Europa, cui arriderebbe un clima temperato.<br />

Salvare cosa Gli esperti dell’Enea<br />

dicono che non si può perdere più<br />

tempo nell’investire risorse per ridurre<br />

al minimo i rischi e i disagi dei cambiamenti<br />

climatici.<br />

Una buona parte d’Italia si ritroverà sott’acqua<br />

e non riemergerà più. Che fare <br />

Su questo interrogativo le risposte<br />

divergono. Si prenda ad esempio la<br />

piana di Fondi in provincia di Latina: per<br />

impedirne l’allagamento sono in funzione<br />

le idrovore. Che costano molto e<br />

che costeranno ancora di più con il progressivo<br />

abbassamento del suolo.<br />

Ci si chiede: conviene spendere sempre<br />

più soldi per tamponare, oppure è<br />

meglio lasciar perdere, indennizzare i<br />

proprietari dei campi, accettare l’allagamento<br />

e praticare la piscicultura<br />

E’ un quesito che ovviamente esiste per<br />

Fondi, ma è improponibile, ad esempio,<br />

per Venezia e mille altri posti d’arte.<br />

Anidride carbonica. Il futuro è obiettivamente<br />

nero, anche a non voler fare<br />

allarmismo. D’altro canto non è stato<br />

possibile attuare neanche il protocollo<br />

di Kyoto, dal momento che gli Usa si<br />

sono tirati fuori dal programma e c’è la<br />

resistenza dei paesi in via di sviluppo. In<br />

questo modo non si riducono le emissioni<br />

di anidride carbonica e questo<br />

aumento del CO2 è la causa principale<br />

dei nostri mali.


38 VITA DEI CLUB<br />

Novembre 2005 VITA DEI CLUB<br />

Novembre 2005 39<br />

NOVEMBRE 2005. Il calendario dei programmi dei club<br />

INSIEME<br />

I programmi vanno inviati – esclusivamente per posta elettronica – con la massima tempestività, al massimo entro il<br />

giorno 5 del mese precedente. In caso contrario la rivista non è più in grado di pubblicare le informazioni.<br />

Albano Laziale Albalonga<br />

Venerdì 4 ore 20.30 Caminetto.<br />

Giovedì 10 ore 20.00 Hotel Castelvecchio. Conviviale serale<br />

con Oratore – Past Governor Antonio Arcese: “Il Piano<br />

Direttivo del <strong>Club</strong>”.<br />

Giovedì 18 ore 20.00 Hotel Castelvecchio. Conviviale serale<br />

con Signore – Oratore Prof. Aldo Onorati: “Stendhal e<br />

i Castelli Romani (Albano e la Badessa di Castro)”.<br />

Giovedì 24 ore 20.00 Hotel Castelvecchio Consiglio Direttivo<br />

Aprilia Cisterna<br />

Martedì 15 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />

Bosa<br />

Venerdì 4 Commemorazione dei soci scomparsi ore 17.00<br />

- Chiesa di Bosa Marina – S. Messa in suffragio di Salvatore<br />

Cau, Francesco Mocci, Gino Tanda, Egidio Contu,<br />

Salvatore Pisanu e Pietro Naitana.<br />

Martedì 8 Hotel Mannu ore 19.00 Riunione Direttivo - ore<br />

20.00 Riunione di Caminetto.<br />

Martedì 15 Hotel Mannu ore 20.00 Riunione di caminetto<br />

allargato alle signore. Consegna del Premio Imprenditoria<br />

dedicato a Salvatore Cau.<br />

Martedì 22 Hotel Mannu ore 20.30 Riunione di Caminetto<br />

– Aggiornamento sul programma della fondazione <strong>Rotary</strong><br />

– Alfabetismo e Emergenza Idrica.<br />

Martedì 29 Hotel Mannu o luogo da Indicarsi in alternativa.<br />

ore 20.00 Riunione di Assemblea – Elezione Presidente<br />

Incoming e Consiglio direttivo anno 2006/2007.<br />

<strong>Cagliari</strong> <strong>Nord</strong><br />

Venerdì 11 ore 20.30 “Convento di San Giuseppe” <strong>Cagliari</strong>:<br />

interclub con il RC <strong>Cagliari</strong> Anfiteatro. La Prof.ssa Gioia<br />

