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dAI club - Rotary Club Cagliari Nord

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Federico Faggin> L’inventore del microchipScoprire il microchipe cambiare la vitaFederico Faggin uno Scienziato Vicentino alla conquista del Mondo, ospite del<strong>Rotary</strong> <strong>Club</strong> Roma Sud Est.conoscere i problemi ancora nonrisolti. L’idea del touchpad, che hapermesso all Synaptics di diventareimportante, mi venne osservandocome il trackball (il puntatore usatoprima, nei computer portatili) fosselimitante e ingombrante. Notandoquesto, mi sono proposto di cercareuna soluzione. Nel giro di un paiodi mesi l’idea si sviluppò attraversoun processo di brainstorming con ungruppo di Ingegneri. Ecco l’esempiodi un progetto portato avanti da unteam: l’inventore è il team e non lapersona! L’idea del microprocessore ènata per sciogliere un caso già noto,ma irrisolto.Veniamo alla domanda provocatoria:> di Domenico ApolloniSarà vero? il Sagittario è proprioil segno zodiacale di chi ha unamarcia in più, di chi vede l’esistenzacome un’avventura? Ebbene, se cosìfosse, Federico Faggin non potevamancare nell’elenco; nato a Vicenzaall’inizio del dicembre 1941, studia daradiotecnico nella Città del Palladio e– nel 1965 – si laurea in Fisica pressol’Università di Padova (parla di unaapparecchiatura che legge tracceregistrate su pellicola e ottiene lasumma, cum laude).Prima della laurea, trascorre 14mesi alla Olivetti, dove progetta ecostruisce un computer sperimentale;dopo la tesi (e sei mesi da AssistenteIncaricato) parte per la California, perseguire un corso sui circuiti integratiMOS. Dalla Ceres, che l’aveva inviatonella Silicon Valley, passa alla SGSFairchild e conquista il suo primobrevetto; si trasferisce quindi inAmerica e sviluppa il procedimentodel silicon gate autoallineato (spianeràla strada al microprocessore e allememorie a semiconduttore).Nel 1970, dopo nove mesi di lavoroa ritmi impossibili e con l’aiuto di ungiapponese, riesce nella storica suaimpresa: il microprocessore, con lesue iniziali incise, viene protetto dadue brevetti!Nel 1974 lascia la Intel (per la qualeoperava) e fonda la prima di una seriedi sue Società; due anni dopo realizzail microprocessore Z80 che supera lacifra record dei due miliardi di pezzivenduti. Il successo è inarrestabile:oggi, Faggin è anche Presidente dellaFoveon di Santa Clara, la Societàche ha sviluppato una rivoluzionariatecnologia per la fotografia digitale.Decine di brevetti, quattro LaureeHonoris Causa e una infinità diriconoscimenti, sono il bagaglio di unItaliano con l’hobby del flauto.Come è nata la Sua passione per latecnologia dei computers?Già da bambino, preferivo macchinee meccanismi; ricordo ancora quandoarrivò a Isola Vicentina, dove cieravamo trasferiti, un pestasassi avapore. Avevo cinque anni, ma cercailo stesso di capirne il funzionamento.Mi resi conto quanto una macchinasia comprensibile e prevedibile e,figurarmi come funzionasse, mi davasoddisfazione. Verso i dieci anni, laBefana mi portò un Meccano con qualedetti sfogo alla mia creatività; unanno dopo, vidi un modello di aereoe per me fu una rivelazione: decisi dicostruirmi un giocattolo che volasse e,dopo un paio di tentativi, ci riuscii.Così ebbe inizio la mia passione pergli aeromodelli, che conservo tuttorae che mi portò a frequentare l’IstitutoRossi (al posto del Liceo, dove miopadre insegnava Filosofia e Storia), perdiventare Perito Aeronautico; il corsoper l’aeronautica venne però soppressoun anno dopo e io mi trovai costrettoa seguire altre vie. Scelsi Radiotecnicaper imparare a fare un modello diaereo radiocomandato!Seguendo Radiotecnica, imparai unpo’ di Elettronica: mi appassionai alcomputer, leggendo libri in francese chelo descrivevano e, una volta diplomato,decisi di andare alla Olivetti.Cosa avrebbe voluto fare, se – percaso – non avesse cominciato daradiotecnico?Non mi sono mai posto questadomanda. Come già detto, la sceltadi studiare radiotecnica fu un ripiego.Avevo, però, vari interessi e avreipotuto prendere un’altra strada:magari l’elettrotecnica.Come nasce un Suo progetto, unaSua idea?L’idea nasce come soluzione a unproblema. E’ quindi importanteperché in America e non da noi, nellavecchia Europa?Essere bravi, non basta. Avere unabuona idea, ancora, non basta;occorrono i mezzi per trasformare leidee in prodotti e per introdurre questinel mercato. L’innovazione viene daun sistema che si organizza per essa ele idee nascono dove esistono stimoligiusti. Nella Silicon Valley, si sonocreate le condizioni ottimali perché lamacchina dell’innovazione funzioni apieno ritmo.31PAUL

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