QUIRINALE - Rotary Club Cagliari Nord
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PERIODICO DEL<br />
DISTRETTO 2080 R.I.<br />
vocedelrotary@rotary2080.org<br />
N. 33<br />
NOVEMBRE 2005<br />
<strong>QUIRINALE</strong><br />
LA CASA DEGLI ITALIANI<br />
SEMINARIO IDIR<br />
5 NOVEMBRE 2005<br />
453 MILA DOLLARI<br />
PER LA<br />
ROTARY FOUNDATION<br />
L’ AMICIZIA<br />
CONTRO OGNI BARRIERA<br />
LINGUA E DIALETTO<br />
IL SI DIVENTA OK<br />
FORO ROMANO<br />
TESORO DI VALORI
la mappa di lettura<br />
La lettera del Governatore di novembre . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2<br />
– Aiutiamo chi ha bisogno di Giorgio Di Raimondo<br />
Seminario IDR, Roma 5 novembre 2005 . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4<br />
La meglio gioventù . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5<br />
– Giovani radici per un albero centenario di Mario Virdis<br />
– Anchise porta sulle spalle Enea di Corso Donati<br />
– Giovani pieni di progetti di Nicola Fidanzia<br />
– Perché un giovane dovrebbe essere rotaractiano di Carlo Noto La Diega<br />
In copertina:<br />
Giovan Battista Piranesi (1720-1778)<br />
Palazzo del Quirinale<br />
1773 - incisione<br />
Quirinale, la casa degli italiani di Sergio Piscitello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14<br />
<strong>Rotary</strong> Foundation . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16<br />
– Raccolti 453 mila dollari di Antonio Lico<br />
Il <strong>Rotary</strong> sul sentiero della felicità di Nunzio Primavera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18<br />
Riunioni rotariane . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20<br />
– Mai il gilet alla cacciatora di Sergio Piscitello<br />
Progetto Ryla, <strong>Rotary</strong> club <strong>Cagliari</strong> Est . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22<br />
– La sanità cerca manager di Pia Angius<br />
Triangolo rotariano Italia-Austria-Francia di Domenico Apolloni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24<br />
Euromeeting a Iglesias . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25<br />
– A quanto è quotata l’amicizia di Mario Virdis<br />
Italia/Brasile in alta quota di Antonio Daniele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27<br />
Parliamone. Meno siamo, meglio stiamo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29<br />
Lingua e dialetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31<br />
– Il bel paese dove l’ok suona di Aldo Onorati<br />
Via francigena, una “mille miglia” a piedi di Adelaide Trezzini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33<br />
Una passeggiata lungo il foro romano di Livio Manzoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35<br />
Giuseppe Tiburzio Vergelli (XVII sec.) – Panoramica sulla piazza di Montecavallo (Disegno - 1693)<br />
Pianura pontina, tra qualche anno la percorreremo in barca di Lapo Hercolani . . . . . . . 37<br />
Insieme. Il calendario dei programmi dei club . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38<br />
Voce del <strong>Rotary</strong><br />
Periodico del Distretto 2080 R.I.<br />
Anno XXIV n. 33<br />
Novembre 2005<br />
Poste Italiane S.p.A.<br />
Spedizione in abbonamento postale D.L.<br />
353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1<br />
comma 1 - DCB - Roma<br />
Direttore Responsabile<br />
Bruno Benelli<br />
Proprietà<br />
Società Cooperativa Edizioni Rotariane del<br />
Distretto 2080 R.I. - Via Salaria, 332 - 00199 Roma<br />
Comitato di Redazione<br />
Alberto Aime - Domenico Apolloni - Antonio<br />
Arcese - Antonio Cogliandro - Claudio Marcello<br />
Rossi - Pier Luigi Zanata<br />
Art Director<br />
Gaspare De Fiore - Claudio Marcello Rossi<br />
Le firme<br />
Pia Angius - Domenico Apolloni - Bruno Benelli<br />
- Antonio Daniele - Giorgio Di Raimondo -<br />
Corso Donati - Nicola Fidanzia - Lapo Hercolani<br />
- Antonio Lico - Livio Manzoni - Carlo Noto La<br />
Diega - Aldo Onorati - Peppino Pintore - Sergio<br />
Piscitello - Nunzio Primavera - Enrico Scala -<br />
Adelaide Trezzini - Mario Virdis<br />
Direzione e Redazione<br />
Piazza Cola di Rienzo, 69 - 00192 Roma<br />
Tel. 063242271 - Fax 0645437281<br />
e-mail: vocedelrotary@rotary2080.org<br />
Stampa<br />
Borgia srl<br />
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Roma 00152 - Via di Monteverde n. 28-38<br />
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Questo numero di “Voce del <strong>Rotary</strong>” è stato chiuso in<br />
tipografia Lunedì 17 ottobre 2005<br />
Registrata al Tribunale di Roma n. 191/82<br />
Registro Nazionale della stampa n. 619 del 12/12/82<br />
La proprietà e l’editore declinano ogni responsabilità<br />
per le opinioni espresse dagli autori.<br />
Associato all’USPI
2 Novembre 2005<br />
GIORGIO DI RAIMONDO<br />
Amici carissimi,<br />
Lettera di NOVEMBRE del Governatore<br />
Mese della <strong>Rotary</strong> Foundation<br />
Aiutiamo chi ha bisogno<br />
Con il programma<br />
“ogni rotariano ogni anno”<br />
bastano 100 dollari<br />
il primo quadrimestre è terminato ed è ora di fare<br />
una prima verifica di quanto in questi mesi è stato<br />
fatto, pur tenendo presente la pausa estiva.<br />
Da parte mia ritengo doveroso relazionarvi sulle<br />
attività svolte da me e dalle commissioni distrettuali.<br />
Dopo aver concluso un primo ciclo di visite ai club,<br />
con un calendario molto fitto, mi sono incontrato con<br />
34 club di Roma, Lazio e Sardegna, uno in meno di<br />
quelli programmati, la cui visita ho ritenuto di sospendere,<br />
rinviandola a data da destinarsi, in attesa che,<br />
come mi auguro, vengano risolte le annose questioni<br />
che periodicamente affliggono quel club, tali da pregiudicare<br />
la sua efficienza e forse anche la sua sopravvivenza.<br />
A questo proposito devo purtroppo constatare, con<br />
grande mia amarezza, che nel caso specifico i miei<br />
numerosi ed accorati appelli in materia di affiatamento<br />
e di rapporti tra soci sono rimasti inascoltati.<br />
Mi impegnerò con tutte le mie forze e, se necessario,<br />
con la dovuta fermezza, per risolvere al meglio<br />
ogni problema presente, e creare i presupposti per un<br />
futuro più aderente alla realtà del <strong>Rotary</strong>, invitando<br />
tutti ad abbandonare posizioni personali di incomprensione<br />
e intolleranza che nulla hanno a che vedere con<br />
la natura e gli scopi del <strong>Rotary</strong>.<br />
Chi non intendesse adeguarsi condividendoli, ricordi<br />
che la presenza nel <strong>Rotary</strong> è assolutamente volontaria<br />
e ne tragga le dovute conclusioni.<br />
Tralasciando questo ”incidente di percorso”, che<br />
voglio sperare non si verifichi in altri casi, sento l’obbligo<br />
di ringraziare tutti per l’affettuosa accoglienza che mi<br />
è stata concessa con tanta spontaneità e disponibilità.<br />
A tutti sono grato per aver contribuito a rafforzare<br />
in me quell’entusiasmo e quella carica indispensabili<br />
per rendere ogni nostra attività di servizio, non<br />
solo dovuta, ma gratificante e convincendomi sempre<br />
di più che, lavorando tutti insieme senza personalismi,<br />
potremo essere utili al nostro prossimo e a noi<br />
stessi, ottenendo i risultati che ci ripagheranno delle<br />
nostre fatiche.<br />
Ho rilevato un grande fervore di idee e di iniziative,<br />
per lo più ancora in fase di elaborazione, destinate alle<br />
due principali priorità, alfabetizzazione e risorse idriche,<br />
senza che siano stati trascurati i rapporti con la<br />
comunità e il territorio.<br />
Non ho mancato di richiamare l’attenzione sulla<br />
opportunità di rinnovare i nostri club con l’ammissione<br />
di giovani e donne e sulla opportunità di operare insieme<br />
con altri club ed eventualmente cooperare con altre<br />
istituzioni che condividano i nostri ideali e i nostri scopi.<br />
Approfittando della mia presenza in Sardegna, ho<br />
dedicato una giornata all’euromeeting, splendida manifestazione,<br />
mirabilmente organizzata quest’anno dal<br />
club di Iglesias, cui hanno partecipato, in una sentita<br />
atmosfera rotariana, club di sette Paesi europei, quali<br />
Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda,<br />
Lettonia e Svezia.<br />
È stata, ancora una volta, la dimostrazione della<br />
internazionalità del <strong>Rotary</strong> e del comune denominatore<br />
che unisce tra loro popoli diversi.<br />
Ho partecipato, per quanto mi è stato possibile, ad<br />
alcune riunioni del Rotaract ed ho avuto modo in occasione<br />
delle visite ai club di incontrarmi con i presidenti<br />
di club Rotaract.<br />
Ne ho tratto la convinzione, anzi la conferma, che i<br />
giovani meritano tutte le nostre attenzioni e le nostre<br />
cure, a cominciare dall’Interact che il 5 novembre celebra<br />
la sua settimana mondiale.<br />
Le commissioni distrettuali hanno iniziato a riunirsi<br />
per studiare i progetti più idonei da proporre ai club e<br />
Novembre 2005 3<br />
sono a disposizione per rendersi utili a chi avesse<br />
necessità di assistenza.<br />
Ora però, poiché il tempo incalza, dobbiamo passare<br />
dalle parole ai fatti e dare concretezza alle nostre<br />
intenzioni.<br />
Mi riferisco, fra l’altro, al Protocollo d’intesa sottoscritto<br />
con la Protezione civile, che ritengo opportuno<br />
venga sollecitamente esteso a tutti i club del distretto.<br />
Attendo adesioni.<br />
Per lo stesso motivo vorrei che venissero rivitalizzati<br />
gli accordi firmati a suo tempo dai club romani con<br />
varie municipalità della capitale, perché ritengo che<br />
costituiscano una importante opportunità di visibilità e<br />
presenza sul territorio da non perdere.<br />
Novembre è il mese della <strong>Rotary</strong> Foundation, la cui<br />
missione è quella di diffondere lo spirito di pace e comprensione<br />
internazionale attraverso programmi di<br />
carattere umanitario e scambi di natura educativa e<br />
culturale.<br />
La Fondazione è lo strumento più efficace per aiutare<br />
i meno fortunati, combattendo la povertà, la fame,<br />
le malattie e l’analfabetismo.<br />
Il sostegno alla Fondazione, che può essere offerto<br />
non solo con contributi finanziari, ma anche mediante<br />
la partecipazione ai diversi programmi, è uno degli elementi<br />
che definiscono l’efficienza di un club.<br />
Sono certo che la vostra consueta generosità ci<br />
consentirà di rispondere all’appello che anche quest’anno<br />
ci rivolge il <strong>Rotary</strong> Internazionale con l’iniziativa<br />
“Ogni Rotariano Ogni Anno”, chiedendo un contributo<br />
di almeno 100 dollari all’anno pro-capite a favore del<br />
Fondo programmi.<br />
Noto purtroppo, da parte di alcuni, una certa diffidenza<br />
e prevenzione sul modo con cui vengono utilizzati<br />
e investiti i nostri contributi e attribuisco questo<br />
ingiustificato fenomeno ad una insufficiente informazione<br />
e ad una scarsa conoscenza della Fondazione.<br />
Per questo motivo, nei giorni 12 e 26 novembre,<br />
si terranno due seminari sulla <strong>Rotary</strong> Foundation, il<br />
primo dei quali a Sassari e il secondo a Roma, ai quali<br />
sono invitati tutti i soci, specie quelli di più recente<br />
ammissione, i presidenti di club, i presidenti della<br />
relativa commissione R.F. con i suoi componenti, gli<br />
altri dirigenti in carica ed eletti e gli assistenti del<br />
Governatore.<br />
Confido nella massima partecipazione.<br />
Ricordo altresì che, dopo quello svoltosi il 29 ottobre<br />
a Macomer, il 5 novembre a Roma ha luogo l’Idir,<br />
secondo il programma già inviato ai club.<br />
È un’ulteriore occasione di approfondimento ed<br />
istruzione, cui non vorrete mancare.<br />
In attesa di questi prossimi incontri, che ci consentiranno<br />
fra l’altro di fraternizzare e perfezionare i nostri<br />
rapporti, vi abbraccio con sincera amicizia.<br />
Note di redazione<br />
– Il richiamo ai problemi dei giovani trova spazio nello speciale “La meglio gioventù” scritto in prima persona, tra gli altri, da rappresentanti<br />
distrettuali del Rotaract (pagine 5-13).<br />
– Il programma dell’Idir di Roma è pubblicato a pagina 4.<br />
– I brillanti risultati della raccolta di fondi da parte della RF sono elencati nelle pagine 16-17.<br />
– Un ampio resoconto dell’euromeeting svoltosi a Iglesias si trova alle pagine 25-26.<br />
NOVEMBRE 2005, IL TOUR DEL GOVERNATORE<br />
(con appendice al 1° Dicembre)<br />
Ecco l’elenco dei club visitati dal governatore nel periodo dal 4 novembre al 1° dicembre 2005.<br />
NOVEMBRE<br />
Giorno 4 = RC Roma Castelli Romani<br />
Giorno 8 = RC Sassari <strong>Nord</strong><br />
Giorno 9 = RC Sassari Silki<br />
Giorno 10 = RC Sassari<br />
Giorno 11 = RC Porto Torres<br />
Giorno 12 = Seminario R.F. Sardegna<br />
Giorno 14 = RC Roma Palatino<br />
Giorno 15 = RC Aprilia Cisterna<br />
Giorno 16 = RC Colleferro<br />
Giorno 17 = RC Guidonia<br />
Giorno 18 = RC Flaminia Romana<br />
Giorno 21 = RC Roma Tirreno<br />
Giorno 22 = RC Frosinone<br />
Giorno 23 = RC Roma Mediterraneo<br />
Giorno 24 = RC Civitavecchia<br />
Giorno 26 = Seminario R.F. Roma<br />
Giorno 29 = RC Roma Monte Mario<br />
Giorno 30 = RC Latina Monti Lepini<br />
DICEMBRE<br />
Giorno 1 = RC Tivoli
4 VITA DEL DISTRETTO<br />
Novembre 2005<br />
Informazione<br />
rotariana:<br />
dopo Macomer<br />
è la volta della<br />
capitale<br />
SEMI<br />
NARIO<br />
IDIR<br />
Roma,<br />
sabato 5<br />
novembre<br />
2005<br />
È ormai una tradizione del distretto 2080 quella di tenere in autunno<br />
l’Idir – acronimo di “Istituto di informazione rotariana” – chiamando<br />
a raccolta i propri soci per aggiornarli sulla ultime novità provenienti<br />
dal consiglio centrale del <strong>Rotary</strong> International. L’Idir, però, è anche<br />
formazione di futuri dirigenti e di nuovi soci, per cui la partecipazione<br />
al seminario viene particolarmente raccomandata ai nuovi presidenti,<br />
ai componenti dei consigli direttivi e delle commissioni nonché<br />
ai membri di recente affiliazione.<br />
Quest’anno, per motivi esclusivamente geografici, I’Idir è tornato a<br />
svolgersi in due sessioni: una a Macomer per i club della Sardegna e<br />
l’altra a Roma per i club di Roma e del Lazio. A Macomer il seminario<br />
si è tenuto sabato 29 ottobre scorso, a Roma si svolgerà, invece,<br />
sabato 5 novembre, dalle ore 9 alle 13, nella sala convegni dell’hotel<br />
Crowne Plaza, sulla via Aurelia Antica.<br />
Per i rotariani queste sono occasioni importanti non soltanto per<br />
apprendere le novità ed i cambiamenti in atto nel <strong>Rotary</strong>, ma anche<br />
per conoscere altri affiliati al sodalizio con i quali stringere solidi rapporti<br />
di amicizia.<br />
IDIR PER I CLUB DI ROMA E LAZIO<br />
Roma, Hotel Crowne Plaza, Via Aurelia Antica 415<br />
5 novembre 2005<br />
PROGRAMMA<br />
9,00 Registrazione dei partecipanti<br />
9,30 Saluto del DG Giorgio Di Raimondo<br />
Saluto del DG 2006-2007 Roberto Ivaldi<br />
Saluto del DG 2007-2008 Franco Arzano<br />
9,45 Introduzione dell’istruttore distrettuale PDG Antonio Arcese<br />
10,00 La formazione dei futuri dirigenti di club (PP Maurizio Pozzi)<br />
10,15 Rapporti con le istituzioni locali (PP Francesco Chiappetta)<br />
10,30 Dibattito<br />
11,00 Pausa caffè<br />
11,15 La compagine dei soci (PDG Marco Randone)<br />
11,30 Interventi e discussione anche su eventuali altri argomenti di attualità<br />
rotariana.<br />
Moderatore: DG Giorgio di Raimondo<br />
13,00 Conclusioni del Governatore e termine dei lavori<br />
CHI HA PAURA DEL ROTARY<br />
Precisazioni del Governatore Di Raimondo al “Corriere della Sera”<br />
Questa è bella. Il segretario dei comunisti italiani (Pdci) Oliviero Diliberto ha rivolto un’interrogazione<br />
al ministro della giustizia Castelli per chiedere la rimozione di un procuratore della Repubblica<br />
perché, tra l’altro, “legato a circoli esclusivi come il Lions club”. Ovviamente l’accusa è rivolta a tutte<br />
le associazioni che svolgono la loro attività, giustamente selezionando, come avviene nel <strong>Rotary</strong>, gli<br />
iscritti per avere un sodalizio composto da persone professionalmente valide, senza indagini sulle<br />
personali vedute religiose e politiche.<br />
Una interrogazione offensiva e insinuante, perché fa intendere che queste associazioni perseguono<br />
scopi inconfessabili, al di là dei principi di facciata. Circa, poi, la posizione politica del <strong>Rotary</strong> il nostro<br />
governatore ha spiegato al Corriere della Sera qual è la situazione esatta e corretta.<br />
Nell’edizione del giornale dell’11 ottobre u.s. Giorgio Di Raimondo ha detto: «Noi non facciamo politica,<br />
non capisco perché mettere la croce addosso a circoli come il nostro o come i Lions. Le nostre<br />
porte sono aperte a tutti e noi spesso invitiamo politici e cariche istituzionali alle nostre conferenze<br />
ma non c’è da fare alcuna insinuazione, alcun velato riferimento. La politica in senso stretto non ci<br />
interessa ma abbiamo rapporti cordiali con esponenti sia della destra sia della sinistra, come quando<br />
siamo stati ricevuti dal sindaco Veltroni per il centenario del <strong>Rotary</strong>».<br />
Novembre 2005 PERISCOPIO<br />
5<br />
Riflessioni sul Rotaract, sulle sue finalità, sui rapporti con il <strong>Rotary</strong>, sui disagi morali e<br />
lavorativi dei giovani del XXI° secolo<br />
Questo mese affrontiamo il tema dei giovani e lo facciamo molto volentieri perché, nonostante<br />
l’elevata età media, il rotariano è una persona che deve essere volta al futuro, che deve capire senza<br />
fastidi come va il mondo per indirizzarlo e, se possibile, migliorarlo.<br />
I giovani che vogliono C’è differenza tra un ragazzo che non sa neanche che esiste il <strong>Rotary</strong> e il<br />
coetaneo che si iscrive al Rotaract e che, caso mai, è già passato per l’esperienza dell’Interact Quali<br />
sono i problemi, anche esistenziali, di chi non trova lavoro ed è costretto a stare a casa con i<br />
genitori Quali sono in particolare le aspirazioni del rotaractiano che vuole affermare i valori dello<br />
spirito e nello stesso quelli professionali propri<br />
Di seguito sono pubblicati quattro articoli equamente suddivisi per classi di età: i primi due sono<br />
scritti da persone che sono entrati nella fascia anagrafica degli …anta, gli altri due da giovani che<br />
hanno posti di responsabilità nel Rotaract. Gli articoli possono essere suddivisi anche in base alla<br />
posizione degli autori: tre sono persone inserite nel sistema-rotary, la quarta è un esterno che,con<br />
occhio statistico e sociologico, tratteggia la deludente situazione lavorativa dei giovani italiani.<br />
Il discorso è complesso e non si esaurisce in quattro articoli. Perciò questo contributo della rivista è<br />
solo un modesto “lancio” mediatico del problema, sperando che altre persone raccolgano l’invito ad<br />
approfondire i temi e a proporre indicazioni, magari soluzioni, gettando ponti tra chi ha vissuto e chi<br />
vive la gioventù. Nel rispetto delle regole di civile convivenza, di amicizia, di spirito di servizio, qualità<br />
proprie del <strong>Rotary</strong>. In questo senso alla “meglio gioventù” deve corrispondere la “meglio anzianità”.<br />
(bruno benelli)
PERISCOPIO<br />
6 Novembre 2005<br />
PERISCOPIO<br />
Novembre 2005 7<br />
Il futuro è legato alla<br />
capacità di rinnovarsi<br />
Giovani<br />
per un<br />
albero<br />
MARIO VIRDIS<br />
Assistente Governatore area Sardegna ovest<br />
<strong>Rotary</strong> club Oristano<br />
L’età media dei rotariani è elevata: svecchiamoci! Stanno<br />
bene le capacità professionali ma occorrono anche le forze<br />
fresche. Aprire le porte dei club ai giovani - di cui il rotaract<br />
è ottimo serbatoio – è l’investimento migliore e più<br />
sicuro per il domani<br />
Il futuro del <strong>Rotary</strong>, il nostro futuro di<br />
rotariani, è indissolubilmente legato alla<br />
nostra capacità di rinnovarci, alla nostra<br />
saggezza, alla nostra lungimiranza nel<br />
ricercare con grande attenzione quegli<br />
uomini e quelle donne che raccoglieranno<br />
il testimone, quelli che prima con<br />
noi e poi dopo di noi raccoglieranno,<br />
per vincerle, le sfide già lanciate nel<br />
secondo centenario appena iniziato.<br />
Ho da tempo una forte convinzione:<br />
coinvolgere di più e meglio i giovani.<br />
L’età media dei soci dei nostri club è<br />
abbastanza elevata. A partire dal mio<br />
club, quello di Oristano. Il rinnovamento,<br />
il ricambio, spesso avviene con altri<br />
soci ‘’non giovani’’.<br />
Forse alla base di queste scelte c’è la<br />
ricerca dell’eccellenza, del soggetto arrivato<br />
ai massimi livelli della sua professione.<br />
Con questo sistema, se da un lato<br />
corriamo meno rischi, dall’altro perdiamo<br />
forze più fresche, più generose, che<br />
potrebbero rinvigorire il <strong>Rotary</strong> e consentirgli<br />
un impegno più dinamico.<br />
I nuovi sentieri. Giovani e giovani professioni,<br />
anche al femminile, dove le<br />
professionalità non mancano sono, a<br />
mio avviso, i sentieri che dobbiamo percorrere.<br />
Nel mio club ho recentemente presentato<br />
un giovane socio. Forse uno dei più<br />
giovani degli ultimi anni.<br />
Il vecchio slogan “ogni rotariano deve essere di esempio ai giovani” è valido<br />
oggi come mezzo secolo fa. I rotariani possono aiutare le nuove generazioni a<br />
raggiungere il loro potenziale, instillando anche nei più giovani l’ideale del<br />
servire al di sopra di ogni interesse personale e lasciando che questo sia<br />
ideale a guidare il <strong>Rotary</strong> nel suo nuovo secolo di vita.<br />
Carl-Wilhelm Stenhammar<br />
Presidente <strong>Rotary</strong> International<br />
I rappresentanti distrettuali Rotaract per il 2005-2006<br />
Francesco, brillante professionista,<br />
opera nel campo dell’informatica e nell’assistenza<br />
alle aziende giovani che<br />
vogliono nascere o crescere. Professionista<br />
giovane e professione nuova. Vorrei<br />
che iniziasse subito a conoscere<br />
meglio il <strong>Rotary</strong> : cercherò, facendolo in<br />
prima persona, di spiegargli meglio chi<br />
siamo e cosa facciamo.<br />
Se, come credo, si innamorerà dei nostri<br />
ideali il <strong>Club</strong> avrà una forza nuova, che<br />
potrà coinvolgere altri giovani, rinnovarlo<br />
e continuare, dopo di noi, quelle<br />
magnifiche sfide iniziate con Paul Harris<br />
il 23 febbraio del 1905.<br />
Diamo credito. Per gli amici che<br />
sostengono che il <strong>Rotary</strong> è solo una<br />
elite di professionisti, al top delle singole<br />
professioni o attività, vorrei,<br />
senza nulla togliere a<br />
questa affermazione, spendere<br />
una parola in favore dei<br />
giovani.<br />
Riprendendo un brillante<br />
concetto espresso dall’amico<br />
Gianpiero Gamaleri, che ha<br />
sostenuto il valore delle professionalità<br />
non solo già<br />
acquisite ma anche in itinere,<br />
direi che possiamo anche<br />
anticipare dei crediti ai giovani<br />
che pur non avendo<br />
ancora raggiunto l’eccellen-<br />
Rotaractiani presenti al Congresso <strong>Rotary</strong><br />
za sono ritenuti meritevoli. Diamo loro<br />
fiducia, la nostra capacità selettiva ci<br />
consente, certamente, di andare sul<br />
sicuro, ed i giovani ci dimostreranno di<br />
cosa sono capaci.<br />
Le quote. A chi sostiene invece che i<br />
giovani avrebbero difficoltà a sopportare<br />
l’onere economico dell’appartenenza<br />
al <strong>Rotary</strong> vorrei fare una proposta.<br />
Siamo professionisti e lavoriamo per<br />
obiettivi. Se il nostro obiettivo primario<br />
è quello di costruire il futuro del <strong>Rotary</strong>,<br />
allora investiamo sui giovani.<br />
Il club, in presenza di un giovane brillante<br />
ma ancora economicamente fragile,<br />
può consentirgli di pagare una quota<br />
diversa dagli altri soci. Senza regalargli<br />
nulla. Semplicemente, come in un piano<br />
di pagamenti variabili, partendo da<br />
quote iniziali più leggere da maggiorare<br />
in seguito.<br />
Questo avvicinerebbe di più i giovani al<br />
<strong>Rotary</strong> e faciliterebbe le loro adesioni.<br />
Un’ultima considerazione sui giovani<br />
del Rotaract.<br />
Personalmente lo ritengo un ottimo<br />
serbatoio di potenziali rotariani.<br />
Ex rotaractiani. Questo non vuol dire<br />
che dobbiamo accettare, solo per non<br />
perderli, i rotaractiani che, per raggiunti<br />
limiti di età, lasciano.<br />
Pur senza vincoli, non dobbiamo, però,<br />
ignorare i non pochi ex rotaractiani che,<br />
lasciato il club, entrano nel mondo del<br />
lavoro.<br />
Diventati dei professionisti affermati<br />
non sarà difficile accoglierli<br />
nel <strong>Rotary</strong>, che loro già conoscono<br />
e amano. Teniamoli<br />
presenti quando rinforziamo<br />
i nostri <strong>Club</strong>.<br />
In questo secondo centenario<br />
appena iniziato, prendiamo<br />
per mano i giovani che lo<br />
meritano, rendiamoli partecipi<br />
degli ideali di Paul Harris:<br />
saranno professionisti migliori<br />
nelle singole attività e,<br />
soprattutto, capaci rotariani<br />
che costruiranno il <strong>Rotary</strong> di<br />
domani.