Longo, docente di Antropologia Culturale alla Sapienza di<br />

Roma, e il dott. Qorbanali Ismaeli, illustreranno il progetto<br />

“Martina”, una iniziativa per insegnare a leggere e scrivere<br />

alle donne afghane alle quali, sotto il governo dei<br />

talebani, era stato proibito di andare a scuola. Le prenotazioni<br />

vanno fatte al prefetto Myriam Quaquero:<br />

338119363 mquaquero@iol.it<br />

Lunedì 14 ore 20.30 Hotel Mediterraneo <strong>Cagliari</strong>. La<br />

prof.ssa Anna Maria Sanna svolgerà una conferenza sul<br />

tema “La riforma Moratti”.<br />

INCONTRIAMOCI<br />

PER<br />

CONOSCERCI MEGLIO<br />

e-mail: vocedelrotary@rotary2080.org<br />

Lunedì 21 ore 20.30 Hotel Mediterraneo <strong>Cagliari</strong> - mini<br />

conviviale – la presidente mondiale del GSE, Elizabeth<br />

Lamberti, e il presidente distrettuale del GSE, Piergiorgio<br />

Poddighe, illustreranno i progetti GSE per il 2006-2007 le<br />

prenotazioni vanno fatte al prefetto Myriam Quaquero:<br />

3381193063 mquaquero@iol.it<br />

Lunedì 28 ore 20.30 il prof. Alessandro Riva, ordinario di<br />

anatomia umana normale dell’Università di <strong>Cagliari</strong>, svolgerà<br />

una conferenza sulle cere anatomiche del Susini.<br />

Carbonia<br />

Martedì 8 ore 20.30 Assemblea del <strong>Club</strong> - Relazione dei<br />

Presidenti di Commissione sullo stato del programma.<br />

Martedì 15 ore 20.30 Conversazione del Socio Renato<br />

Monticolo sul tema: “Riflessione sui Beni Archeologici<br />

ambientali della Provincia di Carbonia-Iglesias: Risorsa<br />

produttiva o bene inutilizzato”. Segue conviviale.<br />

Martedì 22 ore 20.30 Riunione delle Commissioni per l’Azione<br />

Professionale e di Pubblico Interesse per programmare<br />

i seguenti progetti:<br />

– Conferenza del Prof. Jo Conjaerts, finalizzata alla istituzione<br />

di una borsa di studio per gli studenti del territorio<br />

frequentanti il Conservatorio Musicale di <strong>Cagliari</strong>.<br />

– Raccolta, confezionamento e distribuzione pacchi dono<br />

Natalizi per famiglie meno abbienti. Riunione non conviviale<br />

Martedì 29 ore 20.30 Assemblea dei Soci del <strong>Club</strong>, con il<br />

seguente ordine del giorno:<br />

– Elezione Presidente A.R. 2007-2008<br />

– Elezione del Consiglio Direttivo A.R. 2006-2007<br />

– Approvazione modifiche Regolamento del <strong>Club</strong><br />

Segue Conviviale<br />

Colleferro<br />

Mercoledì 16 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />

Civitavecchia<br />

Giovedì 24 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />

Flaminia Romana<br />

Venerdì 18 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />

Frosinone<br />

Martedì 22 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />

Guidonia Montecelio<br />

Giovedì 3 ore 20.00 Intervento dal titolo “Noi e gli altri”<br />

presieduto da Padre Gennaro Cicchese, insegnante di<br />

antropologia, teologia e filosofia, con alcune riflessioni<br />

antropologiche sul tema della globalizzazione. Per adesioni<br />

contattare cecere.salvatore@libero.it oppure claudia.conversi@travertinoconversi.it<br />

