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Scarica il quaderno - Vicenza Jazz

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Francesco Martinelli<br />

78<br />

3.3 Arte e burocrazia in Germania est<br />

Dopo l’inizio della guerra fredda i musicisti della Germania est non<br />

hanno potuto confrontarsi direttamente con quelli americani, ma<br />

forse proprio per questo hanno sv<strong>il</strong>uppato proprie concezioni musicali<br />

originali che, grazie alla censura del regime, hanno raggiunto<br />

una popolarità superiore rispetto ai loro colleghi dell’ovest, fino alla<br />

caduta del muro di Berlino. Dopo la fine della guerra, ma prima<br />

della fondazione ufficiale della Repubblica Democratica Tedesca<br />

nel 1949, <strong>il</strong> trombettista di Ellington Rex Stewart aveva registrato<br />

diverse facciate con un organico creato nell’ambito del Berlin Hot<br />

Club, che vennero poi pubblicate dalla etichetta di stato della DDR,<br />

“Amiga”. L’atteggiamento del regime verso <strong>il</strong> jazz era a corrente<br />

alternata: appoggiava la musica dei “neri oppressi”, ma scoraggiava<br />

i tentativi di musicisti locali di cercarne una propria versione<br />

perché i “reazionari” potevano usare questi tentativi per raggruppare<br />

l’opposizione; in questo la DDR seguiva pedissequamente la<br />

linea dettata dall’URSS. Ma le trasmissioni radio non potevano<br />

essere fermate e quindi i giovani musicisti della Germania est<br />

ascoltavano le emittenti americane e tedesche dell’ovest, con <strong>il</strong><br />

loro programmi jazz, per poter raccogliere informazioni e repertorio<br />

per le loro orchestre che, malgrado tutto, sopravvivevano a<br />

stento. L’orchestra da ballo di Radio Berlin (RBT) suonava swing<br />

dal 1945; l’omologa di Dresda dal 1951, sotto la direzione del pianista<br />

Günter Hörig, mentre Eberhard Weise aveva fondato nel<br />

1957 <strong>il</strong> suo gruppo di st<strong>il</strong>e più moderno.<br />

La censura sul jazz, infatti, nel corso della seconda metà degli anni<br />

’50 si era allentata e nell’ambito di numerose organizzazioni della<br />

gioventù comunista si erano formati circoli di jazz, diventato, specie<br />

nelle sue forme più contemporanee, un simbolo di libertà. Nel<br />

1971 Karlheinz Drechsel della GDR, la radio di stato, fonda <strong>il</strong><br />

Dixieland Festival di Dresda, che diventa <strong>il</strong> maggior festival di jazz<br />

tradizionale d’Europa. Nella cittadina di Peitz, tra <strong>il</strong> 1973 e <strong>il</strong> 1982,<br />

viene organizzato un festival dedicato alla musica improvvisata e al<br />

free jazz che attrae migliaia di giovani, eccitati dalla prospettiva di<br />

ascoltare qualcosa che sfuggiva per sua natura alle direttive del

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