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dAI club - Rotary Club Cagliari Nord

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PAULRot a r yMa g a z i n ePe r di i o c Di o s t r e 2080 t t o R.I.An n I o - N° 3 - Di c e m 2008 b r ePo s It e ali a s n e p - a Sp edi z i n o n ea b b o n a m p e o n s le t o - a D.L. 353/2003(c o . i m n L. 27/02/2004) Ar t.1 Co m 1, m aLa t /Au i . n t n°118/2008a> Fr a n Fr c o a t t i n iMult ila t e li r s a ef m o fi c a c e> La c r : i s iglo li b a z z e p a r z o i t o e n z e i o n i s m o> Fr a n Ch c o i m : e n t is p o e r s t olida r i e t àSOMMARIOIn copertina: Franco Frattini, Ministro degli Esteri. a pag. 8>8141834SOMMARIO681418202224262830323840445658EditorialiMultilateralismo efficaceGlobalizzazione o protezionismoIl golf contro la PoliomieliteSport e solidarietàQuando il green si tinge di rosaPillole di Storia RotarianaOttimismo e patrimonializzazioneAmbasciatore del made in ItalyScoprire il microchip...<strong>Rotary</strong> InternationalComunicare per esistere<strong>Rotary</strong> FoundationIniziative DistrettualiDai <strong>Club</strong>sBuone notizie dal mondoCongresso Distrettuale> Perchè PaulAbbiamochiamatoil nuovo magazinedel Distretto 2080 R.I.“PAUL”; dal nome delfondatore del <strong>Rotary</strong>International.Nel 1905 Paul Harrisinsieme a tre amici diedeluogo al primo <strong>club</strong>.Azioni di servizio,collaborazioni conrealtà istituzionali edeconomiche per far emergere leadership,formazione, amicizia sono solo alcuni deglielementi della ruota, simbolo e motoredell’azione rotariana.Principi, contenuti ed obiettivi di cui “PAUL,ROTARY MAGAZINE” sarà interprete perché:“Nella comunicazione è importante raggiungereil maggior numero di persone, rotariani e nonrotariani, e non è possibile farlo rivolgendosi aciascuno singolarmente”.Paul Harris 190520 2226PAUL ROTARY MAGAZINEMake dreams realPa u l Ro t a r y Ma g a z i n ePe r i o d i c o d e l Di s t r e t t o 2080 R.I.w w w .r o t a r y2080.o r gDi c e m b r e 2008 - An n o I - N°3Po s t e Ita l i a n e s p aSp e d i z i o n e in a b b o na m e n t o p o s ta l eDL 353/2003 a r t. 1 c o m m a 1DCB La t i n a - Co s t o c o p i a p e r s o c i o1,50 Eu r o. As s o l t o c o n q u o t aa s s o c i at i va.28 30 3234 38 58Periodico del Distretto 2080 R.I.Registrato al Tribunale di Latina il 7/8/08 al n°903del Registro della Stampa.Anno 1, numero 3 - Dicembre 2008ProprietàAlberto Cecchini, in qualità di Governatoredel Distretto 2080 R.I.RedazionePiazza Cola di Rienzo, 69 Romae-mail: paulrotarymagazine@gmail.comEdizione, impaginazione e distribuzioneRaimondo Editori sasVia P.L. Nervi 172/D LatinaT. 0773.605765 - mob.335.7050100DirezioneIgnazio Raimondoignazioraimondo@blumagazine.itArt DirectorClaudio RaimondoComitato di redazioneDomenico Apolloni, Angelo Cherchi, Romano DallaChiesa, Stefania Del Gaizo, Ignazio Ingrao, Carlo NotoLa Diega. Hanno collaborato: Francesca Pizzuti, FabioD’Emilio, Silvio Piccioni, Giuseppe Marchetti Trigamo.FotografieClaudio Raimondo, fornite dagli uffici stampa, dallepersone intervistate o dai <strong>Club</strong>.Foto di copertina: Uff.Stampa Ministero Esteri.pubblicità e marketingRaimondo Editori sas, Mariano Marotta.StampaNew Grafiche SommaProgetto grafico di baseMaurizio GuerraQuesto numero di Paul, <strong>Rotary</strong> Magazine è statochiuso il 15/12/08. Del contenuto degli articoli e degliannunci pubblicitari sono legalmente responsabili isingoli autori e committenti.5PAUL


Editoriale 1editoriali> di Alberto CecchiniSpot efficaceGovernatore delDistretto 2080editoriali> di Ignazio RaimondoUn Piano di Visione Futura per laFondazione <strong>Rotary</strong> per disegnarelo scenario di azione del <strong>Rotary</strong> didomani: procedure semplificate,maggiore responsabilità dei Distrettinella destinazione delle somme, ilcoinvolgimento su programmi di ampiorespiro di altre organizzazioni.Questo è quanto i nostri dirigentiinternazionali hanno messo in campoper rendere sempre più efficaci le nostreazioni a favore della comunità (locale ointernazionale) e far sentire a ciascunrotariano l’orgoglio della NOSTRAFondazione. In campo umanitario lanostra priorità rimane l’eradicazionedella POLIO. “Concretizzare i sogni”come chiede il nostro PresidenteInternazionale DK Lee è possibilerealizzando progetti finanziati dallaFondazione per la realizzazione dei qualii <strong>club</strong> necessitano della professionalitàdei loro soci, della loro capacità> Editoriale 2I segni della comunicazionedi inviduare fabbisogni, proporresoluzioni e vericarne la fattibilità e lasostenibilità. Un contributo importantealla realizzazione dei progetti può veniredai rotaractiani, dagli interactiani, maanche dai nostri partner che possonocontribuire non solo all’organizzazionedi eventi per la raccolta di fondi, maanche con la loro professionalità allosviluppo dei progetti. FONDAZIONEROTARY e FAMIGLIA DEL ROTARY, i temiche il <strong>Rotary</strong> International ha sceltoper caratterizzare i mesi di novembree dicembre e che offrono spunti perapprofondimenti in questo numerodella rivista. Questo è anche il numero“natalizio” seguendo la linea piuttostoasciutta che abbiamo scelto di seguirenon ci saranno articoli “strenna” nérichiami convenzionali, approfitto peròcon piacere di questo spazio per inviarea tutti voi i miei più cari auguri di BuoneFeste ed ogni bene per il Nuovo Anno.Direttore responsabileNel 1996 partecipai ad un congresso delRotaract che aveva come tema di lavoro“Comunico ergo sum”. Già da allora iltema della comunicazione mi affascinavae sebbene avessi intrapreso la stradadella professione forense iniziai unlungo cammino che di lì a qualche annoavrebbe portato la mia vita lavorativaad occuparmi quasi esclusivamente dieditoria e giornalismo. E’ incredibilecome a volte la vita presenti alcunisegnali inequivocabili. Allora comerotaractiano oggi come rotariano il temadella comunicazione è protagonista. Ildistretto <strong>Rotary</strong> infatti ha organizzatoqualche giorno fa, grazie all’ineccepibilePatrizia Cardone, un ottimo convegnodal titolo “Comunicare per esistere”.Quindi nuovamente il binomio, per tesi,imprescindibile tra Essere e Comunicare.Incredibile ricorso storico. Il temadell’importanza della trasmissione delleidee, dei lavori compiuti, dei progettiè sempre più centrale in una società incui i momenti per riflettere e cercaredi conoscere apprendendo notiziesono sempre più rari. I tempi ristrettiche è possibile dedicare alla crescitaculturale ed allo scambio di informazioniimpongono un nuovo modo di farecomunicazione. Colpire con le immaginiprima per invitare ad approfondire poiè ad esempio uno dei nuovi strumentiper far arrivare a destinazione ilmessaggio. Soprattutto però bisognaprima essere consapevoli che quel che sifa va comunicato a dovere. Un’abitudinequesta non sempre sentita dai rotarianiche però stanno recuperando il tempoperduto grazie all’impegno profusoed alla loro capacità di fare sistema.Segnali in questo senso sono benvisibili soprattutto nel Distretto 2080del <strong>Rotary</strong> International. Il nuovo sito,Paul, la news letter del Governatore, iconvegni e la nuova versione di VDR sonoinequivocabilmente diretti a sottolinearela buona salute del <strong>Rotary</strong>.


Franco Frattini> Multilateralismo efficaceObiettivo primario:multilateralismoefficaceCrisi dei mercati internazionali, terrorismo, l’impegno dell’Italia come forza dipace, il panorama mondiale dopo la vittoria di Obama al centro di un intervistacon il Ministro Franco Frattini.> di Ignazio RaimondoNel mese che il <strong>Rotary</strong> dedicaall’internazionalità “Paul” hapensato di incontrare il massimorappresentante dell’Italia che hacompetenza in materia di Politicaestera. L’intervista è con il Ministrodegli Affari Esteri Franco Frattini,rotariano del <strong>Club</strong> Roma.La crisi finanziaria dei mercati stadeterminando cambiamenti nelloscenario della politica internazionaledel nostro Paese e dell’Europa?Certamente, nel senso che occorrononuove strategie per fronteggiareanche questa minaccia globale. Perun decennio abbiamo visto solo ilati positivi della globalizzazioneeconomica: in sostanza le opportunitàche nascevano da un’economia piùinterdipendente, da sistemi economicie da imprese più internazionalizzate,dall’apertura e dalla crescita di nuovimercati. Ma ormai anche i lati oscuridella globalizzazione sono emersicon prepotenza. Essa ha infattiliberato forze che adesso non è piùfacile controllare, come dimostral’attuale crisi finanziaria. Si trattadi un gap pericoloso, che accrescel’insicurezza collettiva e rischia dialimentare nazionalismi e chiusure chesarebbero controproducenti. Il primocambiamento nello scenario dellapolitica internazionale, allora, nonpuò che essere una sempre più strettae solidale collaborazione dell’interacomunità internazionale per costruireun nuovo sistema di istituzioni e diregole internazionali; una nuovademocrazia internazionale, in grado dicombattere la paura e fissare le basiper una crescita sostenuta e duraturadi ciascun paese. L’attuale crisi,inoltre, ci ha inevitabilmente portatia coinvolgere nuovi attori nel processodecisionale globale: il coordinamento alivello di G20 assume in questo sensoun ruolo essenziale.Da profondo conoscitore delledinamiche internazionali si aspettamutamenti in seguito all’elezione allaCasa Bianca di Barack Obama?Una cosa è certa: non ci sarannomutamenti nella storica amicizia chelega l’Italia agli Stati Uniti. Una relazioneeccellente e strategica con quella cheper l’Italia - ma anche per l’Europa -è stata, è e rimane la “indispensablenation”. Anche se negli ultimi duedecenni il mondo è cambiato, prima conla fine della guerra fredda, poi con l’11settembre, infine con le opportunità e irischi della globalizzazione, il rapportotransatlantico rimane cruciale, perl’Italia e per il vecchio continente.Europa e Stati Uniti infatti noncondividono solo interessi, condividonovalori, quelli della democrazia, dellalibertà, della giustizia, del liberomercato. Condivisione che sono certorimarrà cruciale anche con il nuovoPresidente Barak Obama. Gli StatiUniti continueranno ad essere il primopartner dell’Italia e dell’Europa in tuttii grandi dossier che toccano le sfideglobali: dalla riforma delle istituzioniinternazionali alla stabilizzazione dellearee di crisi, alla lotta al terrorismoe alla proliferazione nucleare, sinoalla sempre più preoccupante crisifinanziaria. Insieme, svilupperemoun dialogo strategico anche sull’Asiadove si sta ormai giocando una partitadeterminante sia sul versante geoeconomicoed energetico che su quellodella sicurezza. Tutte tematiche,queste, che andranno affrontatenel quadro di quel multilateralismoefficace – principale via per lagestione di crisi nel mondo - ed in unospirito di maggiore cooperazione eresponsabilizzazione, anche da partedelle potenze emergenti.Estesissime zone dell’Africa, Pakistan,India, Israele e tante altre partidel mondo vivono ancora fasi assaiconflittuali; come e quando pensasi possa neutralizzare una similepolveriera?La neutralizzazione dei conflitti, e quindila pace, costituisce un punto d’arrivo, enon di partenza. Va conquistata giornoper giorno, palmo a palmo, costruendole condizioni che la rendano possibile.Viviamo indubbiamente in una realtà9PAUL


Franco Frattini> Multilateralismo efficaceordine - rappresentano sempre la sedeprivilegiata per affrontare le minaccealla pace.internazionale molto complessa, dovel’Africa, il Pakistan, l’India o Israelesono soltanto alcuni esempi di mutevolicrisi che toccano ogni tipo di minaccia.Dall’ambiente, all’energia, dallematerie prime e le risorse alimentari,alle pandemie, al sottosviluppo, allapovertà, al fallimento degli stati, edinfine ai fondamentalismi, i terrorismi,le criminalità senza frontiere e laproliferazione di mezzi di distruzionedi massa. Molto c’è ancora da fare peravvicinarci ad un traguardo ambiziosocome quello della neutralizzazionedei conflitti e l’annientamento delleminacce globali. Un obiettivo cheriveste un’importanza particolare perun Paese come l’Italia per il qualel’impegno per la pace nel mondo e perla realizzazione del multilateralismoefficace è tra i principi fondamentalidella Carta Costituzionale e lapriorità bipartisan di politica estera.Dinanzi a sfide così complesse einterconnesse, una concertazionepartecipe e responsabile dei variattori che compongono la comunitàinternazionale è l’unica garanzia diun contributo efficace e costruttivoad una sicurezza ed un benesserecondivisi che sono a loro volta lecondizioni più propizie di una pace perquanto possibile diffusa e sostenibile.Le Nazioni Unite – laddove il contributodell’Italia, umano e materiale, alleattività dell’ONU è di primissimoL’Europa, le sue strutture sono daqualcuno viste come scarsamenteefficienti, Lei è stato Vice Presidentedella Commissione Europea, cheesperienza ne ha ricavato, cosa sidovrebbe fare perché la voce deglieuropei possa essere unica e contaredi più a livello internazionale?Altiero Spinelli aveva fiduciosamenteaffermato: “la via da percorrere nonè facile né sicura, ma deve esserepercorsa e lo sarà”. Certo, allacreazione degli “Stati Uniti d’Europa”,non siamo ancora giunti, ma io credoche Spinelli sarebbe stato fiero e forseanche sorpreso delle enormi conquistesociali, economiche e politiche dellasua amata Europa. A mio parere, espero che gli Euro-scettici non me nevorranno, poter studiare liberamentee facilmente in qualsiasi paesedell’UE, poter pagare con la stessamoneta quando mi sposto fuori dalmio paese, poter passare la frontierasenza le lunghe file di una volta e nondover mostrare il mio passaporto,sapere che i giudici e i poliziotti degliStati Membri si parlano, cooperano esi scambiano idee, è per me moltoimportante e conserva già un saporedi conquista per tutti gli europei.Certamente – e lo stiamo già facendocon la strada di Lisbona – quel che serveoggi è anche un’Europa più dinamica,non burocratizzata, con una prontacapacità di risposta alle preoccupazionieconomiche e di sicurezza dei suoicittadini. L’Italia ha fatto la sua parte– ratificando unanimemente il Trattatodi Lisbona - nella convinzione cheil nostro Paese non debba andarea Bruxelles per cercare altrove lesoluzioni ai propri problemi nazionalima, al contrario, debba dare uncontributo attivo e propositivo affinchél’Unione Europea sviluppi le proprieautonome capacità di risposta sul pianoregionale e globale a quei problemiche per la loro natura complessa nonpossono essere risolti soltanto a livellonazionale. Un’Europa più protagonistasul piano internazionale significaanche maggiore capacità dell’Italiadi far fronte alle proprie accresciuteresponsabilità nel mondo.Il <strong>Rotary</strong> International con lafondazione e le azioni che realizzaquotidianamente ha sconfitto lapoliomelite e porta conforto in tantearee disagiate, cosa si può fare di piùa livello internazionale per migliorarele condizioni di vita che in tante areedel globo non garantiscono standardaccettabili?Le racconto una storia. Questa estateun mio collaboratore riceve un sms daBeirut. E-Imad Al-Trache, giornalista diAl-Jazeera, che mi segnala una letterada parte della Signora Hariri e damembri del Governo libanese. Parladi un bambino affetto da una graveforma di leucemia che ha bisogno diun trapianto urgente, purtroppo nonrealizzabile nel suo paese. Ho informatoil mio Gabinetto in Farnesina, ci siamomessi subito al lavoro e la catena dellasolidarietà è partita. Come vede, quandosi tratta di salvare vite umane e più ingenerale quando si tratta di compierebuone azioni per tutelare le condizionidi vita delle persone non è necessariosedere nel proprio studio: basta quellospirito solidale e spontaneo che è tipicoanche di noi italiani. L’Italia fa moltoa livello internazionale per aiutare lepersone bisognose, grazie soprattuttoad una macchina della nostra politica11PAUL