Giovedì 3 Interclub con il <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> di Algeri conviviale<br />

posticipata sabato 12/11/2005<br />

Giovedì 10 Direttivo. Poi cena di benvenuto presso un<br />

ristorante tipico.<br />

Venerdì 11 seguirà una passeggiata romana nei sotterranei<br />

di San Crisogono (Roma nascosta) alla villa Farnesina<br />

alla Lungara e al “cuore” di Trastevere. Cena in un<br />

ristorante tipico a Tivoli.<br />

Sabato 12 visita al museo delle navi a Nemi e pranzo a<br />

Frascati in casa dell’amico Nino. Alle ore 20.30 conviviale<br />

di saluto presso la sede sociale Grand’Hotel Duca D’Este<br />

con la relazione sulle pietre preziose presieduta dal<br />

relatore Maestro Orafo Luca Mastroianni, (Relazione<br />

“Conoscere le pietre preziose”) in Interclub con il <strong>Club</strong> di<br />

Alger Bahdja. <strong>Club</strong> Zagarolo Palestrina Colli Prenestini,<br />

<strong>Club</strong> Monterotondo Mentana.<br />

Giovedì 17 ore 20.30 Visita del Governatore<br />

Latina<br />

Giovedì 17 ore 20.30 - Ristorante Casablanca - Riunione<br />

conviviale con familiari. Relazione del Past President<br />

Angelo Nicotra sulla <strong>Rotary</strong> Foundation. A seguire ci sarà<br />

una lotteria per la raccolta di fondi.<br />

Latina Monti Lepini<br />

Mercoledì 30 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />

Porto Torres<br />

Venerdì 11 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />

Roma<br />

Sabato 26 ore 9.00 Seminario della Fondazione <strong>Rotary</strong> per<br />

i <strong>Club</strong> di Roma e del Lazio<br />

Roma Castelli Romani<br />

Venerdì 4 ore 20.30 - Familiare - Villa Fiorio. Visita del<br />

Governatore Giorgio Di Raimondo (Socio onorario del<br />

nostro <strong>Club</strong>)<br />

Sabato 5 ore 16.30 cantina Galassini. Festa del vino novello<br />

presso la cantina del nostro Socio Franco Galassini<br />

Giovedì 10 ore 20.30 conviviale - Villa Fiorio. Il Socio<br />

Valentino Libanori ci intratterrà su un tema di attualità.<br />

Sabato 12 - Gita a Napoli - Visita in preparazione del<br />

Natale al quartiere di S. Gregorio Armeno famoso per i<br />

suoi negozi di Presepi - Visita alla Cappella di S. Severo<br />

ove è visibile, fra l’altro, il “Cristo Velato” del Sammartino.<br />

Prenotarsi in tempo.<br />

Giovedì 17 ore 20.30 conviviale - Villa Fiorio. Riflessioni<br />

sulle condizioni del popolo Saharawi: possibili iniziative e<br />

progetti. Discussione sui Criteri per l’ammissione di nuovi<br />

soci.<br />

Sabato 19 chiesa - Messa in suffragio dei Defunti Rotariani<br />

del nostro <strong>Club</strong>. Officerà il nostro Socio Onorario Don<br />

Orlando Raggi.<br />

Giovedì 24 ore 19.30. Caminetto - Villa Fiorio. Consiglio<br />

Direttivo. Ore 20.30 Illustrazione ai Soci dei lavori del<br />

Consiglio Direttivo.<br />

Roma Cassia<br />

Mercoledì 2 conviviale sostituita dalla gita “Vino e Cultura”<br />

prevista nei giorni 4/6 novembre a Montefalco, Bagno<br />

Vignoni, Pienza, S. Quirico D’Orcia in interclub con Roma<br />

Sud Est.<br />

Martedì 8 interclub con Roma e Roma Est all’Hotel Excelsior.<br />

Mons. Comastri interverrà sul tema “La Pace testimonianza<br />

di Madre Teresa di Calcutta”.<br />

Mercoledì 16 elezioni del Presidente nominato 2007/2008<br />

e del Consiglio Direttivo nominato 2006/2007. In sede.<br />

Mercoledì 23 Conviviale dedicata alle Borse di Studio della<br />

<strong>Rotary</strong> Foundation. Interverrà Daniela Tranquilli Presidente<br />