8 Novembre 2005<br />
Il problema dei giovani non è di facile soluzione. Il <strong>Rotary</strong> aiuta ad affrontarlo<br />
attraverso la costituzione di club interact e rotaract. Qui viene pubblicato un<br />
articolo “esterno” al <strong>Rotary</strong> che offre alcune indicazioni, anche numeriche,<br />
sulla situazione italiana<br />
Il mondo sottosopra<br />
ANCHISE porta sulle spalle ENEA<br />
Cresce il numero degli studenti, si allunga la durata media degli studi, si rinviano le scelte<br />
difficili quali il matrimonio e mettere al mondo un figlio. I giovani non sono aiutati dallo<br />
Stato a crearsi una famiglia e perciò a diventare autonomi. Essere genitori Il più tardi<br />
possibile.<br />
CORSO DONATI<br />
La lenta “transizione allo stato adulto”<br />
dei giovani italiani è associata alla bassissima<br />
fecondità. Con 1,26 figli per coppia<br />
nel 2004, l’Italia ha meritato un livello<br />
con lo specifico nome di lowest low<br />
fertility.Tra i fattori che hanno contribuito<br />
a questi livelli di primato, è fondamentale<br />
il rinvio del momento in cui si<br />
diventa genitori, pur in assenza di statistiche<br />
ufficiali aggiornate (la stima dell’età<br />
media delle donne alla nascita del<br />
primo figlio riportata dal Consiglio<br />
d’Europa per il 1997 è di 28,7 anni).<br />
Come si potrebbe invertire la tendenza<br />
a rinviare la decisione di diventare genitori<br />
Secondo Francesco Billari<br />
(www.lavoce.info) vi sono due possibilità.<br />
La prima è quella di politiche che<br />
accorcino i tempi della gioventù, ad<br />
esempio rendendo più breve la carriera<br />
scolastica e universitaria e più agevole<br />
l’accesso a un lavoro sicuro e a una casa<br />
di proprietà.<br />
Sequenze rigide. La seconda è quella<br />
di politiche che allentino la rigidità delle<br />
sequenze di eventi durante la transizione<br />
allo stato adulto: poter lasciare la<br />
casa dei genitori anche se si è ancora<br />
studenti, poter scegliere di vivere in<br />
PERISCOPIO<br />
coppia o diventare genitori anche se si è<br />
studenti, poter diventare genitori anche<br />
se non si è sposati, anche se non si ha<br />
ancora un lavoro a tempo indeterminato.<br />
Le due vie non si escludono a vicenda,<br />
ma hanno implicazioni potenzialmente<br />
diverse.<br />
La scuola. Secondo<br />
alcuni studiosi, la leva<br />
principale per accorciare<br />
i tempi che conducono<br />
a diventare adulti è<br />
la durata del periodo<br />
dedicato all’istruzione.<br />
Se aver terminato gli<br />
studi “accende le polveri”<br />
per l’indipendenza<br />
abitativa e la formazione<br />
delle famiglie, accorciare<br />
la fase di vita dedicata<br />
a studiare contribuirebbe<br />
a diventare<br />
prima autonomi e a formare<br />
una famiglia.<br />
Non è detto che, in Italia,<br />
la durata media<br />
degli studi diminuisca.<br />
Infatti, è aumentata drasticamente,<br />
con la creazione<br />
delle lauree triennali,<br />
la quota di diciannovenni<br />
che si iscrive<br />
all’università. Secondo i dati del Comitato<br />
nazionale per la valutazione del sistema<br />
universitario, tale quota è passata<br />
dal 46,7 per cento nel 2000 al 59,7 per<br />
cento del 2003, solo tre anni dopo l’implementazione<br />
della riforma.<br />
Lionello Spada (1576-1622)<br />
“Enea e Anchise” - Museo del Louvre, Parigi<br />
Novembre 2005 9<br />
In ritardo. Come gestire una situazione<br />
in cui i giovani italiani sono già “in ritardo”<br />
rispetto ai loro coetanei europei, e<br />
sono potenzialmente soggetti a un<br />
allungamento della durata media degli<br />
studi e probabilmente all’aumento dell’età<br />
in cui iniziano un lavoro “stabile”<br />
Secondo Billari, per i giovani la strategia<br />
più naturale sarebbe quella di rinviare<br />
ulteriormente scelte percepite come<br />
scarsamente reversibili, come il matrimonio,<br />
o di fatto irreversibili, come avere<br />
un figlio. Per aiutarli a intraprendere tali<br />
scelte, le politiche dovrebbero mirare ad<br />
allentare la rigidità delle sequenze di<br />
PERISCOPIO<br />
“Quanto è bella la famiglia,<br />
Non me ne vado”<br />
Un’indagine svolta nel 2003 su ventotto paesi europei (l’Europa a 15,<br />
più i dieci nuovi paesi membri, più i tre candidati) ha segnalato, tra<br />
l’altro, che i giovani italiani sono, insieme ai maltesi, quelli che restano<br />
più a lungo nella famiglia di origine e tardano di più a entrare in un<br />
rapporto di convivenza di coppia.<br />
Viveva ancora con i genitori il 64 per cento dei giovani maschi italiani<br />
e maltesi sotto i 35 anni, a fronte del 57 per cento degli slovacchi, il<br />
55 per cento dei polacchi, il 40 per cento degli spagnoli e dei portoghesi,<br />
per non parlare del 21 per cento dei tedeschi e del 12 per cento<br />
degli svedesi. La quota di giovani donne che si trova nella stessa situazione<br />
è inferiore, ma solo perché in Italia le donne si sposano ancora<br />
circa tre anni più giovani degli uomini. La stessa ricerca mostra che<br />
non si tratta soltanto di studenti o disoccupati. Anzi, tra i giovani italiani che vivono ancora con i genitori la<br />
maggioranza è occupata – una situazione ben più diffusa che negli altri paesi. Infine, come hanno segnalato<br />
anche altre ricerche, tra i giovani del Centro-<strong>Nord</strong> Europa chi non vive con i genitori si trova in una varietà<br />
di situazioni: in coppia convivente more uxorio, in coppia coniugata, da solo, con amici, come genitore<br />
solo; come studente, o occupato, e talvolta anche in cerca di lavoro. In Italia, viceversa, i giovani fuori dalla<br />
famiglia di origine sono per lo più in una situazione di coppia coniugata e, soprattutto se uomini, sono occupati.<br />
Mentre in altri paesi si esce dalla famiglia di origine per una molteplicità di ragioni, in Italia si esce per<br />
lo più a seguito del matrimonio. I dati dell’indagine Istat Famiglia, soggetti sociali, condizioni dell’infanzia,<br />
del 2003, usciti in questi giorni, segnalano che la quota di giovani che ritarda l’uscita dalla famiglia è aumentata<br />
dal 1993. Nella fascia di età 25-29 anni è passata dal 49 al 61 per cento; in quella 30-34 anni la percentuale<br />
di giovani ancora nella famiglia di origine è passata dal 18,5 al 29,5 per cento.<br />
Perché i giovani italiani escono più tardi dei loro coetanei europei dalla famiglia di origine e preferibilmente<br />
quando si sposano Le ricerche comparative suggeriscono l’interagire di più cause, che tutte insieme tuttavia<br />
contribuiscono a rafforzare la dipendenza dalla famiglia di origine. Secondo Chiara Saraceno (www.lavoce.info)<br />
sono tre le cause principali.<br />
In primo luogo, per chi va all’università, non esiste né uno strumento generalizzato di borse di studio, né<br />
una offerta consistente di residenze universitarie a buon mercato.<br />
Difficilmente, inoltre, si ha accesso ad ammortizzatori sociali. Terza causa: il difficile accesso all’abitazione.<br />
eventi. A garantire, insomma, eguali<br />
opportunità anche a coloro che durante<br />
le prime età giovanili desiderassero<br />
vivere autonomamente dai genitori,<br />
vivere in coppia eventualmente senza<br />
sposarsi e, perché no, avere un figlio.<br />
Ingresso sul mercato. Esempi di tali<br />
politiche sono sostegni al reddito generalizzati<br />
per i giovani, inclusi gli studenti;<br />
agevolazioni sull’affitto per giovani<br />
single, coppie e coppie con figli (indipendentemente<br />
dal fatto che siano<br />
sposate), genitori soli, flessibilità della<br />
durata delle borse di studio, dei contratti<br />
di lavoro, dei momenti di valutazione<br />
della carriera. I paesi nordici adottano<br />
spesso politiche di questo tipo. Se il<br />
finanziamento di tali politiche apparisse<br />
un problema, occorre ricordare che proprio<br />
ora inizia in Italia una finestra di<br />
opportunità demografica: i giovani in<br />
ingresso sul mercato del lavoro stanno<br />
diminuendo rispetto alle generazioni<br />
che li hanno preceduti.<br />
Forse, per aiutare i giovani a diventare<br />
adulti occorre che la società decida<br />
effettivamente di aiutarli investendo su<br />
di essi, e non solo sul loro capitale<br />
umano.
10 PERISCOPIO<br />
Novembre 2005 PERISCOPIO<br />
Novembre 2005 11<br />
19-20 novembre: manifestazione nazionale “Accendi l’azzurro”<br />
GIOVANI<br />
sì, ma<br />
pieni<br />
di<br />
PROGETTI<br />
NICOLA FIDANZIA<br />
Rappresentante distrettuale Rotaract<br />
Per me è un piacere ed un onore scrivere<br />
su questa rivista e per questo vorrei<br />
ringraziare il governatore Giorgio Di<br />
Raimondo e il direttore Bruno Benelli<br />
per aver dato a me e al Rotaract questa<br />
opportunità per far comprendere<br />
meglio la nostra realtà.<br />
Anzitutto, vorrei brevemente illustrarvi<br />
quali sono i progetti che abbiamo in<br />
mente e stiamo realizzando durante<br />
questo anno sociale.<br />
Sicurezza stradale. Per poter dar<br />
seguito agli sforzi intrapresi in questi<br />
ultimi anni e per dare un senso di continuità<br />
alle azioni e ai progetti che sono<br />
stati seguiti in passato, come è stato<br />
anche chiesto dal Presidente internazionale,<br />
si è pensato di rivolgere i nostri<br />
sforzi per cercare di coinvolgere giovani<br />
esterni al Rotaract nelle nostre attività<br />
attraverso una serie di progetti tra cui il<br />
più importante è il progetto nazionale:<br />
“il Rotaract per la sicurezza stradale”.<br />
Nato sotto l’egida del ministero delle<br />
Infrastrutture e dei trasporti, questo<br />
progetto coinvolgerà tutti i soci Rotaract<br />
d’Italia al fine di promuovere una<br />
campagna di sensibilizzazione, formazione<br />
e informazione sul tema della<br />
sicurezza stradale. In particolare, il<br />
nostro distretto ha bandito un concorso<br />
rivolto a giovani di età compresa tra i 17<br />
“Vogliamo far conoscere<br />
all’esterno ciò che di<br />
bello fa il Rotaract per<br />
la società civile”.<br />
Sei corsi di guida sicura.<br />
Gli sforzi dei giovani per<br />
aiutare il <strong>Rotary</strong> ad<br />
affrontare le emergenze<br />
legate all’acqua e<br />
all’alfabetizzazione. Il<br />
portale Rotmed e le<br />
assemblee distrettuali.<br />
Riunioni goliardiche per<br />
fare festa Si, ma anche<br />
tanto impegno per<br />
sviluppare gli ideali<br />
rotariani.<br />
e 24 anni con l’intento di realizzare un<br />
poster pubblicitario e/o un cortometraggio<br />
su tale tema.<br />
Autodromo di Vallelunga. È ovvio che<br />
lo scopo primario è di realizzare sul<br />
nostro territorio tale campagna, mentre<br />
lo scopo secondario è di permettere di<br />
far conoscere all’esterno ciò che di<br />
buono fa il Rotaract per la società civile.<br />
Inoltre, scopo ultimo di tale progetto è<br />
anche quello di instaurare un colloquio<br />
con le maggiori istituzioni presenti sul<br />
territorio del nostro distretto. A tale proposito<br />
abbiamo ottenuto per questa<br />
iniziativa i patrocini della Regione Lazio,<br />
della Regione Sardegna e delle Province<br />
<strong>Cagliari</strong>, Frosinone, Latina, Ogliastra,<br />
Rieti, Roma, Sassari e Viterbo. Partner<br />
privilegiato dell’iniziativa è l’Automobile<br />
<strong>Club</strong> d’Italia (Aci) che ha riscontrato in<br />
questo concorso una possibile via per<br />
dare applicazione alla sua mission<br />
aziendale. Per tale motivo ha messo in<br />
palio sei corsi di guida sicura presso<br />
l’autodromo di Vallelunga (Roma) per i<br />
vincitori del concorso.<br />
Telefono azzurro. Su questa scia e nell’intenzione<br />
di legare il Rotaract ad iniziative<br />
benefiche, particolarmente sentite<br />
dalla popolazione italiana e in<br />
accordo con il governatore, durante il<br />
mese di novembre nei giorni 19 e 20<br />
tutti i Rotaract club del nostro distretto<br />
saranno coinvolti all’interno della manifestazione<br />
nazionale “Accendi l’azzurro”,<br />
promossa dalla Onlus SOS il Telefono<br />
Azzurro. A differenza degli scorsi anni e<br />
grazie ai nostri contatti con la direzione<br />
nazionale di Telefono Azzurro<br />
siamo riusciti ad essere presenti con il<br />
nostro logo sulle comunicazioni pubblicitarie<br />
ufficiali sui giornali e sui flyer che<br />
saranno distribuiti insieme alle candele.<br />
Due emergenze. Oltre a queste importanti<br />
iniziative ogni commissione d’Azione<br />
ha individuato dei progetti da<br />
realizzare durante<br />
l’anno sociale 2005-<br />
2006. Al fine di trovare<br />
dei punti di contatto e<br />
di collaborazione tra<br />
le nostre due associazioni,<br />
abbiamo cercato<br />
di fare in modo che<br />
gli obiettivi dei progetti<br />
di commissione<br />
coincidessero con gli<br />
obiettivi posti dal<br />
nostro governatore e,<br />
più in generale, dal<br />
Presidente internazionale ai <strong>Rotary</strong><br />
club. Anche noi del Rotaract focalizzeremo<br />
i nostri sforzi su due grandi sfide già<br />
intraprese a livello internazionale dal<br />
<strong>Rotary</strong>, che continuano a rappresentare<br />
per troppe zone del mondo delle vere e<br />
proprie emergenze: l’acqua e l’alfabetizzazione.<br />
Ci occuperemo, in particolare,<br />
dell’aggiornamento del portale Rotmed<br />
(www.rotmed.com) inserendo informazioni<br />
sui Rotaract club che si affacciano<br />
sul mar Mediterraneo. Inoltre, sarà istituto<br />
un bando di concorso per la migliore<br />
tesi di laurea in ingegneria idraulica.<br />
Tale iniziativa rientra nel progetto<br />
“Water for life in the mediterranean area”.<br />
Se ne avrò la possibilità, vi illustrerò<br />
nelle prossime uscite di questa rivista<br />
altre iniziative che stiamo portando<br />
avanti, perché vorrei ora parlarvi anche<br />
dei tanti momenti di incontro che<br />
abbiamo noi rotaractiani.<br />
Le assemblee distrettuali. Ritengo,<br />
infatti, che uno dei punti di forza del<br />
Rotaract sia la capacità di riunire tutti i<br />
club del nostro distretto in diverse occasioni.<br />
Proprio in tali occasioni si svolgono<br />
le nostre assemblee distrettuali,<br />
momenti in cui i club si confrontano<br />
sulle tematiche che riguardano il<br />
nostro distretto. Allo stesso<br />
tempo tali eventi sono capaci di<br />
aggregare tra loro soci provenienti<br />
da ogni parte del nostro<br />
distretto, permettendo così agli<br />
intervenuti di poter condividere<br />
esperienze, di poter stare insieme<br />
e di creare nuove amicizie.<br />
Il primo evento importante dell’anno<br />
sociale è stato il congresso dell’Amicizia,<br />
svoltosi a Baja Sardinia (comune di<br />
Arzachena) il 23-24-25 settembre. Sono<br />
stati tre giorni fantastici in cui, oltre a<br />
divertirci e a goderci il mare stupendo<br />
della Costa Smeralda, abbiamo svolto la<br />
nostra seconda assemblea distrettuale<br />
e le prime riunioni delle commissioni<br />
distrettuali.<br />
Ci siamo incontrati poi anche nel mese<br />
di ottobre il 21-22-23 a Rieti per rinnovare<br />
il gemellaggio con il distretto Rotaract<br />
2090, inaugurare l’apertura dell’anno<br />
sociale e svolgere la nostra terza<br />
assemblea distrettuale.<br />
Amicizia innanzitutto. Con questo non<br />
ho la pretesa di far cambiare opinione a<br />
coloro che pensano che noi giovani<br />
rotaractiani ci riuniamo solo per fare<br />
feste. Ma, con la convinzione di uno che<br />
è socio rotaractiano da otto anni, voglio<br />
affermare che i nostri momenti goliardici<br />
sono momenti aggregativi, necessari<br />
a creare quelle amicizie che ci permettono<br />
di portare avanti i tanti ed importanti<br />
progetti che seguiamo. L’amicizia è<br />
la base del Rotaract: lo afferma anche il<br />
nostro motto “amicizia attraverso il servire”,<br />
tanto più che lo ha affermato<br />
anche il nostro governatore :“il <strong>Rotary</strong> è<br />
principalmente amicizia”. Mi ritrovo pienamente<br />
con quanto ha detto.<br />
Vi posso assicurare che i giovani rotaractiani<br />
sono giovani impegnati che<br />
dedicano parte del proprio tempo libero<br />
a favore della società civile, sviluppando<br />
gli ideali rotariani e, allo stesso<br />
tempo, hanno voglia di stare insieme e<br />
divertirsi.<br />
Credo che questo sia il punto di forza di<br />
questa bellissima associazione che si<br />
chiama Rotaract.
