07.02.2015 Views

ORIZZONTE n°2-2015-2p

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I vasi recuperati dal barone von<br />

Koller nel territorio dell’antica Caelia,<br />

attualmente di proprietà dello<br />

Staatliche Museen di Berlino.<br />

di Napoli.<br />

Alla morte del barone i vasi furono<br />

venduti al museo di Berlino,<br />

l’attuale Staatliche Museen, che ne<br />

è tuttora in possesso. Per la cronaca,<br />

dallo scorso novembre sono<br />

in mostra presso la Villa Getty a<br />

Pacific Palisades, in California, dove<br />

rimarranno fino a maggio <strong>2015</strong>.<br />

Quando, durante lavori agricoli<br />

in un terreno della contrada “Tesoro”,<br />

emergono i resti di una<br />

costruzione romana, nessuno si<br />

sorprende più di tanto. E’ il 1996;<br />

della scoperta viene informata la<br />

Sovrintendenza per i Beni Archeologici<br />

della Puglia e si iniziano i<br />

lavori di scavo.<br />

La sorpresa nasce quando gli scavi<br />

portano alla luce i resti di una<br />

serie di costruzioni, fra le quali<br />

un vero e proprio edificio termale,<br />

composto da una piscina, con<br />

relative canalizzazioni di deflusso,<br />

accanto alla quale sono disposti<br />

tre ambienti affiancati; due di<br />

questi probabilmente corrispondono<br />

al calidarium e al tepidarium,<br />

caratterizzati dalle suspensure, caratteristici<br />

pilastrini che ne rialzavano<br />

il pavimento. Il ritrovamento<br />

di alcune tessere di mosaico dimostra<br />

inequivocabilmente che la<br />

pavimentazione di questi ambienti<br />

era musiva, mentre le strutture<br />

murarie erano rivestite di marmo<br />

policromo, frammenti del quale si<br />

rinvengono negli strati superficiali<br />

dello scavo.<br />

Attigui alla piscina (la natatio), tre<br />

ambienti di piccole dimensioni<br />

appartengono alla pars rustica del<br />

complesso; vi si<br />

rinvengono, infatti,<br />

un piccolo<br />

focolare e alcune<br />

strutture annerite<br />

dal fuoco, che<br />

fanno pensare a<br />

vani adibiti ad attività<br />

produttive.<br />

Non ci sono<br />

dubbi: la presenza<br />

di un edificio<br />

termale, per di<br />

più decorato con<br />

mosaici e ricco di<br />

marmi policromi,<br />

fa pensare<br />

ad una sontuosa<br />

villa romana il<br />

cui proprietario<br />

apparteneva sicuramente<br />

ad<br />

una elevata condizione economica<br />

e sociale. Il rinvenimento negli<br />

scavi di un denario d’argento<br />

con l’effige di Vibia Sabina, moglie<br />

dell’imperatore Traiano, coniato<br />

fra il 128 e il 136 d.C., fa risalire<br />

la villa a un periodo compreso fra<br />

l’epoca tardo-repubblicana e il II<br />

secolo d.C..<br />

La scoperta è clamorosa: non<br />

solo una costruzione del genere<br />

non ha uguali in tutta la Puglia, ma<br />

contribuisce a delineare un pezzo<br />

di storia del territorio di cui si<br />

conosce molto poco e che investe<br />

il periodo della colonizzazione<br />

romana, quando una potente<br />

colonia appartenente alla gens<br />

Claudia si insediò nel territorio di<br />

Caelia, a cui apparteneva la contrada<br />

“Tesoro”.<br />

La villa verosimilmente costituiva<br />

l’epicentro economico di un<br />

grande insediamento abitativo; lo<br />

dimostrerebbe la presenza di una<br />

necropoli rurale, testimoniata dal<br />

rinvenimento di un’iscrizione funeraria<br />

della seconda metà del II<br />

secolo d.C., e un colombario di età<br />

romana rinvenuto nel 1966 nell’abitato<br />

di Adelfia, in via Conella,<br />

a circa 1300 metri in linea d’aria<br />

La copertura degli scavi e (sotto)<br />

un punto di collasso,<br />

non sappiamo se spontaneo o<br />

provocato dai cercatori abusivi.<br />

10 • Orizzonte Magazine<br />

Orizzonte Magazine • 11

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