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, che storia!<br />

1868 il giovane tipografo americano John nimo: Now you lose old Nippon, in risposta<br />

al veto imposto dal Giappone sulla<br />

Hyatt ricercava un materiale capace di sostituire<br />

l'avorio nella fabbricazione delle vendita di seta agli USA, che l'avrebbero<br />

palle da biliardo. Due produttori di questo usata per tessere i paracadute dell'esercito,<br />

realizzati a quel punto proprio con il<br />

gioco, esaltato nel famoso film “Lo spaccone”<br />

interpretato nel 1961 da Paul Newman,<br />

avevano infatti messo in palio la Come spesso accade, le innovazioni desti-<br />

nylon.<br />

ragguardevole cifra di 10 mila dollari per il nate a un utilizzo di massa trovano il loro<br />

prodotto che permettesse di avere biglie primo campo di sperimentazione in ambito<br />

militare. Così furono i grandi conflitti<br />

più economiche e sfericamente perfette.<br />

Non è dato sapere se Hyatt si aggiudicò la mondiali a dare la spinta maggiore alle<br />

somma, ma di certo, mescolando a caldo materie plastiche. Il commercio della<br />

nitrato di cellulosa e canfora, ottenne la gomma veniva boicottato per ragioni politiche,<br />

perciò le industrie si specializzarono<br />

celluloide. La rivoluzione fu segnata dall'avvento<br />

della bakelite, la prima resina termoindurente<br />

ottenuta facendo reagire perti da Otto Bayer nel 1938, vennero uti-<br />

nella ricerca di surrogati. I poliuretani, sco-<br />

fenolo e formaldeide. Ad inventarla, l'irrequieto<br />

chimico belga Leo Baekeland: pro-<br />

(per ricoprire i palloni frenati che proteglizzati<br />

in sostituzione delle gomme naturali<br />

fessore universitario già all'età di 26 anni, gevano Londra dalle incursioni dei missili<br />

abbandonò gli allori dell'accademia per V1 e V2) e come schiume isolanti per sottomarini<br />

ed aerei tedeschi. L'era contem-<br />

trasferirsi negli Stati Uniti, dove lavorò per<br />

diverse industrie fotografiche. Altro personaggio<br />

originale è Wallace Carothers, dall'italiano Giulio Natta e dai suoi studi<br />

poranea della plastica è segnata invece<br />

inventore del neoprene, del poliestere e sul polipropilene, attualmente adottato<br />

della poliammide. Geniale, tanto da essere per gli oggetti di più vario utilizzo: dagli<br />

eletto capo del dipartimento di chimica scolapasta ai rivestimenti isolanti, ai filati<br />

della sua università nel Missouri quando per moquette. Per arrivare infine agli ultimissimi<br />

ritrovati come policarbonati e re-<br />

non era ancora laureato, lavorò per<br />

l'azienda chimica DuPont. La leggenda sine acetaliche impiegati nell'industria<br />

vuole che il nome del composto più noto ottica, sanitaria ospedaliera, ma anche in<br />

degli Studi DuPont, il nylon, sia un acro-<br />

edilizia e per componenti elettroniche.<br />

Come sarebbero<br />

gli elettrodomestici<br />

senza plastica?<br />

Nudi e con molti componenti in meno. Perché<br />

oltre che di meccanica, elettronica ed<br />

elettricità, gli elettrodomestici sono anzitutto<br />

composti da parti in plastica. Una plastica<br />

di gran qualità perché a volte deve<br />

resistere ad alte temperature e vibrazioni<br />

particolari. E così, per rendere tutti un po’<br />

più sicuri, si è pensato di avviare anche uno<br />

schema di certificazione delle plastica. Della<br />

plastica come materia in sé e della plastica<br />

già trasformata in componente che verrà<br />

poi utilizzato nell’elettrodomestico.<br />

Ma cosa è meglio certificare? La risposta<br />

avrebbe la stessa valenza di quella data alla<br />

domanda se sia meglio certificare l’uovo o<br />

la gallina. Probabilmente tutte e due. E a<br />

beneficiarne sarebbe la sicurezza del consumatore.<br />

Così come, tornando alle plastiche,<br />

a beneficiarne sarebbero i produttori<br />

di apparecchi elettrodomestici che, con materiale<br />

o componente certificato, si ritroverebbero<br />

ad eseguire delle verifiche in meno<br />

per accertare la bontà del proprio prodotto.<br />

Il che significa anche minori costi a carico<br />

dei produttori di elettrodomestici, riduzione<br />

dei tempi di verifica e del time-tomarket.<br />

SOTTO LA PLASTICA, L’ELETTRICITÀ<br />

ARIA, ACQUA, CALORE, VIBRAZIONI: LE SOLLECITA-<br />

ZIONI AMBIENTALI E MECCANICHE CHE LA PLASTICA<br />

UTILIZZATA NEGLI ELETTRODOMESTICI DEVE AFFRON-<br />

TARE SONO NUMEROSE. COME FARE ALLORA PER<br />

ESSERE CERTI CHE NON SUBISCA CONSEGUENZE?<br />

SCEGLIENDO MATERIALI CERTIFICATI.<br />

NELLA FOTO IL GLOW WIRE TEST CHE VERIFICA L’IN-<br />

DICE DI INFIAMMABILITÀ DELLA PLASTICA.<br />

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