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novembre-dicembre - Carte Bollate

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DOVE TI PORTEREI<br />

(Se non fossi qui)<br />

Le due facce del Perù<br />

Cronaca di un viaggio, dalla magia di Nazca e Cuzco<br />

all’inferno del Lurigancho<br />

Sono sempre stato affascinato dagli Egizi,<br />

Incas ed Aztechi ma non avrei mai immaginato<br />

quanto l’interesse per una di queste<br />

culture avrebbe contribuito a cambiare la mia<br />

vita.Allacciati le cinture stiamo per decollare...<br />

Lima ed il mistico Perù ci attendono.<br />

Purtroppo io non potrò più tornarci,<br />

ma vi accompagnerò volentieri in questo<br />

viaggio immaginario per farvi conoscere le<br />

due facce di questa terra intrigante.<br />

Il viaggio transoceanico è abbastanza<br />

lungo, ma le dodici ore da passare seduti in<br />

classe economica su un aereo sono il prezzo<br />

da pagare per poter vedere le meraviglie che<br />

si nascondono in quei luoghi.<br />

Touch down! Ci siamo: l’aereo ha toccato<br />

terra. L’aeroporto è situato nel barrio<br />

(quartiere) del Callao dove c’e anche il porto<br />

marittimo. Il percorso in taxi per arrivare<br />

in città mette subito in risalto l’architettura<br />

spagnoleggiante che caratterizza quasi tutte<br />

le città del Centro e Sud America dovuta alla<br />

lunga permanenza spagnola in questa parte<br />

del mondo. Ci si rende conto immediatamente<br />

del miscuglio di razze che popolano questo Paese:<br />

bianchi, neri, mulatti, indios, creoli, asiatici e<br />

tutti i tipi di miscugli, vivono in perfetta armonia<br />

senza alcuna discriminazione.<br />

I modi di vestire sono anche assai difformi<br />

tra loro oltre che pittoreschi e folcloristici. Ecco,<br />

guarda: là c’è un manager in giacca e cravatta,<br />

mentre poco più in là c’è una india che porta il<br />

suo bimbo in una sacca sulla schiena. La sua gonna<br />

è variopinta. Le lunghe trecce nere sbucano<br />

dal suo cappellino tipico.<br />

Le vie brulicano di gente, ma anche e soprattutto<br />

di macchine, bus e micros (una sorta<br />

di bus in miniatura). L’odore dell’aria è reso acre<br />

dallo smog: potrei riconoscere il Sud America<br />

anche bendato, semplicemente annusando l’aria!<br />

I semafori per le strade, poi, sono semplicemente<br />

un abbellimento, perché nessuno li rispetta. Gli<br />

incroci diventano un pittoresco caos, dove gli<br />

automobilisti si scambiano insulti e frasi sconce<br />

sulle rispettive mamme, senza però creare nervosismo<br />

o arrivare a liti. Oltre ai rumori dei clacson,<br />

l’atmosfera è piena di musica: ogni negozio, dal<br />

più piccolo al più grande tiene, infatti, lo stereo a<br />

palla diffondendo ritmi di salsa e merengue.<br />

Durante il tragitto, se sei un “gringo” (e noi<br />

per loro lo siamo, in quanto stranieri bianchi)<br />

è molto facile che il taxista ti offra una vasta<br />

gamma di prodotti, leciti, ma soprattutto illeciti:<br />

quindi prostitute, coca, marijuana etc. etc.<br />

Occhio, non lasciamoci coinvolgere dalla troppa<br />

disponibilità perché è facile che dopo l’acquisto<br />

si possa ricevere la visita della polizia.... Ahia che<br />

dolor... Finalmente siamo arrivati all’hotel. Ho<br />

scelto il barrio di Miraflores in quanto, essendo<br />

popolato da persone di un rango sociale un po’<br />

elevato, è più sicuro. Però anche San Isidro e las<br />

Molinas non sono da meno, anzi.<br />

Se non fosse che dovremo sostare solo per<br />

alcuni giorni a Lima, avrei optato per l’affitto<br />

di una casa in quanto più economico, sicuro e<br />

comodo. Il tempo di prendere possesso della camera<br />

