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Bollettino 2009 - Comune di Pontedera

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Centro Stu<strong>di</strong> e Documentazione Andrea da <strong>Pontedera</strong><br />

Centro Stu<strong>di</strong> e Documentazione Andrea da <strong>Pontedera</strong><br />

12<br />

13<br />

Mori, La dominazione fiorentina<br />

in Pisa dal 1451 al<br />

1469, Pisa 1936.<br />

Petrocchi L., Massa Marittima<br />

– Arte e storia, Grosseto<br />

1900.<br />

Pellegrini B., Le pergamene<br />

dell’Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> Pisa<br />

dal 1179 al 1184, tesi <strong>di</strong> laurea<br />

anno 1965-1966.<br />

Ranieri S., Cronaca <strong>di</strong> Pisa,<br />

in Archivio Storico Italiano,<br />

tomo VI, parte II, p. 124.<br />

Raggianti L., Arte a Lucca,<br />

spicilegio, in “Critica d’Arte”,<br />

VII, gennaio-febbraio<br />

1960.<br />

Repetti E., Dizionario geografico<br />

fisico storico della<br />

Toscana, IV, Firenze 1841.<br />

Salmi M., Glorie artistiche <strong>di</strong><br />

Pisa, in “Annuario della R.<br />

Università <strong>di</strong> Pisa per l’anno<br />

accademico 1928-1929, Pisa<br />

1929.<br />

Sforza G., Castruccio Castracani<br />

degli Antelminelli<br />

e gli altri lucchesi <strong>di</strong> parte<br />

bianca in esilio (1300-1314),<br />

Torino 1891.<br />

Scano D., Scoperte artistiche<br />

in Oristano, in “L’arte, VI,<br />

1903.<br />

Supino I., Arte Pisana, Firenze<br />

1904.<br />

Tanfani Centofanti L., Notizie<br />

<strong>di</strong> artisti tratte dai documenti<br />

pisani, Pisa 1897.<br />

Toesca I., Andrea e Nino Pisani,<br />

Milano 1950.<br />

Tongiorgi E. – Virgili E., Le<br />

chiese del piviere <strong>di</strong> Arena, in<br />

“Antichità Pisane”, II 1975.<br />

Violante C., Economia Società<br />

Istituzioni a Pisa nel<br />

Me<strong>di</strong>oevo, Bari 1980.<br />

Volpe G., Stu<strong>di</strong> sulle istituzioni<br />

comunali a Pisa, Firenze<br />

1970.<br />

Wundram M., Stu<strong>di</strong>en zur<br />

Kunsterischen Herkunft Andrea<br />

Pisanos, in “Mitteilungen<br />

des Kunsthistorischen<br />

Institutes in Florenz, VIII,<br />

1959.<br />

Abbreviazioni:<br />

ASP: Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong><br />

Pisa<br />

ASF: Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong><br />

Firenze<br />

ACP: Archivio Capitolare<br />

<strong>di</strong> Pisa<br />

AODO: Archivio dell’Opera<br />

del Duomo <strong>di</strong> Orvieto<br />

strature più importanti del <strong>Comune</strong> e<br />

composta da do<strong>di</strong>ci in<strong>di</strong>vidui, tre per<br />

ogni quartiere, mentre gli orafi furono<br />

ammessi per ben trentadue volte.<br />

In tale documento, pubblicato dal<br />

Bonaini, oltre all’elenco con i nomi<br />

e alla data in cui ricoprono la loro carica,<br />

troviamo anche l’in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong><br />