della specifica Commissione Distrettuale. In sede.<br />

Mercoledì 30 Interclub con Tevere e Sud Est in sede interverrà<br />

Marc Messegue sul tema “le nuove frontiere del<br />

benessere: la dieta di un giorno di M. Messegue”.<br />

Roma Est<br />

Mercoledì 2 ore 19.00 presso Civiltà Cattolica (Via di Porta<br />

Pinciana) Santa Messa celebrata da Padre Gualberto Giachi<br />

S.J.<br />

Lunedì 7 Riunione spostata a Martedì 8/11<br />

Martedì 8 Interclub con il <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> Roma e Roma Cassia<br />

Hotel Excelsior - ore 20.15 Oratore S.E. Mons. Angelo<br />

Comastri Tema: “La pace: testimonianza di Madre<br />

Teresa di Calcutta”.<br />

Lunedì 14 Serata di beneficenza: Cinema Barberini, ore<br />

21.00 “All the invisible children”, prodotto da Maria Grazia<br />

Cucinotta. Costo per tutti E 25,00.<br />

Lunedì 21 St. Regis ore 20.00 Tavola Rotonda su “La sicurezza<br />

nelle emergenze terroristiche”. Coordina: Carmen<br />

Lasorella. Intervengono: Gianandrea Gaiani, Andrea<br />

Margelletti, Stefano Silvestri.<br />

Lunedì 28 St. Regis - ore 20.30 - Riunione familiare.<br />

Assemblea del club per le votazioni. Oratore: Padre Gualberto<br />

Giachi S.J. Tema: “Timone-bussola-vela. Ignazio<br />

Fabro-Saverio. L’origine Storica dei Gesuiti”.<br />

Roma Eur<br />

Giovedì 3 ore 20.30 Conviviale Serale (da confermare).<br />

Interclub con il <strong>Rotary</strong> di Roma Sud Ovest e il <strong>Rotary</strong> di<br />

Istambul presso la nostra sede (Prenotazioni indispensabili).<br />

Giovedì 10 ore 20.30 Riunione sospesa e sostituita dall’interclub<br />

di Sabato 12 con il <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> di Tivoli (a Tivoli).<br />

Coordinatore Ing. Claudio Borzi (prenotazioni necessarie).<br />

Giovedì 17 ore 13.30 Conversazione del Dott. Andrea<br />

Ketoff, Direttore generale Assomineraria (Ass. Italiana<br />

per l’industria mineraria e petrolifera).<br />

Giovedì 24 ore 20.30 Conviviale serale familiare - Serata<br />

dedicata alla R.F.<br />

Martedì 29 ore 20,30 Interclub con il <strong>Rotary</strong> di Roma e di<br />

Appia Antica presso l’Hotel Excelsior. Tema della serata<br />

“Nosso Brasil” (prenotazioni indispensabili).<br />

Roma Mediterraneo<br />

Mercoledì 23 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />

Roma Monte Mario<br />

Mercoledì 9 ore 20.30 Hotel Sheraton Roma (Eur) - Serata<br />

dedicata alla <strong>Rotary</strong> Foundation. Interclub con i <strong>Rotary</strong>


40 VITA DEI CLUB<br />

Novembre 2005<br />

<strong>Club</strong> Roma Campidoglio, Roma Mediterraneo, Roma <strong>Nord</strong><br />

e Roma Tevere.<br />

Martedì 15 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Assemblea<br />

elettiva del <strong>Club</strong> (elezioni Presidente 2007-2008 e Consiglio<br />