12 PERISCOPIO<br />
Novembre 2005 PERISCOPIO<br />
Novembre 2005 13<br />
Alcune utili considerazioni della gioventù d’oggi sulla gioventù d’oggi<br />
Perché un giovane<br />
dovrebbe essere rotaractiano<br />
<strong>Rotary</strong> e Rotaract agiscono su due contesti diversi ma non danno luogo a una serie A e una<br />
serie B. Preferenze del giovane rotaractiano: feste danzanti e pomeriggi in casa con gli<br />
amici. Si tira tardi la notte e qualche volta ci scappa il tuffo in piscina. Una scelta che<br />
comunque va oltre quelle relative alla discoteca, allo stadio, al cinema.<br />
CARLO NOTO LA DIEGA<br />
Presidente commissione distrettuale Rotaract<br />
La telefonata del direttore di Voce del<br />
<strong>Rotary</strong>, Bruno Benelli, è tranchant e<br />
senza appello: “Caro Carlo, devi prepararmi<br />
un intervento per la rivista,che<br />
risponda alla seguente domanda”: perché<br />
un giovane dovrebbe oggi scegliere,<br />
fra le tante opportunità che il mondo<br />
gli offre, di diventare rotaractiano ”.<br />
Essere rotariano<br />
dipende spesso<br />
dalle circostanze. Il<br />
non esserlo<br />
raramente è frutto<br />
di una scelta<br />
Non mi interessa, mi ha detto Bruno,<br />
sapere la situazione del Rotaract nel<br />
mondo o nel distretto, quali <strong>Rotary</strong> club<br />
hanno patrocinato un Rotaract club,<br />
quanti e quali sono i progetti ed i programmi<br />
del distretto Rotaract 2080.<br />
Niente di tutto questo, almeno in questo<br />
primo intervento.<br />
La risposta alla curiosa domanda mi ha<br />
impegnato per non poche ore ed è<br />
stata un intrigante stimolo ad approfondire<br />
il compito distrettuale che il<br />
governatore Giorgio Di Raimondo mi<br />
ha chiesto di svolgere in questo anno<br />
rotariano: presidente della commissione<br />
per il Rotaract. La riflessione è stata<br />
utile anche per riordinare e mettere a<br />
fuoco i contatti avuti con il mondo<br />
rotaractiano in questi primi mesi di<br />
lavoro.<br />
La scelta. Do subito una risposta alla<br />
domanda cercando di chiarire in seguito<br />
i motivi che mi hanno portato a questa<br />
risposta.<br />
“Un giovane sceglie oggi di diventare<br />
rotaractiano quando si rende conto che<br />
questa scelta non è assolutamente<br />
alternativa od in contrasto con le altre<br />
opportunità che gli vengono offerte,<br />
anzi l’essere rotaractiano può aprire ed<br />
ampliare tali opportunità.”<br />
Per comprendere questa affermazione<br />
invito gli amici lettori rotariani a dimenticare<br />
per un attimo il contesto rotariano<br />
e ad avvicinarsi ad un contesto profondamente<br />
diverso. Non si devono<br />
fare confusioni, non si deve commettere<br />
l’errore di considerare i due contesti<br />
come la serie A e la serie B del nostro<br />
campionato di calcio.Si tratta proprio di<br />
due contesti, due attività, due sport,<br />
diversi. Tanto diversi che non è assolutamente<br />
automatico il passaggio dall’uno<br />
all’altro, dalla serie B alla serie A<br />
dall’essere rotaractiano al diventare<br />
rotariano. Almeno sino ad oggi. E non<br />
condivido l’idea di rendere il passaggio<br />
automatico, anche se auspico meccanismi<br />
più semplici che consentano il passaggio<br />
laddove ce ne siano tutte le condizioni.<br />
Le finalità. Le finalità del rotaractiano<br />
sono diverse da quelle del rotariano e<br />
mirano essenzialmente a dare ai giovani<br />
la opportunità di affinare le doti e le<br />
conoscenze che contribuiranno al loro<br />
sviluppo professionale per affrontare<br />
meglio i problemi materiali e sociali<br />
delle comunità in cui vivono e promuovere<br />
lo sviluppo dei rapporti tra i<br />
popoli.<br />
Le preferenze. Il rotaractiano non deve<br />
partecipare a periodiche conviviali con<br />
ospiti più o meno interessanti. Preferisce<br />
feste danzanti e pomeriggi in casa<br />
di altri amici rotaractiani. Il rotaractiano<br />
deve organizzare attività di servizio ma<br />
tali attività oltre ad essere utili ad altri<br />
devono tendere a rafforzare le sue attitudini<br />
alla leadership. Le cene rotaractiane<br />
cominciano di solito dopo le 21 e<br />
finiscono molto tardi, a volte all’alba e<br />
magari con qualche involontario tuffo<br />
in piscina. Le sessioni congressuali non<br />
cominciano alle 9 di mattina ma alle 11<br />
per consentire a tutti di riposare e recuperare.<br />
La competizione. L’ambiente rotaractiano<br />
è solitamente pervaso da una<br />
sana ed allegra atmosfera condita da<br />
una comprensibile ricerca di nuovi<br />
amici e di nuove avventure sentimentali.<br />
Molte coppie e molti matrimoni<br />
hanno preso il via dalla vita rotaractiana.<br />
Non manca anche una sana ed evidente<br />
competition tra distretto e distretto,<br />
tra club e club, tra socio e socio con<br />
una maggiore trasparenza e schiettezza<br />
della strisciante competizione che troppo<br />
spesso si nasconde dietro gli atteggiamenti<br />
finto-rinunciatari o narcisistici<br />
del mondo rotariano.<br />
Rotaract come<br />
agenzia<br />
matrimoniale<br />
Può succedere<br />
Le alternativa. Ebbene, quali sono le<br />
altre offerte di aggregazione e di svago<br />
che si presentano ai nostri giovani Lo<br />
sport (attivo e/o passivo), il cinema, la<br />
musica, la discoteca, la lettura, la fotografia,<br />
altri hobbies. Ma si tratta proprio<br />
di alternative Chi fa sport o va allo stadio,<br />
chi va al cinema o in discoteca non<br />
può frequentare anche gli amici del<br />
Rotaract Ovvero non può fare le stesse<br />
cose con tutti od alcuni degli amici rotaractiani<br />
<br />
Essere o non essere. È evidente che la<br />
scelta di “essere rotaractiano” dipende<br />
molto più dalle circostanze che da una<br />
specifica ed entusiastica volontà di<br />
esserlo. Viceversa si può dire che il “non<br />
essere rotaractiano” solo raramente è<br />
frutto di una precisa scelta.<br />
Non ho voluto in questa risposta enfatizzare<br />
gli aspetti educativi, sociali, psicologici,<br />
professionali e culturali che a<br />
mio giudizio, ed a quello di molti rotaractiani<br />
ed ex-rotaractiani, sono alla<br />
base della scelta di un giovane di frequentare<br />
il Rotaract oltre che la discoteca,<br />
lo stadio ed il cinema. Mi riservo<br />
comunque di tornare sull’argomento.<br />
La finalità del <strong>Rotary</strong> nel creare il<br />
Rotaract è stata quella di dar vita a un<br />
movimento in grado di formare i giovani,<br />
perché siano leader e buoni cittadini e di<br />
infondere in loro l’onorevole concetto di<br />
integrità
14 IN PRIMO PIANO<br />
Novembre 2005 IN PRIMO PIANO<br />
Novembre 2005 15<br />
L’abolizione fisica e spirituale di ogni distanza tra “potere” e “gente”<br />
<strong>QUIRINALE</strong><br />
La casa (e non il palazzo) degli italiani<br />
È il luogo-simbolo dell’Italia e della nostra identità nazionale. Il Presidente Ciampi ha<br />
arricchito e sostanziato il processo di identificazione Quirinale-Italia con azione costante<br />
e quotidiana, favorendo anche la conoscenza dell’edificio e dei suoi tesori artistici con<br />
incontri, mostre, concerti e visite di cittadini e scolaresche.<br />
Per i rotariani il Quirinale è il punto di riferimento di condivisi principi morali e sociali.<br />
SERGIO PISCITELLO<br />
Responsabile cerimoniale distretto<br />
<strong>Rotary</strong> club Roma Est<br />
Si deve al settimo Presidente della<br />
Repubblica, Sandro Pertini, se il Quirinale<br />
ha cominciato a entrare nella coscienza<br />
collettiva non soltanto come sede<br />
monumentale, ma anche come realtà<br />
istituzionale – e anche umana – vicina e<br />
“affine”alla vita di tutti gli italiani. Le visite<br />
quotidiane delle scolaresche nei<br />
grandi saloni, la personalizzazione della<br />
presenza presidenziale in termini semplici<br />
e comprensibili, l’abolizione fisica e<br />
spirituale della distanza tra il “palazzo” e<br />
la “gente” hanno dato l’avvio a un processo<br />
di trasformazione che tuttavia ha<br />
avuto bisogno di oltre un decennio<br />
prima di diventare realtà.<br />
L’ “idea” del paese. È stato con il decimo<br />
Presidente della Repubblica, Carlo<br />
Azeglio Ciampi, che il Quirinale è stato<br />
finalmente percepito e riconosciuto<br />
dalla generalità degli italiani come il<br />
luogo simbolico della comune identità<br />
nazionale e la sua immagine è divenuta<br />
– più di ogni altra – la raffigurazione<br />
immediata e universale dell’ “idea” del<br />
Paese Italia. Così come avviene per altri<br />
luoghi simboli di molti Paesi: la Casa<br />
Bianca di Washington, l’Eliseo a Parigi e,<br />
perché no, lo stesso Vaticano.<br />
Carlo Azeglio Ciampi, nel corso del suo<br />
settennato che sta ora per concludersi,<br />
ha seguito e sollecitato questo<br />
processo di identificazione con<br />
una azione costante e quotidiana,<br />
basata su principi semplici<br />
e su comportamenti<br />
coerenti. Ha abituato gli italiani<br />
a vederlo al lavoro in un<br />
ambiente moderno e funzionale,<br />
ha costantemente richiamato<br />
sentimenti e ideali condivisi<br />
dalla maggioranza usando<br />
un linguaggio senza retorica,<br />
ha utilizzato i più moderni sistemi di<br />
comunicazione – come internet – per<br />
rendere nota e trasparente ogni sua<br />
attività ufficiale e privata, in un certo<br />
senso ha “rielaborato” il costume e l’ufficialità<br />
presidenziali adeguandoli alla<br />
generalità dei comportamenti.<br />
Scoperte artistiche.Ciampi ha anche<br />
favorito la conoscenza del Quirinale<br />
come casa delle istituzioni con una<br />
intensa attività di incontri, ospitando<br />
mostre e concerti, aprendo settimanalmente<br />
le sale alle visite dei privati cittadini,<br />
rinnovando la fisionomia esterna<br />
con nuovi colori della facciata e modificando<br />
anche l’interno del complesso<br />
architettonico con indagini e lavori, che<br />
hanno permesso scoperte artistiche di<br />
grande rilievo e persino nuove soluzioni<br />
(o meglio il ripristino di antiche soluzioni)<br />
che hanno dato nuova vita alla grande<br />
struttura monumentale del Quirinale.<br />
In televisione tutti hanno potuto<br />
vedere con quanto giustificato orgoglio,<br />
durante la visita di Benedetto XVI, il<br />
Presidente illustrasse al Pontefice il<br />
volto nuovo del palazzo che un tempo è<br />
stato la residenza dei Papi.<br />
Cinghia di trasmissione. Ma sopratutto<br />
la riconoscenza popolare del Quirinale<br />
è stata in questi anni basata sulla sensazione<br />
che vi fosse, nel cuore del sistema,<br />
un luogo di vigile e obiettiva atten-<br />
zione, in grado di percepire il “sentire<br />
comune” e di trasformarlo, nel rigoroso<br />
rispetto delle norme costituzionali, in<br />
interventi e atti politici e legislativi:<br />
quasi una “cinghia di trasmissione” che<br />
ha avuto nel Capo dello Stato e nella<br />
istituzione Quirinale un interprete sempre<br />
attento e consapevole.<br />
La storia. Nasce da questa consapevolezza<br />
anche la curiosità che accompagna<br />
il Quirinale come luogo della storia<br />
e dell’arte. Nell’antichità sorgeva su<br />
questo colle il colossale tempio di Serapide<br />
e si trovavano qui gli imponenti<br />
gruppi scultorei equestri dei Dioscuri<br />
che gli hanno dato il nome: Monte<br />
Cavallo. Nel Cinquecento sulle sue pendici<br />
il cardinal Carafa aveva piantato un<br />
vigneto. Poi venne costruito il palazzo e<br />
molti Pontefici – da Gregorio XIII a Paolo<br />
V Borghese, che era un grande edificatore<br />
– chiamarono i più illustri artisti del<br />
tempo a contribuire alla sua edificazione<br />
e al suo abbellimento (basti pensare<br />
alla eccezionale scala del Mascherino, al<br />
torrino affrescato da Pannini e alla cappella<br />
di Guido Reni).<br />
Scelto da Napoleone per un soggiorno<br />
imperiale che non si realizzò mai, dal<br />
1870 divenne residenza prima della<br />
famiglia reale dei Savoia e<br />
poi, da Einaudi in avanti (De<br />
Nicola non volle mai abitarvi),<br />
dei Presidenti della<br />
Repubblica.<br />
Rivista semestrale. Per chi<br />
desidera approfondire la<br />
conoscenza degli sterminati<br />
tesori artistici custoditi nel<br />
palazzo e nei suoi giardini, da<br />
poco un editore raffinato,<br />
Franco Maria Ricci, pubblica una stupenda<br />
rivista semestrale illustrata che si<br />
chiama “Il Quirinale” ed è diretta da<br />
Louis Godart, studioso d’arte di origine<br />
belga, chiamato dal Presidente Ciampi<br />
come consigliere per la conservazione<br />
artistica dell’intero compendio architettonico<br />
del Quirinale. Godart è il promotore<br />
e il realizzatore degli eccezionali<br />
ritrovamenti e delle nuove ricostruzioni<br />
IL <strong>QUIRINALE</strong> SUL WEB<br />
Chi vuole approfondire la storia del palazzo e delle sue preziose collezioni<br />
artistiche, o seguire le attività quotidiane del Capo dello Stato, conoscere<br />
tutto dei suoi incontri e dei suoi messaggi e discorsi a Roma, in Italia e all’estero<br />
può collegarsi al sito web www.quirinale.it ed entrare nel vivo della<br />
residenza del Presidente della Repubblica.<br />
Seguendo una logica ineccepibile di trasparenza e con lo scopo dichiarato<br />
di avvicinare i cittadini alla più prestigiosa delle istituzioni repubblicane,<br />
questo sito è una finestra continuamente aperta sulla vita del Quirinale di<br />
oggi e di ieri.<br />
Si può compiere una visita virtuale del palazzo e scoprirne così tutti i suoi<br />
aspetti più significativi. Si possono leggere descrizioni accurate dei luoghi,<br />
della storia, degli interni e delle opere d’arte, e anche – se si vuole – delle<br />
residenze di Castelporziano e Villa Rosebery, nonché di un altro luogo simbolico:<br />
il Vittoriano.<br />
Il sito permette anche di seguire giorno per giorno l’agenda ufficiale del Capo<br />
dello Stato, di vedere le immagini dei momenti salienti della sua attività in<br />
Italia e all’estero, di scorrere il diario di periodi precedenti e sfogliare l’album<br />
fotografico del settennato, rileggendo le pagine principali dei discorsi pronunciati<br />
da Carlo Azeglio Ciampi durante il suo mandato.<br />
Nelle intenzioni del Capo dello Stato, www.quirinale.it vuole essere un contributo<br />
al processo di rinascita dell’orgoglio nazionale e di identificazione con<br />
la sua massima istanza rappresentativa, uno strumento per far sentire tutti<br />
i cittadini partecipi e protagonisti degli aspetti più elevati della vita pubblica:<br />
quasi una scommessa vinta contro l’indifferenza, il disinteresse o l’ostilità<br />
che possono essere il “male oscuro” della democrazia e che il Quirinale di<br />
Carlo Azeglio Ciampi, con l’insegnamento e con l’esempio, ha contribuito a<br />
combattere e – per quanto possibile – a debellare.<br />
storico-artistiche che hanno contraddistinto<br />
questi ultimi anni, tra cui la riapertura<br />
delle finestre di alcuni grandi saloni,<br />
un tempo murate e nascoste da paratie<br />
e tendaggi e oggi spalancate sul cortile<br />
d’onore per illuminare<br />
a giorno la<br />
grande galleria che<br />
si affaccia sulla piazza<br />
e sul panorama di<br />
Roma.<br />
Le stupende immagini<br />
che illustrano<br />
questa pubblicazione<br />
(così come un<br />
altro prezioso volume<br />
mondadoriano:<br />
“Invito al Quirinale”) possono rappresentare<br />
un prezioso e divertente anticipo<br />
e una interessante fonte di informazione<br />
per tutti i cittadini che hanno<br />
desiderio ed occasione di visitare il<br />
Quirinale.<br />
Punto di riferimento. Per noi rotariani<br />
“questo” Quirinale costituisce un punto<br />
di riferimento di comuni principi morali<br />
e sociali che sentiamo fortemente e che<br />
sono la base della nostra appartenenza<br />
e del nostro servizio. Crediamo infatti in<br />
una società basata su valori condivisi<br />
che si ispirano al rispetto delle leggi e<br />
della convivenza e abbiamo l’aspirazione<br />
di vivere in un contesto che si richiami<br />
a modelli universalmente accettati –<br />
sotto tutte le latitudini ed in tutte le religioni<br />
– di solidarietà e di impegno per il<br />
progresso. Nell’ambito politico – al di là<br />
delle legittime convinzioni individuali –<br />
aspiriamo all’equilibrio dei poteri e alla<br />
osservanza dei doveri.<br />
In questa visione ci sentiamo vicini<br />
all’insegnamento che in questi sette<br />
anni è venuto, con l’esempio e con<br />
l’azione, dall’attuale inquilino del<br />
Quirinale e credo che tutti i rotariani<br />
italiani sarebbero onorati di potergli<br />
esprimere direttamente, prima della<br />
conclusione del suo mandato, sentimenti<br />
di gratitudine per il suo “servizio”<br />
al paese e per il prestigio che ha<br />
dato all’edificio-simbolo dell’unità<br />
nazionale.
