Bollettino 2009 - Comune di Pontedera
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Centro Stu<strong>di</strong> e Documentazione Andrea da <strong>Pontedera</strong><br />
Centro Stu<strong>di</strong> e Documentazione Andrea da <strong>Pontedera</strong><br />
CARLO NOVELLI<br />
A fianco:<br />
Carlo Novelli alla mostra<br />
personale nella “Sala Valli”,<br />
Ponsacco, 2008<br />
Sopra:<br />
Figura seduta,<br />
ceramica, 1988<br />
Cavallo e cavaliere,<br />
olio, 1996<br />
Sotto:<br />
Carlo Novelli<br />
nel suo stu<strong>di</strong>o, 1988<br />
Cavallo in bronzo,<br />
Esterno e<strong>di</strong>ficio<br />
commerciale e <strong>di</strong>rezionale<br />
del palazzo degli affari<br />
<strong>di</strong> Ponsacco, 1990<br />
A fianco:<br />
Mostra permanente<br />
<strong>di</strong> Carlo Novelli<br />
in viale 1° Maggio<br />
a Ponsacco<br />
Carlo Novelli è figlio d’arte: inizialmente è stato formato e <strong>di</strong>retto dal padre Alberigo, dal quale ha appreso la tecnica dell’intaglio,<br />
poi perfezionata con lo stu<strong>di</strong>o del <strong>di</strong>segno, della scultura e delle tecniche pittoriche all’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Cascina e all’Accademia<br />
<strong>di</strong> Firenze.<br />
Il suo percorso espressivo si è arricchito <strong>di</strong> riferimenti e richiami formali, a contatto <strong>di</strong>retto con il padre, soprattutto per quelli<br />
relativi allo stu<strong>di</strong>o della figura umana, orientata verso una classicità espressiva pienamente reinterpretata; successivamente è stato<br />
ampliato e perfezionato dagli insegnamenti degli scultori Silvano Puccinelli e Quinto Martini.<br />
Le partiture spaziali <strong>di</strong> Novelli, dai primi semplici elaborati al bassorilievo, al tutto tondo, vengono risolte con volumetrie figurative<br />
e astrazioni, riprese sempre dalla quoti<strong>di</strong>anità, anche se sviluppate con forme plastiche e richiami cubo – futuristi che denotano<br />
l’approdo verso nuove potenzialità espressive. Di questo periodo giovanile tra gli anni ’60 – ’70, il Cristo ligneo nella chiesetta del<br />
Cottolengo a Fornacette, e quello in piombo, oggi a Milano, realizzato all’epoca per l’attrice Marta Abba.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o della Storia dell’Arte del XX° sec. e dei linguaggi plastici da Brancusi, a Manzù, a Greco, a Moore, a Giacometti, a Picasso,<br />
a Guttuso, a Marino Marini, ha costituito una maturazione espressiva e stilistica soprattutto nella scultura, con sperimentazioni<br />
e passaggi dalle superfici chiuse a quelle aperte.<br />
Negli anni ’70 e ’80 è presente in mostre personali e collettive, talvolta insieme al padre Alberigo. Di questo periodo è la Via Crucis<br />
in terracotta nella chiesa dei Boschi <strong>di</strong> Lari dove troviamo una variante della sua ricerca con volumi plasmati e profondamente<br />
espressivi che denotano la grande capacità interpretativa della nostra tra<strong>di</strong>zione evangelica.<br />
Anche nella grafica e nella pittura, con <strong>di</strong>versificazioni rispondenti al linguaggio utilizzato, sono evidenti soluzioni espressive molto<br />
originali, nelle quali troviamo stilemi compositivi risolti verticalmente con forme schematiche incastrate in giuochi <strong>di</strong> piani, che<br />
risentono delle esperienze cubiste. In sostanza, in tutto il linguaggio espressivo, Novelli compie una mo<strong>di</strong>ficazione dei tra<strong>di</strong>zionali<br />
postulati <strong>di</strong> base, spesso sperimentando nuove stilizzazioni.<br />
Un soggetto affrontato e risolto in modo originale è il tema del cavallo, <strong>di</strong> origine mitica, come osservazione della natura, che ricerca<br />
<strong>di</strong>speratamente con la sua energia vitale l’antico equilibrio. I suoi cavalli riflettono e affrontano l’o<strong>di</strong>erno <strong>di</strong>sagio esistenziale<br />
attraverso una molteplicità <strong>di</strong> schemi, con soluzioni plastiche <strong>di</strong>verse, alcune realizzate con volumetrie compatte e scabre, come<br />
l’opera collocata nel 1990 a Ponsacco a corredo dell’e<strong>di</strong>ficio Commerciale e Direzionale del Palazzo degli Affari.<br />
Il richiamo al cavallo rievoca per certi versi l’opera <strong>di</strong> Marino Marini, del Cavallo con cavaliere, verso il quale Novelli mostra una<br />
naturale simpatia soprattutto per le soluzioni scavate e mosse con rientranze <strong>di</strong>namiche altamente drammatiche.<br />
L’ultima produzione creativa è caratterizzata da tipiche forme espressive, risolte con masse essenziali, graffiate, dove la luce cade<br />
sui piani inclinati, che esprimono una tragica instabilità tipica della nostra epoca. I <strong>di</strong>pinti e i <strong>di</strong>segni, soprattutto quelli segnati da<br />
forti contrasti cromatici, pongono la composizione entro limiti spaziali, accentuando l’effetto tri<strong>di</strong>mensionale, svincolato dagli<br />
schemi usuali.<br />
Il messaggio trasmesso dalle opere plastiche o pittoriche <strong>di</strong> Carlo Novelli è tratto dalla costante e progressiva penetrazione della<br />
quoti<strong>di</strong>anità, che egli cerca <strong>di</strong> affrontare, con il suo originale stile, cogliendo le molteplici inquietu<strong>di</strong>ni esistenziali e drammatiche<br />
del nostro tempo.