Direttivo 2006-2007).<br />

Martedì 22 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Serata in Interclub<br />

con il <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> Roma Prati. Relatore sarà il Presidente<br />

del Senato On. Marcello Pera.<br />

Martedì 29 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Visita del<br />

Governatore Dott. Giorgio Di Raimondo.<br />

Roma <strong>Nord</strong> Ovest<br />

Giovedì 3 ore 19.15. Messa in Commemorazione dei Soci<br />

Defunti - Chiesa Santa teresa del Bambin Gesù in Panfilo<br />

- Via G. Spontini. Ore 20.30 Riunione Familiare. L’ospite,<br />

il Dott. Franco Mariotti, giornalista ed esperto di Cinema,<br />

nonché consulente del Ministro dei Beni Culturali per<br />

il Cinema, parlerà sul tema: “Cinema: Vizi e Virtù”. Prenotazioni<br />

indispensabili entro il 30 ottobre 2005 presso la<br />

Segreteria (tel. 06-4452617).<br />

Giovedì 10 ore 13.30 Grand Hotel Parco dei Principi. Tema<br />

della Riunione “Parliamo di Noi tra di Noi”.<br />

Giovedì 17 ore 20.30 Grand Hotel Parco dei Principi. L’ambasciatore,<br />

dott. Federico Di Roberto, nonché socio onorario,<br />

parlerà sul tema “Essere ambasciatori oggi”. Prenotazioni<br />

Indispensabili entro il 15 novembre 2005 presso<br />

la Segreteria (tel. 06-4452617).<br />

Giovedì 24 ore 13:30 Grand Hotel Parco dei Principi -<br />

Assemblea dei soci per l’elezione del Presidente per l’a.r.<br />

2007-08 e dei membri del Consiglio Direttivo per l’a.r.<br />

2006-07.<br />

Roma Ovest<br />

Martedì 8 ore 13.30 Grand Hotel Marriott Flora - ore 13,30<br />

Conviviale diurna - Assemblea dei soci per la nomina di<br />

5 soci ad integrazione della Commissione per la designazione<br />

del Presidente 2007-2008<br />

Martedì 15 Riunione sostituita dall’incontro dei Soci con<br />

Familiari di Venerdì 18 novembre 2005 per la visita alla<br />

Scuola ed al Museo della Zecca (programma a parte per<br />

Soci).<br />

Martedì 22 ore 20.30 St. Regis Grand. Relatore il Dott.<br />

Nicola Brunetti, Amministratore Unico dell’Unicab -<br />

tema: “I sondaggi nell’ambito politico. Strumento di<br />

conoscenza e predizione o strumento di influenza e manipolizzazione”.<br />

Martedì 29 ore 13.30 Grand Hotel Marriott Flora. Conviviale<br />

diurna.<br />

Roma Palatino<br />

Lunedì 14 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore.<br />

Roma Sud<br />

Giovedì 3 ore 13.15 Manhattan Caffè, via Flaminia 520<br />

(parcheggio interno) - Rotariamo… A seguire Consiglio<br />

Direttivo.<br />

Giovedì 17 ore 13.15 Hotel Ambasciatori - Rotariamo…<br />

Sabato 19 ore 10.00 Visita guidata di Palazzo Corsini, via<br />

della Lungara 10. Riservata ai soci.<br />

Roma Sud Est<br />

Mercoledì 2 ore 10.00 – Chiesa di S. Lorenzo de’ Speziali<br />

in Via in Miranda - Roma. S. Messa celebrata da Mons.<br />

Gianrico Ruzza per la Commemorazione dei nostri Rotariani<br />

Defunti.<br />

Da Venerdì 4 a Domenica 6 - Viaggio Culturale “Vino e Cultura”.<br />

Viaggio a Montefalco: Benozzo Gozzoli e “Sagrantino”,<br />

Montepulciano ed il suo “Nobile” con visita a Pienza<br />