16 VITA DEL DISTRETTO<br />
Novembre 2005 VITA DEL DISTRETTO<br />
Novembre 2005 17<br />
QUI ROTARY FOUNDATION<br />
a cura di Antonio Lico<br />
Seminari RF: il 12 novembre a Sassari, il 26 a Roma<br />
Fondi: raccolti 453 mila dollari<br />
Nel Golfo d’Anzio pesca ricca:<br />
263 dollari a testa<br />
Si tirano le somme dell’annata 2004-2005: siamo<br />
giunti quarti sui dieci distretti italiani.<br />
Prima di ogni cosa desidero esprimere il mio ringraziamento per i brillanti risultati<br />
ottenuti nell’anno 2004-05.<br />
La raccolta complessiva è stata di US$ 453,130.68 così suddivisi: US$ 388.899.79 al<br />
Fondo annuale; US$ 61,217.56 al Restricted e US$ 3,013.00 al Fondo permanente.<br />
Il nostro distretto si è posizionato al 4° posto sui 10 distretti italiani.<br />
Rallegramenti particolari ed auguri per sempre migliori risultati vanno rivolti ai club<br />
che hanno raggiunto i migliori risultati per i contributi al Fondo annuale e che riceveranno<br />
gli attestati particolari dalla <strong>Rotary</strong> Foundation. Ecco i dati riassuntivi.<br />
I PRIMI 3 CLUB PER VERSAMENTI AL FONDO ANNUALE<br />
ROMA US$ 27,345.98<br />
ROMA APPIA ANTICA » 15,725.94<br />
ROMA OVEST » 15,392.00<br />
I PRIMI 3 CLUB PER VERSAMENTI PRO CAPITE<br />
GOLFO D’ANZIO- ANZIO E NETTUNO US$ 263.66<br />
ROMA APPIA ANTICA » 187.21<br />
MONTEROTONDO MENTANA » 183.15<br />
30 club hanno raggiunto e superato i 100 dollari pro capite;<br />
19 club hanno raggiunto e superato l’obiettivo che si erano<br />
prefissati;<br />
12 club non hanno ritenuto necessario fornire alcun contributo<br />
alla Fondazione.<br />
I restanti hanno fatto quanto era nelle loro possibilità. A tutti<br />
quanti hanno inviato un contributo un grazie particolare.<br />
Come possiamo rilevare il primo anno del nuovo programma<br />
Ogni Rotariano Ogni Anno (Oroa) nella versione inglese<br />
Every Rotarian Every Year (Erey), accolto con un po’ di<br />
scetticismo, ha dimostrato la sua validità e continua il programma:<br />
100 dollari = E 85 in un anno.<br />
flash<br />
In EUROPA<br />
Nazione più grande Francia 552 mila Kmq<br />
Nazione più piccola Malta 315 Kmq<br />
Capitale più a nord Helsinki (Finlandia)<br />
Capitale più a sud La Valletta (Malta)<br />
Capitale più a est Vilnius (Lituania)<br />
Capitale più a ovest Lisbona (Portogallo)<br />
Monte più alto Monte Bianco<br />
(Italia/Francia) 4.810 m.<br />
Punto più basso Wieringermeer-Polder<br />
(Paesi Bassi) – 6,7 m.<br />
Costruzione più alta Torre Eiffel (Parigi-Francia)<br />
* * *<br />
DIAMO UN PO’ DI NUMERI<br />
Sono piccoli sacrifici per un futuro migliore. Non<br />
abbiamo idea di cosa si possa realizzare nel<br />
mondo con 100 dollari.<br />
Come prima cosa ricordo quanto detto sulle<br />
pagine di questa rivista a proposito del Microcredito<br />
e Microrisparmio. A titolo esemplificativo<br />
sottolineo:<br />
100 $ sei nuovi banchi per una scuola in Messico<br />
100 $ pasti giornalieri per due mesi a bambini<br />
affamati in Guatemala<br />
100 $ nuovi pozzi per villaggi rurali in Ghana.<br />
Bene di questo e di tanto altro parleremo nelle<br />
tavole rotonde che saranno la base dei seminari<br />
della Fondazione <strong>Rotary</strong> che si tengono in questo<br />
mese con il seguente andamento:<br />
12 novembre a Sassari<br />
26 novembre a Roma<br />
A Sassari l’organizzazione del seminario, presso la<br />
locale Camera di commercio, è affidata al Rc Sassari<br />
<strong>Nord</strong>. Il seminario di Roma, che si terrà presso<br />
l’hotel Crowne Plaza Rome St. Peter’s, è organizzato dal Rc<br />
Roma Mediterraneo.<br />
Il seminario è aperto a tutti ma è richiesta in modo particolare<br />
la presenza dei presidenti della commissione di club della<br />
Fondazione; un particolare invito è rivolto ai soci del Rotaract,<br />
e per la prima volta saranno presenti anche rappresentanti<br />
degli “Ex Alumni”, che sono quelle persone che in passato<br />
hanno partecipato a Gse, che hanno usufruito di una<br />
borsa di studio ecc. Avremo anche il piacere di avere con noi<br />
i nostri borsisti in partenza ed i borsisti stranieri presenti nel<br />
nostro distretto.<br />
Arrivederci a presto.<br />
flash<br />
Nel MONDO<br />
Popolazione delle maggiori città del mondo (anno 2000)<br />
(numeri in migliaia)<br />
Tokyo (Giappone) 34.450<br />
Città del Messico (Messico) 18.066<br />
New York (Usa) 17.846<br />
San Paolo (Brasile) 17.099<br />
Bombay (India) 16.086<br />
Calcutta (India) 13.058<br />
Shangai (Cina) 12.887<br />
Buenos Aires (Argentina) 12.583<br />
Nuova Dheli (India) 12.441<br />
Los Angeles (Usa) 11.814
18 VITA DEL DISTRETTO<br />
Novembre 2005 VITA DEL DISTRETTO<br />
Novembre 2005 19<br />
Presenza “glocal” sul piano internazionale e su quello locale<br />
Il ROTARY sul “sentiero<br />
selvaggio” della felicità<br />
Siamo quelli di cento anni fa: è cambiata solo l’ampiezza dell’azione rotariana. Inseguiamo<br />
la felicità, come i pellegrini del Mayflower nel 1776, intesa come ricchezza e benessere<br />
di tutti. Abbiamo un seggio permanente all’Onu in qualità di organizzazione non governativa.<br />
L’ideale di servizio ci ha permesso di sconfiggere la polio. E di piantare la nostra<br />
bandiera sulla Luna.<br />
NUNZIO PRIMAVERA<br />
<strong>Rotary</strong> club Roma Parioli<br />
La storia la conosciamo tutti. Il primo<br />
<strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> si è riunito a Chicago per<br />
iniziativa di un giovane avvocato, Paul<br />
Harris, il 23 febbraio 1905: era un gruppo<br />
di amici professionalmente impegnati<br />
e il nome <strong>Rotary</strong> è scaturito dal<br />
fatto che i primi soci si riunivano a<br />
rotazione presso i rispettivi luoghi di<br />
lavoro. La caratteristica era quella di<br />
operare nell’ambito del proprio lavoro<br />
o professione per risolvere i problemi<br />
della comunità: dalla realizzazione dei<br />
vespasiani nel mercato al restauro di<br />
una scuola, dalla funzionalità dei servizi<br />
pubblici alla manutenzione delle<br />
strade.<br />
I pionieri. Quei primi concreti pionieri<br />
del <strong>Rotary</strong> avevano in mente obiettivi<br />
per l’immediato raggiungimento dei<br />
quali ciascuno era coinvolto in prima<br />
persona e, certamente, non pensavano<br />
Felicità è una parola multilingue. Alcuni<br />
popoli la chiamano così.<br />
– Spagna = Felicidad<br />
– Francia = Bonheur<br />
– Inghilterra e Usa = Happiness<br />
– Germania = Gluck<br />
– Ungheria = Boldogsàg<br />
che quello era il seme di<br />
un’impresa di dimensioni<br />
planetarie.<br />
Ed è proprio sulla dimensione<br />
mondiale che, a un<br />
secolo dalla nascita, si<br />
misura il <strong>Rotary</strong>, sodalizio<br />
presente in tutto il<br />
mondo e impegnato in<br />
progetti per migliorare la<br />
vita delle persone. In<br />
fondo, a pensarci bene, la<br />
Assemblea dell’Onu<br />
mission del <strong>Rotary</strong> non è<br />
cambiata molto. Ad essere cambiata è<br />
l’ampiezza del riferimento dell’azione<br />
rotariana.<br />
Megavillaggio. Nel 1905 si affrontavano<br />
questioni collegate al miglioramento<br />
della convivenza nelle città. Oggi che<br />
il villaggio è globale, per dirla con il<br />
sociologo della comunicazione Marshall<br />
Mc Luhan, il <strong>Rotary</strong>, come cento<br />
anni fa, continua a prendere in considerazione<br />
i problemi della comunità, ma<br />
affronta anche la dimensione<br />
mondiale con la<br />
medesima concretezza<br />
del gruppo di amici di<br />
Chicago del 1905.<br />
Le dimensioni globali e<br />
locali dei progetti rappresentano<br />
una delle<br />
caratteristiche essenziali<br />
del <strong>Rotary</strong> International. Mediando<br />
un termine in voga tra gli studiosi di<br />
fenomeni sociali, potremmo dire che<br />
oggi il <strong>Rotary</strong> fa costantemente del<br />
“glocal” l’ambito del servizio dei propri<br />
soci. Professionisti, dirigenti, imprenditori<br />
attraverso il <strong>Rotary</strong> cooperano con<br />
i loro programmi perché, a partire dalla<br />
comunità in cui vivono, nel mondo si<br />
diffondano la felicità come ricchezza<br />
comune a tutti, il benessere delle persone<br />
come obiettivo prioritario e la<br />
pace come bene condiviso da tutte le<br />
nazioni.<br />
Diritti primari. Il <strong>Rotary</strong> viene fondato<br />
negli Usa che, nella dichiarazione d’indipendenza<br />
sottoscritta il 4 luglio 1776<br />
dai puritani sbarcati dalla Mayflower,<br />
pongono il perseguimento della felicità,<br />
insieme alla vita e alla libertà, come<br />
IL ROTARY E LE NAZIONI UNITE<br />
Anno 1945, Conferenza di San Francisco: 49 soci rotariani<br />
approvano la carta costitutiva dell’organizzazione<br />
diritti fondamentale dell’uomo. Il <strong>Rotary</strong><br />
International nello spirito di quei padri<br />
pellegrini offre una strada per il raggiungimento<br />
della felicità e perché il<br />
mondo migliori. Per questo i progetti ai<br />
quali ciascun rotariano si dedica si rivolgono<br />
verso i bisogni delle comunità di<br />
vita ma anche verso i popoli emergenti<br />
e quelli più poveri. Il progetto Polio Plus<br />
del <strong>Rotary</strong> rappresenta un esempio di<br />
come rotariani di fedi, culture e nazioni<br />
diverse, accomunati da un ideale di servizio,<br />
possono sconfiggere definitivamente<br />
una malattia gravissima come la<br />
poliomielite.<br />
Operatori del bene. Il <strong>Rotary</strong> International<br />
in qualità di organizzazione non<br />
governativa ha seggi all’Onu e in importanti<br />
organismi internazionali e opera<br />
con contributi caratterizzati dalla<br />
immediatezza degli interventi e dalla<br />
concretezza dei risultati.<br />
Una presenza che è lo specchio del<br />
I rapporti tra il <strong>Rotary</strong><br />
International e le Nazioni<br />
Unite risalgono al 1945,<br />
quando 49 rotariani parteciparono<br />
alla conferenza di<br />
San Francisco che approvò<br />
la carta costitutiva dell’organizzazione.<br />
Nei dieci<br />
anni successivi, il <strong>Rotary</strong> ha<br />
partecipato attivamente<br />
alla sua crescita, inviando<br />
regolarmente osservatori<br />
alle riunioni più importanti e promuovendone la causa nelle proprie<br />
pubblicazioni. Dalla nascita del Consiglio economico e sociale (Ecosoc)<br />
e dell’Organizzazione culturale, scientifica ed educativa dell’Onu<br />
(Unesco), avvenute rispettivamente del 1945 e 1946, il <strong>Rotary</strong> ha mantenuto<br />
rapporti con entrambe le agenzie, espandendoli in anni più<br />
recenti grazie a una rete specifica di rappresentanti (<strong>Rotary</strong>’s Representative<br />
Network). Il <strong>Rotary</strong> International è l’organizzazione non<br />
governativa (Ong) con maggior potere consultivo in seno al Consiglio<br />
economico e sociale delle Nazioni Unite, che sovrintende ai lavori di<br />
varie agenzie specializzate. Il <strong>Rotary</strong> partecipa inoltre alle riunioni di<br />
vertice del Congo, il congresso delle Ngo con potere consultivo alle<br />
Nazioni Unite.<br />
Non solo, ma la bandiera del <strong>Rotary</strong> è stata piantata vicino a quella Usa<br />
sulla Luna dall'astronauta rotariano Neil Armstrong nel 1969. Nei primi<br />
anni di vita dell'Onu sono stati 5 i Rotariani chiamati alla presidenza<br />
dell’assemblea generale.<br />
carattere dei rotariani: persone concrete<br />
semplici, oneste, alacri, costruttive. Sereni<br />
operatori per il bene della comunità<br />
attraverso la propria professione o attività,<br />
impegnati in un servizio al di sopra<br />
dell’interesse personale.<br />
Niente barriere. Nel <strong>Rotary</strong> l’amicizia<br />
tra i soci si cementa al di là di confini<br />
nazionali, religioni e convinzioni politiche.<br />
Una ricchezza, questa, che è patrimonio<br />
dell’umanità e che rappresenta<br />
un punto di riferimento importante in<br />
tanti consessi e organismi internazionali<br />
dove spesso sono rotariani i rappresentanti<br />
di paesi diversi e trovano nella<br />
comune appartenenza al <strong>Rotary</strong> un<br />
punto di partenza per un dialogo utile<br />
per superare barriere a volte insormontabili.<br />
In questo senso, il <strong>Rotary</strong> ha fatto<br />
molto e molto può fare per rendere più<br />
agevole quel “sentiero selvaggio”, come<br />
l’ha definito Paul Harris, che è la via<br />
della pace.<br />
Le iniziative. La pace tra i popoli è la<br />
pietra angolare del <strong>Rotary</strong> International<br />
che ogni anno celebra alle Nazioni<br />
Unite una giornata rotariana per festeggiare<br />
e promuovere l’amicizia e la tolleranza<br />
fra i popoli e le culture.<br />
Sono molte le iniziative del <strong>Rotary</strong> per<br />
la pace: dalle borse di studio della<br />
<strong>Rotary</strong> Foundation agli scambi di<br />
gruppi di studio, dallo scambio giovani<br />
ai centri rotariani di studi internazionali.<br />
Progetti ambiziosi e concreti che<br />
fanno del <strong>Rotary</strong> un sodalizio vivo che<br />
vuole essere presente nel mondo con<br />
capacità propositiva e con realizzazioni<br />
concrete.<br />
I rappresentanti del <strong>Rotary</strong> all’ONU<br />
e ad altre organizzazioni internazionali<br />
Il <strong>Rotary</strong> International invia rappresentanti presso le organizzazioni con<br />
le quali intrattiene rapporti ufficiali, al fine di promuovere la conoscenza<br />
delle attività e dei programmi rotariani all’interno della comunità<br />
internazionale. Durante incontri regolari con i dirigenti e lo staff<br />
delle varie agenzie Onu, i rappresentanti rotariani si occupano di:<br />
• discutere questioni parallele e possibili collaborazioni;<br />
• informare le organizzazioni dei programmi rotariani;<br />
• raccogliere informazioni sugli sviluppi organizzativi e le opportunità<br />
di cooperazione a livello locale.<br />
In collaborazione con lo staff della sede centrale di Evanston, i rappresentanti<br />
del <strong>Rotary</strong> organizzano inoltre presentazioni, mostre e conferenze<br />
promozionali in occasione di eventi importanti, sia dell’Onu che<br />
di altre organizzazioni.
20 VITA DEL DISTRETTO<br />
Novembre 2005<br />
Novembre 2005 VITA DEL DISTRETTO<br />
21<br />
La cravatta è un elemento essenziale e distintivo che non può essere abolito<br />
RIUNIONI ROTARIANE<br />
mai il gilet alla cacciatora<br />
Sergio Piscitello, responsabile del cerimoniale del<br />
distretto 2080 e socio del <strong>Rotary</strong> club di Roma Est ha<br />
preparato il cerimoniale rotariano, utilizzato anche in<br />
occasione del Sipe. È un documento molto interessante<br />
che detta le regole in tema di organizzazione di cerimonie<br />
ed eventi (esclusivamente rotariani o pubblici) con la<br />
precisa e minuziosa assegnazione dei posti in funzione<br />
della carica e del sesso, di dislocazione dei tavoli, di<br />
accoglienza degli ospiti, degli inni da suonare, delle<br />
bandiere da esporre, ecc.<br />
Nel redigere il testo, a nostro uso e consumo per l’anno<br />
2005-2006, Piscitello si è avvalso della collaborazione di<br />
Alessandro Bolzan Mariotti Posocco del <strong>Rotary</strong> club<br />
Roma <strong>Nord</strong> Ovest.<br />
Del prezioso elaborato pubblichiamo la introduzione e la<br />
parte finale, perché hanno un respiro più ampio non<br />
entrando nei dettagli del cerimoniale e quindi una più<br />
marcata validità di succosa informazione mediatica.<br />
SERGIO PISCITELLO<br />
Responsabile cerimoniale distretto<br />
<strong>Rotary</strong> club Roma Est<br />
Il cerimoniale potrebbe essere definito<br />
il complesso delle norme e dei principi<br />
che regolano la vita degli uomini e della<br />
società. Anche se al termine cerimoniale<br />
si tende ad attribuire un valore più<br />
formale che sostanziale, se si guarda<br />
dietro l’apparenza delle parole e il travisamento<br />
semantico, che talvolta ne<br />
stravolge il significato, vi si può ritrovare<br />
un riferimento profondo a valori più alti<br />
e particolarmente sentiti dal mondo<br />
rotariano: l’ordine, il rispetto degli altri, il<br />
rifiuto della improvvisazione, del disordine<br />
e dell’anarchia. Non sembri esagerato,<br />
quindi, definire il cerimoniale come<br />
l’etica del comportamento.<br />
Regole e formule. Nel manuale di procedura<br />
del <strong>Rotary</strong> – così come in molte<br />
altre definizioni ufficiali e istituzionali –<br />
viene preferenzialmente usato il termine<br />
protocollo, che deriva dal greco protokollon,<br />
con cui si indicava il primo<br />
foglio incollato di un codice o di un<br />
documento. Da qui, volendo indicare la<br />
parte per il tutto, è nato e si è imposto<br />
genericamente un termine che peraltro<br />
suona burocratico e convenzionale,<br />
senza un richiamo dinamico alla realtà<br />
del vivere e del convivere. Ecco perché,<br />
pur rispettando la definizione ufficiale<br />
del manuale di procedura, che deriva<br />
dalla traduzione del termine inglese<br />
protocol, riteniamo preferibile adoperare<br />
la parola cerimoniale di cui il dizionario<br />
Oli-Devoto dà la seguente definizione:<br />
complesso di regole e di formule<br />
che fissano lo svolgimento di celebrazioni<br />
e manifestazioni (mentre di protocollo<br />
lo stesso Oli-Devoto dice: complesso<br />
delle norme relative alla redazione<br />
dei documenti diplomatici o anche<br />
all’applicazione del cerimoniale; talvolta,<br />
ironicamente o scherzosamente,<br />
sinonimo di etichetta).<br />
Il rispetto. Per il rotariano il cerimoniale<br />
consiste quindi nell’osservanza profonda<br />
dei principi che regolano la società<br />
civile e, di conseguenza, il nucleo<br />
della filosofia rotariana, riconoscendo il<br />
ruolo ed i meriti di ciascun componente<br />
della comunità nel macrocosmo della<br />
vita sociale e nel microcosmo dell’attività<br />
all’interno del distretto, dei club e<br />
rispettando i diritti, i doveri e le competenze<br />
gerarchiche e professionali che a<br />
ciascuno competono nell’ambito e<br />
nello svolgimento della sua funzione<br />
umana, familiare e lavorativa.<br />
Derivano da questi principi e dalla loro<br />
concreta applicazione i criteri pratici di<br />
svolgimento delle attività, degli eventi e<br />
delle manifestazioni del <strong>Rotary</strong>.<br />
L’abbigliamento. In una società civile<br />
che ha profondamente modificato alcuni<br />
antichi e consolidati dettami della<br />
moda specie nell’abbigliamento sia<br />
maschile che femminile, risulta difficile<br />
imporre criteri tassativi in materia di<br />
estetica in generale e, in qualche modo,<br />
anche di estetica rotariana.<br />
Certamente, alcune regole formali sono<br />
invalicabili perché interferiscono con i<br />
rapporti interpersonali. E tuttavia l’esperienza<br />
dimostra che alcuni santuari<br />
– come ad esempio le platee e i palchi<br />
dei teatri dell’Opera, anche in occasione<br />
di prime rappresentazioni – sono stati<br />
ormai violati e che l’eleganza “casual”ha<br />
acquistato un diritto di cittadinanza<br />
persino nelle occasioni ufficiali.<br />
Tuttavia alcuni paletti anche in materia<br />
di estetica possono essere piantati a<br />
difesa di un equilibrio dei comportamenti<br />
reciproci. Nelle riunioni rotariane<br />
diurne può essere escluso l’obbligo<br />
(che del resto nessuno o quasi rispetterebbe)<br />
dell’abito scuro e della camicia<br />
bianca: ma certamente non può essere<br />
ammesso disinvoltamente l’uso del pullover<br />
o il gilet sportivo “alla cacciatora”,<br />
che pure sono abitudinari in molte località<br />
ed in alcune condizioni climatiche.<br />
La cravatta è un elemento essenziale e<br />
distintivo dell’abbigliamento e della<br />
eleganza maschile, che non può essere<br />
abolita.<br />
Il blazer. Tuttavia se si vuole, può essere<br />
accettabile una elegante sciarpa o fazzoletto<br />
da collo, ma<br />
bisogna evitare di<br />
apparire ”sciamannati”<br />
e di confondere la<br />
disinvoltura estetica<br />
con la trasandatezza.<br />
Di sera il blazer (nato<br />
originariamente come<br />
abito spezzato da<br />
mattina, che derivava<br />
dal cosiddetto mezzo<br />
tight, pantaloni grigi argento rigati e<br />
giacca nera) oggi è un segnale di accuratezza<br />
e la camicia azzurra o biancoazzurra<br />
a righe non solo è l’ideale per le<br />
riprese televisive ma è anche un accessorio<br />
comodo e necessario quando le<br />
esigenze di lavoro impongono orari<br />
continuati dal primo mattino sino a sera<br />
tarda.<br />
Nelle circostanze più ufficiali – come la<br />
visita del Governatore, per non parlare<br />
di quella del Presidente Internazionale –<br />
il formalismo è più di rigore, e qui si<br />
impone ed è giusto richiedere un sobrio<br />
abito scuro e, per le signore (che negli<br />
altri casi possono affidarsi al loro personale<br />
buon gusto, evitando in ogni caso<br />
gli eccessi) un tocco più accentuato di<br />
eleganza.<br />
DALL’APOCALISSE AD ANDREOTTI<br />
Cravatta nera. Le rare volte in cui viene<br />
richiesta la cravatta nera (cioè l’uso di<br />
quello che noi chiamiamo smoking<br />
prendendo a nolo il termine dall’abbigliamento<br />
che i signorotti inglesi usavano<br />
per ritirarsi dopo il pasto serale a<br />
bere un bicchiere di Porto ed a fumare<br />
un sigaro) sarebbe bene non fraintendere<br />
e non presentarsi con un abito<br />
scuro e cravatta lunga da funerale:<br />
anche se l’esperienza insegna che l’equivoco<br />
ha avuto seguaci persino nei<br />
ricevimenti di stato al Quirinale.<br />
Il distintivo. Quello che non bisogna<br />
mai dimenticare è il distintivo rotariano<br />
da portare all’occhiello del bavero della<br />
giacca in ogni occasione e da accompagnare<br />
con il distintivo della o delle Paul<br />
Harris Fellow nelle occasioni più solenni<br />
e sempre durante la visita del Governatore,<br />
non solo come segnale di appartenenza<br />
ma anche come espressione tangibile<br />
dell’orgoglio di essere socio del<br />
<strong>Rotary</strong> e di voler comportarsi come<br />
rotariano, cioè come chi crede nelle<br />
regole e intende applicarle a sé e agli<br />
altri in ogni circostanza. Ed è nel rispetto<br />
di questi parametri di vita che l’estetica<br />
rotariana diventa cerimoniale.<br />
Riferimenti al cerimoniale possono ritrovarsi già nei libri dell’Apocalisse e nell’antichità egizia e orientale,<br />
nei riti religiosi pagani e cristiani e nelle consuetudini cavalleresche delle corti medievali.<br />
In Italia norme di cerimonia sono contenute nella cosiddetta circolare Andreotti del 26 dicembre 1950 (quando<br />
Alcide De Gasperi era presidente del consiglio dei ministri e Andreotti sottosegretario a palazzo Chigi),<br />
parzialmente integrata da circolari del 1959, 1988, 1993, che tuttavia non sono complete e lasciano lacune<br />
e spazio a improvvisazioni e incompetenze.<br />
Anche la letteratura in materia è scarsa. Gli unici due testi attendibili ai quali si può fare riferimento sono<br />
“Il cerimoniale nelle pubbliche relazioni” del generale Michele Santantonio e il manuale “Il cerimoniale moderno<br />
e il protocollo di stato” di Massimo Sgrelli, responsabile dell’ufficio del cerimoniale presso la presidenza<br />
del consiglio dei ministri.