Franco Frattiniestera e del Ministero che si chiamaCooperazione allo Sviluppo. Siamoamati all’estero proprio perchè ognigiorno migliaia di nostri connazionali- che non hanno volto e voce sui media- scrivono una pagina di buone azioniper gli altri. L’Italia aiuta e lo fa in unmodo gentile. Per questo poi le nostreaziende trovano simpatia e la nostraeconomia si internazionalizza: perchèsiamo amati e rispettati anche perchècapaci di rispetto. Perchè uniamoinsieme talento, capacità di rispostae spirito solidale. Sa cosa mi dispiace?Vedere che noi italiani non sappiamotutto questo. Ecco perchè ho scrittoal Presidente Berlusconi proprio pochigiorni fa, perché venga valorizzato esostenuto il ruolo della nostra politicadi cooperazione: perchè se l’Italiaindebolisce la cooperazione allosviluppo indebolisce la propria politicaestera ed il sistema Paese.Può fare un bilancio del suo mandatoe soprattutto dirci quali sono le lineeguida della sua azione futura comeresponsabile della Politica esteraitaliana?Al mio secondo mandato presso ilMinistero degli esteri posso direinnanzitutto di aver trovato unaFarnesina rinnovata, avviata versoun nuovo e più dinamico processo dimodernizzazione ed una maggiorepresenza nel tessuto economicosociale,non solo in Italia, ma anchenei Paesi dove abbiamo le nostremissioni diplomatiche. Sono certo chequesto processo continuerà, e avràcertamente il mio incoraggiamento.Per quanto riguarda le nostre azionifuture, come voi sapete l’Italia siappresta ad accogliere, a partire dagennaio, la presidenza del G8. Stiamoquindi delineando alcuni scenari chene costituiranno l’agenda, in relazionealle varie tematiche – evidentementeoggi in evoluzione – che sarannodi interesse di questo importanteappuntamento. Tra le priorità daaffrontare, le dinamiche economicofinanziarie,la grande crisi globale chetutti stiamo registrando, la minacciaglobale del terrorismo, la protezionedell’ambiente, l’attenzione necessariaverso la povertà, la situazioneenergetica e la crisi alimentare,il grande sistema che pone Paesiricchi e Paesi in via di sviluppo nellanecessità di condividere obiettivi dicrescita, le crisi regionali. Tra le lineeguida della nostra politica esteranon può, poi, certo mancare – comedicevo prima - una forte attenzioneall’Europa. L’integrazione europea,la sicurezza, le politiche migratorie,l’energia, sono tutti temi di assolutapriorità. Altra regione importanteper l’Italia è il Mediterraneo dovestiamo rilanciando con forza la nostraazione. Sempre più strette, rispettoal passato, sono, infine, le relazionicon gli Stati Uniti, che restano il nostroprincipale alleato internazionale noneuropeo, se guardiamo agli scenari dicrisi nel mondo dove la collaborazionecon gli Usa e gli altri paesi europeiè essenziale: penso al Libano e aiBalcani, quindi al Kosovo, dove c’è unagrande presenza italiana, e ovviamenteall’Afghanistan, in cui l’Italia ha ancheuna grande responsabilità. E’ suqueste fondamenta solide, ed altreancora, che continueremo a costruirenei prossimi mesi e nei prossimi annila nostra politica estera per renderlasempre più protagonista, competitivae pronta nelle risposte.


Attualità> Globalizzazione o protezionismoGlobalizzazione oprotezionismo?La quadratura del cerchio: come uscire dalla crisi internazionale senzacompromettere il libero mercato.> di Ignazio IngraoDove sono finiti tutti i vostririsparmi?” titola la copertinadell’Economist con l’immagine diun uomo affacciato su un grandebuco nero. L’autorevole settimanalebritannico sintetizza così lepreoccupazioni delle imprese e deirisparmiatori di tutto il mondo.Bastano alcuni dati per avere un’ideadella situazione: dall’inizio del2008 l’intero patrimonio dei mutuiamericani è diminuito di 2.400 miliardidi dollari, arrivando ad un quinto delsuo valore iniziale. In Gran Bretagnal’asset dei mutui è diminuito di unquarto del suo valore complessivo,per un valore di 130 miliardi disterline. La capitalizzazione delmercato azionario è crollata di 30mila miliardi di dollari.Il National Bureau of EconomicResearch ha dichiarato che la piùgrande economia del mondo, cioèquella americana, è in recessionedal dicembre 2007. Parallelamentele economie del Giappone e dellamaggior parte dei Paesi occidentali sistanno fortemente contraendo. Oltrealla propensione al consumo, crollaanche quella al risparmio: negli StatiUniti la propensione al risparmio èdiminuita del 2.5% rispetto al 1999,in Gran Bretagna è scesa addiritturadel 3% negli ultimi due anni. Siinnesca così un circolo vizioso chel’Economist descrive così: “Risparmiinsufficienti, male investiti, sono unproblema per individui e imprese.Risparmiatori intimoriti dallacongiuntura finanziaria ripiegano sullaliquidità. Le banche sono riluttanti aprestare denaro, le imprese perciòhanno difficoltà a trovare credito e araccogliere capitale di rischio”.E’ “uno shock per la reputazioneglobale dell’America”, osservaBrad Setter, esperto del Councilon Foreign Relations di New York,riflettendo sugli effetti della crisifinanziaria nel sistema delle relazioniinternazionali. E spiega: “La crisi hacambiato nel mondo la percezionedel vantaggio statunitense nelcampo dell’ingegneria finanziaria”.Tuttavia, secondo i dati Eurostat lasituazione in Europa è peggiore diquella negli Stati Uniti e in Giappone.Nel terzo trimestre dell’anno, infatti,il prodotto interno lordo della zonaeuro è sceso dello 0,2%, come quellodell’insieme dell’Unione europea.Si confermano dunque i segnali dicrisi: su base mensile si registra unpeggioramento dell’Ue rispetto alsecondo trimestre, quando il pil erarimasto stabile. Negli Stati Uniti e inGiappone invece il calo del pil nelterzo trimestre si è assestato sullo0,1%, dopo un più 0,7% negli StatiUniti e un meno 0,9% in Giappone peril secondo trimestre.Attenzione però a non fareparagoni troppo azzardati. Più di uncommentatore infatti ha richiamatol’immagine della Grande Depressione.In realtà, a ben guardare, almenofino a questo momento, gli ordini digrandezza sono molto diversi: tra il1929 e il 1933 l’economia americanasi contrasse di oltre un quarto e ladisoccupazione raggiunse il 25%.Oggi la disoccupazione è al 6,1% eanche le previsioni più pessimiste nondanno proiezioni oltre il 10%. Restacomunque una situazione molto gravecon tempi lunghissimi di ripresa.Per questo i principali “think-tank”americani ed europei si confrontanoin maniera febbrile su come usciredall’emergenza. Tra i temi piùinteressanti che gli esperti stannodibattendo c’è la valutazione deglieffetti della crisi sul protezionismonegli Stati Uniti e in Europa. “Il15PAUL


AttualitàPresidente eletto Obama si troveràa dover far fronte alla maggiorspinta al protezionismo mai avutada nessun altro presidente dopo il1930”, osserva Christopher Padillo,“trade official” dell’amministrazioneBush. Gli fa eco Robert McMahon, delCouncil on Foreign Relations: “Obamasi dovrà confrontare con una crescitadello scetticismo, soprattutto dellaclasse media, riguardo ai beneficidella globalizzazione”. Secondoun’indagine realizzata da Cnn/OpinionResearch Corporation nel giugno2008, solo “un americano su quattroafferma che il libero commerciorappresenta un’opportunità per lacrescita economica, mentre il 51%vede il commercio estero come unaminaccia, il 35% in più del 2000”.Matthew J.Slaughter di ForeignAffairs suggerisce invece un’altrachiave di lettura: “L’ineguaglianzaoggi è al livello più alto degli ultimisettant’anni. Questo ha prodottola crescita del protezionismo.Per salvare la globalizzazione iresponsabili della politica economicamondiale devono impegnarsi adiffondere i benefici della stessaglobalizzazione in tutto il mondo.Solo una migliore redistribuzione delreddito salverà la globalizzazione”.Uscire dalla crisi senza compromettereil libero mercato appare insommacome la quadratura del cerchioaffidata al presidente eletto degliStati Uniti, Barack Hussein Obama eall’Unione europea. Non per nulla,infatti, i Paesi guida dell’Europa sistanno dividendo sulle strategia daadottare. Al di là di quella che allafine risulterà la ricetta vincente,un fatto è certo: una nuova BrettonWoods non potrà che produrre unnuovo sistema economico finanziariomondiale che farà perno non più suuna sola moneta di riferimento, ildollaro, ma su tre monete, cioè ildollaro, l’euro e lo yuan cinese.


Le attività del <strong>Rotary</strong>> Il Golf contro la PoliomieliteIl Golf controla PoliomieliteUno dei progetti del <strong>Rotary</strong> prevede l’organizzazione di un circuito di Golfper raccogliere fondi da destinare all’ultimo atto della guerra contro lapoliomielite.Agli inizi degli anni ottanta il<strong>Rotary</strong> diede inizio ad uno deiprogrammi umanitari più ambiziosimai intrapresi da un’entità privata:POLIOPLUS. L’iniziativa che partì nel1985 ebbe un tale impatto che qualcheanno dopo il <strong>Rotary</strong> fu affiancatodall’Organizzazione Mondiale dellaSanità, dall’Unicef, dai centri peril Controllo e la Prevenzione delleMalattie degli Stati Uniti. Il <strong>Rotary</strong>ha contribuito con circa 700 milionidi dollari americani per mantenerevivo il sogno di un mondo libero dallapolio: un altro sogno da concretizzare!Ecco alcuni dati che denotano l’entitàdell’impresa rotariana: nel 1988,1.000 bambini venivano colpiti ognigiorno dalla polio, in tutto il 2007,i casi sono stati meno di 2.000. Icasi di poliomielite sono stati ridottidel 99 per cento, e il numero dipaesi colpiti dal morbo è sceso da125 a 4 (Afghanistan, India, Nigeriae Pakistan). Anand Balachandran,coordinatore dell’OrganizzazioneMondiale della Sanità, ha dichiaratoche i successi non sarebbero statipossibili “senza la visione originaledel <strong>Rotary</strong>, di un mondo libero dallapolio, e senza la sua leadership e ilsuo sostegno”. Negli ultimi venti anni,centinaia di migliaia di Rotariani sisono mobilitati per aiutare a vaccinareoltre due miliardi di bambini, mentrei Rotariani dei <strong>club</strong> in tutto il mondohanno contribuito con 700 milioni diUSD alla causa. Manca dunque pocoalla vittoria finale, ad eliminare queicasi che ancora si verificano. Persostenere gli sforzi ancora necessariper le campagne di immunizzazione,la fondazione Bill & Melinda Gatesnel novembre 2007 ha donato allaFondazione <strong>Rotary</strong> 100 milionidi dollari, cifra che il <strong>Rotary</strong> si èimpegnato a raddoppiare nel corsodei prossimi 3 anni. Tale donazioneè un riconoscimento della forza edell’affidabilità della Fondazione<strong>Rotary</strong>. Ad i rotariani non resta checompletare il lavoro, l’impegno presodal <strong>Rotary</strong> International a frontedella donazione di Gates, si traducein una contribuzione di 1.000 dollaria <strong>club</strong> per i prossimi tre anni. Perraggiungere tale risultato il <strong>Rotary</strong>incoraggia a promuovere iniziativeche coinvolgano anche i non rotariani.Nel nostro Distretto molte sono già leiniziative in campo per la raccolta difondi: il Festival di Teatro Amatorialedella Città di Viterbo che ha coinvoltonumerosi <strong>club</strong>, il sostegno dell’AziendaVinicola Freddano che versa 1 €per ogni bottiglia di vino venduto,e molte altre le idee su cui stannolavorando i <strong>club</strong>. Dal coordinamentodelle iniziative già negli anni passatipromosse da molti <strong>club</strong> del nostroDistretto l’idea di organizzare ilprimo circuito golfistico del Distretto2080 R.I.. Sui più bei green delLazio e della Sardegna i rotariani sisfideranno per andare in buca “conil programma Polioplus”, la tappafinale del circuito al Pevero Golf <strong>Club</strong>Costa Smeralda il 14 maggio 2009 inoccasione del Congresso Distrettuale(per scaricare il regolamento). Unavolta eradicata la polio nessun altrobambino sarà più paralizzato e nonmorirà più a causa di questo virus.Inoltre, il miliardo di dollari utilizzatiogni anno per combattere questaterribile malattia sarà utilizzabileper altri progetti di sanità pubblica.Il momento per rispondere alla sfidaè adesso.Una chance per fare la differenza.Il circuito golfistico <strong>Rotary</strong>Per raccogliere fondi a favore delprogramma Polioplus il <strong>Rotary</strong>Distretto 2080 ha orgnaizzato uncircuito golfistico la cui gara conclusivasi svolgerà al Pevero Golf <strong>Club</strong> CostaSmeralda (foto) il 14 maggio 2009 inoccasione del Congresso Distrettuale.Il regolamento è scaricabile dal sitowww.rotary2080.org. Il calendariodelle gare:8 febbraio Golf <strong>Club</strong> AcquasantaMarzo (data da fissare), Golf <strong>Club</strong>Parco di Roma:13 aprile, Golf <strong>Club</strong> Olgiata18 aprile, Golf <strong>Club</strong> Le Querce19 aprile, Golf <strong>Club</strong> Castel Gandolfo14 maggio, Pevero Golf.19PAUL


