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Materiali di discussione - Dipartimento di Economia politica

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nei processo <strong>di</strong> trasfusione). Produce in proprio e, per terzi, e commercializza.<br />

Il colosso tedesco si articola in tre <strong>di</strong>vioni : <strong>di</strong>alisi (Fresenius Me<strong>di</strong>cal Care),<br />

che costituisce il 70% del totale; <strong>di</strong>visione Kabi (20%), che si occupa <strong>di</strong><br />

terapia infusionale, trasfusionale e nutrizionale; Fresenius Proserve, per il<br />

restante 10%, società <strong>di</strong> engineering per impianti e servizi.<br />

Delle tre settori, tutte fortemente competitivi sui mercati mon<strong>di</strong>ali, un<br />

posto privilegiato spetta ai filtri ematici, prodotto esclusivo della sede <strong>di</strong><br />

Cavezzo. Sono prodotti destinati alla raccolta del sangue ed in particolare alla<br />

separazione degli emocomponenti. Il filtro è composto da una microfibra,<br />

trattata in superficie da <strong>di</strong>versi materiali che danno alla stessa caratteristiche<br />

termiche idonee a lasciare passare o meno certi componenti. A seguito della<br />

BSE (il morbo della “mucca pazza”), molti paesi decidono <strong>di</strong> introdurre la<br />

filtrazione totale.<br />

Fresenius HemoCare Italia conta 170 <strong>di</strong>pendenti e in totale nell’anno 2006<br />

ha fatturato circa 40 milioni <strong>di</strong> euro: metà del fatturato deriva da flussi<br />

intercompany all’interno del gruppo; metà è prodotto da una struttura<br />

commerciale che compra e rivende i filtri e gli altri prodotti del gruppo<br />

(incluse le altre filiali) nei mercati del Sud Europa (Italia, Spagna, Portogallo,<br />

Grecia, Cipro, Malta) e del Me<strong>di</strong>o Oriente. 24 .<br />

La <strong>di</strong>visione italiana nasce alla fine degli anni ’80 quando quattro <strong>di</strong>rigenti<br />

Baxter, tra cui l’attuale AD, Giorgio Mari, capirono l’importanza che i filtri<br />

avrebbero avuto nel corso degli anni, non solo per i malati talassemici,<br />

bisognosi <strong>di</strong> costanti trasfusioni, ma anche per i pazienti politrasfusi per<br />

proteggerli dal rischio virus <strong>di</strong> cui i leucociti del donatore sono portatori. Nel<br />

1990 nacque l’impresa con il marchio Biofil. Tre anni dopo il socio <strong>di</strong><br />

maggioranza decise <strong>di</strong> vendere Biofil a Fresenius. 25 Cominciarono ad essere<br />

commercializzati i primi filtri con il marchio “Fresenius” sui mercati<br />

internazionali. 26<br />

Nel 2000 Fresenius HemoCare Italia si colloca sul mercato del filtro in-line,<br />

assemblati e venduti intercompany: la <strong>di</strong>visione italiana, specializzata nello<br />

sviluppo <strong>di</strong> una parte del prodotto filtro, vende poi venduta agli altri “plant”<br />

del gruppo, i quali lo assemblano assieme ad altri componenti da loro<br />

prodotti, come sacche, tubi vari o altri filtri. La collocazione su questo<br />

mercato ha avuto un grande successo. 27 Il filtro per l’assemblaggio in-line<br />

viene effettuato nelle cosiddette camere bianche poi sterilizzato a vapore,<br />

mentre il filtro convenzionale da utilizzare al letto del paziente, viene<br />

24 Dati <strong>di</strong> bilancio (AIDA, Bureau Van Dijk)<br />

25 Come in tutto il settore, in questo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> vita dell’impresa, sorge il problema dei<br />

pagamenti ritardati da parte degli ospedali pubblici: capita spesso che gli ospedali<br />

paghino a 500 giorni, senza poter incassare da essi nemmeno gli interessi <strong>di</strong> mora.<br />

La ven<strong>di</strong>ta dell’impresa al gruppo Fresenius è stata motivata non tanto dalla<br />

mancanza <strong>di</strong> un mercato o <strong>di</strong> un prodotto, quanto da problemi <strong>di</strong> solvibilità e<br />

<strong>di</strong>sponibilità finanziaria: non si riusciva a pagare gli stipen<strong>di</strong>.<br />

26 In questo settore vi è una <strong>di</strong>fferenza importante tra l’Italia e altri paesi europei. Nel<br />

caso italiano la <strong>di</strong>fferenza nasce dalla presenza <strong>di</strong> un gran numero <strong>di</strong> banche del<br />

sangue, o più propriamente centri trasfusionali, rispetto ad altri paesi europei ed<br />

extraeuropei, dove ve ne sono poche e gestite in centri fortemente standar<strong>di</strong>zzati e<br />

specializzati solo nel trattamento del sangue da donatore. Le banche del sangue<br />

raccolgono le sacche, le trattano e le rivendono ai vari enti ospedalieri: in Italia invece<br />

c’è sovrapposizione <strong>di</strong> queste entità e <strong>di</strong> fatto la banca del sangue si identifica con<br />

l’ospedale stesso.<br />

27 Il filtro ha due possibili destinazioni: si può connettere alla sacca al momento<br />

dell’uso su richiesta, oppure è già assemblato in-line.<br />

25

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