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Parte 2 - CusMiBio - Università degli Studi di Milano

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FREQUENZA DELL’ALLELE DELLA ANEMIA FALCIFORME. Questa malattia è rara in Europa ma molto<br />

frequente in Africa, tra i neri d’America e in genere nelle zone malariche del pianeta. Questa <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>stribuzione è<br />

dovuta al fatto che i globuli rossi <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>vidui portatori (eterozigoti) hanno maggiore resistenza verso il Plasmo<strong>di</strong>um<br />

falciparum, l’agente della malaria, rispetto ai globuli rossi dei soggetti sani. Questo vantaggio genetico <strong>degli</strong> eterozigoti<br />

ha favorito il mantenimento dell’allele dell’anemia falciforme nelle zone malariche. L’alta frequenza <strong>di</strong> questa<br />

mutazione presso la popolazione nera Americana è un retaggio genetico delle origini africane. Tra i neri d’America,<br />

l’anemia falciforme ha una frequenza <strong>di</strong> 1/500 nascite e circa 1 in<strong>di</strong>viduo su 12 è eterozigote. Lo stesso vale per i<br />

citta<strong>di</strong>ni americani con origini nelle regioni paludose dell’Italia, Grecia, <strong>di</strong> Cipro e del Me<strong>di</strong>o Oriente.<br />

Scheda 2: IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE TIPO A (FH) #OMIM 143890<br />

Delle varie forme <strong>di</strong> ipercolesterolemia familiare (FH), la ipercolesterolemia <strong>di</strong> tipo A è una malattia ere<strong>di</strong>taria<br />

autosomica dominante caratterizzata da un elevato livello <strong>di</strong> colesterolo nel sangue dovuto a un <strong>di</strong>fetto del recettore<br />

che consente l’ingresso del colesterolo nelle cellule. Il colesterolo è un composto steroideo molto importante per le<br />

cellule animali in quanto è un componente essenziale delle membrane.<br />

Il colesterolo, sia quello prodotto ex novo (principalmente dalle cellule del fegato e dell’intestino) che quello<br />

introdotto con la <strong>di</strong>eta, circola nel sangue in particelle lipoproteiche; se è presente in eccesso, favorisce la formazione<br />

<strong>di</strong> placche all'interno delle arterie (fenomeno detto aterosclerosi) che portano alla loro occlusione.<br />

La colesterolemia, cioè la quantità <strong>di</strong> colesterolo totale nel sangue, si misura in milligrammi per decilitro <strong>di</strong> sangue<br />

(mg/dl). Il valore normale è <strong>di</strong> 150/200 mg/dl, circa. Nelle analisi, oltre al valore del colesterolo totale, viene riportato<br />

anche il valore delle lipoproteine. Queste comprendono:<br />

A) le lipoproteine LDL (Low Density Lipoprotein:<br />

lipoproteina a bassa densità, Fig. 4.3) che contengono il<br />

colesterolo che verrà assorbito dalle cellule in seguito al legame<br />

delle LDL al recettore specifico sulla membrana cellulare. Se le<br />

LDL sono in eccesso, rispetto alla capacità <strong>di</strong> assorbimento dei<br />

vari tessuti, il colesterolo può depositarsi sulla parete interna<br />

delle arterie formando le placche aterosclerotiche;<br />

B) le lipoproteine HDL (High Density Lipoprotein: lipoproteina<br />

ad alta densità) che raccolgono il colesterolo in eccesso da tutti<br />

gli organi e lo trasportano al fegato da dove viene eliminato nella<br />

bile. Questo colesterolo viene chiamato "colesterolo buono",<br />

anche se, in realtà, non esiste un colesterolo "buono" e uno<br />

"cattivo", in quanto è sempre lo stesso colesterolo che viene<br />

trasportato da proteine <strong>di</strong>verse.<br />

CAUSE. La forma più comune <strong>di</strong> FH <strong>di</strong> tipo A è la forma<br />

eterozigote (1 su 500 nati vivi) in cui i valori <strong>di</strong> colesterolemia<br />

vanno da 220 a 550 mg/dl; nella forma omozigote, molto più<br />

grave, ma anche più rara (1 su 1.000.000 nati vivi ), i valori <strong>di</strong><br />

colesterolemia sono compresi tra 550 e 1000 mg/dl.<br />

La FH <strong>di</strong> tipo A è dovuta alle alterazioni <strong>di</strong> un gene, situato sul<br />

cromosoma 19, che co<strong>di</strong>fica una proteina recettore localizzata<br />

sulla membrana cellulare che ha la funzione <strong>di</strong> captare le LDL e<br />

pemetterne l'entrata nelle cellule. Una volta trasportate all'interno<br />

delle cellule, le LDL vengono degradate dagli enzimi lisosomiali e<br />

il colesterolo liberato inibisce l'enzima 3-idrossi-3metil-glutaril-<br />

CoA riduttasi, necessario per la sintesi <strong>di</strong> nuovo colesterolo. Se<br />

manca il recettore <strong>di</strong> membrana o è prodotto in quantità<br />

Fig. 4.3 Una particella LDL è costituita da un<br />

monostrato <strong>di</strong> fosfolipi<strong>di</strong> e da molecole <strong>di</strong><br />

colesterolo libero (all’esterno) e esterificato ad aci<strong>di</strong><br />

grassi (all’interno). Una molecola <strong>di</strong> apoproteina B-<br />

100 è inclusa nel monostrato lipi<strong>di</strong>co e me<strong>di</strong>a il<br />

legame della LDL al recettore. Una particella LDL<br />

tipica contiene circa 800 molecole <strong>di</strong> fosfolipi<strong>di</strong> e<br />

500 molecole <strong>di</strong> colesterolo libero nel monostrato<br />

esterno e circa 1500 molecole <strong>di</strong> colesterolo<br />

esterificato al suo interno.<br />

La forma B <strong>di</strong> HF (OMIM #144010) è dovuta a<br />

mutazioni del gene della apoproteina B-100 che<br />

co<strong>di</strong>fica una proteina incapace <strong>di</strong> legare il recettore.<br />

insufficiente (come negli eterozigoti) o ne è prodotta una forma alterata, le LDL si accumulano nel sangue dando<br />

origine alle placche aterosclerotiche e la sintesi <strong>di</strong> colesterolo intracellulare aumenta. Delle circa 150 mutazioni <strong>di</strong><br />

questo gene (in alcuni casi il recettore è <strong>di</strong>fettivo e non lega le LDL in altri ha ridotta affinità per le LDL, oppure<br />

lega le LDL ma non è in grado <strong>di</strong> internalizzarle), in Italia ne sono state in<strong>di</strong>viduate 72 che presentano una particolare<br />

<strong>di</strong>stribuzione regionale.<br />

MANIFESTAZIONI PATOLOGICHE. La formazione <strong>di</strong> placche aterosclerotiche (ateromi) rende <strong>di</strong>fficile la<br />

circolazione del sangue e può essere causa <strong>di</strong> problemi car<strong>di</strong>ocircolatori, con rischio <strong>di</strong> infarto che, pur variando da<br />

persona a persona, è comunque legato al valore della colesterolemia. Un tipico sintomo <strong>di</strong> FH è la comparsa (dopo i<br />

30-40 anni negli eterozigoti, entro i primi 4 anni negli omozigoti) <strong>di</strong> accumuli <strong>di</strong> grasso chiamati xantomi a livello dei<br />

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