Franco Chimenti> Sport e solidarietàBinomio vincente:sport e solidarietàL’intervista con il Presidente della Federazione Gioco Golf Franco Chimentievidenzia come i praticanti di questo sport siano in crescita e soprattuttogenerosi.> di Ignazio RaimondoIl Golf è uno sport in forte ascesapraticato da molti rotariani,utilizzato anche per raccogliere fondida dedicare ad azioni sociali, PAUL,ha incontrato l’uomo che in Italiaguida la Federazione, il Prof. FrancoChimenti.E’ stato da poco rieletto allapresidenza della FederazioneItaliana Golf per la terza volta e inmodo quasi plebiscitario. Qual’è ilsegreto di un simile successo?“Non ci sono segreti particolari. Ioho detto chiaramente, sin dalla miaprima elezione, che sarei stato unpresidente a tempo pieno. Questomi ha permesso di rendermi contosul campo di tutte le problematichee di poter operare con cognizione dicausa, insieme al Consiglio Federaleche mi ha supportato pienamente econ grande disponibilità. Abbiamoportato novità importanti nellagestione, abbiamo preso a voltedecisioni coraggiose, come ad esempioquella di adottare il ‘tesseramentolibero’, e abbiamo ottenuto risultatipienamente soddisfacenti. La miarielezione è soltanto il riconoscimentodella bontà del lavoro svolto, ripeto,insieme al Consiglio Federale”.Come è cambiato il golf e l’azionedei dirigenti di questo sport inquesti anni?“Il golf ha variato la sua immagine,lasciando quella di disciplina dinicchia e aprendosi a nuovi orizzonti:non possiamo parlare ancora di sportpopolare, ma l’opera federale datempo volta in tale direzione stadando i suoi frutti, come dimostranoi tesserati che stanno per toccarela cifra di 100.000. E sarà untraguardo storico e impensabile finoa poco tempo addietro. Grazie alDecentramento, attuato all’indomanidella mia prima elezione, abbiamopotuto lavorare analiticamentesul territorio attraverso gli OrganiPeriferici, siamo entrati nellerealtà locali approntando azionipromozionali mirate con un principiorivoluzionario: portare il golf allagente e non attendere la gente al golf.Abbiamo avuto ottimi riscontri con icampi pratica mobili, dove i neofitihanno potuto tirare i primi colpisotto la guida di maestri federali inoccasioni di importanti manifestazionigolfistiche nazionali, di fiere oaltri eventi. Gi stessi circoli hannocompreso che occorreva cambiarele strategie e hanno aperto, in piùcircostanze, le loro porte invitandoa provare la disciplina. E sempreagendo sul locale siamo riusciti a farbreccia nei politici ponendo le basiper una ulteriore crescita futura conla costruzione delle prime strutturepubbliche dovute alle AmministrazioniComunali di Torino e Roma. Abbiamoanche fatto comprendere agli stessipolitici, naturalmente allargando inostri discorsi su piano nazionale,l'importanza del turismo golfistico esono nati, con il supporto di alcuneRegioni, Consorzi molto efficientiche portano stranieri a giocare suipercorsi italiani e, parallelamente,creano un indotto promozionalealtamente efficace sul territorio.E ora, con il tesseramento libero,abbiamo la massima apertura per inostri obiettivi".Com’è la situazione italiana rispettoa quella di altri paesi sul frontedelle strutture dedicate al golf?“In fatto di strutture non abbiamoda invidiare nulla a nessuno. Vi sonoin Italia circa 250 percorsi e oltrecento campi pratica che soddisfanoqualsiasi esigenza. In particolare latendenza degli ultimi anni è stataquella di legare ai campi da golf grandie funzionali complessi alberghieriallo scopo di entrare sempre di piùnel fiorente mercato del turismogolfistico. Con il valore aggiunto di unclima estremamente favorevole e diun patrimonio ambientale, culturalee artistico che altre nazioni nonpossono vantare”.Molti <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> utilizzano tornei opartite di golf per sensibilizzare adargomenti socialmente rilevanti eper raccogliere fondi per debellaread esempio la poliomielite, cosa nepensa?"Il golf si presta particolarmente aquesto tipo di iniziative che non hannonazionalità. Infatti interessano anchei grandi circuiti professionali, hannoriscontro in manifestazioni miratecome il Gary Player Invitational,voluto dal grandissimo giocatoresudafricano e che si svolge in tutticontinenti, e debbo aggiungere che ilcuore dei golfisti è veramente grandecosì. Ogni volta, infatti, le donazionisono molto consistenti”.Lei è un uomo impegnato su piùfronti (universitario, sportivo, etc)qual è il leitmotiv della sua vita ?“L’abbinamento tra la cultura e losport. L’Università cura la culturadella mente, lo sport quella delfisico per una sinergia assolutamenteindispensabile ai fini di un’ottimaqualità della vita” .21PAUL


Attualità> Donne e golfQuando il greensi tinge di rosaSempre più donne giocano a golf affascinate dall’eleganza dei gesti atletici,dalla bellezza dei campi. Alcuni casi.> di Eugenio SassaresiFiona May, Cicci Adreani, LaviniaBiagiotti Cigna, Barbara Palombelli,Gisele Bundchen, Antonella Clericisono alcuni dei nomi di donne popolariche si dedicano con discreti risultatial gioco del golf. In più, e questorende ancor più merito al gentil sesso,recentemente le campionesse hannola possibilità di giocare alla pari congli uomini. Al British Open, in Scozia, èstato consentito per la prima volte chele donne gareggiassero con i maschi.Fino a poco tempo fa infatti le donneed il golf sembravano due pianetiinconciliabili. Iniziando a parlare didonne e golf è giusto sottolinearecome a livello professionistico l’Italiasia ben rappresentata tra le altre daDiana Luna (foto 4) che ha concluso lasua stagione 2008 sul Ladies EuropeanTour, il circuito prevede ancora unatappa a Dubai, alla quale la proettenon parteciperà per prendere parteal Ponte Vecchio International1Challenge a Firenze. “E’ andata moltobene, sono soddisfatta della miastagione con quattro top 5, anche semi è mancata una vittoria. Adessosto lavorando sodo per preparareil 2009, in cui spero di migliorareulteriormente il piazzamento finalenel ranking”. La ragione per cui ilgolf, sport tradizionale e maschilista,ha iniziato a strizzare l’occhio alledonne è da ricercare anche inmotivi di opportunismo e di sponsor.Comunque “Per le donne sarà dura- commenta Donato Di Ponziano,esperto del settore golfistico - perchéanche a parità di tecnica e capacità ditenuta psicologica, la struttura fisicafavorisce, sulla carta, gli uomini”. Inogni modo il fenomeno c’è, le golfistesono aumentate in tutto il mondo, inItalia raggiungono oggi più del 30 percento dei giocatori. Insomma sembrache le donne siano passate dalla magliaal golf? Dice Lavinia Biagiotti Cigna,stilista e golfista: «E’ una frase a cui,personalmente, penso spesso. Nel miocaso soprattutto. Sono comunque unagiocatrice virtuale. Campionessa alvideogame più che sul green. Il miovero handicap è il tempo. Fatico a23conciliare il mio lavoro con questosport che richiede tante ore». Cosapensa di una sfida uomini-donne alivello agonistico? «Il golf è un gioco ditesta. Lo swing è un’ottima cartina ditornasole del proprio stato d’animo. Ele donne, abituate a gestire molte cosenello stesso tempo, hanno più chancenel golf piuttosto che in altri sport”.Un altra giocatrice è Cicci Adreani,handicap 15. «I maschi sono più bravi.Spesso e soprattutto nel weekendgioco con mio marito Giuliano. Insettimana, invece, vado sul campocon le amiche. Le donne di livellomedio sono pochissime. Anche se sonoaumentate. Per arrivare sotto il 18 dihandicap ci vuole tempo, costanza,pratica, assiduità». Anche BarbaraPalombelli, giornalista, pratica questosport soprattutto insieme a FrancescoRutelli “Sono una giocatrice delladomenica. A volte gioco con mio maritoaltre con le amiche. Le donne nel golfdilettante sono aumentate anche sesiamo ancora lontani dai numeri deltennis e di altri sport». Fiona May, excampionessa di atletica (foto 1), golfistadal ‘97, handicap 20, dice: «Forse io,grazie alla mia preparazione atletica,posso, sulla carta, anche giocarmelacon un uomo. Mentre in atletica alivello agonistico è impensabile unagara mista. Probabilmente è prestoper una sfida donne-uomini a livelloprofessionistico”. Da una prima donnadell’atletica leggera ad una reginadelle passerelle. Evidentemente incerca di sport all’aria pura, di verde,di paesaggi mozzafiato e di distanza4dalle luci della ribalta anche la supertop model Gisele Bundchen (foto 2)si dedica con discreti risultati al golf.Altrettanto può dirsi della nostraAntonella Clerici (foto 3) che daiprogrammi di successo della Tv passacon disinvoltura ai green di tutta Italia.Intanto tornando a parlare di vereprofessioniste del Golf sembra giustoricordare che proprio in questi giorniuna delle più grandi campionesse ditutti i tempi ha lasciato l’amato sport.La svedese Annika Sorenstam infattiha scelto il Dubai Ladies Mastersper mettere la parola fine alla suasplendida carriera, che termina doveera cominciata, ossia nel LadiesEuropean Tour.23PAUL


PILLOLEdiSTORIAROTARIANA>STORIAAl Papa la massima onoreficienza rotarianaUn a p r eci s a zi o n e s u l l’a lt i s s i m o r i co n o s c i m e n t o c o n s e g n at oda l Pa st Pr esident Wilkinson a Pa pa Benede t to XVI.Caro Direttore, nel numero di Ottobre del MagazinePAUL c’e’ un refuso su un avvenimento distrettualeche mi sento di dover correggere data la sua straordinariaimportanza per il <strong>Rotary</strong> tutto ed a cui ho avuto l’onoredi partecipare. Infatti il Presidente Wilf Wilkinson, inoccasione della sua visita a Roma nel Novembre delloscorso anno, in un simpatico ed inusuale incontrocon il Pontefice Benedetto XVI gli ha solennementeconferito (Foto) il prestigioso “<strong>Rotary</strong> InternationalAward of Honor” in tangibile ”riconoscimento dellaleadership di S.S. nella continua ricerca e sostegno diazioni di pace e di intesa franazioni e comunità nel mondo”.Questa massima onorificenzarotariana - concessa nel mondoa pochissimi personaggi (ReginaElisabetta, Presidente Clinton,KofiAnnan, etc) - non puo’quindi essere confusa, comedetto nell’ Articolo di PAUL “IlVaticano ed il <strong>Rotary</strong>”, conuna delle oltre un milione diPHF distribuite nel mondo !!!Questa doverosa precisazionemi consente anche di colmareuna dimenticanza del medesimoArticolo ove non viene ricordato- a proposito di nuovi rapporticon il Vaticano - che in occasione della stessacerimonia il Governatore del Distretto 2080,d’intesa con tutti gli altri nove GovernatoriItaliani, ha consegnato a Papa Ratzinger unapreziosa Pisside ufficialmente a nome di tuttii rotariani d’Italia. Tanto , caro Direttore, Tidovevo con la certezza che vorrai pubblicarequesto mio contributo con lo stesso risaltodell’Articolo di Ottobre.Un cordiale saluto, IPDG Franco ArzanoIl Ro ta r y in v i aa s t u d i a r ea ll’e s t ero eco n t i nu a a de s pa n d e r s i.> Le prime borse di studioNel 1947 la Fondazione <strong>Rotary</strong> ricevettein dono dai Rotariani notevoli contributifinanziari in occasione della morte di PaulHarris, avvenuta il 27 gennaio di quell’anno.Ciò permise infatti alla Fondazione dilanciare il suo primo programma - le Borsedi studio per Laureati (chiamate oggi “Borsedegli Ambasciatori”) - , inviando a studiareall’estero, in 7 Paesi, ben 18 studenti. Oggi,sono più di 1.300 gli studenti e le studentesseche possono recarsi a studiare all’estero graziead una Borsa di Studio della Fondazione <strong>Rotary</strong>.Negli anni il <strong>Rotary</strong> continua ad espandersi alivello internazionale; nell’Europa Centraleed Orientale cominciano a risorgere, dopo ilcollasso della Cortina di Ferro, i <strong>Rotary</strong> <strong>club</strong>aboliti durante la 2ª Guerra Mondiale. Nel 1990,vengono formati per la prima volta dei <strong>Rotary</strong><strong>club</strong> in Russia e, presto, fanno seguito altreRepubbliche dell’ex-Unione Sovietica, come,recentemente ad esempio, le Repubblichedel Kirghisistan e dell’Azerbaijan.


Stefano Zapponini> La storia del meseOttimismo epatrimonializzazioneLa storia della “guida Monaci” nel racconto dell’attuale proprietario; StefanoZapponini, un imprenditore, rotariano, ottimista nonostante la crisi.> di Ignazio IngraoCome guidare un’impresa che haun secolo e mezzo di storia edessere proiettati all’avanguardianell’innovazione: in questo apparenteparadosso è racchiusa la straordinariaesperienza di Stefano Zapponini, 53anni, presidente e amministratoredelegato di Guida Monaci spa,nonché presidente del Comitato perla piccola impresa e vicepresidentedell’Unione degli industriali edelle imprese di Roma (Uir). GuidaMonaci, marchio leader nel segmentodell’informazione business to business,nasce nel 1870: “Tito Monaci, exgaribaldino, con la prima edizionemise insieme dodicimila voci. Con ilporta a porta raccoglieva, aggiornavai dati e si autofinanziava perchénel frattempo vendeva la Guida egli spazi pubblicitari”, raccontaZapponini. Oggi la nuova frontieraè Internet: “Il web per noi è statocome vivere una seconda giovinezza,poter offrire il bene informazione atanta gente che prima non vi potevaaccedere”, prosegue il presidentedi Guida Monaci. Questo comportaanche migliorare la qualità delprodotto: “L’obbligo di refreshmente di data base cleaning oggi è legatoalla presenza on line. Questo hadeterminato un costo di produzionemaggiore ma la qualità del prodottoè decisamente superiore al passato.In più è cresciuto il ventaglio deiservizi: offriamo sempre più editoriaon demand, sempre meno standarde sempre più su misura. Quindimanutenzione di data base, creazionedi banche dati, analisi di mercatofinalizzate al lancio di un prodotto odi un servizio”. In termini economicitutto questo significa cinque milionidi fatturato l’anno e una presenzaconsolidata in un settore dove glioperatori sono pochissimi.Il crollo della domanda da parte delsettore pubblico ha messo in difficoltàl’intero comparto. Tuttavia ledifficoltà sembrano alle spalle, osservaZapponini: “Siamo sopravvissuti adun congiuntura negativa piuttostoprolungata proprio grazie alla forzadi penetrazione del nostro marchio.Oltre ad essere presenti sul web,stampiamo una collana, ‘PagineMonaci’ che va in edicola insieme con‘Il Mondo’, in virtù di un accordo conRcs. Si tratta di un format editorialeassolutamente nuovo: ‘Pagine Monaci’propone approfondimenti tematicisu vari argomenti come la salute,l’ambiente, il mondo del lavoro, ilsistema universitario, la mobilità.Sono quattro titoli l’anno e 100 milacopie a uscita nella versione cartacea,altrettante nella versione cd-rom”.La storia di Guida Monaci si intrecciafin dai primi anni con quella dellafamiglia Zapponini, come raccontaStefano: “Tito Monaci non aveva eredie nel 1910 premiò la fedeltà e l’operadi un suo stretto collaboratore, ArturoZapponini, fratello molto più grandedi mio nonno Alberto, regalandoglil’azienda. Conservo ancora iltestamento in originale che per la miafamiglia ha sempre rappresentato unimpegno morale nei confronti di questaimpresa. Anche Arturo Zapponini nonaveva eredi, perciò scelse di lasciarel’azienda al fratello più piccolo, miononno, al quale successe mio padre,Alberto Giorgio. La mia strada così eratracciata”. Subito dopo la maturitàinfatti Stefano Zapponini fa il suoingresso in azienda: “Come regalo,per il mio compleanno, mio padremi fece l’assunzione. Parallelamentecominciai a fare l’università. Studiavola sera e nei week end mentre, a fiancodi mio padre, apprendevo il mestieredell’editore. E nel 1993 ho preso il suoposto, condividendo la responsabilitàcon mio fratello Giancarlo”. A pocoa poco l’esperienza di imprenditoresi intreccia con quella del <strong>Rotary</strong>. A26 anni infatti Stefano Zapponini neentra a far parte (oggi è membro delRoma Monte Mario). Non è una sceltacasuale, spiega: “Ho sempre coltivatolo spirito di servizio e ho semprededicato un po’ di spazio dellamia esistenza a coltivare iniziativeassociative, di condivisione. Credoche tutti gli imprenditori dovrebberoritagliare spazio al servizio. Ho presoesempio da mio padre che fu tra ifondatori del <strong>club</strong> Roma Sud. Avevatre punti fermi: la Guida Monaci,la Banca d’Italia e il <strong>Rotary</strong>”. Il20 giugno 2007 Zapponini è statochiamato a presiedere il Comitatoper la piccola impresa dell’Unioneindustriali di Roma (Uir). Incarico alquale è seguita anche la nomina avicepresidente della Uir con la delegaalla semplificazione amministrativa.“Quest’ultimo è un tema al qualetengo moltissimo”, commenta ilpresidente di Guida Monaci, “perchétra i principali problemi della piccolaindustria non c’è solo l’accesso alcredito ma anche lo snellimento delleprocedure nelle relazioni con la P.A..La semplificazione amministrativadiventa quindi uno strumentoessenziale di competitività”.Quanto all’attuale crisi economicaZapponini invita a non perdere lacalma e a non drammatizzare: “Chiè sufficientemente patrimonializzatonulla avrà da temere: avrà lo stessocredito che ha sempre avuto. Anzi congli strumenti che si stanno studiandone avrà sempre di più, ma deve esserepatrimonialmente a posto. Il credito vaancorato ad un patrimonio altrimentinon si è in grado di restituirlo: ilcredito è debito.Chi è debole dal punto di vistapatrimoniale perciò si devepatrimonializzare. Poi, con l’aiutodei fondi di garanzia potrà fareleva. A regioni, province e comuniraccomandiamo di non fare elargizionia fondo perduto bensì di farconvergere tutte le risorse finanziariedisponibili in fondi di garanzia. Mentreal governo chiediamo di credere dipiù nelle imprese, dopo un periodomolto lungo di cultura anti impresa.Questo significa che ci aspettiamo unalleggerimento fiscale sia nei confrontidi chi patrimonializza sia nei confrontidi chi reinveste l’utile nell’impresa”.27PAUL


