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dAI club - Rotary Club Cagliari Nord

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Convegno sulla comunicazione> Comunicare per esistereComunicare peresistere: un successoIl convegno sulla comunicazione, organizzato dal Distretto <strong>Rotary</strong> inCampidoglio, ha centrato il bersaglio. Ottimi i contenuti, i relatori, i risultati,la partecipazione del pubblico e la profondità delle conclusioni.> di Giuseppe Marchetti TricamoRisposta non facile di questi tempi:a meno, si capisce, di non ricorrerea due espressioni. La prima èprofessionalità; la seconda è capacitàdi cogliere l’essenziale delle cose.Questa è la risposta arrivata dalconvegno “Comunicare per esistere”che il <strong>Rotary</strong> International – Distretto2080 Italia ha organizzato a Roma, il21 novembre 2008, nell’aula “GiulioCesare” del Campidoglio. L’ eventoè stato aperto dai saluti di MarcoPomarici (presidente del Consigliocomunale di Roma), Alberto Cecchini(governatore del Distretto 2080),Angelo Maria Petroni (consigliere dellaRai). Professionalità rappresentatada un panel di relatori prestigiosi.parole, è finalmente vero che nessuntesto può spiegare un evento comel’11 settembre se omette di allegarele sequenze filmate. Resterà fruibile anostra comunicazione sia efficace econvincente? Nella comunicazione“verbale” ci deve essere un totaleallineamento tra le parole usate, ilmodo espressivo con il quale vengonoespresse e l’atteggiamento del corpo.Nella seconda parte del convegno,introdotta da Antonio Lico (presidentedella commissione Comunicazionee stampa del distretto), si è passatid a l l a t e o r i a a l l a p r at i c a .L’immediatezza dell’informazione nonpuò far trascurare il controllo dellafonte che deve essere autorevolee attendibile (Andrea Pucci,condirettore dell’agenzia di stampaAdnKronos) per dare sempre un serviziopuntuale e affidabile ai propri lettori(Francesco Carassi, direttore de “LaNazione”) o per non tradire la fiduciaL’epoca in cui viviamo è l’epocadella comunicazione: tuttooggi è comunicazione. “Non èpossibile non comunicare, non esisteun comportamento che non siacomunicativo” (Paul Watzlawick).“Tutta la realtà, o almeno tutta larealtà umana e sociale appare ogginaturalmente comunicativa” (UgoVolli). La comunicazione oggi nondomina, deborda. Dai giornali allatelevisione, dalle radio ai fumetti,dalla pubblicità all’intrattenimento,precipita come un fiume in piena,travolgendo tutto. I dibattiti loconfermano: il bla-bla quotidianoammannito dai vari canali televisivie radiofonici è una specie di pret-aporterin cui la materia si autocelebrae si annulla. Per i pochi ancoradotati di un minimo di buonsensola domanda è d’obbligo: qual è lapietra che segna il confine? Meglioqual è il limite al di qua del quale c’èautorevolezza, significato, sostanzae, al di là, il pigolio indistinto dell’apparire-ad-ogni-costo?Capacità di cavare dal pozzodella memoria collettiva ciò che èpermanente e in grado di uncinare chine fruisce. E, soprattutto, la capacitàdi durare nel tempo, come quellepagine di storia - la più cruda, la piùdura - raccontate attraverso i filmatidei cameramen americani (mostratida Roberto Olla, giornalista del Tg1della Rai). Agghiaccianti riprese(che nessuno potrà mai cancellare)di una rappresentazione terribile diun testo atroce (scritto dai nazisti).Se è stato vero per tutto il ‘900 cheogni immagine può esistere comefonte solo se corredata di un suotesto, pena l’impossibilità di usarla semancante del necessario corredo diprescindere dal trascorrere del tempola relazione di Sergio Frau (giornalistade “La Repubblica”), che ha riportatoil limite estremo del mondo e dellaconoscenza nell’antico Mediterraneo,restituendo le Colonne d’Ercolealla Sicilia. Una robusta capacità diraccontare, quella di Olla e Frau, chehanno condotto all’intervento di PaolaGaglianone (docente della Scuola discrittura creativa di Rai Eri): il narrareè un fatto universale che appartieneall’essere umano di ogni cultura esocietà. Anche se ciascuno di noi, perAlberto Lori (formatore), è diversodall’altro. E allora, come si crea il“rapport” con il nostro interlocutoree come possiamo pensare che la35PAUL

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