editoriale la copertina Novità sul web. Ma anche allarme tagli Sul web abbondano i materiali utili per l’educazione ambientale (di cui parla il “Tema” di questo numero della rivista) e l’abbondanza rischia di essere un problema: bisogna sapere filtrare, per selezionare l’essenziale e per scartare ciò che è meno valido. <strong>Il</strong> piccolo manuale di questo numero può essere un aiuto. Da poco, c’è qualcosa in più online: la versione in PDF del nostro mensile. Ma in questo caso il filtro è a monte, sta nella qualità e nella “lentezza” del processo produttivo di una rivista. All’edizione online si affianca ora anche una newsletter con una nuova grafica e periodicità più fitta. Mentre .eco rafforza gli strumenti di comunicazione (anche il sito www.environmental-education.org della rete internazionale WEEC, quella dei congressi mondiali di educazione ambientale, è stato rinnovato), la comunità italiana di quanti sono impegnati nell’educazione ambientale segue con apprensione gli effetti della crisi e dei tagli ai bilanci. Ambiente e cultura in difficoltà per la crisi Scuole e università hanno sempre meno fondi, come tutto il comparto istruzione-ricerca-cultura e quello ambiente-natura. Questo vuol dire meno progetti e meno uscite sul campo da parte delle classi, meno corsi e meno ricerca all’università. I musei devono ridurre i loro programmi, i parchi sono gravemente minacciati da tagli pesanti proprio nell’anno internazionale dedicato alla biodiversità. Per quanto riguarda lo specifico dell’educazione ambientale, i Comuni e molte Province sono al lumicino, mentre le Regioni reagiscono a macchia di leopardo. Alcune confermano i fondi per l’educazione ambientale, almeno per il 2<strong>01</strong>0 (per il 2<strong>01</strong>1, ovviamente, non si sa), altre operano tagli, in qualche caso molto drastici. A farne le spese, la possibilità di costruire una “green economy”, di diffondere comportamenti virtuosi che si traducono in un vantaggio anche economico per la comunità, di dare strumenti di cittadinanza attiva e di aiutare tutti a comprendere il mondo contemporaneo, in cui sfide e criticità ambientali costituiscono l’elemento centrale (riscaldamento globale, questione delle risorse, emergenza idrica, grandi disastri come quello del Golfo del Messico, problema energetico, salute, alimentazione ecc.). Tagliare sull’educazione ambientale significa, insomma, tagliare le prospettive di un futuro più desiderabile e vivibile. E tagliare posti di lavoro, sia pure per la maggior parte precari, come ci ricordano i 21 lavoratori dei Laboratori di educazione ambientale del Lazio (LEA), cui la società Capitale lavoro della provincia di Roma non ha rinnovato il contratto. • ti piace scrivere Hai notizie o articoli da proporre Vuoi essere un corrispondente di .eco dalla tua città Puoi farlo, diventando volontario/a del primo mensile italiano di educazione sostenibile. Per maggiori informazioni visita il portale www.educazionesostenibile.it o chiama la nostra redazione al numero di telefono <strong>01</strong>1 4366522. Ti aspettiamo! 6 .eco n. 7 - settembre 2<strong>01</strong>0 www.educazionesostenibile.it
tema | ambiente in rete Piccolo manuale di educazione ambientale via web <strong>Il</strong> numero di fruitori dell’informazione offerta da Internet è in costante aumento. Secondo Audiweb il 43 per cento degli italiani naviga sul web. Ma quali sono le potenzialità della rete nell’ambito dell’educazione ambientale