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MARTEDÌ 24 SETTEMBRE 2013 LA GAZZETTA DELLO SPORT 43 l’Oro QUANDO IL SANGIOVESE DIVENTA POESIA Il Poggio di Sotto 2007 è l’essenza stessa del Brunello. La fattoria, ora di proprietà di Claudio Tipa e della famiglia Bertarelli nasce nel 1989 sul versante sud Est di Montalcino che esalta le qualità del Sangiovese. Da quei 10 ettari di paradiso nasce un vino di spettacolare eleganza, intensità e pulizia di profumi e di sapori che si affina in botti grandi per 60 mesi (per la Riserva di cui vengono prodotte 5000 bottiglie). Costa intorno agli 80 euro. l’Argento GRANDE CANTINA GRANDE BARBARESCO Roagna è una delle cantine storiche delle Langhe. E il Barbaresco tenuta Asili Vecchie Vigne (nebbiolo in purezza con viti di 50 anni) ne rappresenta in pieno l’anima elegante e al tempo stesso potente. Questo nettare viene dai vigneti esposti a Sud-Ovest del cru Asili di Barbaresco. Ha struttura, tannino raffinato e una profonda gamma di profumi che vanno dalla frutta rossa alle spezie. Ne vengono prodotte 1200 bottiglie. Costa intorno ai 100 euro. ilBronzo ORENO BATTE TUTTI I SUPERTUSCANS L’Oreno 2010 brucia i Supertuscans e sale i gradini dell’elite italiana fino a trovare posto sul podio. Convince per equilibrio e intensità dei profumi, con quel tocco citrino che lo rende riconoscibile e unico. E’ il frutto del lavoro di Antonio Moretti, nella tenuta Sette Ponti che fu dei Savoia. Questo rosso toscano di taglio bordolese riesce a far convivere la cremosità del Merlot, la forza di Cabernet Sauvignon e Petit Vedot. Costa intorno ai 50 euro. LATOP10SELEZIONATADALLACOMMISSIONEDELBIWA(BESTITALIANWINEAWARDS) BRUNELLO DI MONTALCINO 2007 Poggio di Sotto 1° BARBARESCO 2007 Asili Vecchie Vigne, Roagna ORENO 2010 Sette Ponti 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° GIULIO FERRARI 2002 Riserva del Fondatore, Ferrari BAROLO 2007 Vigna Rionda Riserva, Massolino TAL LUC 2010 Lis Neris GEWURZTRAMINER 2011 Terminum,Tramin TREBBIANO D’ABRUZZO 2011 Valentini VALPOLICELLA 2007 Superiore Monte Lodoletta, Romano Dal Forno BAROLO 2006 Bussia Riserva, Pianpolvere Soprano IL BRUNELLO POGGIO DI SOTTO MIGLIOR VINO ITALIANO DELL’ANNO LagiuriaguidatadaGardinisceglieuntoscano,matraicinquantatantoPiemonte... (p.ber.) Il Brunello di Montalcino Poggio di Sotto della famiglia TipaBertarelli e tanto Piemonte (Barolo e Barbaresco a piene botti...) nella classifica più prestigiosa del vino italiano. E’ il responso del Biwa (Best Italian wine awards) il premio ideato da Luca Gardini e Andrea Grignaffini che seleziona le migliori 50 bottiglie italiane appena giunte in enoteca. Lagiuria Le scelte sono state fatte da una giura internazionale di alto profilo della quale abbiamo fatto parte anche noi di Gazza Golosa. Con Luca Gardini (campione del mondo dei sommelier 2010 e nostro collaboratore fin dalla prima ora), c’erano la statunitense Christy Canterbury (una delle 7 masters of wine americane), l’inglese Tim Atkin (influente master of wine britannico), il francese Raoul Salama (firma di Vin de France e di Le Monde) e alcuni tra i migliori «palati» italiani come Daniele Cernilli, Antonio Paolini ed Enzo Vizzari. Con loro, per tre giorni, abbiamo degustato al buio quasi 300 vini selezionati dal comitato organizzatore che fa capo a Gardini. Vi assicuriamo che è stata un’esperienza interessante quanto entusiasmante. Vi possiamo garantire la serietà e la meticolosità delle degustazioni che hanno portato a una classifica finale che è il ritratto fedele dell’enologia attuale. E se potessimo giudicare l’Italia dal livello medio dei vini in gara potremmo parlare di un Paese in grande salute. La qualità media e la trasversalità (tra i 50 figurano vini di 12 Regioni diverse...) è davvero eccellente. Nemmeno la Francia può vantare qualità così ampiamente diffusa per tipologie di vini e zone di produzione. Il vincitore Il miglior