Massimo Cugusi> Ambasciatore del made in ItalyAmbasciatore delMade in Italyproduttiva, commerciale, tecnologica efinanziaria. Dopo una lunga esperienzapresso l’Associazione delle Piccole eMedie Industrie della Sardegna, nel1999 la decisione di lasciare l’Api eduna nuova sfida: valorizzare diecianni di esperienza nel campo dellapromotion creando una società diconsulenza in grado di supportare ipercorsi di internazionalizzazione delleimprese italiane.Esperto di commercio internazionale, Presidente di Amerigo, console, exinteractiano, Massimo Cugusi promuove le imprese italiane nel mondo> di Francesca PizzutiNel periodo dedicato dal <strong>Rotary</strong>all’internazionalità Paul haincontrato un rotariano del nostrodistretto. Massimo Cugusi, 45 anni, èsocio del RC <strong>Cagliari</strong> <strong>Nord</strong>, e da annivive esperienze internazionali. E’Presidente dell’Associazione Amerigoe console onorario della Lituania perla Regione Sardegna. Vero e proprio“valorizzatore” del Made in Italyall’estero.Numerosi i suoi incarichi e lesue referenze professionali. Puòindicarci le tappe più significativedel suo percorso?Da circa vent’anni la mia attivitàprofessionale è legata al mondo dellepiccole e medie imprese, in particolarenel campo dell’internazionalizzazione.Non solo promozione dell’export, quindi,ma anche investimenti, collaborazioneCosa esporta di “italianità” nelle sueattività internazionali?La valorizzazione del Made in Italy ènaturalmente un cardine della miaattività quotidiana. Il punto chiaveper chi si occupa di promozione èconiugare l’esigenza di valorizzarele specificità dei territori con quelladi fornire dell’Italia un’immagineforte ed unitaria. In questo senso, avolte, il mancato coordinamento tra isoggetti pubblici della promotion e lamoltiplicazione degli interventi suglistessi mercati obiettivo da parte diregioni, province, comuni ed altri entilocali finisce per suscitare un effettodi disorientamento nei confronti deinostri interlocutori stranieri e consumainesorabilmente le sempre minoririsorse disponibili.L’Associazione Amerigo, di cui Leiè stato nominato all’unanimitàPresidente, riunisce gli alumniitaliani dei programmi di scambiointernazionale del Dipartimento diStato USA...Della nostra associazione fannoparte giornalisti, docenti universitari,imprenditori e professionisti di tuttaItalia. Ci proponiamo di favorire unamigliore conoscenza reciproca e piùsolidi rapporti di collaborazione tra idue Paesi attraverso un ampio ventagliodi iniziative quali seminari e dibattiti escambi internazionali.Già segretario generale della Cameradi commercio italiana per la Lituania,Lei è la persona ideale per ricoprireil ruolo di console onorario, tradeunion tra due realtà sociali edeconomiche…Gli ambiti di cooperazione piùinteressanti per l’Italia sono, amio giudizio, quelli dell’energia,dell’agroindustria, della logistica edel turismo. Sono molte le cose cheuniscono i due Paesi. Penso innanzituttoall’influenza degli artisti italiani. Perrendersene conto, basta fare unapasseggiata per Vilnius per ammirarele meravigliose chiese in stile barocco.A questo proposito, ricordo a tuttigli amici rotariani che proprio Vilniussarà nel 2009 Capitale Europea dellaCultura.Ci parli del suo “essere” rotariano.Da studente ho fatto parte dell’Interactdella mia città. Poi, dopo molti anni,mi sono riavvicinato al <strong>Rotary</strong> grazieall’invito di un caro amico. Purtroppo,capita spesso che, per ragioni di lavoro,mi trovi all’estero in occasione delleriunioni del mio <strong>Club</strong>. Tuttavia, ho ilpiacere di partecipare agli incontri dialtri <strong>Club</strong> nei Paesi dove mi reco. Tra glialtri, sono un “frequent guest” del RC diRiga, di Vilnius e anche di quello di Bakuin Azerbaijan. Questa esperienza mi hafatto comprendere più di ogni altra ilvero spirito di universalità, fratellanzae servizio del <strong>Rotary</strong>. Ovunque sonostato accolto con grande cordialità e, a qualunque latitudine mi trovassi,mi sono sentito davvero a casa. Tuttidobbiamo sentirci impegnati, seppurenell’ambito delle nostre diversecompetenze e responsabilità, nelportare avanti la missione di questanostra grande organizzazione.29PAUL


Federico Faggin> L’inventore del microchipScoprire il microchipe cambiare la vitaFederico Faggin uno Scienziato Vicentino alla conquista del Mondo, ospite del<strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> Roma Sud Est.conoscere i problemi ancora nonrisolti. L’idea del touchpad, che hapermesso all Synaptics di diventareimportante, mi venne osservandocome il trackball (il puntatore usatoprima, nei computer portatili) fosselimitante e ingombrante. Notandoquesto, mi sono proposto di cercareuna soluzione. Nel giro di un paiodi mesi l’idea si sviluppò attraversoun processo di brainstorming con ungruppo di Ingegneri. Ecco l’esempiodi un progetto portato avanti da unteam: l’inventore è il team e non lapersona! L’idea del microprocessore ènata per sciogliere un caso già noto,ma irrisolto.Veniamo alla domanda provocatoria:> di Domenico ApolloniSarà vero? il Sagittario è proprioil segno zodiacale di chi ha unamarcia in più, di chi vede l’esistenzacome un’avventura? Ebbene, se cosìfosse, Federico Faggin non potevamancare nell’elenco; nato a Vicenzaall’inizio del dicembre 1941, studia daradiotecnico nella Città del Palladio e– nel 1965 – si laurea in Fisica pressol’Università di Padova (parla di unaapparecchiatura che legge tracceregistrate su pellicola e ottiene lasumma, cum laude).Prima della laurea, trascorre 14mesi alla Olivetti, dove progetta ecostruisce un computer sperimentale;dopo la tesi (e sei mesi da AssistenteIncaricato) parte per la California, perseguire un corso sui circuiti integratiMOS. Dalla Ceres, che l’aveva inviatonella Silicon Valley, passa alla SGSFairchild e conquista il suo primobrevetto; si trasferisce quindi inAmerica e sviluppa il procedimentodel silicon gate autoallineato (spianeràla strada al microprocessore e allememorie a semiconduttore).Nel 1970, dopo nove mesi di lavoroa ritmi impossibili e con l’aiuto di ungiapponese, riesce nella storica suaimpresa: il microprocessore, con lesue iniziali incise, viene protetto dadue brevetti!Nel 1974 lascia la Intel (per la qualeoperava) e fonda la prima di una seriedi sue Società; due anni dopo realizzail microprocessore Z80 che supera lacifra record dei due miliardi di pezzivenduti. Il successo è inarrestabile:oggi, Faggin è anche Presidente dellaFoveon di Santa Clara, la Societàche ha sviluppato una rivoluzionariatecnologia per la fotografia digitale.Decine di brevetti, quattro LaureeHonoris Causa e una infinità diriconoscimenti, sono il bagaglio di unItaliano con l’hobby del flauto.Come è nata la Sua passione per latecnologia dei computers?Già da bambino, preferivo macchinee meccanismi; ricordo ancora quandoarrivò a Isola Vicentina, dove cieravamo trasferiti, un pestasassi avapore. Avevo cinque anni, ma cercailo stesso di capirne il funzionamento.Mi resi conto quanto una macchinasia comprensibile e prevedibile e,figurarmi come funzionasse, mi davasoddisfazione. Verso i dieci anni, laBefana mi portò un Meccano con qualedetti sfogo alla mia creatività; unanno dopo, vidi un modello di aereoe per me fu una rivelazione: decisi dicostruirmi un giocattolo che volasse e,dopo un paio di tentativi, ci riuscii.Così ebbe inizio la mia passione pergli aeromodelli, che conservo tuttorae che mi portò a frequentare l’IstitutoRossi (al posto del Liceo, dove miopadre insegnava Filosofia e Storia), perdiventare Perito Aeronautico; il corsoper l’aeronautica venne però soppressoun anno dopo e io mi trovai costrettoa seguire altre vie. Scelsi Radiotecnicaper imparare a fare un modello diaereo radiocomandato!Seguendo Radiotecnica, imparai unpo’ di Elettronica: mi appassionai alcomputer, leggendo libri in francese chelo descrivevano e, una volta diplomato,decisi di andare alla Olivetti.Cosa avrebbe voluto fare, se – percaso – non avesse cominciato daradiotecnico?Non mi sono mai posto questadomanda. Come già detto, la sceltadi studiare radiotecnica fu un ripiego.Avevo, però, vari interessi e avreipotuto prendere un’altra strada:magari l’elettrotecnica.Come nasce un Suo progetto, unaSua idea?L’idea nasce come soluzione a unproblema. E’ quindi importanteperché in America e non da noi, nellavecchia Europa?Essere bravi, non basta. Avere unabuona idea, ancora, non basta;occorrono i mezzi per trasformare leidee in prodotti e per introdurre questinel mercato. L’innovazione viene daun sistema che si organizza per essa ele idee nascono dove esistono stimoligiusti. Nella Silicon Valley, si sonocreate le condizioni ottimali perché lamacchina dell’innovazione funzioni apieno ritmo.31PAUL


