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dAI club - Rotary Club Cagliari Nord

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Franco Frattiniestera e del Ministero che si chiamaCooperazione allo Sviluppo. Siamoamati all’estero proprio perchè ognigiorno migliaia di nostri connazionali- che non hanno volto e voce sui media- scrivono una pagina di buone azioniper gli altri. L’Italia aiuta e lo fa in unmodo gentile. Per questo poi le nostreaziende trovano simpatia e la nostraeconomia si internazionalizza: perchèsiamo amati e rispettati anche perchècapaci di rispetto. Perchè uniamoinsieme talento, capacità di rispostae spirito solidale. Sa cosa mi dispiace?Vedere che noi italiani non sappiamotutto questo. Ecco perchè ho scrittoal Presidente Berlusconi proprio pochigiorni fa, perché venga valorizzato esostenuto il ruolo della nostra politicadi cooperazione: perchè se l’Italiaindebolisce la cooperazione allosviluppo indebolisce la propria politicaestera ed il sistema Paese.Può fare un bilancio del suo mandatoe soprattutto dirci quali sono le lineeguida della sua azione futura comeresponsabile della Politica esteraitaliana?Al mio secondo mandato presso ilMinistero degli esteri posso direinnanzitutto di aver trovato unaFarnesina rinnovata, avviata versoun nuovo e più dinamico processo dimodernizzazione ed una maggiorepresenza nel tessuto economicosociale,non solo in Italia, ma anchenei Paesi dove abbiamo le nostremissioni diplomatiche. Sono certo chequesto processo continuerà, e avràcertamente il mio incoraggiamento.Per quanto riguarda le nostre azionifuture, come voi sapete l’Italia siappresta ad accogliere, a partire dagennaio, la presidenza del G8. Stiamoquindi delineando alcuni scenari chene costituiranno l’agenda, in relazionealle varie tematiche – evidentementeoggi in evoluzione – che sarannodi interesse di questo importanteappuntamento. Tra le priorità daaffrontare, le dinamiche economicofinanziarie,la grande crisi globale chetutti stiamo registrando, la minacciaglobale del terrorismo, la protezionedell’ambiente, l’attenzione necessariaverso la povertà, la situazioneenergetica e la crisi alimentare,il grande sistema che pone Paesiricchi e Paesi in via di sviluppo nellanecessità di condividere obiettivi dicrescita, le crisi regionali. Tra le lineeguida della nostra politica esteranon può, poi, certo mancare – comedicevo prima - una forte attenzioneall’Europa. L’integrazione europea,la sicurezza, le politiche migratorie,l’energia, sono tutti temi di assolutapriorità. Altra regione importanteper l’Italia è il Mediterraneo dovestiamo rilanciando con forza la nostraazione. Sempre più strette, rispettoal passato, sono, infine, le relazionicon gli Stati Uniti, che restano il nostroprincipale alleato internazionale noneuropeo, se guardiamo agli scenari dicrisi nel mondo dove la collaborazionecon gli Usa e gli altri paesi europeiè essenziale: penso al Libano e aiBalcani, quindi al Kosovo, dove c’è unagrande presenza italiana, e ovviamenteall’Afghanistan, in cui l’Italia ha ancheuna grande responsabilità. E’ suqueste fondamenta solide, ed altreancora, che continueremo a costruirenei prossimi mesi e nei prossimi annila nostra politica estera per renderlasempre più protagonista, competitivae pronta nelle risposte.

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