vino dell’anno è il Brunello di Montalcino che Claudio Tipa e i Bertarelli (quelli che hanno vinto tutto nella vela con Alinghi) producono a Poggio di Sotto, la collina affacciata a SudEst in quel paradiso delle vigne toscane. Il Poggio di Sotto ha conquistato tutti per quel senso di pulizia dei profumi e dei sapori e per lo straordinario equilibrio tra «durezze» e «morbidezze» che ne fanno l’archetipo del Brunello. Non ha nulla di certe ruffianerie di gusto costruite ad arte per piacere ai mercati internazionali. E’ il vino che prova a restituire in pieno i sapori primari del frutto e del territorio. E ci S Luca Gardini, campione del mondo dei sommelier 2010 ideatore del BIWA con Grignaffini riesce in maniera sublime. Gli altri Il Poggio di Sotto ha preceduto in volata altri vini di spettacolare qualità come il Barbaresco Asili di Roagna, l’Oreno della Sette Ponti di Antonio Moretti e il maestoso Giulio Ferrari, che è uscito con un 2002 che conquista. Se la Toscana piazza due etichette sul podio l’oro di squadra va al Piemonte, che ha 21 vini (11 Barolo, 4 Barbaresco, 2 Gattinara, un Roero, il Boca, il Lessona e un Reisling delle Langhe) tra i primi 50. Molto bene il Friuli con 4 vini e le Marche con 3. La Lombardia compare con due grandi Franciacorta: l’Anna Maria Clementi di Ca’ del Bosco e il Cavalleri. © RIPRODUZIONE RISERVATA A PREMI SPECIALI S La giuria del BIWA ha assegnato alcuni premi speciali: TRADIZIONE: Barolo Monprivato 2009, Mascarello. INNOVAZIONE Asolo Prosecco, Colfondo Bele Casel. PROMESSA: Unico Pecorino Terre di Chieti, Tenuta Ulisse. VINO POP: Ribolla Gialla Spumante Brut, Collavini. QUALITY PRICE Primitivo di Manduria, TERROIR: Valtellina Superiore Sassella, Rocce Rosse 2002, AR.PE.PE. AZIENDA NELLA STORIA: Tenuta Greppo. Franco Biondi Santi. EXPLOIT: Franciacorta Coupé, MONTE ROSSA. (nella foto) MIGLIOR SOMMELIER: Paride D’Angelo, Ristorante Casa Angelo. Itop50 GiulioFerrari2002 ilprimospumante MetodoClassico Ecco la classifica dei migliori 50 vini italiani scelti dalla giuria guidata da Luca Gardini e Andrea Grignaffini di cui hanno fatto parte: Christy Canterbury, Tim Atkin, Raoul Salama, Daniele Cernilli,EnzoVizzari,AntonioPaoliniePier Bergonzi: 1.PoggiodiSotto,BrunellodiMontalcino Riserva 2007; 2. Roagna, Barbaresco Asili Vecchie Vigne 2007; 3. Setteponti, Oreno 2010; 4. Ferrari, Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2002; 5. Massolino, Barolo Vigna Rionda Riserva 2007; 6. Tramin, Alto Adige Terminum Gewurztraminer 2011; 7. Lis Neris, Tal Luc 2010; 8. Valentini, Trebbiano D’Abruzzo 2011; 9. Romano dal Forno, ValpolicellaSuperioreMonteLodoletta 2007: 10. Pianpolvere Soprano, Barolo Bussia 2006; 11. Tua Rita, Redigaffi 2010; 12. Palari, Faro2008;13.EttoreGermano,Langhe RieslingHerzu2011;14.MarisaCuomo, Furore Fiorduva 2011; 15. Gravner, BiancoBregAnfora2006:16.Cavallotto, Barolo Riserva Bricco Boschis V.S. Giuseppe 2007; 17. Schiavenza, Barolo Prapò 2009: 18. Sottimano, BarbarescoCurrà2008;19.CognoElvio,Barolo Vigna Elena Riserva 2007; 20. Brovia, Barolo Ca’ Mia 2009; 21. Duemani, Costa Toscana IGT Cabernet Franc 2010; 22. Bruno Rocca, Barbaresco Rabaja 2010; 23. Paride Iaretti,GattinaraRiserva2005;24.Castello di Verduno, Barolo Monvigliero Riserva 2007; 25. Tenute Sella, Lessona 2007; 26. Tenuta San Guido, Sassicaia 2010; 27. Burlotto, Barolo Monvigliero 2009: 28. Polvanera, Primitivo di Gioia del Colle Vi. Montevella 2010; 29. Argiolas, Turriga 2008; 30. Conterno Fantino, Barolo Sorì Ginestra 2009; 31. Bruno Giacosa, Barolo Le Rocche Falletto Riserva 2008; 32. Masciarelli, Villa Gemma Montepulciano d’Abruzzo 2006; 33. Giuseppe Cortese, Barbaresco Rabaja Riserva 2006; 34. Conte Brachetti Peretti, Il Pollenza 2010; 35. Marco De Bartoli, Vecchio Samperi Ventennale;36.Ca’delBosco,Franciacorta Rosé Riserva AMC 2005; 37. Cavalleri, Franciacorta Coll. 2004; 38. Masseto, Masseto 2010; 39. Allegrini, Amarone