ROTARYINTERNATIONALAl cen t ro d eil av o r i 20 a n n id i s v i lu p p o d elRo ta r y.Io so per esperienza diretta la differenzache il <strong>Rotary</strong> può fare per una nazione. Lamia nazione, la Korea, ha condiviso una storiasimile di guerra, occupazione e ripresa. Perquesto motivo, tutti noi condividiamo la stessanecessità di aiutare a sanare le ferite causatedai conflitti passati: attraverso il servizioe l’amicizia. Quest’anno il tema del <strong>Rotary</strong>è CONCRETIZZA I SOGNI. Qui in Europa, voiavete trasformato in realtà il sogno di unaROTARYINTERNATIONALROTARY> A Vienna la Conferenza del Presidente Internazionale> Lo sviluppo dell’EffettivoINTERNATIONALSi s v o l g e r à aGiu g n o, n el cu o r ed el l’Inghilter r a,l’a nnua le r a d u n od el Ro ta r yIn t er n ati o n a l.> A Birmingham per la centesima conferenzaDal 21 al 24 giugno 2009 Birmingham ospiteràil Congresso del RI: la centesima volta che iRotariani si incontrano per celebrare il serviziodi azione e l’affiatamento che rappresentanoil <strong>Rotary</strong>. La cornice è dunque Birminghamo Brum come la chiamano quelli del luogoche ha subito un radicale cambiamento negliultimi vent’anni. La trasformazione ha creatouna città moderna e rispettosa delle esigenzepedonali ma anche capace di conservare letracce e le radici del suo passato medievalee industriale. Tra spettacoli multiculturali,tavole rotonde informative ed aggiornamentisulla Fondazione <strong>Rotary</strong> i padroni di casahanno organizzato una serie di eventi percatturare tutto quello che Birmingham hada offrire, dallo shopping alla vita notturna,oltre alle accoglienti città nel West Midland,Coventry e Stratford-upon-Avon.Nelle parole del Presidente del <strong>Rotary</strong>International D.K. Lee tutto l’entusiasmo perquesto evento: “Durante questo congresso,presenza forte e vibrante del <strong>Rotary</strong>. Inappena 20 anni avete creato centinaiadi nuovi <strong>club</strong>, e ricostituito quelli cheavevano ricevuto la carta tra gli anni 20e 30.” Questo il messaggio del PresidenteLee ai partecipanti alla Conferenza diVienna, svoltasi tra il 6 e l’8 dicembre,in cui il tema centrale è stato lo sviluppodell’effettivo in Europa ed in particolarenei Paesi del Centro ed Est Europa chesono rientrati nella famiglia del <strong>Rotary</strong>da solo 20 anni. I lavori hanno previstointerventi di contestualizzazionedell’azione del <strong>Rotary</strong> nello scenarioeconomico e sociale dei Paesi dell’Esteuropeo e testimonianze dei Governatorisulle azioni svolte in questi 20 anni. Neiworkshop al centro delle discussioni:l’immagine del <strong>Rotary</strong>, come individuaresoci qualificati e come trasformare le 4vie di azione in progetti. Il Presidentenelle sue conclusioni ha ribadito la suasperanza di un aumento dell’effettivomondiale di almeno il 10% dei soci.noi Rotariani celebreremo l’anno in cui,insieme, potremo Concretizzare i sognidelle persone più vulnerabili, i bambini,grazie a progetti che promuovo lasalute, la nutrizione, l’acqua potabile el’alfabetizzazione. Col vostro aiuto, ungiorno il sogno rotariano della pace nelmondo diventerà realtà.”L’e vo l uzi o n ed el l’a s s o ci a zi o n e,la p r o g r e s s ivapen e t r a zi o n e n eiter ritori d el l’este u r o p eo a l cen t rod el l a Confer enz adi Vi en n a cu i h apa r t ec i pat o u n ar a ppr esenta nz a d eln o s t r o Dis t r e t to(f o t o).Prima della seconda guerra mondialei <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> nell’Europa centrale edell’Est giocarono un ruolo essenzialenello sviluppo del <strong>Rotary</strong> nell’Europacontinentale.A soli tre anni dalla nascita dei <strong>club</strong> diParigi e di Madrid (1921) si iniziò a lavorareper la costituzione dei primi <strong>club</strong> a Viennae Praga che ricevettero ambedue la cartanel 1925, l’anno successivo fu costituitoil <strong>club</strong> di Budapest in Ungheria e poiBratislava, Amburgo, Dresden, Belgrado,Zagabria, ed ancora <strong>club</strong> furono creatiin Slovenia, Bosnia ed Herzegovina,Macedonia, Romania, Polonia, Estonia,Bulgaria e Lituania. Fu costituito il Distrettodei Balcani che aveva il suo rappresentanteal <strong>Rotary</strong> International. Nel 1937 c’erano116 <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> in 9 nazioni dell’EuropaCentrale e dell’Est. La presenza di regimiROTARYINTERNATIONALtotalitari contrastarono l’impegno dei<strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> nel diffondere e promuoverei concetti di comprensione internazionalee tolleranza e nel 1937 furono soppressi i<strong>club</strong> tedeschi ed entro il 1941 in tutte lealtre nazioni. Ci fu una rinascita del <strong>Rotary</strong>in Cecoslovacchia nel 1945 ma già nel1948 il regime comunista costrinse i <strong>club</strong> acessare l’attività. I primi due <strong>club</strong> che sonorientrati nel <strong>Rotary</strong> International nel 1989sono stati i <strong>club</strong> di Budapest e Varsavia,sponsorizzati dai <strong>club</strong> austriaci (quellodi Budapest) e dai <strong>club</strong> svedesi (quello diVarsavia), dal quel momento cominciaronoprogressivamente a ricostituirsi anche sullaspinta della caduta del muro di Berlino.Dal 1993 al 1999 furono costituiti nuovidistretti, nel novembre 1999 il Presidentedel RI, Carlo Ravizza, organizzò unaConferenza Presidenziale a Budapest, allaquale parteciparono rappresentanti del<strong>Rotary</strong> International e dei Distretti locali,confermando la decisione del Board delfebbraio 2000 che aveva definitivamenteassegnato tutti i <strong>club</strong> ai distretti esistenti.Il <strong>Rotary</strong> nell’Europa Centrale e dell’Est ècresciuto da 2 <strong>club</strong> e 77 soci nel giugno 1999a 265 <strong>club</strong> e 7.725 soci nel giugno 1998, daallora il numero si è più che raddoppiato: agiugno 2008 i rotariani sono oltre 17.000 in669 <strong>club</strong> a cui vanno aggiunti gli oltre 5.000rotariani della Germania dell’Est. Il forteimpulso delle regioni riammesse al <strong>Rotary</strong>International ha avuto un effetto positivoanche sui distretti tedeschi ed austriaciche maggiormente sono stati coinvolti intale processo.33PAUL


Convegno sulla comunicazione> Comunicare per esistereComunicare peresistere: un successoIl convegno sulla comunicazione, organizzato dal Distretto <strong>Rotary</strong> inCampidoglio, ha centrato il bersaglio. Ottimi i contenuti, i relatori, i risultati,la partecipazione del pubblico e la profondità delle conclusioni.> di Giuseppe Marchetti TricamoRisposta non facile di questi tempi:a meno, si capisce, di non ricorrerea due espressioni. La prima èprofessionalità; la seconda è capacitàdi cogliere l’essenziale delle cose.Questa è la risposta arrivata dalconvegno “Comunicare per esistere”che il <strong>Rotary</strong> International – Distretto2080 Italia ha organizzato a Roma, il21 novembre 2008, nell’aula “GiulioCesare” del Campidoglio. L’ eventoè stato aperto dai saluti di MarcoPomarici (presidente del Consigliocomunale di Roma), Alberto Cecchini(governatore del Distretto 2080),Angelo Maria Petroni (consigliere dellaRai). Professionalità rappresentatada un panel di relatori prestigiosi.parole, è finalmente vero che nessuntesto può spiegare un evento comel’11 settembre se omette di allegarele sequenze filmate. Resterà fruibile anostra comunicazione sia efficace econvincente? Nella comunicazione“verbale” ci deve essere un totaleallineamento tra le parole usate, ilmodo espressivo con il quale vengonoespresse e l’atteggiamento del corpo.Nella seconda parte del convegno,introdotta da Antonio Lico (presidentedella commissione Comunicazionee stampa del distretto), si è passatid a l l a t e o r i a a l l a p r at i c a .L’immediatezza dell’informazione nonpuò far trascurare il controllo dellafonte che deve essere autorevolee attendibile (Andrea Pucci,condirettore dell’agenzia di stampaAdnKronos) per dare sempre un serviziopuntuale e affidabile ai propri lettori(Francesco Carassi, direttore de “LaNazione”) o per non tradire la fiduciaL’epoca in cui viviamo è l’epocadella comunicazione: tuttooggi è comunicazione. “Non èpossibile non comunicare, non esisteun comportamento che non siacomunicativo” (Paul Watzlawick).“Tutta la realtà, o almeno tutta larealtà umana e sociale appare ogginaturalmente comunicativa” (UgoVolli). La comunicazione oggi nondomina, deborda. Dai giornali allatelevisione, dalle radio ai fumetti,dalla pubblicità all’intrattenimento,precipita come un fiume in piena,travolgendo tutto. I dibattiti loconfermano: il bla-bla quotidianoammannito dai vari canali televisivie radiofonici è una specie di pret-aporterin cui la materia si autocelebrae si annulla. Per i pochi ancoradotati di un minimo di buonsensola domanda è d’obbligo: qual è lapietra che segna il confine? Meglioqual è il limite al di qua del quale c’èautorevolezza, significato, sostanzae, al di là, il pigolio indistinto dell’apparire-ad-ogni-costo?Capacità di cavare dal pozzodella memoria collettiva ciò che èpermanente e in grado di uncinare chine fruisce. E, soprattutto, la capacitàdi durare nel tempo, come quellepagine di storia - la più cruda, la piùdura - raccontate attraverso i filmatidei cameramen americani (mostratida Roberto Olla, giornalista del Tg1della Rai). Agghiaccianti riprese(che nessuno potrà mai cancellare)di una rappresentazione terribile diun testo atroce (scritto dai nazisti).Se è stato vero per tutto il ‘900 cheogni immagine può esistere comefonte solo se corredata di un suotesto, pena l’impossibilità di usarla semancante del necessario corredo diprescindere dal trascorrere del tempola relazione di Sergio Frau (giornalistade “La Repubblica”), che ha riportatoil limite estremo del mondo e dellaconoscenza nell’antico Mediterraneo,restituendo le Colonne d’Ercolealla Sicilia. Una robusta capacità diraccontare, quella di Olla e Frau, chehanno condotto all’intervento di PaolaGaglianone (docente della Scuola discrittura creativa di Rai Eri): il narrareè un fatto universale che appartieneall’essere umano di ogni cultura esocietà. Anche se ciascuno di noi, perAlberto Lori (formatore), è diversodall’altro. E allora, come si crea il“rapport” con il nostro interlocutoree come possiamo pensare che la35PAUL


Convegno sulla comunicazionee la sensibilità degli ascoltatori diuna trasmissione radiofonica (SergioValzania, direttore dei programmidi RadioRai). Talvolta, le immaginisono più democratiche delle parole,anche se quella televisiva (che sicompone della presenza e dell’azionecontestuale di immagini, parole,effetti) è una forma di comunicazionepiù pericolosa perché in essa lasuggestione è in agguato (FrancescoGiorgino, giornalista del Tg1 Rai).Tuttociò chiama in causa la responsabilitàdiretta del singolo giornalista edell’intero sistema televisivo, cheha prodotto cambiamenti anchenegli altri media. Oggi, lo scenario ètotalmente nuovo. Lo sviluppo delletecnologie di questi ultimi decenni,ha modificato in modo radicalela fruizione della comunicazione:accesso da dovunque 24 ore algiorno, velocità di consultazione,interattività sempre più evoluta(Glauco Benigni, esperto di “nuovimedia”). Le buone notizie, quelle chetg, gr, quotidiani di carta e on linenon amano,le informazioni positive- come risposta ai maggiori problemidel nostro tempo - sono arrivate achiusura della conferenza (SergioTripi, direttore dell’Agenzia buonenotizie). All’organizzazione delconvegno si è dedicata con impegnoPatrizia Cardone della commissioneComunicazione del distretto epresidente incoming del <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong>Roma Est. I lavori delle due sessionisono state coordinate da GuidoBarlozzetti, giornalista di RaiUno.Grande il successo confermato daimolti interventi del pubblico (cheha sempre seguito senza caduta diattenzione), al quale il governatoreAlberto Cecchini ha indirizzato alcuneconsiderazioni finali: abbiamo vistocome il mondo della comunicazioneha subito negli anni una grandissimatrasformazione nei contenuti, nellinguaggio e nelle modalità ditrasferimento delle notizie. Noirotariani dobbiamo cogliere questicambiamenti per trasmettere nelmodo giusto le informazioni masoprattutto per far capire ad altri ilnostro messaggio. E aggiungiamo:perché la comunicazione è, in buonasostanza, niente più che un mezzoper esistere e per arrivare al cuoredella gente.


ROTARYFOUNDATION> Il <strong>Rotary</strong> per le vittime dello TsunamiROTARYFOUNDATIONUn p r o g e t t op l u r i e n n a l e edin t er dis t r e t t ua l eh a co n s e n t i t o d ip o r ta r e s o l l i e voalle p o p o l a zi o n is co n vo lt e da lterr e moto m a r in o.Da l Co o r d i n at o r ed el l a Co m m i s s i o n eDi s t r e t tu a l e RF,Si lv i o Pi cci o n i,il q u a d r o d el l as i tu a zi o n e.Ricordate lo Tsunami di fine anno 2004? Moltoè stato fatto in quei luoghi per far tornarela vita normale, ma molte ferite sono ancoraaperte, ed il <strong>Rotary</strong> se ne sta occupando conun programma pluriennale. Come sempre dopola tragedia scattò immediatamente il soccorsomondiale e nessuno restò indifferente. I <strong>Rotary</strong><strong>Club</strong> fecero la loro parte, con diverse iniziativedi prima necessità a favore delle popolazionicolpite. Nei <strong>Club</strong> del nostro Distretto 2080vennero raccolte spontanee offerte in denaro percontribuire al sollievo di quelle sofferenze. Perla migliore utilizzazione di quei fondi si decise dinon intraprendere immediate ed estemporaneeiniziative, in attesa di ulteriori notizie per unefficace coordinamento. In altre parole, si evitòl’invio immediato ed indiscriminato di beni cherischiavano di essere inutili e si attese di conosceremeglio per programmare il nostro intervento. Idirigenti del nostro Distretto presero in custodiale donazioni raccolte, pari a quasi 80.000 Euro, esi attivarono con il Distretto 3350 di Bangkok peridentificare un progetto umanitario da condurrein collaborazione con la Fondazione del <strong>Rotary</strong>.Si stava pensando ad un Matching Grant.Lo scenario del post-Tsunami nel Sud dellaTailandia portò immediatamente alla luce ilprogetto umanitario più impellente, che eraquello di porre un argine allo spaventoso dilagaredel contagio da HIV. L’atavica povertà di alcuneROTARYFOUNDATIONzone e l’assenza di occupazione fuingigantita dalla calamità naturale emoltiplicò la migrazione di derelitti,nei due sensi dei confini nazionali conla Birmania, il Laos e la Cambogia.Tutti in cerca di un’opportunità disopravvivenza, causando quelladegradante promiscuità checostituisce il terreno fertile per ognitipo di contagio, a partire dal virusHIV, primariamente contratto per viasessuale. In un territorio devastatodalla furia del mare si assistevaalla devastazione dei corpi e dellementi di migliaia di esseri umani.Le conseguenze dello HIV (HumanImmunodeficiency Virus) e successiva AIDS(Acquired Immune Deficiency Syndrome) sonostate definite come la peste del ventunesimosecolo, proprio perché esse rievocano le storichepestilenze che, nei secoli passati, si sonoabbattute sull’umanità come una mannaia.Per cercare di arginare tale problema i rotarianidi Bangkok sono stati creativi, noi siamo statipragmatici ed assieme abbiamo presentato allaRF un realistico programma pluriennale, con undettagliato preventivo di spesa. Non potendopartire da zero, si è identificata una comunitàreligiosa che già stava operando con successo suquel fronte, i Padri Camilliani. Questi volontarierano stati capaci di aggregare altri volontaried avevano inventato il concetto di “peer topeer conference”, un contatto cioè fra pari. Si> Il Fondo Annuale ProgrammiIl progetto da realizzare nell’area del sud estasiatico devastata dallo tsunami del dicembre2004, come pure tutti gli altri programmi dellaFondazione <strong>Rotary</strong>, potrà essere realizzatograzie ai contributi che i Rotariani di tutto ilmondo versano al “Fondo Annuale Programmi”.Per il secondo anno consecutivo tali contributihanno superato i 100 milioni di Dollari USAraggiungendo, nel 2007/08, la cifra record di114,8 milioni. La donazione media pro capiteè stata di 95 Dollari ed il 76% dei Rotarianine ha donati almeno 100. Molti <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong>nel mondo contribuiscono alla Fondazionea nome dei loro soci. E’ però importante cheanche i Rotariani partecipino individualmenteROTARYFOUNDATIONè constatato che il migliore istruttoresanitario per le persone sieropositiveè proprio un altro sieropositivo. Chi ègià stato colpito dal contagio, è il piùconvincente insegnante delle pratichedi prevenzione. Si è sperimentato cheun ragazzo già affetto da AIDS puòbenissimo vivere, lavorare e sorrideree, se bene addestrato, può insegnarea vivere ed a sorridere ad un gruppodi suoi pari. Questi dunque sono i duefronti del nostro progetto umanitarioin Tailandia: la prevenzione daulteriori contagi e la capacità di vivereper chi è già stato contagiato. Comenaturale, una speciale attenzione èstata rivolta alle donne incinte, edalle giovani mamme, sia per la curadi se stesse che per la cura dei lorobambini.La <strong>Rotary</strong> Foundation ha approvatoil nostro progetto di SovvenzioneParitaria all’inizio di questo mese dinovembre, ponendo a disposizionela quota parte di fondi fino a coprirel’intero ammontare del programmache è pari a 173.350 dollari USA.I fondi sono così ripartiti: 109.400USD (Cash) dal D-2080, 3.500 (FondiDesignazione Distrettuale) dal D-2060, 1.500 (Cash) dal D 3350, 58.950USD dalla RF.nel sostenere la nostra Fondazioneaderendo all’iniziativa “EREY - OgniRotariano Ogni Anno” . Ciò consentiràdi ampliare la nostra operatività e“Concretizzare i sogni” di molte piùpersone.39PAUL