la città di Pio II Piccolomini, il Castello di Poggio alle<br />

mura con il suo “Brunello”, Monte Oliveto con la sua<br />

“Cappella Sistina” del Signorelli e Sodoma.<br />

Lunedì 7 ore 18.30 - Hotel Bernini Bristol. Riunione del<br />

Consiglio Direttivo e Presidenti di Commissione.<br />

Venerdì 11 ore 20.30 - Hotel Bernini Bristol. La Dott.ssa<br />

Daniela MONTELEONE, Assessore alla Cultura della Provincia<br />

di Roma, ci parlerà sul tema: “Scuola e Formazione<br />

al lavoro”. Prenotazioni entro mercoledì 9 novembre.<br />

Venerdì 18 ore 13.30 - Hotel Bernini Bristol. Incontro con<br />

il PDG Toni Lico sulla <strong>Rotary</strong> Foundation. Prenotazioni<br />

entro mercoledì 16 novembre.<br />

Giovedì 24 posticipata al 30 novembre.<br />

Mercoledì 30 ore 20.30 - Hotel Bernini Bristol. Interclub<br />

con i <strong>Rotary</strong> Roma Cassia e Roma Tevere. Incontreremo<br />

M. Messeguè sul tema “La dieta di un giorno”. Prenotazioni<br />

entro venerdì 25 novembre<br />

Roma Sud Ovest<br />

Mercoledì 2 ore 12.15 S. Messa dei defunti. Chiesa di S.<br />

Agnese in Agone, Piazza Navona. Mons. Gianni Todescato<br />

celebrerà per il nostro <strong>Club</strong> insieme al <strong>Club</strong> Inner<br />

Wheel.<br />

Giovedì 3 ore 20.15 - Interclub con il R.C. Roma EUR -<br />

Incontro con il <strong>Rotary</strong> di Istanbul (sostituisce la riunione<br />

del 2 novembre).<br />

Mercoledì 9 ore 20.00 - Riunione conviviale - Jolly Hotel di<br />

Corso Italia, 1. Ospite e relatore S.A.R. la Principessa<br />

India di Afganistan.<br />

Mercoledì 16 ore 13.30 - Riunione diurna - Manhattan<br />

Restaurant. Via Flaminia Vecchia, 520.<br />

Mercoledì 23 ore 20.00 - Riunione familiare - Jolly Hotel,<br />

Corso d’Italia, 1. Ospite la Signora Marinella D’Amico: Il<br />

programma Alizeta a Toessè (Burkina Faso) chiama il<br />

<strong>Club</strong> Roma Sud-Ovest.<br />

Mercoledì 30 ore 13.30 - Riunione diurna - Manhattan<br />

Restaurant. Via Flaminia Vecchia, 520.<br />

Roma Tirreno<br />

Lunedì 21 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore.<br />

Sassari<br />

Giovedì 10 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore.<br />

Sabato 12 ore 9.00 Seminario della Fondazione <strong>Rotary</strong> per<br />

i <strong>Club</strong> della Sardegna.<br />

Sassari <strong>Nord</strong><br />

Martedì 8 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore.<br />

Sassari Silki<br />

Mercoledì 9 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore.<br />

Viterbo Ciminia<br />

Giovedì 3 Caminetto consiglio direttivo pianificazione programma<br />

2006.<br />

Giovedì 10 Assemblea di <strong>Club</strong>.<br />

Giovedì 17 Caminetto. Organizzazione dettagli operativi<br />

concorso fotografico.<br />

Giovedì 24 Conviviale e raccolta fondi per casa accoglienza<br />

per bambini “reduci di guerra” di Capranica. Concerto.<br />

Giuseppe Vasi (1710-1782) – Palazzo del Quirinale<br />

(Disegno)


Foto anni ‘60 - Dei tre obelischi di Pio VI (Quirinale, Sallustiano, Montecitorio) questo del Quirinale fu il<br />

primo ad essere innalzato

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