e di una doccia rinfrescante e ci rivediamo<br />

nella hall per andare a sgranocchiare qualcosa,<br />

ho una fame...<br />

Ti porto alla “Costa Verde”, ristorante che<br />

prende il nome dall’omonimo barrio, situato giù<br />

dal mallecon, sulla spiaggia in pratica di fronte<br />

al mare. Il sottofondo musicale è gradevole, las<br />

chicas ( le ragazze) con un delizioso perenne sorriso<br />

sulle labbra ci fanno capire immediatamente<br />

quanto se la tirino le nostre compaesane, a questo<br />

punto il menù rischia di passare in secondo piano<br />

e sarebbe un peccato. La cucina peruviana è<br />

molto ricca di ricette variegate. Ti consiglio di<br />

cominciare con un ceviche di mariscos: frutti di<br />

mare marinati al succo di lime dei caraibi, aglio,<br />

coriandolo, peperoncino piccantissimo, cipolla<br />

tagliata a velo, il piatto è terminato con alghe<br />

marine, patata dolce, patata normale e mais bolliti<br />

logicamente. Poi potremmo proseguire con<br />

una zuppa di tartaruga marina ( una vera delizia)<br />

e per finire con dei bocconcini di baccalà impanati<br />

e fritti....<br />

È ora di organizzarci per partire per Nazca,<br />

per vedere gli immensi e famosi disegni (linee<br />

di Nazca) che si estendono nell’altopiano di una<br />

cinquantina di chilometri tra Nazca e Palpa,<br />

tracciati asportando sassi dall’arido terreno<br />

desertico della zona e visibili solo dall’aereo.<br />

Ok, il giorno è arrivato. Stiamo andando<br />

verso Nazca con un’auto noleggiata. Se hai<br />

fame, lungo il tragitto, possiamo fermarci a<br />

mangiare un tamales venduto dagli ambulanti.<br />

Sono dei deliziosi fagottini di polenta,<br />

avvolti in foglie di mais e ripieni di formaggio<br />

o di pollo o di una salsa di carne piccante<br />

che chiamano “Aji ”. E ci beviamo sopra una<br />

Chicha morada, una bibita moderatamente<br />

alcolica a base di mais scuro fermentato. Da<br />

Lima si arriva a Nazca in 4-5 ore, dipende<br />

dal traffico e dal ritmo personale.<br />

Ci dirigiamo al piccolo aeroporto: eccolo<br />

lì l’aereo, è un monomotore a elica da<br />

otto posti, costo del biglietto: 100 $ americani.<br />

Mi sembra un po’ sgangherato: speriamo che ci<br />

riporti a terra incolumi. Il volo dura mezz’ora.<br />

Dall’alto possiamo vedere il pappagallo lungo<br />

più di 180 metri, il colibrì, il condor e l’enorme<br />

ragno di circa 45 metri. Ma sono solo alcuni dei<br />

circa 800 disegni formati dalle oltre 13.000 linee<br />

presenti nell’area. C’è da rimanere a bocca aperta,<br />

credimi. Chissà perché i Nazca (civilizzazione<br />

pre-incaica) avranno mai fatto questi disegni:<br />

è strano che si possano ammirare solo dall’alto,<br />

mentre da terra sono irriconoscibili. La leggenda<br />

dice che li avessero fatti per dare il benvenuto ai<br />

visitatori che arrivavano dal cielo. Extraterrestri<br />

Anche questo fa parte del mito e noi non lo sapremo<br />

mai.<br />

In fondo gli odierni cerchi nel grano avvistati<br />

in Inghilterra e da altre parti del mondo ci<br />

richiamano un po’ allo stesso mistero.<br />

Prima di riprendere il viaggio diretti a Ica, ci<br />

fermiamo a mangiare una pachamanca, un’antica<br />

ricetta locale che richiede una laboriosa preparazione.<br />

Il forno è ricavato scavando una buca<br />

nel terreno nella quale si gettano delle braci che<br />

vengono poi ricoperte con sassi di granito. Su<br />

questa graticola di pietra si dispongono foglie<br />

di banano sulle quali vengono adagiate carne e<br />

patate. Poi un altro strato di foglie, sassi e braci.<br />

carte<strong>Bollate</strong> 24

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