DAL DISTRETTO>Iniziative DistrettualiMo m e n t i f o r m at iv i, g l i i n co n t r i, i s e m i n a r i o r g a n i z z at i dallea u t o r i tà d i s t r e t tu a l i.DAL DISTRETTOAvanti con i Giovani !Nuovo slancio, per gli “IncontriMirati”(IMG) per trovare spazioperativi ai Giovani. Divienedistrettuale il progetto promossodal RomaSud Est.A seguito dell’accordo, sottoscrittorecentemente dal Governatoreing. Cecchini e dal Preside dellaFacoltà di Economia (Università “LaSapienza”) prof. Celant, il Progettodel <strong>Club</strong> “Roma Sud Est” (presentatonel numero “0” di questa Rivista eripreso nel successivo numero “2”)ha preso il volo, diventando portantedel corrente Anno e passandonelle attività a stretto controllodel Distretto. Non poteva esserealtrimenti; del resto, il Progettoviene da lontano e guarda lontano:con questo Protocollo d’Intesa, chefissa percorsi concreti, assume unaveste di respiro maggiore. Gli IncontriMirati mantengono, comunque,l’impostazione data e, negli stessi,è sempre prevista la presenza attivadi Rotariani (Imprenditori e Manager)del settore di volta in volta prescelto,per garantire la qualità degli aspettiteorici e la sicurezza dei contattioperativi (lo Stage a seguire inAzienda). Valga un ricordo per tutti(<strong>Club</strong> e singoli Rotariani interessati):il programma è pubblicato sul sito delDistretto, del <strong>Club</strong> “Roma Sud Est” esu quello della “Sapienza”. Gli IMG,infatti, sono uno strumento operativoa disposizione di tutti i <strong>Club</strong> di Roma,per coinvolgere Giovani (ancheiscritti a <strong>Club</strong> Rotaract) in cerca dilavoro. Sulle ali del favore riscontratoe sulla massiccia dose di volantiniche Andrea Castellani (Presidentedel Rotaract “Roma Palatino”) hadistribuito all’interno dell’Università,si è tenuto – il 12 novembre scorso– il programmato “Incontro MiratoGiovani” sul tema: “il made in Italye la proprietà industriale nel settoredella moda“. L’incontro, nella salettaaffollata del Dipartimento di Economia,è stato ripreso da UniRomaTV ancheperché aveva un Ospite/Testimoned’eccezione: Alessandro Ferrone,titolare di una Casa di Moda sullacresta dell’onda e Imprenditoredalla chiara personalità. A leggerela relazione scritta dal Castellani,sull’evento coordinato da Piero Bucci,si resta emozionati; purtroppo non èpossibile pubblicarla integralmente,ma un passaggio della stessa meritala trascrizione: < l’imprenditore, diceFerrone, deve avere prima di tutto una“mente” imprenditoriale……….senzala capacità di sapersi organizzare,saper inventare qualcosa di nuovoogni giorno, non è possibile mettersiin discussione, non è possibile essereImprenditori>OLTRE 400 PERSONE HANNO PRESO PARTE AISEMINARI DELLA FONDAZIONE ROTARY.Si sono svolti l’8 novembre a Sassari(Hotel Carlo Felice) ed il 15 a Roma(Sheraton Golf Parco de’ Medici) iseminari distrettuali sulla Fondazione<strong>Rotary</strong>, 170 presenti a Sassari ed oltre230 a Roma, molti anche i rotaractianipresenti in sala. La prima parte deiseminari è stata caratterizzata darelazioni motivazionali sul significatodella Fondazione come strumentodelle nostre azioni mentre la secondaparte è stata dedicata ai programmiattraverso testimonianze e casestudiesdi progetti realizzati. I lavorisono stati moderati dal Coordinatoredella Commissione Distrettualeper la Fondazione <strong>Rotary</strong>, SilvioPiccioni. Al seminario romano èstato presente il PDG del Distretto2040, Carlo Sarasso, CoordinatoreRegionale della Fondazione <strong>Rotary</strong>,che con un’ ispirata relazione halegato l’impegno verso la Fondazioneal tema del Presidente Internazionale“Concretizzare i sogni”.Molto coinvolgenti le testimonianzedei partecipanti agli ultimi Scambi diGruppi di Studio e dell’Ambasciatricedel <strong>Rotary</strong>, la borsista giapponeseospite a Roma, Hiromi Saga. Nel2004 la partecipazione emotiva deirotariani del nostro Distretto allatragedia dello Tzunami in Thailandia,consentì di raccogliere oltre 100.000USD, si scelse di non sommarli alletante contribuzioni immediatema utilizzarli per un progetto dimaggior respiro una volta superatal’emergenza a cui stavano facendofronte le organizzazioni internazionalepreposte. E’ così che è nato il MatchingGrant della Fondazione <strong>Rotary</strong>presentato da Domenico Concezzi.Ampio spazio è stato dedicatoinoltre al Piano di Visione Futura checoinvolgerà tutti i <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> neiprossimi anni, l’unanimità dei <strong>club</strong>votanti ha espresso parere favorevolealla possibilità di candidare il nostroDistretto per la partecipazione alprogramma pilota, tema che dovràessere discusso e votato all’internodei <strong>club</strong> nelle prossime settimane.Nazionale Giornalisti contro All Stars Latina.Allo stadio del capoluogo pontinola prima delle partite di calcio infavore del progetto distrettuale“Lasciamoli respirare”.“Lasciamoli Respirare” questo il nomedel progetto messo a punto dal Distrettodel <strong>Rotary</strong> 2080, rappresentato dalGovernatore Alberto Cecchini, chedirige e coordina l’attività di 81 <strong>Club</strong><strong>Rotary</strong> del Lazio e della Sardegnain favore del quale si è svolta unapartita di beneficenza. A fronteggiarsisul terreno dello stadio Francioni diLatina la nazionale giornalisti ed unteam di glorie pontine messo a puntoda Vincenzo D’Amico e coordinato dalbomber locale Gianfranco Mannarelli.La partita si è conclusa sul 4 a 3 infavore dei rappresentanti dei medianazionali tra le cui fila militano BrunoGiordano, Luca Marcheggiani, StefanoDi Chiara, Gianni Bezzi, Franco eMatteo Recanatesi. Tra i pontini hannoben figurato Damiano Coletta edAndrea Chiappini. Il match spigoloso,a tratti, anche per via di un campoappesantito dalla pioggia ha consentitodi raccogliere fondi che sarannodevoluti al progetto che consentiràdi salvare giovani vite come confermaCecchini “La vera vittoria sarà riuscirenel progetto. In Italia infatti il 27%della mortalità infantile avviene perl’ostruzione delle vie respiratorie percause accidentali, quasi un bimbo asettimana. Attiveremo dei corsi performare il personale scolastico allecorrette manovre di primo interventoin collaborazione con Croce RossaItaliana, nostro partner in questamissione.”41PAUL


DAI CLUBINIZIATIVE - INCONTRI - PREMIDAI CLUBPrimo “Premio Europeo di Critica Musicale”il Cl u b “Sa ssa ri” o r g a n iz z a la pr im a e d izi o n e d el l am a n i f e s ta z i o n e a l Te at r o Ver d i.DAI CLUBINIZIATIVE - INCONTRI - PREMI> >DAI CLUBCuriamo la vista dei bambini!Ma d r e Ter e s a d i Ca l c u t ta disse: .Co n t i nu a l’i m p eg n od el Cl u b “Ca g l i a r iEst”; la co m pa g n ai n f o r m at ivaat tr av er so“c a r t o l i n e”.Martedì 16 dicembre non è un giornoqualunque: il <strong>Club</strong> lo ricorderà sempre> Per aiutare le persone affette da CeliachiaSulla scia del successo ottenutolo scorso anno, realizzando ilProgetto Celiachia, il <strong>Club</strong> ha iniziatola distribuzione delle quindicimilacartoline contenenti l’elenco deiristoranti e degli altri esercizi attrezzatiper servire/vendere alimenti adatti ai“celiaci” (gli Italiani affetti dal morbosono già 35.000 e aumentano di tremilal’anno; in Sardegna, la popolazione“celiaca” è superiore all’uno per centodella totale). Le cartoline, grazie alcontributo economico ottenuto dallalocale Camera di Commercio, sono giànei dispenser collocati in punti strategicie supporteranno, con la loro graficaaccattivante e dimensione opportuna,le vetrofanie che vennero affisse sullaporta di tanti locali. Dopo il corsoformativo per gli esercenti, organizzatodal <strong>Club</strong> nello scorso giugno e tenuto daun Cuoco di riconosciuta esperienza,questa ulteriore iniziativa corona leattività concrete del Progetto stesso ene rafforza il risultato.come quello della prima volta; al TeatroVerdi (quando si dice: il nome segna ildestino) c’è la consegna del Premio “AldoCesaraccio”, il primo in Europa datoper la Critica Musicale. L’evento è statoorganizzato sotto l’Alto Patronato delPresidente della Repubblica, con il supportodel Comune e della Provincia di Sassari, diBanche, Istituzioni, Aziende e del GiornaleLa Nuova Sardegna, di cui Aldo Cesaracciofu indimenticato Direttore. Il Comitatod’Onore (formato da personaggi illustri) ela Commissione Giudicatrice (insediata conapposita cerimonia dal Sindaco di Sassari)non potevano che rendere “unica” questamanifestazione dal programma importante:l’omaggio musicale conclusivo è statoaffidato alla Corale Canepa (diretta dalMaestro Costa) e alla Corale Santa Cecilia(con il Maestro Verdinelli), a Luca Trabucco(pianoforte) e Maria Mastino (soprano).i Cl u b “Ca g l i a r iSu d” e “Ca g l i a r iEst” n e d i s cu t o n oco n Scu o l e edIs t i tu zi o n i.Claudio Marcello Rossi (del glorioso <strong>Club</strong>“Roma”) ci manda notizie, ricevute dallontano Rio Grande do Sul, relative al BoaVisao, un’idea nata mesi fa’ (e descrittanel Libro dei Progetti, alla sezione Sanità)trasformatasi in realtà. L’iniziativa,finanziata anche dal nostro Distretto, èstata portata avanti in Matching Grantcon il <strong>Club</strong> di Pesaro, con il <strong>Club</strong> Brasilianodi Piratini e altri <strong>Club</strong> locali; ha trovatoconcretezza nei primi dieci mesi del 2008e rappresenta, dalle parole di C. M. Rossi, C’è disagio tra i giovani? Parliamone!due <strong>Club</strong> hanno organizzato – per laI mattinata di sabato 15 novembre 2008,presso il cittadino Hotel Mediterraneo – undibattito/incontro su di un tema a dir poco“importante”: . Affrontare l’argomentodalle tre angolazioni di rito (con ValentinaSavona, Preside di Scuola, con EttoreCannavera, Educatore presso una Comunitàe con Ignazio Chessa, Procuratore dellaRepubblica presso il Tribunale dei Minori)è stata la scelta giusta degli organizzatori,che hanno anche assicurato un dibattitodi livello, favorito da interventi allo scopoprevisti. Tra questi, spiccano quello diEttore Angioni, Procuratore Generale dellaRepubblica presso la Corte d’Appello di<strong>Cagliari</strong>, nonché quelli dell’AssociazioneTDM 2000 e dell’urbanista Gian PaoloMarchi, per l’Università di <strong>Cagliari</strong>.solidarietà>. Le immagini ci trasmettonol’emozione di bimbi che non avrebberopotuto curare la loro vista e che, graziea questo Progetto realizzato, potrannoguardare meglio al futuro.45PAUL


DAI CLUBINIZIATIVE - INCONTRI - PREMIDAI CLUBConcerti di Natale: sentiamo cosa dicono i due protagonisti!DAI CLUBINIZIATIVE - INCONTRI - PREMI> >Il Cl u b “Ro m a-Ca s t el li Ro m a n i” i n t e rv i s ta Gi a n m a r i o Cava l l a r o (dir e t to r ed’o r c h e s t r a) e Ma r i a Ter e s a Lo Bi a n co (p i a n i s ta e Ro ta r i a n a).Maestro Cavallaro, lei ha diretto ancorail Concerto “<strong>Rotary</strong> Simphony” didomenica 30 novembre a Roma. Nel giugnoscorso, ha ricevuto la PHF dal <strong>Club</strong> “RomaCastelli Romani”, per la sua disponibilità.Come ha vissuto questa esperienza?La prima edizione del “<strong>Rotary</strong> Simphony” èstata positiva e sono lieto di ripetermi. Laconsegna del riconoscimento è avvenuta“a sorpresa” e mi ha emozionato. L’hoapprezzato come dimostrazione digratitudine e stima ma soprattutto l’hointerpretato come segno di Amicizia.Quali sono i suoi impegni futuri?Oltre a quelli del Teatro Coccia di Novara,come direttore di coro e d’orchestra eadesso anche come Coordinatore musicale,ho la Direzione del “Balletto di Mosca” intournée da noi. Dirigerò anche “Giselle” aTorre del Lago, per il Festival Puccinianodell’estate 2009.Maria Teresa, la scelta dei brani per il 30Novembre rappresenta una novità. Vuoiillustrarla?C’è un giovanile brano di Mozart, scrittoall’età di undici anni; poi, più maturo, ilfamoso Andante dal Concerto K.467. Poi,ancora, Ouverture e Sinfonie tratte dafamose Opere come “Il Barbiere di Siviglia”di Rossini, il “Preludio d’Introduzione”della Traviata di Verdi, il dolcissimo“Intermezzo Sinfonico” della CavalleriaRusticana di Mascagni. Alla maestositàdel “Kaiser Valzer” di Strauss e al “Lagodei Cigni” di Tchaikovsky, è riservato ilcompito di introdurre il clima Natalizio. Unaserata pensata, quindi, per entusiasmarei presenti, con un programma ricco disorprese.Un Direttore d’orchestra ed una Pianistauniti da profonda amicizia rende piùsentita la serata. Ci volete parlare dellavostra collaborazione?Così risponde Cavallaro: Conobbi laProfessoressa Maria Teresa Lo Biancoqualche anno fa, in occasione di unBallo delle Debuttanti a Stresa (VB).Immediatamente entrammo in sintonia,rendendoci conto entrambi della sinceraintesa professionale ed umana. Apprezzaisubito il suo entusiasmo e la sua grandevolontà. Una professionista seria edeterminata con la quale fare BuonaMusica! Da allora, la nostra amicizia si èallargata anche a livello familiare, tantoche cerchiamo sempre occasioni per“lavorare” insieme.Così risponde Maria Teresa: Il M°Cavallaro, ha dato una svolta nella miavita, la fiducia che ha riposto in me e lesue eccezionali doti di Maestro e di amico,mi hanno permesso di conseguire obiettiviimportanti. Collaborare con lui è, per me,una gioia continua. Aver modo, poi, ditenere un concerto proprio a Roma ci da’,a me romana e a lui che ama Roma, unaemozione particolare.DAI CLUBIl Rotaract in piazza per darsi da fare!il Cl u b Ro ta r a c t “Ca g l i a r i-Go l f o d eg l i Ang e l i”a fav o r e d el l a c o m u n i tà l o c a l e.il Cl u b “Ro m aCa ssia” h ao r g a n i z z at o u ni n co n t r o co n ilPr o f. Cava r r a.> Parliamo ancora di globalizzazione?Interessante la Relazione del Prof.Roberto Cavarra nella recente Convivialeorganizzata dal <strong>Club</strong>. L’argomento (“Doveandiamo: discorso sulla globalizzazione”)era già di grande interesse e il dibattito,che ha seguito l’esposizione, si è incentratosulla leadership in crisi (negli Stati Uniti enel Mondo), identificata quale probabilecausa dell’odierno caos nei mercati.E’ passato l’assioma, non subito percepibile,che il leader non è il soggetto dotato diforza sufficiente a sottomettere gli altri,ma chi è riconosciuto tale dagli altri.E’ stato detto che, nel sistema globale, laleadership deriva dalla capacità di innovaree di essere motore dell’economia; capacitàche sta sfuggendo di mano all’America,ma che nessun Paese, pare, sia in gradodi raccogliere, nemmeno l’India e laCina, che si sono da poco affacciate sulpanorama, come potenze economiche etecnologiche. Queste nuove realtà, infatti,non sono riuscite a risolvere il problemadella diversità di pensiero tra Occidente eOriente e, specificatamente, tra cultura (o,meglio: culture) Cristiana e Islamica. PerCi risponde la Presidente Barbara Cadeddu (leavevamo chiesto di darci notizie sulle attivitàin corso), per confermarci l’impegno del <strong>Club</strong> negliaiuti alle famiglie di Capoterra, colpite dal recentealluvione. Infatti, tre settimane dopo il nubifragioche ha devastato la zona Sud della Sardegna, sonoancora duemila le persone che vivono senza casa eche hanno bisogno di solidarietà umana e di piccoliaiuti. Questo frangente, peraltro, non ha interrottoil lavoro dei nostri giovani; un lavoro fattosottovoce e che ci rende tutti fieri. Il programmadi Novembre prevedeva: la II edizione del “Torneodi Pinella” (sabato 15 ) in collaborazione con ilCircolo Ufficiali della Marina Militare di <strong>Cagliari</strong>,per una raccolta fondi da destinare in beneficenzae la discesa in piazza (sabato 22 e domenica 23 )per aiutare l’Associazione Telefono Azzurro nellavendita di “candeline”.il Prof. Cavarra, senza una soluzione delproblema della leadership, non si risolveràla crisi economica, ma si acuiranno letensioni sociali. Si va verso la guerra?Speriamo proprio di no!47PAUL


