Materiali di discussione - Dipartimento di Economia politica
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NdA] con un assetto organizzativo rinnovato in un modo a esse<br />
funzionale.<br />
2. Le imprese che, operando in settori <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a tecnologia e guardando<br />
all’evoluzione del mercato con ansia crescente, o ad<strong>di</strong>rittura sentendo<br />
già il fiato dei cinesi sul collo, hanno la possibilità <strong>di</strong> cavarsela con una<br />
scapattoia tecnologica, me<strong>di</strong>ante uno sconfinamento settoriale,<br />
riuscendo cioè ad estendere la gamma dei loro prodotti al settore<br />
tecnologicamente più avanzato confinante con il loro. Queste imprese<br />
sono anche a metà del guado nel processo <strong>di</strong> <strong>di</strong>gitalizzazione, ed è<br />
tanto più probabile che trovino la scappatoia tecnologica per evadere<br />
dall’asse<strong>di</strong>o dei concorrenti quanto più rapidamente e con convinzione<br />
riescono a completare il guado organizzativo.<br />
3. Le imprese che operano in settori a bassa tecnologia e che,<br />
avvertendo già il morso doloroso della concorrenza dei paesi<br />
emergenti, scelgono <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi <strong>di</strong>etro lo scudo del marchio, fidando<br />
ad esempio nel fulgore che l’eleganza italiana (abbigliamento, design)<br />
conserva nell’immaginario collettivo del mondo, o in qualche<br />
ineguagliata abilità artigianale. Queste imprese sono tipicamente poco<br />
<strong>di</strong>gitalizzate.<br />
4. Le imprese che, magari <strong>di</strong>sponendo anche <strong>di</strong> un marchio affermato, si<br />
sentono comunque gravate da costi del lavoro assai più alti rispetto a<br />
quelli dei concorrenti, essendo in molti casi, per la natura intrinseca<br />
dei loro prodotti, esposte a capillari e spregiu<strong>di</strong>cate contraffazioni o al<br />
capriccio delle “mode paese”. Queste imprese si convincono <strong>di</strong> non<br />
poter fare altro che accettare la sfida sul terreno dei costi e spostano<br />
parte della loro attività (a volte tutta) in paesi a basso costo del<br />
lavoro, nell’Est europeo o in Asia. Viene così realizzata una<br />
delocalizzazione <strong>di</strong>fensiva. Contrariamente a qianto in prima<br />
approssimazione ci si aspetterebbe, imprese <strong>di</strong> questo tipo possono<br />
essere anche molto intensamente <strong>di</strong>gitalizzate: anzi, l’aver fatto il<br />
salto nel nuovo para<strong>di</strong>gma tecnologico può consentire <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare<br />
meglio attività svolte in aree geografiche <strong>di</strong>stanti.” 2<br />
Una variante <strong>di</strong> quest’ultimo modello è costituita dalle imprese che,<br />
non competitive in termini prodotto, tentano <strong>di</strong> abbattere i costi<br />
facendo leva sul lavoro a basso costo attraverso l’utilizzo intenso <strong>di</strong><br />
lavoratori immigrati. L’internazionalizzazione <strong>di</strong>fensiva, in questo caso,<br />
viene giocata sul mercato domestico dei fattori.<br />
La tipologia “a grana grossa” proposta da Rossi è emblematica <strong>di</strong> un modo<br />
assai comune <strong>di</strong> leggere le evoluzioni (recenti o meno) dell’industria<br />
manifatturiera italiana: l’impresa è considerata in isolamento, a prescindere<br />
dalla sua rete <strong>di</strong> relazioni, dalla <strong>di</strong>visione del lavoro, dal contesto, dall’essere<br />
o meno integrata in un sistema produttivo. Ciò che conta sono quattro<br />
elementi: la sua specializzazione (intesa spesso meramente come<br />
appartenenza ad un dato settore, più o meno avanzato); l’innovazione <strong>di</strong><br />
prodotto, ma soprattutto <strong>di</strong> processo, giocata principalmente sulla adozione<br />
massiccia, a tutti gli sta<strong>di</strong> del processo produttivo, <strong>di</strong> tecnologie TIC,<br />
possibilmente integrate tra le <strong>di</strong>verse funzioni aziendali e a cui l’innovazione<br />
organizzativa è funzionale; l’adozione, infine, <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong><br />
2 S. Rossi, La regina e il cavallo. Quattro mosse contro il declino, E<strong>di</strong>tore Laterza,<br />
2006, pp. 8-9.<br />
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