22 VITA DEI CLUB<br />
Novembre 2005 VITA DEI CLUB<br />
Novembre 2005 23<br />
RC <strong>Cagliari</strong> Est vara un progetto Ryla per venti giovani sotto i 30 anni<br />
La sanità cerca manager<br />
Il <strong>Rotary</strong> risponde all’appello<br />
I partecipanti al bando devono essere<br />
laureati con 110/110 e lode e quattro di<br />
essi possono provenire da un paese<br />
della comunità europea. Il corso è gratuito<br />
ed è articolato su due linee: lezioni<br />
didattiche per 39 ore (periodo 16<br />
gennaio – 2 febbraio 2006) e tirocinio<br />
pratico per 60 giorni (e 252 ore) presso l’azienda ospedaliera Brotzu di <strong>Cagliari</strong>.<br />
PIA ANGIUS<br />
Presidente commissione Ryla, area Sardegna<br />
Il <strong>Rotary</strong> club <strong>Cagliari</strong> Est, attuando una<br />
delle prime finalità del <strong>Rotary</strong> International,<br />
intende realizzare un incontro<br />
rotariano per la formazione di giovani<br />
leader nella professione di manager in<br />
una azienda sanitaria. La recente riforma<br />
sanitaria ha istituito vere e proprie<br />
aziende nelle quali l’aspetto sanitario<br />
si fonde con quello amministrativo,<br />
organizzativo, giuridico e tecnico-ingegneristico.<br />
Scopo di questo incontro è quello di<br />
avvicinare i giovani neolaureati a queste<br />
nuove figure di manager per la<br />
gestione, nei rispettivi campi, di una<br />
azienda articolata e complessa come<br />
quella sanitaria.<br />
Lezioni didattiche. L’azienda ospedaliera<br />
Brotzu di <strong>Cagliari</strong> è stata scelta<br />
come sede di questo Ryla ( <strong>Rotary</strong><br />
youth leadership award) in quanto di<br />
rilevante dimensione e raccolta in un<br />
unico edificio.<br />
Il Ryla inizia con un corso di lezioni<br />
didattiche per trentanove ore complessive<br />
da tenersi in tredici giornate dal 16<br />
gennaio al 2 febbraio 2006.<br />
Dopo una introduzione sulla natura<br />
del <strong>Rotary</strong> international e sullo scopo<br />
di questo Ryla (fornire ai giovani prescelti<br />
una esperienza pratica volta a<br />
sviluppare le loro attitudini e ad assumere<br />
posizioni di leadership responsabile<br />
ed efficace), vengono trattati tutti<br />
quei temi (sanitari, giuridico-amministrativi,<br />
ingegneristico-impiantistici,<br />
ecc.), in prospettiva teorica e pratica,<br />
che sono fondamenti comuni ed indispensabili<br />
a tutte le figure manageriali<br />
impegnate nella gestione di una azienda<br />
complessa.<br />
DOMANDE ENTRO IL 20 NOVEMBRE<br />
Le domande devono essere trasmesse, con lettera raccomandata, al<br />
<strong>Rotary</strong> club <strong>Cagliari</strong> Est, ed esattamente alla dott.ssa Pia Angius,<br />
improrogabilmente entro il 20 novembre 2005. L’ indirizzo è: Pia<br />
Angius – via Messina, 38 – 09126 <strong>Cagliari</strong> – e mail: angiussas@tiscali.it.<br />
Farà fede la data del timbro di spedizione postale.<br />
Tirocinio pratico. Nella seconda fase il<br />
neolaureato svolgerà uno tirocinio pratico<br />
per un numero complessivo di 252<br />
ore in sette settimane presso l’azienda<br />
Brotzu nel corso del quale i partecipanti<br />
frequenteranno i servizi di loro competenza<br />
e loro attribuiti.<br />
Sarà possibile svolgere il tirocinio pratico<br />
usufruendo delle facilitazioni offerte<br />
dall’università degli studi di <strong>Cagliari</strong>,<br />
che ha promosso tali tirocini presso<br />
aziende, enti pubblici e privati al fine di<br />
contribuire all’orientamento dei neolaureati<br />
nelle proprie future scelte professionali.<br />
Crediti formativi. I partecipanti<br />
potranno chiedere di effettuare il tirocinio,<br />
che nel caso durerà 60 giorni, in<br />
obbedienza alla normativa universitaria,<br />
al fine di lucrare crediti formativi ed<br />
ottenere l’attestato finale.<br />
L’azienda Brotzu si dichiara disponibile<br />
ad erogare borse di studio semestrali o<br />
annuali destinate a coloro che, mostratisi<br />
meritevoli, vogliono proseguire il suddetto<br />
tirocinio.<br />
AUTOEMOTECA DA 85 MILA EURO<br />
Italia ed Europa. Partecipanti al corso,<br />
diretto da Bruno Loviselli, presidente<br />
<strong>Rotary</strong> club <strong>Cagliari</strong> Est, saranno 20 giovani<br />
di età inferiore ai 30 anni laureati,<br />
con voto di laurea di 110/110 e lode,<br />
nelle seguenti discipline (o equipollenti):<br />
economia e commercio (4 partecipanti),<br />
medicina (4 partecipanti), farmacia<br />
(2 partecipanti), giurisprudenza (3<br />
partecipanti), scienze politiche (2 partecipanti),<br />
ingegneria (3 partecipanti) fisica<br />
sanitaria (1 partecipante). Il 20% dei<br />
partecipanti potrà provenire da un<br />
qualsiasi paese della comunità europea,<br />
con conoscenza della lingua italiana e a<br />
proprie spese.<br />
I titoli. Le domande (vedi box) devono<br />
essere corredate dalla copia di un documento<br />
di riconoscimento e dalla documentazione<br />
autentica attestante i titoli<br />
segnalati. Nel caso in cui il numero delle<br />
domande superasse l’offerta, una apposita<br />
commissione costituita dal club<br />
produrrà una graduatoria non appellabile<br />
esclusivamente sulla base dei titoli<br />
presentati. È obbligatoria la esibizione<br />
di un indirizzo di posta elettronica. Non<br />
verranno accettate le domande prive di<br />
e-mail e tutte le comunicazioni avverranno<br />
per e-mail<br />
Gratis. È utile precisare che il corso ed il<br />
tirocinio pratico sono gratuiti; i frequentatori<br />
con tirocinio universitario sono<br />
coperti da debita assicurazione; i<br />
docenti non percepiscono alcuna retribuzione.<br />
SERVIRE GLI ALTRI. Nell’ambito dei progetti del centenario<br />
citiamo, per il suo “peso”, quello realizzato<br />
dal <strong>Rotary</strong> club di Tivoli (in quel momento presidente<br />
Giangiuseppe Madonna Terracina). Il club ha<br />
donato alla Azienda sanitaria locale RM G un’autoemoteca.<br />
Come si vede nella foto è un automezzo di grandi<br />
dimensioni specificatamente predisposto al suo<br />
interno per ospitare ed assistere donatori di sangue,<br />
e per recarsi in qualunque luogo del territorio<br />
per effettuare raccolte di sangue.<br />
L’ autoemoteca – che ha lo scopo di far aumentare<br />
il numero di donazioni e quindi la disponibilità di<br />
sangue per i malati – è costata 85.000 euro.<br />
La ingente somma è stata raccolta, non soltanto<br />
grazie all’intervento economico dei soci del club<br />
tiburtino, ma anche grazie agli stanziamenti economici<br />
di enti pubblici, privati e di numerose realtà imprenditoriali. Altrettanto significativo è stato il contributo economico dato<br />
dagli studenti di tutte le scuole superiori di Tivoli e da molti cittadini, mediante la massiccia adesione alle tante manifestazioni<br />
medico-culturali organizzate dal Rc Tivoli nel triennio 2003-2005.<br />
La realizzazione di questo obiettivo così oneroso e di così concreta validità sociale ed assistenziale è una ulteriore bella conferma<br />
delle alte finalità e delle grandi capacità del <strong>Rotary</strong>.
24 VITA DEI CLUB<br />
Novembre 2005 VITA DEI CLUB<br />
Novembre 2005 25<br />
Scuola, acqua potabile, sanità<br />
Per aiutare i pakistani triangolo<br />
rotariano Italia-Austria-Francia<br />
Un progetto lanciato dal <strong>Rotary</strong> club di Viterbo e sostenuto da Viterbo Ciminia e Bolsena-<br />
Ducato di Castro, unitamente ai club di Avignone e Vienna.<br />
DOMENICO APOLLONI<br />
Euromeeting: un modo intelligente di ”fare <strong>Rotary</strong>”<br />
E’ un tour rotariano per l’Europa, che coinvolge un solo club per nazione. A Iglesias la<br />
terza tappa dopo quelle di Belgio e Francia. Usi, costumi, culture di popoli differenti che<br />
il <strong>Rotary</strong> riconduce a unità civile e spirituale.<br />
I soccorsi resi in condizioni molto precarie.<br />
QUANDO LA TERRA DIVENTA MATRIGNA<br />
In contemporanea con l’incontro di Viterbo un violentissimo<br />
terremoto ha devastato il Pakistan. Questa tragedia ovviamente<br />
scompagina i progetti sulla scolarizzazione, essendo per il<br />
momento ben diverse le priorità. Ma anche in questa occasione<br />
il <strong>Rotary</strong> dimostrerà la propria forza e la capacità di essere una<br />
“multinazionale” di servizio, rispettosa dei principi dell’amicizia<br />
e del soccorrere chi è nel bisogno, senza confini materiali<br />
e spirituali, senza steccati geografici.<br />
Il progetto di “scolarizzazione di giovani<br />
pakistani”, lanciato dal club Viterbo e<br />
sostenuto da Viterbo Ciminia con la partecipazione<br />
del club Bolsena-Ducato di<br />
Castro, nonché di quelli di Avignone e<br />
Vienna, ha iniziato il suo cammino.<br />
Quattro rotariani di Islamabad (tre pakistani,<br />
un dirigente farmaceutico, un<br />
architetto ed un informatico, con un<br />
tedesco naturalizzato da quarant’anni<br />
per aver trovato moglie in loco) sono<br />
arrivati a Viterbo con un programma di<br />
ampio respiro, che include il progetto<br />
della scolarizzazione e comprende<br />
anche la potabilizzazione delle acque e<br />
tre progetti sanitari (assistenza “madrebambino”;<br />
sostegno economico per<br />
attrezzature; diagnostica/terapia/education<br />
per le donne delle zone rurali,<br />
che – dai 15 ai 30 anni – hanno, in<br />
media, dieci attività procreative).<br />
La presentazione del programma, con<br />
ampio filmato sul paese (sette volte l’Italia<br />
con oltre 150 milioni di abitanti e<br />
con la bellezza suggestiva delle montagne<br />
del nord, dove resiste la memoria di<br />
Compagnoni e Lacedelli e anche quella<br />
del Duca degli Abruzzi, quel nostro<br />
grande esploratore che pareggiò la gloria<br />
del fratello, l’invitto Duca d’Aosta<br />
della III Armata) è avvenuta alla presenza<br />
del Pdg Lico e dell’assistente del<br />
governatore Chiarini, che ha partecipato<br />
anche alla cena di gala per concludere<br />
gli interventi ed i discorsi ufficiali.<br />
Durante la conviviale è stato firmato (da<br />
Viterbo e da Islamabad) un verbale sull’incontro<br />
con l’intesa di esame approfondito<br />
di tutta la materia da parte dei<br />
cinque club attualmente coinvolti, per<br />
la decisione su quale punto fissare l’attenzione<br />
(il progetto della scolarizzazione<br />
prevede un impegno di 12 anni –<br />
tanti sono quelli del corso completo<br />
degli studi pre-universitari – con un<br />
intervento economico onnicomprensivo<br />
di circa 1.500 dollari l’anno per studente).<br />
MARIO VIRDIS<br />
Assistente Governatore area Sardegna ovest<br />
<strong>Rotary</strong> club Oristano<br />
Le idee semplici sono spesso quelle vincenti.<br />
Tutto è cominciato nel 2003 in<br />
Belgio e più precisamente nel club di<br />
Oudenaarde, splendida città fiamminga,<br />
durante un incontro realizzato da<br />
club europei, accomunati dallo stesso<br />
anno di costituzione: il 1968. Bernard<br />
Thienpont, rotariano di quel club, propone<br />
agli altri club presenti, Iglesias per<br />
l’Italia, Auxerre per la Francia e Jonkoepping<br />
per la Svezia , un modo innovativo<br />
di fare <strong>Rotary</strong>.<br />
GLI INCONTRI 2003-2009<br />
Anno Città Nazione<br />
2003 Oudenaarde Belgio<br />
2004 Auxerre Francia<br />
2005 Iglesias Italia<br />
2006 Jonkoepping Svezia<br />
2007 Dublino Irlanda<br />
2008 Hastings Inghilterra<br />
2009 Bochum Germania<br />
Il presidente del club Franco Plaisant (a destra) con il presidente del club di Dublino Paul Loughlin,<br />
che soddisfatto esibisce il collare più antico di Europa, risalente al 1912.<br />
A rotazione. L’idea consiste nello scambio<br />
di amicizia rotariana tra i diversi<br />
club, con incontri a rotazione, ogni anno<br />
presso un club diverso. La regola di base<br />
è che può parteciparvi solo un club per<br />
nazione. Questo vuol dire riunirsi, anno<br />
dopo anno, in un diverso Paese. Il meeting,<br />
della durata di alcuni giorni, consente<br />
agli ospiti di conoscere gli usi, i<br />
costumi e la cultura di<br />
popoli differenti. Il risultato<br />
è bello e coinvolgente.<br />
E’ una full-immersion di<br />
tre, quattro giorni, non<br />
solo nelle famiglie degli<br />
amici rotariani ma in tutta<br />
la città del club ospitante<br />
e nel suo territorio.<br />
Il primo incontro è stato<br />
in terra fiamminga: ad<br />
Oudenaarde. Il meeting è<br />
partito col piede giusto:<br />
infatti i quattro club iniziali non sono<br />
rimasti soli; da subito altri tre club<br />
hanno apprezzato l’iniziativa e si sono<br />
aggregati: il prestigioso ed antico club<br />
di Dublino in Irlanda, poi quello di<br />
Hastings in Inghilterra e quello di<br />
Bochum in Germania.<br />
Terza tappa. Il secondo incontro nel<br />
2004 è avvenuto ad Auxerre in Francia e<br />
quest’anno è stato il turno di Iglesias<br />
per l’Italia.<br />
Quello di Iglesias è un club di lunga<br />
militanza che ha già maturato 37 anni di<br />
servizio rotariano. Seguo questo club,
26 VITA DEI CLUB<br />
Novembre 2005 VITA DEI CLUB<br />
Novembre 2005 27<br />
Alcuni soci europei presenti al concerto.<br />
come assistente del governatore, da tre<br />
anni ed ho sempre espresso un giudizio<br />
altamente positivo sul suo operato.<br />
Centro minerario. Iglesias, centro<br />
minerario fin dall’epoca romana, pur<br />
risentendo delle difficoltà derivanti<br />
dalla chiusura di gran parte delle miniere<br />
del suo territorio, cerca oggi nuovi<br />
sbocchi, soprattutto in ambito turistico,<br />
culturale e dei servizi. Anche il riutilizzo<br />
del grande patrimonio minerario potrà<br />
recitare un ruolo importante nel futuro<br />
di questa bella ed antica città. I rotariani<br />
del club, a partire da Luciano Otelli, geologo,<br />
oggi direttore generale dell’Igea,<br />
la struttura regionale che sovrintende<br />
alle miniere, sono tutti impegnati in<br />
prima linea per consentire al<br />
territorio della nuova provincia<br />
del Sulcis-Iglesiente di<br />
recuperare proficuamente<br />
questo inestimabile valore.<br />
I collari. L’arrivo degli amici<br />
rotariani ha festosamente<br />
animato Iglesias e l’incontro<br />
è durato alcuni giorni con<br />
oltre cento partecipanti e<br />
con la presenza, nella serata<br />
finale, del governatore<br />
Giorgio Di<br />
Raimondo, a riprova<br />
dell’importanza dell’avvenimento.<br />
Anno 1912. La serata finale è<br />
stata indimenticabile, in un<br />
tripudio di luci, suoni, colori,<br />
sapori. I presidenti indossavano<br />
il collare: uno mi ha colpito<br />
in modo particolare, quello<br />
al collo del presidente del<br />
Rc di Dublino, Paul Loughlin.<br />
In metallo pesante, dimostrava<br />
i suoi anni: era il collare più<br />
antico d’Europa, datato 1912, con una<br />
“scaletta” di targhette con i nomi dei 93<br />
presidenti suoi predecessori. Per Dublino<br />
si avvicinano i festeggiamenti del<br />
primo centenario.<br />
Respiro europeo, Iglesias ha degnamente<br />
onorato la terza tappa di un<br />
incontro di grande respiro europeo. Le<br />
prossime località sono già state stabilite:<br />
il prossimo anno 2006 in Svezia a<br />
Jonkoepping, nel 2007 in Irlanda a<br />
Dublino, nel 2008 in Inghilterra ad<br />
Hastings e nel 2009 in Germania a<br />
Bochum.<br />
Sono convinto che il cerchio dei club<br />
partecipanti continuerà presto ad allargarsi.<br />
Da tempo accompagna il gruppo<br />
Quanto è bella la Sardegna!<br />
anche un rappresentante rotariano<br />
della Lettonia, più precisamente di Riga,<br />
che ha nel cuore l’Europa e, soprattutto,<br />
l’Italia. Questo signore, non più giovane,<br />
ha tradotto dall’italiano al lettone la<br />
‘’Divina Commedia” e la ‘’Vita nuova” di<br />
Dante e ama talmente il nostro sommo<br />
poeta da aver imparato a memoria<br />
entrambe le opere. Mi piacerebbe vedere<br />
in un prossimo futuro il coinvolgimento<br />
di tutti i paesi europei.<br />
Credo che il nostro servire in amicizia sia<br />
un ottimo veicolo nel lungo cammino<br />
dell’integrazione europea.<br />
Il club di Iglesias ha donato al comune una<br />
statua – creata dal socio rotariano Stefano<br />
Cherchi – che, tramite una figura femminile<br />
alta quasi sei metri, vuole essere l'emblema del<br />
dolore. Una targa inserita nella scultura ricorda<br />
le "macerie impastate di sangue" della triste<br />
giornata dell'11 settembre 2001 a New<br />
York. La statua è dedicata ai 700 vigili del<br />
fuoco e a tutte le altre persone deceduti nell'attacco<br />
terroristico. Nella foto: il governatore<br />
Giorgio Di Raimondo con l'artista davanti al<br />
monumento.<br />
<strong>Rotary</strong> club Guidonia-Montecelio: rievocata una leggendaria impresa.<br />
Quando l’Italia era imbattibile sulle strade del cielo.<br />
ITALIA - BRASILE,<br />
in alta quota vinciamo noi<br />
Anno 1928. Ferrarin e Del Prete volano in Brasile per più di 8 mila chilometri per oltre<br />
48 ore: è record mondiale di distanza senza scalo. Il <strong>Rotary</strong> brasiliano di Natal ha costruito<br />
un monumento celebrativo (il bronzo è stato offerto dall’aeronatica militare italiana),<br />
una copia del quale è stata posta a Guidonia. Grande festa al circolo ufficiali. I più audaci<br />
hanno volato con gli alianti.<br />
ANTONIO DANIELE<br />
<strong>Rotary</strong> club Guidonia- Montecelio<br />
Ha avuto luogo, nell’aeroporto di Guidonia,<br />
la cerimonia di inaugurazione del<br />
monumento che rievoca un’impresa<br />
leggendaria compiuta da due eroici<br />
aviatori italiani.<br />
Il 3 luglio 1928 Arturo Ferrarin e Carlo<br />
Del Prete partivano dall’aeroporto, che<br />
all’epoca si chiamava ancora Campo di<br />
volo di Montecelio, alla volta del Brasile<br />
dove giungevano dopo un avventuroso<br />
volo durato 48 ore e 14 minuti, stabilendo<br />
il record mondiale di distanza senza<br />
scalo (oltre 8100 chilometri). Il velivolo,<br />
espressamente costruito per l’impresa,<br />
era un Savoia Marchetti S.64 e consumava<br />
nel volo tutto il carburante, tant’è<br />
che i nostri eroi prendevano terra sulla<br />
spiaggia di Touros, nelle vicinanze di<br />
Porto Natal.<br />
Il <strong>Rotary</strong> club di Natal ha voluto celebrare<br />
il centenario rotariano costruendo un<br />
monumento che ricordasse l’impresa<br />
che, all’epoca, aveva unito per la prima<br />
volta l’Italia al Brasile. L’aeronautica brasiliana<br />
ha messo a disposizione l’area, i<br />
soci del <strong>Rotary</strong> di Natal hanno offerto il<br />
basamento in pietra e l’aeronautica<br />
militare italiana una riproduzione in<br />
bronzo del velivolo tratta dalla maquette<br />
esposta al museo storico dell’aeronautica<br />
di Vigna di Valle.<br />
Lo stampo utilizzato per produrre il<br />
monumento bronzeo, consentiva una<br />
seconda colata, di modo che si è potuto<br />
posare una copia dello stesso monumento<br />
qui da noi, ricordando in tal<br />
modo l’impresa sia nel luogo di arrivo<br />
che di partenza.<br />
La cerimonia ha visto presenti importanti<br />
autorità e personalità tra cui il<br />
segretario distrettuale Aldo Bernuzzi, il<br />
past governor Gianni Gasbarrini Fortuna,<br />
il sindaco di Guidonia Filippo Lippiello,<br />
il procuratore della repubblica di<br />
Tivoli dottor D’Angelo e la contessa<br />
Maria Fede Caproni. La delegazione<br />
rotariana era composta non solo dai<br />
soci del <strong>Rotary</strong> club di Guidonia – Montecelio,<br />
ma anche da soci dei club di<br />
Tivoli, Todi, Fiuggi e Palestrina – Zagarolo.<br />
Ascoltando gli interventi si veniva riportati<br />
indietro nel tempo a quel lontano<br />
eppur vicino 1928. Il comandante dell’aeroporto<br />
colonnello Antonio Daniele<br />
(socio rotariano, che scrive le presenti<br />
note ndr) ha sottolineato la duplice
28 VITA DEI CLUB<br />
Novembre 2005 PARLIAMONE<br />
Novembre 2005 29<br />
valenza, militare e rotariana dell’evento,<br />
il presidente del <strong>Rotary</strong> club Americo<br />
Innocenti ha evidenziato come il centenario<br />
rotariano sia occasione per solennizzare<br />
importanti ricorrenze nazionali,<br />
il generale di brigata aerea Franco Camperi,<br />
rappresentante del comandante<br />
generale delle scuole A.M., ha sottolineato<br />
l’importanza dell’evento pur<br />
nella sua sobrietà.<br />
Dopo i dovuti commiati con le autorità,<br />
ha avuto inizio la parte più rotariana<br />
della giornata. Mentre gli amici del<br />
I “PIRATI” DEL VINO ITALIANO<br />
IN USA UNA BOTTIGLIA SU DUE È FALSA<br />
<strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> di Fiuggi si recavano subito<br />