DAI CLUBINIZIATIVE - INCONTRI - PREMIil Cl u b “Ro m a-Ca stelli Ro m a n i”n e pa r l a a l Fo r u md el 6 d i c e mb r e.DAI CLUBNelle acque della “Costa Blanca”il Cl u b “Ae r o p o r t o d i Ro m a – Leo n a r d o da Vi n ci” si“g e m e l l a” al Cl u b d i Ca lpe.rapporti di amicizia tra Spagna e ItaliaI hanno segnato un punto in più: comeanticipato sul n. 1 di PAUL, il <strong>Club</strong> ha fattoil secondo passo, partecipando a uno deglieventi più spettacolari della tradizionespagnola, la Fiesta Moros y Cristianos.La gita a Calpe, organizzata dal PrefettoNicoletta Pucci, c’è stata (dal 16 al 19ottobre scorsi) e l’incontro con il <strong>Club</strong> localeha segnato l’inizio di una intesa proficua,che poggia sulla sintonia tra i due popolie sull’affinità elettiva riscontrata tra i due> Cosa sono i Linfomi Non-Hodgin?L’ottava edizione del Forum su Ricercascientifica e Diffusione dell’innovazionetecnologica, già previsto per il 15 novembre(ne abbiamo parlato sul n. 1 di PAUL),slitta a sabato 6 dicembre. Ci saranno iprogrammati Relatori e l’interessata plateadi sempre: il parterre (aula Magna dell’INIdi Grottaferrata) è di tutto rispetto e meritala presenza del folto pubblico di sempre.<strong>Club</strong>. .L’occasione è stata propizia per attuareil gemellaggio tra i due <strong>Club</strong> Rotariani,con la finalità di stabilire una intensarelazione, al fine di ideare, promuoveree realizzare progetti comuni, di interesseinternazionale.La cerimonia ufficiale, con lo scambio deigagliardetti, ha occupato parte del pranzoorganizzato dal <strong>Club</strong> ospitante pressol’Imperial Park Resort, che si affacciasul golfo di Calpe, proprio durante la tregiorni di festa cittadina. I nostri hanno,così, avuto la possibilità di assaggiarei piatti tipici della cucina locale, diassistere alla Parata in costume GranEntrada de Moros y Cristianos (clou deifesteggiamenti) e di lasciarsi coinvolgeredal calore dell’ambiente (a Calpe si vivela manifestazione come i Senesi vivono ilPalio)..DAI CLUBINIZIATIVE - INCONTRI - PREMI> >Il Pr o g e t t od el Cl u b“Mo n t er o t o n d oMe n ta n a”,a n t i c i pat o su ln. “0” di Pau l,è pa r t i t o a ll ag r a n d e.DAI CLUBDonna PresidenteIl Cl u b “Viter bo Ci m i n i a” av r à la s u a pr im a “Do n n a Pr esidente”.Annamar ia tiene frequenti corsi e conferenza sulB i n i , tema; il suo interesse per una esistenzas p l e n d i d acinquantennesalubre e per l’alimentazione adatta amantenerla tale, è diventato – per lei – unaresidente a passione; una passione che, col tempo, siMonterosi (VT),è stata elettaPresidente perè accresciuta e che oggi coltiva, contandosul benevolo appoggio del marito Guiscardo(di origini siciliane e nobili, con gocce dell’anno 2010- sangue di Federico II che scorrono ancora2011, con i nelle sue vene). Il <strong>Club</strong> si aspetta molto davoti di tutti i Annamaria, una donna dal sorriso dolce eSoci presenti dallo sguardo penetrante, che nascondonoall’Assemblea appena una grinta e una determinazionedel 27 non comuni: con lei farà sicuramente quelnovembre scorso. Annamaria, con unpassato importante nell’imprenditoria enella libera professione, è titolare di dueErboristerie e, da esperta nutrizionista,passo in più che era negli auspici e volgeràpure la propria attenzione verso argomentiattuali ma ancora misconosciuti, per unavita più sana e più bella.> I bimbi dell’Eritrea cantano l’inno alla VitaPerfettamente in linea con gli indirizzidettati dal <strong>Rotary</strong> Internationalper l’anno 2008-2009, Natale Camilli– Presidente del <strong>Club</strong> “Monterotondo/Mentana” – ha lanciato l’idea di contribuirein modo concreto alla riduzione dellamortalità infantile nella Regione Eritrea delGash Barka. La sfida è stata raccolta dagliamici Ammaturo di “Guidonia Montecelio”e Amalfitano di “Civitavecchia”: i tre<strong>Club</strong>, con gli Assistenti Bruno Nigro eVito De Pasquale, hanno organizzato unaConviviale memorabile, per suggellarel’accordo e definire i punti centrali delProgetto. C’erano più di cento persone el’allegria contagiosa che ha accompagnatol’incontro, è stata il piatto maggiormentegradito della serata: una bella serata, inquesto novembre insolitamente caldo.Erano presenti anche un Funzionariodell’Ambasciata in Italia di quel Paese(dove carestie, siccità e guerre rendonodifficile la vita di tutti e, in particolarmodo, dei bambini) nonché Tecnici dellaSocietà che costruisce le apparecchiatureelettromedicali da acquistare e inviare inEritrea; non è, poi, mancato il folklore,assicurato da esponenti dell’AssociazioneDonne dell’Eritrea (in costume tipico), chehanno voluto coronare la serata offrendocaffè aromatizzato e preparato sul posto,secondo la tradizione di quel lontano/vicino Paese; , ha concluso Amalfitano; < unProgetto naturalmente destinato, grazieall’iniziativa di Camilli, ad entrare tra quelliportanti dell’anno>.49PAUL


DAI CLUBINIZIATIVE - INCONTRI - PREMIIl Cl u b “Ro m aEst” è a n d at oa ll a s u a s c o p e r tae Se r g i o Pis ci t el loh a s cr i t to il di a r i odi b o r d o.DAI CLUBGli insegnanti di sostegno per bambini autisticiIl Cl u b “Ro m a Su d” in c a m p o per f o r m a r e g l i e d u c at o r id ei più pi cco l i co l pi t i da d i s ab i l i tà.Con entrambi i genitoriimpegnati a lavorare, spessola responsabilità di cogliere lapresenza di problemi ricade su chiinsegna ai bambini della ScuolaPrimaria, su chi viene chiamato aldifficile compito del sostegno e devestabilire un rapporto confidenzialecol bambino, affetto da lieve opronunciato autismo. Superatoil primo ostacolo, l’Insegnantedeve attuare un programmaspecifico, che superi le barrieredell’isolamento elevate dal bambinostesso; il compito è difficoltoso ma dielevato valore sociale: adeguate strategiedi comunicazione e di comportamento,> C’è una “nuova” Torino?La Torino storica, divenuta la “nuova”Torino, ha accolto (con sole splendentee cielo azzurro) i Soci del “Roma Est”– capitanati dal torinesissimo PresidenteDiego Mazzonis – promettendo sorprendentiscoperte. Il film del breve viaggio d’autunno(immortalato dalle foto di Carlo Dotti, inizianelle Frutterie del Palazzo Reale, ricchedi porcellane antiche e argenti “griffati”(posti in teche luminose) e prosegue nellecento sale di Palazzo Madama, un tempo“prima sede” del Parlamento Italiano e,oggi, incredibile palcoscenico espositivo;passa, quindi, nell’immenso Tempio e nelleCappelle; arriva, come fosse “dal vivo”,alle multicolori luci di Torino, viste dallavetta della Mole Antonelliana.Nella luce del mattino, brillano le prime nevisulle Alpi; le guardiamo, come incorniciate,dalle finestre del Palazzo che i Savoiavollero più fastoso del Quirinale. ConTatiana Kirova (“inviata speciale” del RomaEst nel Magistero Universitario torinese),ammiriamo il Castello del Valentino (oggioccupato dal Politecnico) e, subito dopo,in un gioco di contrasti, il miracolo delLingotto. Dalla pista dove si provavano iprototipi della Fiat, il panorama spaziaverso Superga e Moncalieri, rivaleggiando informe e colori con i dipinti donati da Giannisono l’arma più valida per queste personecon attività quotidiana veramente eroica.Formare ed informare gli Insegnanti sultema specifico, per aiutarli nella lorodifficile missione, è nei pensieri del <strong>Club</strong>,che ha predisposto un Progetto apposito(di concerto con l’Istituto di Ortofonologiadi Roma) per assistere, nella Scuola, anchegli stessi bambini con autismo. Il Progettoè descritto nei particolari sulla schedatecnica già predisposta e sperimentata; èaperto alla partecipazione di altri <strong>Club</strong> delDistretto e verrà realizzato nel correnteanno; ha già trovato l’appoggio del <strong>Club</strong>“Pomezia” e del <strong>Club</strong> “Roma Eur”, che– approvando l’iniziativa, unica in materia– daranno una mano al <strong>Club</strong> “capofila”.Agnelli (Renzo Piano l’ha messi in una tecaaerodinamica, quasi dovessero volare sullaconnessione tra la Città e l’Auto).C’è tempo per una carrellata veloce sullestatue egizie “rivestite” dai fasci di lucedel Premio “Oscar” Dante Ferretti e, infine,per la cena elegante a Palazzo Isnardi: dallanobiltà dell’arte, siamo passati al Circolodel Whist, il più esclusivo di una Cittàche era, rimane e sarà sempre Capitale.I fotogrammi finali del viaggio nella storiae nella cultura di Torino, indugiano suVenaria Reale, recuperata da un restaurodi gran gusto e Rivoli, un contenitore perl’arte moderna.DAI CLUBINIZIATIVE - INCONTRI - PREMI> >Sa b at o 29n o v e m b r e, il Cl u b“Viter bo” r e a lizz au n a Confer enz aSta m pa di liv ello.DAI CLUBli italliani la sanno lunga o no?Il Cl u b “Ro m a Su d” h a i n c o n t r at o An t o n i o Ca pr a ric a,Gi o r n a l i s ta e Sc r i t t o r e.Una serata piacevole, quella organizzata a fine novembre dal <strong>Club</strong>; c’era,come Ospite, il simpatico Direttore del Giornale Radio Rai che ha tracciatoun ritratto a pennellate veloci degli Italiani, con aneddoti e storie tratte dalsuo fortunato libro (recentemente pubblicato da Sperling & Kupfer). Divertentii riferimenti a , raccontati con garbo da unpersonaggio arguto, che eravamo soliti vedere in TV con nodi di cravattaenormi, quando faceva il “corrispondente da Londra”.> Presentiamoci e parliamo con il mondocorollario del Convegno tenuto inA Roma sul tema “Comunicare perEsistere” (con la regia dell’impareggiabilePatrizia Cardone), Stefano Marini Balestra(Presidente del primo <strong>Club</strong> della Tuscia,con i suoi 54 anni di vita e quasi centoSoci) ha voluto presentare il <strong>Rotary</strong>alla Stampa locale e non solo. Al salutoiniziale del Presidente di <strong>Club</strong>, che avevaaccanto l’Avv. Bruno Nigro, Assistente delGovernatore <strong>Rotary</strong>, è seguito l’interventodi Tony Lico (già Governatore e, oggi, a capodella Comunicazione Distrettuale), che hatracciato l’identità del <strong>Rotary</strong> con notiziesintetiche sulla struttura e sui programmi,quello di Daniela Tranquilli (CoordinatoreCommissione Distrettuale per l’Effettivo),che ha chiarito amabilmente il percorsodi chi entra nell’Associazione con dati ecommenti che hanno attirato l’interessedella platea e, infine, quello di DomenicoApolloni (per il Fondo Annuale dellaFondazione e per la Redazione delle RivisteDistrettuali), che ha seguito le suggestioniposte dal Dr. Lico, parlando delle fontidi finanziamento aiprogrammi annuali edi come il Distretto sirivolge al pubblico, conil nuovo Magazine PAUL.Il susseguirsi di domandee risposte è stato quindigestito con padronanzada Tony Lico, che ha poiconcluso la Conferenza.Erano presenti igiornalisti: FrancescaBuzzi del Corriere diViterbo, Mauro Galeottidi La Città, Patrizia Coppa di ViterboTV e Paola Pucciatti; per le Istituzionicittadine, c’erano anche il Vescovo Mons.Chiarinelli, il Vice Sindaco Prof. Arena el’Assessore Dr. Bartoletti; particolarmenteapprezzati dai presenti, che aumentavanonel numero, man mano che proseguivano ilavori, sono stati il saluto del Vescovo, cheha evocato la missione rotariana con paroletoccanti, e l’intervento dell’Ing. Soletta(già Presidente del <strong>Club</strong>), che ha elencatole attività effettuate dal <strong>Rotary</strong> “Viterbo”negli anni, riportando alla memoria episodiindimenticabili per il sodalizio e per laCittà, con la consueta sua elegante formaespositiva. La serata è proseguita poi, nellasuggestiva atmosfera dell’Hotel Salus, conla Conviviale di premiazione della “Viterboche lavora”; quest’anno, il riconoscimento<strong>Rotary</strong> è andato ai Sigg. Luciana Leone(dipendente del Comune di Viterbo),Rossano Pacelli (operativo nell’Industriadelle Castagne in Canepina) e ColomboBastianelli (Sottufficiale dell’Esercito, di S.Martino al Cimino).53PAUL


