ORIZZONTE n°2-2015-2p
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articolo tratto<br />
dalla rivista “ouroboros”<br />
il seme<br />
di Aldo Tavolaro<br />
I<br />
l seme originario<br />
Il seme originario è la<br />
parola. Il Vangelo di Giovanni<br />
recita: “Nel principio<br />
era la parola, ogni cosa è stata<br />
fatta per mezzo di essa e senza di<br />
lei neppure una delle cose fatte è<br />
stata fatta.”<br />
Questo ribadisce semplicemente<br />
ciò che leggiamo nella Genesi.<br />
Nei giorni della creazione Dio<br />
creò le cose chiamandole per<br />
nome; si sgrana così un rosario<br />
di “Dio disse…” e ancora “Dio<br />
disse…” e poi “Dio disse…”, e a<br />
mano a mano che l’Eterno chiamava<br />
le cose esse apparivano.<br />
Soltanto per l’uomo, e poi per<br />
la donna, al proposito espresso<br />
con la parola seguì l’opera della<br />
mano, che impastò la polvere e<br />
Nella foto:<br />
"Alchimistica Foresta",<br />
illustrazione digitale di<br />
Elena Frasca Odorizzi.<br />
staccò la costola. Tuttavia<br />
anche in questo caso<br />
l’Eterno soffiò, senza<br />
emettere suono, il suo alito<br />
vitale nelle narici dell’uomo.<br />
Qui s’innesta a proposito<br />
quanto riporta il Vangelo gnostico<br />
di Filippo: “Il Signore amava<br />
Maria Maddalena più di tutti i discepoli,<br />
e spesso la baciava sulla<br />
bocca”. Lo stesso Vangelo di Filippo<br />
ha già parlato in precedenza<br />
del bacio e del suo significato (59,<br />
5): “Colui che si nutre dalla bocca,<br />
se di lì proviene il Logos verbo di<br />
verità, dovrà essere nutrito dalla<br />
bocca, e diventare Perfetto. Perché<br />
il Perfetto diventa fecondo per<br />
mezzo di un bacio, e genera. Per<br />
questo motivo anche noi ci baciamo<br />
l’un l’altro, e concepiamo l’uno<br />
dall’altro,<br />
per<br />
opera della<br />
grazia che è in<br />
noi.”<br />
Che la parola sia seme lo riconferma<br />
S. Tommaso, e con lui<br />
alcuni vangeli apocrifi, quando vi<br />
si legge che la Vergine Maria fu fecondata<br />
dallo Spirito Santo, o dal<br />
Verbo, attraverso l’orecchio: Con-<br />
c e p t i o<br />
per aurem.<br />
Si conferma quindi<br />
che la parola è seme, ma questo<br />
non significa che debba essere<br />
necessariamente un “buon<br />
seme”, poiché nelle cose create<br />
il bene e il male sono due facce<br />
della medesima medaglia.<br />
D’altronde l’Eterno stesso,<br />
alla fine di ogni giorno<br />
della Creazione,<br />
considerava la sua<br />
opera; il Libro<br />
della Genesi riporta<br />
infatti,<br />
giorno dopo<br />
giorno, “E<br />
Dio vide<br />
che questo<br />
era buono”.<br />
Ma<br />
c’è un<br />
g i o r n o ,<br />
il secondo,<br />
il cui<br />
questo<br />
consenso<br />
manca: è<br />
il giorno<br />
in cui Dio<br />
separò le acque<br />
superiori<br />
da quelle inferiori,<br />
e chiamò<br />
“Cielo” la distesa<br />
intermedia. In quel<br />
giorno l’Eterno aveva<br />
operato una separazione,<br />
una disunione, una<br />
dualità antagonista che, sia pur<br />
feconda, non ritenne di riconoscere<br />
come “buona”.<br />
Il seme cosmico<br />
C’è poi un seme cosmico, inteso<br />
come energia vitale e vitalizzante,<br />
che gli antichi individuavano nel<br />
Sole, dando origine alle tante religioni<br />
solari presenti in numerosi<br />
luoghi e in ogni epoca.<br />
C’è stata una costante identificazione<br />
tra il Sole, inteso come il<br />
Seminatore (il grande “Sator”) e<br />
il seme, rappresentato dall’energia<br />
da esso emanata, fatta di luce<br />
e calore, che tutto vivifica. Gli<br />
antichi, in ogni tempo e in ogni<br />
luogo, di questo erano convinti<br />
e spesso rappresentavano materialmente<br />
il connubio Sole - Terra<br />
(la Grande Madre) alla stregua<br />
di un coito.<br />
In Gran Bretagna il complesso<br />
megalitico di Stonehenge racchiude<br />
nel ventre del suo cromlech<br />
(cerchio di pietre) due serie<br />
di pietre concentriche a forma<br />
di U, con l’apertura rivolta verso<br />
il punto dell’orizzonte in cui<br />
sorge il Sole al Solstizio d’Estate.<br />
Tra questo simbolico utero<br />
di pietre (che simboleggia l’utero<br />
della Terra) e il lontano punto<br />
dell’orizzonte c’è un menhir alto<br />
sei metri, la Heel-stone. Quando<br />
sorge il Sole del 21 giugno, il più<br />
alto dell’anno, nel pieno della<br />
sua potenza quindi, la sua sfera<br />
di fuoco appare sulla punta del<br />
menhir e l’ombra di quest’ultimo<br />
penetra nelle pietre azzurre e di<br />
sarsen disposte in forma di utero:<br />
la Terra Madre è fecondata<br />
dal suo Sposo celeste.<br />
In Irlanda, a Newgrange, c’è la<br />
cosiddetta Tomba megalitica<br />
(che tomba non è): un lungo<br />
corridoio coperto lungo circa 12<br />
metri, con l’ingresso rivolto verso<br />
il sorgere del Sole al Solstizio<br />
d’Inverno e, dal lato opposto, un<br />
vano absidato con due camere<br />
laterali.<br />
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