provenienza dei loro quartieri, Ponte,<br />

Mezzo, Fuor <strong>di</strong> Porta e Chinzica,<br />

così da delineare le aree lavorative<br />

<strong>di</strong> questi maestri. Dal documento,<br />

nel quale è presente anche Coscio <strong>di</strong><br />

Gaddo da Cascina collaboratore <strong>di</strong><br />

Nino Pisano nella realizzazione della<br />

tavola d’argento per l’altare maggiore<br />

del Duomo, si evince che provengono<br />

dal quartiere <strong>di</strong> Mezzo 15 orafi,<br />

da quello Fuori <strong>di</strong> Porta 9, da quello<br />

<strong>di</strong> Chinzica 7 e da quello <strong>di</strong> Ponte 1.<br />

Dal documento risulta come l’attività<br />

orafa era ben ra<strong>di</strong>cata, sia nel XIII<br />

e XIV secolo sia nel XII, in tutta la<br />

città. Orefici, in base ad altri documenti,<br />

si potevano rintracciare presso<br />

San Michele in Borgo, quartiere <strong>di</strong><br />

Fuori Porta, Santa Cecilia, quartiere<br />

<strong>di</strong> mezzo, S. Cristoforo e San Lorenzo,<br />

entrambe del quartiere <strong>di</strong> Chinzica<br />

in cui la presenza degli orafi viene<br />

confermata anche da una Descrizione<br />

<strong>di</strong> Pisa che riflette perfettamente<br />

la situazione della città all’apice del<br />

suo sviluppo urbano : […] et più si<br />

v’è apresso tucti i banchi dè merchatanti<br />

et fondachi e molti artigiani,<br />

vaiai, speziali, orafi […].<br />

Se il primo statuto degli orafi è andato<br />

perso, quello del 1448 appartiene<br />

al periodo della dominazione<br />

fiorentina. Venne redatto dai tre consoli<br />

<strong>di</strong> quell’anno, Niccolaio d’Antone,<br />

Simone d’Antone <strong>di</strong> Neruccio,<br />

Simone <strong>di</strong> Giovanni (o Nanni) <strong>di</strong><br />

Bergo, i quali avevano ottenuto pieni<br />

poteri dall’Assemblea degli Orafi<br />

il 18 giugno 1448 e il 9 agosto dello<br />

stesso anno lo statuto venne approvato.<br />

Lo statuto mostra l’arresto <strong>di</strong><br />

ogni attività, tra le quali quella politica,<br />

la sua nuova fisionomia viene<br />

impressa adesso dalle contingenze<br />

dell’epoca in cui fu redatto (sotto<br />

la dominazione fiorentina), pertanto<br />

tale attività venne vigilata con intenti<br />

che non erano più quelli ai quali<br />

si ispirava un tempo il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />

Pisa. La decadenza e la miseria del<br />

<strong>Comune</strong> aveva d’altra parte il suo<br />

riflesso nelle tristi con<strong>di</strong>zioni delle<br />

Corporazioni artigiane. Riguardo a<br />

queste, Pisa fu trattata come già Firenze<br />

trattava Prato e come verranno<br />

trattate Arezzo e Cortona. Furono<br />

conservate le corporazioni quali erano<br />

al momento della conquista fiorentina,<br />

ma dovevano pagare quelle<br />

tasse che avevano imposto le corporazioni<br />

fiorentine. La corporazione<br />

fiorentina dava norma alla corrispondente<br />

pisana, la quale doveva<br />

assumere come santo protettore il<br />

santo della fiorentina; pagare quelle<br />

tasse che i consoli dell’arte fiorentina<br />

avevano imposto e i consoli<br />

fiorentini potevano procedere contro<br />

i morosi; mandare ogni anno, il giorno<br />

del santo protettore, un tributo in<br />

segno <strong>di</strong> omaggio ai capi dell’arte<br />

fiorentina. Una certa in<strong>di</strong>pendenza<br />

venne lasciata per ciò che riguardava<br />

le occorrenze interne dell’arte, e<br />

si concedeva anche la facoltà <strong>di</strong> far<br />

leggi quando i bisogni locali lo richiedessero,<br />

pretendendo però una<br />

parte delle entrate e stabilendo che<br />

in tutte le cause i contendenti potessero<br />

appellarsi a Firenze.<br />

Un secondo statuto venne redatto<br />

successivamente tra il 1518 e il 1519<br />

non presentando però sostanziali<br />

<strong>di</strong>fferenze da quello precedente.<br />

Anche nel rapido evolversi dei brevi,<br />

si è giunti ormai ad un punto <strong>di</strong><br />

stabilità e <strong>di</strong> cristallizzazione, segno<br />

della decadenza nella quale l’arte,<br />

così attiva nei secoli precedenti, era<br />

precipitata. Lo stesso numero degli<br />

iscritti ne è una conferma. Mentre ad<br />

approvare lo Statuto del 1448, esclusi<br />

i tre Consoli, figurano due consiglieri<br />

e <strong>di</strong>eci maestri, ad approvare<br />

quello del 1518-1519, figurano solo<br />

due Consoli e sette maestri.<br />

BENI CULTURALI:<br />

QUALITÀ, VALORE E<br />

SVILUPPO ECONOMICO<br />

PER IL RILANCIO<br />

DEL PAESE<br />

<strong>di</strong> Angela Loretta<br />

All’interno del nostro <strong>Bollettino</strong>,<br />

attento all’informazione<br />

artistica ed impegnato nella<br />

sensibilizzazione dei citta<strong>di</strong>ni riguardo<br />

all’importanza dei beni culturali,<br />

non poteva mancare una riflessione<br />

su Lu.Be.C., Lucca Beni Culturali,<br />