DAI CLUBINIZIATIVE - INCONTRI - PREMIOttimamente organizzata dal <strong>Rotary</strong><strong>Club</strong> di Hastings, a metà ottobre si ètenuto il VI Euromeeting (dopo Oudenaarde,Auxerre, Iglesias, Joenkoeping e Dublino),con 96 rappresentanti degli 8 <strong>Club</strong> Ospitie quasi tutti i Soci del <strong>Club</strong> locale;numeroso, come sempre, il gruppo Sardo:18 partecipanti, compresa una bimba di seimesi. La cronaca di un week end allegro, èstata scritta così: >Il Cl u b “Ig l e s i a s”pa r t ec i pa a ll aVI e d izi o n ed el l’Eu r o m e e t i n g(n el Su s s e x).scoprire che in Inghilterra non si mangia poicosì male!). Il sabato mattina c’è stata lavisita ai quartieri storici di Hastings (centrobalneare molto frequentato); dopo unosguardo alle auto d’epoca esposte e dopo ilpranzo, la giornata è proseguita all’Abbaziadi Battle, qui voluta dal NormannoGuglielmo il Conquistatore per ringraziareDio della vittoria ottenuta sui Sassoni e suiVichinghi, il 14 ottobre del 1066 (gli permisedi prendere la corona d’Inghilterra e – ognianno – viene rievocata con scrupolosidettagli: veri Normanni che arrivanodalla loro terra, accompagnati da donnee bambini; alloggiano negli accampamentie, per un paio d’ore, si danno a scontricruenti). Alla cena di gala, in un bell’albergodella parte moderna di Hastings, hannopartecipato il Rappresentante della Reginae il Governatore del Distretto <strong>Rotary</strong>; altermine si è ballato al suono di un’orchestradi 18 elementi. Tutto è finito la domenicamattina con un brunch durante il qualehanno cantato tutti i Rotariani presenti,eccetto che i Ciprioti di Paphos: questi,si sono esibiti in una danza in costume. Laperformance artistica conclusiva è, ormai,uno dei momenti più attesi dell’Euromeetinge viene preparata con cura, nello spiritodi amicizia che contraddistingue ogniedizione. Quest’anno molti hanno portatoparrucche e barbe finte per rendere piùdivertente lo spettacolo: gli svedesi hannocantato con elmi in stile Vichingo!>.L’Euromeeting, nato con l’obiettivo dellapartecipazione di un <strong>Club</strong> per ognuno dei15 Paesi Europei di allora, è fermo a 9sodalizi iscritti; si è parlato di aggiungere ildecimo l’anno prossimo (appuntamento difine settembre, dai Tedeschi di Bochum) o,al massimo, fra due anni, a Cipro.Il Cl u b “Ro m aPa l at i n o” – co nla pa r t ec i pa zi o n ed ei Cl u b: “Ro m aMo n t e Ma rio”,“Ro m a No r dOv est”, “Ro m aOl g i ata”, “Ro m aSu d Est”,“Bo l s e n a/Du c at odi Ca s t ro”,“Fl a m i n i a Ro m a n a”,“Viter bo” e“Viter bo Ci m i n i a”– h a c h iu s o ilFe s t iva l d el Te at r oAm at o r i a l e.Il Cl u b “Ro m aSu d Ov est” n eh a pa r l at o co nCh i cco Te s ta, n el l’i n co n t r o d el 19n o v e m b r e.DAI CLUBIl Teatro Amatoriale contro la PolioNel gremito Teatro S. Leonardo diViterbo, domenica 23 novembre – allapresenza delle Autorità locali (il SenatoreLaura Allegrini, il Vice Sindaco GiovanniArena, l’Assessore Renzo Trappolini), dirappresentanti dei <strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> coinvoltialla manifestazione, di esponenti dellaConfederazione Europea (l’Avv. Fiammeri)e della Federazione Italiana per il TeatroAmatoriale (l’Avv. Pace e il Cav. Pirazzoli,nonché lo staff viterbese al completo)– è calato il sipario sul XIII FestivalInternazionale. La serata di gala ha avutogrande successo: ad impreziosire il parterrec’erano l’attrice Serena Bennato e l’artistaRoberto Joppolo, ideatore e realizzatoredelle formelle e del “Premio Città diViterbo”. Il Premio <strong>Rotary</strong> (consegnato dairappresentanti dei nove <strong>Club</strong> che hannopromosso il Festival, in abbinamento allaCampagna Polio Plus ) è andato ai miglioriattori giovani Patrizia Lovato di Vicenza eValerio Bitetto di Bisceglie. Piero Papaledel <strong>Club</strong> “Roma Palatino” (infaticabile> Tornare al “nucleare”? Si può, forse “si deve”.Dalle parole di Chicco Testa, uno chedi ambiente e di energia sicuramentese ne intende, i convenuti all’Hotel Jollydi Roma hanno tratto quattro punti diriflessione:• il Mondo dipende dall’energia prodottae quella del nucleare già copre il 7% circadel fabbisogno totale (il 15% di quello delsettore elettrico);• per i prossimi 50 anni non avremoquantità rilevanti di energia alternativaa quella dei combustibili fossili (carbone,gas, petrolio); per affrancarci da questiultimi, occorreranno studi, investimentie tempo che ci costringono a non fare ameno del nucleare;• se gli ambientalisti e gli scienziati delcoordinatore per la componente Rotariana)si è dichiarato soddisfatto anche, esoprattutto, per quanto il Teatro siariuscito a comunicare, agli Spettatori, allaStampa e alla Cittadinanza di Viterbo, sullapiù importante attività Rotariana a livellomondiale: l’eradicazione della Poliomelite.Prima della chiusura (con l’esibizionedel Gruppo Rosa Flamenco di Cinzia AnaCortejosa ), Bruno Mencarelli (PresidenteFITA di Viterbo) ha organizzato la consegnadei premi istituzionali: Premio allaScenografia: “Compagnia Teatro Nuovo” diMarsala (TP); Premio per Migliori Costumi:“ La Quinta Compagnia” di Bisceglie (BA);Premio alla Regia: “Gruppo Teatrale LaTrappola” di Vicenza; Migliore AttriceCaratterista: Elena Peder del“ Teatrodelle Lune” di Montebelluna (TV); MiglioreAttore Caratterista: Pietro Titone della “Compagnia Teatro Nuovo” di Marsala (TP);Migliore Attrice Protagonista: Ilaria Verdinidella “Compagnia Claet” di Ancona; MiglioreAttore Protagonista: Carlo Properzi Curtidel “Gruppo Teatrale La Trappola” diVicenza; Premio del Pubblico: “CompagniaPartennope” di Canale Monterano (RM);Premio della Giuria: “Arrabal TeatroRequena” di Valencia (Spagna) il Premio“Città di Viterbo” lo ha vinto la CompagniaTeatrale “Claet” di Ancona.clima asseriscono che siamo in pienacatastrofe, riconosciamo pure quanto, diquesto, l’abbiamo voluto noi con battaglieantinucleari perse in partenza, perchéhanno lasciato spazio ai combustibilifossili (l’enorme richiesta di energia ha,paradossalmente, acuito il problema senzarisolverlo con le fonti alternative;• l’effetto serra è una vera e propriaguerra mondiale e l’energia dal nucleareè quella che non produce emissioni digas nocivi. Il dibattito che ha seguito larelazione, è stato animato e molti hannochiesto notizie sulla produzione di energiaeolica, riscontrando che la poca quantitàprodotta non compensa gli investimenti distruttura e neanche i panorami alterati.55PAUL


BUONE NOTIZIEA Na n c h i n oDAL MONDOHa b i tat l a n ci au n f o n d o peri p r o g e t t i diu r b a n i s t i c asostenibile.Co sì i m i g r a n t id i v en ta n o u n ar i s o r s a per il su dd el m o n d o.DAL MONDOPiù controllo sulle armi Fo n t e: Go o d Ne w s Ag e n c yDa ll’As s e m b l e a Gen er a l e d el l’ONU u n v o t o s t o r i cov er so u n Tr at tat o sulle a r m i.Il 31 Ottobre 2008, con soddisfazione l’esito dello scrutinio,147 stati membri chiedendo agli Stati di accelerare i lavori aldelle NU hanno votatocon una schiacciantemaggioranza per lafine di far avanzare rapidamente il processoe garantire un Trattato fortemente centratosui diritti umani e sullo sviluppo. Inoltre,prosecuzione dei la risoluzione è stata sponsorizzata da 116lavori concernenti degli Stati favorevoli al Trattato. Africa,ilTrattato America Centrale e del Sud ed Europainternazionale hanno votato massicciamente per quellosul commercio che traduce una forte domanda riguardo aldelle armi (ATT). “The Control ArmsCampaign”, i responsabili della campagnaper il controllo delle armi, hanno appresosistema di controllo delle armi sia da partedei paesi seriamente toccati dalla violenzaarmata sia da parte dei grandi esportatori.> Le città parlano cineseIl mese scorso, a Nanchino, l’Agenzia delleNazioni Unite HABITAT ha annunciato lacreazione di un fondo di 2 milioni di dollariper finanziare progetti guidati da giovaniin tutto il mondo. Il fondo, denominato“Opportunities Fund for Urban Youth-Led Development”, è stato creato perpromuovere il partenariato fra giovaniuomini e donne nel raggiungimento diun’urbanizzazione sostenibile. Il fondo èstato finanziato inizialmente con un prestitodi 2 milioni di dollari in due anni messi adisposizione dal governo della Norvegiaauspicando un contributo di altri governi e>CE e NU insieme per lo sviluppoLe Nazioni Unite e la CommissioneEuropea hanno dato il via ad un’IniziativaCongiunta sull’Emigrazione e lo Sviluppoche introduce un nuovo modo di operareai fini di promuovere l’impatto positivodell’emigrazione stessa utilizzando unapproccio innovativo e completo chefornirà sostegno alle piccole imprese perdonatori. L’evento è stato caratterizzato dauna serie di discorsi illuminanti di leaderinternazionali nel campo dello sviluppodelle attività progettuali giovanili e daperformancedi giovaniartisti disuccessoprovenientida varie partidel mondo.intraprendere azioni concrete. Recependole raccomandazioni del primo ForumGlobale per l’emigrazione e lo sviluppo,svoltosi a Bruxelles nel 2007, l’IniziativaCongiunta consoliderà il ruolo delleorganizzazioni della società civile e delleautorità locali, assicurando che la capacitàdi queste fondamentali parti in causa saràrafforzata affinché divengano validi arteficidello sviluppo. Attraverso la codificazionedi una prassi ottimale per l’emigrazionee lo sviluppo, l’iniziativa CE-NU mira adassicurare che coloro che dovranno prenderedecisioni siano meglio informati sulla prassirelativa a questa zona, al fine di ispirarel’attività politica.BUONE NOTIZIE> >DAL MONDOLa celebr e a zi e n daco m p i e 125a n n i e f e s t eg g i as o s t en en d o Sav et h e Childr en.Ro ta r i a n i, m u l l a he s t u d en t i InAfgh a nista nper il p r o g e t t oPo l i o p lu s.DAL MONDOEmergenza <strong>Nord</strong> Kivu, l’aiuto di MSFCo n t i nu a l’o p er a di a s si s t e n z a diMed i ci Se n z a Fr o n t i er e in Co n g o.Kibati, a nord di Goma, ad realizzare visite ed individuare chi haA oggi sono stati registrati solo 8 urgente bisogno di assistenza sanitaria.nuovi casi di colera rispetto ai 48 Ad ovest di Goma, gli operatori di MSFprecedentemente trattati. Si sono hanno portato le cliniche mobili nel villaggioregistrati altri 11 casi nel Centro di Karuba: sono state effettuate 41 visite eper il trattamento di Goma e un la patologia più frequente rilevata è quellaaltro caso nell’ospedale generale delle infezioni trasmesse per via sessuale.della città. Gli operatori di MSF MSF garantisce anche assistenza psicologicastanno lavorando nei centri di e fornisce materiali di prima necessità aglisalute di Kiwanja e nella città sfollati nel campo di Shasha. Inoltre, adi Rutshuru e le loro cliniche Kirotshe, a nord di Shasha, MSF sta lavorandomobili cercano le persone per per rendere operativo l’ospedale locale.> “Riscrivi il futuro” con BulgariIl 2009 segna il 125° anniversario dellaCompagnia Italiana di beni di lusso,Bulgari. Per celebrare la ricorrenza, Bulgariha scelto di sostenere la campagna “Riscriviil futuro” di Save the Children, una dellepiù grandi organizzazioni internazionaliindipendenti per la difesa e il sostegnodella causa dei diritti dei bambini ed èpresente in oltre 100 paesi nel mondo. Lacampagna “Riscrivi il futuro” si impegna afornire entro la fine del 2010 un’educazionedi qualità a 8 milioni di bambini che vivonoin aree colpite da conflitti. Considerevoliprogressi sono stati fatti nella ricostruzionedi scuole, nella fornitura di oggetti scolastici> Fermiamo la PoliomieliteStephen Brown, ex governatore delDistretto 5340 (California, USA), haavuto la straordinaria opportunità di esseretestimone della campagna nazionale in attoper porre fine alla poliomielite. Brown eFary Moini, socio del RC di La Jolla GoldenTriangle, in Afghanistan per collaborareessenziali e nel proteggere i bambini dagliabusi e dallo sfruttamento preparando lastrada per un durevole cambiamento nellavita di 6 milioni di bambini. L’obiettivo diBulgari è di raccogliere 10 milioni di dollariper Save the Children entro la fine del 2009,dei quali, 1 milione, sarà donato per lo startup dell’iniziativa.allo sviluppo di progetti rotariani educativied umanitari, sono stati invitati dal dottorAjmal Pardis, presidente del locale ComitatoNazionale PolioPlus e socio del RC diJalalabad, a prendere parte al meeting deileader islamici, o mullah, a Jalalabad.Dal giornale online di Brown: “Alla presenzadi circa 40 mullah, 30 anziani, circa 10studenti provenienti dalla scuola talebanamadras [islamica] ed alcuni mezzi diinformazione locali e nazionali, il discorsopiù interessante è stato quello di un influentemullah talebano, l’Imam Abdul Wakil, cheha parlato molto appassionatamente edin modo chiaro dell’importanza di questosforzo”.57PAUL


SAVE THE DATE….MEMORIZZA LA DATA!!!!15/17 m a g g i o 2009Co l o n n a Be ac h & Re s o rt Po rt o Ce rv o, l o c a l i t à Ca l a Gr a n uCongresso Di s t r e t t ua l eAl Congresso con noi, Luis Vicente Giay!Luis Vicente Giay è stato scelto dal PresidenteLee come suo rappresentante al nostro congressodistrettuale, dove sarà accompagnato da suamoglie Celia. Luis Vicente Giay, socio del <strong>Rotary</strong><strong>Club</strong> Arrecifes, Distretto 4825, è stato PresidenteInternazionale del <strong>Rotary</strong> International nel 1996-97 e successivamente Presidente della Fondazione<strong>Rotary</strong>. Il nostro Distretto ha già avuto l’onoredella sua presenza come Rappresentante delPresidente Internazionale nel 2002-03, governatoreFilippo Maria Pirisi.

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