della Valpolicella Classico 2009: 40. Travaglini, Gattinara Riserva 2007; 41. Jermann, Vintage Tunina 2011; 42. Aldo Conterno, Barolo Bussia 2005; 43. Quintodecimo, Taurasi Riserva 2007; 44. Villa Bucci, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva 2008; 45.CascinaCa’Rossa,RoeroMompissano Riserva 2010; 46. Le Piane, Boca 2008; 47. La Monacesca, Verdicchio di Matelica Riserva 2010; 48. Casanova dei Neri, Brunello di Montalcino Cerretalto 2007; 49. Fontodi, Fleccianello 2009; 50. Damijan, Venezia Giulia IGT Malvasia 2009. ilProduttore TIPA: «PIACE PERCHÉ FEDELE AL TERRITORIO» Dice un vecchio adagio che la grandezza di un vino sta in tre parole: territorio, tradizione, passione... Tre parole che ricorrono come un refrain nella chiacchierata con Claudio Tipa, il produttore del Brunello di Montalcino Poggio di Sotto che ieri sera alle Terme di Milano è stato premiato come il miglior vino italiano del 2013. Il Brunello è uno due grandi vini (con il Barolo) della tradizione italiana e Poggio di Sotto è su una collina, esposta a SudEst di Montalcino tra 200 e i 400 metri di quota, baciata dalla natura. E Claudio Tipa fa vino soprattutto per passione.... Di origini siciliane, 65 anni, Tipa é cresciuto in Tunisia per tornare in Italia e mettere nuove radici in Toscana, tra Montalcino, Montecucco (Colle Massari) e Castagneto Carducci (Grattamacco). Fratello di Maria Iris Bertarelli, mamma di Ernesto (l’industriale farmaceutico svizzero che ha vinto tutto nella vela con Alinghi), Tipa ha coinvolto tutta la famiglia Bertarelli nell’emozionane avventura del vino. E ci ha visto bene. «Siamo molto orgogliosi dei riconoscimenti che i nostri vini stanno avendo dice il produttore del Brunello Poggio di Sotto , ma vi assicuro che non abbiamo fatto altro che rispettare al massimo la qualità delle uve e la consuetudine della vinificazione di queste cantine. Semmai ho avuto fiuto perché ho fortemente voluto questo vino. Avevamo già le tenute di Grattamacco e di Colle Massari che ci davano soddisfazione, ma Poggio di Sotto era il grande amore. L’ho inseguito per 6 o 7 anni finché sono riuscito a convincere Palmucci a vendercelo» Perché avete scelto la Toscana e Poggio di Sotto? «Di famiglia siamo appassionati di vela e avevamo barche all’Argentario. Ho ancora un vecchio gozzo a cui avevamo dato il nome Alinghi molto prima che Ernesto si lanciasse nell’avventura di Coppa America e la vincesse due volte... Dall’Argentario facevamo gite nell’entroterra e quella collina di Montalcino ci piaceva terribilmente. La passione per vino ha fatto crescere l’innamoramento fino a trasformarlo in n grande amore» VoisieteproprietaridiPoggio di Sotto da tre anni e il miglior vino dell’anno é la vostra Riserva2007.Conchidividete i meriti? Pagina a cura di PIER BERGONZI E DANIELE MICCIONE «Devo citare almeno due persone. Un grande enologo come Giulio Gambelli, che purtroppo è morto un anno fa e l’agronomo Brancadoro. Da loro e con loro ho imparato che questo vino straordinario per profumi e personalità nasce in vigna e si fa da solo. Basta assecondarne le qualità. Basta accompagnarlo con una vinificazione e una gestione in cantina che sia impronta al massimo rispetto. Il nostro è un vino che non vuole stupire. Conquista perché è fedele a se stesso». Leicomelobeve?Chepiatti sceglieperesaltarnelecaratteristiche? «Quando un vino é così elegante, quando avverti al naso e in bocca una senso di pulizia e di piacevolezza non puoi mettere alcun limite ai piatti. Ognuno può scegliere l’abbinamento che lo emoziona di più. E deve osare... ». Poggio di Sotto a parte, lei quale vino avrebbe scelto? «Se avessi qualche anno di meno mi tufferei a pesce sui piemontesi, sul Barolo in particolare per bevibilità ed eleganza. Difficile scegliere, ma se devo portarmi via una bottiglia tra quelle in classifica vado sul Vigna Rionda di Massolino: un grande Barolo». © RIPRODUZIONE RISERVATA