il Convegno nazionale sulla valorizzazione<br />

del patrimonio culturale e<br />

l’innovazione tecnologica. Nel suggestivo<br />

centro storico <strong>di</strong> Lucca, all’interno<br />

dell’abbraccio rassicurante<br />

delle mura, il Real Collegio, splen<strong>di</strong>da<br />

“isola” ristrutturata da tempo,<br />

ma soltanto da poco fruibile, si configura,<br />

già per il quarto anno consecutivo,<br />

come la cornice ideale per<br />

questo appuntamento importante; la<br />

collocazione prestigiosa consente <strong>di</strong><br />

immergersi nella brulicante atmosfera<br />

del Convegno, che quest’anno<br />

ha avuto luogo il 23 e 24 ottobre, ed<br />

ha previsto il tema: “Beni culturali:<br />

qualità, valore e sviluppo economico<br />

per il rilancio del Paese”. Tra i soggetti<br />

promotori spiccano la “Promo<br />

P.A.” e “Confcultura”: “come affrontare<br />

la concorrenza <strong>di</strong> Paesi incomparabilmente<br />

meno dotati del nostro<br />

dal punto <strong>di</strong> vista dei beni culturali<br />

e paesaggistici, ma che riescono a<br />

valorizzare maggiormente i propri<br />

luoghi e ad intercettare flussi turistici<br />

sempre più importanti?”. Questi<br />

i temi e le domande che, nel corso<br />

<strong>di</strong> Lu.Be.C. 2008, hanno guidato le<br />

sessioni plenarie delle mattine del 23<br />

– 24 ed i Convegni pomeri<strong>di</strong>ani del<br />

23, offrendo ai partecipanti concreti<br />

strumenti <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> scambi <strong>di</strong><br />

esperienze. La contestuale rassegna<br />

“Lu.Be.C. Digital Technology” (la<br />

prima rassegna delle soluzione ICT<br />

per la promozione del territorio e del<br />

marketing turistico – territoriale) ha<br />

presentato, in tale quadro, le novità<br />

relative allo sviluppo concreto <strong>di</strong> tutta<br />

la “filiera” beni culturali – turismo<br />

– tecnologia. L’organizzazione <strong>di</strong><br />

eventi come il Lu.Be.C è un segno<br />

della volontà <strong>di</strong> proporre una cultura<br />

<strong>di</strong> qualità ad una domanda culturale<br />

in crescita continua, ed un passaggio<br />

importante consiste nella capacità <strong>di</strong><br />

rendere il bene culturale interessante<br />

innanzitutto per la sua comunità <strong>di</strong><br />

appartenenza: le scuole ed i giovani<br />

devono quin<strong>di</strong> configurarsi come<br />

il target principale cui rivolgersi per<br />

attivare un processo <strong>di</strong> educazione<br />

al patrimonio. L’idea <strong>di</strong> incar<strong>di</strong>nare<br />

a Lucca una riflessione perio<strong>di</strong>ca sul<br />

tema della valorizzazione dei beni<br />

culturali si va consolidando con una<br />

forte stabilità <strong>di</strong> percorso che ruota<br />

intorno ad alcuni punti come la comunicazione<br />

culturale, le esperienze<br />

<strong>di</strong> cooperazione per fare sistema, le<br />

problematiche legate alla saturazione<br />

dei flussi turistici, l’uso delle<br />

tecnologie per valorizzare i beni culturali<br />

e promuovere lo sviluppo dei<br />

territori. Dal 2005 al 2008 il Convegno<br />

ha conosciuto una forte crescita<br />

partecipativa ed anche quest’anno<br />

si è registrata una forte affluenza: la<br />

prima sessione plenaria, dal titolo<br />

“Lo scenario: criticità, prospettive,<br />

testimonianze” ha avuto luogo nella<br />

mattinata del 23; gli interventi hanno<br />

avuto un ritmo serrato, assicurato<br />

anche dalla verve del presidente e<br />

moderatore della sessione, Ferruccio<br />

ANGELA LORETTA<br />

Angela Loretta si è laureata<br />

in Scienze dei beni culturali<br />

presso l’Università <strong>di</strong> Pisa<br />

con una tesi sulla chiesa<br />

del Santo Sepolcro <strong>di</strong> Pisa,<br />

nell’ambito del settore <strong>di</strong><br />

storia dell’architettura. Ha<br />

poi conseguito il titolo <strong>di</strong> un<br />

Master in Progettazione e<br />

comunicazione dei beni culturali,<br />

presso l’Università <strong>di</strong><br />

Firenze, facoltà <strong>di</strong> scienze<br />

politiche. Dopo una esperienza<br />

<strong>di</strong> stage presso l’Opera<br />

della Primaziale pisana,<br />

per la quale ha redatto alcuni<br />

contenuti del sito web,<br />

lavora attualmente presso il<br />

Sistema Museale del <strong>Comune</strong><br />

<strong>di</strong> S. Miniato nei servizi<br />

al pubblico circa le attività<br />

<strong>di</strong> accoglienza, biglietteria<br />

e visite guidate. Sta inoltre<br />

svolgendo un tirocinio formativo<br />

presso il Centro Stu<strong>di</strong><br />

e Documentazione “Andrea<br />

da <strong>Pontedera</strong>” e presso<br />

il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Pontedera</strong>.<br />

Consegna del premio<br />

Lubec 2008<br />

a Ferruccio De Bortoli

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