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dAI club - Rotary Club Cagliari Nord

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Franco Frattini> Multilateralismo efficaceordine - rappresentano sempre la sedeprivilegiata per affrontare le minaccealla pace.internazionale molto complessa, dovel’Africa, il Pakistan, l’India o Israelesono soltanto alcuni esempi di mutevolicrisi che toccano ogni tipo di minaccia.Dall’ambiente, all’energia, dallematerie prime e le risorse alimentari,alle pandemie, al sottosviluppo, allapovertà, al fallimento degli stati, edinfine ai fondamentalismi, i terrorismi,le criminalità senza frontiere e laproliferazione di mezzi di distruzionedi massa. Molto c’è ancora da fare peravvicinarci ad un traguardo ambiziosocome quello della neutralizzazionedei conflitti e l’annientamento delleminacce globali. Un obiettivo cheriveste un’importanza particolare perun Paese come l’Italia per il qualel’impegno per la pace nel mondo e perla realizzazione del multilateralismoefficace è tra i principi fondamentalidella Carta Costituzionale e lapriorità bipartisan di politica estera.Dinanzi a sfide così complesse einterconnesse, una concertazionepartecipe e responsabile dei variattori che compongono la comunitàinternazionale è l’unica garanzia diun contributo efficace e costruttivoad una sicurezza ed un benesserecondivisi che sono a loro volta lecondizioni più propizie di una pace perquanto possibile diffusa e sostenibile.Le Nazioni Unite – laddove il contributodell’Italia, umano e materiale, alleattività dell’ONU è di primissimoL’Europa, le sue strutture sono daqualcuno viste come scarsamenteefficienti, Lei è stato Vice Presidentedella Commissione Europea, cheesperienza ne ha ricavato, cosa sidovrebbe fare perché la voce deglieuropei possa essere unica e contaredi più a livello internazionale?Altiero Spinelli aveva fiduciosamenteaffermato: “la via da percorrere nonè facile né sicura, ma deve esserepercorsa e lo sarà”. Certo, allacreazione degli “Stati Uniti d’Europa”,non siamo ancora giunti, ma io credoche Spinelli sarebbe stato fiero e forseanche sorpreso delle enormi conquistesociali, economiche e politiche dellasua amata Europa. A mio parere, espero che gli Euro-scettici non me nevorranno, poter studiare liberamentee facilmente in qualsiasi paesedell’UE, poter pagare con la stessamoneta quando mi sposto fuori dalmio paese, poter passare la frontierasenza le lunghe file di una volta e nondover mostrare il mio passaporto,sapere che i giudici e i poliziotti degliStati Membri si parlano, cooperano esi scambiano idee, è per me moltoimportante e conserva già un saporedi conquista per tutti gli europei.Certamente – e lo stiamo già facendocon la strada di Lisbona – quel che serveoggi è anche un’Europa più dinamica,non burocratizzata, con una prontacapacità di risposta alle preoccupazionieconomiche e di sicurezza dei suoicittadini. L’Italia ha fatto la sua parte– ratificando unanimemente il Trattatodi Lisbona - nella convinzione cheil nostro Paese non debba andarea Bruxelles per cercare altrove lesoluzioni ai propri problemi nazionalima, al contrario, debba dare uncontributo attivo e propositivo affinchél’Unione Europea sviluppi le proprieautonome capacità di risposta sul pianoregionale e globale a quei problemiche per la loro natura complessa nonpossono essere risolti soltanto a livellonazionale. Un’Europa più protagonistasul piano internazionale significaanche maggiore capacità dell’Italiadi far fronte alle proprie accresciuteresponsabilità nel mondo.Il <strong>Rotary</strong> International con lafondazione e le azioni che realizzaquotidianamente ha sconfitto lapoliomelite e porta conforto in tantearee disagiate, cosa si può fare di piùa livello internazionale per migliorarele condizioni di vita che in tante areedel globo non garantiscono standardaccettabili?Le racconto una storia. Questa estateun mio collaboratore riceve un sms daBeirut. E-Imad Al-Trache, giornalista diAl-Jazeera, che mi segnala una letterada parte della Signora Hariri e damembri del Governo libanese. Parladi un bambino affetto da una graveforma di leucemia che ha bisogno diun trapianto urgente, purtroppo nonrealizzabile nel suo paese. Ho informatoil mio Gabinetto in Farnesina, ci siamomessi subito al lavoro e la catena dellasolidarietà è partita. Come vede, quandosi tratta di salvare vite umane e più ingenerale quando si tratta di compierebuone azioni per tutelare le condizionidi vita delle persone non è necessariosedere nel proprio studio: basta quellospirito solidale e spontaneo che è tipicoanche di noi italiani. L’Italia fa moltoa livello internazionale per aiutare lepersone bisognose, grazie soprattuttoad una macchina della nostra politica11PAUL

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