presso la linea di volo per provare l’ebbrezza<br />
dell’aliante, gli altri si sono riuniti<br />
in conviviale nel grande salone delle<br />
feste del circolo ufficiali, alla presenza<br />
dei vertici dell’aeroclub di Roma (Squiccimarro,<br />
De Lorenzo, Marchetti).<br />
Tutti si sono poi trasferiti in linea di volo<br />
dove, a turno, ben diciotto rotariani<br />
hanno avuto il battesimo dell’aria<br />
volando con gli alianti messi a disposizione<br />
dalla scuola di volo a vela che l’aeroclub<br />
di Roma gestisce nell’aeroporto<br />
di Guidonia.<br />
È questa la clamorosa denuncia che viene dagli Usa. Il falso made in Italy tartassa<br />
il mercato del vino. Le bottiglie false sono quasi uguali a quelle delle nostre esportazioni:<br />
ci si imbatte sistematicamente con curiose bottiglie di Chianti, Sangiovese,<br />
Refosco e Barbera, Barolo e Malvasia.<br />
In ogni caso per il vino italiano è boom:le esportazioni verso l’America crescono e<br />
hanno spinto l’Italia alla leadership sul mercato statunitense. Il nostro vino copre<br />
da solo un terzo del valore di mercato dei vini stranieri, seguito a distanza da<br />
Australia con il 25% e Francia con il 21%.<br />
Un risultato che, a detta della Coldiretti, conferma i risvolti commerciali positivi<br />
di numerose ricerche che evidenziano gli effetti benefici del consumo di vino sulla<br />
salute, come quello antinvecchiamento dovuto al contenuto di resveratrolo e a<br />
quello antistress della melatonina, un neurormone che svolge un ruolo importantissimo<br />
nella regolazione dei ritmi circadiani (sonno-veglia) che influenzano l’umore.<br />
La Coldiretti ricorda che l’Italia è il secondo produttore di vino in Europa con 51 milioni di ettolitri (24,6 bianchi e<br />
26,3 rossi) e conta su un patrimonio di 4453 vini Docg, Doc e Igt, che rappresentano il 60% della produzione nazionale<br />
di vino, che genera un fatturato complessivo di circa 8,5 miliardi di euro.<br />
LETTERE CARTOLINE FAX E-MAIL MESSAGGI POSTA AEREA PICCIONI VIAGGIATORI …<br />
“Meno siamo, meglio stiamo”.<br />
O no<br />
Renzo Arbore nella sua ultima trasmissione televisiva di successo<br />
ha ironicamente posto il titolo che noi riportiamo qui<br />
anche se in forma dubitativa.<br />
L’interrogativo è interessante. Qual è la consistenza numerica<br />
giusta per la vita di un club Deve esistere un numero massimo<br />
di soci da non superare È conveniente ed efficiente averlo<br />
Peppino Pintore del Rc Sassari <strong>Nord</strong> lancia il sasso: non si<br />
dovrebbe andare al di là dei 50 soci. E si chiede e ci chiede:<br />
come fanno a operare i club con oltre 200 soci<br />
Domande legittime che ho girato al Rc Roma, unico club del<br />
nostro distretto a superare tale soglia. Leggiamo con attenzione<br />
le considerazioni del presidente Enrico Scala.<br />
Fatalità vuole che nello stesso momento (fine settembre) al Rc<br />
Roma sia stato dato un premio internazionale per il “maggiore<br />
sviluppo dell’effettivo”, come è riportato nella didascalia<br />
della foto.<br />
Allora è il caso di aggiornare il titolo è dire “ più siamo, meglio<br />
stiamo” <br />
(bruno benelli)<br />
Il club ideale: non piu’ di 50 soci<br />
Alla luce della mia esperienza di rotariano<br />
da circa 25 anni mi capita spesso di<br />
fare qualche riflessione a proposito del<br />
mio club: di come è sorto, del suo sviluppo,<br />
delle sue attività e dell’affiatamento<br />
fra i soci.<br />
Già da quando mi accingevo a condurre<br />
il club di Sassari <strong>Nord</strong>, in qualità di presidente,<br />
pensavo che l’espansione richiesta<br />
da tutti i governatori ed i presidenti<br />
internazionali dovesse avvenire, non<br />
tanto in seno al club, ma in seno al<br />
distretto con la creazione di nuovi club.<br />
Questo perché ho sempre pensato<br />
(forse sbagliando) che la buona armonia<br />
e la sincera amicizia tra i soci si<br />
potesse realizzare solo con un numero<br />
non eccessivo degli stessi. Pertanto,<br />
secondo me in un club non si dovrebbero<br />
superare i cinquanta soci in quanto<br />
solo così si può instaurare una conoscenza<br />
approfondita e un rapporto di<br />
cordialità.<br />
Come sarebbe possibile il raggiungimento<br />
di questo traguardo con un<br />
numero di soci più elevato Mancherebbe<br />
il piacere dell’incontro tra amici e<br />
la possibilità di attuare insieme, con la<br />
partecipazione unanime, le varie attività,<br />
i programmi e le manifestazioni che<br />
il <strong>Rotary</strong> si propone.<br />
Il mio club ha raggiunto e superato i<br />
settanta iscritti e già da tempo si nota<br />
una minore partecipazione alle riunioni<br />
settimanali (in media la presenza è di<br />
20-25 soci) ed una minore conoscenza<br />
tra i soci che non conduce certo ad<br />
instaurare dei validi rapporti di amicizia<br />
che è uno dei tre cardini fondamentali<br />
su cui si basa l’azione rotariana.<br />
Che dire di alcuni club che superano i<br />
200 iscritti Quanti partecipano alle<br />
riunioni E quanti si conoscono tra loro<br />
Che ne pensi<br />
Peppino Pintore<br />
<strong>Rotary</strong> club Sassari <strong>Nord</strong><br />
Un club grande<br />
può essere<br />
un grande club<br />
Un organico numeroso è una indubbia<br />
ricchezza per un club e far fruttare tale<br />
ricchezza è compito dei dirigenti:<br />
costruire un organico numeroso puramente<br />
per un “ritorno di immagine”<br />
sarebbe un non-senso rotariano.<br />
Al <strong>Rotary</strong> club di Roma, che conta al 20<br />
settembre 2005 un organico di n. 226<br />
unità, abbiamo adottato alcune iniziative<br />
per il coinvolgimento dei soci.<br />
Il regolamento interno prevede che le
30 PARLIAMONE<br />
Novembre 2005 CULTURA<br />
Novembre 2005 31<br />
UN PREMIO INTERNAZIONALE AL ROTARY CLUB ROMA<br />
PIU’ SIAMO, MEGLIO STIAMO. Il <strong>Rotary</strong> international ha dato al <strong>Rotary</strong> club Roma<br />
il premio per l’“espansione e lo sviluppo dell’effettivo 2004-2005”. Il past president<br />
Glenn E. Estess Sr. ha firmato il documento ufficiale con il quale si riconoscono agli<br />
amici del RC Roma i “contributi dati allo sviluppo dell’effettivo reclutando il maggior<br />
numero di soci del distretto 2080”.<br />
Il documento è stato consegnato da Lucio Artizzu, past governor, a Gianpiero<br />
Gamaleri, past president del club Roma nel corso di una conviviale di fine settembre<br />
2005.<br />
riunioni conviviali vengano svolte, a settimane<br />
alterne, in diurna (ore 13,15) e in<br />
serale (ore 20,15); ciò permette di avere<br />
una partecipazione “differenziata” che,<br />
pur non incidendo sulla percentuale<br />
mensile, consente la frequenza ad un<br />
considerevole numero di soci.<br />
Poniamo particolare attenzione alla<br />
informazione. Oltre a sollecitare la lettura<br />
della stampa rotariana, inviamo a<br />
tutti i soci – via e.mail – le notizie di interesse<br />
corrente; nel corso delle conviviali<br />
veniamo aggiornati sulle attività delle<br />
commissioni, sui progetti e sulle manifestazioni<br />
a livello distrettuale e viene<br />
data comunicazione delle direttive pervenute<br />
dal <strong>Rotary</strong> international. Nel bollettino<br />
del club i soci possono esprimere<br />
il proprio pensiero su argomenti di<br />
interesse rotariano o di costume in una<br />
apposita rubrica.<br />
Disponiamo di un sito web, del quale<br />
completeremo a breve la ristrutturazione,<br />
nel quale possono essere reperite<br />
tutte le informazioni sul club di Roma e<br />
sui programmi sia del distretto 2080<br />
che del <strong>Rotary</strong> international.<br />
L’organigramma del club è suddiviso,<br />
tra commissioni e task-forces, in 26<br />
gruppi di lavoro. Il numero dei soci<br />
direttamente coinvolti, con incarico formale,<br />
è di 84 unità; peraltro, a seconda<br />
delle necessità, i gruppi di lavoro (che si<br />
riuniscono mediamente una volta al<br />
mese) si avvalgono della collaborazione<br />
di altri soci, anche se non inseriti “formalmente”<br />
nell’organico.<br />
I temi delle conviviali (in particolare di<br />
quelle diurne) vengono preferibilmente<br />
affidati ai soci del club al fine di poter<br />
fruire, su temi di interesse sociale, culturale<br />
o professionale, delle loro specifiche<br />
competenze ed instaurare un proficuo<br />
dibattito con gli altri soci.<br />
Attraverso le attività dell’Azione interna<br />
(in particolare con le sottocommissioni<br />
Programmi, Famiglia del <strong>Rotary</strong>, Donne<br />
nel <strong>Rotary</strong>) incentiviamo l’affiatamento<br />
con diversificate iniziative (reciproca<br />
conoscenza, gite, visite a mostre o a siti<br />
artistici, interclub). L’Azione professionale<br />
svolge un programma per lo scambio<br />
di idee sulle problematiche di ciascuna<br />
categoria lavorativa, consentendo<br />
di accrescere ulteriormente il coinvolgimento<br />
dei soci.<br />
Certamente notevole è l’impegno<br />
richiesto sia ai responsabili che ai componenti<br />
dei gruppi di lavoro, ma tale<br />
impegno è di buon grado accettato<br />
nello spirito del servizio rotariano.<br />
Va aggiunto anche che il club ha sempre<br />
avuto una validissima collaborazione<br />
dal proprio ufficio di segreteria che,<br />
oltre a disbrigare le attività correnti,<br />
contribuisce a diffondere le comunicazioni<br />
fra i soci.<br />
Nel club di Roma siamo fermamente<br />
convinti che, al di là della frequenza alle<br />
riunioni o alle attività delle commissioni,<br />
un buon socio possa qualificarsi<br />
come tale se è messo in condizione di<br />
essere opportunamente “formato ed<br />
informato”. Conoscendo e partecipando<br />
alle attività intraprese dal <strong>Rotary</strong> – da<br />
quelle del proprio club fino a quelle a<br />
livello mondiale – il socio potrà mettere<br />
a disposizione, con cognizione di causa,<br />
la propria professionalità in ogni occasione<br />
richiesta dal club e potrà poi consapevolmente<br />
diffondere “all’esterno”<br />
l’immagine del <strong>Rotary</strong> per farlo conoscere<br />
nella vera essenza.<br />
Enrico Scala<br />
Presidente <strong>Rotary</strong> club Roma<br />
Lingua e dialetto : un matrimonio rato e consumato<br />
Alessandro Manzoni e Mike Buongiorno: i padri della lingua italiana. Il servizio militare<br />
obbligatorio e la migrazione interna hanno favorito i matrimoni misti, per cui i figli di una<br />
milanese e di un palermitano oggi parlano un idioma né materno né paterno. Inventando<br />
la radio Marconi porta la parola parlata in tutte le case. Il fascismo dichiara guerra al dialetto,<br />
il neorealismo lo riporta in auge. Ma è quella scatola chiamata tv a rivoluzionare lingua<br />
e mentalità. Tutti parliamo un linguaggio-guazzabuglio: il bello è che ci capiamo!<br />
ALDO ONORATI<br />
scrittore e poeta<br />
Alessandro Manzoni intuì, ben circa<br />
quattro decenni prima, che non sarebbe<br />
stata possibile l’unità d’Italia politicamente<br />
senza un linguaggio<br />
unico. Mi viene in mente l’Europa<br />
delle patrie, ora unita, che parla<br />
tante lingue diverse, con predominio<br />
dell’inglese, ma con forte<br />
resistenza francese, poiché la<br />
terra dei lumi si crede ancora il<br />
centro culturale del mondo.<br />
Dunque, già nella ventisettana<br />
dei “ Promessi sposi”, ma soprattutto<br />
nella quarantana, Manzoni<br />
crea un idioma vicino alla parlata<br />
popolare ( di stampo toscano),<br />
spianando la strada alla penisola<br />
unita. Il grande romanzo ebbe tale<br />
successo, che se ne fecero sessanta<br />
edizioni pirata, oltre quella illustrata<br />
che il Manzoni stesso, a proprie spese,<br />
aveva curato in fascicoli. Tuttavia, si trattava<br />
sempre di un pubblico letterato,<br />
alfabetizzato, quindi ristretto, per cui si<br />
continuò a parlare in vernacolo e a scrivere<br />
in lingua: chi alla maniera aulica,<br />
chi abbassando il tono ed esemplificando<br />
lo stile al modo di Leopardi nel verso<br />
e di don Lisander nella prosa. Ma se non<br />
fossero sopraggiunti altri fattori, non<br />
saremmo addivenuti alla lingua cosiddetta<br />
italiana, compresa da tutti, la<br />
quale cimenta ( o dovrebbe cimentare)<br />
lo stivale in un unico codice espressivo,<br />
Se tornassero in<br />
vita i nostri padri<br />
linguisti…<br />
IL<br />
BEL<br />
PAESE<br />
DOVE<br />
L’OK<br />
SUONA<br />
unitario per la nostra immensa storia<br />
artistica e letteraria.<br />
Il dialetto resiste. 1861 : Italia unita<br />
sotto la monarchia sabauda, poi , dieci<br />
anni dopo circa, Roma capitale. Le barriere<br />
doganali degli stati cadono, si circola<br />
liberamente e non si può non<br />
conoscere la lingua; ma la resistenza dei<br />
dialetti è enorme, dato l’analfabetismo<br />
diffuso e la difficoltà delle comunicazioni.<br />
Però, il servizio militare obbligatorio<br />
sposta appositamente masse di giovani<br />
come in uno scacchiere: i polentoni<br />
Se la scrittura è una in<br />
tutta la penisola, non<br />
ugualmente avviene per<br />
la pronuncia<br />
vanno dai terroni, questi al nord; i<br />
centristi, un po’ qua, un po’ là. Ed<br />
ecco la prima mossa per obbligare<br />
a parlare come aveva scritto Manzoni,<br />
altrimenti non ci si intendeva<br />
da una zona all’altra. Nascono<br />
così, grazie all’emigrazione<br />
interna, i matrimoni misti in<br />
fatto di lingua, per cui i figli di<br />
una milanese e un palermitano<br />
non parlano né l’idioma materno<br />
né il vernacolo paterno,ma l’italiano<br />
senza inflessioni regionali.<br />
Intanto, era stato inventato il<br />
treno, grande demone dell’era<br />
industriale, di cui parlano sia Carducci<br />
sia Fogazzaro, per non citare Tolstoj.<br />
La stampa. Il tempo che era scandito<br />
dalla giornata solare, ora è scisso in<br />
minuti primi. Gli italiani si muovono, circolano,<br />
viaggiano: serve la lingua della<br />
comunicazione pratica. A facilitarle il<br />
compito è la legge sull’istruzione obbligatoria<br />
fino agli otto anni, tanto quanto<br />
basta per compitare nel leggere, scrivere<br />
e far di conto. In più, si attiva la stampa<br />
che, da locale o regionale, diviene<br />
nazionale. Aumentano i libri, almeno<br />
quelli scolastici.<br />
Arriva la radio. Tuttavia, questo non<br />
sarebbe bastato a divulgare la parlata<br />
media manzoniana a tutta la penisola,<br />
se non fosse avvenuta una specie di<br />
miracolo dovuto al genio di Guglielmo
32 CULTURA<br />
Novembre 2005 ITINERARI<br />
Novembre 2005 33<br />
Marconi, il quale, inventando la radio,<br />
toglieva a Gutenberg il primato della<br />
comunicazione per appropriarsene,<br />
portando la parola parlata, e quindi più<br />
facile da decodificare che quella scritta,<br />
a chiunque avesse orecchie per sentire,<br />
e magari anche per intendere.Il regime<br />
fascista dichiarò guerra ai dialetti, tanto<br />
che, nelle stesse scuole, era peccato<br />
grave esprimersi nella parlata locale e,<br />
fra il popolino, dialogare in vernacolo<br />
era sinonimo di ignoranza, arretratezza<br />
e grossolanità. Poi, dopo il secondo conflitto<br />
mondiale, il neorealismo, il cinema<br />
sonoro, il teatro, la scrittura, rivalutarono<br />
i dialetti.<br />
Come si dice 14 Se la scrittura era una<br />
in tutta la penisola, non egualmente<br />
avveniva per la pronuncia, perché le<br />
vocali chiuse o aperte dipendevano<br />
dalla struttura semantico-fonetica del<br />
nord, del centro e del sud ( ancora oggi,<br />
ad esempio, c’è chi dice quattòrdici e<br />
chi lo pronuncia con l’accento chiuso, e<br />
così piede, lettera etc., senza che si sia<br />
addivenuti a una regola unitaria: ma a<br />
questo punto, con le parlate stravolte<br />
da intrusioni dialettali e straniere, il problema<br />
non si pone più, perché il purismo<br />
linguistico è diventato cosa da cruscanti<br />
per la maggior<br />
parte delle nuove “auctoritates”<br />
linguistiche,<br />
che sono la tv, i giornali,<br />
il cinema e la pubblicità<br />
su scala industriale).<br />
Altre strade. Gli scrittori<br />
hanno ben presto cercato<br />
altre strade da<br />
quella manzoniana.<br />
Tommaseo, che nel suo<br />
vocabolario, capolavoro assoluto di<br />
ricerca linguistico-morale, pur ammirando<br />
Manzoni, piglia una sua via; Verga e<br />
Fogazzaro , su due percorsi diversissimi,<br />
riesumano le assonanze vernacolari;<br />
D’Annunzio, con la sua popolarità e<br />
autorità, il suo fascino di primo ingegno<br />
d’ Italia, maneggia la lingua in modo<br />
geniale e aulico, mentre i futuristi la<br />
distruggono per sgrammaticarla e liberarla<br />
dal collare degli schemi morti. Alla<br />
fine irrompe nella scena una scatola<br />
chiamata tv, che rivoluziona non solo la<br />
lingua, ma la mentalità, stravolgendo<br />
ogni possibilità di arginamento da parte<br />
di altri mezzi di comunicazione di<br />
massa. Taluni hanno dichiarato che il<br />
secondo padre della lingua italiana è<br />
Mike Buongiorno, e non completamente<br />
a torto, perché la tv, più della radio, è<br />
penetrata in ogni famiglia, anche negli<br />
ambienti in cui l’analfabetismo scolare<br />
resiste alle leggi dell’istruzione obbligatoria<br />
e dove non arrivano né i giornali,<br />
né i potenti rotocalchi femminili e tanto<br />
meno i libri.<br />
L’epica moderna. Ma, all’inizio, la tv<br />
selezionava i dicitori, per cui era un<br />
mezzo di diffusione della lingua regolare<br />
e canonica; oggi si parla come si può,<br />
tenendo presente l’immenso materiale<br />
dei neologismi, nati dalle lingue straniere<br />
( soprattutto l’inglese, che è veicolare<br />
per la scienza, l’economia, il commercio<br />
etc.), dal linguaggio tecnico-scientifico,<br />
dal politichese, dall’epica moderna che<br />
è quella sportiva, dalle intrusioni dialettali<br />
imposte, data la loro autorità, da<br />
politici e uomini del cinema, sportivi,<br />
mezzibusti, i quali si esprimono magari<br />
con simpatici termini gergali,<br />
ma la gente e i giornalisti poi<br />
li assumono nell’uso quotidiano,<br />
rendendoli familiari.<br />
Se tornassero i nostri padri<br />
linguisti, quelli che si sono<br />
accapigliati per accettare o<br />
rifiutare un termine secondo<br />
regole ben precise di autorità<br />
e antichità, si scandalizzerebbero,<br />
ma forse non avrebbero<br />
tutti i torti.<br />
Qui si esagera. Ammesso e concesso<br />
che la lingua è un organismo vivo, in<br />
continua crescita o decrescita, e prendendo<br />
ad esempio i nostri antichi latini,<br />
i quali, al tempo di Ammiano Marcellino<br />
già scrivevano in modo da richiedere un<br />
interprete per quelli fermi a Orazio, Virgilio<br />
e Tito Livio; oggi si sta esagerando<br />
ovunque, e non solo per il massiccio e<br />
indiscriminato afflusso di anglismi. Si<br />
esagera perché i neologismi non vengono<br />
assimilati, cioè digeriti, ma messi lì<br />
freddamente, non italianizzati, e quindi<br />
in modo da formare piccoli corpi in un<br />
corpo che ormai li respinge per saturazione<br />
e incompatibilità semantica.<br />
Uomini e animali si cibano di sostanze<br />
diverse, ma, digerendole, le assimilano,<br />
cioè le rendono simili a se stessi, prendendo<br />
la forza e la vitalità da ciò che<br />
immettono nell’organismo, senza mutare<br />
il proprio Dna e la propria individualità.<br />
Nella lingua, invece, l’italiano sta<br />
diventando un ibrido, per cui proprio la<br />
struttura semantica sta mutando, l’organizzazione<br />
interna del logos, i rapporti<br />
dialettici fra gli elementi idiomatici, fraseologici,<br />
significanti e stilistici, nonché<br />
grammaticali.<br />
Stringere i freni. Dove si andrà a finire<br />
Credo che si dovrà stringere i freni: e<br />
questo lo dice un anticruscante, uno<br />
aperto non solo agli influssi salutari dei<br />
dialetti, ma ad alcune espressioni vive<br />
da altre lingue. Però, un detto popolare<br />
molto noto afferma che il troppo storpia.<br />
Tempo fa scrissi un articolo dal titolo:<br />
“ Il bel paese là dove il sì suona”<br />
e,parafrasando il celebre verso di Dante,<br />
conclusi così: presto dovremo dire: “ Il<br />
bel paese là dov’ok suona”.<br />
Gli scrittori talvolta sono profeti, anche<br />
se di sventura!<br />
Via francigena: per il Consiglio di Europa è un grande itinerario culturale<br />
C’è un<br />
vademecum a<br />
partire dal<br />
Gran San<br />
Bernardo, più<br />
un altro che<br />
parte da<br />
Londra fino al<br />
confine<br />
italiano, che<br />
segna le tappe,<br />
i chilometri, gli<br />
alloggi<br />
economici e<br />
l’ospitalità<br />
religiosa: il<br />
tutto per<br />
rendere più<br />
confortevole il<br />
pellegrinaggio<br />
fino a Roma, la<br />
più antica e<br />
importante mèta<br />
dei cristiani.<br />
In Italia – grazie<br />
all’Aivf – la via è<br />
presente in tutto il Lazio<br />
e, a tratti, in Piemonte,<br />
Emilia e Toscana.<br />
Guide e schede<br />
cartografiche<br />
attualizzano il percorso.<br />
Occorre migliorare le vie<br />
pedonali e la segnaletica<br />
per la sicurezza dei<br />
viandanti.<br />
20 ottobre 2005.<br />
Il club Viterbo Ciminia ha<br />
organizzato un convegno sulla<br />
via Francigena con la presenza<br />
dei sindaci del territorio<br />
Una antica e religiosa<br />
“MILLE MIGLIA” a piedi<br />
ADELAIDE TREZZINI<br />
operatrice culturale<br />
fondatrice e presidente<br />
Association internationale via francigena<br />
Nel dicembre 2004 la via francigena (Vf )<br />
è stata elevata al rango di “grande itinerario<br />
culturale” dal Consiglio d’Europa,<br />
grazie anche alle iniziative e al lavoro di<br />
volontariato dell’association internationale<br />
via francigena (Aivf ), operativa dal<br />
1997.<br />
Il congresso dei poteri locali e regionali<br />
del Consiglio d’Europa a Strasburgo, ha<br />
chiesto all’Aivf di condividere, con altri<br />
paesi europei interessati, la sua esperienza<br />
organizzativa nell’avere concretizzato<br />
un itinerario culturale europeo<br />
di 1900 km.<br />
Le esigenze e la precarietà di informazioni<br />
utili ai pellegrini per quanto<br />
riguarda le sistemazioni logistiche<br />
lungo il percorso, l’assenza totale di cartografia<br />
utile a chi cammina, la carenza<br />
di segnaletica, hanno stimolato l’associazione<br />
a colmare queste lacune con<br />
iniziative che si sono susseguite finora.<br />
Cinque lingue. Dal 1998 esiste un sito<br />
web, www.francigena-international.org,<br />
redatto in cinque lingue.<br />
Nel 2000 è stato pubblicato il vademecum<br />
della via dal Gran S. Bernardo a<br />
Roma con tappe, chilometraggi, alloggi<br />
economici e ospitalità religiosa.<br />
Queste due iniziative hanno fortemente<br />
incoraggiato i pellegrini stranieri a camminare<br />
fino a Roma, la più antica meta<br />
del pellegrinaggio cristiano.<br />
San Pietro. Nel 2001 il progetto dell’Aivf<br />
ha ottenuto il patrocinio della
34 ITINERARI<br />
Novembre 2005 ITINERARI<br />
Novembre 2005 35<br />
Santa Sede, del Ministero dei beni e attività<br />
culturali, del Ministère de la culture<br />
et de la communication (Francia) e del<br />
Département de l’intérieur (Svizzera).<br />
L’associazione è stata onorata dal premio<br />
Sancti Benedicti 2001 del <strong>Rotary</strong><br />
international.<br />
Nella basilica di San Pietro è<br />
stata predisposta un’accoglienza<br />
e la registrazione dei pellegrini<br />
della via francigena, grazie<br />
all’interessamento dell’Aivf.<br />
400 chilometri. Per dare alla via<br />
la sua identità, l’Aivf ha creato un<br />
marchio, proposto e accettato<br />
dal Consiglio di Europa nel 2001.<br />
Attualmente la via è contrassegnata<br />
per un percorso di più di<br />
400 km nei dipartimenti della<br />
Marne e del Doubs per la Francia;<br />
in Italia è presente a tratti nel<br />
Piemonte, in Emilia, in Toscana e<br />
in tutto il Lazio.<br />
Da Londra. Nel 2002 l’Aivf ha<br />
maturato il proposito di restituire<br />
alla via la sua dimensione<br />
europea ignorata fino ad allora.<br />
Ed ha pubblicato la “guidavademecum<br />
da Londra al confine<br />
italiano”, con note storiche<br />
medievali.<br />
Queste guide sono state completate,<br />
nel 2004 e 2005, da schede cartografiche<br />
geo-culturali: la “topofrancigena”,<br />
per un percorso di 1900 km, rappresenta<br />
un unicum nell’organizzazione delle<br />
vie di pellegrinaggio odierne.<br />
L’associazione si è fatta anche promotrice<br />
di un comitato scientifico plurinazionale,<br />
cui hanno aderito illustri personalità.<br />
Per Inghilterra, Francia e Svizzera,<br />
dove la via francigena era totalmente<br />
sconosciuta, è stato necessario tracciare<br />
ex novo il percorso storico e consigliato<br />
su cartografia 1:25.000.<br />
Sano e salvo. Per l’Italia il percorso era<br />
conosciuto, ma salvo pochi tratti di strade<br />
medievali ancora in situ, era improponibile<br />
per il viandante, perché si svolgeva<br />
principalmente su strade di grande<br />
comunicazione. Infatti fino ad ora il<br />
pellegrino-pioniere, se arrivava a Roma<br />
sano e salvo malgrado qualche incidente,<br />
ha sempre lamentato la pericolosità<br />
del percorso, inconveniente assente sul<br />
cammino di Santiago di Compostela<br />
(Spagna), dove un passaggio protetto e<br />
Sutri - Porta Franceta.<br />
Nella pagina precedente: Sutri - Particolare di un affresco nel mitreo<br />
riservato ai pellegrini esiste anche in<br />
prossimità delle autostrade.<br />
La via antica. Una ricerca di tre anni ha<br />
permesso all’Aivf di individuare e utilizzare<br />
tutte le proposte della via antica,<br />
pedonale e ciclabile, prodotte finora da<br />
studiosi e associazioni locali e nazionali.<br />
Per renderle utilizzabili occorreva collegarle,<br />
e a questo scopo sono stati messi<br />
a profitto l’insostituibile conoscenza e<br />
disponibilità di polizie municipali e<br />
soprattutto provinciali, come nei casi di<br />
Vercelli, Piacenza, Massa-Carrara, Firenze,<br />
Siena e Viterbo.<br />
La “topofrancigena”, proponendo un<br />
tracciato principale e consigliato, permetterà<br />
un notevole incremento di pellegrini<br />
sulla via, tanto da risvegliare un<br />
forte interesse e il necessario coinvolgimento<br />
da parte di amministrazioni<br />
comunali, provinciali e regionali.<br />
La sicurezza. Le basi dell’organizzazione<br />
per il rilancio della via, quale linea di pellegrinaggio<br />
sul modello del cammino di<br />
Santiago, sono state poste dall’Aivf in<br />
cinque anni (2000 - 2005). Ora<br />
occorre ampliarle e perfezionarle<br />
a livello istituzionale, principalmente<br />
per quanto riguarda gli<br />
alloggi economici e l’ospitalità<br />
religiosa, la manutenzione e il<br />
miglioramento delle vie pedonali,<br />
per la sicurezza del viandante,<br />
la segnaletica controllata.<br />
Sono i pellegrini francesi, inglesi<br />
e svizzeri, i principali fruitori<br />
della via: provengono da paesi<br />
dove il turismo pedestre è molto<br />
sviluppato e organizzato e quindi<br />
si aspettano di trovare le stesse<br />
condizioni proposte per Santiago<br />
di Compostela.<br />
Siti e monumenti. Alcuni passi<br />
importanti sono stati avviati, per<br />
esempio dalla Regione Lazio, nel<br />
patrocinare il “manuale della<br />
segnaletica Vf” realizzata dall’associazione.<br />
Sin dal 1998, tutte le iniziative<br />
dell’Aivf (nata nel 1997 a Martigny,<br />
Svizzera) sono state avvalorate dal<br />
Consiglio d’Europa; sono stati creati, tra<br />
l’altro, un “centro di documentazione Vf<br />
europea”, una “rete free-francigena” di<br />
accesso gratuito a musei e monumenti<br />
medievali e una “rete di siti e monumenti<br />
sulla Vf” da preservare, nella<br />
quale sono incluse la chiesa-rudere di S.<br />
Maria in Forcassi e la chiesa di S. Eusebio,<br />
che si appresta ad essere inaugurata<br />
dopo un lodevole restauro, in parte<br />
reso possibile per il contributo del<br />
<strong>Rotary</strong> club Viterbo Ciminia.<br />
Almeno nel Lazio sono presenti tutte le<br />
condizioni per proseguire nella valorizzazione<br />
culturale e turistica della via,<br />
sempreché non manchi una effettiva<br />
volontà politica coordinata con i rappresentanti<br />
delle autorità religiose e<br />
civili.<br />
Una passeggiata lungo il Foro romano, che compendia 1229 anni di storia<br />
ROMA, un dono di Dio<br />
per mano di un profugo<br />
Roma nasce nello stesso anno in cui cade Babilonia. Senato e popolo legati dal marchio<br />
SPQR. Dal tempio di Saturno, il più antico monumento, alla colonna dell’imperatore<br />
bizantino Foca, ultima costruzione. Basilica Giulia, tempio di Vesta e la colossale basilica<br />
di Massenzio ci conducono per la via sacra. Gli archi di Tito e Costantino: fotogrammi<br />
di un film che celebra eventi storici.<br />
Roma: coscienza degli uomini,<br />
tesoro di valori<br />
PROF. LIVIO MANZONI<br />
L’etimologia del nome Foro deriva<br />
molto probabilmente dal verbo “fero”<br />
(portare), cioè il luogo dove si portavano<br />
le merci, il mercato: un’altra possibile<br />
origine discende dal nome del mastello<br />
del vino che si chiamava “forum”. In questo<br />
luogo si compendia tutta la storia di<br />
Roma antica dal 753 a.C. al 476 d.C.. Una<br />
straordinaria coincidenza vuole che<br />
Roma venisse fondata nello stesso anno<br />
in cui cadeva un’altra città simbolica,<br />
Babilonia, quasi a segnare l’inizio di un<br />
nuovo destino storico.<br />
La basilica. Entrando da via dei Fori<br />
Imperiali, il primo impatto è con la Basilica<br />
Emilia, costruita nel 170 a.C. da<br />
Marco Emilio Lepido e Marco Fulvio<br />
Nobiliare; l’ampia spianata ed i pochi<br />
ruderi e colonne ci permettono di<br />
ricostruire nella mente la colossale<br />
struttura architettonica della<br />
basilica romana, che, a differenza<br />
del tempio greco essenzialmente<br />
fatto per essere visto dall’esterno,<br />
è invece una meravigliosa architettura<br />
di spazi interni dove si possono<br />
svolgere importanti<br />
funzioni concernenti la giustizia<br />
e la politica. Il cristianesimo,<br />
che tende a raccogliere i fedeli in<br />
assemblea ecclesiale, userà questo<br />
modello per le sue chiese. La vicina<br />
Curia Julia, costruita da Cesare<br />
nel 54 a.C. a sostituire l’antica<br />
Curia Hostilia, sede del Senato, si<br />
erge ancora con le sue severe linee<br />
architettoniche; deve la sua salvezza<br />
dalla distruzione al fatto che, nel VII<br />
secolo, venne trasformata nella chiesa<br />
di San Adriano.<br />
Roma: meravigliosa architettura<br />
che canta virtù e libertà<br />
La libertà. Il Senato è il primo elemento<br />
del famoso simbolo di Roma: S.P.Q.R. (il<br />
senato ed il popolo romano). Il secondo<br />
elemento, il popolo, è rappresentato dal<br />
vicino Comizio sede dei comizi centuriati,<br />
il vero centro politico dall’epoca regia<br />
alla fine della Repubblica.Tra mito e storia<br />
l’età regia e repubblicana, storicamente<br />
interpretata da Livio, si materializza<br />
davanti a noi. Il cantore della “virtus”,<br />
che vede nella storia di Roma la storia<br />
della libertà, è il giusto commento a<br />
queste antiche memorie. Non a caso,<br />
alla fine dell’impero, San Agostino porrà<br />
la “virtus” romana a giustificazione dell’impero<br />
romano stesso: “Fu Dio a premiare<br />
i romani con il dono di un impero…<br />
a mostrare nel ricchissimo impero<br />
romano quanto potessero le virtù civili,<br />
anche senza vera religione.”.<br />
Il sacro recinto. Condensare in poche<br />
pagine più di due ore di visita è quasi<br />
impossibile. Mi limiterò ad elencare i<br />
monumenti da noi presi in esame nel<br />
nostro itinerario: l’arco di Settimio Severo,<br />
con il nome del figlio Geta sull’iscrizione,<br />
cancellato dal fratello Caracalla,<br />
che già lo aveva fatto uccidere; i templi
36 ITINERARI<br />
Novembre 2005 ATTUALITÀ<br />
Novembre 2005 37<br />
della Concordia e di Vespasiano con il<br />
portico degli Dei Consenti.<br />
Più avanti, il tempio di Saturno, il più<br />
antico del Foro essendo stato realizzato<br />
nel 506 a.C., che, con la vicina colonna<br />
onoraria dell’imperatore bizantino Foca,<br />
ultimo monumento costruito, costituisce,<br />
a pochi metri di distanza, un ideale<br />
ponte storico di oltre un millennio.<br />
Il sacro recinto del lacus Curtius con la<br />
leggenda dell’eroico sacrificio di Marco<br />
Curzio, che, per salvare Roma, precipitò<br />
se stesso ed il suo cavallo nella voragine<br />
apertasi per intervento divino. La vicina<br />
Carlo Azeglio<br />
Ciampi: “Volémose<br />
bene, semo romani”<br />
base del monumento equestre di<br />
Domiziano, distrutto dopo che fu decretata<br />
la sua “damnatio memoriae”, ha trovato<br />
il più bel commento nei versi che il<br />
poeta Marziale dedicava allo stesso<br />
Domiziano nei suoi epigrammi: “Se per<br />
caso ti capiteranno fra le mani i miei<br />
libretti, o Cesare, deponi il tuo cipiglio di<br />
padrone del mondo. Anche i vostri<br />
trionfi sono abituati a sopportare gli<br />
scherzi, e nessun generale si vergogna<br />
di essere materia di qualche battuta…<br />
Leggi ti prego i miei versi.<br />
La censura può permettere giochi<br />
innocenti: lasciva è la pagina, ma<br />
la vita è onesta.”.<br />
L’impero. Con la basilica Giulia,<br />
costruita da Cesare al posto della<br />
Sempronia, ci portiamo all’inizio<br />
dell’Impero; sarà Sallustio lo storico<br />
che cercherà di mettere in evidenza<br />
i nuovi contrasti impersonati da<br />
Cesare e Catone, da cesarismo e repubblica,<br />
da individualismo e collettivismo,<br />
per cui Roma diventerà nella<br />
coscienza degli uomini l’ispiratrice<br />
di categorie perenni ancora<br />
oggi storicamente vive.<br />
Il tempio dei Dioscuri, l’antica<br />
Regia, il tempio di Vesta con la<br />
vicina Casa delle Vestali ci riportano<br />
ai tempi dei Re e della Repubblica,<br />
mentre le basi dell’arco di<br />
Augusto ed il vicino tempio di<br />
Cesare sono il naturale ponte verso<br />
quell’Impero Romano ben rappresentato<br />
dal tempio di Antonino e Faustina e<br />
la colossale basilica di Massenzio, nella<br />
parte alta della via Sacra. Sarà Tacito lo<br />
storico di questo periodo, lo storico<br />
della “Potestas” che nel mutare degli<br />
antichi valori e nel rilassamento dei<br />
costumi teme “l’ira degli Dei contro lo<br />
stato”.<br />
Arco di Tito. L’arco di Tito dell’81 d.C.,<br />
che celebra la caduta di Gerusalemme e<br />
la distruzione del Tempio di Salomone,<br />
diventa il simbolo della profezia del Cristo<br />
e, nello stesso tempo, un inascoltato<br />
monito a non ripetere più tristi episodi<br />
di intolleranza religiosa.<br />
Giustamente Seneca nelle sue<br />
Consolazioni così scriveva:“Ognuno<br />
ebbe la sua ragione di emigrare:<br />
è chiaro che nulla è rimasto nel<br />
luogo natale. Incessante è il viavai<br />
del genere umano: ogni giorno<br />
qualcosa muta in un mondo così<br />
vasto: si gettano le fondamenta di<br />
nuove città… come se l’impero<br />
romano non risalisse ad un esule,<br />
un profugo che aveva perso la<br />
patria e si traeva dietro un pugno di<br />
superstiti…”.<br />
Il tempio di Venere e Roma di Adriano, ci<br />
riporta a quel periodo straordinario che<br />
va da Nerva a Marco Aurelio, in cui gli<br />
imperatori, scelti per adozione tra i<br />
migliori, permisero che l’Impero godesse<br />
di relativa pace e di straordinario<br />
benessere per oltre ottanta anni.<br />
Arco di Costantino. La nostra passeggiata<br />
si conclude ai piedi di quello<br />
straordinario monumento che è l’arco<br />
di Costantino. In esso sono infatti presenti<br />
i resti di precedenti monumenti,<br />
dai rilievi e dalle statue dei prigionieri<br />
Daci sulla basilica Ulpia del periodo di<br />
Traiano, ai tondi del periodo adrianeo<br />
ed ai pannelli del periodo di Commodo,<br />
quasi una summa dell’arte romana<br />
imperiale, mentre i pannelli contemporanei<br />
del periodo di Costantino mostrano<br />
già i segni di una perdita del centro<br />
prospettico classico e segnano il passaggio<br />
dall’arte come “mimesis”, imitazione,<br />
all’arte come messaggio in cui i<br />
corpi si schiacciano e le figure sono rappresentate<br />
in sequenze paratattiche la<br />
cui base è il ritmo ripetitivo. È già, infatti,<br />
presente un linguaggio che preannuncia<br />
aspetti sostanziali di quella che<br />
sarà l’arte del Medioevo.<br />
La memoria. Siamo dunque giunti alla<br />
conclusione di queste poche note, che<br />
sono solo una parziale sintesi di quella<br />
che è stata la nostra passeggiata e del<br />
lungo ed articolato discorso che ha<br />
commentato ogni monumento e fatto<br />
rivivere con l’aiuto della nostra fantasia<br />
quello che è forse il più importante<br />
“luogo della memoria” che l’umanità<br />
conosca.<br />
Aumentano in Italia le “terre basse”<br />
Pianura pontina, tra qualche<br />
anno la percorreremo in barca<br />
Alluvioni e desertificazione: 4.500 chilometri quadrati saranno coperti dal mare.<br />
Per farsi un bagno di sole andremo nella penisola scandinava. E intanto il protocollo di<br />
Kyoto non è rispettato.<br />
LAPO HERCOLANI<br />
Meno di un secolo e la pianura pontina<br />
sarà sott’acqua. L’abbassamento del<br />
suolo e gli sconvolgimenti climatici<br />
stanno cambiando il volto dell’Italia.<br />
Luoghi come Venezia, patrimonio dell’umanità,<br />
rischiano di scomparire nei<br />
prossimi decenni a causa dell’innalzamento<br />
del livello del mare.<br />
In tutto il Belpaese le “terre basse” sono<br />
33 e coprono 4.500 chilometri quadrati.<br />
Queste sono le stime della commissione<br />
istituita in seno all’Onu ( si chiama<br />
Intergovernmental panel on climate<br />
change), confermate dagli studi nostrani<br />
dell’Enea e della fondazione Eni “Enrico<br />
Mattei”.<br />
Aree a rischio. Le aree a rischio vanno<br />
dalla Versilia a Grosseto, dalle lagune<br />
venete alle coste adriatiche, da numerosi<br />
posti sardi a pezzi di costa siciliana e<br />
al tavoliere delle Puglie.<br />
Nel centro della penisola a rischio le<br />
terre di “casa nostra”: Roma, pianura<br />
pontina e laghi costieri, Fondi, fino a<br />
comprendere il bacino del Garigliano,<br />
Volturno e la piana del Sele.<br />
Un gran brutto scenario per i nostri figli<br />
e nipoti. Oltre a un grande caldo, i prossimi<br />
anni riservano un aumento di fenomeni<br />
meteorologici estremi:<br />
alluvioni nell’Italia settentrionale,<br />
desertificazione nell’Italia meridionale.<br />
Turismo addio. Le piogge dureranno di<br />
meno, saranno inferiori di numero ma<br />
saranno molto violente. L’acqua scorrerà<br />
molto veloce dalla montagna alla pianura<br />
causando danni: è il fenomeno<br />
chiamato “run off”, ruscellamento.<br />
Tra i vari danni al suolo e alla qualità di<br />
vita il sempre crescente calore porterà<br />
ad una riduzione drastica<br />
dei flussi turistici lungo le<br />
coste italiche e quelle del<br />
Mediterraneo.<br />
Ma anche il turismo invernale<br />
ne soffrirà dato il ritiro<br />
progressivo di ghiaccio e<br />
neve dalle Alpi. Negli ultimi<br />
cento anni la temperatura<br />
del pianeta è aumentata<br />
di 0,6 gradi. Ma negli<br />
ultimi 25 c’è stata la grande<br />
impennata e l’incremento<br />
è stato del 300%<br />
rispetto ai precedenti valori. Il livello del<br />
mare è salito di venti centimetri.<br />
Non sembri una battuta, ma è possibile<br />
che inaspettate chances turistiche<br />
saranno acquistate dai paesi del <strong>Nord</strong><br />
Europa, cui arriderebbe un clima temperato.<br />
Salvare cosa Gli esperti dell’Enea<br />
dicono che non si può perdere più<br />
tempo nell’investire risorse per ridurre<br />
al minimo i rischi e i disagi dei cambiamenti<br />
climatici.<br />
Una buona parte d’Italia si ritroverà sott’acqua<br />
e non riemergerà più. Che fare <br />
Su questo interrogativo le risposte<br />
divergono. Si prenda ad esempio la<br />
piana di Fondi in provincia di Latina: per<br />
impedirne l’allagamento sono in funzione<br />
le idrovore. Che costano molto e<br />
che costeranno ancora di più con il progressivo<br />
abbassamento del suolo.<br />
Ci si chiede: conviene spendere sempre<br />
più soldi per tamponare, oppure è<br />
meglio lasciar perdere, indennizzare i<br />
proprietari dei campi, accettare l’allagamento<br />
e praticare la piscicultura<br />
E’ un quesito che ovviamente esiste per<br />
Fondi, ma è improponibile, ad esempio,<br />
per Venezia e mille altri posti d’arte.<br />
Anidride carbonica. Il futuro è obiettivamente<br />
nero, anche a non voler fare<br />
allarmismo. D’altro canto non è stato<br />
possibile attuare neanche il protocollo<br />
di Kyoto, dal momento che gli Usa si<br />
sono tirati fuori dal programma e c’è la<br />
resistenza dei paesi in via di sviluppo. In<br />
questo modo non si riducono le emissioni<br />
di anidride carbonica e questo<br />
aumento del CO2 è la causa principale<br />
dei nostri mali.
38 VITA DEI CLUB<br />
Novembre 2005 VITA DEI CLUB<br />
Novembre 2005 39<br />
NOVEMBRE 2005. Il calendario dei programmi dei club<br />
INSIEME<br />
I programmi vanno inviati – esclusivamente per posta elettronica – con la massima tempestività, al massimo entro il<br />
giorno 5 del mese precedente. In caso contrario la rivista non è più in grado di pubblicare le informazioni.<br />
Albano Laziale Albalonga<br />
Venerdì 4 ore 20.30 Caminetto.<br />
Giovedì 10 ore 20.00 Hotel Castelvecchio. Conviviale serale<br />
con Oratore – Past Governor Antonio Arcese: “Il Piano<br />
Direttivo del <strong>Club</strong>”.<br />
Giovedì 18 ore 20.00 Hotel Castelvecchio. Conviviale serale<br />
con Signore – Oratore Prof. Aldo Onorati: “Stendhal e<br />
i Castelli Romani (Albano e la Badessa di Castro)”.<br />
Giovedì 24 ore 20.00 Hotel Castelvecchio Consiglio Direttivo<br />
Aprilia Cisterna<br />
Martedì 15 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />
Bosa<br />
Venerdì 4 Commemorazione dei soci scomparsi ore 17.00<br />
- Chiesa di Bosa Marina – S. Messa in suffragio di Salvatore<br />
Cau, Francesco Mocci, Gino Tanda, Egidio Contu,<br />
Salvatore Pisanu e Pietro Naitana.<br />
Martedì 8 Hotel Mannu ore 19.00 Riunione Direttivo - ore<br />
20.00 Riunione di Caminetto.<br />
Martedì 15 Hotel Mannu ore 20.00 Riunione di caminetto<br />
allargato alle signore. Consegna del Premio Imprenditoria<br />
dedicato a Salvatore Cau.<br />
Martedì 22 Hotel Mannu ore 20.30 Riunione di Caminetto<br />
– Aggiornamento sul programma della fondazione <strong>Rotary</strong><br />
– Alfabetismo e Emergenza Idrica.<br />
Martedì 29 Hotel Mannu o luogo da Indicarsi in alternativa.<br />
ore 20.00 Riunione di Assemblea – Elezione Presidente<br />
Incoming e Consiglio direttivo anno 2006/2007.<br />
<strong>Cagliari</strong> <strong>Nord</strong><br />
Venerdì 11 ore 20.30 “Convento di San Giuseppe” <strong>Cagliari</strong>:<br />
interclub con il RC <strong>Cagliari</strong> Anfiteatro. La Prof.ssa Gioia<br />
Longo, docente di Antropologia Culturale alla Sapienza di<br />
Roma, e il dott. Qorbanali Ismaeli, illustreranno il progetto<br />
“Martina”, una iniziativa per insegnare a leggere e scrivere<br />
alle donne afghane alle quali, sotto il governo dei<br />
talebani, era stato proibito di andare a scuola. Le prenotazioni<br />
vanno fatte al prefetto Myriam Quaquero:<br />
338119363 mquaquero@iol.it<br />
Lunedì 14 ore 20.30 Hotel Mediterraneo <strong>Cagliari</strong>. La<br />
prof.ssa Anna Maria Sanna svolgerà una conferenza sul<br />
tema “La riforma Moratti”.<br />
INCONTRIAMOCI<br />
PER<br />
CONOSCERCI MEGLIO<br />
e-mail: vocedelrotary@rotary2080.org<br />
Lunedì 21 ore 20.30 Hotel Mediterraneo <strong>Cagliari</strong> - mini<br />
conviviale – la presidente mondiale del GSE, Elizabeth<br />
Lamberti, e il presidente distrettuale del GSE, Piergiorgio<br />
Poddighe, illustreranno i progetti GSE per il 2006-2007 le<br />
prenotazioni vanno fatte al prefetto Myriam Quaquero:<br />
3381193063 mquaquero@iol.it<br />
Lunedì 28 ore 20.30 il prof. Alessandro Riva, ordinario di<br />
anatomia umana normale dell’Università di <strong>Cagliari</strong>, svolgerà<br />
una conferenza sulle cere anatomiche del Susini.<br />
Carbonia<br />
Martedì 8 ore 20.30 Assemblea del <strong>Club</strong> - Relazione dei<br />
Presidenti di Commissione sullo stato del programma.<br />
Martedì 15 ore 20.30 Conversazione del Socio Renato<br />
Monticolo sul tema: “Riflessione sui Beni Archeologici<br />
ambientali della Provincia di Carbonia-Iglesias: Risorsa<br />
produttiva o bene inutilizzato”. Segue conviviale.<br />
Martedì 22 ore 20.30 Riunione delle Commissioni per l’Azione<br />
Professionale e di Pubblico Interesse per programmare<br />
i seguenti progetti:<br />
– Conferenza del Prof. Jo Conjaerts, finalizzata alla istituzione<br />
di una borsa di studio per gli studenti del territorio<br />
frequentanti il Conservatorio Musicale di <strong>Cagliari</strong>.<br />
– Raccolta, confezionamento e distribuzione pacchi dono<br />
Natalizi per famiglie meno abbienti. Riunione non conviviale<br />
Martedì 29 ore 20.30 Assemblea dei Soci del <strong>Club</strong>, con il<br />
seguente ordine del giorno:<br />
– Elezione Presidente A.R. 2007-2008<br />
– Elezione del Consiglio Direttivo A.R. 2006-2007<br />
– Approvazione modifiche Regolamento del <strong>Club</strong><br />
Segue Conviviale<br />
Colleferro<br />
Mercoledì 16 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />
Civitavecchia<br />
Giovedì 24 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />
Flaminia Romana<br />
Venerdì 18 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />
Frosinone<br />
Martedì 22 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />
Guidonia Montecelio<br />
Giovedì 3 ore 20.00 Intervento dal titolo “Noi e gli altri”<br />
presieduto da Padre Gennaro Cicchese, insegnante di<br />
antropologia, teologia e filosofia, con alcune riflessioni<br />
antropologiche sul tema della globalizzazione. Per adesioni<br />
contattare cecere.salvatore@libero.it oppure claudia.conversi@travertinoconversi.it<br />
Giovedì 3 Interclub con il <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> di Algeri conviviale<br />
posticipata sabato 12/11/2005<br />
Giovedì 10 Direttivo. Poi cena di benvenuto presso un<br />
ristorante tipico.<br />
Venerdì 11 seguirà una passeggiata romana nei sotterranei<br />
di San Crisogono (Roma nascosta) alla villa Farnesina<br />
alla Lungara e al “cuore” di Trastevere. Cena in un<br />
ristorante tipico a Tivoli.<br />
Sabato 12 visita al museo delle navi a Nemi e pranzo a<br />
Frascati in casa dell’amico Nino. Alle ore 20.30 conviviale<br />
di saluto presso la sede sociale Grand’Hotel Duca D’Este<br />
con la relazione sulle pietre preziose presieduta dal<br />
relatore Maestro Orafo Luca Mastroianni, (Relazione<br />
“Conoscere le pietre preziose”) in Interclub con il <strong>Club</strong> di<br />
Alger Bahdja. <strong>Club</strong> Zagarolo Palestrina Colli Prenestini,<br />
<strong>Club</strong> Monterotondo Mentana.<br />
Giovedì 17 ore 20.30 Visita del Governatore<br />
Latina<br />
Giovedì 17 ore 20.30 - Ristorante Casablanca - Riunione<br />
conviviale con familiari. Relazione del Past President<br />
Angelo Nicotra sulla <strong>Rotary</strong> Foundation. A seguire ci sarà<br />
una lotteria per la raccolta di fondi.<br />
Latina Monti Lepini<br />
Mercoledì 30 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />
Porto Torres<br />
Venerdì 11 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />
Roma<br />
Sabato 26 ore 9.00 Seminario della Fondazione <strong>Rotary</strong> per<br />
i <strong>Club</strong> di Roma e del Lazio<br />
Roma Castelli Romani<br />
Venerdì 4 ore 20.30 - Familiare - Villa Fiorio. Visita del<br />
Governatore Giorgio Di Raimondo (Socio onorario del<br />
nostro <strong>Club</strong>)<br />
Sabato 5 ore 16.30 cantina Galassini. Festa del vino novello<br />
presso la cantina del nostro Socio Franco Galassini<br />
Giovedì 10 ore 20.30 conviviale - Villa Fiorio. Il Socio<br />
Valentino Libanori ci intratterrà su un tema di attualità.<br />
Sabato 12 - Gita a Napoli - Visita in preparazione del<br />
Natale al quartiere di S. Gregorio Armeno famoso per i<br />
suoi negozi di Presepi - Visita alla Cappella di S. Severo<br />
ove è visibile, fra l’altro, il “Cristo Velato” del Sammartino.<br />
Prenotarsi in tempo.<br />
Giovedì 17 ore 20.30 conviviale - Villa Fiorio. Riflessioni<br />
sulle condizioni del popolo Saharawi: possibili iniziative e<br />
progetti. Discussione sui Criteri per l’ammissione di nuovi<br />
soci.<br />
Sabato 19 chiesa - Messa in suffragio dei Defunti Rotariani<br />
del nostro <strong>Club</strong>. Officerà il nostro Socio Onorario Don<br />
Orlando Raggi.<br />
Giovedì 24 ore 19.30. Caminetto - Villa Fiorio. Consiglio<br />
Direttivo. Ore 20.30 Illustrazione ai Soci dei lavori del<br />
Consiglio Direttivo.<br />
Roma Cassia<br />
Mercoledì 2 conviviale sostituita dalla gita “Vino e Cultura”<br />
prevista nei giorni 4/6 novembre a Montefalco, Bagno<br />
Vignoni, Pienza, S. Quirico D’Orcia in interclub con Roma<br />
Sud Est.<br />
Martedì 8 interclub con Roma e Roma Est all’Hotel Excelsior.<br />
Mons. Comastri interverrà sul tema “La Pace testimonianza<br />
di Madre Teresa di Calcutta”.<br />
Mercoledì 16 elezioni del Presidente nominato 2007/2008<br />
e del Consiglio Direttivo nominato 2006/2007. In sede.<br />
Mercoledì 23 Conviviale dedicata alle Borse di Studio della<br />
<strong>Rotary</strong> Foundation. Interverrà Daniela Tranquilli Presidente<br />
della specifica Commissione Distrettuale. In sede.<br />
Mercoledì 30 Interclub con Tevere e Sud Est in sede interverrà<br />
Marc Messegue sul tema “le nuove frontiere del<br />
benessere: la dieta di un giorno di M. Messegue”.<br />
Roma Est<br />
Mercoledì 2 ore 19.00 presso Civiltà Cattolica (Via di Porta<br />
Pinciana) Santa Messa celebrata da Padre Gualberto Giachi<br />
S.J.<br />
Lunedì 7 Riunione spostata a Martedì 8/11<br />
Martedì 8 Interclub con il <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> Roma e Roma Cassia<br />
Hotel Excelsior - ore 20.15 Oratore S.E. Mons. Angelo<br />
Comastri Tema: “La pace: testimonianza di Madre<br />
Teresa di Calcutta”.<br />
Lunedì 14 Serata di beneficenza: Cinema Barberini, ore<br />
21.00 “All the invisible children”, prodotto da Maria Grazia<br />
Cucinotta. Costo per tutti E 25,00.<br />
Lunedì 21 St. Regis ore 20.00 Tavola Rotonda su “La sicurezza<br />
nelle emergenze terroristiche”. Coordina: Carmen<br />
Lasorella. Intervengono: Gianandrea Gaiani, Andrea<br />
Margelletti, Stefano Silvestri.<br />
Lunedì 28 St. Regis - ore 20.30 - Riunione familiare.<br />
Assemblea del club per le votazioni. Oratore: Padre Gualberto<br />
Giachi S.J. Tema: “Timone-bussola-vela. Ignazio<br />
Fabro-Saverio. L’origine Storica dei Gesuiti”.<br />
Roma Eur<br />
Giovedì 3 ore 20.30 Conviviale Serale (da confermare).<br />
Interclub con il <strong>Rotary</strong> di Roma Sud Ovest e il <strong>Rotary</strong> di<br />
Istambul presso la nostra sede (Prenotazioni indispensabili).<br />
Giovedì 10 ore 20.30 Riunione sospesa e sostituita dall’interclub<br />
di Sabato 12 con il <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> di Tivoli (a Tivoli).<br />
Coordinatore Ing. Claudio Borzi (prenotazioni necessarie).<br />
Giovedì 17 ore 13.30 Conversazione del Dott. Andrea<br />
Ketoff, Direttore generale Assomineraria (Ass. Italiana<br />
per l’industria mineraria e petrolifera).<br />
Giovedì 24 ore 20.30 Conviviale serale familiare - Serata<br />
dedicata alla R.F.<br />
Martedì 29 ore 20,30 Interclub con il <strong>Rotary</strong> di Roma e di<br />
Appia Antica presso l’Hotel Excelsior. Tema della serata<br />
“Nosso Brasil” (prenotazioni indispensabili).<br />
Roma Mediterraneo<br />
Mercoledì 23 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore<br />
Roma Monte Mario<br />
Mercoledì 9 ore 20.30 Hotel Sheraton Roma (Eur) - Serata<br />
dedicata alla <strong>Rotary</strong> Foundation. Interclub con i <strong>Rotary</strong>
40 VITA DEI CLUB<br />
Novembre 2005<br />
<strong>Club</strong> Roma Campidoglio, Roma Mediterraneo, Roma <strong>Nord</strong><br />
e Roma Tevere.<br />
Martedì 15 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Assemblea<br />
elettiva del <strong>Club</strong> (elezioni Presidente 2007-2008 e Consiglio<br />
Direttivo 2006-2007).<br />
Martedì 22 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Serata in Interclub<br />
con il <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> Roma Prati. Relatore sarà il Presidente<br />
del Senato On. Marcello Pera.<br />
Martedì 29 ore 20.30 Hotel Ambasciatori - Visita del<br />
Governatore Dott. Giorgio Di Raimondo.<br />
Roma <strong>Nord</strong> Ovest<br />
Giovedì 3 ore 19.15. Messa in Commemorazione dei Soci<br />
Defunti - Chiesa Santa teresa del Bambin Gesù in Panfilo<br />
- Via G. Spontini. Ore 20.30 Riunione Familiare. L’ospite,<br />
il Dott. Franco Mariotti, giornalista ed esperto di Cinema,<br />
nonché consulente del Ministro dei Beni Culturali per<br />
il Cinema, parlerà sul tema: “Cinema: Vizi e Virtù”. Prenotazioni<br />
indispensabili entro il 30 ottobre 2005 presso la<br />
Segreteria (tel. 06-4452617).<br />
Giovedì 10 ore 13.30 Grand Hotel Parco dei Principi. Tema<br />
della Riunione “Parliamo di Noi tra di Noi”.<br />
Giovedì 17 ore 20.30 Grand Hotel Parco dei Principi. L’ambasciatore,<br />
dott. Federico Di Roberto, nonché socio onorario,<br />
parlerà sul tema “Essere ambasciatori oggi”. Prenotazioni<br />
Indispensabili entro il 15 novembre 2005 presso<br />
la Segreteria (tel. 06-4452617).<br />
Giovedì 24 ore 13:30 Grand Hotel Parco dei Principi -<br />
Assemblea dei soci per l’elezione del Presidente per l’a.r.<br />
2007-08 e dei membri del Consiglio Direttivo per l’a.r.<br />
2006-07.<br />
Roma Ovest<br />
Martedì 8 ore 13.30 Grand Hotel Marriott Flora - ore 13,30<br />
Conviviale diurna - Assemblea dei soci per la nomina di<br />
5 soci ad integrazione della Commissione per la designazione<br />
del Presidente 2007-2008<br />
Martedì 15 Riunione sostituita dall’incontro dei Soci con<br />
Familiari di Venerdì 18 novembre 2005 per la visita alla<br />
Scuola ed al Museo della Zecca (programma a parte per<br />
Soci).<br />
Martedì 22 ore 20.30 St. Regis Grand. Relatore il Dott.<br />
Nicola Brunetti, Amministratore Unico dell’Unicab -<br />
tema: “I sondaggi nell’ambito politico. Strumento di<br />
conoscenza e predizione o strumento di influenza e manipolizzazione”.<br />
Martedì 29 ore 13.30 Grand Hotel Marriott Flora. Conviviale<br />
diurna.<br />
Roma Palatino<br />
Lunedì 14 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore.<br />
Roma Sud<br />
Giovedì 3 ore 13.15 Manhattan Caffè, via Flaminia 520<br />
(parcheggio interno) - Rotariamo… A seguire Consiglio<br />
Direttivo.<br />
Giovedì 17 ore 13.15 Hotel Ambasciatori - Rotariamo…<br />
Sabato 19 ore 10.00 Visita guidata di Palazzo Corsini, via<br />
della Lungara 10. Riservata ai soci.<br />
Roma Sud Est<br />
Mercoledì 2 ore 10.00 – Chiesa di S. Lorenzo de’ Speziali<br />
in Via in Miranda - Roma. S. Messa celebrata da Mons.<br />
Gianrico Ruzza per la Commemorazione dei nostri Rotariani<br />
Defunti.<br />
Da Venerdì 4 a Domenica 6 - Viaggio Culturale “Vino e Cultura”.<br />
Viaggio a Montefalco: Benozzo Gozzoli e “Sagrantino”,<br />
Montepulciano ed il suo “Nobile” con visita a Pienza<br />
la città di Pio II Piccolomini, il Castello di Poggio alle<br />
mura con il suo “Brunello”, Monte Oliveto con la sua<br />
“Cappella Sistina” del Signorelli e Sodoma.<br />
Lunedì 7 ore 18.30 - Hotel Bernini Bristol. Riunione del<br />
Consiglio Direttivo e Presidenti di Commissione.<br />
Venerdì 11 ore 20.30 - Hotel Bernini Bristol. La Dott.ssa<br />
Daniela MONTELEONE, Assessore alla Cultura della Provincia<br />
di Roma, ci parlerà sul tema: “Scuola e Formazione<br />
al lavoro”. Prenotazioni entro mercoledì 9 novembre.<br />
Venerdì 18 ore 13.30 - Hotel Bernini Bristol. Incontro con<br />
il PDG Toni Lico sulla <strong>Rotary</strong> Foundation. Prenotazioni<br />
entro mercoledì 16 novembre.<br />
Giovedì 24 posticipata al 30 novembre.<br />
Mercoledì 30 ore 20.30 - Hotel Bernini Bristol. Interclub<br />
con i <strong>Rotary</strong> Roma Cassia e Roma Tevere. Incontreremo<br />
M. Messeguè sul tema “La dieta di un giorno”. Prenotazioni<br />
entro venerdì 25 novembre<br />
Roma Sud Ovest<br />
Mercoledì 2 ore 12.15 S. Messa dei defunti. Chiesa di S.<br />
Agnese in Agone, Piazza Navona. Mons. Gianni Todescato<br />
celebrerà per il nostro <strong>Club</strong> insieme al <strong>Club</strong> Inner<br />
Wheel.<br />
Giovedì 3 ore 20.15 - Interclub con il R.C. Roma EUR -<br />
Incontro con il <strong>Rotary</strong> di Istanbul (sostituisce la riunione<br />
del 2 novembre).<br />
Mercoledì 9 ore 20.00 - Riunione conviviale - Jolly Hotel di<br />
Corso Italia, 1. Ospite e relatore S.A.R. la Principessa<br />
India di Afganistan.<br />
Mercoledì 16 ore 13.30 - Riunione diurna - Manhattan<br />
Restaurant. Via Flaminia Vecchia, 520.<br />
Mercoledì 23 ore 20.00 - Riunione familiare - Jolly Hotel,<br />
Corso d’Italia, 1. Ospite la Signora Marinella D’Amico: Il<br />
programma Alizeta a Toessè (Burkina Faso) chiama il<br />
<strong>Club</strong> Roma Sud-Ovest.<br />
Mercoledì 30 ore 13.30 - Riunione diurna - Manhattan<br />
Restaurant. Via Flaminia Vecchia, 520.<br />
Roma Tirreno<br />
Lunedì 21 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore.<br />
Sassari<br />
Giovedì 10 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore.<br />
Sabato 12 ore 9.00 Seminario della Fondazione <strong>Rotary</strong> per<br />
i <strong>Club</strong> della Sardegna.<br />
Sassari <strong>Nord</strong><br />
Martedì 8 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore.<br />
Sassari Silki<br />
Mercoledì 9 ore 20.00 Visita del <strong>Club</strong> da parte del Governatore.<br />
Viterbo Ciminia<br />
Giovedì 3 Caminetto consiglio direttivo pianificazione programma<br />
2006.<br />
Giovedì 10 Assemblea di <strong>Club</strong>.<br />
Giovedì 17 Caminetto. Organizzazione dettagli operativi<br />
concorso fotografico.<br />
Giovedì 24 Conviviale e raccolta fondi per casa accoglienza<br />
per bambini “reduci di guerra” di Capranica. Concerto.<br />
Giuseppe Vasi (1710-1782) – Palazzo del Quirinale<br />
(Disegno)
Foto anni ‘60 - Dei tre obelischi di Pio VI (Quirinale, Sallustiano, Montecitorio) questo del Quirinale fu il<br />
primo ad essere innalzato